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Slide sull'Epoca Barocca, Slide di Storia Della Pedagogia

Presentazione in Power Point di 60 slide sul periodo Barocco. In particolar modo sono state approfondite la letteratura, l'arte e la musica dell'epoca barocca.

Tipologia: Slide

2018/2019

In vendita dal 23/07/2019

dania.stravato
dania.stravato 🇮🇹

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Scarica Slide sull'Epoca Barocca e più Slide in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! RA 3 A ara CÒ, VI e NINNA LORI TOZZI Vf». NI  Il Barocco è una tendenza artistica e letteraria, che si esprime tra il 1600 ed il 1750, determinando profonde trasformazioni. Tali trasformazioni hanno riguardato la sensibilità ed il gusto del passato, soprattutto in Italia e Spagna. Ha mutato, così, il rapporto con la tradizione, ed investito ogni manifestazione creativa, al punto da influenzare anche la società. Per estensione, con il termine “barocco”, ci riferiamo al gusto legato alle manifestazioni artistiche estrose e fantasiose di questo periodo. Possiamo definirlo come un periodo percorso da una corrente classicista e il linguaggio classico ne rappresentava un punto di riferimento. Le Origini La parola barocco venne utilizzata, per la prima volta, dagli scrittori di età neoclassica, come Francesco Milizia (1781). Aveva senso dispregiativo, ed evidenziava i caratteri di irregolarità delle arti figurative del secolo precedente. Con il passare degli anni, il giudizio critico nei confronti del Barocco subì diverse oscillazioni. Una rivalutazione in senso positivo è stata tentata solo alla fine dell’Ottocento dallo storico austriaco Heinrich Wölfflin. Tuttavia, un certo giudizio di negatività non è mai venuto meno nei confronti di questo stile. Tutt’oggi infatti, il termine Barocco è spesso sinonimo di ampolloso e comunque di dubbio gusto. La letteratura, l’arte e la musica danno forma all’infinito e alla ricerca di esso. Ciò attraverso il principio della meraviglia, l’uso abbondante della metafora, del simbolo, l’illusione del sogno. Il barocco si specifica anche nel gusto dell’enciclopedia e del collezionismo come amore per ogni dettaglio del reale. E’ stato delimitato tradizionalmente fra il periodo del Manierismo e del Rococò: è necessario passare dal manierismo per introdurre il barocco. Il Manierismo è una corrente artistica italiana, soprattutto pittorica, del XVI secolo che si ispira alla Maniera. Il Manierismo è lo stile, dei grandi artisti che operarono a Roma negli anni precedenti il Barocco. Ricordiamo Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti , che sono i fautori di un culmine della progressione artistica. Il termine maniera è presente nei trattati del XV e XVI secolo per indicare ciò che noi definiamo stile. Giorgio Vasari definirà i gradi della "maniera"  e utilizzerà questo termine per definire i diversi stili pittorici nelle varie epoche. Il Manierismo precede e prepara il mondo dell'arte al Rococò sbocciato fra il 1600 e il 1700. In Italia il più importante teorico dell’estetica barocca fu Emanuele Tesauro (1592-1675), con il testo Il cannocchiale aristotelico. In quest’ultimo, sostiene il concettismo ed esalta l’uso della metafora e dell’analogia. La lirica barocca trovò espressioni di alto livello poetico soprattutto in Spagna e in Inghilterra. Per quanto riguarda la Spagna, emersero due personalità: Luis Góngora (1561-1627), a cui si riconduce la corrente definita gongorismo o culteranesimo. Caratterizzata da un uso così sofisticato della metafora da sfiorare l’oscurità espressiva. Francisco de Quevedo (1580-1645), che, pur aderendo al concettismo barocco, intendeva fare della ricercatezza stilistica lo strumento di espressione di inquietudine e crisi. Comune alla lirica spagnola seicentesca era un forte sentimento della caducità dei beni terreni e una tormentata religiosità. In Inghilterra, invece, troviamo William Shakespeare; nacque il 23 aprile 1564 a Stratford-upon-Avon. Frequentò la King's New School, istituto gratuito per i maschi della cittadina, dove apprese il latino e i classici della letteratura.  Tuttavia, non risulta nessuna sua eventuale formazione universitaria, ed è probabile che abbia lavorato come apprendista nel negozio del padre. Nel 1582, a diciotto anni, William sposò Anne Hathaway, di otto anni più grande e dalla quale ebbe tre figli. William Shakespeare Negli anni 1593-94, a causa di un'epidemia di peste, i teatri inglesi rimasero chiusi. Shakespeare, in questo periodo, pubblicò due poemetti, Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia. Tali opere, caratterizzate da forti tematiche erotiche, mostrano il senso di colpa e la confusione morale che derivano dalla lussuria incontrollata. Nell'autunno 1594 la peste abbandonò Londra, e ciò permise la riapertura dei teatri. Shakespeare si unì, o contribuì a formare, una compagnia teatrale chiamata The Lord Chamberlain's Men ("servi del Lord Ciambellano"). Scrisse diverse opere teatrali, come  Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, Amleto, Otello, Macbeth, ecc. Tornando all’Italia, sempre nei primi decenni del ‘600, spiccò la personalità di Giambattista Marino. Nacque nel 1569 a Napoli, dove restò fino ai 31 anni, in quanto suddito del Regno di Napoli. In seguito, a Roma entrò in contatto con diverse accademie, in primo luogo l'Accademia Romana di Onofrio Santacroce. La sua carriera, tuttavia, si svolse prevalentemente al Nord, tra Venezia, Ravenna, Bologna e Torino. Con la produzione di poesia lirica ed il poema mitologico Adone, ottenne enorme successo e diede vita al “marinismo”. Per un periodo nel 1611 fu incarcerato, per motivi non del tutto chiariti; in carcere scrisse La Lira. Giambattista Marino Fu pubblicata nel 1614, ed è divisa in tre parti: le prime due contengono le poesie presenti nelle Rime. La prima si compone di 454 sonetti, la seconda di 140 madrigali e 16 canzoni, la terza di sonetti e madrigali. Nelle poesie c'è il trionfo della vista, che mette fine alla tendenza all'introspezione psicologica: vi si trovano quadri di vita quotidiana, descrizione di particolari, attenzione alle piccole cose fino all'eccesso. Il tutto avvolto in una fredda cerebralità, in una mancanza di coinvolgimento sentimentale, è proprio uno dei motivi di equilibrio stilistico. La Lira Nel 1620 si dedicò interamente a L'Adone, terminato nel 1621, dopo due anni di lavori, e stampato nel 1623. L'opera descrive le vicende amorose di Adone e Venere e costituisce uno dei poemi più lunghi della letteratura italiana. Adone dovrà superare numerose peripezie ed una partita a scacchi, che gli farà ottenere la signoria di Cipro, che rifiuterà. Possiede 5.123 ottave, per un totale di 40.984 versi, poco più dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Marino lo dedicò a Luigi XIII, re di Francia, ed è composto da venti canti. L’Adone Tra i seguaci del marinismo troviamo Claudio Achillini (1574- 1640), Ciro di Pers (1599-1663).  In quest’ultimo lo stile barocco è al servizio di una visione pessimistica della vita, e Giacomo Lubrano (1619-1693). Tuttavia, alcuni poeti reagirono al predominante marinismo rifacendosi a un classicismo misurato e composto.  Il più noto esponente di questa tendenza antimarinista e antibarocca fu Gabriello Chiabrera; nacque a Savona  18 giugno 1552. Di famiglia aristocratica, visse a stretto contatto con la nobiltà del suo tempo; dalla madre, venne affidato agli zii paterni. Gabriello Chiabrera Per volere di questi, dal 1561 studiò al Collegio Romano e poi, sempre a Roma, frequentò la casa di Paolo Manuzio. Qui conobbe lo scrittore Sperone Speroni, il francese Marc-Antoine Muret che lo indirizzarono verso il gusto della poesia classica/greca. Sempre in quegli anni incontrò, forse, anche il vecchio Torquato Tasso, e conobbe Emanuele Tesauro. A Carlo Emanuele I di Savoia, dedicò nel 1582 il poema Delle guerre de' Goti (più noto come Gotiade).  Gli dedicò, inoltre, la tragedia Ippodamia (forse del 1590) e il famoso poema Amedeide.  Entrò nella corte dei Medici di Firenze, alla corte dei Gonzaga di Mantova, che lo stipendieranno tutta la vita senza obbligo di residenza. Compose molte opere, come liriche, poemetti, melodrammi, tragedie, poemi epici, sermoni e prose. Tra le prose troviamo la famosa Vita, che scrisse tra il 1633 e 1638, all’età di 80 anni. Essa è la descrizione, in terza persona, che diede di sé e della sua vita. Una esistenza sostanzialmente priva di fatti eclatanti, ma vivace e ricca di soddisfazioni e onori letterari. Il tono è autocommemorativo ed eroico, e lo stile è percorso da un ritmo malinconico. Vita All'università studiò diritto prima a Modena, poi a Bologna, Pisa e Ferrara, dove conseguì la laurea. Si diede per qualche anno ad atti di bullismo, accompagnato da alcuni ragazzi che facevano capo ai signorotti locali. Visse per lo più a Nonantola, da cui fu espulso nel 1595 a causa dei continui episodi di delinquenza. Nel 1597 fu chiamato a Roma dal cardinale Ascanio Colonna in qualità di suo segretario, e al suo seguito andò in Spagna tra il 1600 al 1603. Il 21 giugno 1589 fu eletto accademico della Crusca; ammirò Carlo Emanuele I di Savoia e divenne suo segretario nel 1618, a Roma. In quel periodo romano frequentò i maggiori intellettuali della città ed entrò a far parte dell'Accademia degli Umoristi. L’opera più famosa di Tassoni, è La secchia rapita, che è in aperto contrasto con il gusto del tempo. Un poema eroicomico bizzarro e fuori dagli schemi, una scanzonata parodia del poema eroico preso a modello dalla letteratura tradizionale. Ambientato nel Medioevo, narra la storia di un conflitto tra modenesi e bolognesi; questi si contendono una secchia da pozzo "rapita" dai modenesi, mentre i bolognesi tengono come prigioniero re Enzo di Sardegna. Quest’ultimo era il figlio naturale di Federico II di Svevia; fu stampata nel 1616. La secchia rapita Un importante contributo al dibattito culturale fra "Antichi" e "Moderni“, Tassoni l'ha offerto con il suo Paragone degl'ingegni antichi e moderni. Quest’ultimo rappresenta il decimo libro dell'opera Pensieri diversi pubblicata a Carpi nel 1620.  Dopo aver soggiornato a Torino presso i Savoia tra il 1620 e 1621, si ritirò, amareggiato dalla politica, a vita privata. Passò al servizio prima del cardinal Ludovisi e del duca Francesco I d'Este, fino alla sua morte, avvenuta il 25 aprile 1635. Infine, troviamo in questa tendenza antibarocca, anche John Milton (1608-1674), con il suo Paradiso perduto, offre un fondamentale modello di poema d’argomento sacro.   Del nuovo stile non va disgiunta la sua profonda aderenza a quella realtà storica con la quale cresce e si sviluppa:  le monarchie assolute (Spagna e Francia) e il papato postcontroriformistico contribuiscono, con precetti e imperativi categorici, alla determinazione di alcune forme dell'edilizia.  In particolar modo, a quella ecclesiastica e di corte: come la tipologia della chiesa a navata unica. Ne è un modello quella del Gesù del Vignola, che, per la perfetta funzionalità liturgica, si diffonde in Europa e in America. Né si possono trascurare gli aspetti particolari, le elaborazioni nazionali e regionali e tanto meno quelle antitesi dinamiche. In Europa… Tra classicismo retorico e superamento dei canoni (in architettura), tra realismo e decorativismo allegorico (in pittura). Entro cui si configura il Barocco europeo e che coesistono all'interno delle situazioni culturali nazionali. Si possono individuare al suo interno, allora, alcune grandi correnti e aree di influenza che nulla tolgono all'unità di un fenomeno internazionale: una corrente naturalistica e scenografica che dall'Italia e dalla Spagna si diffonde nell'Europa centrale. Questa, tramite la zelante attività degli ordini religiosi, raggiunge le colonie americane; una corrente accademica e classicheggiante in Francia, Inghilterra, Olanda. E infine la grande corrente del realismo caravaggesco, fenomeno apparentemente polemico nei confronti del Barocco nella sua accezione decorativa e scenografica. Roma, che è stata senz’altro la culla del Barocco, ha rappresentato un punto di riferimento per l’arte europea nel ‘600. Nell’architettura la spazialità interna raggiunge eccezionali risultati, grazie a geometrie eterogenee e volumi. Negli esterni, invece, emerge la predilezione per forme plastiche sinuose, per l’uso di linee curve, per l’inclusione della luce. Le rinnovate concezioni spaziali che, nell’alternanza dei pieni e dei vuoti, tendono a modellare le superfici murarie. Dunque la forma più usata risulta essere la curva, infatti, anche le gambe dei tavoli dovevano avere andamenti sinuosi. In Italia… Queste sculture andarono tutte ad ornare la lussuosa villa di Scipione Borghese fuori Porta Pinciana. Tuttavia, sono tutte conservate presso la Galleria Borghese di Roma, e mostrano già una grande padronanza della materia. Anche una concezione dei corpi nello spazio assolutamente innovativa; le ultime due, in particolare, esprimono pienamente la ricerca di dinamismo ed espressività. La ricerca di dinamismo e l’espressività caratterizzano complessivamente tutta l’opera scultorea di Bernini. Oltre che nella scultura di grandi dimensioni, raggiunse risultati notevoli anche nella produzione di ritratti teste con busto. Bernini realizzò ritratti straordinariamente vivi, con le espressioni dei visi, i gesti e pose che conferivano all'opera una propria individualità psicologica. Nel David il giovane eroe è raffigurato nel momento di massima torsione del corpo necessaria a prendere la rincorsa prima di rilasciare la fionda. È un momento carico di tensione come dimostrano anche i particolari della fronte corrugata e delle labbra serrate tra i denti. Nulla di più lontano dalla staticità e dalla consapevolezza della propria forza morale tipica delle rappresentazioni rinascimentali. Questo non è più esempio di “virtus”, ma simbolo di una visione drammatica del mondo, intrisa di incertezza verso il futuro. Il David di Bernini è colto un attimo prima del lancio, in un moto a spirale. E’ bloccato dallo scatto repentino dello sguardo in direzione opposta (il “contrapposto”), verso il nemico; questa rotazione nello spazio, può essere percepita solo osservando la scultura a 360°. David Il medesimo senso del movimento in atto e della torsione del corpo contraddistingue anche il gruppo di Apollo e Dafne(1622-1625). La scena rappresenta le due figure mitologiche del racconto narrato da Ovidio nelle Metamorfosi (8 d.C.). In particolare rappresenta l’attimo in cui Dafne si trasforma in un albero di alloro. Per fuggire, infatti, all’approccio pressante di Apollo, Dafne chiede al padre Peneo di salvarla. Quest’ultimo la tramuta in una pianta proprio mentre lo spasimante la raggiunge.   Apollo e Dafne Dinamismo e spettacolarità contraddistinguono anche il Baldacchino di San Pietro, opera colossale commissionata a Bernini nel 1624 da papa Urbano VIII Barberini. Lo scultore ha solo 26 anni ma ha già dato prova di altissime doti artistiche. La struttura che realizza è collocata sopra l’altare maggiore della Basilica di San Pietro. Segnala il fulcro della costruzione e la tomba dell’apostolo, è un colossale ciborio alto 28,5 m dalle forme mosse ed esuberanti. Dell’antica tipologia di origine paleocristiana conserva solo la pianta quadrata e la copertura superiore. Ma Bernini la trasforma in un oggetto scultoreo di grande dinamismo; le colonne tòrtili, poggiate su dadi marmorei e divise in tre porzioni. Il Baldacchino di San Pietro Le colonne appaiono elastiche come molle grazie al fusto spiraliforme. La copertura, costituita solo da quattro volute angolari unite al centro, presenta un andamento alternativamente convesso e concavo. I drappi che pendono dagli architravi suggeriscono l’immagine delle decorazioni tessili che ornano i fercoli processionali. Nonostante le imponenti dimensioni necessarie per apparire ben proporzionato, il baldacchino è alleggerito dalla particolare scelta cromatica operata da Bernini. Il bronzo brunito, infatti, tende a “snellire” la struttura nel momento in cui si staglia su uno sfondo più chiaro.  L’Estasi di Santa Teresa (1647- 52), gruppo scultoreo inserito nella Cappela Cornaro presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma.  La scena rappresentata al centro della struttura è il momento della transverberazione della Santa, il culmine dell’estasi mistica.  E’ l’opera più pienamente teatrale, che Bernini realizza negli anni della sua maturità artistica.  Un progetto nel quale fonde mirabilmente architettura, scultura e pittura utilizzando la luce in modo quasi cinematografico.  Il momento dell’estasi, con l’angelo che trafigge la donna in deliquio, è messo in scena al centro di un’edicola barocca di marmi policromi. L’Estasi di Santa Teresa Nel 1658 Bernini progetta la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, uno degli edifici più rappresentativi dell’arte barocca. Per gli effetti di movimento e dilatazione nello spazio, per gli stucchi e per la ricchezza dei particolari decorativi. L’uso illusionismo della prospettiva è uno dei suoi stratagemmi con cui modifica la percezione dello spazio. Celebre è la Scala Regia (1663-1666) nel Palazzo Apostolico del Vaticano. In quest’ultima, tutte le superfici sono convergenti in modo da creare una prospettiva “accelerata”. Altre opere L’opera più maestosa di Bernini giungerà nel 1656 con l’incarico per realizzare piazza San Pietro a Roma, da parte di papa Alessandro VII.L’intervento si presentò subito complesso e delicato in quanto i palazzi e la residenza del pontefice vincolavano fortemente lo spazio.Bernini, tuttavia, riuscì a risolvere delimitando uno spazio regolare con un colonnato continuo che funge da filtro tra interno ed esterno.Il colonnato ellittico, costituito da 284 colonne disposte in 4 file radiali, è collegato alla facciata della chiesa attraverso due bracci divergenti.La conformazione trapezoidale del sagrato crea l’effetto ottico, denominato “prospettiva rallentata” (o antiprospettiva), che fa apparire il prospetto sullo sfondo più vicino. Il colonnato di San Pietro  Francesco Borromini, nacque a Bissone il 25 settembre 1599, ed è stato un  grandissimo architetto barocco.  Lavorò soprattutto a Roma dove si recò nel 1620 per lavorare come disegnatore e scalpellino al cantiere di San Pietro.  Qui, nel 1631 collaborò con Bernini nel progetto del baldacchino, suggerendo soluzioni che poi furono inserite nella realizzazione finale dell’opera.  Presto però i due caratteri risultarono inconciliabili: Bernini l’archistar, il mondano, il genio, Borromini l’artigiano, il perfezionista, l’anarchico; la rivalità durò decenni.  Proprio per sbarazzarsi dell’avversario Bernini raccomandò Borromini per fargli ottenere il ruolo di architetto presso La Sapienza. Francesco Borromini Canestra di frutta Una delle opere più note è la “Canestra di frutta” (1597), una natura morta incredibilmente realistica e al contempo carica di significati simbolici. Il quadro mostra un cesto in vimini contenente alcuni grappoli d’uva con foglie di vite, una mela, una pera, alcuni fichi ed altri frutti. Alla ricca composizione posta nella parte bassa della tela a formare quasi un semicerchio, si contrappone uno sfondo ampio e neutro di colore giallo chiaro. L’apparente perfezione fotografica degli oggetti nasconde una natura in decomposizione, un senso di bellezza sfiorita e di transitorietà delle cose terrene: la mela è bacata, l’uva troppo matura sta per marcire, le foglie di vite appassite si stanno già accartocciando. Dello stesso anno è una straordinaria “Testa di Medusa” (1597); il capo grondante sangue dal collo mozzato e gli occhi spalancati. In un’espressione di terrore, la Gòrgone è rappresentata su tela applicata ad uno scudo bombato di forma circolare. Il supporto, insolito, richiama la leggenda secondo la quale Perseo avrebbe sconfitto Medusa facendola specchiare sullo scudo prestatogli da Atena. In quest’opera sono già presenti tutti gli elementi tipici della pittura di Caravaggio. Si può osservare l’estremo realismo del soggetto soprattutto nei dettagli del volto e dei serpenti che lo attorniano. L’effetto è accentuato dal sapiente uso del chiaroscuro che modella il viso e stacca nettamente la testa dallo sfondo verde proiettando un’ombra sulla destra. Testa di Medusa Durante il Seicento, come già esplicato precedentemente, vennero edificate molte chiese e dimore nobiliari. Per ornare questi edifici i pittori furono incaricati di realizzare opere dipinte su tela o eseguite ad affresco. Spesso in questi spazi la pittura collabora a creare uno spazio illusionistico e scenografico con gli “sfondati”: rappresentazioni del cielo sopra una volta o di elementi architettonici slanciati verso l’alto puntando a rendere l’effetto di uno spazio che si dilata oltre i limiti dell’edificio. Questo effetto è ottenuto dipingendo le figure di scorcio, cioè viste dal basso verso l’alto, e utilizzando la prospettiva per ingannare l’occhio (trompe l’oeil). I maggiori pittori da sfondati sono stati Pietro da Cortona e Andrea Pozzo con i loro Trionfi e Glorie a tema religioso. Pietro da Cortona, Trionfo della Divina Provvidenza, Palazzo Barberini, Roma Andrea Pozzo, Gloria di Sant’Ignazio, Chiesa di Sant’Ignazio, Roma L'adesione della musica al mondo degli "affetti" è uno dei fini della poetica barocca: lo statico equilibrio rinascimentale cede il posto a un vibrante dinamismo espressivo, che può manifestarsi nell'intensità della scuola veneziana. La ricerca della tensione, del contrasto, del "chiaroscuro", si afferma anche nella musica strumentale. Essa nasce e si sviluppa con: il concerto grosso (in cui il concertino si contrappone al resto dell’orchestra); quello solistico ( in cui un singolo strumento “dialoga” con il resto dell’orchestra), con la sonata; la suite (una serie di danze strumentali) e con le composizioni per organo e clavicembalo. Tra gli altri strumenti si possono trovare l’arpa, la tiorba, il regale, la chitarra, il liuto, il clavicordo, il violino. Troviamo anche la viola, il violoncello, il contrabbasso, l’oboe, il cornetto, il flauto dolce e il flauto traverso, il trombone, il mandolino. Parallelamente alla musica strumentale, che trova a Venezia uno dei centri di maggiore sviluppo, si affermano in campo vocale:  i generi dell'oratorio, della cantata e del melodramma, in cui vi è lo sfarzo scenico ed il gusto per l'ornamentazione. Con l'assunzione da parte della musica strumentale delle forme di danza anche il fluido e scorrevole ritmo rinascimentale si trasforma razionalizzandosi. Gli strumenti stessi diminuiscono vistosamente di numero e si perfezionano in funzione della ricerca di un nuovo ideale sonoro. Oltre Venezia, anche Firenze, Roma, e Napoli furono le città più importanti per la musica durante il periodo Barocco. Il melodramma è una rappresentazione teatrale nelle quali i personaggi invece di parlare cantano accompagnati da strumenti musicali. Questa forma musicale nacque a Firenze da un gruppo di intellettuali , la cosiddetta Camerata fiorentina. Tra i compositori di questo periodo, è doveroso citare gli italiani  Claudio Monteverdi (1567-1643), Antonio Vivaldi (1678-1741), Alessandro Scarlatti (1660-1725) e il figlio Domenico Scarlatti (1685-1757). Troviamo poi, i tedeschi Johann Sebastian Bach (1685- 1750) e Georg Friedrich Händel (1685-1759) e l'inglese Henry Purcell (1659-1695). Johann Sebastian Bach nacque ad Eisenach il 31 marzo 1685, ed è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco. Bach discendeva da una famiglia di musicisti professionisti e probabilmente anche lui iniziò ripetendo la musica ascoltata in tenerissima età. Universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica, le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale e per bellezza artistica. Tra queste troviamo composizioni liturgiche in latino, messe, corali, musica da camera; una tra le più famose è Ave Maria. La sua musica si contraddistingueva per la complessità dell'armonia e per la sintesi che operò fra stile tedesco e stile italiano. Utilizzava una forma di scrittura musicale estremamente dettagliata e fiorita, che lascia uno spazio esiguo alla possibilità di aggiungere passaggi arbitrari. Johann Sebastian Bach  In particolar modo, l’opera italiana dominò in tutta Europa, infatti, gli autori italiani furono i più contesi. Essi, inoltre, costituirono la maggior parte delle compagnie liriche; per ciò che riguarda il "Concerto grosso" fondamentale sono stati Händel e Arcangelo Corelli. Ancora nel campo della musica strumentale bisogna ricordare l'opera di Georg Philipp Telemann che i suoi contemporanei consideravano il massimo musicista tedesco. Nel caso del concerto solista, Vivaldi è quello che più facilmente viene citato, ma altri artisti come Alessandro Marcello e Giuseppe Torelli contribuirono.  Il panorama della musica barocca, tuttavia, non è certo ristretto solo ai compositori sopracitati. Ma in questo secolo e mezzo vennero rivisitate forme musicali principali della musica classica, come la musica sacra, l’ opera lirica ed il concerto.
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