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Sintesi e analisi Saul di Vittorio Alfieri, Sintesi del corso di Comunicazione Teatrale

Sintesi e analisi Saul di Vittorio Alfieri

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 05/07/2023

rosa-maria-cappuccio
rosa-maria-cappuccio 🇮🇹

3 documenti

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Scarica Sintesi e analisi Saul di Vittorio Alfieri e più Sintesi del corso in PDF di Comunicazione Teatrale solo su Docsity! SAUL – VITTORIO ALFIERI Genesi e storia: L’dea del Saul venne ad Alfieri nel 1782. Fondamentale per la composizione dell’opera è la lettura della Bibbia. È il Primo libro dei re, dedicato a Samuele, Saul e David; dove si narra l’elezione di David, figlio di Jesse, a re di Israele, dopo la caduta di Saul. È importante ricordare che Alfieri ha un particolare modo di lavorare, scandito in tre momenti: ➢ Ideare; ➢ Stendere; ➢ Verseggiare; ovvero le fasi compositive dall’abbozzo, alla stesura in prosa, alla lunga e faticata stesura in versi. Per quanto riguarda la scrittura del Saul, essa avviene in quattro mesi: ➢ Idezione: nel marzo 1782; ➢ Stesura: nell’aprile 1782; ➢ Versificazione: nel settembre 1782. Durante il lavora di allestimento dell’edizione parigina Diderot, Alfieri, inoltre, apporta altre modifiche al testo. Struttura: l’azione si svolge nel campo degli israeliti in Gelboè. Importante è l’opposizione giorno-notte (che eredita da Della Valle e dalla drammaturgia barocca), che torna in quest’opera non solo perché sottolinea l’unità di tempo, ma perché serve a colorire la condizione psicologica del personaggio. Questa opposizione segnala il tema dominante di cui è portatore il tiranno, ovvero il tema della vecchiaia e della nostalgia del passato. La tragedia si presenta come dramma insieme della tirannide e della vecchiaia, dell’odio e del presente, che è il movente fondamentale degli arbitri di Saul. Il Tiranno manifesta una adorazione quasi superstiziosa del sole, segno insieme di un passato glorioso e di un futuro altrettanto glorioso. Il personaggio è colto in una situazione di crisi; non ha ancora perso le qualità eroiche, né ha smesso di essere un buon padre, ma vive il presentimento della morte e la condizione della vecchiaia esclusivamente come perdita, perciò non può che rimpiangere il passato e odiare il presente. Da questo deriva un elemento molto importante, ovvero la perplessità, che l’autore indica come caratteristica del personaggio e della tragedia, infatti la perplessità psicologica di Saul si estende alla struttura della tragedia, che procede per innesti e interferenze temporali tra passato e presente e futuro, per situazioni di entusiasmo e di depressione emotiva. Tutto è contenuto nel monologo di David, che apre la tragedia e nello stesso tempo riassume il passato della storia e anticipa il futuro dell’azione tragica. Questi tre tempi (passato, presente, futuro) sono qui anticipati da David in relazione all’antefatto e in relazione alla futura morte di Saul. Fra i tre tempi, privilegiato da tutti i personaggi è il passato, il ricordo di un’epoca fertile. Il questo suo canto iniziale David narra il suo esilio dal regno come avvenuto tra caverne e balze, mentre il suo ritorno dal regno come avvenuto nel campo degli israeliti si colloca sui monti di Gelboè in Samaria. Alfieri, ancora una volta prendendo spunto dalla drammaturgia barocca, invoca come fine della tragedia il diletto e la maraviglia. Quest’ultima è termine ricorrente per indicare il particolare piacere che al pubblico o al lettore deriva dalla perplessità tragica. Temi: Nel Parere Alfieri presenta i personaggi del Saul: ➢ David: preconizzato re dai profeti, amabile giovinetto per la sua bontà fatta di compassione per Saul e amore verso Gionata e Micol; ➢ Micol: tenera sposa e figlia obbediente; ➢ Gionata: animato da fraterno amore, anziché di rivalità, verso David; ➢ Abner: ministro guerriero del re, non vile benché esecutore di crudeli comandi. ➢ Achimelech: presente solo per rappresentare la casta sacerdotale. Anche la posizione dei personaggi indica perplessità, ognuno svolge una doppia funzione, partecipando insieme al mondo di David e al mondo di Saul. Tutti sono legati da stretti rapporti affettivi e famigliari, salvo Abner, che svolge invece la funzione di raccordo tra i personaggi. Al tema della vecchiaia si intreccia quello dell’ereditarietà del potere regale. Di David sono importanti i tratti consolidati dal suo passato; questo personaggio appartiene alla favola e al mito, in quanto sposa Micol dopo aver superato la prova richiesta dal re di portagli i prepuzi di cento Filistei, che nella tragedia diventano cento teste. Questa variante è molto importante, infatti bisogna ricordare che la testa in una tragedia moderna non può non alludere alla decapitazione dei re, e in particolare a quella di Carlo I di Inghilterra, che costituisce per Alfieri un gesto altamente simbolico, prima ancora che diventi il momento centrale della Rivoluzione Francese. Nel Saul , vediamo infatti che, la perdita della testa è tema ricorrente e quasi ossessivo. È intorno alla vicenda di David che circola quell’aura della maraviglia. Maraviglia di David contro perplessità di Saul. L’essenza mitica del primo è espressa in modo lucido e perfettamente razionale; mentre al contrario l’essenza razionale del secondo si esprime in termini che oscillano tra veglia e sonno, passato e presente, amore e odio (appunto nel segno della perplessità).
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