Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Tiziano Vecellio: Il Maestro Ritrattista di Venezia, Slide di Arte

La carriera di tiziano vecellio, il più celebre artista e ritrattista di venezia del cinquecento. Dal suo affermarsi grazie a una serie di eventi concomitanti, alla sua fama oltre i confini della serenissima, passando per le commissioni ricevute dalle corti di ferrara e mantova, fino alle sue opere come 'assunzione' e 'madonna in gloria'. Il documento illustra anche il legame tra tiziano e l'arte di jeronimus bosch, e la influenza di tiziano sulla pittura lombarda orientale.

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 06/04/2019

alloraquesto
alloraquesto 🇮🇹

4

(4)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Tiziano Vecellio: Il Maestro Ritrattista di Venezia e più Slide in PDF di Arte solo su Docsity! VENEZIA Protagonista assoluto nel secondo decennio del Cinquecento veneziano e Tiziano Vecellio (c1488/90-1576), che si afferma Grazie anche una serie di eventi concomitanti, come la morte di Giorgione, la partenza di Sebastiano Luciani Alias Sebastiano del piombo per Roma del 1511, il trasferimento di Lorenzo Lotto da Roma alle Marche per dirigersi infine verso bergamo. Tiziano sviluppa in piena autonomia la propria versione del tonalismo, conciliando la una ricerca di convenzioni di rappresentazione accentuatamente dinamiche virgola come si vede nei tre affreschi della scuola del Santo a Padova del 1511. Tiziano diviene il più celebre artista e ritrattista di Venezia e, dopo la morte di Giovanni Bellini nel 1516, ottiene la ben remunerata carica di pittore ufficiale della serenissima. Il suo successo è legato anche a opere profane, destinate a colti e aristocratici committenti, come l’ allegoria delle Tre Età e L’Amor sacro e amor profano, dense di complessi rimandi simbolici e letterari. Tiziano, allegoria delle tre età, 1512, olio su tela, edimburgo, National galleries of Scotland I baccanali per il ‘Camerino’ di Alfonso I d’Este, duca di Ferrara Il duca tentò di contattare Michelangelo, senza però riuscirvi: per farsi perdonare il rifuto, quest’ultimo inviò dei disegni, sicuramente visti da chi invece accettò la commissione del duca estense (Dosso Dossi, Bellini, Tiziano). Rafaello non termina la tela, ma una serie di dipinti di piccolo formato; Fra Bartolomeo muore nel 1517. Tele oggi sparse in vari musei, dopo l’annessione nel 1598 di Ferrara allo Stato Pontifcio e spostamento della capitale estense a Modena. Giovanni Bellini Il festino degli dèi Washington, National Gallery 1514 (con ridipinture di Tiziano, dal momento che a lungo andare l’opera di Bellini pare antiquata) Tiziano La Festa di Venere (dal camerino di Alfonso I d’Este a Ferrara) Madrid, Prado 1518-1519 Tiziano, Assunzione Venezia, Santa Maria dei Frari 1516-1518 (cm 690 x 360) Risposta alla Madonna Sistina. Tiziano Madonna in gloria con due santi e il committente Luigi Gozzi Ancona, Pinacoteca Comunale 1520 Forse l’opera si basa su un’incisione di Raimondi (il quale propone Raffaello); chiaro il legame colla Madonna di Foligno. Nella parte inferiore: veduta di Venezia. Tiziano 1510 circa Olio su tela 81,2x66,3 cm National Gallery, Londra Tiziano circa Olio su tela 85x67 cm - Il Polittico Averoldi, realizzato nel 1520 per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso a brescia. L’opera diventerà punto di riferimento per la nascente scuola bresciana; anche se costretto ad accettare la arcaica divisione in cinque Tavole del politico, Tiziano sperimenta nell’opera inconsueti effetti luministici, come il controluce sullo sfondo di un incandescente tramonto nella scena centrale o il dedicato notturno nell'annunciazione Michelangelo, studio per un ‘prigione’ per la tomba di Giulio II. Parigi, École des Beaux Arts Forse di proprietà di Averoldi, presso cui lo potè studiare Tiziano. - tele ufficiali legate all’elezione a Doge di Andrea Gritti nel 1524, il quale si prodiga per realizzare un ambizioso programma di Rinnovamento artistico. Purtroppo tutte queste tele sono andate distrutte nei rovinosi incendi che hanno colpito Palazzo Ducale nel tardo Cinquecento - La pala Pesaro, in cui l'artista supera gli schemi quattrocenteschi: le figure non seguono più la regolare a scansione geometrica delle Sacre conversazioni, ma si dispongono secondo una strutturazione compositiva nuova, più libera e adatta sottolineare la vivacità e naturalezza dei gesti e delle attitudini, mentre anche l'architettura contribuisce a spezzare la simmetria della rappresentazione. Le conseguenze del sacco di roma, nel 1527, sono sensibili anche sull'arte di tiziano, soprattutto quando l'arrivo a Venezia di Jacopo sansovino, acuisce il confronto figurativo e culturale tra la tradizione Tosco-romana e quella veneta. Lo stretto sodalizio con Pietro Aretino conferisce inoltre all'attività del cadorino nuovo respiro internazionale, dato che l'aretino tiene contatti con numerose corti e diventa In pratica l' agente di tiziano. Altri artisti attivi a Venezia in questi anni sono: - Palma Il Vecchio ( nato Jacopo Nigretti, c. 1480-1528). un artista Bergamasco si distingue per il tranquillo tonalismo, lo stile pacato, gradevole, accattivante che ne fanno uno dei maestri più richiesti, come dimostra abbondante produzione di ritratti femminili e di sacre conversazioni di medie dimensioni, destinate alla devozione privata. La sacra conversazione di Vienna è un esempio significativo del suo fare largo è morbido, con liquide campiture di brillanti colori, privo tuttavia delle energetico dinamismo delle opere tizianesca. Sempre per la committenza Veneta privata egli realizza degli incisivi ritratti, come quello dei Coniugi Querini nella collezione Querini Stampalia di Venezia e anche dipinti di soggetto profano, tra cui il Bagno di Ninfe di Vienna e Venere e Amore di Cambridge. Il favore incontrato a Venezia dall'artista è testimoniato tuttavia anche da opere pubbliche come il Polittico di Santa Barbara e Santa Maria formosa. - Pordenone (nato Giovanni Antonio de Sacchis, 1484-1539). Nella sua formazione, oltre agli iniziali richiami al Mantegna e alle incisioni di Durer e dei maestri nordici, è fondamentale il periodo trascorso a Roma tra il 1514 e il 1515, dove matura una conoscenza diretta delle opere di Raffaello e Michelangelo in Vaticano, che stimolano in lui l'elaborazione di uno stile magniloquente. L’artista friulano si trova così a proprio agio nei vasti spazi di grandi cicli di affreschi come nel Duomo di treviso, nella chiesa della Madonna di Campagna a piacenza, in San Francesco a Cortemaggiore e nella cattedrale di Cremona dove in particolar modo sviluppa un inedita forma di rappresentazione spesso caratterizzata da scorci prospettici virtuosistici. Per quel che riguarda le pale d’altare, se le opere destinate alla provincia, come la Madonna della Misericordia del Duomo di Pordenone o La sacra conversazione della Parrocchiale di Susegana mantengono il tono di grandioso e popolare, i dipinti per chiese veneziane appaiono più macchinose e forzate. Si spiega così come Tiziana abbia avuto facilmente la meglio nel concorso, svoltosi a Venezia nel 1528, per l'esecuzione della Pala di San Pietro martire, destinata alla chiesa dei Santi Giovanni e paolo, distrutto da un incendio alla fine dell'800. Pordenone, crocifisso, 1521 circa, affresco, cremona, Duomo pordenone, deposizione, 1521, affresco, cremona, Duomo jheronimus bosch, trittico delle delizie, 1503-04, olio su tavola, madrid, Museo del Prado jheronimus bosch, trittico del carro del fieno, 1500 circa, madrid, Museo del Prado te 2 f Po, 1! A a Lorenzo Lotto a Bergamo (1513) Lotto giunge a Bergamo probabilmente per la commissione, nel 1513, di una grande pala d'altare per la chiesa Domenicana dei Santi Stefano e domenico. Nelle opere successive al suo soggiorno a roma, l'artista mostra insieme l'ambizione e l'impatto di adeguarsi ai modi della maniera moderna, cui ha portato a reagire con repentini e vivacissimi scarti espressionistici, sperimentando schemi compositivi complessi e posa macchinosa, come nella pala della trasfigurazione di recanati, compiuta tra il 1510 e il 1512. A Bergamo Lotto entra in una nuova fase della sua attività: Abitudini maturate a Roma, ed espresse nei dipinti marchigiani, si acquietano nel confronto con una situazione di cultura figurativa in grande fermento ma non esasperata. Lotto si stabilisce a Bergamo dal 1513 al 1500 26 e durante questi anni attraverso numerose esperienze figurative, entrando in contatto con l'opera di Gaudenzio Ferrari e forse del correggio, rinnovando il rapporto con l'arte nordica (oltre alla conoscenza delle diffusissime incisioni, è probabile un rapporto con Hans Holbein) A queste suggestioni vanno aggiunte anche quelle direttamente provenienti da venezia, importi importate in particolar modo da ripetuti soggiorni a Venezia compiuti da molti maestri oltre al già citato Palma Il vecchio, vanno Ricordati Andrea Previtali e Giovanni Cariani che interpretano e traducono in un vivace idioma locale i suggerimenti di carpaccio di giorgione. Lorenzo Lotto si inserisce in questo clima culturale arricchendo gli eclettici stimoli raccolte in Lombardia con una vivida fantasia creativa e realizzando opere come: - la Pala Martinengo, oggi nella chiesa di San bartolomeo, che gli fu commissionata nel 1513 e che portò a termine solo nel 1516, probabilmente a causa dell'assedio subito da Bergamo da parte delle truppe imperiali. Il dipinto, che oggi è privo della predella, dei pilastrini laterali, della cimasa e della cornice, si inserisce solo apparentemente nel solco della tradizione delle madonne e santi all'interno di una chiesa. In realtà il punto di vista appare ribaltato poiché le figure non sono collocate sullo sfondo dell'abside ma verso la fuga di colonne delle navate. Lotto mostra qui ancora una volta il particolare gusto per gli emblemi virgola in particolare nei simboli recati in volo degli angeli, alternati a cartigli, che compongono il rebus Divina giustizia suave Iogum. A Bergamo: 1513-1525 Lorenzo Lotto la Pala Martinengo Bergamo, San Bartolomeo (da Santo Stefano dei domenicani) 1513-1516 Committente: domenicani di Bergamo, in contatto con quelli di Recanati. Ancora presenza degli elementi derivati dal contatto colla cultura artistica romana; nuova dimensione luministica, mano fredda e più sfumata (specie nella predella, con Deposizione e Lapidazione di santo Stefano). - I cartoni per le tarsie degli stalli del coro in Santa Maria Maggiore a bergamo, eseguite da Giovan Battista Capoferri, dove da un lato permane la passione di Lotto per gli emblemi e gli enigmi e dove dall’altro viene abbandonata la tradizione quattrocentesca delle terze prospettiche, per sviluppare con grande virtuosismo l'invenzione compositiva e la resa tecnica. Lorenzo Lotto, 1521 Tiziano, 1519-1526 Lorenzo Lotto, Madonna col bambino, angeli e cinque santi Bergamo, Santo Spirito 1521 - il Commiato di Cristo dalla madre, oggi a berlino, che mostra richiami al patetismo espressivo e Popolare di Gaudenzio ferrari, con figure monumentali inserita in un ambiente chiaramente definito Lorenzo Lotto, La Trinità Bergamo, Sant’Alessandro della croce (dalla chiesa della Trinità) 1520-1525 circa Lotto reinventa l’iconografia tradizionale (1. volto con tre facce; 2. tre personaggi seduti vicini; 3. Dio che tiene in braccio la croce con Gesù e sopra di esso la colomba) Esigenza di dare un senso alla pittura sacra è correlato al delicato momento religioso. Lorenzo Lotto, ritratto di Andrea Odoni (collezion ista veneziano ). Hampton Court, collezioni reali inglesi. 1527 Nel 1526 l'artista fa ritorno a Venezia, dopo aver compiuto anche diversi cicli di affreschi sia Bergamo (San Michele al Pozzo Bianco) sia in provincia (in particolare nel oratorio Suardi a trescore), continuando però a mantenere rapporti soprattutto con altre religioni, in particolar modo con le marche, dove invia: - a Jesi la pala di Santa Lucia, strettamente legata alle opere bergamasche - a Recanati l'annunciazione, celebre esempio del dinamismo psicologico che anima la sua pittura. Lorenzo Lotto 1532 tecnica mista su tavola 243x237 cm Venezia: 1525-1535 circa Lorenzo Lotto San Nicola in gloria con il Battista e Santa Lucia Venezia, chiesa dei Carmini 1529 Commissione della Scuola dei Mercanti Per i veneziani la tela rappresenta un cattivo esempio di uso delle cromie; quadro troppo campagnolo (pittura feriale) per chi aveva in mente Tiziano Paesaggio a volo d’uccello, quasi fiammingo nella descrizione analitica del dettaglio. Lorenzo Lotto 1540-1542 circa olio su tela 332x235 cm Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved