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sintesi sulle tolleranze dimensionali, Sintesi del corso di Disegno Tecnico

sintesi sulle tolleranze dimensionali, concetti, tipi di accoppiamento, normativa ISO, indicazione, scelta

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 16/01/2021

Marco0705
Marco0705 🇮🇹

4.5

(23)

27 documenti

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Scarica sintesi sulle tolleranze dimensionali e più Sintesi del corso in PDF di Disegno Tecnico solo su Docsity! MARINO MARCO TOLLERANZE DIMENSIONALI LE tolleranze di lavorazione precisano gli errori massimi ammissibili nella realizzazione di un componente meccanico Stabilire valori di tolleranza troppo ampi o troppo stretti comporta gravi conseguenze su funzionalità della macchina ed economicità della sua fabbricazione DEFINIZIONI - Le quote indicate sul disegno si chiamano dimensioni nominali - Le dimensioni reali di ogni singolo componente vengono chiamate dimensioni effettive - Per ogni quota si definiscono le dimensioni massima e minima ammissibile per precisare l’errore con cui può essere realizzata quella quota del pezzo - La differenza tra questi due valori è detta (ampiezza di) tolleranza CONCETTO DI TOLLERANZA DIMENSIONALE Attribuire (o prescrivere) una tolleranza ad una quota d vuol dire stabilire che la quota possa variare tra un valore minimo dmin ed un valore massimo dmax La normativa ISO (UNI EN 20286/1-2) stabilisce per ogni dimensione nominale un’ampiezza di tolleranza e posizioni di tolleranza rispetto alla linea dello zero La tolleranza esprime un requisito di tipo locale La zona di tolleranza (ZT) individua l’intervallo di possibili valori che la dimensione reale può avere, nel rispetto della tolleranza specificata Se le varie dimensioni effettive di un pezzo rientrano nella ZT, si dice che il pezzo è in tolleranza ed è dichiarato accettabile Conviene esprimere la ZT non in termini di dimensioni limite, ma in termini di scostamenti inferiore e superiore scostamento inferiore s=S-Dn scostamento superiore i=I-Dn la necessità di rispettare le zone di tolleranza deriva sempre dalla necessità di accoppiare un pezzo con uno o più pezzi in modo da realizzare un accoppiamento che abbia le caratteristiche di mobilità o stabilità previste in sede di progetto ALBERO: pezzo non necessariamente cilindrico che va ad alloggiare all’interno di un altro elemento e del quale si considera la dimensione esterna FORO: pezzo non necessariamente cilindrico che permette l’alloggiamento di un altro elemento, del quale si considera la dimensione interna Gli scostamenti vanno espressi in mm (entrambi con lo stesso numero di cifre dopo la virgola) e devono essere disposti in accordo con le norme di scrittura delle quote Note la dimensione nominale e la posizione ISO della zona di tolleranza si calcola lo scostamento fondamentale MARINO MARCO I valori degli scostamenti fondamentali (espressi in μm e ricavati da formule empiriche) sono disponibili in tabelle TIPI DI ACCOPPIAMENTO - Con gioco: dimensione del foro sempre maggiore di quella dell’albero Consente il moto relativo albero/foro sotto l’azione di forze anche minime - Con interferenza: dimensione dell’albero sempre maggiore di quella del foro Non consente il moto relativo albero/foro e il montaggio dell’accoppiamento richiede l’applicazione di uno sforzo più o meno rilevante - Incerto: si possono avere contemporaneamente entrambi i casi All’atto del montaggio, l’accoppiamento può essere con gioco o con interferenza ACCOPPIAMENTO CON GIOCO gmin= if – sa ↔ Dmin – dmax → condizione di massimo materiale (CMM) gmax= sf – ia ↔ Dmax –dmin → condizione di minimo materiale (cmm) ia, if= scostamento inferiore albero, scostamento inferiore foro sa, sf= scostamento superiore albero, scostamento superiore foro ACCOPPIAMENTO CON INTERFERENZA imin= ia – sf ↔ I Dmax – dmin I → cmm imax= sa – if ↔ I Dmin – dmax I → CMM ACCOPPIAMENTO INCERTO (è quasi sempre con interferenza) gmax= sf – ia ↔ Dmax – dmin → cmm imax= sa – if ↔ I Dmin – dmax I → CMM NORMATIVA ISO Nota la dimensione nominale e stabilito il grado di tolleranza normalizzato (IT), si può valutare l’ampiezza della zona di tolleranza Il grado di tolleranza normalizzato, indicato con la sigla IT seguita da un numero, indica la cosiddetta qualità di lavorazione Nello scegliere l’ampiezza di tolleranza si deve considerare l’enorme influenza che essa ha sui tempi di lavorazione - Il sistema ISO prevede 28 posizioni per gli alberi rispetto alla linea dello zero contraddistinte da una o più lettere dell’alfabeto (in minuscolo). La posizione h è detta “posizione albero base” - Il sistema ISO prevede 28 posizioni per i fori contraddistinte da una o più lettere dell’alfabeto (in maiuscolo). La posizione H è detta “posizione foro base” - h ha es= 0 - H ha Ei= 0 - Da a ad h le posizioni hanno dimensioni inferiori a quella nominale da k a zc le posizioni hanno dimensioni superiori a quella nominale
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