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Crisi religiosa in Europa durante regno Carlo V e tensioni politiche in Inghilterra, Sintesi del corso di Storia Moderna

Nel XVI secolo, Carlo V deve affrontare molte sfide in Europa, tra cui la guerra contro la Francia, il Protestantesimo e l'impero ottomano, oltre alla crisi religiosa in Germania. In Inghilterra, Enrico VIII rompe il legame con la Chiesa cattolica e proclama l'Atto di Supremazia, creando la Chiesa d'Inghilterra. In Francia, si sviluppa il fenomeno del valido e il sovrano chiede nuove tasse al Parlamento.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 09/10/2022

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Scarica Crisi religiosa in Europa durante regno Carlo V e tensioni politiche in Inghilterra e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Riassunto Benigno. Nel XVI secolo Carlo D’Asburgo eredita dal padre i possedimenti della corona Asburgica e dalla nonna quelli Borgognoni. Dalla madre invece otterrà i possedimenti di Castiglia e Aragona che includono i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna. Nel 1519 erediterà invece il titolo d’imperatore dal nonno Massimiliano I d’Asburgo. Riconosciuto solo nel 1530 da papa Clemente VII. Per tale successione al titolo imperiale Carlo V aveva dovuto competere con Francesco I di Francia, grazie a un ingente prestito da parte dai Fugger riesce ad ottenere l’elezione. Con Carlo V rinasce l’idea della rinascita del Sacro Romano Impero che difatti non avverrà poiché il vasto e disomogeneo impero ereditato da Carlo V verrà suddiviso da quest’ultimo tra il figlio Filippo II(Castiglia e Aragona ) e il fratello Francesco I( Territori asburgici in Austria a cui si aggiungono Boemia e Ungheria e titolo d’imperatore). La successione di carlo V in Castiglia ed Aragona non è pacifica si diffondono gerre civili e i comuneros, ovvero individui a cui è data facoltà di parlare per conto del popolo. Carlo V inoltre si trova a fronteggiare contemporaneamente la guerra contro la Francia, contro il dilagare del Protestantesimo e la guerra contro l’impero ottomano guidato da Solimano II che attua una duplice offensiva nei Balcani con la conquista di Belgrado, Ungheria e Vienna e nel mediterraneo con la conquista dell’isola di Rodi. Oltre al dilagare della pirateria nel nord Africa la cui base principale è Algeri. Solimano Ii arriverà a stipulare un’alleanza antiasburgica con la Francia. In questo periodo nasce la visione di un potere monarchico legittimato direttamente da Dio e la tendenza del sovrano ad eliminare qualsiasi potere che possa in qualche modo ostacolare il proprio come quello dei fedautari considerati alla stregua del sovrano. L’unica religione ammessa rimane quella cristiana nonostante vi sia una crescente volontà da parte del sovrano di staccare lo Stato dal controllo del papato. In questo periodo 3 sono le più importanti monarchie del periodo quella Francese retta dalla dinastia dei Valois, molto attenta ad attaccare ed eliminare i domini feudali autonomi pericolosi per la stabilità della corona. Ciò porta ad un percorso di aggregazione territoriale sostenuto dal rafforzamento dell’esercito grazie all’imposizione di tasse da versare direttamente alla corona (la taille sui focolari domestici e la gabella del sale). Altra monarchia molto importante del periodo è quella Inglese retta dopo la guerra delle due rose( 1455-85 tra York e Lancaster) dalla dinastia Tudor. La penisola iberica invece in questo periodo è suddivisa in 4 grandi aree Regno di Castiglia, Aragona, Navarra e Portogallo. Il regno di Castiglia ed Aragona viene unificato grazie al matrimonio tra i sovrani cattolici Ferdinando II e Isabella di Castiglia (1469). Questa unione che consente ai due territori di conservare la propria autonomia, rende possibile la creazione di un potente esercito per condurre a termine il processo di Reconquista della Castiglia meridionale ancora sottoposta al controllo dell’impero Ottomano. Con la presa di Granada nel 1492 viene preso l’ultimo baluardo arabo della penisola iberica, ma i sovrani si trovano a governare su una popolazione composta da gruppi etnici e religiosi che professano religioni diverse dal cristianesimo. Nel 1478 viene istituita L’Inquisizione Spagnola attraverso la quale i due sovrani puntano ad istituire l’uniformità religiosa cristiana. Da qui le decisioni di procedere all’espulsione degli ebrei nel 1492 da tutti i domini dei re cattolici e di convertire con forza la popolazione musulmana in tali territori (1502). La popolazione si divide quindi tra i marranos (ebrei convertiti) e i moriscos (musulmani convertiti). Da qui nasce la spasmodica preoccupazione per la limpieza de sangre. Le principali differenze tra una delle nuove monarchie e l’impero è innanzitutto il carattere elettivo del titolo di quest’ultimo sancito anche dalla bolla d’oro di Carlo IV di Lussemburgo. La seconda è l’esistenza in tutto l’impero di poteri autonomi soggetti all’autorità imperiale ma svincolati dal suo potere. A pertire dal 1538 l’imperatore viene eletto sempre fra i membri di una sola dinastia, gli Asburgo che tentano a mantenere tale titolo imperiale ea rafforzare le politiche di cordinamento e legislazione ad esso connesso. Dall’altro tendono ad ampliare i loro domini diretti e ad accrescere in essi il proprio potere. Tale strategia porta alla corona asburgica ad acquisire Boemia e Ungheria (1526) attraversoun blocco territoria nell’europa centro-orientale capace di creare un argine all’espansionismo ottomano. Le guerre D’Italia sono quel conflitto che scoppia dal 1494 al 1559. L’italia è un’entità territoriale divisa in vari ducati e repubbliche e luogo in cui risiede il papa. Nel 1454 i potentati italiani avevano stipulato il trattato di Lodi con il quale si sanciva lo status quo delle varie entità territoriali. Tutto cambia di fronte alle pretese di Carlo VIII d’intervenire militarmente nei contrasti che si stavano perpetuando in Italia richiamato da Ludovico Sforza. Nel 1494 invade Napoli considerato legittimo possedimento in quanto appartenente all’estinta dinastia D’Angiò. La facilità con la quale il territorio viene preso da Carlo VIII è indicativo del periodo di crisi che l’italia sta vivendo, in quanto vede emergere la potenza di Alessandro VI il quale oltre a promuovere un’alleanza antifrancese con l’imperatore e i sovrani cattolici, vuole creare una vera e propria dinastia aiutando il figlio cesare a costruirsi un principato tra Romagna e March. Tentativo stroncato alla morte di Alessandro VI poiché al soglio pontificio salirà Giulio II nemico dei Borgia. Altro fattore di squilibrio alla morte di Lorenzo Dè medici è il dilagare di principi di rinnovamento societario e delle istituzioni ecclesiastiche impartiti da un sacerdote Savonarola, il quale riesce a influenzare il governo di firenze grazie anche con un’alleanza con la Francia. La morte di Carlo VIII tuttavia farà perdere a Savonarola l’appoggio delle autorità di Firenze che nel 1498 lo condannano al rogo. Nel 1499 Luigi XII torna in Italia occupando Milano e sigla in accordo con Ferdinando il Cattolico per spartirsi il regno di Napoli (1500). Presto però scoppierà una guerra tra i due sovrani che si conclude con la rinuncia di Luigi XII al regno che passa sotto Ferdinando Il Cattolico. Giulio II intanto per proteggere il potere della Santa Sede minacciato dalla repubblica di Venezia, stipulerà un’alleanza con Ferdinando il Cattolico e l’imperatore Massimiliano (Lega di Cambrai ) attraverso la quale ottiene una vittoria a Agnadello (1509). Successivamente Giulio II sconvolge repentinamente strategia e costituisce una lega santa per scacciare i Francesi dall’Italia. Nel 1515 Francesco I ritorna in Italia occupando il ducato di Milano e con il trattato di Noyon (1516) tra il sovrano francese e Carlo V viene assegnata Milano alla Francia e Napoli alla Spagna. Nel 1521 Carlo V alleato con il papa muove guerra alla Francia e nel 1525 vengono sconfitte. Francesco I sarà costretto a cedere con il trattato di Madrid i territori dell’ex ducato di Borgogna. A questo punto il papa Clemente VII resosi conto che il nuovo pericolo per i potentati italiani era costituito dai ispano-imperiali, rivolta le alleanze arrivando ad allearsi con la francia (Lega di Cognac). Tale alleanza si mostra incapace di far fronte alla potenza dell’esercito imperiale che irrompe in Italia nella primavera del 1527 puntando su Roma. I mercenari di Cralo V saccheggiano roma. Si va affermando l’egemonia spagnola in Italia sancita con la pace di Cambrai nel 1529 con cui francesco I deve cedere il ducato di Milano a Francesco II Sforza e assegna a Carlo V il regno di Napoli, delle Fiandre e Artois. Tuttavia i Francesi torneranno ad attaccare l’Italia, saranno definitivamente espulsi dall’Italia con la Pace di Cateau Cambresis (1559) con la quale Filippo II si troverà a governare Milano, Napoli, Sardegna e Sicilia. Durante il XV secolo si vede l’intensificazione dei traffici tra i principali ceti mercantili del tempo Venezia e Genova , si diffonde lo sviluppo di alcune città iberiche affacciate sull’Oceano Atlantico come Cadice e Lisbona e l’ampliamento delle rotte commerciali grazie all’inserimento di Portoghesi e Castigliani nei traffici tra il Mediterraneo e l’Atlantico. Catalani e genovesi in particolare cercano di circumnavigare l’Africa allo scopo di aggirare il Levante dove il commercio delle spezie è in mano a veneziani e reso difficoltoso salle tensioni nei vari regni musulmani. Altro monopolio che si cerca di spezzare è quello dell’oro in Senegal e Niger, tale minerale era utilizzato come merce di scambio insieme agli schiavi con tessuti e sale scambiato con i mercanti arabi del Nord Africa. Tra il 1336 3 il 1341 navigatori genovesi al servizio della corona portoghese scoprono le Canarie che non porta a nessun tipo di insediamento a causa del dilagare della peste nera. Solo nel 1403 i castigliani occupano le Canarie tentando d’impiantare la coltivazione di Canna da sulla protezione di Federico il Saggio. La diffusione delle sue dottrine in Germania preoccupa Carlo V che tenta di arrivare ad un compromesso tra la Santa Sede e Lutero. Nel 1521 si convoca la dieta di Worms di fronte alla quale Lutero rifiuta di retrocedere da qualunque punto della propria dottrina e obbliga l’imperatore a dare seguito alla scomunica. Lutero tradurrà in tedesco il Nuovo e vecchio testamento per renderli accessibili anche alla popolazione, la quale non esita a ricorrere all’uso della forza contro gli ecclesiastici che recalcitrano. Si verificano distruzioni di reliquie,attachi ai possedimenti dei vescovi e ad immagini sacre avendole Lutero considerate idolatre.. Nel 1524 esplode una rivolta delle comunità contadine del baden con lo scopo di recuperare i diritti comuni sulle terre e le libertà dei contadini calpestati dai feudatari. Essi in nome del vangelo invocano la comunanza dei beni e la redistribuzione su base egualitaria del potere. Figura di spicco è Munzer influenzato anche da alcune teorie sul battesimo che affermavano che il battesimo degli infanti è privo di valore non essendo basato sulla fede e sulla conversione. Munzer sostiene inoltre la lotta armata contro i principi come podromo dell’avvento del regno di Cristo. I seguaci di Munzer vengono massacrati nel 1525 in turingua e il loro capo viene giustiziato. Lutero preoccupato che il suo pensiero venga interpretato come strumento d’insubordinazione caldeggia l’annientamento della rivolta e incita le autorità alla repressione. Carlo inizialmente adotta un atteggiamento cauto nei confronti della riforma. Da un lato teme che l’uso della forza possa causare l’inasprimento dei rapporti con i principi, Dall’altro è costretto a far fronte alla crisi religiosa in germania e alla Guerra contro Francia e impero Ottomano. L’imperatore tenta ancora una volta di mediare e concede a causa dell’emergenza bellica una certa tolleranza nei confronti del culto luterano nel 1526 nella dieta tenuta a Spira. Nel 1530 una nuova dieta viene convocata ad Augusta al fine di ricondurre i territori dell’impero all’uniformità religiosa.Di fronte a questo atto 5 principi e 14 città stilano un documento di protesta e per questo verranno chiamati protestanti. In occasione della dieta Filippo Melantone presenta una professione di fede luterana nota come Confessio augustana che si pensa possa servire da mediazione ma non ha gli esiti sperati. Nel frattempo il cardinale Contarini nel 1537 redige un testo sulla riforma della Chiesa ammettendo la fondatezza di parte delle critiche protestanti alle condizioni della vita religiosa. Di fronte al progressivo irrigidimento teologico cattolico e al fallimento delle prospettive d’intesa i principi protestanti si riuniscono nella lega si Smalcalda che si scontrerà con le forze imperiali, arrivando soltano nel 1555 alla Pace di Augusta nella quale Ferdinado D’Asburgo delegato dell’imperatore riconosce l’esistenza della confessione luterana nei territori dell’impero i cui principi ne professano il credo e stabilisce che le popolazioni di tali territori sono quindi luterane. Secondo il principio cuius regio eius religio a ciascun suddito spetta professare la religione del sovrano con la sola possibilità di migrare nei territori in cui la sua confessione sia quella ufficiale. La diffusione delle idee Luterane porta la maturazione di elementi democratico-religiosi. A Zurigo grazie a Zwigli la città si trasforma in una democrazia a base teocratica in cui le trutture ecclesiastiche svolgono un’azione di sostegno e controllo di quelle politiche. Si vuole creare una vera e propria città di Dio. I seguaci di Zwigli ridanno vigore alla teoria anabattista e sostengono il valore del battesimo come scelta adulta e consapevole, rifiutano di portare le armi e di prestare giuramento nei tribunali. Tuttavia le forti repressioni alle quali sono sottoposti spingono gli anabattisti ad abbracciare le armi e favorevoli alla lotta armata. A Ginevra opera invece Calvino che rielabora la dottrina protestante accentuando l’idea della predestinazione. Ginevra diventa la realizzazione del regno di Dio dove sorge il Concistoro, un’istituzione formata dai magistrati dl Consiglio cittadino e pastori che affiancano alla propria attività lavorativa la predicazione e l’amministrazione del culto riformato. Al concistoro spetta inoltre di reprimere e soffocare i comportamenti e le idee non conformi alla nuova ortodossia. Le Chiese riformate ripropongono l’intolleranza contro la quale si erano battute. Il luteranesimo diventa la religione ufficiale in Svezia e anche in Norvegia e Danimarca, Il calvinismo si diffonde in Francia, Paesi Bassi, Polonia e in Scozia con Knox. In Italia si sviluppa nello stato di Savoia. Enrico VIII Tudor in Inghilterra inizialmente si schiera conto le idee luterane, tanto da essere appellato da Leone X difensor fidei. Ma presto il sovrano si renderà conto dell’importanza dell’occasione della diffusione delle idee protestanti che gli offriranno la possibilità di ridurre l’influenza del papato sulla politica e la società inglese. Uno degli ambiti in cui si manifestava questo controllo era la politica matrimoniale della dinastia. Il divieto di divorziare o sposare consanguinei permette alla Chiesa di controllare la scelta dei sovrani riservandosi all’occorrenza la possibilità di concedere le dispense matrimoniali (annullamenti dei vincoli nuziali). Di fronte alla richiesta di Enrico VIII di annullare le nozze con Caterina D’aragona il papa Clemente VII oppone una tattica attendista, una decisione favorevole al sovrano è osteggiata dall’imperatore Carlo V di cui Caterina è la zia. Il sovrano agisce rompendo il legame di sudditanza dalla chiesa Romana proclamando l’Atto di Supremazia nel 1534 con il quale si proclama capo supremo della Chiesa d’Inghilterra assegnando a Canterbury il governo degli affari ecclesiastici. Si procede alla soppressione degli ordini religiosi, alla vendita delle loro proprietà terriere che permette di rimpinguare le casse dello stato e la creazione di un ceto di piccoli e medi nobili proprietari fondiari. Con Edoardo Vi Tudor l’inghilterra si avvixina al movimento protestante attraverso l’introduzione del Book of Common Pryer nel 1549 nel quale vengono eliminati tutti gli aspetti considerati superstiziosi nel culto,reso più semplice e da celebrare in inglese. A metà del Cinquecento la grande espansione ottomana sul Mediterraneo cominciata nel 1453 con la conquista di Costantinopoli può dirsi conclusa grazie all’azione di Solimano il Magnifico. Il dominio del sultano si estende dalle frontiere del Marocco fino al confine con la Persia. All’interno dell’impero si trovano territori che mettono in contatto il Mediterraneo e l’Oceano Indiano importanti per raggiungere l’India. Alla base della potenza Ottomana vi è un’organizzazione amministrativa e militare al cui vertice vi è il sultano che detiene autorità assoluta eccezion fatta per l’ambito religioso in cui vige la legge del Corano. La sua reggia si trova a Istambul ed è affiancato dal Gran Divan e dal visir che viene scelto dal sultano che gli affida il proprio sigillo. Nella reggia ha sede anche la scuola dei paggi reclutati mediante la selezione di giovani schiavi dalle famiglie cristiane dei Balcani avviati al servizio del sultano per essere destinati una volta convertiti all’islam e se dotati delle necesarie qualità a ricoprire cariche amministrative di prestigio. In tutte le province dell’impero vi sono i governatori. L’impero possiede una grande forza militare e navale costituiti da individui che sono costretti al celibato e a dura disciplina e preparazione militare. Le terre sono affidate ai cavalieri perché ne riscuotano parte delle tasse e provvedano a sistemarvi un numero adeguato di soldati. La religione ufficiale è quella musulmana ma all’internodell’impero ottomano vige la tolleranza religiosa. Ciascuna popolazione sottomessa al dominio ottomano conserva la propria lingua, la propria religione e le proprie tradizioni. Le comunità religiose minoritarie sono organizzate in millet (nazioni gruppi di individui appartenenti a un’unica matrice etnico- linguistico-corporative) governati dalle rispettive autorità religiose che sono responsabili della propria comunità davanti alle autorità locali e imperiali. La popolazione è suddivisa tra askeri ovvero i soldati che comprende tutti coloro che esercitano una funzione militare, civile o religiosa a servizio del sultano e sono esentati dal pagamento delle imposte. Del secondo gruppo fanno parte invece i contadini, artigiani che non sono di fede musulmana e che sono obbligati al pagamento delle imposte. Quella su cui regna Filippo II è una vasta aggregazione di territori tra loro non contigui e diversi per leggi,tradizioni e consuetudini. In ciascuno di essi Filippo II si è impegnato a ripristinare le leggi, istituzioni e consuetudini. Gli unici elementi comuni risiedono nella fedeltà del sovrano e della religione cattolica. La lotta all’eresia protestante rappresenta la priorità per Filippo II combattuta grazie al tribunale dell’inquisizione spagnola. Nato nel 1478 per reprimere idee e dottrine considerate eterodosse. Tale istituzione ha al proprio vertice un inquisitore generale nominato dal sovrano. Ed è affiancato da un consiglio di nomina regia. Il sovrano cerca d’imporre l’inquisizione spagnola anche nello stato di Milano creando una opposizione delle potenze locali che obbligano il sovrano a rinunciare al piano. Reazioni analoghe nel Regno di Napoli e Paesi Bassi in cui vengono proposte simili azioni. Per tenere sottocontrollo i possedimenti Filippo II istituisce i Consejo de Inquisicion, organismi composti da aristocratici ed ecclesiastici che forniscono al sovrano il loro parere sulle diverse questioni che questi sottopone loro. I consejo si differenziano inoltre per le tematiche affrontate (Consejo de Estado, De Guerra ecc). Il meccanismo di questi prevede che esse dietro richiesta del sovrano o di propria iniziativa, stilino un parere articolato su singole questioni (consulta) Questo viene mandato al monarca che lo esamina ed esprime la sua decisione annotandola in calce. Esso ritona al Consejo che redige un decreto che una volta siglato da Filippo II viene trasmesso a sovvrani e ministri stranieri. Filippo II istituisce la sua residenza in Castiglia e nel 1561 fissa la sede della propria corte a Madrid. Da qui governa la monarchia cattolica con circospezione. Ai lunghi tempi di comunicazione si sommano i tempi di scussione dei problemi dal Consejo . La penisola italiana rappresenta il bastione della monarchia. Qui il sovrano mira a garantire la stabilità politica e sociale oltre che la sicurezza militare dei territori da lui governati e tutelare i proprio interessi nei rapporti con gli Stati che conservano la propria indipendenza. Filippo II ricorre a una strategia basata sull’esercizio di pressioni militari e diplomatiche, accordi ed elargizione di titoli, onori e pensioni. Con lo scoppio della rivolta nei Paesi Bassi l’italia Settentrionale viene a costituire una base logistica e un nodo per le comunicazioni nei teatri bellici del Nord Europa. La tregua con i Paesi Bassi consente al sovrano di concentrare le proprie energie nel bacino del mediterraneo dove la pirateria nerd-africana costituisce una minaccia per i navigli e le terre cristiane. Primo atto di filippo II è la controffensiva contro la pirateria. La spedizione per occupare l’isola di Gerba (1560) si rivela un fallimento. Intanto gli ottomani conquistano Malta 1565 e nel 1570 l’isola di Cipro, Tali azioni causano la preoccupazione della Santa sede che vede minacciata l’esistenza stessa della religione cattolica. Papa Pio V stimola i principi a una crociata contro il periodo turco, proponendo un’alleanza di tutti i sovrani che si faccia carico di armare una flotta per combattere gli ottomani. Filippo II inizialmente si dimostra renitente di fronte alla volontà di combattere la pirateria nel nord-africa piuttosto che intraprendere una guerra con una potenza come quella del sultano ottomano, per lo scoppio della rivolta nelle Fiandre che spinge Filippo II a privilegiare lo scacchiere nord europeo e inoltre la guerra impone costi elevati che vanno a pesare sulle imposte che gravano sulle finanze della corona di Castiglia. Inoltre altra motivazione per la quale Filippo II si dimostra renitente è la questione dei moriscos discendenti delle popolazione di fede musulmana costretta a convertirsi al cristianesimo. La conversione forzata non ha cancellato né l’uso della lingua araba né il mantenimento delle tradizioni e costumi e l’abbigliamento musulmani. Inoltre il fatto che i moriscos vivano soprattutto nella parte meridionale della penisola iberica fa temere l’esistenza di legami con la pirateria nord-africana se non con l’impero ottomano stesso. Filippo II intraprende quindi una nuova campagna contro l’utilizzo della lingua araba e per cancellare molti elementi della religione musulmana ancora presenti tra i moriscos. Tali misure fanno scoppiare nel 1568 una rivolta in Granada e solo nel 1570 il sovrano riesce a venire a capo della sollevazione e decide la deportazione e la dispersione dei moriscos in tutta la Castiglia. Nel 1571 viene stipulata tra Papa Pio V, repubblica di Venezia, Genova, Ordine di Malta e duchi di Savoia e Toscana un’alleanza contro gli ottomani. Nel 1571 le truppe della Lega hanno la meglio nella battaglia di Lepanto che dà i risultati sperati in quanto le potenze hanno interessi divergenti. La serenissima stipula una pace separata che va a salvaguardare i propri commerci. Le forze Asburgiche si concentrano sulla riconquista di Tunisi e Filippo II che vede scoppiare nuovamente la rivolta nelle fiandre nel 1581 stipulerà una tregua con il sultano il quale si trova impegnato alla ripresa del conflitto con la Persia. Al momento della firma di tale accordo filippo II è concentrato sull’acquisizione del Portogallo e a condizionare la sua politica saranno i conflitti in atto nell’europa settentrionale (invincibile armata volta ad invadere francescani osservanti nel nome dell’apostolato fra i ceti popolari. Tra gli ordini regolari che nascono a partire dal terzo decennio del cinquecento vi sono i bernabiti, somaschi, i gesuiti, i camilliani ecc. che lasciano il saio a favore dell’abito telare, lasciano la vita appartata e ascetica dei piccoli conventi di campagna per edifici insediati nella città e sono volti a una più spiccata assistenza di malati, orfani,poveri e all’attività pastorale di predicazione e catechesi oltre che a quella missionaria nelle campagne europee. I teatini e gesuiti indirizzano le loro attività al fine di occupare il centro della vita sociale e influenzare i comportamenti delle classi dirigenti. La compagnia di gesù istituita per opera di Ignazio Loyola un nobile che aveva abbandonato la carica militare per darsi alla vita religiosa, prevede oltre ai tre voti solenni (povertà, castità e ubbidienza) il giuramento di obbedire al pontefice e per lui ai propri diretti superiori. La struttura fortemente gerarchizzata di questo ordine lo rende il più importante tra quelli missionari, dedito all’evangelizzazione dell’ America Latina fino all’estremo oriente. I Gesuiti si occupano anche sella rieducazione cristiana delle elite del mondo cattolico, tanto che verranno creati dei veri e propri collegi gesuiti aperti a laici, il primo fondato a Messina 1549. Dopo il concilio la riscossa della chiesa cattolica si manifesta con un acuirsi delle tensioni religiose e politiche. La Chiesa può fare affidamento sulle armi degli Asburgo e di Filippo II. Il quale dopo la lotto contro i musulmani per la liberazione iberica, adesso vuole difendere la cristianità dalla minaccia ottomana e allo stesso tempo riportare la vera fede in Europa caduta nell’eresia. La strategia attuata da Filippo II è di tipo dinastico-religioso che prevede il tentativo di ricongiungere l’Inghilterra al mondo cattolico estendendo l’egemonia asburgica a quell’area e di sostenere i principi cattolici e il ramo Asburgico nella lotta del doppio impegno contro gli ottomani e i protestanti, oltre che nell’assistere e finanziare in Francia un partito ultracattolico ostile alla minoranza calvinista. Filippo II può contare sulle ingenti risorse economiche provenienti dalle colonie americane, riuscendo anche ad ampliare i propri territori fino al Portogallo, dove nel 1578 prende avvio una grave crisi dinastica che vede alla morte senza eredi di Enrico, la successione di Filippo II in quanto figlio di una regina lusitana e cugino del defunto re. Dopo l’occupasione del paese Filippo II nel 1581 di fronte alla Cortes Portoghese giura di rispettare le leggi e privilegi del regno andando ad esaltare il fatto che si tratta soltanto di un’unione dinastica. Ben presto i grandi costi dell’impegno militare contro l’impero ottomano uniti con quelli necessari per finanziare la lotta contro il protestantesimo, oltre il dilagare del calvinismo volgono a sfavore del successo del sovrano. Ciò causerà una grande guerra civile nel XVI secolo. Alla morte di Enrico VIII sul trono viene ammessa nel 1553 Maria Tudor regina cattolica che causa proteste da parte di anglicani e dalle sette protestanti inglesi che sono favorevoli alla successione di Elisabetta I. Maria fa chiudere la sorellastra nella torre di Londra dove aveva voluto porre un ritorno al cattolicesimo attraverso una dura repressione per la quale veniva chiamata Maria la Sanguinaria. Alla sua morte il paese non aveva ceduto al cattolicesimo e si apre una nuova crisi dinastica infatti mentre Elisabetta rimane la candidata dal fronte protestante, i cattolici vorrebbero l’ascesa al trono di Maria Stuart, cugina di Enrico VIII e regina di scozia, sostenendo l’illegittimità del matrimonio da cui era nata Elisabetta. Il Parlamento risolve la questione favorendo Elisabetta I la quale conosce bene i rischi sbilanciandosi per una delle sue confessioni religiose in conflitto e quindi punta alla formazione di una Chiesa anglicana rinnovata e controllata dalla corona. Nel 1559 emana l’editto di Uniformità con cui viene riformata la liturgia della chiesa reintroducendo il libro comune ufficiale delle preghiere. Nel 1563 proclama l’atto di Supremazia con il quale si pone a capo della Chiesa Anglicana. A completamento di ciò Nel 1569 mette in atto un compromesso che prevede una chiesa ancglicana vicina al protestantesimo per la dottrina teologica e al cattolicesimo per la liturgia e la gerarchia ecclesiale. Elisabetta I evita qualsiasi matrimonio con un principe cattolico o protestante, sia di circondarsi di consiglieri che possano far temere un processo di arretramento nel processo di costruzione della chiesa anglicana. Reprime le trame cattoliche che fanno capo a Maria Stuart e quando questa viene scacciata dalla Scozia da una rivolta puritana, si rifugia in Inghilterra (1568). Elisabetta I decide di non sposarsi per dedicarsi al regno, è attenta alla diffusione del commercio e alla produzione dei pannilana inglesi. Molto apprezzata è l’attenzione con cui viene seguito lo sviluppo della marineria e flotta militare. Cresce l’ostilità nei confronti della potenza spagnola contro la quale attua una guerra di corsa che colpisce i convogli della corona spagnola. L’inghilterrà si innalza come il campione dell’anticattolicesimo e antispagnolismo. Quando farà decapitre Mria Stuart (1687) Filippo II decide di muovere guerra all’Inghilterra facendo allestire una grande flotta, l’Invincibile armada al fine d’invadere l’isola con l’intento di porre fine alla guerra che i pirati inglesi fanno ai traffici spagnoli e al sostegno protestante. Nel 1588 la flotta spagnola viene sconfitta sulla Manica dalle flotte inglesi spalleggiate da quelle olandesi. Alla morte di Enrico II la monarchia si trova ad essere guidata da Caterina De Medici peri figli Carlo IX e Francesco II. Il principale problema che deve affrontare Caterina è l’espansione della confessione calvinista. Gli ugunotti si concentrano nella parte sud-orientale della Francia e raccolgono adesione tra le poplolazioni contadine ma anche tra famiglie aristocratiche come i Borbone e Montmorency ai quali si contrappongono i cattolici Guisa. Il partito protestante tende ad allontanare Caterina mirando a sostituirla con Luigi di Borbone. Un tentativo di pacificazione tra le due forze viene tentato con la convocazione di un sinodo gallico che non porta agli esiti sperati viste le posizioni inconciliabili tra le due fazioni. I successivi tentativi della reggente di concedere libertà di culto agli ugunotti per pacificare il paese indispettisce i cattolici che danno vita al massacro di Vassy (1562). Caterina tende a usare le due fazioni l’una contro l’altra per difendere l’autorità della corona che appare sempre più debole. Frutto di tale politica nel 1563 sono alcune concessioni agli ugunotti a cui viene data libertà di culto e di coscienza. Ma l’aumento delle tensioni tra le due fazioni porta allo scoppio nel 1567 della guerra civile che dopo vari conflitti si concluderà nel 1570 con la pace si Saint-germain en laye con la quale agli ugunotti viene riconosciuta libertà di culto e controllo di alcune città fortificate a garanzia della loro sicurezza. Colugny uno dei capi degli ugunotti viene accettato al gran consiglio di Stato, convince Carlo IX a supportare la causa protestante nei Paesi Bassi e organizza un matrimonio tra Enrico di borbone e la sorella del re. Caterina preoccupata decide allora di avvicinarsi ai cattolici promuovendo l’assassinio di Coligny in occasione delle nozze che però sopravvive. Carlo IX e Caterina decidono allora si aderire al piano dei Guisa per eliminare nella notte di San Bartolomeo lo stato maggiore della nobiltà ugunotta. Dopo la morte di Carlo IX ascende al trono Enrico III considerato dai guisa troppo arrendevole nei confronti della fazione opposta e quindi si organizzano in una Lega cattolica. Alla morte di Enrico III senza eredi, il trono spetterebbe ad Enrico di Borbone (calvinista), contro la quale agisce la Lega cattolica che contrappona la candidatura di Carlo di Guisa. Scoppia il conflitto che vede le truppe di Enrico III sostenere la Lega che viene sconfitta dagli ugunotti (guerra dei tre Enrichi). Nel 1588 l’insurrezione della città di Parigi organizzata dagli esponenti della Lega obbliga il sovrano ad accettare la successione dei Guisa ma nei mesi successivi il disastro dell’invincibile armada che priva la francia del sostegno Spagnolo e costringe Enrico III ad assassinare Enrico di Guisa e far giustiziare Carlo. Enrico III si allea con Enrico di Borbone che sarà alla sua morte (1589) il suo successore. Sconfitta la Lega cattolica a Ivry (1590) si trova a governare un paese spaccato tra le guerre contro la Spagna e Parigi in mano ai nemici. Sceglie allora di rinnegare la fede calvinista e di aderire al cristianesimo (1593) Questo atto gli consente di essere incoronato nella cattedrale di Chartes son il nome di Enrico IV. Molti della lega cattolica adesso sono costretti a sottomettersi al sovrano cattolico che nel 1595 ottiene l’assoluzione dal papa Clemente VIII che lo ammette in seno alla chiesa cattolica. Nel 1598 promulga l’editto di Nantes (dopo la pace con la Spagna a vervins nello stesso anno) che riconosce il cattolicesimo come religione ufficiale della Francia ma garantisce agli ugunotti libertà di culto nei luighi prestabiliti oltre al riconoscimento di alcune piazzeforti come garanzia per la loro sicurezza. Enrico IV può adesso dedicarsi al ripristino dell’autorità della corona e al risanamento delle sue finanze. Le dottrine monacomarche sono quelle che sostengono che un sovrano considerao come nemico della vera fede è un pericolo per la comunità cristiana e di conseguenza la resistenza al suo potere e la sua uccisione possono essere considerate come legittima difesa. Secondo l’aristotelismo politico la monarchia infatti tende naturalmente a degenerare in tirannia. Il re deve essere un re di grazia che relargisca prodigalità ai sudditi e che ristabilisca equilibrio armonico nella società ma se il re vessa i suoi sudditi e si fa difensore di una delle due parti del regno a sfavore dell’altra egli non è più re ma tiranno e non merita obbedienza. Si diffondono inoltre anche i politiques ovvero i sostenitori di un rafforzamento dell’autorità regia e della concessione di una certa libertà di culto come rimedio alla divisione ideologica religiosa (maggiore esponente è Bodin che teorizza il potere assoluto, secondo cui al sovrano spetta il pieno potere legislativo senza nessun vincolo rispetto ad altri poteri terreni). Si viene a creare una radicalizzazione ideologica che vede scontrarsi il papa e i capi delle chiese e le sette protestanti. Caso esemplare vede contrapposte la Santa Sede e la repubblica di Venezia nel 1605 e 1607 per la contestazione papale della leicetà dell’arresto di due chierici accusati di reati comuni e della loro consegna al tribunale ordinario e non a quello ecclesiastico. Di fronte al divieto della Serenissima si accedere alle condizioni richieste Papa Paolo V ricorre alla proclamazione dell’interdetto e al divieto del clero di esercitare funzioni religiose sul territorio della repubblica. Questa reagisce con durezza imponendo al clero il normale svolgimento dei riti. Alla fine grazie alla mediazione Francese la controversia viene appianata e Venezia vede riconosciuta la propria sovranità. I Paesi Bassi prima dell’ascesa al trono di Carlo sono una terra fiorente caratterizzata da un’agricoltura fiorente, un artigianato florido imperniato sulla manifattura tessile. Fulcro di questa ricchiezza risiede nelle Fiandre e Anversa (sede della Borsa), importante piazza commerciale e finanziaria europea. Carlo V era un sovrano viaggiatore che si spostava continuamente nei suoi domini ma il fulcro della sua corte era Bruxelles. Durante il Cinquecento nei paesi bassi si sviluppano le industrie tessili nelle regioni di Liegi e Bruges che godono di particolare successo. A rompere l’equilibrio di questo florido paese sono le rivalità con gli inglesi dal punto di vista commerciale e la perdita di importanza dell’argento tedesco rispetto all’argento americano. I Paesi Bassi inoltre soffrono di una rivalità interna, ovvero quella delle regioni del nord specializzate in un’agricoltura di tipo intensivo e nella pesca oltre che il commercio maritmo. I Paesi Bassi sono costituiti da 17 province con proprie leggi, ordinamenti e consuetudini. Un ruolo importante hanno gli stati provinciaali dei Paesi Bassi, ovvero assemblee di ceto di ciascuna provincia.Nell’area meridionale del paese grande influenza politica esercita l’aristocrazia. Tanto gli Stati generali quanto la nobiltà godono si rilievo durante il regno di Carlo V che con la successione di Filippo II teme la propria emarginazione. Questa preoccupazione diventa realtà quando Filippo II decide di lasciare Bruxelles per recarsi in Castiglia, lasciando il governo nelle mani di Margherita di Parma. Altro elemento di contrasto è la condanna delle idee riformate nei Paesi Bassi proclamata già prima della Dieta di Worms che adesso vengono ulteriormente inasprite prevedendo la pena di morte con soltanto il possesso di un libro non considerato ortodosso. L’attività del tribunale dell’Inquisizione diocesana aveva condotto a frequenti controversie giurisdizionali con la classe dirigente locale educata sui valori di Erasmo da Rotterdam. Nella prima metà degli anni Sessanta del Cinquecento il quadro muta completamente a causa di una serie di fattori come la penetrazione del calvinismo che funge da catalizzatore per tutti quei residui protestanti Il calvinismo fa breccia inizialmente nei settori artigianali delle città del Sud dei Paesi Bassi colpiti dalla crisi delle manifatture e dei commerci e nella piccola nobiltà del Nord emarginata dal potere nelle città. Un secondo fattore di mutamento è dato dal deteriorarsi della congiuntura economica dovuta alla guerra commerciale con l’Inghilterra e al blocco dei traffici baltici per alcuni conflitti in quell’area. Altro elemento di poco rispetto alla seconda metà del XIV secolo. Solo in alcune aree dei Paesi Bassi e dell’Italia settentrionale, l’aumento della produzione è il risultato di un incremento della produttività agricola. Tale progresso verrà arrestato dal peggioramento e una grave carestia verificatasi alla fine del Cinquecento. Anche la manifattura subisce un processo di crescita, soprattutto nel settore tessile, minerario ed edilizio. Liegi e alcune aree della Svezia e Inghilterra diventano i maggiori produttori di ferro, grazie alla disponibilità di legname e giacimenti di carbone di ferro. Importante è la diffusione dell’allume la cui principale miniera è quella di Focea che con la successiva conquista degli ottomani viene sottratta ai genovesi e il prezzo dell’allume cresce . Solo nel 1462 viene scoperto a Tolfa un grande giacimento di allume che viene affidato a compagnie di mercanti fiorentini da Papa Pio II, i quali lo commerciano in tutta europa. Nella seconda metà del secolo le manifatture laniere urbane registrano una crescita notevole a Bergamo Venezia e Firenze. Il decolllo delle esportazioni e della produzione in queste terre è reso possibile da due circostanze, l’assenza di concorrenza nei mercati del Levante mediterraneo e le gravi difficoltà che attraversano le città dei Paesi Bassi meridionali. Si sviluppa nei territori italiani centro-settentrionali il settore serico il cui principale polo produttivo è lo Stato di Milano che mantengono il monopolio di manifatture seriche di alto livello a differenza di quelle lombarde. Nell’Italia centro-settentrionale si sviluppa una produzione di tessuti di alta qualità che mantengono i salari dei lavoratori elevati e in grado di far fronte al crescente costo della vita rispetto a quanto avviene in buona parte del continente. Il Mediterraneo rimane il cuore dei commerci cinquecenteschi che beneficiano dell’aumento della domanda di merci e derrate agricole. Attraverso Venezia i mercanti della Germania esportano la loro produzione tessile e i metalli mentre acquistano materie prime e spezie provenienti dal Levante. Mercanti di tutti i paesi convergono nel Mediterraneo al fine di comprare e vendere ogni genere di mercanzia. Un ruolo di primo piano nella crescita del volume dei traffici commerciali spetta ai mercanti delle città costiere dei Paesi Bassi. A partire dalla seconda metà del XV secolo in tutta europa si registra la tendenza all’aumento della pressione fiscale dovuto alla crescita dei prezzi la quale spinge i pubblici poteri a cercare di adeguare le proprie entrate all’inflazione dall’altro alla dilatazione della principale voce della spesa pubblica, la guerra. Le frequenti guerre richiedono notevole disponibilità di denaro non solo per pagare le truppe ma anche per vestirle, armarle ed equipaggiarle. Dal momento che le entrate ordinarie sono troppo esigue per farvi fronte le autorità di governo devono ricorrere all’incremento della tassazione straordinaria e all’indebitamento. L’aumento della pressione fiscale deve fare i conti non solo con le resistenze delle popolazioni, dei ceti privilegiati e delle istituzioni, ma anche con l’arretratezza degli strumenti di accertamento della ricchezza. I governi sono obbligati a ricorrere ad appalti delle imposte o alla loro pura e semplice alienazione a compagnie bancarie. In cambio della cessione dei proventi di una o più tasse, esse forniscono alle casse pubbliche il denaro di cui i poteri pubblici hanno bisogno. Il secondo strumento cui i sovrani fanno riferimento per sostenere i costi della guerra è quello dell’indebitamento. Diffusa la prassi di sovrani aristocratici e papi di contrarre prestiti a breve scadenza con compagnie bancarie, I tassi d’interesse sono assai elevati in ragione del rischio che corrono simili prestiti, infatti un sovrano di fronte a in rovescio politico o militare impediscono il rimborso delle somme e madino in fallimento ii banchi. I maggiori comuni dell’Italia centro- settentrionali privi di patrimoni fondiari di cui dispongono i sovrani devono finanziare per mezzo di forme d’indebitamento che poggino sulla fiducia dei cittadini-investitori. Nasce il debito consolidato basato sull’emissione di titoli pubblici che garantiscono rendita fissa e sicura derivante da specifiche entrate fiscali.Solo in questo modo i comuni sono in grado di richiamare l’investimento di denaro da parte di mercanti e imprenditori. Gli interessi annui sull’indebitamento consolidato provengono da quelle tasse indirette sui consumi e commerci il cui peso ricade in misura maggiore sulle spalle dei ceti umili privi di patrimoni fondiari e che vivono di salari. L’acquisto di titoli si presenta come un’ulteriore occasione di arricchimento per ceti mercantili e aristocratici. Il debito a brave termine che i principi contraggono con i maggiori gruppi bancari a interessi elevati è connesso alle vicende politiche e militari. La corona di Castiglia durante il regno di Carlo e filippo vede il ricorso in misura massiccia del mercato del credito, stipulano asientos ovvero contratti di prestito che prevedono che i banchieri forniscano il denaro nei luoghi che siano loro indicati in cambio dell’assegnazione del gettito di determinate entrate. I prestiti a breve termine servono ai sovrani per lìcoprire la differenza tra entrate e uscite, ma gli impegni politici e militari sono tali che il debito fluttuante cresce a dismisura e le entrate della corona vengono alienate per far fronte al pagamento degli interessi. Nel 1557 Filippo II dichiara la sospensione dei rimborsi dei capitali e degli interessi dovuti i bancheri. I crediti finanzieri sono convertiti in juntos ovvero titoli del debito pubblico al 5%. Anche la Francia conosce un notevole incremento dell’indebitamento della corona. L’amministrazione municipale riesce a conquistare la fiducia degli investitori e viene chiamata fungere da intermediaria tra la corona e bancheri. Solo lo stato pontificio pur avviando nel 1526 un debito consolidato i papi grazie a una seria regolamentazione della materia e alla puntualità del pagamento degli interessi, riescono a conquistare e mantenere per lungo tempo la fiducia degli investitori riuscendo a finanziarsi con l’afflusso di denaro non solo dagli altri territori della penisola ma anche dal resto d’europa cattolica senza mai dichiarare una sola sospensione dei pagamenti nel corso dei secoli. Altra forma d’indebitamento è la venalità degli uffici. Molti incarichi finanziari, amministrativi e militari sono venduti dalla corona al miglior offerente. In ca,bio l’acquirente ottiene la remunerazione legata a quell’ufficio e le esenzioni cui esso ha diritto senza doverne necessariamente esercitare le funzioni. In Francia nel 1604 re Enrico IV arriva ad introdurre una tassa annua proporzionale al valore degli uffici chiamata paulette che sono chiamati a pagare tutti i detentori di cariche pubbliche. L’acquisto di nobiltà tramite denaro viene chiamata noblesse de robe e rimane distinta dall nobiltà militare o di spada. Tanto la venalità degli uffici che le attività creditizie e gli appalti alle imposte rappresentano per i finanzieri un’occasione di promozione sociale. Grazie ai prestiti concessi ai sovrani i bancheri riescono ad ascendere la scala sociale acquistando feudi e titoli. La loro principale capacità è basata sulla disponibilità di denaro liquido e la capacità di raccoglierlo da molti soggetti per poi convogliarlo dove sia richiesto. Chi maneggia denaro deve godere della fiducia dei clienti e dei finanzieri, elementi indispensabili per muovere il denaro tra un luogo e l’altro mediante lettera di cambio (accordo privato nel quale il prenditore o traente ottiene la promessa di pagamento di una determinata somma da lui versata al banchiere che s’impegna a fargli pagare in denaro da un altro banchiere con funzione di pagatore. A scelta del datore il contratto può implicare il pagamento a una quarta persona detta beneficiario che può girare la lettera, ovvero indicare su di essa la propria volontà che la somma venga versata a un’altra persona. Oltre a rendere possibile a mercanti, banchieri e semplici viaggiatori di recare con se del denaro, lungo lunghi itinerari assai pericolosi, la lettera di cambio nasconde spesso un’operazione di prestito a interesse. La Chiesa vieta i prestiti a interesse poiché le leggi ecclesiastiche prevedono un’unica forma di remunerazione del prestito, relativa al costo delle operazioni di cambio tra una moneta e l’altra necessarie per spostare denaro da una località e l’altra. Fin dal 400 le compagnie bancarie hanno creato una solida rete di agenzie autonome in molte parti d’Europa (Fugger finanziano la casa d’asburgo e l’elezione di Carlo V nel 1519 ottenendo in cambio diritti di sfruttamento sulle miniere di rame e argento in Ungheria e Tirolo). Durante il XVI secolo sotto la spinta della forte domanda di credito che proviene non solo da privati ma da principi e poteri pubblici, si va istituzzionalizzando la rete europea del cambio mediante lettera. Le fiere dei cambi si tengono 4 volte l’anno nella stessa città (Lione maggiore fiera del tempo)o in luoghi diversi in base al periodo o delle vicende politiche, In queste fiere si possono intrattenere relazioni cambiarie dirette ma tutte le lettere spiccate da un’altra città devono passare per uno di essi. Importanti sono i bancheri genovesi che prima finanziano la corona francese e poi quella spagnola e che nel 1534 creano la fiera di Bisezione. Successivamente la loro egemonia declinerà a causa dell’insolvenza della corona spagnola che li porta alla rovina. La crescita dell’importanza dei banchieri si deve anche al grande afflusso di metalli preziosi in particolare argento raffinato con il mercurio per ampliare la produzione nel 1570. Dalla Castiglia l’oro e l’argento defluiscono verso altre terre europee. Tale fenomeno ha due cause, da una parte la necessità di acquistare manufatti che i mercati della penisola iberica e delle colonie richiedono e che le strutture produttive locali non sono in condizione di fabbricare e dall’altre le esigenze politiche e militari di Carlo V. La diffusione dei metalli preziosi, favorisce il deprezzamento della moneta e l’aumento della sua velocità di circolazione e quindi l’ascesa dei prezzi in Europa (rivoluzione dei prezzi). In questo secolo i prezzi crescono ovunque, soprattutto quelli dei cereali e dei manufatti. Sono soprattutto coloro che vivono di salari a subire gli effetti dell’aumento dei prezzi, oltre i proprietari fondiari che hanno stipulato contratti a enfiteusi ovvero di affitto perpetuo o a lunga scadenza. Questi non possono rinegoziare i canoni che si svalutano nel corso del secolo a beneficio degli affittuari. Sono avvantaggiati i mercanti e gli imprenditori manifatturieri che vedono ridursi il costo del lavoro e aumentano i prezzi di servizi e merci da loro commercializzati, oltre che i proprietari fondiari i quali si occupano personalmente della conduzione delle proprie terre o le hanno affittate con contratti a breve scadenza in modo tale da poter adeguare i canoni all’aumento dei prezzi alla scadenza del contratto. Il 1600 è considerato il secolo del Barocco, il cui termine significa perla dalla forma regolare o sovversione dell’ordine precostituito. Il Barocco è anche considerato il periodo durante il quale di fronte alla volontà di conformazione della Chiesa, si cerca di catturare l’attenzione dello spettatore o ascoltatore attraverso il meraviglioso e l’isolito. Dell’arte Barocca si serviranno sia nobili che la chiesa proprio per catturare consenso tra la popolazione, le città verranno totalmente trasformate e i riti che spettacoli che si svolgevano nel periodo rinascimentale nelle corti cominceranno a tenersi nelle piazze delle città,le quali verranno profondamente trasformate da questo movimento artistico e culturale (Roma). Si diffonde inoltre anche il rito Borgognone, ovvero ogni gesto della quotidianeità del sovrano verra messo in scena. Come detto precedentemente dell’arte Barocca e della cultura barocca si servirà soprattutto la chiesa che in questo periodo criticherà le opere dei predecessori in quanto spesso realizzate da persone le quali non conoscevano le Sacre scritture, si sviluppa un’arte capace di propagandare la dottrina cattolica. Infatti è proprio attraverso le opere d’arte che la chiesa poteva coinvolgere le classi più disagiate e analfabete. In questo periodo si diffondono idee e pensieri circa il ruolo dello Stato. Se in età Rinascimentale ci si era interrogati sul modo in cui un sovrano poteva acquisire potere e come poteva mantenerlo, soffermandosi sull’idea di dissimulazione e simulazione. Adesso ci si interroga sul ruolo dello Stato e in particolar modo si fa evidente di come la dissimulazione eccetto che nelle situazioni di pericolo sia da evitare. Quest’epoca è anche quella della grande rivoluzione Copernicana il quale sovverte l’ordine concettuale stabilito da Tolomeo secondo il quale la Terra era ferma al centro dell’universo e il sole le girava intorno. Copernico attua una vera e propria Rivoluzione scientifica affermando che è il sole a stare al centro dell’universo e la Terra a girargli intorno. Questa idea creerà numerosi problemi ai sostenitori, i quali verranno scomunicati dalla Chiesa in quanto ideatori di idee considerate da quest’ultima eterodosse. Sostenitore delle teorie Copernicane fu Galileo Galilei, il quale per condurre ulteriori studi sugli astri inventò numerosi strumenti, quali il telescopio per osservarli direttamente. Anche egli fu colpito dall’inquisiszione e dopo esseere stato invitato più volte a rinnegare tali teorie fu scomunicato, costretto all’abiura e alla carcerazione a vita. In questo periodo si sviluppano e diffondono ulteriori conoscenze e pratiche mediche. Si sostituisce alla concezione metafisico del mondo, una concezione materialista. Secondo la quale tutto del mondo è spiegabile attraverso l’osservazione diretta del moto delle particelle. Bisogna concentrarsi su come regina madre Maria dè Medici cattolica. L’irlanda e la Scozia si ribelleranno contro la volontà della corona di uniformarle all’anglenicanesimo. Di fronte alla rivolta della chiesa presbiteriana Scozzese il re per finanziare la guerra è costretto a convocare nel 1640 il Parlamento che verrà detto breve poiché di fronte alla volontà dei parlamentari di discutere prima le rimostranze e successivamente la richiesta di finanziamento per la guerra scozzese, il sovrano decide di licenziare alcuni parlamentari e di sciogliere il parlamento. Ma con il complicarsi delle trattative con la scozia, la quale chiede un risacimento per l’ingente costo della guerra, Carlo I sarà costretto a riconvocarlo per non scioglierlo più. Il parlamento chiede al sovrano di firmare la condanna a morte per tradimento del proprio primo ministro il conte Strafford e ribadisce l’incostituzionalità dell’imposizione delle tasse senza l’approvazione del parlamento. A questo punto il parlamento comincia a dividersi tra coloro che sostengono un più serrato controllo di questo sul sovrano che ha dimostrato più volte di assumere un potere tirannico e coloro che invece sostengono il tradizionale ruolo di sorveglianza del parlamento sul potere del sovrano. Nel 1641 lo scoppio di un’improvvisa rivolta cattolica in Irlanda, l’opposizione parlamentare guidata da Pym vota una proposta di sussidio per una spedizione repressiva in Irlanda condizionandola però sulla scelta del comando militare, non fidandosi dell’azione del re. Quest’ultimo reagisce e con un colpo di forza ordinando l’arresto del lider che riesce a scappare e a dar vita ad azioni di protesta. Nel 1642 il paese si spacca a metà con le regioni del nord,sud-ovest fedeli al sovrano e londra ed il nord e sud-est fedeli al parlamento. Nel 1645 l’esercito regio viene sbaragliato a Naseby dall’esercito parlamentare riorganizzato sotto il comando di Cromwell, il re si arrende alle truppe scozzesi che lo consegnano nel 1647 alle forze parlamentari. Tale sconvolgimento porta alla partecipazione al contesto politico anche di coloro i quali fino a quel momento ne erano rimasti esclusi. Si comincia a dibattere anche sul tipo di assetto religioso da dare al territorio. Vi è chi sostiene una purificazione dei riti cattolici, chi un’omologazione della chiesa scozzese con quella anglicana e chi invece sostiene una chiesa nazionale. Si svilupperanno movimenti di battisti e quaccheri oltre i livellatori propongono la libertà di culto e l’elezione di un nuovo Parlamento a suffraggio universale. Poi vi sono gli indipendenti che vogliono lo scioglimento dell’attuale Parlamento a favore di un altro che mantenca il controllo sul sovrano. Vi è chi poi auspica a una conciliazione con il sovrano che intano sta riorganizzando un esercito alleandosi anche con gli scozzesi. Nel 1647 la decisone di licenziare le truppe causa rivolte capitanate da cromwell in nome di libertà che ancora sorprendono per la loro attualità. Il sovrano approfitta di questi sconvolgimenti interni tentando di fuggire ma viene bloccato dalle truppe parlamentari che riacquistano unità d’intenti. Dopo questa vittoria le truppe purgano il parlamento dagli individui più conservatori e condannano a morte per decapitazione il sovrano che verrà decapitato nel 1649 e successivamente verrà proclamata la repubblica (commonwealth). Alla fine del 1500 si verifica una grave carestia che porta all’aumento del tasso di mortalità e alla diminuzione del tasso di natalità. Ad aggravare tale situazione sono le dilaganti epidemie (peste). Malthus si è interrogato sulle cause che portano il tracollo demografico, individuando le principali cause nella mancanza d’innovazione degli strumenti agricoli e nella presenza di terreni poveri e poco fertili. Altri hanno individuato i fattori di tipo sociale che causano questi processi. La messa al bando delle terre confiscate agli ecclesiastici per favorire lo sviluppo dei piccoli proprietari terrieri, finisce per arricchire i grandi proprietari terrieri interessati all’accumulazione di ricchezze e alla perpetuazione delle ricchezze(fedecommesso) piuttosto che all’investimento sui mezzi di coltivazione. Inoltre altro fattore che porta alla carestia era la mancata diversificazione della coltivazione che avrebbe potuto scongiurare il declino del raccolto a causa di un peggioramento delle condizioni climatiche. Se fino a quel periodo i pionieri del commercio erano stati Genovesi e Portoghesi, con l’ascesa di Francia, Inghilterra e Paesi Bassi l’asse commerciale si sposta a favore di quest’ultimi che cominciano ad esportare i panni lana più economici dei lavorati di alta qualità italiani. L’italia vede sempre più declinare le esportazioni di lavorati a favore di materie prime, quali la seta greggia o un semilavorato di seta grazie alla diffusione ai margini dei campi agricoli della coltivazione di alberi di gelsi (gelsibachicoltura). L’italia vede declinare anche la sua egemonia dei commerci (eccetto Livorno) a favore di mercanti e commercianti Inglesi e francesi. Mentre nei Paesi Bassi e in Inghilterra viene affermandosi uno stato a stampo repubblicano, in francia viene sempre più affermandosi un tipo di governo accentrato. Elemento comune alle repubbliche inglesi e delle provincie Unite è l’affermazione accanto al Parlamento di una potenza militare. In Inghilterra nel 1653 viene eletto un nuovo parlamento (Parlamento dei Santi) in cui gli esponenti radicali si riuniscono sotto l’ala di Cromwell. Questo nuovo equilibrio risulta tuttavia precario e nel 1660 viene ristabilito il vecchio parlamento che comincia le trattative per il ritorno al trono di Carlo II. Viene ristabilito il ruolo di garanzia e controllo del parlamento e sul piano religioso con l’atto di uniformità si cerca di riportare omogeneità di culto entro la chiesa d’Inghilterra. Le Provincie Unite nel 1600 sono soggette ad un processo di crescita nel settore commerciale e manifatturiero, ad agevolare ciò è la comunicazione di queste con tre grandi corsi d’acqua, il fiume shelda, mose e il reno. Attraverso questi corsi d’acqua si spostano molte merci quali il grano polacco riesportato in Italia e il legno proveniente dai territori baltici. La ricchezza delle Province Unite si fonda sulla straordinaria capacità di riesportare dopo aver riconfezionato quanto avevano importato. Anche al livello creditizio nasce la Banca dei Cambi e la Borsa. Dal punto di vista manifatturiero si produce lana ed emergono saponifici e altre industrie mantenute da energia eolica. Si verifica un’aumento di popolazione grazie all’afflusso di immigrati protestanti, grazie alla tolleranza religiosa, che costituiscono un grande potenziale dal punto di vista professionale. Vera e propria svolta per il commercio delle Province Unite è la creazione della VOC con il fine di rompere il monopolio della corona Spagnola che le aveva concesso il commercio delle spezie proveniente dall’Asia. La VOC (1602), tra i cui principali azionisti vi sono i mercanti, non solo ottiene il commercio delle spezie tra l’Africa e l’Asia ma impianta insediamenti coloniali e monoculture specializzate imponendo alla schiavitù di lavorarvi. Meno fortunate è la WIC (1621) che nasce dalla volontà delle Province Unite di sottrarre numerosi territori coloniali alla Spagna in Africa e in America. Le province unite conquistano delle piazzeforti in Brasile ma presto verranno perse quando il Portogallo deciderà di staccarsi dalla Spagna(1640) e così la WIC comincerà la sua parabola discendente (1674). La società delle Province Unite è costituite da individui che stipulano tra loro accordi in nome dell’uguaglianza tra i popoli e vige la tolleranza religiosa. Si sostiene il libero scambio in quanto è diritto di tutti navigare, pescare ecc. E’ il luogo in cui, dopo l’Italia, risiede la principale cultura del tempo. Nella seconda metà del Seicento le province unite devono far fronte al dilagare della potenza inglese la quale pubblica il Navigation act (1651)volto a proteggere i proprio commerci e lo sviluppo della marina ancora deboli a confronto di quella olandese. Le politiche mercantilistiche di Francia e Inghilterra provocano una contrazione dell’economia olandese che è costretta ad attuare una politica protezionista. La società inglese in questo secolo appare ancora fortemente gerarchizzata e al suo interno la proprietà terriera viene pesantemente tassata. Con lo sviluppo dei commerci si richiede la tassazione anche dei beni materiali. Si afferma la lingua inglese e quindi anche lo sviluppo della stampa. Secondo Hobbes lo stato perde la sua leggittimità di diritto divino per diventare un prodotto umano un male necessario che si fonda sul monopolio della forza che i cittadini chiedono all’autorità in cambio della difesa delle proprie persone e dei propri beni. Alla morte del cardinale Mazzarino Luigi XIV (1643) decide di governare da solo andando a costituire quello che verrà chiamato assolutismo. Al centro della politica di Luigi XIV sta il disegno di sostituire all’egemonia sburgica in Europa quella frencese, ergendosi difensore del cattolicesimo. Per prima cosa re sole punterà a riformare l’esercito con il sostegno del ministro della guerre Tallier. Prospettando la pacificazione del paese il re riesce ad avere il consenso delle classi dirigenti del paese. Tale politica va ad aggravare la situazione finanziaria del paese. In politica estera egli si spinge verso est rivendicando il diritto di successione al trono asburgico in quanto figlio di Anna D’Asburgo, sorella di Filippo IV e sia per aver sposato Maria Teresa, la figlia. Alla morte di Filippo IV, re sole cerca di approfittare di questa situazione invadendo i Paesi Bassi spagnoli e la Franca contea. Le province unite si ribellano e si alleano con l’inghilterra e la Svezia che costringono il re a una pace di Acquisgrana (1668) con la quale otterrà solo alcuni possedimenti delle Fiandre. A garantire l’integrità delle province Unite intervengono l’impero e la corona spagnola e alla fine la Francia otterrà solo la Franca Contea. Nel 1680 il sovrano servendosi delle Camere di Riunione, appositi tribunali atti a rivendicare diritti della corona francese su alcuni territori, annette l’Alsazia e Strasburgo. Solo l’assedio delle truppe ottomane a Vienna sospende questa politica di annessione. Nel 1684 la flotta francese bombarda Genova che sosteneva finanziariamente gli Spagnoli, per convincerla ad accettare la protezione francese in funzione antispagnola. Nel 1685 si forma una coalizione antifrancese, la Lega di Augusta, formata dall’impero, monarchia spagnola, Svezia,Province Unite, Inghilterra e Ducato di Savoia. Dopo una lunga guerra la Francia deve rinunciare a tutti i territori annessi eccetto Strasburgo. La politica di espansione francese con le conseguenti guerre va a peggiorare le già disastrate finanze della corona Francese. Il sovrano si affida a Colbert, generale e controllore delle finanze, il quale sostiene che la ricchezza di un paese si basi sul commercio e proprio in tale settore interverrà con una strategia chiamata coldbertismo. Egli tenderà ad imporre dazi alle merci in entrata in modo tale da far prosperare la manifattura interna, creando appositi regolamenti che andavano a definire il lavoro manifatturiero. Tale strategia però porta ad un vero sviluppo solo nel settore degli armamenti e nel settore navale. La Francia inoltre darà origine alla Compagnia delle Indie Orientali ed Occidentali che a differenza delle altre compagnie, vede tra i principali azionisti non i mercanti ma nobili ed è quindi fortemente controllata dalla corona francese. Luigi XIV interverrà anche sul piano religioso arrogando a se stesso il potere supremo sulla chiesa. Nel 1681 convoca un sinodo gallico che approva i Quattro articoli secondo i quali l sovrano e i governanti laici non sono soggetti all’autorità ecclesiastica negli affari temporali, la superiorità dei concili sui pontefici, il sovrano deve esercitare la sua autorità in conformità delle tradizioni galliche, le decisioni del papa possono essere considerate definitive solo se approvate dalla chiesa tutta. Nel 1688 re sole viene scomunicayo e solo nel 1691 viene raggiunto un compromesso con papa Innocenzo XII. Luigi XIV aveva inoltre incoraggiato soprusi a danno della popolazione ugunotta della monarchia, espellendoli dagli uffici pubblici, demolendo i loro luoghi di culto ecc. Ciò priverà la Francia di intellettuali e personale specializzato, inoltre attuerà una politica intransigente contro il giansenismo che predicava il ritorno a una spiritualità personale ed austera. Re Sole attua una serie di mezzi repressivi volti a salvaguardare la propria autorità, si circonderà di nobili fedeli al sovrano da numerose generazioni che verranno riuniti nella reggia che farà appositamente realizzare. Nei confronti di Bretagna e Linguadoca attuerà una politica di mediazione per ottenere rifornimenti finanziari. Il modello di Luigi XIV verrà riproposto in Prussia sotto Federico Guglielmo, dove la nobiltà terriera verrà coinvolta nella formazione del nuovo esercito e anche in russia sotto Pietro I detto il grande, dove si assiste a un riammodernamento dell’esercito e cerca di rendere più efficiente l’apparato statale. In ambito religioso verranno perseguitati coloro i quali non vorranno sottometterni all’autorità dello zar. Viene potenziata l’attività estrattiva negli Urali. In Ingliterra a partire dagli anni Settanta ritornano diffidenze tra il sovrano Carlo II Stuart (1660) e il Parlamento, a causa della decisione del sovrano di designare come suo successore Giacomo duca di York( cattolico). Il parlamento reagisce approvando nel 1673 il Test act con il quale si abrogano arrivano manufatti, tessuti e grano. L’impero coloniale della spagna si concentra nell’ America centrale e meridionale, dove continua il monopolio dei traffici con quelle sue terre. Ma le grandi distanze da Nuovo Mondo e gli attacchi corsari corrodono il monopolio spagnolo su quelle terre, sia per l’incapacità delle manifatture spagnole di venir incontro alle esigenze delle colonie. Si sviluppa quindi il contrabbando. Nel XVIII secolo l’Inghilterra diventa la prima potenza commerciale del globo, anche la Francia conosce una notevole crescita dei traffici commerciali soppiantando gli olandesi nei traffici con le Americhe. Inizialmente in Gran Bretagna nel ventennio 1721-42 predomina la classe wigh guidata da walpole che ritiene che la politica britannica sia meglio tutelata dalla pace e si astiene dai conflitti continentali del periodo. Successivamente sotto la guida di Pitt il governo ritiene di doversi impegnare nella difesa e nell’espansione dei possedimenti coloniali. Nella Guerra dei sette anni (1756-63) la Gran Bretagna si allea con la Prussia, contro Francia, Austria e Russia per sonfiggere l’espansione coloniale francese in america e in India. I francesi alleati con le tribù indigene locali si sono spesso scontrati con gli inglesi per il controllo di territori canadesi. Dopo alterne vicende le truppe inglesi conquistano importanti roccaforti francesi, giungendo alla Pace di Parigi (1763) con la quale alla Gran Bretagna va il canada e altri territori ad est del Mississipi, e la Florida. L’inghilterra diventa il principale tramite attraverso il quale le merci circolano in tutto il territorio europeo, pagando le merci con altrettante merci. Importante merce di scambio sono gli schiavi che nel XIX secolo daranno origine ad una vera e propria tratta. Soltanto nel 1808 il Parlamento inglese decreterà l’abolizione di questa tratta nelle colonie inglesi. Nel tardo Seicento e nel Settecento i vari rapporti con i mercanti asiatici conoscono significativi cambiamenti. Si riducono le esportazioni di spezie a favore dei manufatti tessili in particolare quelli in cotone, fibra prodotta in bengala, dove nascerà l’Agenzia di Calcutta(1690) con lo scopo di controllare l’esportazione di tessuti indiani nel resto d’Europa. L’invasione del mercato britannico di tessuti si cotone a basso prezzo fa si che vengano adottati provvedimenti a favore delle manifatture inglesi con il risultato di aumentare la manifattura interna di tessuti di bassa qualità con prezzi competitivi che vengono esportati in Europa e in America. Altro importante elemento che verrà imprtato nel continente europeo grazie agli Inglesi sarà il Thè cinese, pagato con l’oppio ricavato dal bengala, grazie al quale riescono ad assumere il monopolio del thè. I manufatti tessili spostano gli interessi inglesi nelle Indie orientali, sede principale Calcutta da cui iniziano gli insediamenti inglesi nella vita politica indiana per tutelare i commerci della madrepatria. Nel 1744 la rivalità economica di Francia e Gran Bretagna coinvolge anche i principi indiani. Gli accordi finali mirano a rendere neutrali i territori al di là del Capo di Buona Sperana. Il Trattato di Pace stabilisce l’egemonia inglese in India con il controllo sul Bengala. La compagnia delle indie orientali comincia a declinare fino ad essere soppressa nel 1790. Gli inglesi si aggiudicano anche il monopolio del salnitro utile per la produzione della polvere da sparo. Successivamente concederà dei prestiti ai principi indiani e assumere così il controllo della riscossione delle imposte che serviranno alla corona inglese per coprire le proprie spese amministrative. Nel 1773 l’EIC passerà sotto il monopolio politico, economico e finanziario di Londra. Nel corso del XVIII secolo i traffici commerciali si spostano dal Mar mediterraneo al mar Atlantico e pian piano l’importanza delle esportazioni italiane diventa sempre più precaria fino a ridursi alla sola esportazione di materie prime, di lana greggia per la parte meridionale d’Italia e un semilavorato dalla parte settentrionale. A partire dall’ultimo decennio del Cinquecento, le condizioni della maggioranza della popolazione peggiorano. La crescita demografica si traduce in un aumento dell’offerta di manodopera che porta ad una riduzione dei salari con conseguente aumento dei profitti per i proprietari terrieri. L’aumento della richiesta spinge i proprietari ad ampliare i terreni coltivati a scapito dei salari dei braccianti, i quali sono ulteriormente abbassati dall’aumento del prezzo delle derrate alimentari. La situazione volge a sfavore dei piccoli proprietari terrieri, i quali si trovano ridotti a semplici braccianti salariati. Nel mediterraneo è ancora molto diffusa la pratica del Maggese ovvero i campi un anno su tre riposano. Nell’Italia settentrionale la situazione è diversa, l’abbondanza di acqua porta allo sfruttamento intensivo della terra e con i capitali ottenuti si investe sulle nuove coltivazioni e la costruzione di canali idrici. Nelle Provincie Unite le si alternano le varie colture con erba medica e trifoglio che vanno a rinvigorire i terreni attraverso gli elementi azotati prodotte da queste piante, che servono anche da mangime per gli animali, i quali forniscono concime alla terra e permettono anche la produzione di latticini. Pian piano le terre cominciano ad essere proprietà esclusiva dei grandi proprietari terrieri che tenderanno a recintarle attraverso l’enclosures a scapito dei piccoli proprietari terrieri e coloro che vivevano sulle terre delle comunità, ma che portano a condizioni ottimali per produrre su ampi territori, grazie anche all’introduzione di nuovi strumenti agricoli. Inoltre oltre a spezie e tessuti vengono importati in europa nuovi cereali ed ortaggi come la patata e il mais. La prima inizialmente coltivata soltanto per pura curiosità e usata come mangime per gli animali. Il secondo usato per l’autoconsumo in modo tale da esportare il grano prodotto. In questo periodo si evidenziano 3 tipi di manifattura, quella volta all’autoconsumo, quella artigianale e quella accentrata che sarà fondamentale per lo sviluppo del sistema industriale del secondo settecento. Di fronte a questi epocali cambiamenti, si modifica anche l’assetto familiare. La famiglia era il luogo dove veniva per prima messo in scena l’ordine sociale ed includeva individui sia che stavano sotto lo stesso tetto, ma anche individui che erano legati da un rapporto di parentela. La famiglia poteva essere: nucleare,allargata o multipla. Inizialmente si tendeva a sposarsi tra vicini o parenti per salvaguardare il proprio patrimonio. A favore della libertà di scelta del coniuge si schera la Chiesa che allo stetto tempo rinforza alcuni ruoli gerarchici e sociali. Durante questo perioso si passa da un regime demografico a bassa densità a uno di alta densità. Nel XVIII si sviluppa un movimento culturale che viene chiamato Illuminismo, che si batte contro il dogmatismo e la superstizione, a favore del lume della ragione. Ci si basa su maggiore libertà di stampa, di espressione,atteggiamento alieno contro l’ubbidienza ad ogni chiesa (libertinismo) ed elemento fondamentale è la divisione dei poteri. I principali filosofi che danno supporto e origine a questo movimento culturale sono Montesqueu e Voltaire. Entrambi si battono per la divisione dei poteri per dare stabilità al un regno e in particolar modo, Voltaire in “Il secolo di Luigi XIV” esalta il passato per mostrare la decadenza del presente. Il movimento al suo interno si mostra omogeneo anche grazie alla creazione dell’ Encyclopedie da parte di Diderot e La Rond che si concentrava soprattutto sulle dottrine scientifiche. Il movimento influenza anche l’economia in particolare due saranno le teorie che avranno maggiore fortuna quella di Quesnay secondo il quale le derrate agricole devono poter circolare liberamente. E quella di Smith che vede l’egoismo alla base del benessere sociale. Ciò che rende utile collettivamente le azioni egoistiche degli individui è l’esistenza del mercato che regola ed ordina la ricchezza. Egli ritiene inoltre che il valore delle merci è frutto del lavoro umano. Tanto più si lascia libero il mercato di esprimere l’efficienza del suo meccanismo tanto più si rende possibile accrescere la ricchezza della nazione. Per Rousseau la divisione del lavoro è un grave arretramento della condizione di felicità dell’uomo. Nel ” Contratto sociale” Rousseau tratteggia una repubblica ideale basata su un contratto sociale stretto fra gli individui che ne fanno parte e si basa sulla condivisione di uno stesso comune sentire che consente il superamento delle singole volontà individuali, giungendo a un’unica volontà generale. Nella seconda metà del XVIII secolo si sviluppa la tendenza dei sovrani a riformare i propri regni dal punto di vista giuridico, economico e sociale. Tendenza peraltro insolita, poiché fino a quel momento il compito del sovrano era stato quello di restaurare l’antico assetto del regno e del proprio potere secondo la credenza che questo fosse legittimato per volontà di Dio. Per ampliare i propri domini fanno ricorso ad eserciti e mercenari che necessitano di un’ingente risorsa finanziaria, la quale va ad alimentare l’inflazione e il debito pubblico. Tendenza dei sovrani è quella di aumentare le imposte e imporre tasse anche ai ceti che fino ad allora ne erano stati esclusi. Nasce proprio in questo periodo la scienza delle finanze ed economica. Nasce inoltre la necessità del sovrano di dover spiegare e rendere pubblica ogni sua azione poiché in mancanza di tali chiarimenti quest’ultimo poteva essere appellato tiranno e accusato di non agire per il bene della comunità. Nasce quindi la figura dell’intellettuale come figura di consigliere del sovrano. La guerra dei Sette anni è quel conflitto che occupa il periodo tra il 1756-63 ed è considerato il primo conflitto bellico planetario che va a ridefinire i rapporti di forza tra le potenze europee. In particolar modo saranno due le potenze a scontrarsi: Francia e Gran Bretagna, entrambe interessate ai possedimenti coloniali in America ed India. Si verranno a formare due scheramenti il primo con la Francia, costituito da Austria,Russia e Svezia. Il secondo con la Gran Bretagna costituito solo dalla Prussia. Dopo vari conflitti sembra che il conflitto volga a favore del primo scheramento, ciò fino a quando la Russia e la Svezia si ritirano dal conflitto nel 1762. Ciò causa la vittoria della Gran Bretagna che conquista i territori coloniali contesi (Canada e Florida) sanciti dalla Pace di Parigi. Si affermano in questo modo due modelli politici diversi il primo inglese basato sulla grande potenza economica e navale. La seconda prussiana che si differenzia per il suo esercito terrestre. Con il diffondersi dell’Illuminismo si diffondono anche alcuni sovrani Illuminati tra questi Federico II di Prussia. Sovrano assolutistico che si dedica all’arte e alla musica e al cui fianco si trova Voltaire. Egli si concentra sul rafforzamento dell’esercito che coinvolgerà anche la nobiltà, ampliando il concetto di fedeltà anche allo stato. Attua misure protezionistiche favorendo la vita economica e si diedica ad una politica di allagamento che lo vede partecipe nella disputa per la successione Polacca. Altra sovrana Illuminata è la zarina Caterina II di Russia che guarderà l’occidente per copiarne le riforme economiche e soociali. Si impossessa di parte delle ricchezze della Chiesa ortodossa e trasforma i sacerdoti in stipendiati dallo stato. Le condizioni della popolazione contadina rimangono miserevoli. Il malcontento causato dallo sfruttamento dei proprietari terrieri causerà nel 1773 una ribellione contadina guidata da Pugacev che sarà stroncata dalla zarina nel sangue. Verrà introdotta l’istruzione elementare solo nelle città e verrà concessa relativa libertà di stampa e regole di autogoverno locale. Con la Carta della nobiltà verranno stabilite esenzioni fiscali e garanzie a favore del ceto nobiliare. Con l’avvento della rivoluzione francese però queste misure verranno meno e si tornerà ad una politica di stampo tradizionalistico. Altra sovrana illuminata fu Maria Teresa D’Austria moglie di Francesco I che si serve dell’efficienza della macchina del prelievo fiscale per migliorare il suo assetto statale. Tenta di uniformare gli ordinamenti dei domini diretti della corona asburgica Boemia e Austria per assoggettare la nobiltà e rende l’istruzione elementare obbligatoria con le scuole superiori e le Università sotto il controllo dello Stato. Vengono soppressi ordini religiosi e incamerati beni ecclesiastici per ripianare all’enorme debito statale. Con la salita al trono del figlio Giuseppe II agli ebrei viene concesso il godimento di tutti i diritti civili concessi agli altri cittadini, accordata la libertà di culto e abolita la tortura. La libertà di stampa viene limitata. Giuseppe II è attratto dal modello di governo Prussiano ma non riesce ad imitarlo perché il suo potere dipende dai principo su cui governa e cerca di assoggettare. In campo economico vengono adottati modelli protezionistici e nell’attività agricola viene abolita la servitù della gleba e l’obbligo dei cittadini di fornire ore di lavoro gratuite. Nasce inoltre il catasto. Viene istituita una imposta fondiaria uguale per tutti i cittadini ma ciò provoca l’opposizione dei ceti aristocratici. Motivo per il quale Leopoldo II annulla tali riforme ripristinando la situazione precedente. Sotto Maria Teresa e Giuseppe II la Lombardia diventa un laboratorio per la sperimentazione delle nuove politiche pubbliche. Nel 1760 viene istituito il catasto geometrico oltre a costituire una mappatura della proprietà fondiaria, è uno strumento valido per la più equa distribuzione del carico fiscale. Nel 1765 viene istituita la giunta economale per le materie ecclesiatiche che produce limitazioni e smantellamento delle esenzioni fiscali dei beni della chiesa. In Toscana sotto Leopoldo si avviano giacobini (nobiltà liberale), foglianti (moderati guidati da La Fayette) e i girondini (repubblicani) che hanno la meglio sui due schieramenti. Nel 1792 l’assemblea dichiara guerra a Francesco II d’Asburgo sperando di rafforzare il nuovo regime ma gli eserciti imperiale e Prussiano invadono la Francia e la rivoluzione sembra essere sul punto di essere stroncata. Ancora una volta è la piazza a determinare gli esiti della rivoluzione. La folla assale il palazzo reale costringendo l’assemblea ad ordinare l’arresto e la deposizione del sovrano accusato di tradimento. Un comitato esecutivo guidato da Danton chiede la formazione di una nuova assemblea, la Convenzione, con il compito di dare alla Francia una nuova costituzione repubblicana. In questa nuova assemblea emergono Robiespierre(giacobini) e Brissot(girondini). Si riorganizza l’esercito, vengono istituiti tribunali speciali per processare coloro che si crede abbiano tramato ai danni della rivoluzione. Grazie alla leva obbligatoria di sconfiggerà l’esercito imperiale-prussiano e nel 1792 la convenzione proclama la prima Repubblica francese. Luigi XVi verrà giustiziato nel 1793. La morte del sovrano spinge le potenze europee a formare una coalizione antifrancese. A Parigi le masse popolari dominano la convenzione tramite i sanculotti. La nuova assemblea girondina viene pressata dai gruppi radicali (mantagnardi) e dai sanculotti. Il sopravvento dei montagnardi prova all’approvazione della Costituzione dell’anno I. Mentre le potenze europee invadono la francia nel paese esplodono rivolte girondine contro il potere dei giacobini e di Parigi. Il potere viene assunto dal comitato di salute pubblica tra i cui esponenti spiccano Robiespierre e Saint-Jiust che vuole riportare il paese all’ordine pubblico, eliminando a colpi di ghigliottina tutti colori i quali sono accusati di star minando la repubblica (periodo del Terrore). Il nuovo regime propone opere di scristianizzazione, calmiera i prezzi e controlla la produzione di beni. Lo strapotere del comitato tuttavia finisce per causare una reazione da parte dei sopravvissuti della Convenzione che organizza un Colpo di Stato nel 1794. Tale atto porterà alla ghigliottina Robiespierre e Saint Just. Verranno aboliti i tribunali rivoluzionari e le leggi speciali. L’eliminazione della classe radicale porta sulla scena i filo monarchici che si abbandoneranno a vendette contro giacobini e sanculotti (terrore bianco). Lo smantellamento delle riforme sociali fa esplodere nel 1795 una rivolta che viene repressa nel sangue. La Convenzione vara una nuova Costituzione dell’anno III, improntata sia sull’esigenza di sottrarre l’attività legislativa alla pressioni delle masse popolari, sia a una restaurazione realista. Questa nuova costituzione limita la libertà di stampa e associazione e prevede un parlamento bicamerale . Due terzi del nuovo parlamento devono essere però eredi della precedente Convenzione in modo da salvaguardare la continuità repubblicana della rappresentanza evitando una vittoria dei filomonarchici. Il potere esecutivo viene inoltre affidato a un Direttorio. Il fatto che due terzi del nuovo parlamento doveva appartenere alla precedente Convenzione provoca delle ribellioni che verranno represse dal un Generale Napoleone Bonaparte, considerato successivamente il re e imperatore della Francia e non dei Francesi per volere del popolo. La volontà di quest’ultimo di affidare tutto il potere ad un unico individuo è giustificata dalla necessità di stabilizzare la situazione interna. Napoleone abile condottiero, riesce a conciliare due fazioni tra loro contrastanti all’interno della Francia, i filomonarchici e i rivoluzionari. Il Direttorio deve affrontare in quegli anni una situazione parecchio complicata, sul piano interno deve reprimere le azioni dei giacobini e filomonarchici che non accettano il nuovo assetto repubblicano moderato (congiura degli eguali). Sul pieno esterno dopo la pace separata con Prussia e Spagna, la Francia rimane in guerra contro la Gran Bretagna, Impero e Regno di Sardegna. Si decide un’azione da nord che dal Piemonte riesca a minacciare la Lombardia. Mentre l’armata sul Reno è costretta a ripiegare, in Italia Napoleone riesce ad avere successo. Lo stato di Sardegna si arrende, viene invasa la Lombardia e alcuni territori dello Stato della Chiesa. Con la pace di Campoformio nel 1797 i francesi ottengono la sovranità sui Paesi Bassi, Lombardia, Nizza e Savoia. L’Austria ottiene Venezia. Buona parte degli italiani accetteranno i valori repubblicani tramandati dalla Francia e daranno origine alla repubblica Cispadania (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia), con la Lombardia nasce la repubblica Cisalpina e in Liguria la repubblica ligure. Nel 1798 nascerà anche la repubblica romana e poi quella partenopea. Solo la Gran Bretagna rimane ostile alla Francia che decide di invadere i suoi possedimenti in Egitto. Bonaparte sconfigge gli egiziani alla battaglia delle Piramidi (1798) ma la flotta francese viene annientata dall’ammiraglio Nelson. Nel 1799 Napoleone ritorna in Francia, dove il Direttorio viene sconfitto dai monarchici nel 1798, con un colpo di stato annulla i risultati epurando i filomonarchici. Nelle successive elezioni vincono i giacobini e il Direttorio annulla nuovamente il risultato. A questo punto l’abate seyes in accordo con Bonaparte organizza un Colpo di Stato e insieme a Ducos si proclamano consoli della repubblica. Il vero potere però risiederà nelle mani di Bonaparte avendo egli il controllo delle milizie. Viene varata una nuova Costituzione dell’anno VIII. Intanto si viene a formare una nuova coalizione antifrancese che porta all’abbattimento nel 1798-99 delle varie repubbliche in Italia. Napoleone varca le Alpi e nel 1800 sconfigge le forze sarde e imperiali a Merengo. Sul piano interno un concordato con la Santa Sede che riconosce la repubblica francese, porta all’affermazione del cattolicesimo come religione di maggioranza e il papato ristabilisce sulla francia il controllo politico-amministrativo. Nel 1802 Napoleone si farà proclamare console a vita e nel 1804 verrà varata la nuova Costituzione dell’anno XII che trasforma la carica di primo console in quella di imperatore, titolo sancito da un plebscito. Napoleone verrà incoronato da Pio VII nella cattedrale di notredame il 2 Dicembre del 1804. Per legittimare il nuovo regime vengono creati nuovi titoli nobiliari assegnati a militari e funzionari fedeli all’imperatore. Napoleone procede con il ripristino della finanza, stampando la nuova moneta, il franco d’argento. Nel 1804 viene promulgato il codice civile e verrà rafforzato l’apparato di sicurezza,creando una potente polizia che si dedica alla tutela dell’ordine pubblico. Napoleone fonda il suo potere sulla potenza militare e sulla legittimazione di questo attraverso i plebsciti. Egli si concentra soprattutto sulla riforma amministrativa del suo impero che avrà una struttura gerarchizzata e piramidale. L’intero territorio viene suddiviso in dipartimenti e controllato da governatori, prefetti ecc. Lo stato tende ad avere sempre maggior controllo producendo miglioramenti nelle condizioni sanitarie, istruzione ed efficienza amministrativa. Lo stato è sottoposto ad un potere centrale che ricorre a un serrato controllo poliziesco militare. Prende il via all’addestramento di personale specializzato che dovrà lavorare nelle nuove strutture amministrative. Vengono emanate numerose direttive con lo scopo di ridurre il più possibile il libero arbitrio. I veri protagonisti della nuova monarchia amministrativa diventano i burocrati.. Nel 1805 la Gran Bretagna promuove la creazione di una nuova coalizione antifrancese con l’Ipero, Svezia e Regno di Napoli. Nelson a Trafalgar sgominerà le truppe francesi ma l’armata napoleonica ad Austerliz sconfiggerà l’esercito Austro-Russo. Con il successivo trattato di pace l’Austria cede il Veneto, Dalmazia e Istria all’italia . Così Napoleone creerà alcuni stati satellite sui quali insidierà propri congiunti. Solo l’Inghilterra resisterà a Napoleone, il quale impossibilitatoad invaderla cerca di colpirla nei suoi commerci isolandola attraverso un blocco commerciale che è difficoltoso da mantenere visto che le altre potenze non sono in grado di ricoprire e rifornire i territori delle merci provenienti da questa. Nel 1809 Napoleone invade lo stato pontificio e messo sul trono Spagnolo Giuseppe Bonaparte. Dopo la sconfitta della quinta coalizione antifrancese Napoleone impone all’Austria la perdita di numerosi territori e verrà sancita l’unione tra Napoleone e Maria Luisa d’Asburgo da cui nascerà nel 1811 Napoleone Francesco erede al trono francese. Con l’affermazione dell’egemonia francese si diffondono in Europa nuovi principi politici,giuridici e culturali, che verranno usati proprio per opporsi alle violazioni francesi in questi territori. Nascono le prime rivolte nazionalistiche e in Spagna si procederà con un nuovo tipo di conflitto, la guerrilla che punta al logoramento delle truppe. La decisione di riprendere i commerci con la Gram Bretagna rompe l’alleanza tra Russia e Francia e nel 1812 Napoleone invade la Russia occupando Mosca che viene data alle fiamme. Privo di rifornimenti e visto che lo zar non chiedeva la pace Bonaparte decide di ritirarsi, la sua armata verrà ripetutamente attaccata ai fianchi, stremata dal gelo e dalle epidemie. Le forze europee creano una nuova coalizione antifrancese che a Lipsia sconfiggono Napoleone (1813), poi invadono la Francia e occupano Parigi. Bonaparte è costretto ad abdicare ed esiliato sull’isola d’Elba, viene istaurata la monarchia dei Borbone. La restaurazione dei Borbone cozza con i grandi cambiamenti avvenuti in seno alla società francese. Nel 1815 Napoleone fugge dall’Elba e sbarca in Francia accolto entusiasticamente dal popolo. Le potenze europee danno vita alla settima coalizione francese e il 18 giugno 1815, nella battaglia di waterloo in Belgio gli eserciti britannico e prussiano sconfiggono Napoleone che viene mandato sull’isola di Sant’Elena possedimento inglese sperduto nel Pacifico dove morirà nel 1821. In questi anni si verifica una trasformazione epocale che subiscono le strutture produttive europee. Questa epocale trasformazione viene chiamata rivoluzione industriale, anche se più che una rivoluzione, si pensa si sia trattato di una evoluzione delle strutture produttive. Tale evoluzione attecchisce inizialmente in Inghilterra soprattutto nel settore tessile, dove l’utilizzo di nuove macchine in una delle quattro fasi di lavorazione stimola l’introduzione delle stesse anche nelle altre varie fasi. Inoltre numerose innovazioni si hanno anche nel settore siderurgico con la creazione di leghe di ferro e ghisa più dure e malleabili. L’aumento della richiesta di carbone per lo sfruttamento delle macchine incrementa lo sfruttamento delle miniere di questo. Oltre all’introduzione di macchine si sviluppano nuove reti di comunicazione quale le reti ferrate e si costruiscono nuovi canali navigabili. Le piccole città si trasformano in metropoli e cambia l’assetto delle città che vedono concentrarsi nelle strutture centrali le abitazioni dei più ricchi e nella periferia, vicino all’industria gli slums, ovvero le case dei dipendenti. La rivoluzione industriale porta anche a un grande cambiamento dell’assetto societario. Sempre più individui lasciano la campagna per dedicarsi al lavoro in fabbrica, oltre al personale specializzato viene assunta manodopera a volte costituita da donne e bambini che hanno un valore competitivo inferiore rispetto agli uomini. Solo nel 1831 vengono varate delle leggi che limitano il lavoro dei ragazzi al di sotto dei 9 anni e un massimo di 12 ore per i minori di 18 anni. L’introduzione delle macchine porta all’aumento della disoccupazione. Ciò causa rivolte e un fenomeno chiamato luddismo, il quale non è uniforme circa le motivazioni di protesta. C’è chi protesta per le dure condizioni in fabbrica e chi per la disoccupazione. Nel 1824 verranno create le Trade Unions, prime associazioni a metà strada tra quelle di soccorso e i moderni sindacati. Dopo la caduta dell’impero Napoleonico le potenze vincitrici si chiedono come evitare che la Francia ricominci a minacciare gli equilibri politici europei e come conciliare il concetto della legittimazione popolare del potere sovrano con il principio teorico della legittimazione divina del potere politico. Per la risoluzione di tale interrogativi si tende a ripristinare la situazione antecedente alla Rivoluzione grazie anche ad una coalizione con la chiesa. Nel 1815 si tiene il Congresso di Vienna, al quale partecipano i rappresentanti di tutti i paesi europei anche la Francia rappresentata da Talleyrand, il quale convince le atre potenze a non colpire troppo duramente la Francia, evitando futuri revancismi. La francia ritorna ai confini territoriali prima del 1792. L’Austria aggrega il Lombardo-Veneto. Alla Sardegna viene restituita la Savoia e dati territori alla repubblica di Genova. Il gran ducato di Toscana agli Asburgo- Lorena, Parma e Piacenza a Maria Luisa. Viene restaurato lo Stato pontificio. Vengono unificati il regno di Napoli e Sicilia sotto Ferdinado I con il nome di Regno delle due Sicilie. La Prussia annette parte della Sassonia, Pomerania Svedese, Vestfalia, Colina e Treviri. La Russia annette la Galizia e la Finlandia oltre che parte del regno di Polonia. La Gran Bretagna ottiene l’isola di Malta e i possedimenti coloniali francesi. In Spagna e Portogallo tornano i sovrani di Barganza e Borbonee. Sotto la regia di Metternich viene stipulata la Santa Alleanza con Austria, Russia e Prussia alla quale si aggiungerà dal punto di vista militare anche la Gran Bretagna, per evitare il sovvertimento dell’ordine stabilito. Il diffondersi del clima poliziesco e di repressione in Europa favorisce la nascita e la diffusione delle società segrete, tra queste la Massoneria che ha seguito tra le classi colte contrarie alla speculazione e ad alcune posizioni della Chiesa e per questo era stata scomunicata nel 1738. Dopo la rivoluzione si danno
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