Scarica Primo Novecento: Industrializzazione, Nuove Ideologie e Produzione Letteraria in Italia e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Primo Novecento (1901-1918) Nei primi anni del Novecento nel nord Italia ha inizio il processo di industrializzazione che determina nuovi fenomeni sociali come l'emigrazione dal sud. Per risolvere i problemi legati all'occupazione e all'emigrazione all'estero viene intrapresa una politica coloniale nei confronti della Libia. Tra il 1903-1914 la politica italiana è dominata dalla figura di Giovanni Giolitti, che nel corso degli anni emana diversi provvedimenti volti al miglioramento dell'amministrazione pubblica e a soddisfare le richieste dei lavoratori. Nel 1912 con il suffragio universale maschile estende il diritto di voto. È proprio in questi anni che la tensione nei rapporti intemazionali porta allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. L'Italia entra nel 1915 dopo un lungo dibattito tra neutralisti e interventisti. Nuove ideologie La concezione della realtà positivista entra in crisi durante la seconda metà dell'Ottocento. Questo avviene dopo la diffusione di studi realizzati in campo scientifico da Albert Einstein (Teoria della Relatività) e da Sigmund Freud (Psicoanalisi), in campo filosofico Nietzsche (Irrazionalismo). Contro tutte queste posizioni irrazionali si schiera Benedetto Croce, esponente del pensiero idealistico che influenzerà la cultura italiana ed europea. Le istituzioni culturali Per partecipare attivamente alla vita culturale e politica gli intellettuali creano nuovi spazi di confronto e aggregazione con mezzi efficaci per raggiungere il pubblico: nascono così le riviste, che diffondono le nuove ideologie e i nuovi gusti letterari. Le più importanti si concentrano a Firenze dove troviamo "Hermes", "La voce", "Lacerba". La frattura con la tradizione porta a un divario tra la cultura accademica e quella militante. L'editoria propone prodotti differenziati e anche i mezzi di informazione diversificano la loro offerta. La lingua La diffusione della lingua nazionale si deve in primo luogo alla scuola, che consente alla maggior parte della popolazione di comprendere e usare l'italiano. In secondo luogo incide la crescente diffusione della stampa periodica e quotidiana. | fenomeni migratori favoriscono l'unificazione linguistica, favorendo la la consapevolezza dell'istruzione. Altri fattori importanti: servizio militare obbligatorio, burocrazia, attività commerciali. Caratteristiche della produzione letteraria Proprio nel primo Novecento si allenta o i conflitti tra poesia e prosa, arrivando al superamento delle strutture narrative naturaliste. Il rinnovamento si deve a due autori: Pirandello e Svevo. Il caos che caratterizza la realtà delle novelle di Pirandello si traduce nella disgregazione dell'identità dei personaggi e nella dissoluzione delle forme narrative tradizionali. Nella produzione di Svevo la realtà è filtrata tramite la coscienza dei protagonisti mentre la progressione dei fatti narrati viene meno. Sono accomunate dalla volontà di abbandonare la tradizione: viene introdotto il verso libero. Il movimento più influente è il futurismo. Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, propone la cancellazione completa delle esperienze culturali e artistiche del passato. | crepuscolari (Corazzini, Moretti, Gozzano) rifiutano il modello dannunziano per rivolgere la loro attenzione verso aspetti più umili della realtà quotidiana. | vociani (es. Campana) conducono un profondo scavo interiore. Nel campo teatrale il Futurismo decreta l'abbandono del dramma borghese e offre rappresentazioni provocatorie su situazioni assurde o irreali. Si afferma con Pirandello il teatro "grottesco" che smaschera le ipocrisie e le contraddizioni della società. PERIODIZZAZIONE DEL '900 e Avanguardie e Modernismo (1904-1925) e Ritorno all' ordine Ermetismo e Neorealismo (1925-1955) e Neo-avanguardia e Sperimentalismo (1955-1970) La stagione delle avanguardie Si usa l'aggettivo "storiche" per distinguere dalla neo-avanguardia (post 2 Guerra mondiale) e includono alcune tendenze letterarie e artistiche del primo Novecento accomunate dal rifiuto della tradizione. Sono movimenti che contestano l'intero sistema della comunicazione culturale, con un atteggiamento di rivolta che spesso assume i toni dello scherno e del cinismo. Dietro le bizzarrie e le stravaganze c'è un sentimento tragico dell'esistenza, disagio, profonda inquietudine. Con il loro desiderio di cercare nuove forme di espressione le avanguardie storiche spazzarono via i tradizionali modi in tutti gli ambiti: arti figurative, poesia, teatro, cinema, musica. Il Futurismo La prima avanguardia nasce nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo ad opera di Filippo Tommaso Marinetti. Lo scopo è distruggere la cultura del passato per fondare una nuova società basata sul culto della velocità, della macchina, dell'azione energica e violenta, dell'individualismo. Questo atteggiamento porterà i futuristi ad aderire al regime fascista. Sul piano letterario la rottura con la tradizione di concretizza con la dissoluzione della struttura sintattica e nella valorizzazione del significante rispetto al significato sia sul livello grafico sia sul livello onomatopeico. Tra i maggiori scrittori che aderiscono al movimento vi è Aldo Palazzeschi che intende la poesia come libera forma di divertimento. L'Avanguardia russa Il maggiore esponente del Futurismo russo è Vladimir Majakovskij che prende le distanze dalle scelte dell'avanguardia politica italiana (adesione al fascismo nel dopo guerra) e appoggia con entusiasmo la rivoluzione bolscevica, vedendo la poesia come impegno concreto nella trasformazione della realtà. L'Avanguardia francese Il Futurismo stimola la sperimentazione di nuove forme espressive anche in Francia, dove Apollinaire potenzia il valore grafico dell'enunciato realizzando poesie figurate sviluppando il principio di libertà compositiva. Apollinaire può essere considerato precursore di Dadaismo e Surrealismo (Tzara e Breton fondatori). Lirica del primo Novecento in Italia La Lirica del primo Novecento esprime una profonda esigenza di rinnovamento a seguito della crisi del Positivismo. La poesia pod e in primo piano la soggettività dell'uomo contemporaneo e dal punto di vista formale le liriche abbandonano la metrica tradizionale assumendo un andamento prosastico oppure adottando il verso libero. | Crepuscolari Il termine viene coniato da Giuseppe Borghese per identificare il tramonto della "gloriosa poesia" italiana: <Si direbbe che dopo le Laudi e i Poemetti la poesia italiana si sia spenta. Si spegne, ma in un mite e lunghissimo crepuscolo.> È un clima culturale, un modo di atteggiarsi di fronte alla realtà e alla letteratura che esprime una nostalgia per un mondo perduto per sempre. Accomuna poeti che hanno in comune il riferimento alla Lirica europea e il rifiuto della letteratura dannunziana. Ai contenuti aulico e