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Il Ruolo delle Donne nella Psicologia: Dalle Prime Ricerche alle Contemporanee Prospettive, Appunti di Psicologia Generale

Psicologia ComparataStoria della psicologiaPsicologia evolutiva

Questo documento illustra il ruolo delle prime donne psicologhe, come calkins, ladd-franklin e washburn, e la loro importante contribuzione alla ricerca psicologica. Inoltre, vengono trattate le teorie evoluzionistiche di darwin e la loro influenza sulla psicologia, la breve storia della psicologia italiana e le diverse prospettive che caratterizzano la psicologia moderna.

Cosa imparerai

  • Quali sono le tre visioni principali che caratterizzano la psicologia moderna?
  • Che tre studiose contribuirono inizialmente alla ricerca psicologica?
  • Come Darwin ha influenzato la psicologia?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 29/09/2022

MP0502
MP0502 🇮🇹

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Scarica Il Ruolo delle Donne nella Psicologia: Dalle Prime Ricerche alle Contemporanee Prospettive e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! IL RUOLO DELLE DONNE NEL PERIODO INIZIALE DELLA PSICANALISI Anche se i primi psicologi erano uomini, le donne hanno contribuito fin dall’inizio alla ricerca psicologica. Dopo il 1906 circa un psicologo su 10 era donna. Le tre studiose più famose furono Calkins, Ladd-Franklin, Washburn. Calkins svolse ricerche importanti sulla memoria e fu anche la prima donna ad essere nominata presidente dell’American Psychological Association nel 1905. Ladd-Franklinsi dedicò allo studio dei colori e nel 1906 era tra i 50 psicologi americani più importanti. Washburn invece pubblicò nel 1908 un importante manuale sul comportamento degli animali, fu la prima donna a conseguire un PHD in psicologia. Oggi più della metà dei membri dell’associazione psicologica sono donne, quindi la psicologia è diventata una disciplina aperta alle donne. LA PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA Il pensiero evoluzionistico di Darwin ebbe un ruolo importante in psicologia in quanto consentì di individuare bene le somiglianze e le differenze nei comportamenti e nelle funzioni che distinguono tutte le specie animali. Da questa prospettiva darwiniana è nata la psicologia evoluzionistica. In questo periodo si trascurò il fatto che gli uomini e le scimmie antropomorfe avessero molto in comune. Non a caso uomini e scimmie appartengono allo stesso ordine zoologico, quello dei primati. Si pensa che gli scimpanzè sono presenti sulla Terra da molto tempo, prima che il genere Homo comparisse per la prima volta. La comparsa del genere Homo iniziò con un processo fondamentale per noi esseri umani: l’aumento vertiginoso del nostro cervello. Il cervello diventò un organo della mente capace di veicolare il proprio pensiero e anche quello altrui. Senza l’aumento del cervello e delle sue funzioni corticali non si sarebbero potuti manifestare certi comportamenti; cioè l’uso degli utensili, l’uso delle mani, la gestualità. Questo però vuol dire anche che alcuni funzioni mentali, come il linguaggio, si siano potute originare non solo per una lunga pressione selettiva, ma che siano state conseguenza, di un allargamento del nostro cervello. Su questo punto Darwin sosteneva che il linguaggio si fosse evoluto attraverso la selezione sessuale, come un istinto. Il fatto è che il linguaggio ha avuto origine da gesti silenziosi, non dai segni vocali. Come aveva già sostenuto Darwin e ribadirà successivamente la psicologia evoluzionistica gli scimpanzè provano tutti gli stessi sentimenti dell’uomo e possono anche raccontarceli, anche se con il linguaggio dei segni. Gli scimpanzè non parlano e non potranno mai farlo perché non possiedono un apparato fonatorio adeguato all’emissione dei suoni articolati. BREVE STORIA DELLA PSICOLOGIA ITALIANA Per quanto riguarda la nascita della psicologia come scienza autonoma si è soliti farla risalire alla fondazione del primo laboratorio di psicologia sperimentale di Wundt nel 1879 a Lipsia. Hanno avuto un ruolo di spicco molti studiosi che sostenevano che l’unico metodo che doveva essere impegnato per comprendere i meccanismi e i processi psichici era quello fondato sull’osservazione e sullo studio controllato dei fenomeni. Ardigò fu tra i primi a utilizzare la verifica sperimentale delle ipotesi mediante l’analisi statistica. In ogni caso l’approccio innovativo di questi ricercatori fu quello di utilizzare il metodo sperimentale come strumento di analisi dei processi psicologici che venivano ricondotti nell’ambito delle scienze naturali. Un’ altra data fondante fu il 1905 anno in cui fu affidato di psicologia agli psicologi italiani l’organizzazione del V congresso internazionale a Roma. Anche la pubblicazione della “rivista di psicologia applicata alla pedagogia e alla psicopatologia” contribuì alla sua diffusione. Nel 1910 nasce la società italiana di psicologia. Le prime cattedre universitarie ci furono a Roma, Napoli e Torino. De Sanctis indagò temi come il sogno, l’attenzione, la psicopatologia, la psicologia giuridica e criminale, la psicopedagogia. Lo stesso Freud dimostrò interesse per gli studi di De Sanctis, che lo portò alla collaborazione con diversi studiosi di materia, ma soprattutto con Maria Montessori, pedagogista di fama internazionale, che utilizzò il metodo empirico nello studio dell’educazione del bambino e nella ideazione di nuovi ambienti e percorsi scolastici. Un’altra cattedra si formò a Padova con Benussi, il quale si occupò principalmente di percezione visiva con un approccio di tipo gestaltista. Musatti fu uno dei primi allievi, quest’ultimo fece conoscere la psicanalisi, sia attraverso il suo “trattato di psicanalisi”, sia assumendo la direzione dell’edizione italiana della traduzione dell’opera omnia di Freud. La psicologia italiana durante il periodo fascista rimase relativamente isolata dalle scuole internazionali e dalla ricerca. Negli altri paesi invece era un fiorire di ricerche
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