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Slide professore approfondimento, Dispense di Finanza Pubblica

approfondimento slide in classe

Tipologia: Dispense

2018/2019

In vendita dal 23/09/2019

Martibot
Martibot 🇮🇹

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Scarica Slide professore approfondimento e più Dispense in PDF di Finanza Pubblica solo su Docsity! L’ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI Claudio Sciancalepore 1 Contabilità pubblica  Gestione dei bilanci con funzione autorizzatoria  Prerogative tecniche, storiche e culturali  Leggi n. 196/2009 e 42/2009 Contabilità nazionale  Natura statistica  Monitoraggio e consolidamento dei bilanci  SEC 2010 (Sistema Europeo dei Conti) (Regolamento UE n. 549/2013) 2 LA CONTABILITÀ  Art. 117 Cost  Sentenza Corte Cost. n. 184/2016  Legge n. 196/2009 – Stato e complesso delle PA  Legge n. 42/2009 – enti territoriali  I lavori relativi alla Legge n. 196/2009 hanno rappresentato le linee guida per la stesura della Legge n. 42/2009.  La Legge n. 196/2009 non poteva, al momento in cui è stata redatta, definire un quadro organico di riferimento valido per l’insieme delle amministrazioni pubbliche italiane poiché il tema dell’armonizzazione di bilancio rientrava nella legislazione concorrente. 5 LA NORMATIVA DELLA CONTABILITÀ PUBBLICA  L’ISTAT è chiamata a consolidare i rendiconti di circa 12.000 PA di cui oltre 8.000 sono costituite da Regioni ed EE.LL. Affinché i risultati consolidati siano attendibili è necessario che siano veritieri i singoli bilanci – comune linguaggio contabile  Consolidato:  ISTAT – notifica dell’indebitamento netto  MEF – monitoraggio dei conti di cassa delle amministrazioni pubbliche  Debiti delle PA, residui passivi ed impegni tecnici (es. spese in conto capitale finanziate con mutuo)  Consistenza degli avanzi, residui attivi inattendibili ed anticipazioni di tesoreria  Raccordo nei principi contabili e comune piano dei conti 6 IL BISOGNO DI ARMONIZZARE  Subordinare al preventivo consenso del popolo le scelte relative all’acquisizione delle risorse finanziarie e al loro utilizzo: funzione autorizzatoria della contabilità pubblica  Bilancio pubblico come strumento di regolazione dei rapporti tra il popolo ed i suoi rappresentanti  Bilancio pubblico come strumento di regolazione tra i rappresentanti del popolo e coloro che sono designati ad amministrare la cosa pubblica.  Differenza tra bilancio e rendiconto; iter di approvazione 7 LA CONTABILITÀ PUBBLICA  Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni, utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate. Le missioni sono definite in relazione al riparto di competenza di cui agli articoli 117 e 118 della Costituzione. Al fine di assicurare un più agevole consolidamento e monitoraggio dei conti pubblici, le missioni sono definite anche tenendo conto di quelle individuate per il bilancio dello Stato;  I programmi rappresentano gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni. I programmi si articolano in titoli e, ai fini della gestione, sono ripartiti in macroaggregati, capitoli ed eventualmente in articoli. I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il quarto livello di articolazione del piano dei conti integrato. Il programma è, inoltre, raccordato alla relativa codificazione COFOG di secondo livello (Gruppi). 10 LA CONTABILITÀ PUBBLICA - USCITE  I macroaggregati costituiscono un’articolazione dei programmi secondo la natura economica della spesa. I macroaggregati si raggruppano in titoli e, ai fini della gestione, sono ripartiti in capitoli ed in articoli. I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il livello minimo di articolazione del piano dei conti integrato.  L’unità di voto per l’approvazione del bilancio di previsione delle amministrazioni, è costituita dai programmi 11 LA CONTABILITÀ PUBBLICA - USCITE  Titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate;  Tipologie, definite in base alla natura delle entrate, nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza, ai fini dell'approvazione in termini di unità di voto. Ai fini della gestione e della rendicontazione le tipologie sono ripartite in categorie, capitoli ed eventualmente in articoli secondo il rispettivo oggetto. I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il quarto livello di articolazione del piano dei conti integrato;  [Categorie, definite in base all'oggetto dell'entrata nell'ambito della tipologia di appartenenza. Nell'ambito delle categorie e' data separata evidenza delle eventuali quote di entrata non ricorrente.] 12 LA CONTABILITÀ PUBBLICA - ENTRATE GESTIONE DELLE SPESE Pagamento Ordinazione Liquidazione Impegno 15 L'impegno costituisce la fase della spesa con la quale viene riconosciuto il perfezionamento di un'obbligazione giuridica passiva, ed e' determinata la ragione del debito, la somma da pagare, il soggetto creditore, la specificazione del vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio e la data di scadenza. Gli impegni di spesa sono assunti nei limiti dei rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio di previsione, con imputazione agli esercizi in cui le obbligazioni sono esigibili. GESTIONE DELLE SPESE Pagamento Ordinazione Liquidazione Impegno 16 La liquidazione costituisce la fase del procedimento di spesa con la quale, in base ai documenti ed ai titoli atti a comprovare il diritto del creditore, si determina la somma da pagare nei limiti dell'ammontare dell'impegno definitivo assunto. La liquidazione è una registrazione contabile effettuata quando l'obbligazione diviene effettivamente esigibile, a seguito della acquisizione completa della documentazione necessaria a comprovare il diritto del creditore e a seguito del riscontro operato sulla regolarità della fornitura o della prestazione e sulla rispondenza della stessa ai requisiti quantitativi e qualitativi, ai termini ed alle condizioni pattuite. GESTIONE DELLE SPESE Pagamento Ordinazione Liquidazione Impegno 17 Il pagamento delle spese è ordinato al tesoriere entro i limiti delle previsioni di cassa, mediante l'emissione di mandati di pagamento.  I residui attivi sono entrate accertate ancora non riscosse + accertamenti - riscossioni in c/competenza = residui attivi finali della gestione di competenza  I residui passivi sono spese impegnate e non pagate + impegni - Pagamenti in c/competenza = residui passivi finali della gestione di competenza  Residui che derivano dalla gestione degli esercizi precedenti costituiti dagli accertamenti e dagli impegni di competenza degli esercizi precedenti non ancora incassati e pagati  Residui di competenza che derivano dalla gestione dell’esercizio cui il rendiconto si riferisce e sono pari agli accertamenti non incassati ed agli impegni non pagati I RESIDUI 20  Il bilancio di previsione annuale ha lo scopo di garantire a priori l’equilibrio dei valori. Con la sola eccezione dello Stato, questo principio si traduce in norme che impongono un obbligo di pareggio (o un divieto di disavanzo) tra stanziamenti in entrata e in uscita.  Pertanto:  Se l’esercizio precedente si è chiuso con un risultato di amministrazione nullo, gli stanziamenti di competenza in uscita devono essere pari a quelli in entrata;  Se l’esercizio precedente si è chiuso con un disavanzo di amministrazione, questo deve essere necessariamente applicato, ossia coperto con stanziamenti di competenza in entrata superiori agli stanziamenti di competenza in uscita.  Se l’esercizio precedente si è chiuso con un avanzo di amministrazione, uesto può essere applicato in tutto o in parte. Può cioè essere utilizzato per finanziare stanziamenti di competenza in uscita superiori agli stanziamenti di competenza in entrata.  L’applicazione del disavanzo di amministrazione dell’esercizio precedente è obbligatoria, mentre quella dell’avanzo è facoltativa. 21 LA CONTABILITÀ PUBBLICA  Nel corso della gestione può sorgere la necessità di modificare gli stanziamenti per adeguare la gestione a eventuali mutamenti nelle condizioni di azienda e di ambiente  Le modificazioni devono eserguire specifiche procedure (istituti di flessibilità) tese a salvaguardare le prerogative dell’organo rappresentativo e gli equilibri di bilancio  I principali istituti di flessibilità sono:  utilizzo di nuove o maggiori entrate in cui l’incremento degli stanziamenti in uscita è coperto da un equivalente incremento degli stanziamenti in entrata  gli storni in cui l’incremento degli stanziamenti su date voci dell’uscita è coperto attraverso un’equivalente riduzione degli stanziamenti di altre voci di uscita, per cui il totale degli stanziamenti in uscita non varia  il ricorso al fondo di riserva (i fondi non sono impegnabili e funzionano a prelievo) 22 GLI ISTITUTI DI FLESSIBILITÀ
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