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La Riforma Gregoriana e l'Età del Diritto Comune: Periodi Storici e Crociate, Schemi e mappe concettuali di Storia Del Diritto Medievale E Moderno

Due periodi storici: la Riforma Gregoriana e l'Età del Diritto Comune. La prima sezione descrive la Riforma Gregoriana, che inizia prima del pontificato di Gregorio VII e si conclude con il Concordato di Worms del 1122. Questo periodo è caratterizzato dalla censura del concubinato ecclesiastico e dei comportamenti simoniaci, nonché dalla designazione del vescovo di Roma da parte dei cardinali. La seconda sezione discute dell'Età del Diritto Comune, durante la quale si nota un uso intenso del diritto romano per la soluzione di controversie. In questa sezione vengono trattate le crociate, che diedero inizio alla nuova scienza del diritto. Il documento include informazioni sui principi, termini politico-organizzativi, e finalità religiose della prima crociata, oltre a dettagli sulla seconda crociata.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 24/03/2022

Martina160202
Martina160202 🇮🇹

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Scarica La Riforma Gregoriana e l'Età del Diritto Comune: Periodi Storici e Crociate e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Del Diritto Medievale E Moderno solo su Docsity! SVP 2022 Lezione 6 CONSUETUDINI E CULTURA GIURIDICA 1 SVP 2022 CONSUETUDINI E CULTURA GIURIDICA • La costituzione è variegata: • ad una struttura basata sulla radicale distinzione fra liberi e servi, si sostituisce un’altrettanto radicale divisione volta a identificare chi combatteva rispetto a chi lavorava. • La condizione servile esisteva, ma non era la soggezione tipica dei romani (schiavitù). Presso i germani si è servi oltre che per nascita, per inadempienze sociali, ovvero per debiti, oppure per guerra. • La libertà si ottiene con la manomissione 2 SVP 2022 La Chiesa L’età delle falsificazioni • Nell’età carolingia la Chiesa aveva ricevuto un grande supporto dal regno franco con grave pericolo per la sua autonomia. • L’Impero era nato marchiato di sacertà e Carlo M. si era investito del compito di tutela della fede. • Da metà dell’800 l’armonico svolgimento dei rapporti Chiesa /Impero si incrina iniziano le contraffazioni • 962 OTTONE I rispolverò il concetto di Impero arrogandosi addirittura omnia potestatem eligendi ponteficiem et ordinandi apostolicam sedem 5 SVP 2022 • Collezione in 74 titoli (Diversorum patrum sententie): 1050 ca. Secondo il Fournier, il più antico manuale della riforma (1050 ca. dei tempi di Leone IX secondo Fournier). E’ la seconda collezione ufficiale dopo la Dyonisiana. Ancora piuttosto moderata. • Dictatus papae di Gregorio VII: 1075 27 proposizioni “secche e autoritarie” che si leggono nel registro di Gregorio VII (Ildebrando di Soana: 1073-1085), tra le lettere del 3 e 4 marzo 1075. Forse un promemoria per se stesso o istruzioni per i vescovi d’Oltr’Alpe o forse ancora il canovaccio di una nuova collezione canonistica. E’ “il manifesto della riforma, del mutamento della Chiesa in un organismo fortemente centralizzato • Collectio canonum di Anselmo da Lucca: dopo 1085 E’ la collezione più legata a Gregorio VII, di cui l’autore era amico e seguace fedelissimo. I 2/3 sono tratti dalla Collezione in 74 titoli. Nei contenuti, è contraddistinta dalla grande esaltazione del primato del papa, che culmina con il potere a lui assegnato di deporre l’imperatore • Collectio Britannica composta a Roma nel 1090 ca. ai tempi di Urbano II. Questa ulteriore collezione la si ricorda soprattutto per questa particolarità: trascrive infatti ben 93 estratti del Digesto in una versione diversa sia dalla Fiorentina sia dalla Vulgata e forse uguale al testo che possedeva Gregorio Magno nel 603 quando citò un passo del Digesto Nuovo 6 SVP 2022 Decretum, Panormia e Tripartita (che è presente nel maggior numero di mss.) di Ivo di Chartres, allievo di Lanfranco a Bec, poi vescovo di Chartres (1091- 1115/1117). Solo la Panormia è sicuramente sua: sembra derivare dal Decretum e si presenta come una riduzione meglio sistemata. Contiene molto diritto romano, come il Polycarpus di Gregorio di S. Crisogono (1104-1113). Ha inoltre un prologo molto famoso, che circola anche da solo con il titolo De consonantia canonum ed è meno spesso collegato al Decretum. La sua importanza è data dal fatto che in esso si forniscono i criteri fondamentali d'interpretazione del diritto canonico, basati sul metodo della concordanza. Ivo raccoglie dunque una tradizione secolare e, riferendosi al diritto canonico, fornisce alcune direttive concrete su come muoversi, al fine di ricomporre il grande mosaico delle fonti. Innanzitutto, non è permesso criticare i testi Nel XII secolo, questo metodo verrà accolto e sviluppato da Graziano, che con il suo Decreto getterà le fondamenta del grande edificio del diritto canonico medievale. 7 SVP 2022 Lezione L’Età del Diritto Comune (XII-XV secc.) Diritto e Istituzioni 10 SVP 2022 Le CROCIATE Clermont Ferrand sembra uno scenario improbabile per l’inizio di una rivoluzione mondiale tuttavia il 27 NOVEMBRE 1095 Urbano II tenne quel sermone che diede avvio alla I crociata 11 SVP 2022 Prima crociata Nel concilio di Clermont-Ferrand (1095) papa Urbano II stabilì: le finalità religiose e i termini politico-organizzativi della PRIMA CROCIATA: i principi dovevano combattere i nemici della fede riscattare il Santo Sepolcro liberare la cristianità d’Oriente dagli oppressori meridionale 12 SVP 2022 Lezione La nuova scienza del Diritto I DIRITTI DEL X-XI SECOLO NEI PLACITI Alla fine dell’XI secolo comincia anche a notarsi un uso intenso del diritto romano come mezzo di soluzione delle controversie. Lo mostrano alcuni placiti, assemblee giudiziarie tenute periodicamente dai pubblici funzionari che rappresentano una delle tante forme di giustizia dell’XI secolo. Accanto a questa, che sopravvive ed era esercitata dai funzionari regi, c’erano la giustizia signorile e feudale, fenomeni destinato a trovare grande amplificazione nei secoli della frammentazione del potere. Il diritto romano è utilizzato per la soluzione della lite solo nell'ultimo quarto dell'XI s. In questo periodo la conoscenza del diritto romano si rivela di portata fondamentale: nella soluzione delle cause più importanti per sollevare o replicare ad eccezioni processuali (prescrizione, res iudicata) per decidere su altre questioni processuali (prove, appello, contumacia) L’uso del diritto romano come argomento trova il suo limite nella natura politica dei processi di quest’epoca: nel senso che il diritto romano è solo un argomento, che altri motivi possono neutralizzare. Esso acquista però nel tempo una credibilità sempre più alta. 15 SVP 2022 Placito di Marturi (1076) Un uso molto più puntuale del diritto romano è fatto nel celebre placito di Màrturi, una località toscana (l’attuale Poggibonsi). Il monastero di S. Michele, dopo aver tentato invano, negli anni passati, di convenire in giudizio il possessore illegittimo di alcune terre e di una chiesa situate nel luogo di Papaiano, a suo tempo donate al monastero, riesce finalmente ad ottenere udienza dal giudice Nordilo, un missus della contessa Beatrice di Canossa, signore territoriale di quella zona. Il placito si svolge alla presenza di molte persone, come al solito. Tra gli astanti, si nota la presenza di un Pepo legis doctor, che si è voluto (ma non è certo) far coincidere con il maestro Pepo o Pepone, che è alle origini, come vedremo, della scuola di Bologna. In quest’occasione, per riavere il possesso delle terre, ora tenute da Sigizo di Firenze, il monastero è in grado di allegare la carta da cui risulta il proprio diritto di proprietà (e perfino la carta con cui il suo dante causa aveva ottenuto quelle terre dal precedente proprietario). Senonché Sigizo risponde allegando la prescrizione longissimi temporis quarantennale, richiesta per l’acquisto della proprietà di beni ecclesiastici. I monaci, a questo punto, offrono di provare per testimoni di avere promosso due azioni giudiziarie anni prima, per ottenere giustizia. Accertato questi fatti, ha un peso determinante l’esame attento, da parte del giudice Nordilo, di una norma del Digesto: è un frammento di Ulpiano nel quale si approva un’interpretazione di La beone, secondo cui, in base all’editto del pretore, anche i maggiorenni potevano invocare la restitutio in integrum, cioè un provvedimento di rimozione degli eventuali effetti negativi di un fatto avvenuto (in questo caso: il decorso del tempo), a condizione di provare, (come nella fattispecie), che essi non avevano potuto far valere le proprie ragioni in un processo per mancata disponibilità di giudici. Grazie all’allegazione di quella norma del Digesto, i monaci vinsero la causa. Sotto la vittoria vi sono ragioni politiche, naturalmente: ma resta il fatto che ci si è serviti del diritto romano, ed è la prima volta dopo secoli che si usa in giudizio un passo del Digesto. 16 SVP 2022 I GLOSSATORI… Irnerio e la riscoperta del diritto L’età dei Glossatori è detta quella del diritto comune classico per il ponderoso lavoro di fondazione del diritto comune Origine è leggendaria. Collocata convenzionalmente nel 1088 la sua formazione è per il vero ricondotta alla mitica figura di Irnerio, lucerna iuris che ricevette l’ordine di renovare libros legum niente meno che a Matilde di Canossa. Dietro la scuola vi è una precisa concezione politica e giuridica che produce una secolarizzazione del sapere e una specializzazione degli studi la metamorfosi di un insegnamento accademico diviene ordinamento giuridico 17 SVP 2022 I 4 DOTTORI 20 Bulgarus os aureum, Martinus copia legum, Mens legum est Ugo, Iacobus id quod ego SVP 2022 I 4 DOTTORI I quattro dottori bolognesi ebbero uno speciale rapporto con l’imperatore Federico Barbarossa. Il culmine fu raggiunto alla seconda Dieta di Roncaglia del novembre 1158, quando i quattro glossatori appoggiarono la rivendicazione dei diritti imperiali (regalie), Stilarono un elenco sulla base del diritto giustinianeo, poi recepito da Federico in quattro leggi: • la prima, intitolata Regalia, venne trascritta in tutte le redazioni dei Libri Feudorum, le altre • Omnis iurisdictio, • Palacia et pretoria • Tributum furono inserite nella recensione ardizzoniana ma poi tolte da quella finale Nella stessa dieta Federico concede vari privilegi ai professori ed agli studenti, con la costituzione Habita : Scolari e professori giunti da altre città sono accolti sotto la protezione imperiale, con gravi pene per chi li offenda o li molesti in qualsiasi modo. Gli scolari sono inoltre esentati dalla rappresaglia, l’istituto nato per tutelare i cittadini nei confronti di uno straniero dal quale non avessero potuto ottenere giustizia fuori dalla propria città Agli scolari, infine, viene assicurato un foro speciale, potendo essere convenuti civilmente o penalmente solo dinnanzi al loro professore 21 SVP 2022 Le generazioni successive Negli anni ’60 scompaiono i quattro dottori: Martino tra 1159 e 1166, Bulgaro nel 1166, Ugo nel 1168, Iacopo alla fine del 1178 Inghilterra: Vacario Liber pauperum Francia del Sud: Rogerio (Summa Codicis) (Quaestiones super Institutis e le Enodationes quaestionum super Codice) E poi Piacentino (Summa Codicis) e Summa Institutionum, la Summa ai Tres libri. Risale invece al precedente periodo mantovano del Piacentino la Summa ‘Cum essem Mantuae’, dedicata alle varie specie di azioni Giovanni Bassiano Il più grande allievo di Bulgaro che ebbe tra i suoi scolari i più importanti glossatori del Duecento, come Ugolino e Azzone. Coltivò la materia processuale e scrisse un ordo iudiciarius, una Summa dedicata ai libelli (‘Quicumque vult’), un arbor actionum. Alla sua scuola si formarono anche Azzone (m. 1220) e Ugolino (m. dopo il 1233), bolognesi entrambi, a loro volta maestri di Accursio (m. 1260 o 1263). Scolari di Azzone furono anche Iacopo Balduini, Roffredo, Martino da Fano, Iacopo d’Ardizzone e, particolare non irrilevante, tre dei più grandi canonisti del Duecento: Goffredo da Trani, Giovanni Teutonico e Sinibaldo dei Fieschi. 22 SVP 2022 Lezione IL METODO DEI GLOSSATORI 25 SVP 2022 … continua La lezione che, secondo la descrizione offerta da Giovanni Bassiano alla fine del XII secolo, aveva a quel tempo assunto la seguente struttura: • posizione del casus legis, eventualmente preceduta da continuatio legis o titulorum • spiegazione di singole parole della legge (expositio literae) • individuazione di passi paralleli e contrari; solutio contrariorum • enucleazione di principi generali (notabilia, brocarda) • posizione e soluzione di quaestiones (ex facto Materia ad Pandectas) su cui Bellomo 1992 e Cortese 1992. 26 SVP 2022 … continua 1.Continuatio legis/titulorum La continuatio legis/titulorum è l’operazione con la quale si ricorda cosa viene disciplinato prima e si dà quindi ragione di quella determinata successione di leggi o di titoli nel corpus iuris giustinianeo. 2.Casus legis Il casus è costituito da una fattispecie e da un connesso problema giuridico. Quando questa fattispecie è presa in considerazione per essere regolata da una determinata legge abbiamo un casus legis. La grande maggioranza delle leggi contenute nel Digesto è costituita da responsi di giureconsulti di cui viene riferito il casus. Per estensione, casus legis significa contenuto di una norma. 27 SVP 2022 I generi della glossa • La glossa può trovare posto tra le linee del testo (gl. interlineare) oppure ai margini del testo stesso (gl. marginale). • Sul piano del contenuto si distinguono anzitutto le glosse di tipo grammaticale, le quali possono avere una funzione ancora prettamente etimologica oppure filologica (notando per esempio le varianti testuali) e le glosse intese a illustrare i contenuti giuridici SVP 2022 Altri generi… Dissensiones dominorum sono raccolte, di solito ordinate secondo i titoli del corpus iuris civilis, di opinioni divergenti espresse dai glossatori, in relazione all’interpretazione delle fonti romane Brocardi Tra le più antiche raccolte di brocardi si annoverano il Perpendiculum canonistico (intorno al 1180) ed il Libellus disputatorius di Pillio (3 libri, di cui il primo interamente dedicato alle presunzioni), composto per i suoi studenti modenesi anche in prospettiva di un rinnovamento della didattica tradizionale e comprendente ben 9.000 allegazioni di leggi. 31 SVP 2022 Altri generi… Il XII secolo, innanzitutto, ci ha lasciato dei capolavori, per quanto concerne il genere delle quaestiones legitimae: • Quaestiones de iuris subtilitatibus (opera il cui autore è ancora misterioso); • le Quaestiones super Institutis • Enodationes quaestionum super Codice di Rogerio • la Summa Vindocinensis Vi sono poi le raccolte di quaestiones disputatae: lo Stemma bulgaricum (67 questioni annotate da scolari di Bulgaro); la Collectio Parisiensis la Collectio Gratianopolitana Collectio Toletana 32
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