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Il Suicidio e l'Anomia secondo Durkheim: Stato di Non-integrazione Sociale, Appunti di Sociologia

psicologia socialeAntropologia socialePsichiatria socialeSociologia

Questa lezione esplora il concetto di anomia, uno stato di non-integrazione del sistema sociale che si riflette negativamente sugli individui. Durkheim discute del suicidio come fenomeno dipendente dall'interazione tra l'individuo e la società, e identifica tre tipi di suicidi (egoistico, anomico e feticista) basati sulla differenza tra aspettative individuali e sociali. Anche la religione come 'collante sociale' e la sua relazione con l'ordine sociale.

Cosa imparerai

  • Che cos'è anomia secondo Durkheim?
  • Come influiscono le aspettative individuali e sociali sul suicidio?
  • Come la religione contribuisca all'integrazione sociale secondo Durkheim?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 19/06/2019

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alessandra-battaglia-1 🇮🇹

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Scarica Il Suicidio e l'Anomia secondo Durkheim: Stato di Non-integrazione Sociale e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! LEZIONE 6 IL SUICIDIO DI DURKHEIM Anomia è un problema del sistema sociale e questo problema si ripercuote sugli individui: ANOMIA: Stato di non-integrazione del sistema di funzioni sociali connesso con il passaggio da una società a solidarietà meccanica a una società a solidarietà organica. La divisione anomica del lavoro, cioè la carenza temporanea di una regolamentazione sociale in grado di assicurare la cooperazione fra funzioni specializzate, si produce quando i cambiamenti troppo rapidi dei sistema tendono a generare nuove funzioni prima che queste possano essere regolate da adeguate forme di organizzazione sociale: da qui i conflitti non controllati. L'anomia è a un tempo una caratteristica dei sistemi sociali e uno stato degli individui. Su questi ultimi infatti si riversano le conseguenze della mancanza di integrazione sociale; la malattia del sistema diventa una malattia della persona. L'individuo si trova privo di riferimenti normativi chiari. Questo concetto è importante per Durkheim sull'analisi che fa sul suicidio SUICIDE (libro di Durkheim,1897) → E' il primo tentativo di ricerca empirica in sociologia. Lui usa il metodo induttivista: raccoglie dati statistici che si riferiscono a tassi di suicidi in diverse parti d'Europa in diverse fasi temporali e paragonandoli sostiene che in questi dati ci sono degli andamenti costanti a seconda di situazioni storiche di trasformazione che caratterizzano i Paesi che prende in considerazione. HOMO DUPLEX: Ognuno può rintracciare in sé la sua individualità unica e irripetibile e riconoscere che quella parte di identità si costituisce per il fatto di vivere in una comunità sociale. Il suicidio è un fenomeno che dipende dal tipo di interazioni che si instaurano tra la componente individualistica dell’essere umano e la sua componente sociale (HOMO DUPLEX). → Nella composizione dell' identità di una persona bisogna includere sia gli aspetti individuali sia quelli sociali. Questa dicotomia (quando le aspettative individuali non sono conformate sulle aspettative sociali) può provocare un problema di incompatibilità e disagio e questo concetto entra nell'analisi del suicidio. I tipi di suicidi di cui parla sono caratterizzati dalla scarsa integrazione sociale. Il punto focale è che la responsabilità di questo atto non è da imputarsi all'indivduo perchè compie questo atto ma le ragioni prime sono fuori dall'individuo ma stanno nella mancanza di integrazione tra lui ed il sistema sociale. Quando questà “duplicità” presenta crepe si producono queste situazioni. Diversi tipi di suicidi: 1) SUICIDIO EGOISTICO: Componente sociale: consta di regole e valori che conferiscono grande libertà, ma anche grande responsabilità al singolo individuo. Prevale l'individuo- La coscienza individuale assume più importanza di quella collettiva perchè è un rapporto tra il Sè e la collettività. Fa una correlazione rispetto l'integrazione religiosa perchè osserva che questo tipo di suicidio è più frequente nei paesi di religione protestante perchè presenta maggiore libertà individuale ad esempio nell'accostamento alla fede, nell'accostamento alle sacre scritture ecc quindi queste persone hanno interiorizzato una modalità più libera di accesso al sistema normativo quale quello religioso e nel mettere in atto poi un tipo di comportamento, di devianza come il suicidio riproducono questa cosa che hanno interiorizzato.Lo mette in relazione al grado di integrazione famigliare, politica (questo problema si presenta nei momenti di anarchia e rivoluzione) Gli incidenti della vita privata che sembrano gli immediati ispiratori del suicidio e che vengono ritenuti le condizioni determinanti, in realtà sono solo cause occasionali. Se l’individuo cede al minimo urto delle circostanze significa che lo stato della società lo ha reso facile preda del suicidio. [...] Il suicidio egoistico deriva dal fatto che la società non ha in tutti i suoi punti una integrazione sufficiente a mantenere i membri in sua dipendenza. Se esso si moltiplica smisuratamente è perché questo stato da cui dipende si è a sua volta eccessivamente diffuso, perché la società, turbata e indebolita, si lascia sfuggire un eccessivo numero di soggetti. Unico modo di rimediare al male è quello di restituire ai gruppi sociali una sufficiente consistenza perché contengano più fortemente l’individuo e perché egli stesso tenga a loro. Egli deve sentirsi più solidale con l’essere collettivo che lo ha preceduto nel tempo, che gli sopravviverà e che lo supera da ogni parte. Solo a questa condizione egli cesserà di cercare in se stesso l’unico obiettivo di condotta e, consapevole di essere uno strumento per un fine che lo supera, si accorgerà di essere utile a qualcosa. La vita ritroverà un significato ai suoi occhi perché avrà di nuovo uno scopo e un orientamento naturali. (Il suicidio, 1897) Quindi questa mancanza di intregrazione tra la parte soggettiva e la parte collettiva e prevale lo sguardo su di sé si produce questo problema, ci si perde in quel nulla in cui dobbiamo finire. Inoltre Durkheim porta la responsabilità del suicidio alla società e non all'inidividuo che è stato capace di renderlo debole nel trovarsi una buona integrazione per il proprio benessere. Uno dei motivi del suicidio è che qualcuno sfugge al controllo, all'ordine della società che mette tutti in uno stato di benessere e un modo per rimediare al male è restituire ai gruppi sociale una sufficiente consistenza quindi potenziare le regole, l'ordine, l'integrazione. 2) SUICIDIO ALTRUISTICO: Componente sociale: la componente sociale è particolarmente influente e l’individuo avverte il dovere di rispettare regole e valori collettivi. Componente sociale: la componente sociale è particolarmente influente e l'individuo avverte il dovere di rispettare regole e valori collettivi. (la componente collettiva prevale su quella individuale) Questo è caratteristico delle società più semplici, meno numerose perchè c'è più integrazione sociale, ci sono vincoli fondati sulla fede. Il porprio ruolo sociale che è stabilito colletivamente da una serie di norme collettive prevale anche sull'istinto di sopravvivenza (Es: il capitano che affonda con la propria nave oppure il kamikaze che si fa esplodere). 3) ANOMICO: Componente sociale: momenti di crisi che inducono una diminuita abilità della collettività ad esercitare un controllo sugli individui (C'è meno collettività a controllare le diminuite trasformazioni sociali). Derviva appunto dall'anomia, dalle trasformazioni storiche di momenti sociali che non sono per forza negative ma anche positive come il Boom economico. Ma dal punto di vista dell'integrazione sociale anche i cambiamenti che sembrano positivi per certi aspetti possono provocare degli scompensi. IL POTERE PER DURKHEIM Per Durkheim il potere è positivo per creare una società possibile. (Nel libro Les formes élémentaires de la vie religieuse) → Interpreta la religione come “collante della società”).Studia la forma della religione delle forme arcaiche della società in particolare degli aborigeni aurstaliani. Lui studia l'appartenenza totemica: gli aborigeni sono divisi in clan quindi identifica l'appartenenza di un clan e i clan sono fondati sull'appartenenza ad un unico simbolo dal quale discendono che sarebbe il Totem che qualifica il rapporto tra il clan ed il mondo naturale ma anche rispetto agli altri clan che si identificano in altri Totem. L'appartenenza toteimica regola il rapporto tra questi clan, ad esempio: i matrimoni. La stessa idea di Dio è un modo attraverso cui la società venera se stessa. I caln non venerano il Totem , ma venerano la loro coesione, con il Totem venerano l'appartenenza, la società. Qualunque idea di Dio è una celebrazione dell'ordine sociale, perchè adorando Dio si adora in realtà la società, il sistema di coesione. Il sacro rimanda alla coesione sociale, quindi il sacro è un fatto sociale perchè l'apprtenenza è quell'essere sociale che è supernaturale, superorganico. FENOMENO RELIGIOSO L’aspetto caratteristico del fenomeno religioso è il fatto che esso presuppone sempre una divisione dell’universo conosciuto e conoscibile in due generi che comprendono tutto ciò che esiste, ma che si escludono radicalmente. Le cose sacre sono quelle protette e isolate dalle negativo del dono. -Il dono è interessato: Quando si dona qualcosa significa che si vuole stabilire un legame. Chi accetta il dono accetta l'interesse di legame. -Il dono è rudimento economico: primo del baratto c'era il dono quindi il dono è un baratto a scadenza, il dono come prima forma rudimentale di scambio economico proprio perchè nel momento in cui si dona si entra nel circuito e bisogna ricambiare. L'oggetto poi diventa merce, Viene sostituito dal denaro. -Il dono è una fatto sociale totale: non comprende solo aspetti sociali ma anche un'altra serie di altri aspetti → sfera extra economica, aspetto religioso, aspetto economico. Sono coinvolti molti abiti culturali sociali e culturali con il dono. JACQUES T.GODBOUT Scrive: L'esprit du don (Che riprende da Mauss) Rintraccia le sopravvivenze del dono come l'aveva inteso Mauss nella società contemporanea. E lo rintraccia soprattutto nel dono tra estranei (esempio il dono del sangue) e non c'è resituzione, almeno non negli stessi termini. Caratteristica del dono tra estranei è la mancanza di legame, la restituzione non avviene o avviene ma nel dono, nel momento del dono si ha la restituzione stessa, il fatto che abbia donato rende felice e quest'aspetto è già un aspetto di restituzione. Questo valore di legame cambia, che non è personale, non si aspetta una restituzione. “Servizio del lagame” dice Godbout. Altro esempio di dono nella società contemporanea: -Il volontariato: il volontario è un donatore. Dice → “Il dono è un gioco a somma zero, si dona e si riceve”. Si riceve qualcosa, si riceve l'effetto della mia azione, anche se non si riceve effettivamente qualcosa. Il ricevere induce a ricambiare e questo produce una sorta di circolo. MALINOWSKI Le società hanno dei bisogni primari (cibari,ripararsi,riprodursi → funzioni biologiche) e per rispondere a questi bisogni ogni società reagisce con risposte culturali, crea organizzazzioni culturali che a loro volta hanno i propri bisogni (formazioni educativa, politica, economia, credenze), cioè sono istituzioni che portano a soddisfrare questi bisogni primari ma che portano anche a creare altri bisogni detti “secondari”, ogni elemento ha la funzione di soddisfare questi bisogni. Per Malinowski la funzione è il soddisfacimento di un bisogno tramite attività in cui gli esseri umani cooperano ed i bisogni sono sempre interpetati in schemi culturali. La cultura fornisce le risposte necessarie al mantenimento dell'unità sociale.(carattere funzionale della cultura) “Il funzionalismo è il sistema in cui vengono soddisfatti questi bisogni in cui ognuno coopera.” FUNZIONALISMO: Identifica la cultura con i valori che orientano i livelli sociali, politici ed economici di un sistema determinato. Nella prospettiva funzionalista esiste una congruenza tra cultura e società e ogni incongruenza è disfunzionale. Carattere funzionale della cultura La cultura è essenzialmente un apparato strumentale con cui l’uomo viene posto nella migliore delle posizioni per risolvere i concreti problemi specifici che egli trova nel suo ambiente nel corso del soddisfacimento dei suoi bisogni. La cultura è un sistema di oggetti, attività e atteggiamenti in cui ogni parte esiste come un mezzo a un fine. Essa è una totalità in cui i vari elementi sono interdipendenti. Queste attività, atteggiamenti e oggetti sono ordinati attorno ai compiti importanti e vitali in istituzioni come la famiglia, il clan, la comunità locale, la tribù e i gruppi organizzati di cooperazione economica, di attività politica, legale ed educativa. Dal punto di vista dinamico, cioè per quanto riguarda il tipo di attività, la cultura può essere analizzata in un certo numero di aspetti, quali l’educazione, il controllo sociale e l’economia, i sistemi di conoscenza, credenza e moralità ed anche in modi di espressione creativa e artistica. ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN Riprende il concetto di “funzione”, introduce cose al funzionalismo. I bisogni primari non sono considerati come bisogni biologici perchè anche quelli sono bisogni culturalizzati. Ipotizza un collegamento circolare tra cultura e natura. La cultura è già natura, quando si nasce si nasce in maniera culturale. Giunge al STRUTTURAL-FUNZIONALISMO (1922 The Andman Islanders): a questa funzione si aggiunge l'importanza della struttura, cioè sul sistema sociale che garantisce l'unità e la coerenza dei singoli elemnti che lo compongono. Struttura intesa come → COESIONE SOCIALE. STRUTTURAL-FUNZIONALISMO Ciascuna usanza e credenza di una società gioca una parte nella vita della comunità così come ogni organo di un corpo vivente nella vita generale di un organismo. “The Andaman Islanders A Study in Social Anthropology “→ L’interesse è rivolto al tema della coesione sociale → ogni aspetto della vita andamanese viene analizzato nei termini della sua capacità di produrre solidarietà di gruppo
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