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La Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Biografia e Poesia, Appunti di Italiano

La vita e le opere di Giovanni Pascoli, un poeta italiano del '900 noto per la sua vasta produzione poetica. La biografia tratta i lutti familiari che influenzarono la sua poetica, i suoi studi e viaggi, e le sue posizioni politiche. La descrizione include anche una breve analisi dei temi principali presenti nelle sue raccolte di poesie.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 19/03/2018

Mario.ingargiola
Mario.ingargiola 🇮🇹

4.5

(26)

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Scarica La Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Biografia e Poesia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli Giovanni pascoli nacque a San Mauro di Romagna in provincia di Forlì il 31 dicembre del 1855, quarto dei 10 figli di Ruggero Pascoli, custode delle proprietà terriere dei principi Torlonia . La sua infanzia fu costellata di lutti familiare che influenzarono molto la sua poetica, primo fra tutti la morte del padre Ruggero, avvenuta quando Giovanni aveva solo 12 anni, si pensa, che egli avesse avuto un rivale che volesse sottrargli il prestigioso ruolo che ricopriva, ma il motivo dell’omicidio di Ruggero non fu mai scoperto. Da quel momento in poi morirono la sorella Margherita, la madre e Il fratello Luigi. A quel punto la famiglia pascoli, o quello che ne era rimasto, si ritrovò con diverse restrizioni economiche, per cui si trasferirono prima a Rimini, successivamente Giovanni terminò gli studi a Firenze. La vita di Giovanni fu caratterizzata da diversi viaggi, che lo portarono a studiare a Bologna, sotto gli insegnamenti di Giosuè Carducci , e dopo la laurea ad insegnare a Matera, a Massa, a Livorno, a Messina, a Pisa e infine ritornò a Bologna in qualità di insegnante. A parte ciò la vita di Pascoli non fu parecchio movimentata: inizialmente aderì al partito socialista il che gli fece scontare 3 mesi di carcere interrompendo i suoi studi, poi prese una posizione politica di natura nazionalistica ed interventista. Rimase celibe a vita convivendo con la sorella Ida a Massa dal 1884, Morì a Bologna il6 aprile del 1912. Tra i poeti Italiani del ‘900 pascoli fu sicuramente una tra quelli che portò al compimento più opere, in particolare questa moltitudine di opere ne per scrittura ne per ordine di pubblicazione seguiva un filo logico e lineare, dando così a Pascoli un carattere molto sperimentale e mai poco originale. Nel 1891 uscì la sua prima raccolta di poesie Myricae, richiamando la famosa poesia di Virgilio, questa raccolta nello specifico, risalta la semplicità nel vivere e nell’essere dell’uomo,trattando temi campestri e familiari sia dal punta di vista affettiva, tenendo in considerazione allo stesso tempo un aspetto malinconico, il linguaggio è musicale e fluido, le tecniche in questione saranno un marchio di fabbrica di Pascoli che le riprenderà in seguito. Nel 1897 uscirono i primi poemetti e i nuovi poemetti, formati da liriche che ruotano attorno la storia di 2 sorelle contadine Rosa e Viola, in questo contesto la costruzione è più artcolata e lo stile è evidentemente più alto. Nel 1903 fu pubblicata la raccolta dei canti di Castelvecchio, che come le myraece propone dei temi campestri e familiari, il tocco di diversità viene dato dai diversi giochi fonetici presenti nelle varie liriche, vi è inoltre un ricorrente richiamo all’adolescenza. Nel 1905 furono pubblicati i 20 poemi conviviale, una rivisitazione decadente di alcuni famosi personaggi classici e paleocristiani, in questo caso il linguaggio è molto aulico e ricercato, ne saltano fuori sentimenti di malinconia e angoscia. Nel 1906 fu pubblicata la lirica odi e inni, dove il poeta mette il risalto il suo patriottismo e il suo senso di giustizia sociale. Nel 1908 uscirono le canzoni di re Enzo, un’altra raccolta di liriche sempre a sfondo patriottico e sociale. Uno dei tratti distintivi di Pascoli fu la sua conoscenza totale del latino, che portò il poeta romagnolo a vincere molte volte la medaglia d’oro di Amsterdam di poesia latina, ciò lo portò a scrivere diversi saggi tra cui i Carmina, il Fanciullino e diverse critiche letterarie. I principi fondamentali che segnarono il pensiero pascoliano furono: l’umanitarismo, caratterizzato dagli ideali di solidarietà, pace, concordia e sofferenza e il nazionalismo, in quanto il nido familiare era un concetto da non prescindere per il poeta, la cui poetica fu caratterizzata a suoi volta da diversi concetti: In primo luogo, soprattutto con la stesura del fanciullino, pascoli predica la poesia dello stupore, ovvero una poesia che riesce a toccare le parti più remote e sensibili del nostro animo, che ci lascia intuitivi e spontanei, che ci lascia giocare e divertirci con le parole come un fanciullino, che si ostinerà a vivere sempre dentro di noi, e a cui bisogna riferirsi per diventare un vero poeta. In secondo luogo, Pascoli definisce la poesia come mezzo magno della conoscenza, durante la sua attività letteraria, infatti, maturò un forte disappunto verso le scienze positive che avevano tanto
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