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sociologia dei processi culturali, Dispense di Sociologia

La cultura per i sociologi: la scuola francese Sociologia Processi Culturali Parziale e Minestroni 2019

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 23/01/2020

chiara-sangiuliano
chiara-sangiuliano 🇮🇹

3.5

(2)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica sociologia dei processi culturali e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E RICERCA SOCIALE III. La cultura per sociologi: SAPIENZA la scuola francese UNIVERSITÀ DI ROMA Laura MINESTRONI, Fiorenzo PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERISITA' DI ROMA, A.A. 2019-2020 Premessa La sociologia si afferma a cavallo tra l’Ottocento e l’inizio del Novecento distinguendosi in due grandi scuole: 1. «oggettivista» in quanto assume la società come un fattore esterno all’individuo (scuola francese) 2. l’altro filone è «soggettivista» perché esamina le «conseguenze sociali» dell’azione dotata di senso di un individuo che si relaziona a uno o più persone (scuola tedesca) NB. Questa distinzione risente delle culture da cui provengono: la cultura francese è attenta alle interdipendenze tra gli uomini (e proprio per questo è alla ricerca dell’autonomia individuale: v. rivoluzione francese); la cultura tedesca pone al centro dell’attenzione la capacità di riflessione dell’uomo, il suo protendersi verso il mondo (influenza del romanticismo ed esaltazione delle particolarità) Le forme elementari della vita religiosa (1912) • Analisi delle religioni totemiche delle tribù australiane e degli indiani d’America • Lo studio delle religioni primitive, “semplici” rende possibile comprendere anche quelle moderne e “complesse”: Durkheim va alla ricerca delle basi sociali della religione • Totemismo: i credenti riconoscono in un oggetto, in genere animale o pianta, l’antenato comune che ha dato origine al clan • Tratto comune di tutte le religioni non è la divinità, bensì la separazione (fisica, sociale e simbolica) tra SACRO e PROFANO (es. Altare-Chiesa-Luogo di culto vs mercato-piazza) • I luoghi, gli oggetti, le istituzioni sacre sono interdette, isolate dalla vita ordinaria: le cose profane sono quelle protette ed isolate dai divieti; le cose sacre, invece, sono quelle a cui si riferiscono queste interdizioni e che devono restare a distanza dalle prime • Le credenze religiose sono rappresentazioni che esprimono la natura delle cose sacre e i rapporti che esse hanno tra loro e con le cose profane • Il sacro è tutto ciò che incute timore reverenziale e profondo rispetto. Possiede qualità straordinarie, soprannaturali e spesso pericolose; generalmente ci si accosta a esso solo attraverso un certo rituale. Il rito interrompe l’attività della vita quotidiana (es. si smette di cacciare e si va a pregare..) • Il profano è tutto ciò che si crede faccia parte del mondo comune e non di quello soprannaturale e che in quanto tale abbia il potere di indebolire, di rendere impuro, di corrompere (es. peccato originale e battesimo che lava dal peccato..) Durkheim e le rappresentazioni collettive • Forme del pensiero cognitivo, credenze religiose, miti, norme, valori non sono semplicemente comunicabili e condivise tra i membri della stessa società, ma una volta istituite si pongono come oggettive, esterne al soggetto: esiste una coscienza collettiva superiore alle coscienze individuali • Socializzazione come processo verticale attraverso il quale l’individuo diventa membro della società (impara a pensare, sentire, agire) = modi di pensare/agire/sentire sono esterni al soggetto (es. figlio) che li apprende dall’ambiente in cui si trova (es. famiglia) = provare timore, vergogna, esaltazione per un dato comportamento non dipende dal comportamento in sé, ma da come esso è definito dalla società e dal fatto che noi abbiamo INTERIORIZZATO questa forma di classificazione della realtà La cultura per Durkheim • Il sociologo francese non parla quasi mai di cultura, ma al tempo stesso fonda la sua prospettiva su concetti quali anomia, forme di classificazione, morale = cultura come bussola che orienta l’agire sociale • Infatti Durkheim critica l’utilitarismo: gli attori non agiscono sulla base di interessi oggettivi perché questi ultimi sono culturalmente definiti. Detto diversamente il contratto tra gli individui presuppone una fiducia nell’altro (rispetto del contratto) = solidarietà precontrattuale Formazione della società e dimensione simbolica collettiva • Dalla interazione degli individui emergono definizioni della realtà che prendono forma per combinazione ed eccedono la definizione dei singoli • Così la società è qualcosa di più e di diverso dalla somma delle parti, dalla somma degli individui • Rappresentazioni simboliche si formano al di sopra degli individui, sono strutture che vengono poi interiorizzate dal singolo = costrizione sociale su individuo e dimensione inconscia • L’associazione umana produce un sentire comune che è una sintesi collettiva
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