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La Prima Guerra Mondiale: Origini, Sviluppo e Conclusione, Sintesi del corso di Storia

Storia contemporaneaStoria InternazionaleStoria militare

La prima guerra mondiale, dal primo decennio del novecento caratterizzato da tensioni tra le grandi potenze e la corsa agli armamenti, al casus belli che determinò lo scoppio del conflitto: l'uccisione dell'arciduca francesco ferdinando. Vengono trattate le alleanze formate, le battaglie e le conseguenze politiche e territoriali. Il testo illustra anche la situazione critica in russia e l'intervento degli stati uniti.

Cosa imparerai

  • Che eventi hanno determinato lo scoppio della prima guerra mondiale?
  • Che fattori hanno caratterizzato il primo decennio del Novecento?
  • Quali furono le conseguenze politiche e territoriali della prima guerra mondiale?

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 30/09/2021

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martina-di-nicuolo-1 🇮🇹

3.5

(2)

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: Origini, Sviluppo e Conclusione e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE, LA GRANDE GUERRA Il primo decennio del Novecento fu caratterizzato da molte tensioni tra le grandi potenze a causa dei sentimenti nazionalistici e della corsa agli armamenti perseguita da tutti i paesi. Particolarmente preoccupante era la posizione della Germania, impegnata in un'espansione economica e finanziaria. Uno dei primi motivi di rivalità tra Germania e Gran Bretagna fu la competizione per il primato della marina militare; ciò spinse la Gran Bretagna ad un'alleanza più stretta con la Francia, l’Entente Cordiale (intesa cordiale) che, successivamente, si estese alla Russia dando vita alla TRIPLICE INTESA. L'Europa si vede dunque divisa in due blocchi contrapposti: da un lato la triplice intesa e dall'altro la TRIPLICE ALLEANZA che vedeva la Germania, l'Impero austroungarico e l’Italia legati fin dal 1882. A complicare la situazione intervenne una profonda crisi dell'Impero ottomano, a causa della rivoluzione dei cosiddetti “Giovani Turchi” del 1908, i quali aspiravano a profonde riforme sociali e politiche. Inoltre, nel 1912 ci fu lo scoppio delle GUERRE BALCANICHE che si risolsero con il rafforzamento della Serbia ai danni degli imperi centrali (Austria, Ungheria e Germania). LO SCOPPIO DEL CONFLITTO Il casus belli che determinò lo scoppio della guerra fu l’uccisione dell'arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia, a Sarajevo, il 28 giugno 1914 da parte di Gavrilo Princip, studente bosniaco. L'Austria invia al governo di Belgrado un durissimo ultimatum che conteneva delle clausole inaccettabili e perciò, quando la Serbia respinse alcune di esse, il 28 luglio 1914 l’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. Ciò fece scattare il sistema delle alleanze presente in Europa: la Russia mobilitò le sue truppe in aiuto della Serbia; la Germania, invece, dichiarò guerra il 1° agosto alla Russia e il 3 agosto alla Francia. La Gran Bretagna è così costretta ad intervenire in aiuto della Francia e il 5 agosto dichiara guerra alla Germania. Di fronte allo scoppio della guerra, fra le popolazioni dei paesi coinvolti scoppia una frenesia bellica, alimentata dalla propaganda nazionalistica, che rappresentava per i giovani un modo per esprimere solidarietà e dimostrare il proprio valore. | partiti socialisti, anche quelli che erano fortemente pacifisti, diventano favorevoli alla guerra e due sole tra le formazioni socialiste europee si mantennero neutrali: quella russa e quella italiana. FRONTE OCCIDENTALE E FRONTE ORIENTALE Sul fronte occidentale la Germania, spaventata da una guerra in contemporanea sui due fronti, tentò di mettere in atto il piano Schlieffen, che prevedeva una vittoria veloce contro la Francia per rivolgere poi le forze contro la Russia. L'esercito tedesco fu però bloccato dalla resistenza anglo-francese e, con la battaglia della Marna (settembre 1914), costretto ad arretrare sulle sponde del fiume Aisne. L'esercito anglofrancese e quello tedesco iniziarono a fronteggiarsi lungo linee parallele munite di trincee e di fortificazioni difensive; fu subito chiaro che sarebbe stato un conflitto di logoramento, una guerra di posizione estenuante. Intanto, anche sul fronte orientale l’esercito russo avanzava in direzione di Berlino, fermato poi dalle truppe tedesche, e successivamente in Galizia inflisse una dura sconfitta all'impero austro-ungarico. Per gli imperi centrali si avverava l'incubo della guerra su due fronti e la Russia, a causa dell'intervento in guerra dell'impero ottomano a fianco della Germania, fu costretta a dividere le sue forze. L'INTERVENTO ITALIANO All’inizio della guerra il presidente del consiglio Antonio Salandra aveva dichiarato ufficialmente la NEUTRALITÀ dell’Italia, posizione appoggiata dalla maggioranza parlamentare dei liberali giolittiani. La popolazione, tuttavia, si trovava divisa in neutralisti e interventisti. Salandra vedeva nella guerra la possibilità di accentuare il carattere autoritario dello stato e così, tra l'estate del 1914 e l’aprile dell'anno successivo, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri Sidney Sonnino negoziarono un accordo con l’Intesa. Il 26 aprile 1915 Salandra e Sonnino, all'insaputa del parlamento, che era favorevole alla neutralità, firmarono il PATTO DI LONDRA (a fronte dell’impegno di entrare in guerra a fianco dell'Intesa, in caso di vittoria sugli imperi centrali l’Italia avrebbe ottenuto vari territori). Il 1° maggio 1915 le trattative con l’Intesa furono proclamante di fronte al parlamento; quando Salandra consegnò le dimissioni, prevedendo una crisi istituzionale, la possibilità di formare un nuovo governo fu affidata a Giolitti. A questo punto le piazze insorsero e diedero vita alle “radiose giornate di maggio”. Tuttavia, il sovrano affidò nuovamente il governo a Salandra che la sera del 23 maggio l’Italia presentò all’Impero austro-ungarico la dichiarazione di guerra. 1915-1916: ANNI DI CARNEFICINE E MASSACRI Per modificare la situazione di stallo la Germania decise di provare a sfondare le linee nemiche e concentrò le proprie armate nei pressi di Verdun, in Francia. In risposta, la Francia attacca sulle Somme (fiume francese) ma la situazione di stallo ancora non cambia. Sul fronte orientale, il 1915 si era chiuso con un rafforzamento degli imperi centrali. | russi si impegnarono in un attacco esteso e intenso guidato dal generale Brusilov ma viene fermato dalle forze tedesche. Sul fronte balcanico, mentre l’Inghilterra tentava di occupare la penisola di Galizia, in Turchia si verifica il genocidio della popolazione armena. Gli armeni, da quando in Turchia si erano diffusi sentimenti nazionalistici, vennero identificati come “nemici interni”, alleati dei russi ai danni dell'Impero ottomano. | soldati armeni già arruolati nell'esercito vennero fucilati, gli altri furono deportati in campi di concentramento in Siria e Mesopotamia; si stima che morì non meno di un milione e mezzo di persone. Le truppe italiane, intanto, guidate dal generale Luigi Cadorna, non avevano un'effettiva preparazione militare ma vennero portate in numerosi attacchi estenuanti ai danni del fronte austriaco; ci furono molte perdite e infine vennero bloccati lungo il fiume Isonzo e impegnarono una guerra di posizione. L'esercito austriaco mise in atto una STRAFEXPEDITION (spedizione punitiva) contro gli italiani, traditori dell'Alleanza; essa segnò la fine del governo Salandra e il generale Cadorna proseguì con il conflitto lungo l’Isonzo. LA GUERRA TOTALE Il conflitto che si era scatenato aveva proporzioni e caratteri nuovi nella storia dell'umanità ed apparve ben presto distruttiva sul piano psicologico. Alla popolazione vennero richiesti enormi sacrifici poiché la mobilitazione totale della nazione comportava che tutte le risorse della società civile dovessero essere impegnate per sostenere l'impegno bellico. A tal proposito furono aumentate le tasse ma allo stesso tempo la denutrizione della
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