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Monachesimo e cultura nel Medioevo: scuole monastiche e lotta per il potere, Sintesi del corso di Storia Medievale

La diffusione del monachesimo in Occidente durante il Medioevo, con particolare attenzione ai monasteri come centri culturali. Vengono trattati i primi monasteri in Irlanda, la figura di San Benedetto e la bolla papale di Bonifacio VIII che legittimava il potere temporale della Chiesa. Inoltre, vengono discusse le lotte per le investiture tra Gregorio VII e Enrico IV, la riforma gregoriana e la separazione tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente. una panoramica della storia del monachesimo e della Chiesa durante il Medioevo.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 23/01/2022

Antonella.Biundo
Antonella.Biundo 🇮🇹

5

(1)

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Scarica Monachesimo e cultura nel Medioevo: scuole monastiche e lotta per il potere e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity!  Monaco significa «solo» perché vivevano in comunità isolate dal resto della  società.  Durante il medioevo si diffonde in occidente il monachesimo, soprattutto  perché i monasteri diventeranno in breve tempo i principali centri di  diffusione della cultura, per questo motivo all’interno dei monasteri  iniziarono a costituire scuole monastiche in cui l’abate era il direttore e il  maestro di questa comunità, con funzione pedagogica, era un vero e proprio  educatore.  San Benedetto studia letteratura a Roma e nel 528 fonda il primo nucleo  del monastero di Montecassino. ORA ET LABORA, 540 Inizialmente i monasteri irlandesi dovettero essere costituiti semplicemente da capanne  in legno, costruite dagli stessi monaci, raccolte intorno ad una chiesa ed erano fondati a  partire da una donazione di terre ad un religioso che proveniva da una nobile famiglia  locale PAPA GREGORIO MAGNO, FINE VI E INIZI DEL VII Fu un papa romano di nobile famiglia che soccorse la popolazione italiana durante l’invasione  longobarda.  Fu successore di papa Pelagio II, morto nel febbraio del 590.  Fu proprio lui che inviò monaci missionari a convertire i pagani angli e sassoni e i visigoti. Si  deve proprio a lui la diffusione e il rafforzamento dei monasteri benedettini.  Compì anche mosse politiche: ricordiamo che la pensiola era stata devastata dalla guerra  greco-gotica e successivamente dall’invasione longobarda, perciò la penisola era divisa A  NORD AI LONGOBARDI e a SUD L’ESARCATO DI RAVENNA. Nel 591 fu costretto a chiedere aiuto all’esarca di Ravenna che però nega l’intervento, tant’è  che in maniera del tutto arbitraria si sostituisce all’autorità civile e al senato.  GREGORIO VII, LOTTA PER LE INVESTITUREGregorio 7 viene eletto nel 1073. fu protagonista della lotta per le investiture  combattuta contro l’imperatore Enrico IV. La lotta nasce per affermare il potere del vescovo come funzionario pubblico, già  nell’XI secolo il vescovo rafforza il suo potere politico tanto che può essere titolare  di potere immune dal controllo regio, o ad esempio già in epoca carolingia erano  anche MISSI DOMINICI.  La riforma parte dai monaci di Cluny (fondati nel 900 che rappresentano una  comunità monastica come un insieme di uomini quasi angelici): loro chiedono che  la chiesa non venga più controllata dall’imperatore. Questa riforma ha inizio con il  dictatus papae del 1075 che affermava la sueperiorità della chiesa sui sovrani e che  andava anche contro il privilegio ottoniano, cioè imponeva anche che la carica  vescovile venisse affidata alla chiesa e non più all’impero.  Gregorio 7 si servì della scomunica per difendersi da attacchi dell’impero e privare  di ogni potere chiunque gli si opponesse. RIFORMA GREGORIANA Afferma che solo il papa poteva nominare i vescovi - Istituì i tribunali della chiesa - Creò il diritto canonico, cioè l’insieme delle leggi della chiesa - Impose l’obbligo del celibato - Ribadì che il compito della chiesa era diffondere il vangelo. L’imperatore Enrico IV si oppose al papa e indusse i vescovi tedeschi a dichiarare deposto il  papa. Papa Gregorio VII scomunicà l’imperatore che sentendosi abbandonato dai suoi  sostenitori decise di scendere in Emilia nel 1077 per chiedere perdono al papa. Gregorio VII  che nel frattempo si era rifugiato presso il castello della contessa Matilde di Canossa concede  la revoca della scomunica di Enrico IV, il quale appena tornato in Germania non rispetta gli  ordini del papa e viene nuovamente scomunicato. L’imperatore in risposta assedia Roma e  sostituisce Gregorio VII con una persona di fiducia. La lotta si conclude con il concordato di Worms 1122 siglato da papa Callisto VII ed Enrico V, e  sancisce che: - Solo il papa poteva nominare i vescovi e che i vescovi potevano ricevere dall’imperatore dei  feudi. Con questo alla fine non si fa altro che affermare la doppia figura del vescovo. stabiliva che il Papato NON dovesse sottostare all'Impero e al mondo laico. Sebbene il papa non fosse di nomina imperiale, fino al 1058 (secondo quanto stabilito dalla Constitutio romana), la sua elezione era soggetta all'approvazione dell'Imperatore libertas ecclesiae bolla pontificia promulgata da Papa Gregorio VII nel 1079 A partire dalla promulgazione della bolla, l'elezione del Papa fu riservata esclusivamente al Collegio dei cardinali Quest'aristocrazia nel XIII secolo divenne potente tanto da minacciare la corona. Infatti oltre che in Francia, Inghilterra e Sicilia, anche in Spagna vi fu la necessità di riscrivere le relazioni tra regno e baroni. Alfonso VI fu il primo a cercare la sacralizzazione del potere monarchico. Nel 1085 conquistò Toledo e si proclamò imperatore di tutta la Spagna. Nel XII secolo il potere regio venne rafforzato e il problema del ruolo delle altre componenti politiche del regno venne risolto con la loro introduzione nei parlamenti: grandi assemblee rappresentative. SCISMA D’ORIENTE 1054 Con l’espressione Scisma d’Oriente s’intende il definitivo distacco della Chiesa d’Oriente dalla  Chiesa d’Occidente nel 1054. Alla base di questa separazione stavano divergenze di carattere religioso e teologico: - anzitutto la Chiesa bizantina non riconosceva il primato del papa di Roma e dipendeva  direttamente dall’imperatore, che a Costantinopoli era anche la suprema autorità religiosa; - a complicare le cose si aggiungeva la questione dell’espressione del Filioque nella  formulazione del Credo. Mentre gli occidentali sostenevano che lo Spirito Santo discendeva sia  dal Padre sia dal Figlio, i bizantini affermavano che discendeva unicamente dal Padre. Per questo si determinò lo scisma d’Oriente del 1054, quando Papa Leone IX inviò a  Costantinopoli dei delegati con l’intenzione di risolvere la questione, che giunsero presso il  patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario con in mano una bolla di scomunica nel caso non  avesse accettato le direttive papali, infatti la questione non venne chiarita e i due capi religiosi  provvidero a scomunicarsi reciprocamente  Da quel momento la Chiesa d’Oriente assunse il nome di ortodossa, legata alla chiesa antica,  mentre la Chiesa di Roma si definì cattolica, cioè universale. La riconciliazione è avvenuta nel 1965 e ha avuto come protagonisti papa Paolo VI e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora. CROCIATE Cause religiose: i cristiani volevano conquistare la Terra Santa; politiche: la chiesa voleva imporre la sua autorità; economiche: era un modo per arricchirsi con nuovi traffici commerciali Dopo la riforma della chiesa si diffuse sempre di più il pellegrinaggio alle due città sante  (Gerusalemme e Roma). Durante il periodo della reconquista nel 1064 il papa Alessandro  II concesse l’indulgenza a chi avesse partecipato alla lotta contro i musulmani. Nel 1095  gli eserciti musulmani avevano invaso le regioni dell’esercito bizantino. A causa di questo  Papa Urbano II nel 1095 organizzò una spedizione in Terra Santa. Nel ’99 arrivano a  Gerusalemme e la conquistano. prima crociata  fatta in nome di Gesù. Il predicatore  Pietro l’eremita riunì i poveri che si diressero a Gerusalemme per combattere. Fu  chiamata la crociata dei pezzenti perché ovviamente furono sterminati perché senza  armi. I papi in Europa non si arresero e organizzarono altre 7 crociate.  La vita degli stati crociati  fu caratterizzato da una forte conflittualità interna, di cui i musulmani approfittarono e  riuscirono a conquistare diverse città italiane tra cui Edessa nel 1044. Questo portò una  reazione da parte di Luigi VIII re di Francia che convincendo il papa Eugenio III e  l’imperatore Corrado III a partecipare diede inizio alla seconda crociata (1147 – 1149)  che fallì a causa dei vari contrasti interni dei crociati e impero bizantino, in cui i  musulmani ebbero la meglio nel 1187 conquistando Gerusalemme. SCISMA D’OCCIDENTE Dal 1378 al 1417 la Chiesa Cattolica è divisa da un conflitto chiamato  Grande Scisma d’Occidente. Questo conflitto inizia quando le gerarchie  ecclesiastiche, divise in due fazioni contrapposte, eleggono ognuna un  papa. Il Grande Scisma deriva da una profonda crisi del Papato. Le sue  premesse risalgono agli inizi del ‘300, quando la sede papale è trasferita da  Roma ad Avignone. Per oltre 70 anni sono eletti solo pontefici francesi, sottomessi alla volontà  del re di Francia ed è la cosiddetta Cattività Avignonese in cui Il Papato  sembra aver perso il suo ruolo di guida della Cristianità, infatti molti  denunciano la crisi e invocano una profonda riforma della Chiesa. La  necessaria premessa è la fine della Cattività Avignonese.  Nel gennaio 1377, il papa francese Gregorio XI accoglie le richieste  provenienti da più parti del mondo cristiano e riporta la sede papale a  Roma. L’anno seguente, alla sua morte, si riunisce il conclave per l’elezione  del nuovo pontefice. Il popolo reclama a gran voce un papa italiano. CONCILIO DI COSTANZA L’8 aprile è eletto il napoletano Urbano VI, che mira a ripristinare l’autorità del pontefice,  sottraendo la Chiesa all’influenza della Francia. Ma i cardinali francesi non approvano la  sua linea e a soli 5 mesi dalla sua elezione si riuniscono a Fondi, dove eleggono un papa  francese, Clemente VII, che stabilisce la propria sede ad Avignone.  La coesistenza di due papi crea una spaccatura nella cristianità. Questa scissione  prosegue anche dopo la morte dei due pontefici in carica. Intorno alle due sedi pontificie  si delinea un sistema di alleanze tale che: Francia, Spagna, Italia meridionale e Scozia si  schierano con Clemente VII e Inghilterra, Fiandre, Italia centro-settentrionale e Impero  restano fedeli a Urbano VI. Per sanare il conflitto si chiede la convocazione di un concilio.  Nel 1409 il Concilio di Pisa che dichiara deposti i due papi ed elegge Alessandro V. I due  papi deposti, però, non lo accettano e perciò si trovano in carica ben tre pontefici. Nonostante questo fallimento, si rafforza l’idea che la risoluzione della crisi debba essere  affidata a un organo collegiale. Così, è convocato il Concilio di Costanza 1414, che  finalmente giunge a una risoluzione. I tre pontefici sono deposti ed è eletto Martino V  che si stabilisce a Roma.  Enrico III elegge un nuovo vescovo, Clemente II, non romano, e fece  deporre i tre papi. Tra i papi voluti da Enrico III vi fu Leone IX che si  schierò contro la simonia e il nicolaismo, scontrandosi con il patriarca  di Costantinopoli, Cerulario. Leone IX muore nel 1054 e nel 1056  muore anche Enrico IV.  Prese il posto Enrico V, il figlio, che essendo ancora minorenne il  potere fu nelle mani degli aristocratici romani. Siccessivamente viene  eletto Niccolò II che nel 1059 promulgò il “decretum in electionae papae”, ovvero il diritto di eleggere il papa era solo dei cardinali.  Nell’XI secolo nascono chiese private, piccole o grandi signori erano  soliti fondare chiese. Perché private? Perché il signore che la fondava  conservava il diritto di nominare il prete ed era inoltre una chiesa  controllata da un potere laico. 
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