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social media e comunicazione della salute, Schemi e mappe concettuali di Comunicazione di Massa

Marketing SanitarioSociologia della SaluteSalute PubblicaComunicazione e media

riassunto social media e comunicazione della salute

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021
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Caricato il 15/03/2022

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Scarica social media e comunicazione della salute e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Comunicazione di Massa solo su Docsity! Social media e Comunicazione della Calute (A. Lovari) Introduzione Organizzazione mondiale della sanità  salute = stato di completo benessere fisico, sociale e mentale (non soltanto l'assenza di malattia). Infatti vi è il passaggio: dalla centralità della malattia alla centralità della salute, e da aspetti di tipo fisico e biomedico a aspetti di tipo culturale e psicologico. Con l'avvento del web 2.0 i cittadini hanno a disposizione un inedito potere comunicativo. Cap.1= la Comunicazione della Salute in Italia Health communication = specifico settore di studi sviluppatosi a metà degli anni 70 negli Stati Uniti che si è interessato allo studio delle pratiche comunicative tra i diversi soggetti del mondo della salute e dell'assistenza sanitaria (istituzioni pubbliche, organizzazioni sanitarie, medici/paramedici, cittadini/pazienti, media). -Le istituzioni pubbliche della salute italiane seguono le indicazioni normative in materia di trasparenza e comunicazione (Legge n.150/2000). -I cittadini non sono passivi ma sono attivamente coinvolti nei processi di comunicazione riguardanti la salute. -Du Pré  la HC è Una delle più promettenti area di studi in comunicazione nella nostra società grazie a fatto che la sanità è un mercato in crescita che offre sempre più possibilità di lavoro (marketing sanitario, relazioni pubbliche, health specialist, in materia di internet e social media). -McKnight  distingue la HC dalla Medical Communication, la quale è caratterizzata da una comunicazione di fatica di tipo conversazionale diretto. -In Italia ci sono state tre principali trasformazioni che hanno tuttora delle ripercussioni sulle pratiche comunicative: 1. istituzione del Servizio sanitario nazionale, 2. sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i temi della salute che porta ad una partecipazione sempre maggiore dei non esperti nella definizione della scelta terapeutica, 3. processi di innovazione tecnologica e sviluppo di internet. -L'associazione italiana per la comunicazione pubblica e istituzionale identifica una duplice articolazione della comunicazione: 1. comunicazione sanitaria (servizi in tutti i livelli di assistenza), 2. comunicazione per la salute (attività di prevenzione e promozione di stili di vita salubri e corretti). -Caldesi  identifica 3 aree in cui si muove la sanità: 1. la prevenzione, 2. i servizi, 3. l'assistenza. -Invernizzi  Comunicazione Organizzativa= insieme dei processi di creazione scambio e condivisione di messaggi informativi e valoriali all'interno delle diverse reti di relazioni. -Lalli  distingue: commercial marketers= marketing con l'obiettivo di fare denaro, social marketers= marketing con l'obiettivo di portare benefici sociali per tutti. -Comunicazione Istituzionale= è volta a legittimare il ruolo dell’istituzione sanitaria verso i propri pubblici di riferimento. Associazione comunicazione pubblica la CI si articola in 3 aree: 1.comunicazione corporate= ha come oggetto identità e immagine dell’istituzione, si rivolge agli stakeholders, e lavora sul posizionamento. 2.comunicazione sanitaria= è quella di prodotto finalizzata a valorizzare servizi in empowerment dei cittadini. 3.comunicazione della salute= (v.sopra), è l’area più sviluppata e usa come strumento la campagna di comunicazione. -Nella HP un'area in espansione é la Comunicazione di Crisi= è legata a crisi relative a: a. temi di salute (es. epidemia) / b. situazioni di emergenza e disastri naturali (es. terremoto) che hanno impatto sulla condizione di salute di una certa popolazione; Con il grande sviluppo dei social media si parla di Epidemic 2.0. -Solito  pensa al modo di fare Comunicazione Pubblica secondo 2 traiettorie: 1. public engagement (recupero di forme di relazionalità e partecipazione civica), 2. adottando un paradigma razionale e conversazionale (partecipazione attiva, nuove forme di ascolto, linguaggi innovativi). le 3 aree della Comunicazione Pubblica Digitale sono: 1.gestione del portale web istituzionale e dei siti tematici adesso collegati, 2.presenza delle amministrazioni sui social media attraverso l'apertura di pagine e canali ufficiali, 3.flussi comunicativi dell’istituzione pubblica attraverso app di instant messaging. -Le istituzioni sanitarie devono ricoprire un ruolo più autorevole nella produzione e diffusione dell’informazione sulla salute in quanto occorre aumentare il peso della comunicazione istituzionale in sanità valorizzando strutture come URP e Ufficio stampa, ma c'è un problema di overload informativo e di disorientamento accusato principalmente da soggetti con livelli culturali medio-bassi. -Social media e istituzioni della salute: i social media consentono alle organizzazioni sanitarie (O.S) di migliorare le proprie strategie comunicative offrendo alle istituzioni sanitarie una nuova piattaforma comunicativa per dialogare con i pubblici e i media. le aree coinvolte sono: comunicazione sanitaria, comunicazione per la salute, comunicazione sanitaria di crisi, comunicazione di branding/corporate. gli obiettivi sono: la valorizzazione e responsabilizzazione del personale sanitario, il miglioramento della comunicazione interna, la raccolta di feedback e di costumer satisfaction per gestire la qualità delle prestazioni. Eysenbach  “infodemiology”= sono le attività di data mining svolte negli ambienti digitali finalizzate a identificare temi sanitari emergenti. l'idea è che ci sia una correlazione tra la ricerca di contenuti relativi a virus e malattie in rete e l'insorgere delle stesse nella popolazione; l'uso di tali dati per scopi di vigilanza da parte delle organizzazioni sanitarie viene definita “infovellaince” in quanto si sono sviluppate forme di allarmismo legate alle epidemie delle malattie emergenti cioè le infezioni che hanno origine nel terzo mondo e che sono percepite come una minaccia globale. Quindi le organizzazioni della salute si devono dotare di professionisti della comunicazione capaci di apportare effetti positivi sui cittadini connessi informandoli correttamente e smentendo le fake news. Però ci sono delle resistenze da parte delle istituzioni verso social network sites (sns) da parte di burocrati e funzionari a causa: della mancanza di personale qualificato per la gestione dei social media, della scarsa strategicità dell’uso dei canali istituzionali, di problemi etico-legali sull’uso delle piattaforme, della scarsa attenzione per le attività di monitoraggio, della mancanza di studi empirici che dimostrino l'efficacia di tali piattaforme. Cap.4 = Svolta social nella Sanità italiana i processi di domesticazione dei sns all'interno della sanità pubblica italiana ha risentito di molti ritardi: sia perché i ricercatori si sono soffermati su altri settori della PA, sia perché la sanità italiana è stata uno degli ultimi settori ad interessarsi alla comunicazione digitale. nel 2010 il Ministero della salute suggerì a tutte le strutture sanitarie l'impiego dei social media cioè: l’abbandono di un’informazione unidirezionale per adottare una comunicazione aperta e circolare, l’impiego di un linguaggio semplice e colloquiale ma arricchito di termini medici specifici che comunichino la autorevolezza istituzionale tramite anche l'aggiornamento costante dei blog e dei siti, l’invito verso gli utenti al dialogo e a una vera partecipazione. (infatti si è iniziato nel 2013 con l'apertura del canale Youtube e dell’account Twitter). Sono state effettuate delle ricerche: ricerca n.1 = dalla mappatura della presenza delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) sui principali social media (Facebook, Twitter, Youtube) è emersa la scarsa presenza di ASL su social media a causa dell'alto livello di burocratizzazione della PA italiana e dell’assenza di un obbligo sull'uso dei social media; ricerca n.2 (rapporto osserva salute) = dallo studio sul processo di colonizzazione degli sns da parte di ASL, AO (Aziende Ospedaliere), PU, IRCCS tramite l'analisi del contenuto delle pagine Facebook è emerso un basso livello d’uso dei social e un quasi assente uso di blog; ricerca n.3 = Fattorie e Pinelli  hanno analizzato l'uso di Twitter da parte del Sistema sanitario nazionale ed è emerso che nel luglio 2013 33 ASL, AO, IRCCS pubblici e privati hanno un account ma l’uso di Twitter è ancora troppo informativo; ricerca n.4 = dalla mappatura longitudinale della presenza sui social da parte delle ASL italiane condotta da un gruppo di ricerca dell'Università di Sassari è emerso che a dicembre 2013 1/3 delle 143 ASL era presente con un presidio ufficiale sulle piattaforme social più diffuse e che il social più utilizzato è Youtube seguito da Facebook e Twitter. Cap.5 = Social media e Comunicazione Pubblica della Salute, una ricerca empirica la ricerca si sviluppa all'interno della Comunicazione pubblica e della Comunicazione della Salute tramite l’analisi delle pratiche di istituzionalizzazione di normalizzazione dell'uso dei sns nella sanità italiana: istituzionalizzazione (Mergel) = è un terzo livello dell’adozione dei social media nel settore pubblico reso possibile grazie alla definizione di regole, standard, processi da seguire e specifiche risorse; normalizzazione = sono le pratiche di adattamento dei professionisti della comunicazione per conciliare le vecchie norme all'interno dei nuovi ambienti digitali. 2 orientamenti: chi rimodella i propri tempi di lavoro e le routine produttive, chi piega i social medi a vecchia routine. 3 fasi: 1.rilevazione quantitativa della presenza ufficiale delle ASL italiane all'interno dei sns; 2.rilevazione qualitativa condotta attraverso l'uso di interviste semi strutturate ai responsabili della gestione delle pagine Facebook delle ASL. (da ciò è emerso che vi è una crescita social nelle aziende sanitarie locali a livello nazionale) 3. interviste telefoniche ai direttori incaricati di gestire i social media utilizzando una traccia semistrutturata della durata di 45 minuti seguendo 4 macroaree cioè apertura del presidio, motivazioni e obiettivi per l'utilizzo dei social media, gestione delle piattaforme, resistenze ad aprire profili ufficiali sui social media. un’ASL dovrebbe essere social per: propagare le informazioni relative alla salute oltre ai mass media tradizionali (stampa e TV), raggiungere nuovi target (adolescenti e immigrati che sono utenti abituali di queste piattaforme), aumentare l’immagine, la visibilità e la reputazione dell'azienda, mostrare trasparenza e accountability nei confronti del pubblico. Infine possiamo dire quindi che l'uso dei social per la comunicazione sanitaria istituzionale è ancora in una fase di sperimentazione.
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