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Sintesi di Storia moderna (Scoperta dell'America-Illuminismo), Sintesi del corso di Storia Moderna

Espansioni portoghese e spagnola, Scoperta dell'America (Cristoforo Colombo), Conquistadores, Riforma protestante (Martin Lutero+Carlo V) & Controriforma, Guerre d'Italia (Carlo VIII di Francia), Filippo II, Elisabetta I, Guerre di religione (Enrico II di Valois), Crisi del Seicento, Guerra dei Trent'anni, Assolutismo, Rivoluzione inglese (Carlo I, Carlo II, Oliver Cromwell, Giacomo II, Gugliemo III d'Orange), Luigi XIV, Guerre di successione, Illuminismo

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 05/01/2023

MariannaDomenica
MariannaDomenica 🇮🇹

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Scarica Sintesi di Storia moderna (Scoperta dell'America-Illuminismo) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Il termine moderno deriva dall'avverbio latino modo che significa “in questo momento” e indica il periodo che segue il Medioevo e precede l'Età contemporanea: per alcuni studiosi si estende dalle scoperte geografiche al congresso di Vienna, tra fine Quattrocento e primo Ottocento. Tre continenti sono investiti: Africa, America e Asia. Gli esploratori si spostano dal Mediterraneo all'Atlantico trapiantando in America la vite, il lino, la canapa, il caffè, la canna da zucchero e importando dall'America il mais, il pomodoro, la patata (tubero che possiede carboidrati maggiori al frumento ed è più resistente al freddo). Seguono l'espansione portoghese e spagnola. In Portogallo c'è il principe Enrico di Aviz che spera di diffondere il Cristianesimo in Africa e nelle Indie. Così egli soprannominato “Il Navigatore”, fonda a Sagres, nel 1416, una scuola nautica con annessi un cantiere navale e un osservatorio astronomico. Qui i suoi uomini perfezionano strumenti come l'astrolabio e la bussola per conoscere la posizione della nave e mantenerne la giusta rotta. Contemporaneamente nei suoi cantieri si costruiscono le caravelle, navi di piccole dimensioni generalmente dalle 30 alle 40 tonnellate, equipaggiate con vele latine, adatte a portare più provviste e a navigare più lontano dalle coste. A metà del Quattrocento si diffonde l'idea che l'Africa può essere circumnavigata per raggiungere l'oceano Indiano e l'Asia e controllare il traffico delle spezie (zenzero, cannella, garofano) grazie al monopolio. I portoghesi conquistano l'Africa secondo il principio della terra nullius, cioè di una terra non sottoposta ad alcuna signoria, disabitata o abitata da selvaggi senza ordinamenti né leggi civili. Qui attuano lo sfruttamento degli schiavi per l'estrazione dell'oro della Guinea e per la coltivazione del pepe, del cotone e dello zucchero di Madera. Inoltre, essi si impossessano delle isole Azzorre. Invece, gli Spagnoli nelle Antille predispongono strumenti di monopolio regio (la Casa de Contratación, fondata nel 1503). I re di Spagna e Portogallo per evitare conflitti nel 1494 firmano il trattato di Tordesillas: le terre scoperte al di là dell'oceano Atlantico, sono divise in due zone d'influenza, una spagnola (a Ovest) e una portoghese (a Est). A fare da confine è un meridiano immaginario (la raya) situato al centro dell'Atlantico. Cristoforo Colombo, un mercante probabilmente genovese, dal 1479 di stabilisce in Portogallo. È in corrispondenza con il geografo umanista fiorentino Paolo Toscanelli, il quale – sostenendo che la rotta occidentale, sul parallelo di Lisbona, sia la via più breve per raggiungere l'Asia – lo convince della sfericità della Terra. Inoltre, Colombo crede nella minore estensione della superficie acquea rispetto alle terre emerse, alla vicinanza delle coste iberiche a quelle dell'Estremo Oriente, alle proporzioni e alle dimensioni del globo ritenute più piccole rispetto alla realtà. Il progetto di Colombo è quello di raggiungere le Indie orientali partendo dalle coste atlantiche dell'Europa. Cristoforo Colombo presenta il progetto a Giovanni II, re del Portogallo che risponde negativamente. Colombo si rivolge allora a Isabella di Castiglia e Ferdinando il Cattolico. Il primo contatto, nel 1486, dà esito negativo per le ristrettezze finanziarie. Il secondo contatto, nel 1491, dà esito positivo. È la vigilia della Vittoria di Granada, cioè del completamento della Reconquista, della definitiva «liberazione» della Spagna dai mori. Il 17 aprile 1492 la capitolazione di Santa Fé concede a Colombo il titolo di ammiraglio, viceré e governatore delle terre eventualmente scoperte, ma, al contempo, rivendica allo Stato, la legittimità della spedizione. La prima spedizione è effettuata con una caracca e due caravelle: la Santa Maria, comandata da Colombo; la Pinta e la Niña, comandate da due fratelli spagnoli, Alonso e Yanez Pinzón. Colombo salpa dal porto di Palos il 3 agosto e, dopo una tormentata navigazione con la ciurma decimata, il 12 ottobre sbarca sull'isola di Guanahani nell'arcipelago delle Bahamas, ribattezzata San Salvador. Persuaso di essere arrivato nell'arcipelago di Cipango (il Giappone) e di aver raggiunto le Indie, Colombo chiama Indios (indiani) gli abitanti del luogo. La seconda spedizione, dopo pochi mesi, con gli hidalgos – cadetti che non godono di alcun titolo di nobiltà e che hanno partecipato alle imprese della Reconquista – spinti dal miraggio dell'oro, si rivela una delusione perché Colombo rientra con un piccolo carico di schiavi. Il 30 maggio 1498, durante la terza spedizione, Colombo approda al delta dell'Orinoco. Il bottino è cospicuo: oro, perle e altri preziosi. Ancor più importante è la scoperta di altre terre giacché Colombo nei viaggi precedenti ha raggiunto il Messico, invece ora tocca le coste dell'America latina. La base del nuovo Mondo o «Otro Mundo», «mondo altro, diverso» (espressione usata da Colombo) è Santo Domingo. Qui egli è accusato di corruzione, incarcerato per ordine della Corte e nel 1500 è inviato in catene in Spagna. Isabella interviene e lo libera, affidandogli un'ultima spedizione (1502). Colombo costeggia l'Honduras, si spinge ancora più a Sud, ma arenatosi, è costretto a tornare in Spagna, dove muore, il 20 maggio 1506, abbandonato da tutti. Nel 1487 Bartolomeo Diaz doppia la punta meridionale dell'Africa, che prenderà il nome di «Capo di Buona Speranza». Nel 1497 Vasco da Gama doppia il Capo di Buona Speranza e il 15 maggio 1498 si ritrova per primo nell'oceano Indiano raggiungendo il porto di Calicut, capitale internazionale delle spezie. Nel 1502 il fiorentino Amerigo Vespucci costeggia la parte meridionale del continente americano che da lui trae il nome di America. Tra il 1519-22 Ferdinando Magellano, navigatore portoghese al servizio della Spagna, individua nell'estremo Sud del continente americano un braccio di mare che mette in comunicazione l'Atlantico con il “Pacifico”, l'oceano così chiamato dallo stesso Magellano per via delle sue acque calme. Da qui Magellano raggiunge le isole Filippine, dove muore ucciso dagli indigeni. I superstiti al rientro in Europa effettuano la prima circumnavigazione della Terra. All'inizio del XVI secolo i conquistadores occupano l'interno America per la brama di gloria. Essi trovano in crisi la civiltà dei Maya perché non conosce la ruota né la rotazione delle colture per cui dopo pochi anni di sfruttamento continuo abbandonano i campi orali diventati improduttivi. Isolate da millenni, le popolazioni americane non hanno sviluppato gli anticorpi contro le epidemie portate dagli europei. Nel 1519 Hernán Cortés, sbarcato nel Messico con una spedizione di 400 soldati spagnoli, sconfigge gli Aztechi, bombarda con l'artiglieria inviata dalla Spagna la capitale Tenochtitlán (oggi città del Messico) e cattura e fa giustiziare l'imperatore Montezuma. Nel 1522 Francisco Pizarro attacca l'impero Inca in Perú sterminando la popolazione e raggirando l'imperatore Atahualpha che è fatto prigioniero, gli viene promessa la libertà dietro la corresponsione di una grandissima quantità d'oro, gli spagnoli la ottengono, ma uccidono egualmente il prigioniero. Nel 1533 è conquistata Cuzco, la capitale dell'impero inca. Il 19 ottobre 1469 Ferdinando, re di Sicilia e d'Aragona, e Isabella, regina di Castiglia, si uniscono in matrimonio. Designati come «Re Cattolici», essi crearono con la loro unione le premesse per la formazione dello Stato iberico. Nel 1479, alla morte di Giovanni II, Ferdinando sale al trono del padre. Nel 1492 si ha l'annessione dell'ultimo dominio arabo in terra spagnola, il regno di Granada nel 1512 si aggiungerà anche la parte spagnola della clero, come Lutero; la dottrina della predestinazione sostenendo che Dio non crea tutti gli uomini nella stessa condizione, ma destina gli uni alla vita eterna, gli altri all'eterna dannazione; le opere come manifestazione dell'amore di Dio; i luoghi di culto privi di decoro. A metà del Cinquecento il rinnovamento della Chiesa cattolica prende il nome di Riforma cattolica o Controriforma: la prima affronta problemi che la affliggono da tempo; la seconda reaziona alla Riforma di Lutero. Gli esempi sono costituiti dall'Oratorio romano con Gian Pietro Carafa, futuro papa Paolo IV, Gaspare Contarini, Reginald Pole e lo spagnolo Juan de Valdés che costituisce un cenacolo a Napoli. Carlo V convoca il Concilio di Trento (localizzato in territorio italiano e appartenente all'orbita giurisdizionale dell'impero) nel 1545 per contrastare i principi protestanti, mentre il papato mira ad una riforma della disciplina e dei costumi. In precedenza Carlo V lo rinvia per cui Paolo III Farnese lo convoca di continuo, prima nel 1536, poi nel 1537 ma i principi protestanti si rifiutano di partecipare all'assise ecumenica, poi nel 1538, ancora nel 1542. Tre sono gli obiettivi che esso si propone: recuperare i territori protestanti, arginare l'eresia, riaffermare il primato papale in una Chiesa cattolica riformata. La Chiesa cattolica predispone delle istituzioni della Controriforma per prevenire e reprimere l'eresia. Nel 1542 Paolo III Farnese emana la bolla dell'istituzione della Congregazione del Santo Uffizio dell'Inquisizione deputando ad alcuni cardinali di indagare contro i sospettati di eresia e punirli con il carcere. Così, Paolo IV Carafa fa smantellare tutti i cenacoli e fa perseguitare dal Sant'Uffizio anche personalità ecclesiastiche come il cardinale Giovanni Morrone, accusato di Luteranesimo per essere stato troppo negligente nel punire gli eretici, fino a essere ritenuto loro complice. Inoltre, il pontefice interviene con il controllo sociale e culturale dell'ortodossia cattolica istituendo l'Indice dei libri proibiti (1559) dividendo gli autori in tre classi: alla prima appartengono gli autori totalmente condannati; alla seconda quelli condannati per una singola opera; alla terza gli anonimi. Sotto rigido controllo cadono anche gli stampatori. Hanno inizio, in Italia, i roghi dei libri proibiti. L'Inquisizione punisce anche i cosiddetti devianti tra cui rientrano le donne che praticano la medicina naturale (considerata una forma di magia pagana ispirata dal diavolo) e sono accusate di essere streghe. In contrapposizione al credo protestante: • i sette sacramenti sono riconfermati (Lutero ne aveva riconosciuti solo due, battesimo ed eucarestia); • la celebrazione latina è riconfermata; • si rafforza il ruolo del papa come “sovrano assoluto” della Chiesa; • i vescovi sono obbligati ad abitare nelle loro diocesi e visitare con frequenza (visite pastorali) le parrocchie; • per risolvere il problema dell'ignoranza di molti religiosi crea si creano i seminari e si appronta un libro ufficiale chiamato Catechismo, dal quale i preti imparano “che cosa” insegnare alla popolazione per educarla alla fede; • potenzia i nuovi ordini religiosi come i Teatini che assistono i malati e i feriti negli ospedali e i Gesuiti che amministrano il catechismo ed educano i figli delle classi colte con il metodo della ratio studiorum con attività aristocratiche e professionali per servire la corona. Gli Stati europei hanno al vertice il sovrano, titolare del potere che proviene direttamente da Dio, assistito da un Consiglio del Re e da organi amministrativi e istituzioni periferiche. Questi tipi di Stato sono chiamati «moderni» perché presentano elementi nuovi rispetto al Medioevo: le tasse più o meno uniformi su tutto il territorio; un esercito professionale; una burocrazia; un sistema di leggi valido sull'intero territorio. Ma l'elemento più importante di novità è la divisione tra la titolarità del potere spettante al sovrano e il suo esercizio affidato all'amministrazione. Ad esempio il Parlamento di Parigi è un tribunale con poteri di natura giudiziaria, legislativa e finanziaria. Gli Stati moderni sono: - la Francia di Luigi XI che nel 1477 annette il ducato di Borgogna e nel 1491 il matrimonio tra il figlio Carlo VIII e Anna di Bretagna aggiunge il ducato di Bretagna; - la Spagna; - l'Inghilterra consolidatasi a conclusione della guerra delle Due Rose e grazie a Enrico VII comprende anche il Galles. Proprio in Inghilterra si sviluppa la teoria dei due corpi del re: oltre che del suo corpo naturale, mortale, soggetto alle malattie e alla vecchiaia, il monarca è dotato di un corpo politico, incorruttibile; - il Portogallo; - la Svezia di Gustavo Vasa che confisca le proprietà ecclesiastiche e nel 1544 impone la monarchia ecclesiastica. Invece, l'impero ottomano ha il sultano musulmano Osman I che è aiutato dal Consiglio del divan e possiede il timar, un feudo che non è ereditario per cui dopo la morte del signore locale ritorna a lui. Inoltre, il territorio è vasto e multietnico. La Riforma religiosa in Inghilterra è fomentata dal re Enrico VIII, figlio di Enrico VII, che opponendosi a Lutero viene fregiato del titolo di «difensore della fede». Ma desideroso di avere un erede maschio (dal matrimonio con Caterina d'Aragona ha avuto solo Maria sopravvissuta) e la passione per una dama di corte, Anna Bolena, lo inducono a chiedere l'annullamento del suo matrimonio. Però Clemente VII non glielo concede perché Caterina d'Aragona è la zia di Carlo V. Si prepara lo scisma. L'arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, dichiara nullo il matrimonio di Enrico VIII e l'Atto di supremazia del 3 novembre 1534 conferisce a Enrico VIII il titolo di unico e supremo capo della Chiesa d'Inghilterra, chiamata Chiesa anglicana. Enrico VII ha promosso una riforma politico-cosituzionale. La vera riforma teologica è opera di Edoardo VI, figlio di Enrico VIII, che nel 1549 emana il Book of Common Prayer, il Libro della preghiera comune che riconosce due soli sacramenti, Battesimo ed Eucarestia, sopprime il carattere sacrificale della messa e abolisce il celibato ecclesiastico. Nel 1494 Carlo VIII di Francia, favorito da Ludovico il Moro, discende in Italia per legittimare il Regno di Napoli legato alla dinastia angioina. Nel febbraio 1495 Carlo VIII occupa Napoli. Il mese seguente viene formata la Lega di Venezia antifrancese. Il 6 luglio Carlo è vinto dagli alleati nella Battaglia di Fornovo. Nel 1498 Carlo VIII muore: gli succede Luigi XII d'Orleans che stabilisce accordi con Venezia. Nel 1500 viene firmato il Trattato di Granada tra la Francia di Luigi XII che ottiene il possesso della metà settentrionale del Napoletano, inclusa la capitale, e Ferdinando il Cattolico che si attesta nelle Puglie e nella Calabria. Nel 1502 vi è la Battaglia di Cerignola (Puglia) e nel 1503 quella del Garigliano tra Spagna e Francia con la vittoria della prima con fanti armati di archibugi. In tal modo si conclude la prima fase della guerra. Nel 1508 Giulio II promuove la Lega di Cambrai in funzione antiveneziana con Luigi XII, Massimiliano d'Asburgo e Ferdinando il Cattolico e sconfiggono l'esercito veneziano ad Agnadello nel 1509. Ancora Giulio II promuove una lega antifrancese (Lega Santa) nel 1512. Nella Battaglia di Ravenna i francesi battono le truppe della lega, ma a Milano ritornano gli Sforza e a Firenze dopo 18 anni di esilio rientrano i Medici. Nel 1513 Venezia e Luigi XII siglano l'Alleanza di Blois in funzione antispagnola.Nel 1514 muore Luigi XII; gli succede il nipote Francesco I che nella Battaglia di Marignano (oggi Melegnano) del 1515 sconfigge, con l'aiuto di Venezia, le truppe milanesi e rioccupa Milano. Ciò determina la divisione dell'Italia in due sfere d'influenza: quella francese al Nord, quella spagnola al Sud. Termina così la seconda fase della guerra. La terza fase della guerra inizia con la sconfitta e la cattura nella Battaglia di Pavia di Francesco I nel 1525 che è costretto a rinunciare a Milano. Dopo un anno di prigionia, il sovrano francese firma la pace con Carlo V. Immediatamente promuove una nuova alleanza (Lega di Cognac), in cui coinvolge Inghilterra, Venezia, Milano, Genova, Firenze e il pontefice Clemente VII. Però i lanzichenecchi, le truppe mercenarie di Carlo V reclutate in Germania e protestanti, il 6 maggio 1527 saccheggiano Roma. La pace di Cambrai, detta delle «due dame» (1529), perché stipulata tra Luisa di Savoia, madre di Francesco I, e Margherita d'Austria, zia di Carlo V, pone fine ai successi francesi nella penisola italiana e stabilisce che Milano, Napoli e Asti spettano a Carlo V, il Piemonte sabaudo ai francesi e Genova agli spagnoli. Nel 1530, dopo il Congresso di Bologna (tra il papa e l'imperatore) del 1516, Carlo V è incoronato nella basilica di San Petronio re d'Italia e imperatore del Sacro Romano Impero. Ma Francesco I stipula un'alleanza con il nemico di Carlo V, Solimano I il Magnifico. Il 3 aprile 1559 è firmata la pace a Cateau-Cambresis con la vittoria della Spagna. Dopo la pace di Augusta (1555), Carlo V divide i suoi domini tra il fratello minore Ferdinando d'Asburgo (Austria e regni di Boemia e di Ungheria) eletto imperatore nel 1558 e il figlio Filippo II (Spagna, territori italiani di Milano, Napoli, Sicilia e Sardegna, la Franca Contea circondata da Francia e Stati germanici, Paesi Bassi, possedimenti americani). Nel 1556 Carlo V abdica in favore del figlio Filippo II e l'anno successivo si ritira nel monastero di Yuste e il 21 settembre 1558 muore. Nella seconda metà del Cinquecento la Spagna diviene la potenza principale ed egemonica in Europa per: i cospicui mezzi finanziari, il forte aumento demografico, la politica e la religione unificate, l'esercito ben attrezzato e addestrato. Quando Filippo II diventa re di Spagna eredita un impero tra Mediterraneo e Atlantico insidiato da molti pericoli, primo fra tutti l'eterogeneità stessa dei diversi regni, dalla diversità dei titoli originari di appartenenza alla Corona spagnola. La regione più ricca è Castiglia grazie all'afflusso dei metalli preziosi americani come l'oro e della lana: circa metà della produzione nazionale viene esportata verso le Fiandre in Italia. L'assenza permanente degli altri regni induce il sovrano ad affidare ai viceré o governatori compiti politico-amministrativi. Tutti gli atti legislativi e amministrativi sono firmati da Filippo II e dai Re Cattolici suoi successori con la sigla: «Yo el Rey». Filippo II eredita dal padre lo schema organizzativo come la creazione nel 1555 del Consiglio d'Italia. La storiografia distingue tre fasi nel regno di Filippo II. Nella prima fase 1559-65, nella quale è soprannominato «rey prudente», dopo la pace di Cateau-Cambrésis e del trasferimento di Filippo II dalle Fiandre, in cui era stato inviato come governatore, in Castiglia – la sua politica è sancita dalle strategie matrimoniali. Alla vigilia della pace di Cateau-Cambrésis Filippo sposa in terze nozze la francese Elisabetta di Valois. Nella seconda fase 1565-1580, a metà degli anni Sessanta del Cinquecento, Filippo II si occupa della parte nordeuropea dei suoi domini: i Paesi Bassi nei quali vi sono la diffusione Maria de' Medici, la quale convoca gli Stati Generali nel 1614. L'assemblea di tre stati – clero, nobiltà e terzo stato – non riesce a imporre l'abolizione della venalità delle cariche. La regina affida il potere al futuro cardinale e primo ministro francese, Richelieu. A metà del Cinquecento l'inflazione, cioè l'aumento del prezzo delle merci è associato all'afflusso in Europa di metalli preziosi estratti oltre l'Atlantico. Seguono l'incremento demografico e il rapporto tra la domanda e l'offerta che annovera la cerealizzazione agricola. In Inghilterra si sviluppa il fenomeno delle recinzioni (enclosures), per cui molte terre comuni sono abolite e si afferma la proprietà individuale della terra. Cambia anche il paesaggio agrario con l'abbandono della rotazione triennale, che prevede di lasciare incolto a riposo (“maggese”) un terzo del suolo, introducendo la coltivazione di piante adatte alla produzione di foraggio capaci di rigenerare l'azoto che il terreno perde quando è coltivato a cereali. Inoltre, nasce l'industria rurale a domicilio per aggirare le corporazioni urbane. Un mercante-imprenditore fornisce la materia prima (soprattutto lana) a famiglie contadine che la lavorano (filatura e tessitura). Il risultato è un prodotto di qualità più bassa, ma anche dai costi di produzione nettamente inferiori. Infine, nel settore tessile sono introdotti i mulini meccanici da filanda. La macchina militare avvia un aumento di manufatti per l'apparato bellico degli Stati: a Venezia l'arsenale raddoppia il numero delle costruzioni navali; mentre Napoli, come scalo della flotta spagnola, verte sul settore dell'approvvigionamento e delle riparazioni navali. Emergono i banchieri Fugger e Welser che seguono il modello della compagnia commerciale, formata da una casa-madre, nel centro di residenza della famiglia di banchieri, e da una serie di succursali e filiali nelle principali piazze commerciali e finanziarie. Si diffondono i versi del poeta spagnolo Francisco de Quevedo «Don danaro nasce onorato nelle Indie, viene a morire in Spagna ed è sotterrato a Genova». Grazie agli uomini d'affari genovesi, una grande massa monetaria passa dalla Spagna all'Italia. È la breve «estate di San Martino» dell'economia italiana. Il Seicento è attraversato da una crisi generale dovuta: all'evoluzione demografica che si attesta intorno ai 110 milioni di abitanti rispetto agli 80-100 milioni del XVI secolo; alla peste del 1656 in Spagna, Italia settentrionale e meridionale, Germania e Francia; al blocco dello sviluppo della cerealicoltura perché intorno al 1590 si ha una fase di raffreddamento del clima europeo che dura fino alla metà del Seicento che determina le carestie; alla guerra dei Trent'anni che contribuisce alla forte pressione fiscale degli Stati; all'esaurimento di molte miniere di oro e argento. Il baricentro si sposta dal Mediterraneo all'Atlantico, e precisamente fra Amsterdam, Londra e Parigi. Fra il 1618-1648 l'Europa è sconvolta dalla guerra dei Trent'anni. Dopo la defenestrazione di Praga, in Boemia, entra l'arciduca Ferdinando nel 1618 appoggiato da Federico V, principe elettore del Palatinato e capo dell'Unione evangelica. Si oppongono la Lega cattolica e il nuovo imperatore Ferdinando II che sconfigge Federico V nella battaglia della Montagna bianca (1620), vicino Praga. Sono sequestrati i beni di Federico V che viene esiliato e quelli dei nobili protestanti che sono trasferiti ai nobili cattolici fedeli all'imperatore, molte sono le condanne a morte. Intanto, nel 1621, la Spagna sconfigge l'esercito olandese e, nel 1625, con i cattolici occupa la Valtellina contro i seguaci della Riforma. In Danimarca il sovrano Cristiano IV, desideroso di espandersi nella penisola scandinava e sul Baltico, entra in guerra a fianco dei protestanti contro l'Impero. Ma con la pace di Lubecca (1629), promossa da Ferdinando II, è costretto a desistere. L'imperatore, a sua volta, emana l'editto di Restituzione alla Chiesa cattolica di tutti i beni confiscati dopo il 1552. In Svezia, Gustavo Adolfo possiede le risorse minerarie, privilegia la piccola nobiltà contadina e coinvolge nell'amministrazione statale l'aristocrazia. Il monarca stipula un trattato d'alleanza con Richelieu e a Lutzen (1632) sconfigge la fanteria imperiale. Tuttavia, muore in battaglia. Nel 1634, a Nordlingen, gli svedesi sono poi sconfitti dalle truppe imperiali con le quali si riconciliano i principi protestanti che firmano nel 1635 la pace di Praga. Nel 1639 gli Olandesi sconfiggono la Spagna nella Manica ed è sconfitta nel 1643 a Rocroy, nelle Ardenne. Nel 1648 con la pace di Vestfalia, che pone termine alla guerra dei Trent'anni, gli spagnoli firmano la pace sperata con l'Olanda, riconoscendo definitivamente la sua indipendenza. Inoltre, la pace di Vestfalia è siglata solo: • dall'Impero, al quale sono riconosciuti i 350 domini che lo compongono con i tre stati del Brandeburgo, della Sassonia e della Baviera; • dalla Francia, che annovera i tre vescovadi di Metz, Toul e Verdun, l'Aslazia senza Strasburgo e le fortezze di Pinerolo e Casale Monferrato in Italia; • dalla Svezia, che comprende le città germaniche di Brema e Verden, la Pomerania occidentale e il primato nel Baltico e nel mare del Nord. SECONDA PARTE DEL CORSO Nel XVII secolo si afferma l'assolutismo monarchico, una teoria che nasce nella metà del Cinquecento durante le guerre di religione in Francia. Il termine “assoluto”, dal latino absolutus, deriva dalla formula rex legibus solutus, cioè “sciolto dalle leggi”. I sovrani tendono a scavalcare i parlamenti. Per ottenere tale accentramento del potere, i monarchi si dotano di eserciti nazionali, di un sistema fiscale e di istituzioni giudiziarie. Inoltre, il commercio olandese con l'estero verte: • sulla Compagnia delle Indie Orientali che, creata nel 1602, annienta l'impero portoghese creato da Lisbona nell'Oceano Indiano, ha il monopolio delle spezie e commercia legalmente e illegalmente con le colonie spagnole; • sulla Compagnia delle Indie Occidentali che nel 1625 fonda sull'isola di Manhattan, nell'America del Nord, la colonia di Nuova Amsterdam, occupata poi nel 1664 dagli inglesi e chiamata New York. Queste società si alimentano di capitali statali e dell'apporto finanziario di uomini di corte. In Polonia vi è l'anarchia e la frantumazione del potere centrale dello Stato che condurrà alla spartizione del territorio polacco fra le potenze vicine. In Inghilterra, Elisabetta I muore nel 1603 e le succede Giacomo I Stuart, figlio di Maria Stuart e re di Scozia. Egli è educato al Calvinismo ed è in conflitto con il Parlamento a causa del clientelismo con il favorito del re, George Villiers, duca di Buckingham. In politica estera la pace con la Spagna nel 1603 è superata con il fallimento del progetto di matrimonio fra il principe ereditario Carlo, figlio di Giacomo, e la figlia del re di Spagna. Altresì, durante la guerra dei Trent'anni, l'Inghilterra partecipa all'alleanza antiasburgica e compie la spedizione navale in appoggio degli ugonotti a La Rochelle. I parlamentari decidono di approvare la richiesta regia di denaro per fronteggiare la guerra solo dopo aver ottenuto dal sovrano il riconoscimento della limitazione del potere assoluto: la Petition of Rights (1628). Nel 1629 il sovrano scioglie il Parlamento e affida il controllo del potere a Thomas Wentworth, conte di Strafford e governatore in Irlanda. Nel 1633 è nominato arcivescovo di Canterbury William Laud che perseguita i puritani costringendoli all'emigrazione con la formazione delle prime comunità inglesi nordamericane nel Massachusetts. I detonatori della Rivoluzione inglese sono la guerra e la crisi finanziaria. Carlo impone l'anglicanesimo alla Scozia calvinista, ma questa gli dichiara guerra. Allora, il sovrano nel 1640 convoca il Parlamento che chiede al monarca l'abolizione di alcune tasse e la conferma della Petition of Rights. Pochi giorni dopo, Carlo I lo scioglie (Corto Parlamento) e ne convoca uno nuovo (Lungo Parlamento) che segna l'isolamento di Carlo e l'inizio della guerra civile. Nell'estate del 1642 la cavalleria reale, composta prevalentemente da aristocratici, si scontra con l'esercito parlamentare, formato da uomini dalla capigliatura corta e perciò detti Teste rotonde. Tra gli oppositori al re spicca Oliver Cromwell, capo militare calvinista ed esponente della gentry di provincia. Questi realizza la New Model Army, l'esercito di nuovo modello. Con la consegna del re al Parlamento si conclude la guerra civile e sono riconoscibili diverse forze politiche: presbiteriani (conservatori), favorevoli alla Chiesa calvinista; indipendenti, opposti a qualsiasi Chiesa di Stato; levellers «livellatori», garanti dell'uguaglianza dei cittadini e della Costituzione repubblicana. Rilevanti sono i diggers «zappatori» che occupano terre. Cromwell epura i presbiteriani e si scontra con i levellers inaugurando una dittatura militare. Intanto, il re è processato, condannato a morte e decapitato. Nel 1649 è proclamata la Repubblica Unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda (Commonwealth). Alla morte di Cromwell (1658) il figlio Richard non garantisce più la sicurezza dei ceti abbienti. Così, nel 1660 Carlo II, figlio di Carlo I, rientra in Inghilterra: la monarchia è restaurata insieme alla Chiesa anglicana. Tuttavia, nascono gli schieramenti dei tories, anglicani sostenitori della monarchia, e dei whigs, sostenitori del Parlamento e della libertà religiosa. Le due nozioni diventeranno sinonimi di conservatori e liberali. Importante la legge approvata nel 1679: l'Habeas corpus ad subjiciendum, ossia l'abolizione del carcere preventivo, l'arresto solo sulla base di motivi penalmente perseguibili, il veto di qualsiasi restrizione arbitraria e illegale della libertà. Il successore di Carlo, il fratello Giacomo II, è cattolico ma non ha figli: è perciò tollerato solo nella speranza di una successione protestante. Ciò si verifica nello statolder d'Olanda Guglielmo III d'Orange e sua moglie Maria Stuart, figlia primogenita di Giacomo II. Nel 1688 un piccolo esercito olandese sbarca sul suolo inglese senza incontrare nessuna resistenza – si parla perciò di gloriosa rivoluzione – mentre Giacomo II fugge presso Luigi XIV. Il primo atto di Guglielmo III è, nel 1689, l'emanazione del Bill of Rights («Dichiarazione dei diritti»). Esso rappresenta la fine della monarchia assoluta e definisce la limitazione dei poteri del re. In Francia Luigi XIV, figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria, consolida lo Stato Moderno. Il governo del territorio consta di una rete di villaggi di piccole dimensioni e di città formalizzati nel riconoscimento da parte del sovrano della distinzione tra pays d'élection e pays d'état. Questi ultimi hanno un'ampia autonomia fiscale. Luigi XIV ridimensiona l'antica nobiltà, disegno perseguito con tenacia da Enrico IV, Richelieu, Mazzarino. Il re affida la sorveglianza dell'esercito agli intendenti, un corpo di civili; incentiva, attraverso il conferimento di titoli, la nobiltà di toga; riduce i Parlamenti alla funzione di registrazione degli editti; controlla il centro e la periferia. La politica religiosa vede il blocco delle eresie, il rafforzamento delle prerogative statali nei confronti della Chiesa di Roma e il controllo della monarchia sull'organizzazione
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