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Sintesi programma di storia 5 anno, Sintesi del corso di Storia

Riassunto guidato attraverso 35 domande del programma di storia del 5 anno di scuola(in preparazione della maturità).

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 29/09/2019

vanessac1
vanessac1 🇮🇹

4.5

(2)

7 documenti

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Scarica Sintesi programma di storia 5 anno e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! 1.Quali erano, secondo Polanyi, le 4 istituzioni su cui poggiava la civiltà del XIX secolo? La civiltà del XIX secolo, secondo Polanyi, si basava su 4 pilastri: la base aurea internazionale, il mercato autoregolato, lo stato liberale e il sistema dell’equilibrio del potere. La base aurea internazionale è il sistema monetario adottato dai paesi capitalisti più liberali: si produceva tanta moneta quanto era l’oro posseduto dalle banche nazionali; era un tentativo di estendere la stabilità del mercato interno su un piano internazionale. Il mercato autoregolato per Polanyi era un’idea confortante, ma infondata: il capitale lasciato a se stesso non assume nessuna forma. Lo stato liberale è uno stato in cui il soggetto della politica è l’individuo, che ha diritto di partecipare liberamente alla politica. Il sistema di equilibrio era basato sulla pace tra i paesi europei: a parte la guerra di Crimea non ci furono altre guerre; dl 1815al 1830 la pace era garantita dalla Santa Alleanza, dalla seconda metà del 1800 dal Concerto europeo, una riunione di Stati sovrani che gestivano l’ordine politico in Europa servendosi della grande finanza. Per questioni pragmatiche la guerra non conveniva: le banche investivano nelle industrie e fornivano prestiti a lunga scadenza. 2.Ideologia e politica tra Ottocento e Novecento: metti a confronto i concetti principali relativi a socialismo, liberalismo, nazionalismo e dottrina sociale della Chiesa. Il liberalismo afferma che il soggetto della politica è l’individuo, portatore di diritti inalienabili, la libertà è intesa come libero mercato, libere imprese, l’individuo chiede protezione della proprietà privata e quiete interna ed esterna: è una libertà negativa perché deve essere garantita la libertà dalle pretese eccessive dello Stato. La credenza portante è che tutti siano uguali nella società. I socialismi invece si fondano sull’anti-individualismo, l’obiettivo è l’uguaglianza sociale, ma, essendo la società disuguale, serve una riforma per raggiungerlo. Il soggetto della è la classe sociale; nel 1800 secondo Marx ci sono due classi: quella borghese e quella proletaria, quest’ultima destinata a prendere il potere. Lo Stato è una finzione della borghesia per farci credere di essere tutti uguali, ma non è così: la vera uguaglianza può essere garantita solo attraverso la solidarietà tra le classi. Per il nazionalismo il soggetto della politica è la nazione, intesa come entità omogenea da proteggere dai nemici esterni, ma soprattutto interni, che si mimetizzano meglio. È caratterizzato da autoritarismo, antiparlamentarismo, interventismo armato e antisemitismo. La guerra è vista in modo positivo, le masse devono sacrificarsi in nome della nazione. Per quanto riguarda la dottrina sociale della Chiesa, il suo nucleo fondatore è contenuto nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII: attacca l’accentramento del potere nelle mani di pochi, difende la proprietà privata, propone un accordo tra lavoro e capitale e si oppone all’egualitarismo. Le disuguaglianze sono naturali e si riflettono sulle differenze sociali. 3. Che cos’è l’imperialismo, e qual è la sua interpretazione economica (Hilferding, Luxemburg, Lenin). L’imperialismo è la forma che la conquista coloniale assume nella seconda metà del XIX secolo,sotto lo stimolo dello sviluppo economico e militare delle potenze europee, e cercava anche una giustificazione ideologica sulla pretesa superiorità culturale e anche razziale di alcune nazioni e civiltà rispetto ad altri popoli.La principale potenza imperialistica era l Inghilterra,seguita dalla Francia e la Russia. Secondo Hilferding e Luxemburg il capitalismo ha potuto ritardare il suo crollo per mezzo dell’espansione imperiale,perché nelle colonie era possibile accogliere i prodotti in eccesso e trovare materie prime a basso costo. Per Lenin, l’imperialismo indica la “fase suprema del capitalismo”: gli Stati capitalisti sono spinti all’espansione imperiale da un’esigenza di sopravvivenza economica. Questo rende inevitabile il loro scontro, come dimostrerà la prima guerra mondiale. 4.Analizza le caratteristiche della II Rivoluzione industriale, anche evidenziando i suoi effetti politici e sociali presso le masse. Le caratteristiche della Seconda Rivoluzione industriale sono: lo sviluppo dell’industria pesante e militare, grazie agli ingenti capitali provenienti dalle banche e oltre agli investimenti degli stati nell’industria ci sono anche nelle colonie. Le fabbriche diventano il luogo di concentrazione di massa operaia: gli operai socializzano e diventano solidali tra loro, sviluppando una coscienza di classe. Lo sviluppo tecnico-scientifico porta innovazioni: la scoperta del petrolio, l’elettricità, lo sviluppo del settore chimico e fertilizzante, aeronautico e automobilistico. Le conseguenze della Rivoluzione industriale sono: la politicizzazione della società, la borghesia diventa la classe emergente, gli impiegati nel settore industriale per la prima volta superano quelli del settore agricolo. Si genera anche un conflitto sociale perché gli operai hanno delle esigenze: vogliono il diritto all’associazione, salari più alti, assicurazione sugli infortuni, migliori condizioni di lavoro, e allargamento dello sviluppo. Si creano anche i primi partiti con modello il partito socialdemocratico tedesco, che vuole ottenere i diritti attraverso riforme graduali. 5. Qual è la situazione di Francia, Germania e Gran Bretagna alla vigilia della Grande guerra? In Francia si susseguirono i governi di Émile ,Georges Clemenceau e Aristide Briand .Questi governi dovettero fronteggiare ondate di scioperi. Il nazionalismo in francia sfocia in antisemitismo e razzismo, e cresce l’odio per la Germania per aver preso l’Alsazia e la Lorena. In chiave anti tedesca la Francia si lega a Inghilterra e Russia nella triplice intesa.In Germania sale al potere Guglielmo II che vuole diffondere il pangermanesimo. La politica imperialistica fu ostacolata dall’alleanza anglo-francese: un esempio furono le crisi marocchine che portarono la Germania ad essere isolata diplomaticamente proprio dalla Francia e l’Inghilterra.In gran Bretagna i conservatori prevalsero per anni sui liberali,ma con la fondazione del partito laburista i liberali vinsero le elezioni,e con il ministro delle finanze David Lloyd-George furono gettate le basi del Welfare State (Stato del benessere o Stato sociale), assicurando il sistema delle pensioni ai lavoratori, l’assicurazione obbligatoria, i minimi salariali. In politica estera, l’armamento della flotta tedesca preoccupò la Gran Bretagna, che si decise a sottoscrivere l’alleanza con Francia e Russia. 6. Qual è la situazione degli Imperi austro-ungarico, ottomano e russo alla vigilia della Grande guerra? A causa delle spinte indipendentistiche ungheresi e di altri paesi , la monarchia asburgica decide di chiamare l’impero con il nome di Impero austro-ungarico. La risoluzione non ebbe però il successo speratoL’irredentismo slavo s’inasprì ,con conseguente maggiore instabilità interna (una delle cause della I Guerra mondiale). In russia Nicola II Romanov regnava in modo autocratico e antidemocratico. Le competenze riconosciute ai parlamenti locali erano assai scarse.La Russia nutriva ambizioni imperialistiche in Asia ma era debole militarmente e perse la guerra russo-giapponese. lo zar dovette affrontare anche la crisi interna al suo impero: a Pietroburgo scoppiò una rivoluzione. Per sistemare la situazione Anche se negli anni 20 la repubblica di Weimar rappresentava un modello di democrazia parlamentare aperta e avanzata, ma tuttavia c’erano molti fattori che contribuivano a indebolire il sistema repubblicano. Un evidente motivo di debolezza era l’accentuata frammentazione dei gruppi politici che rendeva instabile la maggioranza di governo. Ad aggravare la situazione si aggiunsero le riparazioni e i risarcimenti che la Germania, da paese sconfitto nella I guerra mondiale, era tenuta a pagare alle potenze vincitrici. L’annunci o dell’entità delle riparazioni, che ammontavano a 32 miliardi di marchi, suscitò in tutto il paese un’ ondata di proteste in tutto il paese. Un altro motivo di dissenso generale fu l’occupazione francese del bacino della Ruhr e la crisi economica che si aggravò negli anni 30, a seguito della caduta della borsa di Wall Street. Fu proprio in questo contesto che il partito nazionalsocialista di Hitler prese sempre più visibilità, tanto che nel 1933 Hitler diventò presidente della Repubblica. A Hitler bastarono pochi mesi per imporre la sua dittatura: dopo aver bruciato il Reichstag, limitò la libertà di stampa e di parola, sciolse tutti gli altri partiti e, essendo diventato capo di stato dopo la morte di Hindemburg, prese tutti i poteri e sciolse la costituzione, mettendo così fine alla Democrazia in Germania. 23. Quali furono i tratti caratterizzanti del Terzo Reich? In particolare, analizza i capisaldi del programma politico nazista, i principali provvedimenti nel settore economico, gli obiettivi di politica estera e il ruolo della propaganda all’interno del regime. Non appena Hitler prese il potere in Germania le ultime tracce della democrazia. Il terzo Reich, fondato da Hitler come una continuazione del sacro romano impero si fondava sul “principio del capo”, il Fuhrer, a cui spettavano tutte le decisioni e che rappresentava la fonte suprema del diritto. In politica interna Hitler, una volta sciolta la costituzione, limitò la libertà di stampa, di assemblea e di sciopero. Inoltre inseguendo il concetto di nazione come corpo unico emanò delle leggi per eliminare dalla Germania le minoranze etniche, primi fra tutti gli ebrei. Queste leggi erano le leggi di Norimberga, che tolsero tutti i diriti politici e civili, tra cui la cittadinanza, a tutti i cittadini ebrei. In politica economica Hitler incrementò i lavori pubblici e la produzione delle industrie belliche, che portarono a una ripresa economica della Germania. In politica estera Hitler seguiva il concetto di PANGERMANESIMO. Hitler quindi non esita a occupare alcune zone dell’ Europa come ad esempio l’Austria, poiché il suo progetto era quello di riunire tutte le popolazioni che parlavano la lingua tedesca e il fare dell’Europa una grande colonia tedesca , e fu per questo che Hitler uscì dalla società della nazioni. Hitler non trovò mai forti opposizioni alla sua sua politica aggressiva, nè da parte degli altri stati europei, né, tantomeno, dalla popolazione tedesca, che era tenuta sotto controllo dall’efficienza dell’ apparato repressivo delle molte polizie, come ad esempio la GESTAPO e le SS. Un altro strumento per ottenere in consenso delle masse fu la propaganda che sfruttò enormemente la stampa, la radio, cinema, e cerimonie pubbliche; inoltre la gioventù fu formata con libri di testo scelti dal Reich e che esaltavano la politica del Fuher. 24. Quando Stalin ottenne la guida dell’URSS, riuscendo a imporre la linea del “socialismo in un solo paese”, decise di operare una svolta economica che trasformò la Russia sovietica. Spiega contro quali oppositori interni Stalin riuscì a imporre la propria volontà, quali furono le caratteristiche della politica economica stalinista e quali furono le sue ricadute economiche e sociali. Nel 1922 Stalin assunse il ruolo di segretario generale del partito comunista dell’URSS e alla morte di Lenin si aprì una violenta lotta per la successione. Il primo scontro si ebbe tra Trotzkij e Stalin riguardo alla centralizzazione e alla burocratizzazione del partito ma anche riguardo all’ isolamento internazionale dello stato sovietico. Secondo Trotzkij il partito comunista si sarebbe dovuto estendere anche al di là dei confini dell’ URSS per poi farsi globale. Contro questa tesi Stalin sostenne che la vittoria del socialismo era più probabile e possibile in un solo paese, poiché si adattava alla situazione reale, che da tempo non consentiva allusioni riguardo la possibilità di una rivoluzione mondiale. Inoltre Troskij e Stalin ebbero un altro scontro riguardo alla Nep che fu sostenuta da Stalin e Bucharin. A fronte di queste divergente Troskij e i suoi sostenitori furono espulsi dal partito e incarcerati. Stalin inoltre per imporre la propria volontà usò la violenza, deportando nei gulag i suoi oppositori. Una volta preso il potere Stalin iniziò una politica economica di espansione concentrandosi soprattutto sul settore agricolo, collettivando la produzione agricola, per favorire l’industrializzazione del paese mediante lo spostamento di risorse economiche dalle campagne alle città. Con il primo piano quinquennale per l’industria del 1928 la produzione industriale aumentò del 50% e con il secondo piano quinquennale si raggiunse un incremento del 120% fino a toccare il numero di 10 milioni di operai . 25. Spiega come salì al potere in Spagna il generale Francisco Franco e perché la guerra civile spagnola fu definita il primo vero confronto tra fascismi e antifascismi europei. Fra il 1936 e il 1939 la Spagna fu sconvolta da una sanguinosa guerra civile che si trasformò in uno scontro tra democrazia e fascismi, ma le sue origini vanno ricondotte ai contrasti che avevano lacerato il paese nella prima metà degli anni 30. Dopo la fine della dittatura di Primo de Rivera, e la caduta della monarchia, la Spagna aveva affrontato un periodo di grave instabilità economica, politica e sociale, e quando nel febbraio del 1936 la coalizione del fronte popolare si affermò alle elezioni politiche la tensione esplose in tutto il paese: i ploretari videro nella vittoria delle elezioni l’inizio di una rivoluzione sul modello di quella russa, mentre i gruppi di destra risposero con la violenza squadrista ( su modello fascista). L’evento scatenante fu l’uccisione da parte dei socialisti di JosèSotelo. A guidare la ribellione fu Francisco Franco, uno dei maggiori comandanti dell’esercito spagnolo, che grazie al suo orientamnento politico fu appoggiato sia da Hitler che da Mussolini, che videro nella guerra spagnola la possibilità di verificare l’efficenze della loro organizzazione militare. I socialisti spagnoli chiesero aiuto a tutte le potenze europee avverse alla germania ma nessuno inviò aiuti tranne l’URSS. Franco riuscì a prendere il potere conquistando Brcellona, nel 1937, e Madrid nel 1939, instaurando così una dittatura su modello fascista. 26. Spiega quaeli furono le principali tappe che in Europa portarono allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Negli stessi anni della guerra spagnola Hitler conciò ad avere mire espansionistiche in Europa, in particolare verso l’austria e le zone dei occupate dai Sudeti. Le altre potenze europee, tra cui Francia e Inghilterra decisero di non fermare la violenza che Hitler stava esercitando in Europa e aplplicarono la politica dell’ appaesement. Questa politica permise a Hitler di annettere l’Austria con l’Ansluss. Quando Hitler avanzò richieste riguardo a delle zone della Cecoslovacchia gli altri stati europei, tra cui l’Italia fascista decisero di indire la conferenza di monaco che ebbe come esito il lasciare i territori desiderati da Hitler in balia della Germania senza coinvolgere il governo Ceco. Al contrario delle altre nazioni che esercitavano le loro mire espansionistiche al di fuori dell’europa, per esempio in Africa, la Germania, privata delle sue colonie dal patto di Versailles, cercò di acquisire sempre più territori fino ad avere mire espansionistiche verso l’URSS, che essendo stata lasciata sola dalla Francia, decise di firmare un trattato di non aggressione con la Germania. Le tensioni all’interno del continente europee sfociarono nella seconda guerra mondiale il 1 settembre del 1939, quando Hitler attaccò la Polonia. 27. Spiega come ebbe inizio la Seconda guerra mondiale e perché fu definita nella sua prima fase “guerra lampo”. La seconda guerra mondiale si aprì con la dichiarazione di guerra della Germania alla Polonia del 1 settembre del 1939. Questa fase fu definita dai tedeschi Blitzkrieg, o guerra lampo, poiché grazie all’uso congiunto dell’aviazione ( Lutfwaffe) e delle forze corazzate la Polonia cadde in pochi giorni. I tedeschi dunque continuarono la loro avanzata verso la Danimarca che cadde senza nemmeno combattere e verso la Norvegia che dopo una breve resistenza cadde sotto la forza nazista. La stessa sorte ebbe la Francia che venne sconfitta dalla Germania. La Germania per attaccare la Francia bypassò la linea maginot violando cosi la neutralità del Belgio , dell’Olanda e del Lussenburgo. Anche questa vittoria fu ottenuta dai nazisti in pochissimi giorni, e il 14 giugno del 1940 i tedeschi entrarono a Parigi, e già il 22 giugno la Germania ottenne l’armistizio della Francia. I primi a fermare l’ondata dirompente di violenza furono gli Inglesi grazie alla Royal Airfroce. 28. Illustra quali furono le ragioni che spinsero Mussolini a entrare in guerra. Approfondisci, in particolare, il concetto di “guerra parallela”, spiegando i principali motivi del suo fallimento. Mussolini, convinto che l’Italia non potesse restare neutrale nello scontro finale che si andava creando, firmò con la Germania il PATTO D’ACCIAIO, il quale stabiliva che , se una delle due parti si fosse trovata impegnata in un conflitto per una causa qualsiasi ( anche in veste di aggressore), l’altra sarebbe stata obbligata a scendere in campo al suo fianco. La Germania l’1 settembre 1939 attaccò la Polonia ma l’Italia che nell’estate del ‘39 fu colta di sorpresa dal precipitare della crisi internazionale, dichiarò la sua non belligeranza (un’espressione usata per evitare il termine neutralità, poco consono alla retorica fascista) in quanto non era in grado di sostenere un conflitto di lunga durata. Ma nel Maggio ‘40, di fronte al crollo della Francia, Mussolini si convinse che l’esito del conflitto era ormai deciso e il 10 Giugno 1940 il duce annunciò l’entrata in guerra dell’Italia contro Francia e Gran Bretagna. L’Italia si impegnò in un’offensiva sulle Alpi contro la Francia che si risolse in una disastrosa prova di inefficenza. Anche in Africa settentrionale l’attacco contro le forze britanniche in Egitto dovette fermarsi per l’insufficenza dei mezzi. Mussolini era convinto che l’Italia dovesse combattere una sua guerra , parallela e non subalterna a quella tedesca, rifiutò un’offerta d’aiuto da parte della Germania. Però si trattava di una guerra che le forze italiane non erano in grado di affronate; infatti l’esercito italiano si mosse in diversi fronti: verso la Grecia e in Cirenaica (la parte orientale della Libia), in entrambi I conflitti è stato necessario l’intervento della Germania. 2. La democrazia cristiana: si richiamava al partito popolare di Luigi Sturzo e ne ricalcava il programma, ispirato alla dottrina sociale cattolica; era un partito di massa e l’unico a competere con le sinistre. È guidato da Alcide De Gasperi e godeva dell’appoggio della chiesa. 3. Il partito liberale: godeva ancora dell’appoggio della classe dirigente prefascista, su una serie di personaggi illustri tra cui Einaudi e Benedetto Croce, della grande idustria e dei propietari terrieri ma il rapporto fra I leader e la loro base elettorale era ormai compromesso. 4. Il partito repubblicano. 5. Il parito d’azione: sitovava in una posizione particolare, al confine tra l’area liberal-democratica e quella socialista, il suo prestigio gli veniva dal conributo dato alla lotta partigiana , il pda si faceva promotore di ampie riforme sociali ma era privo di una base di massa e faticava a trovare la sua identità. 6. Le destre --> movimento sociale italiano. Il governo fissò il 2 Giugno ‘46 le elezioni dell’assemblea costituente; nelle votazioni la repubblica prevalse con un margine abbastanza netto contro la monarchia. Dopo un vano tentativo da parte dei monarchici di contestare la regolarità formale del voto, Umberto II patì per l’esilio in Portogallo. Nasce così la Prima Repubblica. 35. Spiega che cosa s’intende con l’espressione Guerra fredda e analizza le sue caratteristiche. Nel rispondere devono tornare puntuali riferimenti a dottrina Truman, divisione della Germania, PianoMarshall, blocco di Berlino, Cominform, Nato, Patto di Varsavia. Per quasi mezzo secolo, dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, la storia dell’Europa e del mondo fu segnata dagli equilibri e dalle logiche della “GUERRA FREDDA”: ossia dal confronto, mai sfociato in uno scontro armato diretto, fra le due potenze mondiali che avevano combattuto insieme e insieme vinto la guerra contro li nazifascismo: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, la prima vantava di una schiacciante superiorità economica e una netta supremazia militare grazie alla bomba atomica , la seconda disponeva di un imponente apparato industriale e militare e occupava con le sue truppe la metà orientale del continente europeo. La conferenza di Parigi nel Luglio 1946 fu l’ultimo atto di cooperazione postbellica tra usa e urss; infatti si concluse dop tre mesi senza che fossero state raggiunte conclusioni definitive. Gli Stati Uniti esposero in un discorso presidenziale nel marzo 1947 la “Dottrina Truman” in cui si dichiaravno pronti a intervenire militarmente in sostegno di quei paesi che si sentivano minacciati da nuove mire espansionistiche della Russia o da tentativi rivoluzionari da essa ispirati. Nel 1947 fu lanciato un vasto programma di aiuti economici all’Europa, che prese il nome di European Recovery Program o comunemente chiamato piano Marshall; questo piano riversò sulle economie dell’Europa occ ben 13 miliardi di dollari fra prestiti a condizioni di favore e aiuti materiali di ogni tipo. Questo permise la ricostruzione e la forte ripresa dell’economia dell’Europa. Ma I sovietici erano convinti che l’aiuto promesso fosse un pretesto per affermare l’egemonia maricana all’interno della propria area di influenza, e respinse il progetto e impose di fare altrettanto nei paesi dell’Europa orientale. Per coordinare l’azione tra I partiti comunisti, Stalin decise di formare il Cominform, un ufficio di informazione dei partiti comuisti in funzione antiamericana. (è simile alla terza internazionale in forma ridotta). Dalla fine della guerra, la Germania era divisa in 4 zone di occupazione: americana, britannica, francese e sovietica. Saltata ogni possibilità di intesa con I sovietici, Stati Uniti e Gran Bretagna avviarono l’integrazione delle loro zone introducendo una nuova moneta, liberalizzando l’economia e rivitalizzandola con gli aiuti del piano Marshall. Stalin reagì con la prova di forza del blocco di Berlino. L’urss chiuse gli accessi alla cità impnendone il rifornimento, nella speranza di indurre gli occidentali ad abbanonare la zona ovest occupata. Erano sull’orlo di una nuova guera ma gli americani organizzarono un ponte aereo per rifornire la città così I sovietici tolsero il blocco, rivelatosi inefficace. Furono unificate le tre zone occidentali della Germania e fu proclamata la repubblica federale tedesca con capitale Bonn, I sovietici risposero formando la repubblica democratica tedesca con capitale Pankow. Nell’ aprile ‘49 fu firmato il patto atlatico, alleanza difensiva fra I paesi dell’Europa occidentale; il patto prevedeva un dispositivo militare integrato composto da contingenti dei singoli paesi membri: la Nato. L’urss rispose stringendo con I paesi di sua influenza il patto di Varsavia, basata anch’essa su un’organizzazione militare integrata.
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