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socialismo, l'Europa alla fine del 1800 e la seconda rivoluzione industriale, Appunti di Storia

Questo documento è suddiviso in 3 parti: nella prima viene spiegato cos'è il socialismo e quanti tipi ne esistono, nella seconda com'è la situazione in Germania, Italia e Francia alla fine del 1800 e nella terza la spiegazione della seconda rivoluzione industriale. Argomenti che introdurranno poi il 1900 e il primo conflitto mondiale.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 16/03/2022

iam.giusee
iam.giusee 🇮🇹

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Scarica socialismo, l'Europa alla fine del 1800 e la seconda rivoluzione industriale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! SOCIALISMO= E' una corrente filosofica, di pensiero che si sviluppa parallelamente allo sviluppo dell'industria, perché è legata al lavoro nelle fabbriche, agli operai. Incomincia a muoversi già dalla seconda metà dell’800 e poi nel 900 avrà un ruolo significativo. Socialismo significato: LA MESSA IN SOCIETÀ' DEI BENI CHE SONO A DISPOSIZIONE... TUTTI DEVONO AVERE QUALCOSA TRAMITE LA COMUNIONE DEI BENI (non esiste la proprietà privata). SOCIALISMO UTOPISTICO: fine 1700-primi decenni del 1800 Nel momento in cui nascono le industrie (Inghilterra), nasce e cresce la classe operaia, i quali lavoratori sono senza diritti, sfruttati, vivono in condizioni molto disagiate in quartieri operai, respirando lo smog, il vapore (umidità) e sono malnutriti…=>(situazione difficile). Le persone più ricche si riuniscono volontariamente in associazioni di mutuo soccorso e si occupano di alleviare le sofferenze degli operai. Ci sono anche imprenditori (proprietari di fabbriche) che si pongono il problema dello sfruttamento ed elaborano delle soluzioni per poter produrre ma tenendo anche conto della salute dei lavoratori -> socialisti utopisti, in quanto elaborano delle teorie decisamente utopistiche (=illusorie) che non si riescono a realizzare. Uno di questi è Owen, uno scozzese che teorizza la costruzione di villaggi abitati solo da operai che vivono mettendo i loro averi in comune. Un altro è San Simòn, un francese che elabora anche lui dei villaggi in cui tutto viene condiviso, in modo da permettere a tutti di vivere allo stesso modo. Poi c’è Fourier, un francese che crea i falansteri, grandi palazzi in cui si svolge la vita della comunità. SOCIALISMO SCIENTIFICO: Nel 1848 Marx ed Engels, 2 tedeschi, elaborano questa nuova filosofia/idea. Siamo nel periodo del POSITIVISMO-> la società cambia sulla base dell'industrializzazione con i pro e i contro che comporta. C'è un progresso in ogni campo: fisica/medicina/sviluppo dei trasporti. Tutto questo progresso fa pensare agli uomini che questa trasformazione non finirà mai (idea di progresso inarrestabile)=> visione molto positiva. Questa trasformazione è letta da Marx ed Hangel relativamente al lavoro nelle fabbriche e ai lavoratori . I due intellettuali, dopo essere stati cacciati dalla Germania perché ritenuti sovversivi e anarchici, vanno a vivere in Inghilterra e scrivono il testo fondamentale del socialismo che è il Capitale, a cui seguirà il manifesto del partito comunista. Scientifico, perché loro elaborano attraverso i loro scritti un percorso specifico e scientifico attraverso il quale si dovrebbe arrivare a costruire una società socialista e introducono il concetto della LOTTA DI CLASSE--> loro ritenevano che si dovesse formare una società capitalista con lavoratori e padroni, e successivamente avere la consapevolezza da parte dei lavoratori dei propri diritti e quindi la contrapposizione con gli industriali. La lotta di classe si sarebbe poi trasformata in una rivoluzione che avrebbe portato alla presa di potere da parte dei proletari=classe lavoratrice, creando una società socialista basata sulla equa suddivisione dei beni. Quando l’idea di Marxs ed Engels si realizza si parlerà di socialismo reale: In Russia la rivolta della classe proletaria porta a una rivoluzione --> concretizzazione di uno stato socialista. Momento nella storia che si ispira a questa filosofia: la comune di Parigi (dopo la caduta dell’impero di Napoleone 3). Si era stabilito che ci sarebbe stato il suffragio universale=>si ispirava a delle leggi egualitarie. La consapevolezza di avere diritti, porta alla creazione dei SINDACATI. I primi sindacati compaiono in Inghilterra dove l’industrializzazione è nata prima ed è più avanzata. Attorno al 1830 nascono infatti le trade Unions. Nel 1864 ci sarà la prima internazionale: prima assemblea dei rappresentati di tutti i partiti socialisti che sono nati in Europa. La rivendicazione dei propri diritti e la repressione da parte del potere costituito, attraverseranno tutti i paesi nel corso dell’800. GERMANIA=attorno alla metà del 1800 c'è come cancelliere Bismark che è un abilissimo diplomatico e si muove sotto il comando dell'imperatore tedesco Guglielmo 1. Bismark lavora affinché la Germania diventi la nazione più significativa in Europa. Nel 1871, quando in Francia cadrà Napoleone 3, c'è l'unificazione della Germania voluta dagli junker. La Germania era divisa in Land autonomi, tra i quali il prevalente era la Prussia e assume sempre più importanza, infatti Guglielmo 1 proviene dalla Prussia. Questa unificazione è anomala, perché il movimento rivoluzionario è stato voluto dall’alto, perché gli industriali/banchieri ritengono che uno stato unito sia più forte militarmente ma anche economicamente. Si forma così il secondo reich. L’opera di Bismark si sostanzia nelle varie alleanze che riesce a stipulare nel corso del suo mandato politico: TRIPLICE ALLEANZA=Germania, Austria e Italia (alleanza di carattere difensivo). Bismark fa sì che Austria e Italia, che poco prima erano nemici (l’Italia caccia gli austriaci per diventare unita), firmino una alleanza. LEGA DEI 3 IMPERATORI= Germania, Austria e Russia. Possiamo notare come Bismarck lavora per isolare la Francia, altra nazione che vuole primeggiare in Europa. La Francia allora firmerà un patto chiamato ENTENT CORDIAL (intesa cordiale) con l’Inghilterra, a cui poi partecipa anche la Russia, perché la Russia è molto vicina alla Francia, infatti nella corte dello zar si parla francese, e moltissimi esuli quando fuggiranno dalla Russia rivoluzionaria andranno in Francia. Inoltre Bismark cerca anche di consolidare il potere dell’imperatore, il potere suo e del parlamento cercando di contrastare quelli che erano i maggiori nemici della politica interna, che sono i socialisti, e lo fa cercando di prevenire le sollecitazioni dei socialisti, cioè elabora un piano di riforme dirette alla classe lavoratrice, quindi aumento dei salari, riconoscimento di determinati diritti, assistenza per la malattia. Tutto questo però gli serve limitatamente, perché quando poi salirà al potere Guglielmo 2, lui ha un’idea di nazionalismo più aggressivo rispetto alla politica di Bismarck, cioè ritiene che questa condiscendenza nei confronti dei socialisti o una politica così diplomatica non servano. Quindi nel 90 Bismark viene allontanato dal governo e perde la carica di cancelliere. L’idea aggressiva di Guglielmo 2 è legata a un fenomeno che nella seconda metà dell’800 si sta consolidando, cioè il COLONIALISMO, inteso come creazione di un impero che vada aldilà dei confini della nazione stessa. Questa idea rientra in quell’ottica secondo cui la conquista di territori al di fuori dei confini del proprio stato, indica una superiorità rispetto alle altre nazioni. Tra l’84 e 85 il colonialismo si indirizza naturalmente verso l’Africa completamente colonizzata dalle potenze europee. Le colonie costituiscono un mercato dove poter esportare i prodotti interni e importare prodotti nuovi e fonda la Banca d’Italia cioè una banca centrale che ha un controllo su tutte le altre banche, quindi centralizza il settore economico e monetario italiano. Quando Giolitti cade e torna Crispi, si radicalizza lo scontro tra il governo e i lavoratori, in particolar modo i lavoratori del sud ovvero i contadini. Nel Sud si era formata una sorta di lega/sindacato, ovvero i fasci siciliani che era un’organizzazione in difesa dei lavoratori, soprattutto dei lavoratori salariati del sud che rivendicavano anche loro un trattamento più adeguato, salari più adeguati…. Crispi arriva a sciogliere anche il partito dei lavoratori, che però rinasce nel 95 sotto il nome Partito Socialista Italiano, e vede come figura significativa/leader Turati. Continua nel suo progetto di costruzione di un impero, infatti di nuovo tenta la conquista della Somalia, ma ci sono ancora due importanti sconfitte: una ad Amba Alagi e una ad Adua, e quindi cade il governo Crispi. In questa ultima parte del secolo, dopo il governo Crispi, si vede in Italia un periodo di grande confusione legata a queste rivendicazioni dei lavoratori contro il governo e alla difficoltà economica sottolineata dalle sconfitte nelle colonie, che denotano la debolezza dell’Italia. Quindi c’è un susseguirsi di governi che vengono creati e poi cadono (es. di Rudinì, Pellò). Il malcontento sociale si sostanzia in un fatto abbastanza eclatante: nel 1900 viene ucciso il re Umberto 1 e quindi sale sul trono Vittorio Emanuele 3. L’uccisione del re segue anche un altro evento importante, cioè l’uccisione di numerosi lavoratori, durante uno sciopero, da parte dell’esercito guidato da Bava Beccaris, che era stato mandato in piazza duomo per sedare questi scioperi. Erano ammessi solo scioperi di tipo economico e non di tipo politico. In Europa questo fine secolo è caratterizzato da una serie di contrasti, perché l’industrializzazione è sempre più presente nella società e quindi c’è un numero sempre maggiore di lavoratori impegnati nell’industria, e il fatto che aumenta il numero dei lavoratori, aumenta la consapevolezza, da parte dei lavoratori del loro ruolo e dei propri diritti (+ scambi di idee, maggiore è la consapevolezza e la volontà di rivendicare i propri diritti). livello sociale Invece a livello economico la situazione è in fase di crescita, cioè l’Europa aveva vissuto un periodo di grande crescita tra il 1850 e il 1873 tant’è che si parla di Belle Époque, di benessere sociale di cui usufruiscono soprattutto la classe borghese e aristocratica. Però poi subentra un’importante crisi economica tra il 73 e il 95, dovuta al fatto che si affacciano sul mercato delle nuove potenze cioè gli Stati Uniti, il Giappone e la Russia. Queste nazioni, che fino a quel momento erano state aiutate dalla produzione europea, iniziano a produrre per conto proprio, quindi l’Europa si ritrova con una sovrapproduzione e questo porta alla crisi, perché se c’è una sovrapproduzione, i prodotti per essere venduti devono costare meno il che incide sull’economia delle industrie, e molte non reggono questo abbassamento dei prezzi e falliscono, e quindi si determina il licenziamento (chi perde lavoro non ha capacità economiche e quindi non acquista e di conseguenza c’è un ulteriore crisi dell’industria). Mentre fino all’inizio della prima guerra mondiale, quindi attorno al 1913-14, c’è una ripresa, tant’è che si parla di una seconda rivoluzione industriale, che porta un profondo cambiamento nella società. Se la prima rivoluzione industriale si era basata soprattutto sul carbone, quindi l’energia vapore, e sul ferro, quindi la costruzione di locomotive..; la seconda si sostanzia soprattutto sull’acciaio, il petrolio ma soprattutto sull’elettricità. L’elettricità prima era utilizzata soprattutto nelle industrie, le quali si muovono a ritmi maggiori, perché cambia, appunto, l’energia che serve per muovere i macchinari, cambia anche l’ambiente lavorativo. Successivamente l’elettricità verrà utilizzata anche a livello sociale e privato, es elettricità nelle strade, che fino ad allora erano molto buie (c’erano le lampade a gas). Ciò comporta il fatto che c’è una maggiore circolazione, una vita oltre gli orari stabiliti nel secolo precedente. L’elettricità verrà portata nelle case e di conseguenza questo cambia completamente la vita delle persone. Il petrolio è un altro fattore fondamentale di cambiamento, perché sostituisce il carbone, quindi c’è una diminuzione dei fumi e dello smog causato dal fatto che veniva bruciato il carbone nelle industrie. La lavorazione del petrolio porta al cherosene per il riscaldamento nelle case. Il petrolio, in un momento successivo, si trasformerà in benzina e questo porta alla creazione del settore automobilistico e alla messa in strada delle prime automobili (La Fiat nasce nel 1899, mentre in America nasce la Ford). Le automobili sono ancora appannaggio di pochissimi facoltosi e con una velocità limitata, però ciò accorcia le distanze rispetto ad uno spostamento che avveniva con le carrozze. Invece l’acciaio, che viene usato sempre di più al posto del ferro, è più resistente del ferro ed è più malleabile, quindi può essere utilizzato in tanti settori, addirittura nell’86 inizia la costruzione della torre Eiffel. Cresce anche l’industria chimica che porta a creare dei fertilizzanti chimici, cosa importante per una società in cui l’agricoltura ha ancora uno spazio molto ampio, perché l’uso di fertilizzanti, che non siano solo naturali, permette una produzione migliore. Inoltre l’invenzione del telefono, della radio (elemento significativo e diffuso dal 1910) e numerose pubblicazioni di giornali, permettono a molte più persone di venire a conoscenza di notizie e si crea l’opinione pubblica, cioè un comune pensare, una modalità di pensiero/ragionamento molto diffuso. C’è una crescita dell’industria e della produzione anche gli Stati Uniti, perché viene introdotto come modalità lavorativa il Taylorismo, da Taylor il quale ha l’idea di parcellizzare=dividere il lavoro, cioè un operaio si muove e va a svolgere una determinata operazione (non compie più tutto il processo produttivo come l’artigiano). Al Taylorismo si sostituirà il Fordismo, creato da Ford. L’idea di Ford, per velocizzare la produzione, è quella di far muovere il prodotto non il lavoratore, ovvero si crea la catena di montaggio. Per cui viene a mancare anche la necessità di una specializzazione, in quanto l’operaio deve impara a fare solo il suo lavoro. Questo determina una crescita della produzione la quale determina una maggiore circolazione della merce (standardizzazione dei prodotti), che può essere venduta a un prezzo inferiore per cui può essere adattato a un mercato molto più ampio. Il fatto che le persone possano accedere agli stessi prodotti e usufruiscano degli stessi prodotti, determina una omogeneizzazione della società (abbigliamento per esempio con la nascita dei grandi magazzini: Harrods in Inghilterra e i grandi Magazzini Bocconi>Rinascente in Italia). La diffusione dell’ideologia socialista contribuisce alla creazione dei sindacati (in Italia nasce la CGDL nel 1906). A fine 1800, primi 1900 cominciano a muoversi anche i primi movimenti femministi che rivendicano la volontà delle donne di votare, perché viene allargata sempre di più la base elettorale, infatti in quasi tutti gli stati europei si arriva al suffragio universale maschile (in Italia nel 1912 si arriverà al suffragio universale maschile, mentre al suffragio universale nel 46 per votare al Referendum). I sindacati rivendicano determinati diritti e uno dei diritti che si riesce ad ottenere è la giornata lavorativa di otto ore che permette ai lavoratori di avere del tempo libero che porta all’associazionismo ad esempio sportivo, quindi la possibilità di praticare degli sport; nascono le prime squadre di calcio e ancora prima il ciclismo. Ci saranno le prime olimpiadi del 1896. All’inizio del 1900 viene invitato anche il cinematografo dei fratelli Lumière, viene sperimentato il primo volo aereo, e si incomincia (soprattutto nelle classi più agiate) a spostarsi per la villeggiatura. I partiti non possono più mettersi insieme spontaneamente ma nel partito bisogna avere un riconoscimento, una tessera di appartenenza. L’associazionismo porta alla nascita anche dei partiti. Il partito (bisogna avere una tessera di appartenenza) è l’espressione di una forma, ideologia, non è un raggruppamento di uomini appartenenti a classi elevate che hanno la stessa visione soprattutto a livello economico, ma c’è anche un discorso ideologico, e infatti si diffondono i partiti socialisti nelle varie nazioni europee. Si avvicinano alla politica anche i cattolici nonostante il non expedit di Pio 9 (Breccia di porta Pia). Adesso c’è una nuova bolla papale del 1891 di Leone 13 “rerum novarum”= delle cose nuove (in questa bolla si analizzano una serie di elementi nuovi di una società che è in cambiamento). Quindi c’è la possibilità da parte dei cattolici di partecipare alla vita politica ma nel senso di essere presenti, non di fondare un partito. Il primo partito cattolico che si chiamava partito popolare e che poi si trasformerà in democrazia cristiana, viene fondato nel 1919. Tutto questo, la possibilità a molti individui di disporre di oggetti, di poter partecipare a determinati eventi, l’opinione pubblica, creano quella che è la società di massa, società in cui c’è una standardizzazione di ogni elemento e aspetto. Quindi la società non è più così elitaria com’era nel 1800. Sono ancora molto più avvantaggiate le classi più agiate e soprattutto la classe borghese che cresce, si stabilizza economicamente e ha un ruolo importante che contrasta con l’avanzata dell’ideologia socialista. La borghesia elabora uno schema preciso di società che confligge con l’ideologia dei lavoratori e socialista, che rivendicano anche loro la propria festa di benessere e hanno una modalità di vita particolare. Invece la società di inizio secolo è tarata sulla forma della borghesia che si sta “sedendo”: finora la borghesia è stata una classe innovativa, cioè la spinta al cambiamento è sempre arrivata dalla borghesia (illuminismo, rivoluzione francese) e invece adesso la borghesia ha raggiunto un benessere, una modalità di vita che la stanno facendo diventare una classe più conservatrice che ha stabilito determinati modelli di vita, di comportamento che difende. Gli scontri più significativi saranno a causa del fatto che la classe lavoratrice rivendica i propri diritti, dei diritti che gli vengono negati, infatti la rivoluzione russa e il fascismo nascono da questo scontro, dalla paura da parte della borghesia di perdere determinati diritti.
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