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Sociologia: concetti fondamentali, Dispense di Sociologia

I concetti fondamentali della sociologia, come il concetto delle buone ragioni, il ruolo e lo status nella società, la nascita della sociologia come scienza empirica e la cultura come contenitore di norme, valori e comportamenti. Vengono inoltre presentati i pensieri di Rousseau e Saint-Simone riguardo all'uomo e alla società. utile per comprendere i concetti base della sociologia e la loro applicazione nella vita quotidiana.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 07/07/2022

gaia.tagliabue
gaia.tagliabue 🇮🇹

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Scarica Sociologia: concetti fondamentali e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! Gaia Tagliabue 1 INTRODUZIONE Concetto delle buone ragioni: lo troviamo nella vita perché se non capiamo ci creano inquietudine e incertezza, perché noi viviamo nella Routine in quanto ci aiuta a non impazzire, quando si rompe viviamo nell’incertezza. Il nostro bisogno primario diventa quello di avere informazioni altrimenti si può cadere in una malattia patologica perché non abbiamo delle spiegazioni per quello che accade. Il significato delle nostre azioni viene attribuito da CHI LEGGE perché chi ci guarda dall ’esterno decide cosa stiamo dicendo, anche se in realtà è diverso dal nostro pensiero. Noi dobbiamo essere consapevoli di tutto così si possono seguire dei percorsi strategici nel nostro modo di relazionarsi. SOCIOLOGIA=INDIVIDUO, COPPIA, TRIADE CHE SI REAZIONA da 4 persone in poi diventa un gruppo dove emerge la LEADERSHIP ovvero un individuo con una capacità specifica nominato da altri membri o che emerge per le sue capacità. Il gruppo serve per distendere le tensioni e a socializzare. SOCIOLOGIA=SCIENZA EMPIRICA perché ha teorie che portano a fare delle indagini sul campo per smentire o confermare il tutto per poi farla sviluppare (studio dei gruppi) Sociologia nasce quando la società diventa un problema, fa parte della modernità, quando ci sono grandi cambiamenti in corso. Gli uomini sono artefici della propria fortuna, quando il lavoro è cambiato ovvero quando l’economia ha iniziato a basarsi sul valore della moneta e non più sullo scambio di oggetti, prima il lavoro si basava sulla manualità, passione, conoscenza… ora si basa sul costo del materiale, ore di lavoro… Esistono delle regole preesistenti, tramandare queste regole è un sistema strategico. Imparare le regole è un concetto sociologico. È difficile cambiare le regole perché sono radicate nella cultura moderna. La cultura per la sociologia è un contenitore di norme, valori, comportamenti, modi di essere e fare che caratterizzano la società. VALORI, NORME, COMPORTAMENTI sono legati tra di loro perché dal valore nascono le norme che decidono cosa fare e portano ai comportamenti nei vari contesti. Sono le prime basi della sociologia Gaia Tagliabue 2 SOCIETÀ RUOLO E STATUS Tre temi fondamentali per capire le caratteristiche della società, per capire quali sono le persone importanti con cui interagire e capire quali temi affrontare. SOCIETÀ= insieme di individui (rete) STATUS= posizione statica dell’individuo nella società (nodo) RUOLO= posizione dinamica dell’individuo nella società Mondo globale cerca una unità ma anche una disparità dei diversi valori in cui si crede e legittimano le diverse norme Rispetto della regola=condivisione del valore che sta dietro la regola stessa STATUS e RUOLO rimandano alle caratteristiche individuali che caratterizzano ogni essere all’interno della SOCIETÀ. SOCIETÀ caratterizzata dall’essere una rete ovvero un insieme di persone connesse tra di loro con relazioni. - SOCIETÀ TRADIZIONALI si nasceva e moriva con la stessa posizione sociale (schiavo schiavo) non c’era la possibilità di avere una mobilità sociale interna . - SOCIETÀ MODERNE/FLESSIBILI status ascritto pesa ma qui puoi avere la possibilità di acquisire un nuovo status che permette di muoverti all’interno della società. - Proviamo nuove relazioni. Idee di una nuova società + idee pregresse determinano l’approccio relazionale all’altro sono qualcosa complesso perché non sappiamo cosa ci aspetterà STATUS è la posizione che un individuo occupa nella società - STATUS ASCRITTO è lo status che acquisiamo nel momento della nascita dalla nostra famiglia. - STATUS ACQUISITO è il riscatto da status ascritto, dà la possibilità di un movimento interno nella SOCIETÀ MODERNA. Lo si acquisisce in merito alle azioni che facciamo e più ne facciamo più ha un peso. In base alla SOCIETÀ cambia lo STATUS: - Le caratteristiche dello STATUS ACQUISITO sono importanti per capire in quale società mi trovo. - La flessibilità è caratterizzata dalla SOCIETÀ. Capisco quando la posizione data dalla famiglia è modificabile nella società RUOLO rimodella le caratteristiche della società - Non è unico - Appartiene alle caratteristiche della società dove viviamo che definisce il “Perché del nostro ruolo, obblighi, richieste” come bisogna relazionarsi secondo certe regole - È SOCIALE per sua natura come lo STATUS perché tipicizzato - Richiede reciprocità anche se questo indica un problema perché possiamo avere più RUOLI nella società che vengono messi a tema dalla norme (Regole) altrimenti potrebbero crearsi potenziali conflitti. - ASPETTATIVE DI RUOLO partiamo con dei preconcetti e alcune volte si esaudiscono altre no. ES: Ruolo di genitore richiede dei figli, ha obblighi e regole nei loro confronti. Ruolo del professore richiede degli studenti, ha obblighi e regole nei suoi confronti. Anche figli e studenti hanno un ruolo e devono rispettare le regole imposte da genitori e prof. Gaia Tagliabue 5 ROUSSEAU 1700 Sviluppa le TEORIE DEL CONSENSO Uomo per sua natura è buono. Rousseau accusa le scienze e le arti di non avere linee moraliste. Uomo fuori dalla società è buono con i simili perché il suo spirito coincide con uno spirito di sopravvivenza Amore di se, mi spinge a sopravvivere in alleanza con altri che condividono le difficoltà. PROBLEMA: l’uomo lega con gli altri, sviluppa interessi verso gli altri dall’amore di se (voglia di vivere) a amor proprio (amore nato dal confronto che ciascuno da con gli altri). Basta autoconservazione per voglia di fare ma è voglia di distinguersi dagli altri. L’uguaglianza voluta da Rousseau diventa disuguaglianza CONTRATTO SOCIALE Fatto tra uomini, nasce dall’esigenza di chi ha di più. Si deve mantenere ciò che ha acquistato in più dagli altri. Si costruisce un contratto sociale che sancirà una proprietà privata e viene abbandonato il diritto naturale. Si costituisce un governo che è diverso dalla sovranità (Hobbes) dove si delega alcuni diritti naturali, la sovranità resterà al popolo che delegherà al governo parte dei diritti. Gaia Tagliabue 6 SAINT-SIMONE 1760-1825 Istruzione diffusa che deve emancipare tutto popolo, vantaggio sociale aiuta individui assumere dimensione funzionale nella società in cui vivono. Istruzione nozionistica che si fonda sulla trasmissione rituale del sapere dove professore è protagonista e allievi sono passivi (Napoleone) Saint-simone aveva spinta rivoluzionaria perché suo sogno avere educazione continua Doveva promuovere scienza e ricerca, attraverso il rinnovamento, perché: scienza insegnava ragionare e tecnica con quale si liberava era facilitazione del lavoro. Scienza e conoscenza si attualizzano in pratiche tecniche supportate da tecnologia per liberare uomo dalle fatiche quotidiane. Se la Francia perdesse fisici e chimici andrebbe in fallimento, invece se dovessero cadere i duchi, vescovi il popolo sentirebbe solo una mancanza di affetto. BASE c’è comprensione dell’utilità sociale degli individui che intrattengono relazioni con simili e vengono valutati in base a quanto sia reciprocamente utile la relazione. Sulla base di questo bisogna costruire stato uno stato più positivo, razionale-positivo capace di valorizzare competenze dei suoi tecnici, ovvero uomini che lavorano insieme per ottenere un reciproco vantaggio che porti ad una equa ricchezza dell’individuo. COMTE 1798-1857 1) conia termine sociologico 2 ) darà Durkheim prospettive teoriche che si fondano sul positivismo prendendo spunto da Saint-Simon 1830 corso filosofia positiva parla sociologia originata dalla fisica sociale, che passa attraverso lo studio della realtà studiata attraverso fisica dei moti di corpi. fisica corpi fisica sociale attraverso continuità Scienze si sviluppano mantenendo stesso metodo positivo, cambia metodo analisi per lo studio dei corpi inanimati animati sociali. Cambia oggetto, non il metodo perché si fonda su fatti che devono osservare le teorie che diano delle leggi per interpretare fenomeni a partire da quelli fisici (fisica che è chimica), biologico e poi sociale perché cerca capire dinamiche che interessano a ciascuno degli oggetti. OBIETTIVO assumere capacità riguardo controllo comportamento umano, capire modo in cui uomini si relazionano tra loro, perché all’inizio si pensava di orientare gli uomini attraverso la società e per essere di utilità agli altri individui. Stadi della vita secondo Comte Stadio TEOLOGICO che rappresenta infanzia dell’uomo = pantheon politeista per uscirne fuori bisogna abbandonare il pensiero semplice della spiegazione degli eventi. Stadio MONOTEISTA che apre strade alla adolescenza dell’umanità che forma stato metafisico in cui dimensione dominante è il pensiero ovvero che uomo si interroga sul perché abbia abbandonato le facili spiegazioni degli eventi del pantheon attraverso il pensiero delle cause a lui esterne come la natura, geometria, la materia, ragione. In questa fase la speculazione del pensiero prende sopravvento rispetto visione facile e infantile che aveva attribuito ragione degli eventi ai poteri divini, ci sono anche qui quelli lontani ma appartengono al medesimo ecosistema dell’individuo ma è sempre punto di passaggio. Gaia Tagliabue 7 Stato VIRILE si raggiunge il positivismo età dell’intelligenza, lo studio dei fenomeni per come si realizzano, non è più la natura ma è il processo che caratterizza il fenomeno dove posso intervenire tramite metodo sperimentale che il positivismo mette a punto. Io posso intervenire nei fatti = dati della scienza che io studio. (Capire la logica del positivismo che fonda la scienza sperimentale moderna. Fatto e fenomeno che x durk heim è importantissimo.) Fatto e fenomeno Per Comnte è il punto di attenzione per sviluppare scienza su base positivismo, ovvero che il fatto di cui si occupa è reale, fatto sociale lo tratto come una cosa, quindi fatto scienza non è pensiero ma è qualcosa che si incontra nel pensiero. Positivismo esprime con la sua ricerca la necessità dell’utilità, il fenomeno è utile perché fenomeni devono contribuire al miglioramento concreto delle condizioni umane, perché il fenomeno è certo e esiste ed è misurabile perché è preciso ovvero che ha dei confini. Positivismo si basa metodo empirico che si basa sulla misurazione e ogni fenomeno reale e concreto è quindi misurabile, diventa preciso dentro confini che lo ingabbiano ma lo rendono distinguibile dagli altri fenomeni. Il positivismo e il fatto del positivismo assumono visione positivista che sottolinea il concetto positivo della visione positiva del mondo. Critica all’illuminismo del suo maestro perché sistema troppo critico per momento storico senza proporre visione ottimista e positivista della realtà che avrebbe dovuto succedere. La scienza per arrivare organizzare stato positivo che caratterizza la società al quale individuo tende deve concentrarsi per studiare fenomeno positivo a studiare fenomeni reali, misurabili all’interno del metodo che ha definito e, utili nel sistema di relazioni che società propone. questa prospettiva passa per studio fisica declinata i corpi immobili biologia fisica sociale secondo logica di sempre della scienza che è esplora nella prospettiva positivista per cui studiare singoli fenomeni per studiare fenomeno evolutivo e poi spiegare sua dimensione processuale nel tempo che evolve. Questo riguarda società Due concetti base emergono idea fisica sociale statica e una dinamica. Sociologia deve studiare la società per quello che è in un momento e per quello che inevitabilmente può divenire cambiando attraverso il tempo. Dimensione statica, si indentifica nell’ordine che determina la staticità/organizzazione del tempo presente di ogni sistema sociale. Quali sono le caratteristiche/fatti/fenomeni che determinano ordine in certo momento storico, ovvero che società che si riproduca cosi come oggi; in che modo fenomeni sociali tendono restare come sono, quando esistono concetti d’ordine, studio della fisica sociale statica? Non sempre è così, perché Comte ha come maestro Saint-Simone che passa attraverso una rivoluzione che misura una restaurazione e considera tempi profondo cambiamento condivisi con Comte, lui ha vissuto processo di cambiamento della società. Esiste concetto per caratterizzare dinamica e non e concetto di cambiamento, per sociologia diventa processo di mutamento per Comte è il progresso che incorpora un neutroprocesso di mutamento (cose cambiano) al quale si attribuisce valore positivo. PROGRESSO=CAMBIAMENTO POSITIVO Prospettiva non poteva che essere visto in modo positivo, cambiamento è positivo, se la statica si rompe e il concetto d’ordine che garantisce dimensione storica statica della società si rompe, deve essere orientato da una ragione di mutamento che si trova forma di progresso. Aboliamo ordine x raggiungere stato migliore di quello attuale=progresso. Idea sociologia che si occupa dimensione statica, oggi chiamata sincronica (avendo centro concetto ordine), va oltre Comnte e di una sociologia che prende spunto dalla fisica dinamica di Comnte, elaborando in termini meno valutativi le dimensione del progresso e altra dimensione che va oltre la visione positivista. Gaia Tagliabue 10 Molti di noi non ambisce altro che di essere coerente con le regole che la società gli ha dato. Siamo anche felici di quello che è atteso che noi legittimamente si faccia rispondendo proc sociali che caratterizza tuta nostra vita. Non ci rende conto di essere prigionieri di questa società, è anche positivo di essere funzionari di una organizzazione che in cambio ci permette di sopravvivere rispondendo ai nostri bisogni. La divisione del lavoro sociale 1893 Sostiene che sociologia è una scienza empirica che elabora leggi a partire da quelle che sono le osservazione del campo, grazie a questa sottolineatura (empiristica) l’ha resa autonoma affermando legittimità di avere metodo ancorato alla visione dell’epoca. Studia urbanizzazione, uomini si concentrano nelle grandi città che esplodono perché forniscono lavoro perché sono luogo dove si sviluppano le fabbriche, nota grandi differenze tra società moderna e quella pre-moderna, nota che quella moderna promuove la differenzazione che si basa su quello che ognuno fa Società medioevale ognuno faceva un po’ tutto: fabbro ferrava i cavalli e costruiva le scarpe per uomini e donne del villaggio (lavorava per i pedi di tutti) Società industriale che chiedeva specializzazione in base a quello che faceva (maniscalco lavorava solo per i cavalli perché tutto è diverso, i clienti, strumenti utilizzati…) Processo di modernizzazione porta a una progressiva specializzazione delle professioni che si differenziano da una società meccanica a società organica (tutti fanno un po’ di tutto a ognuno ha una propria specializzazione) = VISIONE EMPIRICA Società sta sopra l’individuo che trova la sua ragione di essere nell’appartenenza del gruppo sociale dove si indentifica , esiste perché condivide coscienza collettiva è insieme delle credenze, sentimenti, culture è il serbatoio che permette a ciascuno di riconoscersi come appartenente a quel collettivo, sovraordina gli individui ma tramite il processo di socializzazione penetra in ciascuno di essi e nessun individuo avrà mai potere di modificare quella coscienza collettiva fortunatamente perché è lì che fondiamo la nostra individualità che permette di essere parte di quella società, perché individuo è portatore di interessi individuali, la società è portatrice di ordine STRUTTURA=ORGANIZZAZIONE=SOCIETÀ quindi sistema di regole che garantisce l’ordine riconoscendosi nel quale individuo mantiene relazioni efficaci e non conflittuali con gli altri. Se io non rispondo al ruolo di atteso nel sistema di relazione a cui partecipo io non sono funzionale, morale, altruista perché ruolo che si fonda su aspettative che altri hanno su di me accusa è di tradimento delle aspettative. Società è superiore in tutto e per tutto all’individuo anche in termini di valori. Questa è l’opzione di fondo che permette a Durkheim di costruire la sociologia, perché si sente moralmente e sociologicamente più alto. Sociologia è moralmente adatta a governare la società di fine 800/inizio 900 perché ci si sta preparando al primo conflitto mondiale che è portato da dal disgoverno che passa attraverso il disordine sociale. Gaia Tagliabue 11 Le due solidarietà - Solidarietà meccanica • Società medievale (società semplice) • Non esiste divisione del lavoro • Massima uguaglianza • Legame passa attraverso solidarietà che corrisponde a una stimolazione meccanica • Coscienza collettiva= una sola possibilità di scelta - Solidarietà organica • Società industrializzata (società complessa) • Relazione che si fonda sul riconoscimento funzionale della differenziazione, riconosce l’utilità di essere diversi • Specializzazione nel lavoro • Diritto restitutivo • Conoscenza collettiva= scegliamo tra diversi opzioni che mi sono state dalla società attraverso il processo di socializzazione, offrendo una migliore sopravvivenza a tutti Le regole - Necessario che società abbiamo un riconosciuto corpo di regole giuridico/morali che sono obblighi per gli individui, il loro mancato rispetto necessita di essere punito • Perché sistema di regole che penetra nell’individuo fa si che esso accettandolo si comporta come la società si aspetta e gli chiede raddrizzandole eventuali aspetti che deviano dalle attese delle regole. DEVIANTE ovvero il criminale è tale perché devia dalle regole, ovvero che devia dai comportamenti attesi dalla società e dagli individui che la compongono in quanto essi sono conformi alle regole ovvero le attese, deve essere ricondotto alle attese regolamentate, in quel modo è utile a quello che ci aspetta, per far funzionare sistema ORA la società ha fatto penetrare le regole in ciascuno di noi • Se non esiste un sistema di regole adeguato si crea il problema della ANOMIA che offre scenario spaventoso x sua dimensione esplosiva che porta l’individuo a non governare i confini. Questo scenario diventa talmente difficile a livello cognitivo e morale che esito porta al suicidio perché non riesce a sopportare la caduta dei limiti che le regole impongono • Nascono dai valori che fondano la coscienza collettiva Il reato - Ampiamente studiato dalla sociologia, nella sua forma di deviazione della regola - È una forma di agire che comporta riprovazione dalla collettività perché è il TRADIMENTO DELLA COSCIENZA COLLETTIVA - Ha una percezione che è esterna all’individuo perché non è reato quello che percepisco come tale ma lo è quando la collettività lo recepisce come tale e che definisce come tale attraverso il sistema di regole - Solidarietà meccanica • Reato corrisponde a sanzione che soddisfava coscienza collettiva • Chi commetteva qualcosa di male veniva punito perché aveva trasgredito i valori profondi che lo facevo appartenere a quella comunità • Era una espulsione dalla comunità (esilio) Gaia Tagliabue 12 - Solidarietà organica • Riduzione coscienza collettiva • Reato viene sanzionato tramite una riconduzione del valore appartenente a una determinata area di quella collettività • Sanzione non riprende i sentimenti, ma ripristina il valore funzionale che ciascuno ha all’interno della società dopo la sanzione devi ritornare a com’eri prima di commettere il reato manifestando comportamento disfunzionale al buon funzionamento della società Differenziazione sociale - Non è ricerca di felicità e piaceri, ma è risposta alla necessità di specializzazione di funzionalità in una società che cambia perché aumenta di volume e di densità morale (incremento di scambi e comunicazioni tra individui) Aumento della presenza degli individui sulla medesima area industriale costringe gli individui a comunicare tra di loro. A una DENSITÀ MATERIALE (frutto della compressione di più individui nello stesso luogo) corrisponde DENSITÀ MORALE (frutto del moltiplicarsi delle relazioni nel medesimo luogo) Si sviluppa la CONCORRENZA che porta al conflitto - È una garanzia per la diminuzione del conflitto perché nessuno si sovrapporrà all’altro ma ciascuno, uno accanto all’altro, contribuirà al funzionamento perfetto della società. Tutti questi sono concetti che lo porteranno a sviluppare un metodo che gli permette di osservare sul campo le variabili (fenomeni) gli indicatori (connessioni tra variabili) della sua teoria per poi andare oltre. Le regole del metodo sociologico 1895 È il testo nel quale la sociologia prende autonomia dalle altre scienze, perché ha una specificità nel metodo, ovvero che definisce chiaramente oggetto di studio e quali sono gli strumenti e i processi che utilizza per mettere a fuoco questo oggetto di studio. OGGETTO DI STUDIO=FENOMENO SOCIALE che si sostanzia nel FATTO SOCIALE Assumiamo una prospettiva organicista, olista, funzionalista, strutturalista. Il fatto sociale consiste in ogni modo di fare, più o meno fissato, capace di esercitare sull’individuo una costrizione esterna, oppure un modo di fare che è generale nell’estensione di una società data, pur avendo esistenza propria, indipendentemente dalle sue manifestazioni individuali - È un modo di fare, fenomeno concentro che accade in un contesto/scenario e quindi l’osservatore terzo (ruolo dell’osservatore) può osservare/guardare/misurare che sono i passi per comprenderlo. Ha una sua stabilità, ovvero tende a ripetersi cioè si cristallizza - Cristallizzazione ovvero si stabilizza, infatti noi viviamo di pratiche consolidate che sono modi di fare che noi abbiamo appreso e che continuiamo a ripetere come tali, la società li ha cristallizzati nel diritto, le ragioni per le quali anche un diritto tecnico è appreso dalla società e ha strutturato con delle norme che prevedono delle punizioni se non si rispettano certe cose (punizioni quando non si fanno delle cose come ci si aspetta che siano fatte) cioè se non si replica quel fatto sociale come lo si è sempre replicato. MODO DI FARE ABITUDINE CRISTALLIZZATA APPRESO nel PROCESSO SOCIALIZZAZIONE SE NON RISPETTATA=PUNIZIONE Gaia Tagliabue 15 non conosciuta, conoscibile attraverso le scienze positivismo legandosi al quale si poteva accogliere la chance di lanciare finalmente il sociologo e la sociologia come una disciplina accettata. MAX WEBER 1864-1920 Stesso periodo di Durkheim, la gente si interroga, nascono nuove scienze. Arriva da una famiglia calvinista tedesca, studia nelle famose università tedesche, 1903 diventa direttore dell’archivio di scienze politiche e sociali che nasce testimoniando la spinta delle nuove scienze come la sociologia. È tipico intreccio di studioso e scienziato di quel periodo capace di rielaborare maniera approfondita stimoli proveniente da diverse discipline, incrociandoli in maniera propositiva nuova. La sua è una SOCIOLOGIA INDIVIDUALISTA e dice che Durkheim ha sbagliato perché: - L’oggettività non è portatrice di ordine perché mondo oggettivo è caotico - Nella realtà non troviamo nulla di coerente, nulla che contenga sua spiegazione. Se noi individui interveniamo con un processo di interpretazione per spiegarci una interpretazione, quindi la spiegazione dell’oggetto e della spiegazione che mi sta davanti, non è né nel processo né nell’oggetto, è negli occhi del suo osservatore che spiega a se stesso quello che sta guardando alla luce dei valori che usa per interpretare che sono: • Valori individuali, quello in cui lui crede • Valori condivisi, quello che gli hanno insegnato nel processo di socializzazione • Valori che sono storicamente fondati in quel momento, ovvero condivisione di un periodo storico e processo di socializzazione. Insieme di questi tre valori che lui usa per interpretare quello che osserva La realtà è caotica, modo di osservala, interpretarla e leggerla attraverso interpretazione fonda la CONOSCENZA. Si fonda sulla spiegazione che so darmi alla luce dei miei valori di quello che osservo la conoscenza dipende da una scelta di valore e che dunque uso per interpretare (opposto di Durkheim dove l’individuo è costretto). L’individuo è scienziato che interpreta sulla base di valori e quindi fonda la sua conoscenza sull’interpretazione e dunque la conoscenza è legata ai valori dello scienziato e dipende da essi. La realtà è frutto di una mediazione culturale, team di scienziati che analizza un oggetto arriva a definirlo perché negozia i diversi pareri. La conoscenza del reale è mediazione culturale. Per salvare il processo scientifico, dobbiamo renderci conto che questa dimensione interpretativa , sulla quale si basa conoscenza, non è frutto del processo di valutazione, è frutto della competenza, che potrebbe variare in base ai valori interpretativi. Di conseguenza non mi porterà mai ad essere come Durkheim (positivismo, scienze naturali) ad avere delle regole fisse e deterministiche che portano a un risultato sempre garantito, ma la conoscenza che si basa su valori che possono cambiare e di conseguenza anche essa può cambiare, non sarà valutativa perché non cambia in funzione di giusto o sbagliato ma in base ai valori che il ricercatore dichiara, non potrà mai arrivare a leggere deterministiche ma solo a leggi probabilistiche. Questo è collegato alla dimensione della razionalità perché la razionalità è quella caratteristica il modo con cui tu stai pensando. Processo razionale di interpretazione e conoscenza è in qualche modo autoevidente, si possono seguire i passi e capire perché si è arrivati a una certa conclusione. Parole chiave: • Capitalismo inteso come un’attività organizzata ai fini del guadagno, razionalità si esprime tramite un calcolo razionale che ciascuno di noi fa per massimizzare il suo guadagno. Agire economico sarà quell’agire massimamente ovvero che contiene il massimo livello di razionalità. Gaia Tagliabue 16 • Studio dei libri contabili che sono tenuti razionalmente, un libro contabile è comprensibile a tutti colori che abbiano medesime competenze di decodifica del processo razionale dei esposizione dei conti. Esistono varie forme di razionalità : La razionalità non è effettiva conoscenza delle condizioni di vita che ci circondano ma consapevolezza che l’uomo ha la capacità di raggiungere le mete che vuole con il suo controllo razionale della realtà . È la chiave per capire il percorso che qualcuno sta facendo. - Razionalità formale è quella dell’agire economico, legata al fatto che il calcolo tecnico mi permette di eseguire un calcolo perfetto da tutti. Colloca in una relazione tecnica e chiara ciò che è perdita, profitto e ricavi. Non tutto si spiega tramite la razionalità tecnica (spiega i dettagli) e formale, ci sono altre scelte che sono razionali pur riferendosi ad altri ambiti. - Razionalità materiale sono delle forme che aiutano a spiegare qualsiasi scelta (politica, etica, artistica) Noi spesso accusiamo altri individui di comportamenti che non comprendiamo perché diciamo che non sono razionali, in realtà l’altro sta usando una razionalità differente da quella che sto usando io per cercare di comprendere il suo comportamento. Noi per primi abbiamo bisogno di comprendere tramite un processo razionale la situazione che viviamo per agire strategicamente in essa. La razionalità diventa così una capacità di governo della realtà caotica da parte dell’attore che ci è immerso. Durkheim individuo è come una marionetta, i cui fili sono mossi dalla società in cui vive Weber individuo ha tutta possibilità di governance in una situazione caotica e il governo sta nella capacità cognitiva e interpretativa valoriale nella consapevolezza di assumere un percorso razionale da parte dell’individuo, per questo è un approccio individualista. Classificazione delle classi Confronto con Marx, dove le classi erano legate dal fatto di possedere o non possedere i mezzi di produzioni, classi che anche nel loro evolvere erano definite sulla base della possibilità economica che ciascuno aveva. Classi erano degli insiemi di persone simili che avevano una coerenza in termini di possibilità economica. Weber considera anche il fattore spesa, le persone spendono in maniera non coerente rispetto alle possibilità economiche ma spendono in base alla propria voglia di essere e apparire. Esistono sistemi/gruppi di individui che possiamo considerare omogenei in base a quello che spendono. Non sono più classi perché esse sono gruppi di persone che hanno stessa possibilità economica di spesa che viene spiegato con la razionalità economica. Questo nuovo gruppo non lo si spiega con la razionalità economica, perché non è razionale sul piano tecnico-materiale, diventa razionale sul piano che condividono ideologie politiche/economiche etc.. che ci fanno capire l’indirizzo di spesa che viene espresso= CETI che hanno un medesimo stile di vita che si fonda sulla capacità di spesa. Weber fa diventare l’individuo artefice dell’agire sociale e di aver individuato nella dimensione della razionalità articolata in diverse forme di razionalità la linea interpretativa che lo aiuterà a spiegare tutte le modalità di agire degli individui. TONNIES 1855-1936 Uno dei fondatori tedeschi della sociologia, insieme a Simmel e Weber. Colui che ha sottolineato la comunità e la società. La scienza ci aiuta a comprendere la società che cambia, i concetti che ci permettono di costruire teorie che forniscono alla scienza la capacità di spiegare il mondo reale. Gaia Tagliabue 17 Osservando la società che cambia Tonnies inizia a postulare che noi ci muoviamo da una comunità a una società da organizzazione degli individui che si fonda sulla comunità fino ad arrivare a una organizzazione che si basa sulla società. - Comunità è caratterizzata da forte appartenenza identitaria che si fonda sul sentimento di appartenere alla stessa comunità attraverso il coinvolgimento emotivo, prima ancora della interpretazione cognitiva e razionale di appartenenza. È l’unione della volontà di tutti gli individui che si sentono di appartenere a una medesima comunità di cui condividono affetti, modi di vedere e sentire, sentimenti comuni. Si fonda sul rapporto padre-figlio che costruisce un processo educativo (processo di socializzazione) che è costruito sulla relazione diretta e di sangue. - Società dove gli individui non si sentono di appartenere, ma decidono di appartenere ciò costruiscono un contratto sulla base del quale decidono di costruire un patto che li lega all’interno di quella società . Quello che muove gli individui a costruire questo patto è l’individualismo e l’egoismo, concorrenza in forme di rapporto economico che devono essere stemperate su base di alleanze che vanno a costituire la relazione sociale. Permette di massimizzare per tutti il profitto attraverso una relazione di scambio che inizia a diventare qualcosa di misurabile, diventa criterio oggettivo che si misura sul tempo medio che si impiega per produrre oggetto dello scambio. Attraverso lo scambio si può diventare più ricchi e più poveri, attraverso il vantaggio di costruire una società che si fonda su relazioni decise sulle lezioni strategiche che decidiamo ad attivare e riusciamo a massimizzare uno scambio più utile per tutti. Si ferma a sottolineare l’evoluzione della comunità a società evidenziando lo scambio come motore della relazione perché è la volontà degli individui che si realizza attraverso uno scambio, una volontà essenziale che rappresenta l’istinto, la volontà che emerge dalla vita organica che si vuole affermare e chiede di sopravvivere, volontà essenziale che è sufficiente all’interno della vita comunitaria iniziale per la quale la similitudine degli individui e la condivisione degli affetti, - Volontà arbitraria perché l’individuo è individuo di questa volontà che è centrata sull’individuo che emerge come autore delle scelte che si esplicitano con le scelte di questa volontà perché si declina in una volontà che esprime deliberazione che permette al suo autore di distinguere tra i mezzi e i fini per raggiungere strategicamente l’obiettivo che si ha . Scegliere attraverso i mezzi le possibilità che può realizzare, la scelta avviene attraverso una discrezionalità, volontà arbitraria che si esercita nella volontà di descrizione, quindi l’autore fa una scelta di scopo discrezionale che tocca a lui per la quale sa esprimere le ragioni per cui fa questa scelta, quindi la sua volontà si determina in un concetto. Deliberazione (mezzi-fini) Discrezione (scelta della scopo) Concetto (attribuzione di senso) SIMMEL 1858-1918 Viene accusato di essere fin troppo positivista quando propose le sue teorie. Problema della sociologia è il suo oggetto di analisi, perché si sta parlando di uomini che sono in relazione tra loro, e l’uomo è il risultato di forze eterogenee che insistono sull’aggregazione biologica come la cultura, che lo rendono così complesso per il quale evidenziare leggi generali che ne possano spiegare il suo governo è pressochè impossibile, questo mette in discussione alcuni aspetti scientifici dell’approccio positivista per cui il mandato è quello di studiare il particolare per raggiungere il generale nel quale costruire una legge che sia valida per tutti i casi che sono stati studiati sul campo. Lo scienziato sta cercando di generalizzare in modo da costruire una legge che sia in grado di spiegare il fenomeno che sta studiando e da qui rendere prevedibile la sua funzione e lo scenario complesso in cui lo scienziato vive. Gaia Tagliabue 20 PARETO 1848 – 1923 Ha scritto “Trattato si sociologia generale” 1916 È un pessimista antropologico ed è dotato di un ottimismo epistemologico. Pessimista quanto vuole nei confronti dell’uomo, però nei confronti della scienza è ottimista. Metodo scientifico della logica sperimentale (positivismo) permette una conoscenza razionale dell’attività umana che ci aiuta comprendere. Prende come esempio l’uomo economico perché è quello maggiormente dotato di razionalità, infatti identifica il modo d’agire dell’individuo nelle azioni logiche o nelle azioni non logica. • Azione logica quando mezzi e fini sono in sintonia tra di loro (Uomo economico). Ha una corrispondenza tra fine e mezzi che ha disposizione (fine oggettivo) ma ha anche un a consapevolezza dell’attore di questa corrispondenza (fine soggettivo). Attore agisce logicamente perché elabora strategia consapevole di utilizzo che massimizza l’efficacia di quello che ha a disposizione per ottenere obiettivo che è possibile. • Azioni non logiche caratterizzano l’agire individuale, dobbiamo capire le conseguenze delle azioni non logiche perché sono quelle meno evidenti (meno evidenza per la loro comprensione) e sono le più diffuse. Dobbiamo identificare i residui= impulsi emotivi effettivi (non razionali) che spingono l’uomo ad agire, ma spiega, inventandosi forma di razionalità, il suo modo di agire perché non può accettare di essere un uomo irrazionale, deve trovare delle ragioni per la quale l’irrazionalità che lo spinge ad agire è giustificata in una forma di razionalità che si inventa (derivazioni). Gli stimoli che ci fanno agire sono 6 residui che identifica in : • Istinto delle combinazioni e persistenza in aggregato noi combiniamo, associamo, uniamo tra di loro aspetti che “suonano” attinenti l’uno con l’altro. Costruiamo delle connessioni causali che non sono né verificate né verificabili. Combiniamo tra loro cose, oggetti, azioni, prospettive sulla base di una casualità o nesso di causa che non è provato né provabile, questo fa si che noi intraprendiamo determinati percorsi di azione, più le intraprendiamo più diventano routine messe sempre meno in discussione. Combinazioni consistono in un aggregato che orienta nostro modo di agire. Facciamo associazioni che reputiamo causali attribuiamo a un risultato una causa che non proviamo ma nella quale crediamo, continuiamo a incrementare questa routine, quanto più implementiamo questa routine, quanto più questa routine diventa persistente, sempre meno argomentata e giustificata ma che spinge a un nostro comportamento. • Bisogno di manifestare con atti i sentimenti abbiamo bisogno di manifestare in nostri comportamenti, manifestare nostri sentimenti con degli atti. Così si può giustificare anche il comportamento religioso che non trova nessun’altra causa se non dover metter in piedi una sorta di cerimoniale che evidenzia i nostri sentimenti e partecipazione religiosa. • Residui in relazione con la società molti residui sono motivati dal bisogno sottostante che l’individuo ha di vivere nella società. La soliderietà è un bisogno che si ritrova nella ragioni di vivere in società, necesità di avere un capo, dimensione altruistica e gerarchica si trova la sua ragione solo nel bisogno emotivo di condividere per esprimere affettività attraverso un atto. Condividere quindi è la necessità di stare insieme. • Intergità dell’individuo e delle sue dipendenze la propria integrità è un residuo che si esprime nel possesso della propria dipendenza, quindi nel possesso che viene definita la proprietà privata. Integrità dell’individuo e delle sue dipendenze è il senso di proprietà privata. Questo scatena un comportamento. • Residuo sessuale non è l’impulso sessuale ma sono i sentimenti connessi nella relazione tra i geni. Gaia Tagliabue 21 Riassunto: Nostro individuo che dovrebbe agire logicamente valutando che cosa vuole e che cosa può raggiungere per quello che ha a disposizione. Sulla base della consapevolezza di ciò costruire una strategia. Il più delle volte non agisce così perché agisce in maniera illogica perché combina tra loro concetti che non hanno ragione di essere combinati tra di loro, perché non esiste una giustificazione e nesso di causa che li combini, si abitua a queste combinazioni che continuano a giustificare comportamenti, sente il bisogno di esprime i suoi sentimenti di gioia e dolore e quindi fa delle cose per esprimere le sue emozioni non per altro. L’individuo non può/non vuole rendersene conto, allora si è inventato e trovato dei principi che servono a giustificare quello che sta facendo. Azione è spinta dai 6 residui, le derivazioni sono le giustificazioni che inventano una logica che permette all’individuo di riconoscersi falsamente come un individuo che agisce logicamente quando così non è. Queste giustificazioni si trovano : Affermazione “Perché è così” è una giustificazione che si ritrova nell’affermazione. Anche per spiegare a noi stessi le ragioni per le quali si sta facendo qualcosa. Autorità la fonte pseudo autorevole giustifica l’azione. “Me lo ha detto” ha mostrato come il principio dell’ autorità, ovvero di riconoscere la legittimità di quello che io faccio per la giustificazione che mi è data da qualcuno che reputo autorevole, è stato principio che noi abbiamo utilizzato moltissimo. Accordo con sentimenti e principi “Tutti fanno così” anche se a volte non siamo rimasti soddisfatti di quello che abbiamo fatto, anche se tutti gli altri lo hanno fatto. Prove verbali discorsi articolati che fondano la ragione per la quale si spiega un comportamento sulla base di fonemi ben articolati che vengono espressi. Schema dei residui e delle derivazioni è generale, ovvero è uno schema che ci aiuta a comprendere il modo in cui l’individuo agisce. Esiste possibilità che emergano dei gruppi limitati/classi elette nei diversi ambiti della vita sociale che hanno capacità di svincolarsi dall’applicazione delle azioni non logiche, rendersi conto della non logicità dei loro comportamenti spinti da residui e giustificati dalle derivazioni, hanno capacità di comprendere il metodo logico sperimentale proposto dalla scienza e di utilizzarlo, questi pochi diventano Elite. Quando gruppo rompe comoda consuetudine dello schema residui-derivazioni e assume consapevolezza della possibilità di agire logicamente, questo gruppo assume il potere di orientamento tipico di ogni Elite nei confronti di una classe inferiore. Accade anche per il potere, governo e politica. Genera sfiducia e percezione negativa nella possibilità di esprimersi consapevolmente tramite un voto. SOCIOLOGIA NORD AMERICANA ANNI ‘30 Sbarca immediatamente negli usa e ha delle tendenze molto operative. Vuole essere una scienza che risolve il problema delle governance. Sociologia diversa rispetto a quella Europea. Simile a quella di Weber dove l’individuo è al centro perché è lui che crea la struttura in cui vive ovvero la società. GEORGE MEAD 1863 – 1931 Interno della antropologia, psicologia. Suo approccio è fortemente sociologico perché mette al centro l’individuo che costruisce con le sue idee e sue opere nella società in cui vive, però è anche influenzato dalla psicologia. Gaia Tagliabue 22 Svilupperà un approccio interazionismo simbolico (Mead, Blumer, Cooley) Proposta teorica, quindi che sottolinea l’interazione, relazione competente fata di individui che collaborano tra loro in un progetto di intesa un interazione è fatta di comunicazione in cui si scambiano i simboli. Chiave di accesso per capire l’interazione è quella di scambiare simboli. Suo punto di partenza è il TEOREMA DI THOMAS Le idee sono vere se le loro conseguenze sono tali da consentire a una persona di eseguire una certa azione con successo. Le idee sono reali nelle loro conseguenze, le idee si devono concretizzare in qualcosa. Dalla sociologia viene contestando il comportamentismo che studiando i comportamenti rifiutava di studiare la dimensione privata. Comportamentismo come una sorta di reazione collettiva obbligata, quindi definita all’interno di una struttura che non dava spazio al singolo artefice del suo percorso di azione. Per Mead un’azione (in generale) per qualunque organismo sorge come reazione all’azione di un altro organismo. C’è un organismo che agisce e un organismo che reagisce. L’individuo è un organismo biologico. Gli organismi reagiscono agli atti nei loro confronti, reagiscono alle cose. Vale per tutti gli organismi compreso l’individuo (uomo) ma quest’ultimo può anche pensare il suo gesto, il significato si trova nella consapevolezza, nella coscienza che un individuo ha nell’avere agito e di poter agire. Azione del pugno Non si tratta solo di una reazione ma l’individuo deve rendersi conto che il pugno è un atto violento che si dirotta in qualche cosa e la reazione impone un eventuale violenza che propria scelta di non reagire con la fuga o altro, il pugno sottiene una dimensione simbolica che ciascuno interpreterà nel momento in cui agisce e dopo avere reagito. Gli essere umani agiscono nei confronti delle cose sulla base dei significati che queste cose hanno per loro. Oggetti fisici, attività degli altri nei nostri confronti, situazioni non producono solo stimoli automatici ma producono anche consapevolezza, senso che io interpreto e che orienta la mia risposta che è reattiva e conseguente all’interpretazione di senso. Come Weber… io non reagisco a un oggetto/azione, io quell’oggetto/azione la interpreto sul piano simbolico e interpretandola intraprendo il mio percorso di azione e di risposta, ovvero interpreto dei simboli che mi permettono di dare un significato alle cose. Significato delle cose nasce dall’interazione sociale, senso che una certa situazione ha, che io interpreto sulla quale poi avvio un percorso di azione in quella situazione, nasce dal fatto che io insieme ad altri consideriamo quella situazione in un certo modo. (a tavola so che il coltello lo devo usare in un determinato modo e per determinate cose, però so che posso usarlo anche per uccidere qualcuno) 1. Gli esseri umani agiscono nei confronti delle cose sulla base di significati 2. Il significato delle cose l’ho appreso ed è derivato dalla mia azione con altri, dall’interazione sociale. 3. Il significato è a mia volta appreso, elaborato e trasformato perché gli individui processano, hanno un processo interpretativo delle cose. Rapporto semiotico Rapporto tra significato e significante, tra segno (può essere un oggetto/cosa/parola) e idea perché il segno è legato a un oggetto e quest’ultimo rimanda all’idea che abbiamo dell’oggetto stesso. Noi abbiamo un oggetto che si riferisce al segno che sto elaborando e rimanda a un’idea. Gaia Tagliabue 25 la dimensione socio-culturale è funzionale perché permette di rispondere a un bisogno umano, stessa solidarietà è funzionale per poter cacciare insieme e di conseguenza riuscire a procurarsi il cibo che uno da solo non sarebbe stato in grado di recuperare. Cooperazione tra elementi diversi è funzionale per costruire dei processi complessi che risolvono un processo elementare. La società è fondamentale per gli individui perché da soli non sono in grado di sopperire a se stessi, essa deve imporre a ognuno di fare il proprio ruolo rispettando le aspettative che gli altri hanno di lui. Come gli attori agiscono? Come una società sta insieme ? Lui studia la società degli anni ’40, è già molto frammentata. (Durkheim parte dalla struttura del lavoro frammentata). Qual è la minima necessità che una società ha per continuare ad essere unita quanto più si segmenta, quali sono i requisiti? La struttura dell’azione sociale 1937 Dà definizione della situazione nella quale ci troviamo che resterà sempre nella sociologia. Prevede un attore, ovvero qualcuno che agisce e svolge un’azione. L’atto è orientato a raggiungere qualche cosa, quindi un attore agisce per raggiungere un obiettivo. Quando osserviamo le situazioni notiamo alcune cose, perché la situazione cambia, quella da cui parto non è quella in cui arrivo, però la situazione finale spesso non coincide con la situazione che si era preposto inizialmente. Entrano in gioco altri 4 elementi importanti: 1. Fini. Esistono dei fini, infatti ogni attore risponde a dei fini a cui tendere. 2. Norme. È libero di ottener quello che sta perseguendo come vuole? No perché è legato dalle norme, che impongono il modo legittimo con il quale si raggiungono i fini. 3. Mezzi. Noi viviamo all’interno di una situazione che cambia, non siamo sicuri che possiamo raggiungere gli obiettivi che vorremmo, perché quella situazione ci offre delle opportunità, dei mezzi che mettiamo in opera per raggiungere quei fini. 4. Condizioni. Legami e modalità con le quali usiamo i mezzi per raggiungere quei fini che sono contenuti nelle norme. Parsons sa che l’uomo agisce in una situazione, ma essa è caratterizzata da obiettivi che appartengono all’individuo, però anche la società ha i suoi obiettivi [Durkheim, Comte, Rousseau importanza della educazione fine 700, importanza di avere insegnanti, medici, avvocati (specializzazione nel lavoro) basta ai nobili, principi (divisione società classi sociali)]. Quando riflette sugli obiettivi che ognuno ci dà per raggiungere un risultato raggiunge anche gli stessi obiettivi fini all’azione, sembra che ognuno scelga i propri obiettivi in realtà ognuno di noi è orientato a raggiungere quell’obiettivo, perché se studiamo con attenzione l’obiettivo che ciascuno di noi Gaia Tagliabue 26 individualmente ha scelto noteremo che il raggiungimento di quell’obiettivo dà soddisfazione a chi lo raggiunge, ma il raggiungimento di quell’obiettivo è utile all’intera società. Anche l’obiettivo, che ci spinge ad agire verso una determinata direzione e che crediamo essere giustificato dalla soddisfazione, in realtà essa è quella che voleva la società che voleva che noi avessimo un obiettivo, perché in quel periodo servivano determinate cose per garantire la sopravvivenza della società. Avviene tramite il processo di socializzazione. È un processo che ci troveremo per tutta la vita, tramite il quale io assorbo le regole della società fino al punto che le identifico come se fossero mie. Tutto questo è costruito dalla società in modo tale che l’obiettivo che scegliamo sia coerente con i fini che desidera la società. Noi dobbiamo agire seguendo le norme (all’interno di uno schema che mi è dato dalla società) in una situazione in cui pensiamo di agire liberamente ma in cui usiamo i mezzi che ci dà la società e i legami ovvero delle scene in cui stare dove è legittimo muoversi. PERFETTA INTEGRAZIONE CON LA SOCIETÀ Quanto più la socializzazione funziona, quanto più io incorporo le regole e gli obiettivi della società. Piuttosto che la violenza dei singoli nei confronti degli altri la società diventa un organo di manipolazione perché è il male minore, altrimenti l’uomo è visto in maniera negativa che lasciato solo si ucciderebbe l’uno con l’altro. Esiste anche l’incertezza fa parte del problema che le leggi vogliono risolvere. È dovuta dal fatto che qualcuno non rispetta una norma, è compito della società ridurla costringendo tutti a rispettare le norme e facendo sì che tutti siano convinti di aver scelto di rispettare quelle norme. Così si arriva alla società perfetta, quella per cui essa non ha bisogno di imporsi nei confronti degli uomini perché è entrata dentro ad essi tanto da confondersi con la propria coscienza. Coscienza collettiva di Durkheim è una sovrapposizione di coscienze individuali, più abbiamo conoscenza collettiva più apparteniamo al tutto, più noi condividiamo aspetti di coscienza collettiva più noi siamo assonanti con la società, entriamo sempre di più nella società. È un’idea di una società che costringe perché noi accettiamo la accettiamo e non ce ne rendiamo conto. Componente volontaristica (Parsons) ovvero che noi vogliamo appartenere alla società, vogliamo aderire alle norme. Violare una norma causa spesso disagio, ovvero che io percepisco di fare qualcosa di sbagliato e se questo mi provoca disagio vuol dire che io tendo a essere compiacente nell’aderire alla norme. Aderire alle norme è più comodo sotto tanti punti di vista, come quelli operativi anche soggettivi e affettivi. Noi cerchiamo di agire in maniera conforme alle norme perché siamo portati a farlo Il sistema sociale 1951 Evidenzia come il sistema culturale che non contiene solo i valori fondamentali della coscienza collettiva, ma contiene anche operativamente i regolamenti, norme, comportamenti concreti. Esso è entrato dentro di noi e all’interno del sistema sociale. Quindi i valori, comportamenti, norme attraverso processo socializzazione (processo in cui sono inserito sin da bambino con quale apprendo regole del gioco) fa entrare in noi il sistema culturale che poi fonderà il sistema di personalità di ciascuno di noi. Dentro ognuno di noi sono state interiorizzate le regole, valori, comportamenti, norme, credenze del sistema culturale nel quale sono nato, lo stesso culturale si è istituzionalizzato dentro di noi. Gaia Tagliabue 27 Le istituzioni sono insiemi di regole coerenti tra di loro. Esiste l’istituzione famigliare che è costituita da attori particolare, quindi da genitori e figli che sono in relazione tra di loro in base a regole specifiche che sono scritte nel codice del diritto di famiglia di ogni paese. Famiglia è un gruppo originale primigenio dell’individuo, che assume le proprie caratteristiche in ogni sistema culturale, sue caratteristiche diventano un sistema coerente di norme che fondano l’istituzione (famiglia) in una determinata società. Sistema culturale contiene valori, comportamenti e regole viene interiorizzato da noi e costituisce il sistema della personalità, lo stesso sistema culturale entra nella società fondando le istituzioni che sono corpi di diritto omogenei. Anche in questo caso la libertà è limitata. Società si basa su alcune variabili strutturali Per lui, visto che era uno scienziato, era importante arrivare a sviluppare una teoria generale che potesse spiegare tutto ciò che succedeva nella dimensione sociologica, teoria del mutamento, dello stare insieme, della società che fosse in grado di spiegare come funziona, le sue caratteristiche, come iniziano le relazioni tra uomini etc… Ha cercato di costruire con coerenza delle scatole teoriche che riuscivano a comprendere tutto al loro interno, definendo delle variabili fondamentali attorno alle quali la società fosse compresa che tenevano in piedi la società. Colonne di cemento armato=variabili fondamentali, legate dall’acciaio=teoria che spiega le relazioni casa=società Ha trovato 5 variabili strutturali che polarizzano i processi in ciascuna società: Ognuna di queste due particolarità caratterizza ogni società per i processi che si avvicinano più a un polo rispetto all’altro. 1. Particolarismo Universalismo 2. Diffusione Specificità 3. Ascrizione Acquisizione 4. Affettività Neutralità affettiva 5. Interessi collettivi Interessi privati - Ogni società è orientata a dar peso a interessi collettivi, piuttosto che interessi privati. -Valutare dimensione affettiva piuttosto che comportamenti anaffettivi. -Una società che si muove tra l’ascrizione e l’acquisizione, ovvero che premia il punto di partenza dal quale ci si muove con difficoltà (ascritta), piuttosto che una più mobile (acquisita) permette individuo di spostarsi modificando il contorno. -Società orientata a una dimensione, per quanto riguarda i suoi interventi (norme), ad ampio spettro quindi grandi leggi-quadro, piuttosto che società orientata a definire tante micro-leggi ognuna specifica a Gaia Tagliabue 30 (guardare tabella doppia entrata, rettangolo) Ogni casella corrisponde a un imperativo funzionale, quindi a quell’insieme di caratteristiche che permettono al sistema di rispondere alle necessità determinate dall’incrociarsi delle dimensioni MEZZI-ESTERNO. Esterno=quello che sta fuori dal sistema Mezzi=quanto io ho a disposizione per rispondere ai miei bisogni, miei necessità L’unica chance che ha il sistema, è quella di adattarsi al suo ambiente. L’unico modo per raggiungere l’obiettivo (goal) della sopravvivenza, quindi io sono un sistema che vive nel mondo esterno che mi ospita devo adattarmi per utilizzare l’energia attraverso i mezzi che trovo all’esterno. Dimensione INTERNA Il sistema al suo interno deve essere integrato, tutte sue parti devono lavorare armoniosamente insieme. Il sistema deve essere interessato a lavorare insieme ovvero deve trovare delle motivazioni (latenza). Due funzioni fondamentali che un sistema deve trovare al suo interno sono integrazione tra le parti e la motivazione a raggiungere l’obiettivo che è il fine del sistema. le società sono dei sistemi complessi, dentro le quali vivono gli individui che sono a loro volta dei sistemi complessi, anche le cellule che li costituiscono sono sistemi complessi. Si lascia alla biologia l’opportunità di occuparsi dei sistemi biologici ricercando in che modo ogni sistema biologico risponde a AGIL. Si lascia alla psicologia di occuparsi del sistema individuo, in che modo ognuno deve rispondere allo schema AGIL. La sociologia sta nella scelta di occuparsi della società. Cerchiamo di capire la società come sociologi, le società in quanto tale, come rispondono alle esigenze dello schema AGIL. In che modo le società si adattano a un’ambiente, in che modo perseguono dei goal, in che modo mantengono l’integrazione al loro interno, in che modo mantengono un adeguato di latenza/motivazione al loro interno. A ogni società corrispondono delle parti specializzate ognuna delle quali risponde a uno specifico imperativo. Es: all’imperativo di adattarsi alla dimensione esterna corrispondono le dimensioni economiche (Industrie/banche) esse usano il denaro in modo tale che attraverso l’elemento denaro le società si possano scambiare i beni che sono necessari per sopravvivere. I beni sono sovradeterminati dalle caratteristiche dell’ambiente i cui la società è immersa. Senza materie prime, da dove si originano tutti i beni, no si potranno avere delle industrie che trasformano i beni primari. In una società identifica, con l’obiettivo di rispondere al bisogno adattamento, le istituzioni economiche che hanno inventato il denaro per permettere una adeguata circolazione dei beni, questa circolazione permette di adattarsi perché le società hanno degli obiettivi che sono dati dalle istituzioni politiche, orientandole con il potere che è a loro concesso. Gaia Tagliabue 31 Imperativo funzionale goal/obiettivo è garantito dalle istituzioni politiche (partiti/burocrazia/gruppi di pressione) che usano il potere per orientare la società verso il loro obiettivi. Una società che deve stare insieme. Le istituzioni sociali permettono ai vari corpi sociali di lavorare insieme in maniera istituzionale, perché usano le norme come meccanismo per far funzionare bene le diverse parti della nostra società; scuola, media, famiglia sono le istituzioni che chiamiamo agenzie di socializzazione sono quelle che promuovono la conoscenza e la coerenza dei comportamenti, così si costruisce la coscienza collettiva, forma di solidarietà che fa da olio agli ingranaggi sociali, questo per la motivazione che ci viene data dalle norme, valori che stanno dentro alle istituzioni culturali. L’adesione alla stessa cultura fa si che ciascuno condivida stesso sistema di valori che dà la motivazione pere implementare quelle norme che sono l’olio per far si che tutti lavorino insieme per raggiungere li obiettivi dati dalla politica reso possibile attraverso il sistema di scambi garantito dall’economia. Ogni istituzione economica appartiene a sua volta a dei sistemi complessi: Economia è fatta dalle istituzioni come banche, industrie, quindi essa è un insieme di istituzioni volte a quell’imperativo funzionale però possiamo studiare l’economia affermando che l’economia a sua volta è un sistema. Quindi tutto l’insieme delle istituzioni economiche sono viste come un solo sistema economico, anche se possono essere dei sottoinsiemi. Tutte le istituzioni economiche che in un sistema società sono orientate a risolvere l’imperativo funzionale adattamento quando noi le mettiamo al centro della nostra attenzione perché siamo degli economisti, quelle istituzioni economiche assumono la dignità di sistema a loro volta. Il sistema economico quali altre 4 matrioske contiene ciascuna dedicata a risolvere la questione Adattamento, Goal, Integrazione, Latenza. MERTON 1910 – 2003 Allievo di Parsons Ha sviluppato maniera efficace quello che era stato sviluppato dal suo maestro a cominciare da alcune critiche. Parlato della “teoria dei sistemi” abbiamo criticato come, questa teoria, il sistema sia tutto che mi permette di studiare con una metologia comune, per definire cosa sia il sistema e il sottosistema che è deputato nell’ambito del sistema stesso di rispondere agli imperativi funzionali che abbiamo incrociato nello schema AGIL. Inizia la critica in generale alla sociologia che chiede di essere capace di interpretare i problemi emergenti di ogni società e di risolversi senza fare discorsi, risolvere solamente il problema per dare degli indirizzi di governance utili. La proposta di Merton è di passare da queste grandi teorie a delle teorie a medio raggio che siano verificabili perché sono circoscritte a dei fenomeni specifici e fondate sull’analisi del dato empirico. Bisogna affrontare dei problemi che hanno un loro momento, loro storia adesso con l’obiettivo di risolvere quel determinato problema (contesto specifico), per farlo bisogna osservare la realtà dentro la quale si colloca, raccogliendo dati in base alle quali fare delle analisi circoscritte e empiriche. Gaia Tagliabue 32 Critica interna al funzionalismo a partire da tre postulati: 1) Postulato dell’unità funzionale. Secondo il funzionalismo tutti gli elementi di un sistema sono funzionali all’intero sistema. Secondo Marton non è detto es: corpo umano Appendice se si infiamma possiamo anche farne a meno, era funzionale a un uomo primitivo che oggi non esiste più. 2) Postulato dell’unità funzionale. Ogni sistema ha una funzione positiva per l’integrazione. È utile tutto il sistema perché tutto funzioni assieme. Anche questo non è detto es: appendicite È una parte che prendo e butto via. 3) Postulato dell’indispensabilità. Ogni elemento è indispensabile allo svolgimento di una specifica funzione. Anche questo non è detto, perché non tutto è indispensabile per funzionare es: fegato Si possono perdere dei pezzi di fegato ma poi si rigenerano. Non bisogna fermarsi alla visione generale che ci dà un quadro interpretativo, ma generale, di una serie di situazioni che con quel metodo possono essere studiate ma ci conviene entrare nello specifico di ogni situazione e affrontarla per la sua specificità. Affronta il tema della devianza: È un comportamento specifico che posso osservare per le sue caratteristiche in un determinato periodo storico e dentro a una data società che si sta ponendo il problema di in che modo ridurre la devianza, impedire o correggere o punire i comportamenti devianti. Comportamento dove Merton declina il suo passaggio da una teoria generale, che si occupa di ordine (Parsons), a una teoria di medio raggio, che si occupa di comportamenti devianti che sono la manifestazione empirica del disordine problematico per Parsons. La devianza: Deviare da che cosa? Nel nome c’è sempre una spiegazione, mai alcuna parola in un discorso è posta a caso. Soprattutto nella scienza ogni parola ha una corrispondenza nel codice linguistico di quella specifica scienza, ma allo stesso modo ogni parola ha una valenza/significato specifico per il suo autore. In sociologia significa deviare da qualcosa. Esistono delle norme sociali, la devianza è una infrazione alle norme sociali. È possibile deviare dalle attese Il ripetersi delle attese, tante persone che svolgono lo stesso ruolo hanno delle attese, come se fossero delle aspettative, quello che io mi aspetto dalle attese è quello che giustifica la codifica delle norme. Durkheim la cristallizzazione dei comportamenti diventano delle norme, i comportamenti sono organizzati nei ruoli, i ruoli si ripetono diventano abitudini si cristallizzano e giustificano delle norme. Si può parlare di regole sociali che sono delle norme cristallizzate che diventano delle leggi, oppure si può parlare di comportamenti conformi ai modelli. Sono livelli diversi di obbligatorietà ai quali ci sentiamo di rispondere, in base a quanto ciascuno di noi ha interiorizzato attraverso il percorso di socializzazione l’adesione alle norme, ai modelli di comportamento, alle regole formali. Gaia Tagliabue 35 Il percorso di Merton è perfetto percorso funzionalista, in termini di metodo, sulla strada tracciata dal suo maestro Parsons quando ha definito lo schema AGIL. C’è una novità, una revisione a quella che può essere la rinuncia. La RINUNCIA significa che non accetto né i mezzi né gli obiettivi e esco dalla società. In realtà la rinuncia può portare anche a non abbandonare la contesa ma a una proposta di nuovi obiettivi e di nuovi mezzi. Quello che mi sta indicando come meta la società oggi non è più attuale, indico nuovi obiettivi e nuovi mezzi per raggiungere. Questa è la capacità di RIBELLARSI. Il ribelle non rinuncia alla società ma ha lo stesso atteggiamento del rinunciatario nel senso che rifiuta obiettivi dati e mezzi per raggiungerli ma non ha la stessa risposta di uscire dalla società, ma al contrario dà un risposta di attivazione dentro alla società per proporre nuovi Goals e nuovi Mezzi. Nella misura in cui riuscirà a far si che questi nuovi goals e nuovi mezzi si diffondano, contribuirà a diffondere una nuova normalità che avrà cambiato, facendo evolvere la società entro la quale si trova. Tutto questo ha infranto quel manicheismo di Durkheim, Parsons che garantisce la stabilità immobile di ogni società. Questa forma di devianza fa vedere che non tutte le forme di devianza sono disfunzionali, anzi è stata funzionale a proporre un cambiamento per la società. Scombussola il presupposto generale del funzionalismo e i tre requisiti del funzionalismo per cui nulla può cambiare perché funzionale alla società, e la devianza deve essere ridotta e controllata. La ribellione è un nuovo tipo di ordine che evolve, altrimenti andrebbe repressa. Anche il ribelle parte da un processo di socializzazione dal quale non si estranea perché ne ha incomporato obiettivi e mezzi, tantè che ne condivide altri perché è consapevole di quello che gli sta attorno. Gli viene attribuito un approccio conservatore perché legato all’ordine, accetta la novità solo nella misura in cui è funzionale a mantere e supportare un cambiamento coerente con il precedente. Fare il passo di leggere laddove appare la devianza la continuità del passato che garantisce la funzionalità e non la disfunzionalità, per questo viene accusato di conservatorismo. Conservatorismo=mantere la società uguale sia nel passato che nel futuro. Il ribelle innova nella continuità, mentre il rivoluzionario cambia nella discontinuità. La conoscenza degli elementi che costituiscono una società attualizzata nel momento storico in cui la posso osservare, confortata da una analisi empirica che io ho attraverso l’osservazione, possa darmi la possibilità di elaborare meccanismi di comprensione approfonditi e teorie adueguate per risolvere i problemi di governo che una società mi offre. Obiettivo importante per comprendere la sociologia. SOCIOLOGIA CRITICA NORD AMERICANA I Lynd hanno voluto studiare le caratteristiche di una città con il passare degli anni. 1929 Viene scelta la cittadina di Middletown (New Jersey) è la tipica cittadina americana. Si vuole studiare il comportamento religioso degli abitanti e da qui approfondire la struttura economica della città, da cui emerge che ci troviamo all’interno di una economia molto classista (categorie di classe di Marx) in cui gli aspetti religiosi, politici e mediali e anche il tempo libero viene organizzato e manipolato in funzione degli interessi economici. Gaia Tagliabue 36 Questo crea dei problemi ai sociologi perché stavano vivendo un’America che aveva tra i suoi sogni e le sue dichiarazioni quella di essere il paese delle libertà. In realtà emergeva che la capacità di auto-affermazione era incapsulata in una struttura economica sovraordinande interesse e pratiche quotidiane degli individui. 1937 viene messa sotto osservazione la stessa cittadina. Si accorsero che non era cambito niente, anzi quello che era una manipolazione della vita individuale, dove gli interessi dei singoli si piegavano su quelli della società a cui appartenevano su base economica, si è visto che la libertà dei singoli non è cambiata, ma è cambiata la libertà di potere, sono emersi dei monopoli industriali che concentrava il potere sulla base dei propri interessi monopolistici e capitalistici per goverare la vita della città. I risultati hanno portato a sottolineare la distanza problematica che esiste tra gli indirizzi/proclami che la società in cui il cittadino è inserito offre. Iniziano a parlare di nevrosi dovute a delle contraddizioni culturali a delle spinte culturali avendo a disposizione dei mezzi che non sono adeguati a raggiungere quei fini, perché il successo lo si raggiunge se si riesce a relazionarsi con chi il potere cel’ha. Esiste uno iato tra l’obiettivo che la società dà e le concrete possibilità che ti mette a disposizione per raggiungerlo, invece lo si dovrà raggiungere rispetto ad altre cose. A causa di questo iniziano a crearsi delle dissonanze sul piano psicologico che hanno delle ricadute problematiche sul piano sociale di queste città. Questa differenza tra dimensioni culturali e valori reali contradditorie tra di loro si trova in più ambiti. Si evidenzia una preoccupazione psico-sociale nei confronti di una scoietà che avanza senza fornire ai suoi cittadini degli orientamenti che non siano contradditori per le stesse affermazioni che la stessa società sta facendo. Questo crea dei problemi psicologici sul piano individuale e di conseguenza su quello collettivo relazionale. Viene preso sempre lo stesso esempio di Middletown però sul piano metodologico: questa è una delle poche ricerche diacroniche che son state mai fatte. Ricerca che si sviluppa nel tempo. Fa diverse fotografie e usa tutti gli strumenti sociologici per approfondire ciascuna di questa, fa delle ipotesi di transizione e le analizza in continuità attraverso il tempo. Cerca di utlizzare il medisimo campione studiandolo in momenti diversi. Avere delle leggi che ci aiutano a capire cosa potrebbe accadere domani è fondamentale, ed è per questo che esistono questi tipi di ricerca. I Lynd ci hanno mostrato la sociologia americana che inizia nel particolare per dare delle leggi generali , è critica perché non si adegua nella sua indagine all’immagine che la società americana dà di se stessa, invece la stuzzicano questa immagine e fanno emergere la mancanza di sintonia tra l’immagine della società americana che vende sogni e la realtà della società quotidiana americana che impedisce di raggiungere quei sogni senza nemmeno farti arrivare. Gaia Tagliabue 37 RIESMAN 1909-2002 Sul risultato dei Lyned si concentra sulla perdita di identità, discrasia tra tensione culturale e mezzi offerti che sta colpendo i cittadini fino a farne una folla solitaria, perché l’individuo è tutt’altro che indipendente e autonomo, ma è un individuo che in una società sempre più industrializzata e burocrarizzata perché la burocrazia ha il compito di garantire la società industrializzata della produzione e del potere, l’individuo si trova schiacciato in questi ingranaggi perdendo di autonomia. La libera concorrenza diventa una concorrenza controllata da pochi e ingabbiata all’interno di organizzazioni economiche che concentrano nelle mani di pochi il potere esecutivo, si torna al capitalismo monopolista. Si è perso lo spirito della frontiera che ancora presente nella narrazione quando, in realtà, la quotidianità non è fatta di frontiera ma di stabilità nelle mani di pochi nel potere economico. Questo ha creato una società che si illude di essere autodiretta ma che è eterodiretto quindi che gli altri ti dicono cosa fare. MILLS 1916-1962 Sulla base dei Lynd si concentra sulla struttura del mondo del lavoro e come essa sta cambiando. I colletti bianchi sono gli eterodiretti di Riesman, prima nella società industriale lo erano i colletti blu (operai), mentre oggi sono i colletti bianchi (impiegati) che hanno sostituito il banco da lavoro con una scrivania. Non sono padroni di quello che stanno facendo, è una nuova classe proletaria che ha cambiato colore che è sfruttata allo stesso modo, perché esiste una elite al potere che è in grado di controllare i circuiti economici. Middletown diventa la middleclass quindi la società media, di eguali standardizzati sulla via di mezzo che ha contraddetto tutti i sogni precedenti per mantenere il potere economico all’interno di circuiti chiusi di tipo economico (elite) che dovrebbe essere superata se l’uguaglianza e il successo della cultura americana non fosse un sogno ma fosse un obiettivo. La società americana si ritrova a riflettere su se stessa, si chiede qual è il ruolo della sociologia. Analizza il modo di pensare della sociologia e elabora una risposta per fornire il nuovo modo di pensare. È contro l’empirismo astratto, perché bisogna collocare le nostre analisi all’interno di una realtà storica e sulla base delle analisi empiriche, che troviamo in una determinata realtà storica, dobbiamo imparare a sviluppare la nostra immaginazione e creatività. NOVITÀ Il sociologo non legge e certifica quello che c’è usando un metodo scientifico, ma è chiamato a comprendere in che modo migliorare quello che ha letto, immaginare la società del futuro per, avendo una conoscenza del presente, aiutare a costruire un cammino alla governance per raggiungere quell’obiettivo futuro. Ci troviamo in un periodo storico che le possibilità date dalle tecnologie e l’evoluzione del pensiero aiuta anche i sociologi a riconsiderare il ruolo della sociologia, non solo come una descrizione lontana come entomologo sociale ma anche da sociologo che riconosce delle persone come lui distanti dallo sguardo che hanno verso di loro, garantito da una metodologia adeguata, ma vicini nel momento in cui deve rielaborare i dati, sentendosi parte di quella società per definire con una immaginazione sociologica, quello che potrebbe essere il percorso di miglioramento da lì al futuro. GOULDNER 1920 – 1981 Se non vogliamo essere i certificatori del potere descrivendo quello che esiste dobbiamo fare uno sforzo e avere nuove visioni e teorie, perché ci aiuta a sviluppare quanto non esiste in quanto a tensioni che noi dobbiamo immaginare. Si instaura una sorta di dialettica nella sociologia che nasce dalla sociologia americana e si svilupperà anche dopo. Avviare all’interno della disciplina un discorso sulla disciplina, così si interrogano su qual è il loro ruolo all’interno della società. Gaia Tagliabue 40 Eros e civiltà 1955 Repressione ripresa da Freud. Ognuno nasce con degli istinti, quello del piacere è quello che spinge il bambino nel suo percorso, attraverso la crescita quindi processo di socializzazione, il bambino impara a reprimere l’istinto del piacere che è necessaria, perché una persona deve imparare a mediare la ricerca del piacere con la possibilità di stare in relazione con gli altri senza offenderli, senza limitare la loro ricerca del piacere, potrebbe condurre a delle patologie. Infatti Freud costruisce l’idea della psicoanalisi a partire da questo punto, nella repressione dell’istinto del piacere che avviene da bambini quando la deviazione non avviene in maniera corretta, sorgono delle patologie che il bambino si porta nella condizione adulto e emergono. Il tema della repressione esiste anche a livello sociale perché il mondo non è infinito nelle sue risorse. Esistono due tipi di repressione sociale: 1) Repressione fondamentale. Si basa su un principio di realtà, la società si rende conto che tutti gli uomini hanno bisogno che le risorse che abbiamo a disposizione non sono illimitate di conseguenza dobbiamo cordare su un principio di repressione fondamentale che fa si che il nostro sentimento/tensione di piacere sia repressa perché se gli individui non apprendono a reprimere questa tendenza al piacere che farebbe si che mi prendessi tutto, di conseguenza sarei costantemente in lotta con gli altri che vorrebbero la stessa cosa in quanto le risorse sono limitate. Il ruolo della società è garantire la soppressione di questo piacere che è fondamentale per mantenere l’ordine tra gli individui, fa si che si accetti di poter soddisfare limitatamente il nostro piacere rendendosi conto che tutto non è ti tutti. È una forma razionale che viene accettata dai nostri. 2) Repressione addizionale. Qualcuno che ha il potere, attraverso l’organizzazione del lavoro, fa si che non ci sia una distribuzione equa delle risorse. Sempre tramite il lavoro fa si che alcune parti della società incorporino una forma di repressione che non è fondamentale ma che si aggiunge a questa, quindi accettano il fatto che non avranno in maniera disuguale le opportunità. Patologia= qualcuno sfrutta l’idea di repressione fondamentale, quindi ha imparato a reprimere il principio del piacere per accontentarci, per trovare delle forme organizzative dove questa idea si sviluppi ulteriormente, ciascuno abbandoni l’idea di uguale distribuzione e accetti l’idea di accontentarsi di meno, anche se tutto potrebbe essere distribuito in maniera uguale senza rendersene conto. La povertà che regna nel mondo dipende, per la maggior parte, dallo sfruttamento, dall’utilizzo e dalla distribuzione delle risorse, non dalla loro presenza. Il sistema di potere si mantiene per tanto organizzandosi in modo tale che possa fare un uso strategico delle forme di repressione. Questo avviene perché la tecnologia e il lavoro si alleano e questo permette a chi ha il potere di organizzare in maniera perfetta la società nella quale viviamo, in particolare il tempo libero. Il tempo libero non è più possibile averlo, perché altrimenti ci potremmo fermare a pensare a quello che ci sta accadendo. Una realtà sganciata dal mondo, realtà che trova la sua esistenza in una forma di razionalità che non è più quella su cui fondava la società. La scuola di Francoforte afferma che la razionalità è stata spiegata come rapporto tra mezzi e fini. Le situazioni sono razionali quando un attore una i mezzi che ha a disposizione per raggiungere il suo obiettivo. Però questa non è la vera razionalità perché è limitata e soggettiva. La razionalità oggettiva è una razionalità immanente nell’universo, che chiede a ogni essere umano di trovare il suo posto in maniera armoniosa con la totalità dell’universo. Critica al positivismo: tutta la teoria scientifica di questi anni ha fatto si che si cancellasse la razionalità contenuta nel mito dell’appartenenza all’universo per sostituirla con la razionalità soggettiva del presente. Gaia Tagliabue 41 Quando il senso di appartenenza all’intero universo e quindi di diritto su tutte le cose dell’universo che io ho come tutti gli altri, quel sentimento che si esplicita nella razionalità oggettiva, è sostituito dalla razionalità soggettiva che è collocata qui e adesso su obiettivi che sono qui e adesso con strumenti che sono costruiti qui e adesso per raggiungere quegli obiettivi, nel momento in cui sei sostituito da questo tu sei in mano al potere perché chi ha il potere organizza la tua vita perché tu pensi che quelli siano i tuoi obiettivi e di conseguenza sono coerenti gli strumenti che ti sono dati. Tutto questo si deve a quello che ha innescato l’illuminismo. Profonda critica all’illuminismo: l’illuminismo ha distrutto i sogni, l’idea immanente di appartenenza di ciascuno all’universo, ed è stato esso a introdurre la tecnologia che è un grande alleato del potere perché essa rende possibile l’avverarsi dei sogni. Infatti oggi abbiamo bisogno di tecnologie per realizzare i nostri obiettivi. Critica: l’illuminismo ha sostituito il sogno dell’appartenenza all’universo con la disponibilità tecnologica che permette di realizzare i sogni adesso in questa realtà. Ma le tecnologie che vi vengono date e sono controllate dal potere fanno si che i sogni siano di fatto negati, che la possibilità della realizzazione sia in quello che è previsto da chi dandoti le tecnologie controlla i confini del tuo sogno e quindi limita la tua libertà. Liberata dal sogno la società precipita nell’organizzazione socio-economica del capitalismo. Quindi la razionalità non è più un meccanismo di emancipazione, perché abbandona la dimensione oggettiva, ma collocandosi nella storia diventa strumento del potere che si preoccupa di sopravvivere. Il potere si preoccupa di sopravvivere perché l’organizzazione della vita dell’altro è il modo migliore per poter garantire il potere a se stessi. La conclusione più importante sul piano sociologico e della comunicazione è l’idea di industria culturale che viene sviluppata nella dialettica dell’illuminismo: il potere si è reso conto che quanto più ti fornisce situazione per organizzate, cioè situazioni in cui tu pensi di raggiungere il tuo sogno ma che in realtà è un obiettivo socialmente accettabile che ti è dato, con gli strumenti che ti sono messi a disposizione più la tua vita è fatta di queste situazioni concatenate meno tu individuo hai tempo di pensare a te stesso. È funzionale, per il potere, che le 24h dell’individuo siano scandite con precisione e puntualità. L’importante è che l’individuo entri in setting previsti e dati ciascuno dei quali fornisce l’obiettivo in relazione a quello che è possibile. (The Truman Show) Scuola di Francoforte : - riproblematizzare la libertà rispetto alla soddisfazione dei bisogni. Il piacere sta nella soddisfazione dei bisogni o nella libertà in cui li soddisfo seppur in maniera incompleta? - Qual è il livello di libertà che avete rispetto alla possibilità di scegliere le vostre mete e definire i mezzi con cui raggiungerle? Avete mai considerato la possibilità di essere intrappolati credendo come vostre scelte che invece sono date e che conseguentemente come mezzi solo quelli che sono legittimamente coerenti con le scelte date? Esiste un potere che per mantenere se stesso usa strategicamente questa definizione di obiettivi e di strumenti, fornendo una razionalità funzionale al suo potere? Che relazione c’è tra questa forma di razionalità e una forma di razionalità che si suppone esistesse e che si è persa ? Gaia Tagliabue 42 SCHUTZ 1899 - 1959 Filone individualista che origina con Weber quindi con l’individualismo (individuo al centro) Si basa sulla TIPICIZZAZIONE ovvero il tipo ideale. Prende gli ideal tipi dell’agire sociale di Weber e gli declina in maniera coerente andando oltre per certi versi, problematizzando l’approccio scientifico che Schutz ha derivato da Usser. Usser nella sua filosofia critica l’orientamento scientista del positivismo, perché secondo lui il positivismo si pone nel mondo moderno con l’idea di voler spiegare tutto secondo la dimensione scientifica. Lui dice che esiste un mondo pre-scientifico di cui bisogna tener conto. Prima che il positivismo riesca a leggere il tutto secondo un modello che fa diventare cose anche gli individui e le relazioni tra individui, modello che definisce tutti gli oggetti in termini precisi e che per leggi che li mettono in relazione tra di loro in modo che la relazione con ogni oggetto sia poi prevedibile in maniera deterministica, un modo in cui tutto è posizionato e atteso nei suoi esiti. Mondo e conoscenza pre-scientifico che fonda la nostra quotidianità e la nostra esperienza delle relazioni, fondamentale perché che ci orienta il modo con il quale guardiamo il mondo. Noi abbiamo una testa che si basa su delle esperienze i cui esiti non sono prevedibili ma ritagliano le porzioni di realtà attraverso le quali io guardo il mondo. Schutz riflette su questa idea che non tutto il mondo scientifico si basa sulla conoscenza scientifica, quindi si pone l’idea di come la conoscenza pre-scientifica entri a fondare la dimensione scientifica della conoscenza. Cominciando dal fatto che il mondo della vita quotidiana è un mondo sociale fatto di intersoggettività, ciascuno di noi è all’interno di un sistema di relazioni che mette a confronto dimensione soggettive diverse. Ogni individuo entra in quel gioco perché ha conoscenze e esperienze non necessariamente tutte di tipo scientifico ma che sono il frutto della sua frequentazione della quotidianità che non è necessariamente lette con le lenti della scienza positivista ma sentita attraverso la pelle della relazione quotidiana con gli altri e che porta ogni individuo ad avere interpretazioni differenti di quella situazione, in funzione di conoscenze che sue esperienze. Interpretazioni sono date dalle esperienze e dalle conoscenze che l’individuo possiede per la sua frequentazione della vita quotidiana. Il senso può essere attribuito solo a posteriori sulla base di un progetto. Io do un senso alle cose nel momento in cui le condivido con le prospettive che gli altri hanno portato di quelle cose che stiamo facendo insieme. L’idea di progetto contiene un’idea di visione del futuro. Se l’azione non contiene un progetto è un comportamento. Quindi viviamo all’interno di un’azione sociale che definisce una realtà attraverso l’interpretazione di quella situazione che è soggettivamente fondata e deve contenere uno sguardo verso il futuro per distinguersi da quello che sarebbe mero comportamento. Il senso dell’esperienza è intrinsecamente soggettivo che fonda la realtà, perché orienta il mio modo di agire. Il senso della comprensione dell’altro avviene solo se riesco a condividere con lui il progetto, quindi la visione che lui ha del futuro e che sta orientando questo percorso e la possibilità di ridurre l’esperienza altrui alla propria esperienza.
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