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Sintesi schematica di tutta la storia moderna (Benigno), Sintesi del corso di Storia Moderna

Sintesi schematica di tutta la storia moderna. In particolare relazione al manuale "L'età moderna: dalla scoperta dell'America alla Restaurazione" di Benigno.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 15/06/2019

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Scarica Sintesi schematica di tutta la storia moderna (Benigno) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Cap. 1 – Il sogno dell’impero e la realtà di monarchie e repubbliche: • All’inizio del XVI secolo Carlo V d’Asburgo riunisce sotto il proprio scettro un immenso insieme di possedimenti (sogno irrealizzabile della restauratio imperii): a. Dal padre, Filippo il Bello i tradizionali domini della casa d’Asburgo, concentrati nell’attuale Austria, la Franca Contea e i Paesi Bassi. b. Dalla madre, Giovanna la Pazza le corone di Castiglia e Aragona, che includono i regni di Sardegna, Sicilia e Napoli, e le nuove colonie americane. c. Nel 1519 Carlo succede al nonno Massimiliano I d’Asburgo nel titolo elettivo di imperatore del Sacro romano impero della nazione germanica controlla indirettamente gran parte dell’attuale Germania e la Boemia (Carlo sarà incoronato imperatore nel 1530, a Bologna, da papa Clemente VII). • Al termine della sua vita Carlo V assume consapevolezza della propria impotenza a tenere unito e a trasmettere a un unico erede il complesso di domini da lui governato ( nascita di due rami dinastici distinti, per quanto alleati e imparentati): a. Al figlio Filippo II le corone di Castiglia e di Aragona, più i territori dell’eredità borgognona e italiani. b. Al fratello Ferdinando la successione al trono imperiale, sostenuta dai tradizionali possedimenti asburgici in Austria, e le corone recentemente acquisite di Boemia e d’Ungheria. • Le guerre d’Italia (1494-1554) sono la rivelazione di quanto più potente e attuale fosse il modello delle «nuove» monarchie rispetto alle altre formazioni statuali: 1. Nel 1454 i maggiori Stati della Penisola stipulano la pace di Lodi, un accordo basato sul rispetto del principio dell’equilibrio, sul mantenimento status quo. 2. Nel 1494 Carlo VIII, re di Francia, assicuratosi la neutralità di Ferdinando il Cattolico e dell’imperatore Massimiliano I, interviene militarmente nei contrasti in atto in Italia, chiamato da Ludovico il Moro, signore di Milano; nel febbraio 1495 occupazione di Napoli, regno del quale rivendica la sovranità, in quanto erede dell’estinta casa regnante degli Angiò. 3. Il pontefice Alessandro VI promuove un’alleanza antifrancese (Venezia, Milano, l’imperatore e i re cattolici) e costringe Carlo VIII alla ritirata. 4. Nel 1499 Luigi XII, nuovo re di Francia, occupa il ducato di Milano, del quale rivendica la sovranità a causa della propria discendenza da una Visconti, e poi sigla un accordo con Ferdinando il Cattolico per spartirsi il regno di Napoli; la guerra tra i due sovrani si conclude con la vittoria delle forze spagnole nella battaglia di Garigliano nel 1504 e la conseguente rinuncia francese al regno. 5. Giulio II dà vita, con l’imperatore Massimiliano e Ferdinando il Cattolico, alla lega di Cambrai, che sconfigge le forze veneziane nel 1509; poi crea la Lega santa per scacciare i francesi dall’Italia nel 1512-13 Luigi XII è sconfitto. 6. Nel 1515 Francesco I, nuovo re di Francia, conquista il ducato di Milano, sconfitti a Marignano i mercenari svizzeri al servizio di Massimiliano Sforza; il trattato di Noyon del 1516, stipulato tra Francesco, Carlo, il papa e la Confederazione elvetica, assegna Milano alla Francia e Napoli alla Spagna. 7. Nel 1521 Carlo V, alleato di papa e di Enrico VIII, muove guerra alla Francia; nel 1525, sotto le mura di Pavia, sconfitta delle truppe francesi col trattato di Madrid rinuncia di Francesco a ogni pretesa sull’Italia e cessione a Carlo V dei territori dell’ex ducato di Borgogna annessi a Francia cinquant’anni prima. 8. Il papa Clemente VII crea una coalizione antiasburgica insieme a Francia, Venezia, Milano, Genova e Firenze, incapace però di far fronte all’esercito imperiale, che irrompe in Italia nel 1527, occupando Roma il 6 maggio il papa si rifugia a Castel Sant’Angelo, mercenari tedeschi saccheggiano la città. 9. Nel 1529 la pace di Cambrai suggella l’affermazione dell’egemonia spagnola in Italia ritorno del ducato di Milano a Francesco II Sforza, sotto tutela ispano-imperiale, e assegnazione a Carlo V del regno di Napoli, delle Fiandre e dell’Artois; trattato di Barcellona Carlo V e Clemente VII si accordano perché l’esercito imperiale ripristini la signoria medicea a Firenze, mentre il papa riconosce a Ferdinando d’Asburgo i titoli di re di Boemia e d’Ungheria. 10. Nuove campagne militari nel 1535-37 e 1542-44 per Francesco I modeste acquisizione territoriali in Savoia, ma perdita del ducato di Milano, che, nel 1535, alla morte dell’ultimo duca della dinastia sforzesca, ritorna a Carlo V. 11. Dal 1552 Enrico II, nuovo re di Francia, intraprende altre campagne contro Carlo V su scala europea, alleandosi con i principi protestanti tedeschi e con il papa Paolo IV, ma subisce sconfitta nella battaglia di San Quintino nel 1557. • Il sogno di una monarchia universale di Carlo V è minato da una serie di fattori il primo elemento destabilizzante è l’espansionismo ottomano nel Mediterraneo: a. Guidato dal sultano Solimano II, l’impero realizza una duplice offensiva: 1. Nei Balcani, con la conquista di Belgrado (1521) e di due terzi dell’Ungheria (1526), fino a porre l’assedio a Vienna nel 1529. 2. Nel Mediterraneo orientale, dove viene occupata l’isola di Rodi (1522). b. Malgrado l’impegno di Carlo, che guida personalmente le forze ispano- imperiali nel tentativo di debellare la pirateria, e nonostante la conquista della base corsara di Tunisi (1533), non vi sono successi risolutivi. c. Nel 1536 il sultano Solimano II crea un’alleanza con il re Francesco I in funzione antiasburgica; e nella battaglia navale di Prevesa del 1538 la lega cristiana formata da imperatore, papa, Venezia, Genova subisce una sconfitta, cui si aggiunge il fallimento della spedizione imperiale contro Algeri (1541). d. Lungo la frontiera danubiana Ferdinando d’Asburgo è costretto a chiedere al sultano una tregua che, nel 1547, porta alla firma di una pace quinquennale riconoscimento delle conquiste ottomane e pagamento di un tributo. Cap. 5 – Solo la grazia salva: la Riforma protestante: • Nel 1517, in seguito a un accordo fra il giovane arcivescovo di Magdeburgo, Alberto di Hohenzollern, e il papa Leone X, viene bandita un’indulgenza plenaria nei tre vescovadi di Hohenzollern; il ricavato è destinato a essere spartito fra loro due: a. L’arcivescovo abbisogna di una grossa somma di denaro per ottenere la dispensa pontificia che gli consenta di cumulare il possesso di più vescovadi. b. Il pontefice necessita di fondi per la costruzione della basilica di San Pietro. • Avendo appreso le argomentazioni adottate dal frate domenicano Tetzel nel predicare l’indulgenza nei territori confinanti con la Sassonia, Lutero, il 31 ottobre 1517, invia le sue 95 tesi prima a Hohenzollern e poi ad alcuni teologi; evento che in breve tempo sconvolge il mondo cattolico, distruggendo per sempre unità della Chiesa: 1. Citato a comparire a Roma per esservi processato, nel 1518, Lutero viene difeso dal suo diretto signore, il duca di Sassonia e principe elettore dell’Impero, Federico il Saggio, che rifiuta di farlo partire. d. La regina sceglie di puntare su Chiesa anglicana rinnovata, da lei controllata: 1. Nel 1559 promulga l’Atto di uniformità riforma liturgia anglicana. 2. Nel 1563 con l’Atto di supremazia la figura sovrana viene nuovamente imposta come capo Chiesa. 3. Nel 1569 (settlement) delinea una Chiesa anglicana vicina al protestantesimo sul piano della dottrina teologica, ma simile al cattolicesimo nella liturgia e nell’organizzazione ecclesiale. e. Elisabetta reprime le trame cattoliche che fanno capo a Maria Stuart; quando questa, cacciata dalla Scozia da una rivolta puritana, nel 1568 si rifugia in Inghilterra, viene prontamente incarcerata nella torre di Londra. f. Quando, nel 1587, a seguito della scoperta di un’ennesima congiura cattolica, Elisabetta fa decapitare Maria Stuart, Filippo II decide di muovere guerra all’Inghilterra la flotta spagnola si prepara a invadere l’isola, ma viene dispersa da condizioni atmosferiche avverse e poi battuta dalla flotta inglese. • In seguito alla pace di Cateau-Cambrésis (1559), la Francia entra in una crisi politica: a. Morto Enrico II, sale al trono come reggente Caterina de’ Medici, che governa per conto del figlio bambino, Francesco II, e dell’altro figlio, Carlo IX. b. Lo scontro religioso si lega a tradizionali rivalità nobiliari il partito protestante, preoccupato che il giovane sovrano sia allevato a corte dal partito cattolico, tenta di allontanare la reggente, mirando a sostituirla con Luigi I. c. I tentativi della reggente di permettere una limitata libertà di culto agli ugonotti pur di pacificare il paese insospettiscono il partito intransigente cattolico, che dà il via agli scontri con il massacro di Vassy nel 1562. d. Nel 1567 l’aumento della tensione sfocia in una vera guerra civile; dopo anni di scontri si giunge alla pace di Saint-Germain-en-Laye (1570), con cui agli ugonotti è riconosciuta libertà di culto, il controllo di alcune città fortificate; inoltre, uno dei capi degli ugonotti, Cologny, è ammesso al Consiglio di Stato. e. Preoccupata della crescente influenza di Cologny, Caterina si avvicina ai cattolici e organizza un attentato volto a ucciderlo in occasione delle nozze da lui orchestrate tra Enrico di Borbone, re di Navarra e Margherita di Valois, sorella del re (1572) Cologny sopravvive al tentato assassinio. f. Carlo IX e Caterina decidono di aderire al piano dei Guisa per eliminare in un sol colpo, nella notte di San Bartolomeo, lo stato maggiore della nobiltà ugonotta accorso per assistere al matrimonio reale massacro generalizzato. g. Nel 1574, alla morte di Carlo IX, ascende al trono Enrico III; nel 1584, alla morte di un altro dei figli di Caterina, si profilano 2 fazioni politico-religiose: 1. Enrico di Borbone, cui, in quanto parente più prossimo della famiglia Valois, alla morte di Enrico III senza eredi, spetterebbe il trono. 2. Enrico di Guisa, che vuole imporre su trono il cardinale Carlo di Guisa. h. Le forze di Enrico III entrano nel conflitto a fianco della Lega cattolica, vero e proprio partito religioso, venendo però sconfitte dagli ugonotti nel 1588 l’insurrezione della città di Parigi organizzata dagli esponenti della Lega obbliga il sovrano ad accettare la successione del cardinale di Guisa. i. Il disastro dell’Invencible Armada priva la Lega del sostegno spagnolo; così Enrico III decide di far assassinare Enrico di Guisa e di far giustiziare il cardinale Carlo; si allea con Enrico di Borbone ma, nell’agosto 1589, viene ucciso da un frate domenicano e designa come successore Enrico di Borbone. j. Sconfitta la Lega cattolica a Ivry nel 1590, Enrico di Borbone sceglie di rinnegare la propria fede e di aderire al cristianesimo ciò gli consente l’incoronazione a re di Francia nella cattedrale di Chartres come Enrico IV. k. Oltre agli esponenti della Lega, anche la Spagna è costretta dalle vittorie militari del nuovo re a siglare un accordo di pace a Vervins nel 1598. l. Nel 1598 Enrico IV promulga l’editto di Nantes il cattolicesimo è riconosciuto come religione ufficiale in Francia, ma agli ugonotti è garantita libertà di coscienza in tutto il regno e libertà di culto in luoghi prestabiliti. m. Nel 1610 Enrico IV viene assassinato da un estremista cattolico. Cap. 9 – La rivolta dei Paesi Bassi e la nascita delle Province Unite: • Intorno ad anni Sessanta del Cinquecento quadro muta a causa di una serie di fattori: a. La penetrazione del calvinismo nel 1562 l’esplosione in Francia di scontro religioso violento tra cattolici e ugonotti alimenta la propaganda calvinista. b. Il deteriorarsi improvviso della congiuntura economica, dovuto alla guerra commerciale con l’Inghilterra (1563-65), al blocco dei traffici baltici per una serie di conflitti in quell’area e a cattivi raccolti nel 1564-65. c. L’insufficienza dei sistemi di relazione con la corte di Filippo II e l’influenza della complessa politica madrilena sugli equilibri di potere a Bruxelles. d. La pubblicazione nel 1561 di un discusso piano per la riforma delle circoscrizioni ecclesiastiche nei Paesi Bassi suddivisione del territorio in 19 vescovati, guidati da vescovi e da un arcivescovo primate (evidente ampliamento dell’autorità sovrana nell’ambito della vita ecclesiastica). • Nel 1565 l’ascesa di Fernando Alvarez de Toledo, duca d’Alba, come più ascoltato consigliere di Filippo II conduce a un improvviso mutamento della politica della corona nei Paesi Bassi il sovrano non abroga la legislazione per la repressione dell’eresia, anzi minaccia di impiantare nei Paesi Bassi l’Inquisizione spagnola. • Nell’inverno 1565 l’opposizione alla politica religiosa della corona si fa più intensa: a. Un gruppo di esponenti della nobiltà minore si unisce per ottenere l’espulsione dell’Inquisizione dai Paesi Bassi e sottoscrive un documento noto come il Compromesso della nobiltà – tra i firmatari spicca Luigi di Nassau. b. Nel 1566 300 confederati si presentano in armi al cospetto di Margherita, cui consegnano una petizione che chiede l’annullamento dei recenti editti e la convocazione degli Stati generali per rivedere tutta la politica religiosa. c. Margherita promulga un editto di moderazione attenua la repressione, ma si fanno più pressanti le richieste di libero culto e gli attacchi alle chiese cattoliche; tuttavia ella riesce comunque a riportare l’ordine nel paese. d. Le notizie giunte dai Paesi Bassi hanno allarmato il Consejo de Estado a Madrid, e nel 1567 il duca d’Alba si presenta nei Paesi Bassi alla testa di un esercito di 10000 uomini molti confederati arrestati, Guglielmo d’Orange fugge in Germana; Alba colpisce anche settori della società fedeli alla corona. e. Margherita si dimette e il duca ottiene dal sovrano la nomina a governatore generale dei Paesi Bassi, compiendo azioni di repressione di inaudita violenza. f. Nel 1571 il duca decide di far riscuotere un’imposta del 10% su tutti i contratti e le vendite rifiuto degli ambienti commerciali di dare applicazione a tassa. g. Intanto i «pezzenti del mare» attuano la pirateria ai danni delle navi spagnole, conquistano importanti porti olandesi, per poi impadronirsi dell’intera regione, mentre Luigi di Nassau occupa le province meridionali dei Paesi Bassi. h. Guglielmo occupa le province orientali dalla Germania, ma l’azione viene respinta e trova rifugio nelle regioni settentrionali di Olanda e Zelanda, i cui Stati provinciali lo nominano governatore e gli forniscono mezzi per la guerra. i. Nel 1575 le due province di Olanda e Zelanda si legano in unione per difendere le proprie autonomie e la libertà di culto. • L’incapacità del duca d’Alba induce Filippo II a richiamarlo in Spagna (1573); il suo successore, Luis de Requesens, pone fine alla politica di terrore del duca; in concomitanza con la morte del governatore, Filippo II dichiara la bancarotta. • I gruppi dirigenti delle province leali procedono all’arresto dei membri del Consiglio e alla convocazione degli Stati Generali sono avviate trattative con le province ribelli di Olanda e Zelanda e con il principe d’Orange per accordo sull’espulsione dai Paesi Bassi di tutte le truppe straniere e sul congelamento della questione religiosa: a. Anversa subisce saccheggio dalle truppe spagnole ammutinate ratifica dell’accordo, pacificazione di Gand (1576), da parte di tutte le province. b. Filippo II invia come governatore generale Giovanni d’Austria, suo fratellastro, che, nel 1577, fa sue le richieste degli Stati generali per il ritiro delle truppe e per il rispetto delle leggi delle province in cambio ottiene riconoscimento della propria autorità e ripristino della religione cattolica. c. Olanda e Zelanda rifiutano di ratificare la decisione degli Stati generali e di riconoscere Giovanni come legittimo governatore la guerra riprende. d. Sfiducia nel comportamento di Giovanni e nella prepotenza di asse calvinista stretto attorno a Guglielmo d’Orange l’aristocrazia delle province meridionali offre il titolo di governatore generale all’arciduca Mattia d’Asburgo, nipote di Filippo II; fallito tentativo, si giunge alla divaricazione: 1. Nel 1579 otto province settentrionali sottoscrivono l’unione di Utrecht al fine di coordinare la propria politica estera e militare Province Unite ribelli, a egemonia olandese e calvinista. 2. Province meridionali sottoscrivono l’unione di Arras, che viene presto a patti con la corona spagnola province lealiste, valloni e cattoliche. e. Il conflitto militare non s’interrompe e Guglielmo d’Orange aderisce all’accordo di Utrecht ed è dichiarato traditore in bando emanato da Filippo II. f. Nel 1581 Stati generali delle province ribelli emanano atto con cui dichiarano Filippo II decaduto; scelgono come nuovo sovrano il duca d’Angiò, fratello del re di Francia, ma Farnese espugna Grand, Bruxelles e Anversa (1584-85). g. Gli Stati generali decidono di avocare a sé la piena sovranità, proclamandosi autorità suprema della nuova entità statale delle Province Unite (1589). Cap. 13 – Tra guerra e rivolta: la crisi politica di metà Seicento: • Il Sacro romano impero, malgrado il compromesso raggiunto con la pace di Augusta del 1555, a partire dagli anni Settanta è attraversato da profondi conflitti religiosi: a. La novità è data dalla controffensiva del cattolicesimo, che ha il proprio epicentro nella Compagnia di Gesù, e nella diffusione del calvinismo, una confessione religiosa non contemplata negli accordi di Augusta. b. L’aggressività dell’azione dei gesuiti e il profilarsi di contrasti all’interno della stessa famiglia imperiale spingono 9 principi luterani e calvinisti e 17 città imperiali, guidati dal calvinista Federico IV del Palatinato, a costituire una lega difensiva, l’Unione evangelica (1609). c. Ciò provoca la reazione di 20 principi cattolici costituzione della Lega cattolica, sotto la guida del duca Massimiliano di Baviera. d. Suscita avversione la veloce ascesa a corte di George Villiers, nobile minore divenuto rapidamente duca di Buckingham e uno degli uomini più ricchi. • Alla morte di Giacomo I, la successione di Carlo I sul trono inglese (1625) avviene in un momento delicato, dato che speranze di un’alleanza con la Francia in funzione antispagnola si sono spente con la pace firmata dai francesi a Monzon nel 1626. • Il ruolo di Buckingham diviene centro delle polemiche e il re deve sciogliere il Parlamento del 1626 per gli attacchi al proprio ministro; l’assassinio di Buckingham induce sovrano a prendere in mano redini del governo, facendo a meno del favorito: a. Nel 1629, di fronte ai primi contrasti con il Parlamento, decide di scioglierlo con la ferma intenzione di non riconvocarlo è costretto ad affidarsi a gruppi di mercanti-banchieri che gli assicurano prestiti in cambio di privilegi; reperisce risorse anche tramite imposizione di dazi e altre imposte. b. Carlo non solo impone una maggiore uniformità all’anglicanesimo, favorendo l’arminianesimo, ma interviene anche sulle Chiese d’Irlanda e Scozia: 1. In Irlanda il lord deputato ha represso le tendenze presbiteriane e riformato la Chiesa locale sul modello di quella anglicana. 2. In Scozia il re cerca di far adottare una forma rivista del Common Prayer Book inglese nel 1638-39 l’assemblea della Chiesa scozzese respinge il libro delle preghiere e abolisce i vescovi, creando una lega armata per la propria difesa; sconfitta esercito inglese a Newburn. c. La volontà scozzese di rigettare riforme e di mantenere struttura presbiteriana obbliga infine il sovrano a convocare, nella primavera del 1640, il Parlamento: 1. All’apertura alcuni deputati chiedono di discutere prima le proprie lamentele e poi le richieste finanziarie per la guerra agli scozzesi. 2. Il sovrano decide di licenziare il Parlamento alcuni leader della Camera dei lord e della Camera dei comuni vengono arrestati, mentre i lavori dell’assemblea del clero inglese sono diretti in modo da fissare nuovi canoni per la Chiesa inglese e autorizzare un sussidio finanziario. d. Le trattative per la pace con gli scozzesi languono, data la loro pretesa di un risarcimento; nel 1640 Carlo convoca il Parlamento (Long Parliament): 1. Il Parlamento impone al sovrano una convocazione regolare dell’assemblea nel febbraio 1641 Carlo approva l’Atto triennale, che stabilisce una convocazione del Parlamento entro tre anni, pur garantendo il diritto regio di proclamazione e scioglimento. 2. Vengono avviati due procedimenti di impeachment contro il conte di Strafford e l’arcivescovo Laud il processo contro Strafford rischia di naufragare per mancanza di prove concrete, è necessario l’assenso del sovrano per condanna senza processo; Carlo, pur dubbioso, infine cede. 3. Il Parlamento attacca gli atti di governo ispirati da principi dispotici viene ribadito il carattere anticostituzionale della tassazione senza consenso parlamentare ed è smantellato apparato volto alla repressione. e. Nel 1641, allo scoppio di una rivolta cattolica in Irlanda, il Parlamento è obbligato a votare sussidio al sovrano per la necessaria spedizione repressiva, ma si nutrono timori che l’esercito possa essere usato contro l’opposizione: 1. Guidata da John Pym, quest’ultima vota una proposta di sussidio condizionata al controllo parlamentare della scelta del comando militare e approva un testo, la Grande rimostranza, che ricapitola elementi di dissenso, spiegando e articolando le posizioni parlamentari. 2. Nel 1642 il re irrompe in Parlamento con 400 soldati deciso ad arrestare cinque leader dell’opposizione parlamentare questi riescono a fuggire, mentre il sovrano si ritira a York con i suoi fedeli. f. Mentre il Parlamento legifera in sua assenza, Carlo recluta un esercito di volontari è l’atto di avvio della guerra civile, il paese si spacca in due: 1. In generale le regioni del Nord e del Sud-Ovest si schierano con il re. 2. L’area di Londra, l’Est e il Sud-Est si allineano con il Parlamento. g. Nel 1642 il Parlamento conclude alleanza con gli scozzesi in cui, in cambio di aiuto militare, si stabilisce il futuro ordinamento presbiteriano per la Chiesa. h. Nel 1645 con un’ordinanza parlamentare si stabilisce l’incompatibilità tra cariche politiche e cariche nell’esercito il Parlamento si affida a militari di collaudata esperienza, come Sir Thomas Fairfax e Oliver Cromwell. i. Nel giugno 1645 l’esercito regio viene sconfitto a Naseby, e il re si arrende a truppe scozzesi che, nel 1647, lo consegnano allo schieramento parlamentare. j. In merito alla sorte della Chiesa anglicana si confrontano tre posizioni: 1. La prima propone la «purificazione» dei residui liturgici cattolici e punta a difendere, lungo le linee elisabettiane, la struttura gerarchica. 2. La seconda, che si potrebbe definire presbiteriana, propone un’omologazione della Chiesa inglese al modello scozzese. 3. La terza, detta congregazionalista, sostiene necessità di lasciare spazio all’autonomia delle libere assemblee dei fedeli nel quadro di una Chiesa nazionale; a fianco di questa posizione si pone la separatista. • Nel contesto della propagazione del movimento radicale degli indipendenti, che chiede scioglimento del Parlamento, la sua radicale riforma e un atteggiamento fermo nelle trattative con re, la maggioranza parlamentare punta a conciliazione con Carlo: a. Il sovrano tratta separatamente con Parlamento ed esercito, al fine di prendere tempo, e prepara la rivincita militare grazie a un accordo con gli scozzesi, cui garantisce l’adesione della Chiesa anglicana al sistema presbiteriano. b. Nel giugno del 1647 la decisione del Parlamento di sciogliere l’esercito suscita la protesta delle truppe, guidata da Oliver Cromwell. c. La fuga di Carlo I, nel novembre 1647, blocca il processo di affermazione di democrazia militare e Fairfax ristabilisce controllo parlamentare sull’esercito. d. Nel 1648 un esercito scozzese invade l’Inghilterra Parlamento ed esercito sono costretti a un accordo, ma, sconfitte le forze scozzesi, nuove divergenze: 1. L’esercito vuole che il sovrano sia processato. 2. Il Parlamento cerca ancor auna possibile via di mediazione. e. Un reggimento dell’esercito «purga» il Parlamento dei suoi elementi più conservatori si apre il processo al sovrano, condannato e decapitato (1649); segue abolizione della Camera dei lord e proclamazione del Commonwealth. Cap. 17 – La monarchia di Luigi XIV: l’Europa all’epoca della preponderanza francese: • Nel 1661, alla morte del cardinale Mazzarino, Luigi XIV dichiara di voler governare direttamente, senza più delegare il proprio potere a un ministro; al centro della sua politica sta il disegno di sostituire all’egemonia asburgica sull’Europa quella francese, legittimando la propria azione tramite progetto di difesa della fede cattolica: a. Al marchese di Louvois affida il compito di riorganizzare il sistema di reclutamento, sottraendolo al controllo nobiliare; minore successo incontra il ministro nell’opera di rifondazione delle milizie, a partire dal 1688. b. Il cardine della politica estera di Luigi XIV è costituito dai rapporti con la monarchia cattolica il sovrano rivendica il trono asburgico, sia come figlio di Anna d’Austria, sia per aver sposato Maria Teresa, figlia di Filippo IV. 1. Alla morte di Filippo IV, cui succede il figlio Carlo II, ancora bambino, il governo è affidato alla reggenza della madre Marianna d’Austria. 2. Cresce, in opposizione al suo governo, la popolarità del figlio bastardo di Filippo IV, Giovanni d’Austria, che ha guidato la riconquista spagnola di Napoli (1648) e di Barcellona (1652). 3. Di questo stato di divisione interna approfitta Luigi XIV nel 1667-68 dà il via alla «guerra di devoluzione», facendo occupare dal proprio esercito i Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea – azione giustificata dal fatto che gli Asburgo non avevano versato la dote di Maria Teresa. 4. Le Province Unite si alleano con Inghilterra e Svezia, costringendo Luigi XIV alla pace di Aquisgrana (1668), con cui rinuncia alle pretese sui Paesi Bassi e la Franca Contea in cambio di territori nelle Fiandre. c. Nel 1672, con la neutralità dell’imperatore e l’alleanza di alcuni principi tedeschi e dell’Inghilterra, Re Sole fa invadere le Province Unite: 1. In difesa delle Province Unite intervengono l’impero e la monarchia spagnola, mentre Inghilterra firma una pace separata. 2. La guerra si trascina fino al 1678, quando, con la pace di Nimega, le Province Unite vedono salvaguardata la propria indipendenza, mentre la monarchia cattolica cede a Luigi XIV la Franca Contea e altre città. d. Nel 1680-83 il sovrano attua annessioni – Alsazia e Strasburgo –, ma deve fermarsi per assedio di Vienna (1683), essendo alleato del sultano di Istanbul. e. Nel 1684 la flotta francese bombarda Genova, costringendo la repubblica a una dichiarazione di neutralità e all’accettazione della protezione francese f. Nel 1685 si forma un’alleanza antifrancese, la Lega di Augusta, cui aderiscono impero, monarchia cattolica, molti principi tedeschi, Svezia, Province Unite, poi Inghilterra e ducato di Savoia guerra (1688-97) conclusa con pace di Rijswijk (la Francia cede alcuni territori, no Strasburgo). g. Luigi XIV affida a Colbert il compito di razionalizzare e riorganizzare il sistema finanziario e tributario del regno autosufficienza economica. • La politica di Luigi XIV è anche volta a restaurare una completa identificazione tra potere politico e potere religioso e a rendere il sovrano anche il capo della Chiesa francese; la sua posizione provoca durissimi contrasti con la Curia papale: a. Nel 1673 Luigi XIV cerca di estendere anche ai territori di nuova conquista il privilegio della regalia; nel 1681 convoca un sinodo gallico che approva la dichiarazione dei Quattro articoli con cui vengono stabiliti alcuni privilegi. b. Nel 1687-88 tra il re e Innocenzo XI esplode la contesa delle franchigie la scomunica dell’inviato del Re Sole e il suo rifiuto di accettare tale atto provocano, ai primi del 1688, l’invio in segreto della scomunica a Luigi XIV (solo nel 1692 viene raggiunto un compromesso tra re e papa Innocenzo XII). c. Nel 1685 con l’editto di Fontainebleau viene revocato il precedente editto di Nantes (1598) tutti i culti protestanti vengono vietati e gli edifici demoliti. c. La Svezia non riesce a impedire la penetrazione russa nell’area del Baltico, dove si costruisce San Pietroburgo; l’invasione della Russia da parte del re svedese si infrange contro la resistenza dell’esercito di Pietro il Grande nella battaglia della Poltava (1709) con la pace di Nystadt del 1721, la Svezia: 1. Cede possedimenti in Germania all’Hannover, a Prussia e a Danimarca. 2. Riconosce conquiste territoriali russe (Livonia e territori sulle coste del Mar Baltico), mentre in Polonia è reinsediato Augusto II di Sassonia. d. L’instabilità della situazione polacca genera la guerra di successione polacca: 1. Alla morte del re Augusto II, Stanislao Leszczynski, sovrano di Svezia, avanza nuovamente pretese di successione al trono, appoggiato dalla nobiltà polacca e dalla Francia (Luigi XV ha sposato la di lui figlia). 2. Queste pretese cozzano contro quelle di Augusto III Wettin, figlio del defunto sovrano, sostenuto da impero e da Russia, che invade Polonia. 3. I Borbone di Francia e di Spagna lanciano offensiva contro gli Asburgo i francesi occupano Lorena e Milano, gli spagnoli Sicilia e Napoli. 4. La pace di Vienna del 1738 stabilisce variazione della mappa politica: 1. Ad Augusto III viene attribuito il trono polacco. 2. A Stanislao viene riconosciuto il ducato di Lorena, ma con il patto che, alla sua morte, passi alla figlia e alla corona francese. 3. Allo spodestato duca di Lorena viene dato il granducato di Toscana, data l’avvenuta estinzione della dinastia dei Medici. 4. L’imperatore deve rinunciare ai regni di Napoli e di Sicilia, attribuiti a Carlo di Borbone, primogenito di Filippo V, mentre il ducato di Parma e Piacenza viene attribuito all’imperatore. • Nel 1740 la morte dell’imperatore Carlo VI apre un nuovo conflitto internazionale, nonostante questi avesse designato Francesco di Lorena, marito della figlia Maria Teresa, a cingere la corona imperiale e avesse cercato di imporre la successione della figlia ai domini ereditari di casa Asburgo, emanando editto, la Prammatica sanzione: a. I sovrani di Sassonia e Baviera avanzano pretese sui territori austriaci con appoggio di Francia, Spagna, Prussia e Sardegna, rifiutano di riconoscere la Prammatica sanzione e sostengono l’elezione di Carlo Alberto di Baviera. b. L’offensiva prussiana nei territori asburgici porta all’occupazione della Slesia, mentre truppe francesi e bavaresi invadono Boemia Maria Teresa divide la coalizione avversa, trattando pace con Federico II di Prussia, cui dà la Slesia; attira dalla propria parte Gran Bretagna, Province Unite e regno di Sardegna. c. Maria Teresa attua una serie di campagne militari coronate da successo in Germania e nei Paesi Bassi asburgici; in Italia, la repubblica di Genova, alleata della Francia, viene occupata da truppe austriache che si scontrano con una rivolta da parte della popolazione. d. La pace di Aquisgrana (1748) segna la conquista prussiana della Slesia e assegna al secondogenito di Filippo V il ducato di Parma e Piacenza, modesti vantaggi territoriali al regno di Sardegna; Maria Teresa vede riconosciuta la sua successione ai domini asburgici e l’elezione del marito al trono imperiale. Cap. 21 – Il dispotismo riformatore: • La guerra dei Sette anni (1756-63) rappresenta sia il primo conflitto bellico planetario, sia presa d’atto del mutamento dei rapporti di forza tra potenze europee: a. All’origine del conflitto stanno due diverse questioni politico-diplomatiche: 1. La rivalità tra la Francia e la Gran Bretagna per i possedimenti coloniali in America settentrionale e in India. 2. I dissidi tra la Prussia e l’impero attorno al possesso della Slesia, occupata dalla Prussia durante la guerra di successione austriaca. b. Nel 1756 si formano due schieramenti a scopo difensivo: 1. Da un lato la Francia, la Russia, la Svezia e l’impero. 2. Dall’altro la Prussia e la Gran Bretagna. c. Federico II di Prussia muove guerra all’impero riporta una serie di vittorie nel 1757-58, ma la preponderanza militare degli avversari prevale nel corso del 1759, portando all’invasione della Prussia e all’occupazione di Berlino. d. Nel 1762 la Russia e la Svezia si ritirano dal conflitto e a quel punto il sovrano prussiano riesce a ricacciare l’esercito imperiale. e. Nei teatri bellici americano e indiano il conflitto volge a favore della Gran Bretagna, sebbene la Spagna entri in guerra nel 1762 a fianco della Francia. f. La pace di Parigi del 1763 stabilisce che la Slesia rimanga alla Prussia, mentre la Gran Bretagna ottiene vantaggi territoriali a spese dei francesi in India e soprattutto in America settentrionale (Canada e territori a est del Mississippi). • Federico II di Prussia rappresenta il modello del sovrano assolutistico sensibile alla cultura illuministica e propenso a intervenire nel proprio regno con piani di riforma: a. Le sue principali cure sono dedicate al rafforzamento e al miglioramento dell’esercito l’ingerenza nei confronti del regno di Polonia è costante: 1. Nel 1764, alla morte di Augusto III, in accordo con la Russia, impone sul trono polacco il nobile Stanislao Poniatowski. 2. Dopo tre anni Federico II interviene a seguito della guerra civile e promuove un accordo con l’impero e la Russia per spartizione Polonia (1722) la Russia ottiene la Bielorussia e parte della Lituania, mentre l’impero annette la Galizia, e la Prussia acquista la Prussia occidentale. 3. L’accordo sarà seguito da altre spartizioni della Polonia (1793 e 1795). Cap. 25 – Niente tasse senza rappresentanza: la nascita degli Stati Uniti d’America: • La rivolta delle colonie americane contro dominio britannico (1775-83), da cui hanno origine gli Stati Uniti d’America, costituisce uno degli eventi centrali della storia: a. All’origine dei dissidi vi sono contrastanti interessi economici e fiscali: 1. Il governo può decidere come e dove tassare le merci provenienti dalle e colonie e quelle ad esse destinate. 2. Esso pone notevoli limiti allo sviluppo economico delle colonie americane e, in special modo, allo sviluppo di una marineria coloniale. b. In seguito alla vittoria nella guerra dei Sette anni, la Gran Bretagna si trova a decidere sul modo di governare un vero e proprio territorio imperiale, con enormi possibilità di espansione tanto verso nord quanto verso ovest. c. Nel 1763-65 i provvedimenti varati dal governo britannico presieduto da lord George Grenville interrompono la politica di scarsa interferenza nella vita delle colonie sul alcuni punti fondamentali: 1. Organizzazione in 4 province dei territori americani sottratti alla Francia e territori dell’Ovest posti sotto diretto controllo della corona. 2. Aumento di presenza militare britannica, il cui costo grava su coloni. 3. Istituito uno speciale tribunale, la corte del Viceammiragliato, con giurisdizione sul commercio e la navigazione, privo di giuria popolare. 4. Proibizione di nuove emissioni di cartamoneta o di titoli nelle colonie. 5. Viene introdotta una tassa con cui finanziare i costi dell’amministrazione britannica in America lo Stamp Act, tassa di bollo su ogni genere di atti commerciali e sui giornali. d. La protesta delle colonie si concentra all’inizio sulla tassazione (no taxation without representation) nel 1766 viene abrogato lo Stamp Act; ma nuove tensioni esplodono nel 1767-70 con la decisione del governo britannico di ricorrere a ulteriori imposizioni fiscali nelle colonie. e. Nel 1773 governo britannico di North, al fine di salvare la Compagnia inglese delle Indie orientali dalla bancarotta, vara una legge che le assegna monopolio del commercio del tè nelle colonie americane un gruppo di coloni gettano in mare il carico di tè di una nave nel porto di Boston (Boston Tea Party). f. Nel 1774 è istituita legge, Québec Act, che istituisce nella colonia un governo senza rappresentanza locale, procedure giudiziarie prive di giuria, e che concede libertà di culto ai sudditi cattolici violato patto tra colonie e patria: 1. Il mantenimento dei una forte comunità cattolica in Québec evita una possibile assimilazione del territorio alle colonie del New England. 2. La tolleranza del culto non è ritenuta accettabile nei confronti dei cattolici, visti come sostenitori del potere assoluto dei sovrani. g. La risposta dei coloni è la convocazione a Philadelphia di un congresso continentale dei rappresentanti delle 13 colonie britanniche, nel 1774, nel quale prevale una linea moderata e di conciliazione il sovrano Giorgio III ordina all’esercito di ristabilire l’ordine nelle colonie americane. h. Nell’aprile 1775 si verificano i primi scontri armati fra l’esercito regio e le milizie del Massachusetts; il mese successivo si riunisce a Philadelphia il secondo congresso continentale decisione di organizzare un esercito comune, posto sotto il comando di George Washington. 1. L’esercito britannico riesce a conquistare New York e Philadelphia. 2. Il 4 luglio 1776 il Congresso continentale approva la Dichiarazione d’indipendenza stilata da Thomas Jefferson. 3. Nel 1777 l’esercito americano consegue sua prima vittoria a Saratoga. 4. Nel 1778-79 Francia e Spagna entrano in guerra contro Gran Bretagna. 5. I ribelli sconfiggono esercito regio nella battaglia di Yorktown (1781). i. Con il trattato di Versailles, firmato nel 1783, la Gran Bretagna riconosce l’indipendenza delle sue ex colonie nord-americane – Stati Uniti d’America. Cap. 26 – La rivoluzione francese: • Il sistema politico di ispirazione assolutistica creato da Luigi XIV presenta due limiti: a. La decisione di non convocare più gli Stati generali (l’ultima convocazione risale al 1614) priva la monarchia di un canale di collegamento adeguato tra la corte e la società i Parlamenti assumono un ruolo di supplenza. b. Un’ulteriore crescita del prelievo incontra ostacoli come lo statuto privilegiato della nobiltà, dotata di un’ampia immunità fiscale, e l’esenzione di cui godono i beni ecclesiastici progetti di riforma fiscale si scontrano, tra 1749 e 1751, con dura opposizione dei Parlamenti, della Chiesa, del partito devoto a corte. b. Con pace di Campoformio del 1797 l’impero riconosce la sovranità francese sui Paesi Bassi meridionali e sulla Lombardia, ottenendo in cambio i territori della repubblica di Venezia, che conclude la sua storia di Stato indipendente. c. Anche potere pontificio nello Stato della Chiesa crolla a causa dell’invasione delle truppe francesi segue la nascita della repubblica romana (1798). d. In seguito al tentato intervento del re di Napoli, Ferdinando IV di Borbone, a favore del papa, anche il regno di Napoli viene occupato dai francesi. e. Per minacciare commerci britannici con India ed Estremo Oriente, il Direttorio decide una spedizione militare in Egitto guidata da Bonaparte sconfitta dell’esercito egiziano nella battaglia delle Piramidi (1798), ma la flotta francese viene annientata da quella inglese nelle acque di Abukir. • Sul piano interno, il principale ostacolo è costituito dalla vittoria dei monarchici nelle elezioni del 1797 con l’appoggio dell’esercito, il Direttorio esegue colpo di Stato, annullando i risultati delle elezioni ed epurando i filomonarchici; alla vittoria dei giacobini nelle elezioni del 1798, il Direttorio reagisce con un nuovo colpo di Stato. a. L’abate Sieyès organizza, in accordo con Bonaparte, colpo di Stato militare, detto del 18 brumaio 1799 due Consigli sono epurati, Direttorio sciolto e potere assunto da tre «consoli» della repubblica: Sieyès, Bonaparte e Ducos. b. La nuova costituzione, detta dell’anno VIII, assegna il controllo delle due assemblee legislative al triumvirato dei consoli, ma Napoleone, con la carica di primo console, ossia di capo dello Stato, si assicura sostanziale predominio. • La scelta di affidare le sorti della repubblica a un «uomo forte» poggia su 2 ragioni: a. L’incapacità del Direttorio a «terminare la rivoluzione» e assicurare stabilità. b. L’emergenza bellica, creatasi con la formazione della seconda coalizione antifrancese (Gran Bretagna, Russia, impero, Prussia, impero ottomano, etc.): 1. In Italia, nel 1798-99, sono abbattute le repubbliche costituitesi sul modello francese dopo che la Russia, sconfitta in Svizzera, ha abbandonato coalizione, Napoleone varca Alpi e sconfigge forze sarde e imperiali a Marengo (1800), segue pace con impero e Gran Bretagna. • Sul piano interno, nel 1801 il nuovo regime firma un concordato con la Santa Sede; avendo consolidato la propria posizione, nel 1802 Napoleone si fa proclamare primo console a vita; nel 1804 è approvata la costituzione dell’anno XII la carica di primo console viene trasformata in quella, ereditaria, di imperatore dei francesi. • All’inizio del 1803, Napoleone aveva ottenuto dalla dieta del Sacro romano impero il consenso alla riorganizzazione dell’area germanica in funzione antiasburgica e filo- francese l’imperatore Francesco II proclama l’impero ereditario d’Austria. a. La Gran Bretagna promuove, nel 1805, una terza coalizione antifrancese (impero austriaco, Russia, Svezia, regno di Napoli) la flotta britannica riesce a vincere nelle acque di Trafalgar la flotta francese, ma l’esercito austro-russo subisce sconfitta da parte dell’armata napoleonica ad Austerlitz. b. Il trattato di Presburgo vede cessione da parte dell’Austria di territori (Veneto, Dalmazia, Istria) al neonato regno d’Italia di cui è sovrano Napoleone. c. Nel corso del 1806 Bonaparte ridisegna la cartina europea, con la creazione di una serie di Stati satelliti della Francia, su i quali insedia propri congiunti: 1. Il regno d’Olanda viene assegnato al fratello Luigi Bonaparte. 2. Il regno di Napoli viene affidato a un altro fratello, Giuseppe. 3. In Germania è istituita la confederazione del Reno, di cui Napoleone è «protettore», che riunisce gli Stati satelliti della Francia, mentre l’imperatore Francesco II proclama la fine del Sacro romano impero. d. La Prussia cerca di resistere, animando una quarta coalizione antifrancese, ma Napoleone sconfigge i prussiani e poi i russi stringendo un accordo con la Russia, decide di dimezzare la Prussia creando il regno di Vestfalia, assegnato al fratello Girolamo, e granducato di Varsavia, affidato a sovrano di Sassonia. e. Impossibilitato a invadere la Gran Bretagna, Napoleone decide di isolarla economicamente dal continenti il «blocco continentale» vieta qualunque traffico con la Gran Bretagna a tutti i paesi satelliti e occupati. f. Napoleone ordina occupazione dello Stato pontificio, annesso a regno d’Italia, mentre papa Pio VII, scomunicato l’imperatore, viene deportato a Savona. g. A seguito del rifiuto del Portogallo di applicare il blocco, Napoleone, in accordo con Carlo IV di Borbone, re di Spagna, invade il paese, ma fallisce. h. Nel 1808, approfittando di una disputa dinastica, l’imperatore spodesta il re di Spagna per insediare sul trono il fratello Giuseppe Bonaparte, già re di Napoli. i. Nel 1809 formazione quinta coalizione antifrancese, ma la guerra si conclude con disfatta esercito austriaco e occupazione di Vienna la pace prevede per l’Austria, oltre alla perdita di diversi territori, l’accettazione della supremazia francese, sancita dal matrimonio tra Napoleone e Maria Luisa d’Asburgo. • Dopo fase d’alleanza tra Francia e Russia, i rapporti tra le due potenze divengono tesi a seguito della decisione russa di riprendere commerci con la Gran Bretagna: a. Nel 1812 Napoleone decide di invadere la Russia batte le truppe zariste a Borodino e giunge a occupare Mosca, poi data alle fiamme dai russi. b. Temendo imminente morsa del gelo, Napoleone ordina ritirata, ma marcia di ritorno è disastrosa per armata, attaccata ai fianchi, stremata da freddo e fame. c. La sconfitta di Napoleone spinge potenze europee a creare la sesta coalizione: 1. In Spagna la guerriglia dà luogo a un’insurrezione generale che caccia i francesi riportando sul trono i Borbone. 2. Napoleone viene battuto a Lipsia nel 1813 («battaglia delle nazioni») dalle forze alleate, che invadono la Francia e occupano Parigi. 3. L’imperatore è costretto ad abdicare, mentre viene proclamata la restaurazione della monarchia dei Borbone nella persona del conte di Artois, fratello di Luigi XVI, che assume il nome di Luigi XVIII. 4. Il trattato di Parigi stabilisce il ritorno della Francia ai confini del 1792, mentre Napoleone viene esiliato all’isola d’Elba. 5. Nel 1815 Napoleone fugge dall’Elba e sbarca in Francia, incontrando un’accoglienza entusiastica da parte della popolazione e dell’esercito (ultima stagione napoleonica, i «cento giorni»). 6. Formazione settima coalizione antifrancese le forze britanniche vincono l’armata napoleonica nella battaglia di Waterloo, del 1815; Napoleone è esiliato nell’isola di Sant’Elena dove morirà nel 1821. Cap. 29 – Restaurare l’antico regime: • Il progetto di restaurazione dell’antico regime trova la sua espressione nel Congresso di Vienna (1814-15), congresso diplomatico volto a ridefinire assetti politici europei; questo insieme di accordi è garantito dall’intesa, promossa dallo zar Alessandro I, tra Russia, Austria e Prussia, la famosa Santa alleanza (1815): a. Il regno di Francia, sul cui trono siede Luigi XVIII è ritornato, sin dal 1814, ai confini precedenti al 1792, ma, in seguito ai «cento giorni» di Napoleone, è stabilita perdita di alcuni territori lungo Reno e in Savoia, e di alcune colonie. b. L’Austria subentra alla Francia nel controllo dell’Italia settentrionale. c. Al regno di Sardegna, restituito ai Savoia, sono annessi territori di repubblica di Genova, mentre il granducato di Toscana è restituito agli Asburgo-Lorena. d. Ferdinando IV di Borbone unifica i due regni di Napoli e di Sicilia, creando il regno delle Due Sicilie e assumendo il nome di Ferdinando I. e. La Prussia acquisisce parte della Sassonia, Pomerania svedese, Vestfalia, etc. f. Nell’area tedesca la ratifica della fine del Sacro romano impero è accompagnata dalla riduzione degli Stati tedeschi da 350 a 39, riuniti nella Confederazione germanica presieduta dall’imperatore d’Austria. g. La Russia si annette Galizia e Finlandia, e parte centrale del regno di Polonia. h. La Gran Bretagna ottiene alcuni possedimenti coloniali francesi e olandesi, e l’isola di Malta, snodo nevralgico della navigazione mediterranea. i. Olanda e Paesi Bassi meridionali sono fusi nel regno dei Paesi Bassi, assegnato alla dinastia degli Orange-Nassau. j. Spagna e Portogallo vedono restaurazione dei Borbone e dei Braganza. k. L’unica repubblica riconosciuta è confederazione elvetica, dichiarata neutrale. • Nel quadro di un’Europa della restaurazione caratterizzata da sistemi politici basati su monarchie assolute di diritto divino fa in parte eccezione la Francia: a. Nel 1814 Luigi XVIII concede promulgazione di una carta costituzionale di impronta moderatamente liberale, che prevede un Parlamento bicamerale e il controllo di corona su governo, garantendo limitata tutela di diritti individuali. b. Le elezioni del 1815 sanciscono la vittoria degli ultras, che però, contrari all’esistenza di una costituzione, disertano i lavori parlamentari; dal 1816 si rafforza il composito schieramento d’opposizione. c. Nel 1820 l’assassinio del duca di Berry - erede al trono francese? – da parte di aderenti alla Carboneria spinge re ad abbracciare linea politica più reazionaria. Cap. 30 – Ancora la rivoluzione: • Gli anni Venti del XIX secolo sono caratterizzati dal ritorno alla rivoluzione, ed è sintomatico che l’epicentro del nuovo sisma rivoluzionario sia la Spagna: a. Negli anni di lotta contro le truppe di occupazione francesi (1808-14) si era sviluppato in Spagna un movimento di ispirazione liberale che coniugava lotta agli invasori con la richiesta di riforme politiche in senso costituzionale nel 1812 a Cadice proclamazione di una costituzione di stampo liberale. b. Il re Ferdinando VII di Borbone, reinsediato sul trono, nel 1813 annulla la costituzione di Cadice e altro, come abrogazione di Inquisizione e censura; consente al clero di recuperare i beni alienati durante il dominio francese. c. Ristabilisce un certo controllo sulle colonie che, nel 1810, avevano istituito juntas rivoluzionarie con il fine di ottenere l’indipendenza dalla Spagna la ribellione si riaccende e porta alla proclamazione d’indipendenza di Argentina e Cile, mentre Simon Bolivar promuove la rivolta delle regioni settentrionali. d. In Spagna si forma un esercito per reprimere l’insurrezione delle colonie americane, ma le truppe non si imbarcano e formano una giunta militare che chiede il ripristino della costituzione del 1812. e. Da successive elezioni esce una maggioranza liberale e quella moderata e nel 1821-22 il conflitto tra questi due gruppi spinge il sovrano all’abdicazione. f. I membri della Santa alleanza intervengono in Spagna per ristabilire il potere assoluto della corona ritornato su trono, Ferdinando attua dura repressione.
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