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Il Secolo della Borghesia: Nascita Socialismo, Anarchismo - Prof. Vinti, Appunti di Storia Antica

La transizione dal primo stato (nobili e clero) al dominio della borghesia e l'emergente quarto stato (operai e contadini) durante l'ottocento. I movimenti politici e sociali, tra cui il socialismo e l'anarchismo, e i loro leader chiave come karl marx e michail bakunin. Vengono anche discusse le ideologie, simboli e eventi importanti associati a questi movimenti.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 23/04/2019

rosina93
rosina93 🇮🇹

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Scarica Il Secolo della Borghesia: Nascita Socialismo, Anarchismo - Prof. Vinti e più Appunti in PDF di Storia Antica solo su Docsity! L’OTTOCENTO (il secolo della borghesia) Dai primi dell’800 in poi sono nati i movimenti politici, i parlamenti. Prima chi comandava nei vari Paesi? Comandavano due categorie di persone i NOBILI e il CLERO (Primo Stato). La rivoluzione francese scoppia dagli altri, quelli del Terzo Stato (non conta niente ma rappresenta tutto- cit. abate Sieyès): erano quelli che producevano (commercianti, artigiani, impiegati), categorie intermedie. Hanno fatto la rivoluzione della comune di Parigi. C’è anche un Quarto Stato, cioè gli operai (i contadini contano poco). I nobili perdono via via il potere, la borghesia prende quasi tutto il potere in tutti i Paesi del mondo. Il Quarto Stato avanza e si organizza nei primi movimenti: socialismo e anarchismo. - SOCIALISMO: la parola socialismo è stata usata la prima volta da uno scrittore francese, Pierre Leroux, che nel 1831 scrisse un articolo su una rivista francese intitolato “socialismo collettivista e socialismo individualista”. Socialismo è un’idea e anche un movimento che guarda alla socialità, alla questione sociale e non agli interessi personali dell’individuo. È una parola che si contrappone, quindi, all’individualismo. (Però lo storico Giorgio Spini, ha fatto un’indagine e ha notato che questa parola è stata usata qualche anno prima dall’inglese Owen in una lettera non tanto conosciuta, e per questo si è saputo tardi.). Giorgio Spini ha fatto una storia del socialismo e anche la storia del simbolo principale del socialismo: la bandiera rossa (non nasce come un simbolo di partito ma veniva usata prima della rivoluzione francese, quando c’era una manifestazione pubblica, dei disordini la Guardia Nazionale la esponeva sul municipio di Parigi in segno di pericolo, in modo che intervenisse la forza pubblica a reprimere il pericolo. Era un simbolo dei padroni del governo, dei conservatori. Nel 1793 i rivoluzionari si appropriano di questa bandiera in una manifestazione e dicono “l’ordine pubblico lo garantiamo noi e siamo noi, ormai, che governiamo” . Nel 1830 questa bandiera riappare in una rivoluzione a Lione e a Parigi. Nel 1848 la troviamo sulle barricate della rivoluzione in Francia. Altro simbolo del socialismo sono le mani intrecciate (simbolo massonico. In segno di fratellanza). La falce e il martello (Falce simbolo dei contadini, e martello simbolo degli operai), dopo il 1917 con Lenin. Insieme alla bandiera rossa anche la stella rossa simbolo dell’esercito. Stella a 5 punte indica anche i 5 continenti in cui si deve estendere la rivoluzione (come la Cina). Numero 8: battaglia delle 8 ore di lavoro (battaglia fondamentale dei movimenti di sinistra, vinta una 60ina di anni fa). Chi ha fondato/teorizzato il socialismo, il comunismo moderno è stato Karl Marx (1818-1883; nato in Prussia, figlio di un avvocato e rabbino ebreo, quindi è di origine ebraica. Il padre però si era convertito al protestantesimo. Marx ha sposato una baronessa (zia dei Philips che hanno fondato l’azienda odierna). Tre figli, e il quarto avuto dalla domestica. Fu esule in Belgio, Francia e Inghilterra perché era molto di sinistra e scriveva articoli molto critici e sovversivi. Alla fine andò in Inghilterra perché era il Paese più liberale del mondo. Fondò un’associazione: “la Lega dei giusti” che negli anni ’40 si trasformò nella “Lega dei comunisti”. Fondatore del comunismo contemporaneo. Non ha mai lavorato anche se ci ha provato, studiava, pubblicava articoli come giornalista e ha scritto diverse opere finanziato da Hengels, tra cui il “Manifesto dei comunisti” del 1848 (scritto insieme), teorizza il comunismo. Questo Manifesto, si è scoperto, è una risposta a degli articoli di Mazzini di 2 anni prima scritti su un giornale inglese sulla democrazia. La parola Manifesto è una parola inventata da Mazzini nel 1931 quando scrisse il “Manifesto della Giovane Italia” (prima si usava la parola catechismo nel senso di insieme di regole). L’opera più famosa di Marx è il “Capitale”, studia l’economia capitalistica. Marxiano (quello che ha detto Marx ) Marxismo (la sua teoria). La teoria fondamentale di Marx è il materialismo storico: cioè alla base di tutto c’è l’economia, le cose materiali, poi sopra ci sono le altre cose (diritto, filosofia, morale, religione) quello che conta è la Struttura, le altre cose sono Sovrastrutture. È inutile quindi fare le rivoluzione parlando di cose teoriche, filosofiche ecc… bisogna modificare la struttura, la base economica, abbattere il capitalismo. Era ateo. Concezione della storia come lotta fra classi (concorda anche Benedetto Croce con questa concezione): la nobiltà non conta quasi niente, la borghesia è stato un progresso e diventa il vero potere mentre il proletariato avanza. Il Proletariato (persone che hanno solo la prole) deve essere la guida della rivoluzione. Alla fine, infatti, ci sarà uno scontro (finale) tra borghesia e proletariato che vincerà. Questa rivoluzione avverrà nel Paese più industrializzato del mondo: l’Inghilterra.le sue previsioni non si sono avverate, infatti la prima rivoluzione è avvenuta nella Russia contadina del 1917. (Gramsci, fondatore del partito comunista italiano, scrisse un articolo famoso su questa rivoluzione definendola contro il “Capitale” di Marx, cioè contro le sue teorie.) Sempre secondo Marx: Il proletariato elimina anche lo stato, la moneta (ci sarà lo scambio di merci), uguaglianza assoluta (no classi). . La conquista del potere avviene con una fase intermedia della dittatura del proletariato che piano piano scompare. Lo definisce socialismo scientifico perché crede si verifichi sicuramente. Diverse critiche. Questa concezione ha avuto, però, un effetto positivo, dando una spinta fortissima ai movimenti operai di tutto il mondo, una speranza che ha mosso i popoli. Oggi il comunismo è rimasto solo in Cina, a Cuba e nella Corea del Nord. Si diffonde soprattutto in Francia, Germania, Inghilterra e in Italia settentrionale. - ANARCHISMO: fiocco nero e camicia nera (dopo usata anche da Mussolini e dai fascisti). In segno di lutto per i patrioti caduti nel Risorgimento, ma anche perché era la camicia usata dagli artigiani per non far notare lo sporco. Mussolini l’ha reintrodotta perché aveva un padre anarchico ma anche perché in Romagna i contadini avevano delle tute scure. Dal greco (ana=senza e archè=potere): senza potere, senza guida, contro tutti i tipi di governo e che vogliono governarsi da soli. Il principale teorico dell’anarchismo è Michail Bakunin, di famiglia nobile, un principino diventato rivoluzionario, arrestato e poi finito in Siberia; anche lui in esilio in vari stati d’Europa (Svizzera, Italia), ha fondato il primo movimento degli anarchici internazionalisti. Ateo , scrive un libretto “Dio e lo Stato” (entità da combattere). Bakunin però non guarda solo al proletariato come motore della rivoluzione (Marx) ma a tutti gli sfruttati, i diseredati perché tutti hanno interesse ad una società migliore. Contrario alla dittatura del proletariato anche se entrambi vogliono una società di eguali ma attraverso mezzi diversi. L’anarchismo si diffonde di più nei paesi dove ci sono meno industrie (meno proletariato), ossia in Spagna e Italia centro-meridionale. Altro esponente famoso fu Proudhon che disse la famosa frase “la proprietà è un furto!”, riferendosi più che altro alla proprietà terriera (riferendosi anche ai primi che si sono impossessati di pezzi di terra senza pagare). Esponenti italiani sono: Enrico Malatesta, Carlo Calfiero, Saverio Merlino. Importante fu Andrea Costa che da anarchico divenne socialista, il primo deputato socialista del Parlamento (appartenente alla massoneria). Dopo l’Unità l’anarchismo è il principale movimento politico, dal 1870 al 1890, erano circa 30.000, chiamati anche internazionalisti perchè facevano parte dell’Internazionale. Non tutti erano pacifici e pacifisti (come Luigi Fabbri che era anche contro la violenza verbale). Nel 1878 un anarchico attentò UMBERTO I. Poi anche contro il Re di Spagna, Crispi (1882), nel 1894 contro il Presidente della Repubblica francese…. Tutti falliti! Uno uccide la Principessa Sissi nel 1898, e un altro il primo ministro spagnolo. Ecc ecc… Questi movimenti danno vita a delle Internazionali del movimento operaio. Degli organismi che radunano i rappresentanti operai di tutto il mondo.
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