Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia dei processi culturali - Appunti Completi., Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Questi sono gli schemi delle lezioni sui libri: Sociologia dei Processi culturali, di Sciolla e La realtà come costruzione sociale, di Peter Ludwig Berger e Thomas Luckmann

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 02/02/2021

piera-caione
piera-caione 🇮🇹

4.2

(13)

7 documenti

1 / 38

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia dei processi culturali - Appunti Completi. e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! Sociologia dei processi culturali. LA SOCIOLOGIA. E’ studio della società che parte dal me3ere in discussione ciò che sembra naturale. I nostri comportamen9 non sono naturali, ma è basatI su fondo comune di conoscenze che derivano dalle nostre esperienze. Sociologia nasce —> quando viene meno il senso comune: - quando si scopre che l’ordine di una società è mutevole —> con l'innovazione tecnologica le cose cambiano repen9namente —> la sociologia assume una sua autonomia nell’800 —> perché si è presa piena consapevolezza del senso comune come costru3o sociale. - Senso comune: “quello che tuK sanno” —> si basa su una riflessività che punta al raggiungere Epochè di Husserl —> è la sospensione della sospensione del dubbio —> viene sospeso il nostro giudizio, meKamo da parte i pregiudizi e rifleKamo sulla nostra vita quo9diana. IL SENSO COMUNE. Viene appreso in base alla nostra esperienza nel mondo —> si basa su un processo di 5pizzazione: in base alle interazioni che abbiamo arriviamo a costruire dei 9pi, degli schemi —> quando lo meKamo in discussione ci meravigliamo, stupore —> Abbiamo bisogno dell’immaginazione sociologica (Mills) Cioè la capacità di rifle3ere su sé stessi come soggeK liberi e non vincola9 dalle influenze sociali —> È l’a3eggiamento mentale che perme3e allo studioso di vedere oltre il proprio ambiente e la propria personalità, al fine di meglio comprendere le stru3ure e le relazioni in una data società. L'immaginazione sociologica: è capire che dietro ogni azione c'è una dimensione poli9ca e sociale —> meKamo in discussione qualcosa di banale all’epoca —> per comprenderlo dobbiamo uscire dalla nostra cultura e oggeKvare la situazione. ✺ Obie1vo finale —> comprendere i rappor? sociali. ✺ Geertz. Vedere noi stessi come ci vedono gli altri può essere rivelatore —> capire l'altro ci perme3e di capire noi stessi —> se capisco l’altro, il diverso, capisco che è uno come me —> e a3raverso l’altro capisco anche me stesso, riusciamo a capire chi siamo —> obieBvo finale della sociologia. ▶Definizione scien5fica di cultura: "l'interpretazione delle culture” —> gli esseri umani hanno capacità di usare una comunicazione simbolica —> Il linguaggio che produce significa9 anche in assenza di un referente —> ci esprimiamo producendo significa5 che dobbiamo codificare —> la cultura è il risultato dell'azione simbolica —> il nostro rapporto con il mondo non è in immediato, come per gli animali che interagiscono agiscono in base a s9molo e risposta ma è mediato simbolicamente: forme simboliche ges5 / linguaggi. L’uomo vive in una rete di significa9 in cui è impigliato e non può farne a meno. L’uomo è un ANIMALE CULTURALE —> Per Geertz: la cultura è un modello di significa9, espressi tramite forme simboliche con cui comunica9vo gli uomini —> senza uomo non c’è cultura - senza cultura non c’è l’uomo —> l’uomo è incompleto quindi ha bisogno di cultura —> serve a dare un senso al mondo —> cultura fa3a di significa9 che servono per riempire il senso. LA CULTURA. Cultura: - Termine molto comune che può essere a3ribuito ad una persona colta, o usato come riferimento ad un insieme di costruK. - Origine la9na da colere = col9vare la terra —> Cicerone e Orazio trasformano in senso figurato collegandolo a all'animo una umano —> rimanda alla condo3a di vita, l'uomo colto sa come vivere —> con educazione filosofia si può agire sull’individuo: da incolto a colto. 1 Sociologia dei processi culturali. DEFINIZIONI DI CULTURA: 1. Nel linguaggio ordinario la cultura è stre3amente legata a quell’alta —> Mathew Arnold (1822-1888): ciò che l'uomo a creato nel tempo —> idea universale di uomo che trae una lezione dal passato, dall’esperienza —> in questa definizione troviamo la cultura alta —> serve per conoscere il mondo —> la cultura è un mezzo per rendere più umano un mondo influenzato dalla industrializzazione, tensione verso la perfezione. 2. Definizione scien5fica: la cultura si apprende con la negoziazione negoziazione del senso comune —> elaborata da diversi antropologi —> in par9colare Taylor: cultura e tu3o ciò che si collega alla vita di tuK i giorni —> include sapere, credenze e arte —> tu3e le competenze acquisite da dall'uomo in quanto membro della società. Definizione di Taylor —> la cultura è: Ciò che l’uomo pensa: giudizi // Ciò che l’uomo fa: abitudini // Ciò che l’uomo produce: prodoTo dell’azione. Cosa serve la cultura? Perché per dare modo all'uomo di esprimere se stesso. Si modifica nel tempo (diacronica) e nello spazio (diatopica). La cultura è legata a qualcosa di par9colare ma anche di universale —> c‘è il bisogno universale dell'uomo di esprimersi, ma questa può cambiare nel tempo andando a formare tante culture. SOCIOLOGIA VS ANTROPOLOGIA Sociologia: - fanno dis9nzione tra cultura e società —> la cultura è prodo3a dalla società, a3raverso le interazioni tra gli uomini. - Studia la società su diversi livelli: - 1: società è un insieme di interazioni faccia a faccia: condivisione di significa9. - 2: le interazioni producono significa9 che danno vita alle is9tuzioni. Antropologia: - la cultura è la società nella sua totalità. - Facendo esperienza produciamo il linguaggio: significa9 condivisi, cioè la cultura. PETERSON E LA CULTURA La cultura è un sistema con un grado variabile di coerenza —> formata da 4 elemen9: La cultura è l'insieme di valori, norme, credenze e simboli che orientano l'azione dell’individuo. La definizione è anali9ca: ☯ VALORI —> Sono forma9 da significa9 per lo più esplici9 —> Sono asser9 norma9vi prescriKvi —> indicano come gli individui devono comportarsi affinché la società segua un modo di fare ritenuto giusto. I valori si cara<erizzano per 3 dimensioni: - Dimensione affeBva—> quando si interiorizza un valore esso incide sui nostri sen9men9, sui nostri affeK fino a portarci a comportamen9 irrazionali. - Dimensione cogni5va—> la cultura è un sistema cogni9vo, che ci dice com’è la realtà —> Rinviano al dover essere, ma oltre ad incidere sui nostri affeK incidono anche nel modo in cui conosciamo la realtà —> Il valore incide sui nostri schemi mentali, il modo in cui noi conosciamo la realtà. - Dimensione seleBva—> I valori orientano l’agire sociale perché forniscono la mo9vazione. 2 ✺ Spiro (1987): cultura come sistema cogni5vo —> serve per conoscere la realtà —> si basa su preposizioni norma5ve: - prescriBve —> cosa dobbiamo fare. - descriBve —> su dover essere ed essere. Sociologia dei processi culturali. NB. Questa dis9nzione risente delle culture da cui provengono: la cultura francese è a3enta alle interdipendenze tra gli uomini (e proprio per questo è alla ricerca dell’autonomia individuale: v. rivoluzione francese); la cultura tedesca pone al centro dell’a3enzione la capacità di riflessione dell’uomo, il suo protendersi verso il mondo (influenza del roman9cismo ed esaltazione delle par9colarità) WEBER vs DURKHEIM: Weber esistono metodi differen9 : - scienze naturali —> basate su spiegazioni causa-effe3o. - scienze umane/storico/sociali —> basate su comprensioni che hanno bisogno anche di spiegazioni. Durkheim —> monismo metodologico: il metodo è uno solo, quello posi9vista. ★ SCUOLA FRANCESE E DUERKHEIM Emile Durkheim nasce da famiglia di origine ebraica, in Alsazia —> Quando passò alla Germania, il padre quindi fugge e va a Parigi —> dove Durkheim dà vita alla prima ca3edra di sociologia. Durkheim adoTa un metodo della covariazioni: si fa l’analisi sta9s9ca, ma anche un metodo etnografico: va presso le popolazioni (seguendo la scuola di Chicago). Durkheim —> opera “Le regole del metodo sociologico” 1895 —> un faTo sociale deve essere spiegato da un faTo sociale, non deve essere spiegato con la psiche —> Come applica questo metodo? Opera “La divisione del lavoro sociale” dove Durkheim si pone il problema della sociologia: perché esiste la società? Perché abbiamo bisogno di questa cooperazione? Deve dare questa spiegazione a3raverso un fa3o sociale —> spiega che la società è un sistema che si autoregola in modo da favorire la regolazione degli individui, questa cooperazione viene chiamata solidarietà, intesa come meccanismo che favorisce l’esistenza a sopravvivenza della società, favorisce la cooperazione fra gli uomini. Socialità differenE hanno solidarietà differenE: SOLIDARIETÀ MECCANICA: E 9pica delle società poco differenziate, semplici —> tuK hanno la stessa esperienza e quindi interpretano il mondo allo stesso modo —> Si crea una mentalità colleKva in quanto gli individui non agiscono come tali. SOLIDARIETÀ ORGANICA: nelle società moderne, più differenziate, con più esperienze, più culture — > C'è una divisione del lavoro, si formano nuovi ruoli —> Ora la società non si basa più sulla cultura ma su qualcosa di più coeso (ed economico). Durkheim nota una debolezza della società aTuale e propone una cura —> vanno rafforzato le associazioni professionali che devono veicolare quel minimo di norme al fine che si crei una società coesa. La sua concezione è un’idea di socializzazione forte: la socializzazione è processo a3raverso il quale ognuno di noi entra nella società apprendendo in famiglia, divento individuo sociale apprendendo la cultura. La socializzazione per Durkheim non la apprendo in maniera interaKva, ma questo processo è qualcosa dove la dimensione implicita è molto forte, noi impariamo non solo a3raverso la parola, è qualcosa di complesso —> La socializzazione è qualcosa di ver5cale, si può paragonare a quella di boKglie (individui) che si riempiono d’acqua (cultura) —> la socializzazione che avviene aTraverso il linguaggio, qualcosa già di dato in una società, rinvia a conceK già prepara9 —> Quando apprendiamo il linguaggio apprendiamo un modo di pensare, è vincolante. Legame con l'antropologia: Durkheim vuole capire come funziona la società e fa come gli antropologi, parte dallo studiare società semplici per capire quelle più complesse. Durkheim, nella sua opera “Il suicidio” —> tra3a un tema tra i più in9mi e individuali: il suicidio —> viene concepita come la cosa più individuale, questo a3o individualis9co è un fa3o sociale, che dipende da un altro fa3o sociale —> se prendiamo una singola persona, ci sono una serie di fa3o che l’hanno spinta a questo a3o quindi è ovvio che ci sia evento psicologico —> Durkheim afferma che a seconda delle società varia il tasso di suicidio —> studia il tasso di suicidi con il metodo delle coovariazioni (raccoglie da9) e 5 Sociologia dei processi culturali. scopre che più la società si basa su legami streK tanto meno l'individuo si suicida, perché riesce a mantenere un rapporto forte con la società: - Tasso di suicidio alto in società meno coesa - Tasso di suicidio basso in società più coesa: ma se la coesione è troppo forte da annullare l’individuo —> abbiamo il Suicidio altruis5co. Italia e Spagna: tasso di suicidio basso perché c'è la fede ca3olica —> il rapporto con la divinità è mediato dalla Chiesa —> maggiore dipendenza e rende il suicidio meno probabile Dove prevale il protestantesimo: prevale l’individualismo —> tasso di suicidi è alto —> perché ognuno è interprete del proprio des9no Durkheim nell’opera “Le forme mentali della vita religiosa” 1912. —> analizza la religione come faTo sociale —> serve alla società per mantenersi in vita. Per analizzare la religione u9lizza la società complessa analizzata con la società semplice; entrambe le società hanno tu3o in comune tranne la loro organizzazione. A3raverso il metodo etnografico —> studia le tribù australiane e gli indiani d’America per spiegare la religione (fa3o sociale) —> lui nota che queste tribù collaborano tra loro ma durante la giornata le persone sono sparpagliate sul territorio, all’improvviso nota che in cer9 momen9 della seKmana tuK sono raggruppa9 da una parte. —> Va ad iden9ficare le pra9che religiose nelle società più semplici: è una religione totemica (totem= simbolo che rappresenta l’organizzazione della società) dove tu3o ruota intorno al totem, che si basa sull’idea che gli individui abbiano una solidarietà meccanica —> TuK gli individui si riconoscono in un ogge3o che rappresenta un animale o una pianta sacra. Tra<o comune delle religioni: la dis5nzione tra sacro e profano. - Il profano ha a che vedere con l’ordinario e la quo9dianità (ha il potere di rendere impuro e di corrompere) - il sacro ha a che fare con un determinato momento e spazio (interrompe l’aKvità della vita quo9diana. La religione è un fa3o sociale —> perché gli individui sentono la dipendenza (la dipendenza è reale perché è prodo<o sociale) dall'esterno e le a3ribuiscono la divinità —> Più persone riunite insieme sviluppano una “effervescenza colleBva” —> proieTano all’esterno credenze alle quali aTribuiscono una forza superiore. Se esaminiamo un rito religioso (conEnua ripeEzione di azione da parte degli individui), scorgiamo che c’è una comunità che interagisce e focalizza l’a3enzione su un elemento che porta i soggeK a sen9rsi parte di una comunità/divinità —> credenze condivise che danno vita alla religione. Per Durkheim, dato un faTo sociale esiste una sola causa (e un solo effe3o): approccio mono-causalista. Durkheim non parla nello specifico né di cultura, ma parla di dimensione simbolica e dà importanza alle Credenze —> elemen9 fondamentali per l’organizzazione della società —> però la società non può essere tenuta insieme dolio da un contra3o tra individui che hanno interessi differen9, in quanto gli interessi si fondano su credenze —> per questo non parla mai di cultura né di credenze ma di dimensione simbolica. Nella sua opera del 1912: “Le forme elementari della vita religiosa” —> parla di rappresentazioni colleBve: sono rappresentazioni che vanno aldilà delle interpretazioni individuali —> sono fru3o della combinazione di idee che gli individui scambiano nelle loro comunicazioni —> emergono come categorie sociali —> forme del pensiero oggeKve che guidano l’agire individuale —> influenzano l’agire individuale — > Quindi agiamo in ad base di un agire sociale che è guidato da queste rappresentazioni colleBve Durkheim in parte sconfessa Kant —> Kant diceva che la realtà dietro di noi esiste (noumeno), ma noi come essere umani riusciamo a conoscere solo ciò che appare (fenomeno) —> la conoscenza deriva dalla mente dell’uomo, è l’uomo che organizza l’esperienza in base a delle sue categorie mentali, alcune delle quali sono universali, quindi transculturali, che sono le categorie universali di tempo e spazio —> Se noi invece adoBamo l’approccio sociologico arriviamo a sconfessare, a meno in parte, Kant —> perché ci accorgiamo che le categorie di tempo e spazio non sono univoche ma si modificano in base al contesto spazio temporale. 6 Sociologia dei processi culturali. ★ SCUOLA TEDESCA La chiamiamo così ma non è una vera scuola come quella francese —> è un clima culturale 9pico della Germania tra 800 e 900 —> clima molto legato al Roman9cismo e filosofia idealista —> da importanza alle idee —> elemenE che guidano l’azione umana. Gli studiosi di questo gruppo hanno un approccio STORICISTA —> La filosofia storicista ha inizi nel 500-600 (con Vico —> l’uomo è un essere storico, libero che non risponde a leggi naturali —> dunque non può essere studiato come la natura, con la concezione oggeKvis9ca dei posi9vis9. Gli esponen9 della scuola si oppongono al posi9vismo —> Per questa scuola non esistono saggi sociali —> abbracciano il metodo ideografico —> i fenomeni sono unici e vanno studia9 per la loro individualità. Le scienze non si dis5nguono per l’oggeTo in sé, ma la dis5nzione è metodologica, cioè nel modo in cui noi dobbiamo studiare i fenomeni —> Tu3e le scienze hanno bisogno della spiegazione causa-effe3o, ma è altre3anto importante la comprensione —> Sono elemen9 complementari. OGGETTO DI STUDIO: - azioni sociali dotate di senso. - A3ori sociali che producono significa9 —> si parla di individualismo metodologico —> studio le is9tuzioni sociali a par9re dai significa9 degli a3ori che le hanno prodo3e. 7 ★ WEBER - Nasce nel 1864 in Germania da una famiglia dell’alta borghesia tedesca e muore nel 1920. - E’ un punto di riferimento nella sociologia nonché padre fondatore. - Analizza la crisi della società moderna e in questo periodo produce la sua sociologia. - Studia le azioni dotate di senso e dice che la sociologia deve studiare le azioni di senso orienta5 all'altro, non tu3e —> cioè le azioni che producono la società. - Si occupa delle conseguenze sociali e non delle cause come Durkheim. - Per lui i conceB sono un prodoTo storico-sociale —> uno strumento per conoscere la realtà —> La realtà fuori da noi è un caos, che non possiamo comprendere in maniera oggeKva, ma possiamo comprenderla con la cultura. - Per Weber spiegazione e comprensione sono aspeJ dello stesso processo cogniEvo: le scienze della natura dovrebbero imitare quelle della cultura. - Propone un solo metodo quello delle scienze storico-sociali, perché anche chi studia la natura si basa su categorie culturali —> La comprensione quindi e l’aTo interpreta5vo è fondamentale anche nelle scienze naturali. - Cultura per Weber —> sezione finita dell'infinità priva di senso del divenire del mondo, alla quale è a3ribuito un significato dall’uomo. - L’ogge1vità —> è fondamentale, è data però dall’u9lizzo non di un metodo neutrale e basta —> ma da un percorso di ricerca che parte da un punto di vista valoriale che viene esplicitato e poi arrivo a3raverso la logica ad una interpretazione adeguata. - Un fenomeno sociale dipende da diverse cause, un sociologo può par9re da alcune cause ed esplicitarle. Dilthey - Tra i maggiori esponen9. - Ha l’obieKvo di fare della storia una disciplina scien9fica. - Dis9ngue scienze storiche e scienza della natura: - Scienze storiche: studiano gli even9 unici come la 1GM —> sono scienze ideografiche: che studiano il par9colare a3raverso la comprensione.servono per capire la situazione dove un insieme di individui produce significa9 —> Gli even5 storici hanno la loro unicità. - Scienze della natura: sono scienze Nomote5che: che puntano a stabilire leggi —> sono basate sulla spiegazione causa- effe3o. Sociologia dei processi culturali. soggeBvità, i borghesi, quelli più ricchi, avevano accumulato tanto denaro da formare le banche, avendo la possibilità di dare in pres9to soldi ai commercian9 per i loro affari, e proprio questo accumulo di denaro a dare vita al capitalismo che poi si sviluppa man mano. I capitalis9 hanno preso il potere economico della società, perché gli aristocra9ci che spendevano tu3o il denaro si indebitavano e diventavano dipenden9 finanziariamente dell’alta borghesia. A questo punto manca poco affinché la borghesia prenda pure il potere poli9co. Quando hai il potere economico per prendere quello poli9co devi far si che le persone credono in un nuovo ordine sociale, in questo caso il capitalismo. ♻ Weber: Processualità della cultura. Me3e in evidenza la processualità della cultura: - Influenza la società. - un fa3ore culturale può essere (a seconda del contesto) un fa3ore che man9ene un ordine sociale, oppure che lo rompe —> esempio: opera “sociologia delle religioni” (di Weber): la religione è un fenomeno sociale che secondo Marx legiKma un ordine sociale funzionale a classi dominan9 —> La religione è oppio dei popoli —> c’è altro mondo dove risca3arsi. Durkheim: la religione rifleTe in organizzazione della società e organizza la vita quo5diana della stessa. ♻ Weber —> Razionalizzazione. - Religione ha creato il processo e in seguito ne è diventata la viKma. - Processo che ha portato alla società le società più semplici e primiEve a trasformarsi in società moderne: processo a3raverso il quale il mondo allontana l'irrazionalità e il magico —> l'uomo inizia a domare la natura con le sue scoperte tecnologiche basandosi sull’Empirismo, sulla ragione, sul metodo più scien9fico —> di conseguenza —> Le religioni si rielaborano: cercano di dare una spiegazione del divino in chiave più razionale —> questo è la religione più periferica —> esempio religione monoteis5 che: sono universali e rivolte a tuK in esse non si fanno differenze. —> Il mondo è il teatro dell'azione dell'uomo e non ci sono magie —> esistenza di un solo Dio impersonale —> c’è separazione ne3a tra due mondi Dio e uomini a differenza delle religioni primi9ve dove tu3o era unito come (esempio: anEca Grecia) questo perché nel processo di secolarizzazione la religione non è la spiegazione a tu3o, ma dà soltanto le informazioni sulla nostra vita privata: idea che le religioni sono tu3e imperfe3e —> Nel 900 si afferma il laicismo —> Il mondo è fautore del proprio des9no. - Weber parla di DISINCANTAMENTO —> dovuto al politeismo dei valori —> con la razionalizzazione l'uomo scopre che i valori forni9 dalla religione, non avevano una una base razionale, non sono assolu9. —> Disincantamento: viene meno l'idea di stupore verso il mondo —> quindi la razionalizzazione ha prodo3o una gabbia d'acciaio: la società in cui tu3o è funzionale e all'accumulazione di capitale —> L’uomo vive in una società e agisce nei sistemi che lo fagocitano: cioè non tengono più conto dei valori — > 900: razionalizzazione entra in crisi e anche i valori lega9 alla scienza vengono messi in dubbio: uomo diventa cri5co. Conseguenze della razionalizzazione nell'epoca moderna: Webber parla di due conceK di razionalizzazione nell'opera “sociologia della religione”: ✺ RAZIONALIZZAZIONE PRATICA: L'abbiamo incontrata a proposito dell'analisi sull'e9ca protestante e lo spirito del capitalismo —> Webber analizza l'e9ca dei prodoK culturali esempio: protestantesimo. Si basa su una teoria teodicea —> idea di gius9zia divina —> non analizza i contenu9 in sé, ma il modo in cui viene interpretata —> Quest'idea viene interpretata dai soggeK in un modo piu3osto che in un altro: ad esempio si sofferma su come dal protestantesimo si sviluppa un'e9ca protestante che ha avuto delle conseguenze pra9che —> condo3a di vita metodica che ha portato allo sviluppo del capitalismo —> razionalizzazione pra5ca = dato uno scopo si va alla ricerca di un punto di vista razionale e di mezzi più adegua9 per raggiungerlo: uso della ragione —> esempio impresa capitalisEca —> prevedere il mercato e trovare mezzi più adegua9 per raggiungere il profi3o —> maggiori esponen5 della razionalizzazione pra5ca sono gli imprenditori e commercian9 —> Danno vita a una gabbia d'acciaio: sistema in cui un uomo agisce senza tener conto dei suoi valori —> Il mezzo supera il fine —> Tu3o è legato ad accumulo del capitale. Esempio oggi si lavora tuJ i giorni e tu<o è legato all'accumulo del capitale di cui facciamo parte e a cui siamo abituaE. 10 Sociologia dei processi culturali. ✺ RAZIONALIZZAZIONE TEORETICA: La società diventando più complessa si è basata su più conceB generali ed astraB: che hanno poco a che fare con l'esperienza immediata —> cioè non sono più lega9 al qui ed ora —> I maggiori esponen5 di questa razionalizzazione sono gli intelle3uali della borghesia. Sono due elemen5 complementari e allo stesso tempo in contraddizione —> infaK da una parte viviamo in una gabbia d'acciaio che va oltre la personalità del singolo, dall'altro si ricorre a conceK più generali e astraK che perme3ono di riconoscere il riconoscimento dell'appartenenza degli uomini allo stesso genere: quello umano a prescindere da tuK gli elemen9 par9colari come sesso, etnia, religione. I due elemen9 di razionalizzazione hanno provocato nel corso dell'800 e del 900 lento processo di secolarizzazione —> Processo secondo il quale l'uomo si prende si rende conto di essere l'unico artefice del proprio des9no —> questo processo ha portato all'affermazione di surroga9 della religione tradizionale —> basa9 sulla visione del mondo —> ideologia poli?ca. ♻ Weber: abbandono dell’ultraterreno e poi ritorno al religioso. Viene abbandonata l'idea di ultraterreno: il mondo è un posto, al centro, come punto terreno nel quale bisogna agire e trasformarlo —> la base per spiegare l'ideologia del 900 e la scienza legata all’empirismo: Si sos5tuisce la certezza della religione con la certezza della scienza —> perché nelle religioni non c'è qualcosa di oggeKvo, essendo basate sul politeismo dei valori (esistono più religioni) —> nel momento in cui mi rendo conto che i valori non si possono verificare empiricamente, perché appartengono alla scelta soggeKva —> Nasce la loTa tra valori che non si può risolvere con la ragione perché c'è sempre qualcosa che sfugge e rimanda all’irrazionale —> La scienza ci può aiutare, ma non può gius5ficare i valori —> nel 900 viene messa in discussione anche la scienza —> perché non risolve il problema —> poi si arriva alla post secolarizzazione —> viene meno la scienza e si ritorna in parte al all’irrazionale —> (esempio: oroscopo e noi farmi di religione) —> ci sono qua<ro elemenE che idenEficano il ritorno al religioso: 1) la religione non torna mai uguale a se stessa —> perché la cultura è un processo che cambia e l'uomo ormai crede nella sua individualità e nella propria autonomia —> l’uomo non recupera totalmente la la religione ma la rielabora —> si chiamano religioni personali —> esempio: sono ca<olico ma non praEcante. 2) nel momento in cui l'uomo prende a3o di essere artefice del proprio des5no e di vivere in una società globale, ecco che si sviluppano i fondamentalismi (esempio: se<e) —> Le persone invece di abbracciare la secolarizzazione, si chiudono nelle loro credenze e rafforzano la loro iden9tà, rinnegando tu3o e vanno alla ricerca di una regione religione che torni alle sue origini. 3) appartenenza senza credenza: recupero della religione non come fenomeno religioso, ma come fa3ore legato alla tradizione culturale di un popolo —> Tanto la mia iden9tà minacciata e mi chiedo e mi chiudo nelle mie certezze —> es: mi definisco ca<olico non perché credo nella religione ma perché credo che quella faccia parte della mia storia e della mia idenEtà che non voglio venga minacciata. 4) chi vuole portare avan? la modernizzazione accentuando la la scienza —> tenendo la scienza come unico fondamento e proponendo una laicità dello Stato che elimini qualsiasi simbolo religiosa dalla sfera pubblica. Con questa analisi si me3e in evidenza come la cultura sia un processo e non un ogge3o immodificabile. 11 Sociologia dei processi culturali. 12 SIMMEL GEORG SIMMEL Filosofo e sociologo —> esponente della Scuola Tedesca. Ha un a3eggiamento an5posi5vista: scienze naturali e sociali hanno metodi diversi —> Le naturali devono imitare le sociali nel metodo. Parte dallo studio degli individui e delle loro azioni di senso —> il conceTo di società è astraTo: esiste solo nella mente degli individui —> È una rete di relazioni che gli uomini costruiscono tra loro. Sociologia: studia la formazione, lo sviluppo e le conseguenze di queste re9 sociali. Simmel è influenzato dalla filosofia storicista di Weber e Marx: analizza le conseguenze culturali che il capitalismo ha prodo3o e come cambia la mentalità dell'uomo di conseguenza. Sos9ene che gli uomini producono delle associazioni: processo per cui due o più individui producono delle relazioni sociali, che vincolano il comportamento degli individui. Nel 1900 "Filosofia del denaro" si parla dell'uomo moderno —> la società moderna si basa su un processo di intelleTualizzazione legato più all'intelle3o che alla ragione (due dimensioni della mente umana): - intelleTo: capacità logico matema9che e di calcolo, si basa su categorie di pensiero astra3o. - ragione: componente razionale che risente del sen9mento e del coinvolgimento emo9vo. RAZIONALIZZAZIONE vs INTELLETTUALIZZAZIONE. - Razionalizzazione —> processo in cui l'uomo ha fa3o sempre più ricorso all’intelle3o, che alla ragione —> Non è un passaggio individuale ma colleKvo —> gli uomini costruiscono insieme la realtà materiale-sociale e la trasformano. - IntelleTualizzazione —> la società pur essendo basata sull'individualismo, tende all'omologazione dal sistema economico —> rispe3o al passato l'uomo è più individualizzato ma è anche omologato e quindi reagisce con comportamento eccentrico —> per far fronte agli s9moli e all’omologazione agiscono usando l'intelle3o, con i calcoli —> non vive tu3o intensamente ma in modo superficiale —> Quindi la qualità (lo strumento prevale sul fine) è meno importante della quan5tà —> es: il denaro è un equivalente universale (è importante la quanEtà) — > rinvia alla relazione tra uomini ed è legato all'esperienza concreta —> oggi il valore è dato da un simbolo —> un elemento astraTo —> bisogna fidarsi di qualcosa che non è l'esperienza dire3a. UOMO BALISE’ —> È in grado di governare i molteplici s9moli perdendo il suo stupore: è disincantato, ha già visto tu3o —> si tra3a dell'individuo con esperienza —> non vive mai fino in fondo l’esperienza, perché non può vivere tuK gli s9moli. L’oggeKvazione della cultura precedente —> un altro elemento della modernità —> oggi dipendiamo da essa è il sogge3o rimane frustrato perché non riesce a incorporare i con9 tenu9 dalla cultura oggeKva i contenu9 della cultura oggeKva —> non riesce a farli propri, a farli diventare cultura soggeKva —> è dipendete dalla società ma cerca la sua unicità —> cioè da una parte rispe3a le regole, dall’altra cerca di qualificare se stesso —> quindi sviluppa un io radicale, che cerca orientamento. L'uomo moderno diventa sempre più consapevole della sua unicità, a differenza delle società più semplici in cui l'uomo si iden9fica con la società: uomo = società —> la cultura si pluralizzare e con ciò anche la nostra iden9tà —> non si vuole più essere omologa9 e si cerca di governare diversi ruoli —> Si parla di differenziazione simbolica e morale —> escono idee contrastan9 —> Esempio: credo nella società ma anche nell'oroscopo —> Il cambiamento dell'iden9tà individuale si ritrova a mol9plicare le sue esperienze —> si mol9plica l’immaginario. Abbiamo tante scelte ma non sono governabili —> Il cambiamento culturale è veloce e facciamo fa9ca a ges9rlo. Ritardo culturale: società che vive il cambiamento di industrializzazione (Scuola di Chicago) —> C’è innovazione ma non si hanno le cara3eris9che per decodificarla —> Discrepanza fra cultura oggeKva e soggeKva —> Esempio: anziani che non sanno usare Internet e rimangono ancora ancoraE alle tradizioni —> Conseguenza dell'isolamento sociale. Sociologia dei processi culturali. ★ LA SCUOLA DI CHICAGO - una delle scuole più an9che che però tra3a temi innova9vi. - nasce a fine o3ocento. - Cara3eris9che dis9n9ve: adoperano un metodo antropologico, studiano le società e le società metropolitane —> non solo analisi sta9s9che ma anche osservazioni sul campo e partecipano alla vita colleKva dei gruppi sociali da analizzare. - Deve studiare le interazioni sociali degli individui —> La cultura è un processo che nasce nelle interazioni tra gli individui. Perché nasce a Chicago? L'America tra l'o3ocento e il novecento diventa la prima potenza economica mondiale, è il paese dove si sviluppa il capitalismo maggiormente —> studiano cambiamento dalla società arcaica a quella industriale —> Chicago diventa una metropoli —> cambiamento: relazioni primarie meno importan9 delle relazioni personali —> questo lo notano con esperimen9, analizzando l'aumento della violenza nella ciTà —> reazioni: maggior parte delle persone non interveniva, pensavano a loro percorso. Scuola: evidenzia che la cultura è fondamentale per l'organizzazione della società —> cultura intesa come processo —> è una negoziazione di significa9 che si sedimentano nelle interazioni sociali —> gli individui comunicano e scambiano significa9. Studiano l’emigrazione —> Chicago diventa una ci3à mul9etnica perché le persone si spostano negli USA per lavorare nelle industrie —> c’è uno shock culturale la ciTà subisce una differenziazione sociale: si collega alla differenza culturale —> Chicago si divide in zone nasce il conceTo di subcultura —> Meno importante della cultura diffusa —> Si crea una gerarchia di culture —> Gli studiosi meTono in evidenza l'esistenza di una subcultura e come si sviluppa —> i quar9eri con solidarietà meccanica (TuK uguali) sviluppano subculture —> questo porta alla differenziazione e alla esclusione —> notano che la società può cambiare: da popolare a borghese (GentrificaEon): espansione ce9 popolari —> Anche quando arrivano nuovi migran9, i vecchi si spostano —> etnia che domina Chicago: WASP —> statunitensi bianchi di cultura protestante e anglosassone. 15 Chicago —> ci3à che vive un forte impa3o di modernizzazione e industrializzazione —> da paesino diventa metropoli.immensa varietà di migran9 che lavorano nel nuovo con9nente —> Studiosi della scuola vanno a studiare il ruolo della cultura nella organizzazione della ciTà. Esponen? della scuola di Chicago (si occupano dello studio dei processi migratori): Park e Thomas. - Park: la ci3à è come se avesse un'anima, una cultura —> è un insieme di significa9. - Thomas: si oppone al comportamen9smo —> Per Tomas: l'uomo ha un rapporto con condizioni oggeKve mediate da significa9 —> bisogna analizzare la cultura e le abitudini di provenienza di nuovi arriva9 e capire come quelle culture interagiscono con quella del posto —> modo di agire modo di reagire alla diversità. Svantaggio degli immigra5: quando il sistema culturale si scontra con un altro si creano incongruenze e diversità. Park —> Parla di uomo marginale: riprendendo gli studi di Thomas: studia il fenomeno di inclusione ed esclusione. All'uomo marginale vengono a te assegna9 i lavori e i tra3amen9 peggiori —> è marginale due volte: 1. Nel nuovo paese perde il proprio ruolo/status —> provo sofferenza psicologica me3endo in dubbio la mia iden9tà. 2. Perde orientamento verso se stesso —> si trova in difficoltà con la propria cultura —> modo di fare e di essere si scontra con la cultura di approdo —> siccome la cultura risolve problemi concre9 la cultura dell’immigrato è inu9le —> introduzione avviene iniziando a capire la cultura di tu9 per poterla modificare —> sono centrali le associazioni culturali a cui si rivolge uno straniero quando arriva negli USA —> Le associazioni servono da ponte tra due culture diverse. Sociologia dei processi culturali. Park e Thomas. Studiano i processi migratori: - Park parla di uomo marginale —> è il migrante —> è periferico, vengono riservate le risorse sociali- importan9 —> tra3amento peggiore —> è un marginale per due mo9vi: 1) mi trovo in difficoltà con la mia cultura —> modo di fare non aiuta a decodificare il contesto in cui vivo.la mia cultura è uno strumento inu9le —> 2) ho avuto una perdita di status —> Perme3e il riconoscimento degli altri —> Se è una comunità non 9 riconosce tu non sei più chi sei. - Thomas approfondisce l'analisi per capire le dinamiche di inclusione ed esclusione sociale —> approfondisce lo studio di park e scrive "il contadino polacco" 1919 —> Studia i contadini polacchi che vanno a lavorare in America —> ricostruisce l'incontro-scontro con la nuova cultura —> Thomas: l'essere umano non ragiona in base a uno s9molo-risposta —> In America la scienza sociale più sviluppata e la psicologia comportamentalista —> Lo studio della psiche degli uomini per capire come reagiscono agli s9moli —> Secondo Thomas è sbagliato e bisogna studiare solo il comportamento manifesto —> tra s9molo e risposta cioè un insieme di a3eggiamen9 o ossia la cultura che orienta la persona —> due persone con culture diverse avranno risposte diverse —> per garan9re l'interazione sociale abbiamo bisogno di capire la cultura di tuK per poterla modificare —> sono centrali le associazioni culturali —> Luogo di incontro tra culture negoziazione di significa9 —> la cultura è un con5nuo flusso —> non è solo prodo3o sociale, ma è anche un prodoTo di interazioni sociali, che cambia aTori sociali. Par?colare rapporto tra iden?tà e cultura —> cultura è fondamentale per l'iden9tà del sogge3o (Mead parla di socializzazione) —> affrontato negli anni 30 —> con ricerca dei coniugi Lind applicano il metodo antropologico —> ossia la tecnica dell'osservazione par9colare in una ci3adina americana di medie dimensioni —> vanno a vivere in questa ci3à e diventano amici dei vicini imparando nuove abitudini —> questa ci3adina pian piano diventa industrializzata come Chicago —> modifica quindi lo s9le di vita incidendo sull’iden9tà gli abitan9 di middletown, che erano abitua9 a fare sempre le stesse cose, stravolte poi dalla cultura —> conseguenze culturali: non si abituano allo s9le di vita e usano nuovi strumen9 con superficialità (esempio tecnologia). Si evidenzia così un ritardo culturale —> cultura soggeKva non è al passo con quella materiale (Simmel) le persone di middletown si isolano rapportando il conformismo —> hanno un codice che fa9ca a interpretare la realtà che cambia —> il codice non 9 vuole abbandonare e ci si chiude alla novità per paura dell’incertezza —> non hanno un codice culturale per governare la complessità —> si chiudono al diverso. La cultura per la scuola di Chicago: - è importante; - è un processo; - è legata a processi idenEtari. Cohen nel ’55 fa un studio sulle bande giovanili —> studia i fenomeni originali delle gang —> Partecipa insieme a loro —> scopre che nella loro subcultura sono gruppi sociali marginali, vivono situazioni di svantaggio e sono considera9 gli ul9mi —> quindi si ribellano e non avendo mezzi materiali usano la criminalità —> PROCESSO IDENTITARIO —> Diventano come sono sta9 e9che3a9 —> non è un processo naturale (non sono naE così) ma è culturale —> anche Webber farà lo stesso studio sulle pros9tute. Scuola di Chicago: rapporto tra socializzazione iden5tà —> Si arriva a vedere come si diventa animali culturali. 16 Sociologia dei processi culturali. PROCESSI DI SOCIALIZZAZIONE. Socializzazione —> duplice oBca: 1) MICRO: dal punto di vista dell’individuo —> Processo di apprendimento con cui l'individuo diventa membro della società (apprendiamo la cultura) —> con processi di razionalizzazione e differenziazione sociale si impara a riconoscere la propria individualità. 2) MACRO: dal punto di vista della società —> La socializzazione è un processo che serve alla società per riprodursi —> La società è in un con9nuo processo di apprendimento che porta l'uomo a modificarsi: la società si diversifica —> Nelle società complesse le informazioni sono molteplici: Quindi le fon9 di socializzazione sono differen9 —> Cultura frammentata. SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA: È un inganno per il bambino, che prende per buono quello che gli viene de3o —> definizione della realtà come una verità oggeBva —> Crescendo l'individuo fa esperienza (esempio scuola) e capisce che il mondo in cui viveva non era oggeKvo ma una versione differente della realtà. La società ha un ruolo fondamentale —> ma c’è un paradosso —> un individuo diventa membro della società, ma questo apprendimento è con9nuo non finisce mai —> mentre acquisiamo la cultura, ci accorgiamo che la famiglia è un conce3o nel quale ci distacchiamo —> prendiamo consapevolezza dell’unicità —> SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA: si forma l’iden?tà. Due prospeBve di socializzazione per apprenderla: 1) Socializzazione come condizionamento sociale: è un processo top-down —> società come processo trasmissivo lineare ver9cale —> qualcuno veicola un messaggio con significa9 oggeKvi e des9natario le riceve passivamente. Des5natari passivi: si ritrova Parson —> cultura veicola mo5vazioni —> se non vuoi studiare, sei mal socializzato. Cri5ca: perché si dice che la socializzazione è un processo con cui tuK apprendono allo stesso modo (Parson e Durkheim) —> Due cri5che: 1) significa9 veicola9 non sono univoci e chiari —> dipende dall'interpretazione perché c'è negoziazione di significa9 2) sogge3o alla capacità di rielaborare il messaggio. Approccio del condizionamento —> riprende le rappresentazioni colleKve di Durkheim —> socializzazione avviene tramite linguaggio: ci porta a stru3urare l'esperienza in un modo —> Lingua ci veicola verso i conceK verso i conceK —> con la lingua apprendiamo i modi di pensare —> Il linguaggio si poggia su un insieme di conceK che pre-definiscono il campo entro cui dobbiamo pensare —> qua3ro tappe di Parson: 1) Crisi orale: individuo è debole e dipende dalla madre. 2) Crisi anale: il bambino mostra desideri (fai capricci) ed è spinto da pulsioni. 3) Crisi edipica: assume una propria individualità, confli3o tra ruoli. 4) Crisi adolescenziale: il bambino matura e capisce che può fingere. 17 SOCIALIZZAZIONE —> Dà esaminare in una duplice oKca: MACRO —> dal punto di vista dell’individuo —> La socializzazione è il processo di apprendimento per cui l'individuo diventa membro della società e a3raverso la cultura —> Appropriazione e apprendimento di significa9 e regole più generali che cara3erizzano una società. MICRO —> dal punto di vista della società —> La socializzazione è il processo che serve alla società per riprodursi e mantenersi. • SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA —> processi di acquisizione di competenze di base, che si apprendono durante l’infanzia, fino a raggiungimento dell'età scolare. • SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA —> periodo successivo in cui si apprendono i ruoli specializza9, lega9 alla scuola, al mondo del lavoro e c'è l'acquisizione di ci3adinanza —> Qui l'individuo può modificare la sua iden9tà. Sociologia dei processi culturali. B&L: SPAZIO E TEMPO Coordinata spazio-temporale: - Spazio: conosciamo il mondo in base alle collocazione spaziale —> corpo ha una collocazione precisa che interagisce con gli altri —> c’è un limite oltre cui non possiamo andare. - Temporale: agiamo in un determinato istante (ora) e da qui costruiamo nostra precisazione di passato e futuro —> ricostruiamo esperienze preceden9 e quelle che verranno. Cos’è il tempo per B&L? Esistono due 5pi di tempo: - Cosmogenico —> da un punto di vista teorico —> tempo oggeKvo e indipendente da noi. (Es: tempo dell’universo). - Sociale —> tempo esterno a noi ma prodo3o degli uomini —> c’è una organizzazione precisa che de3a i tempi. (Es: calendario: 25 dicembre=natale). TEMPO PERSONALE —> quello che viviamo (soggeKvo) —> la nostra realtà quo9diana è basata sul fa3o che viviamo il tempo soggeKvo sulla base di coordinate spazio-temporali. Es: il professore ha una percezione diversa da noi, ma allo stesso tempo di accorgiamo che ci sono anche altri. INTERSOGGETIVITA’ —> (tante soggeJvità che interagiscono) —> rendersi conto che anche gli altri hanno una coscienza (intenzionalità aperta) —> siamo porta9 ad a3ribuire a queste persone la nostra stessa umanità e intenzionalità —> sono persone che a3ribuiscono significa9 e pensano —> per questo siamo porta9 a comunicare. Alcune volte pensiamo di conoscere meglio ali altri perché per interpretare me devo immaginarmi dall’esterno la situazione —> devo fare una serie di passaggi per rifle3ere su di me. B&L: IL NOSTRO RAPPORTO CON IL MONDO —> IL LINGUAGGIO E IL P.DI TIPIZZAZIONE. Il nostro rapporto con il mondo è basato sull’intenzionalità. Il mondo —> è pre-categoriale —> quando nasciamo, siamo ge3a9 in questo mondo e siamo aper9 ad esso —> un mondo di cui non sono ancora ben defini9 i conceK —> (passaggio) —> diventa categoriale, cioè basato su conceB che vengono forni5 sopraTuTo dal linguaggio - è un prodo<o sociale —> è così che diven9amo esseri sociali. ✺ IL LINGUAGGIO —> si sviluppa a3raverso l’interazione sociale —> secondo B&L la lingua è storico- naturale —> si basa sulla nostra capacità biologica di comunicare ed è storica perché è appresa. - Il Vocabolario ci fornisce i conceK; - il linguaggio serve a classificare, ordinare e interpretare la realtà. A3raverso il linguaggio —> siamo porta9 a comunicare con gli altri e a pensare che l’altro come noi a3ribuisce dei significa9 —> facendo questo siamo porta9 a generalizzare e quindi cominciamo a produrre un primo 9po di conoscenza —> a3raverso il processo di Tipizzazione. ✺ PROC. DI TIPIZZAZIONE —> costruiamo 9pi, gli stereo5pi. —> la Tipizzazione è la ricostruzione dell’interazione concreta, basata sull’hic et nunc, generalizzata in base alla nostra esperienza della realtà. ✺ Con i ?pi posso avere la COMUNICAZIONE e l’INTERAZIONE. Posso andare oltre l’hic e nunc (l’immediato) che rende possibile la costruzione della società —> riesco a ragionare in base alla memoria —> quando interagiamo con gli altri ci muoviamo sempre tra DUE POLI: - Graduale astrazione verso i 9pi. - Massima individualizzazione —> specificità della persona. ✺ I 9pi ci rendono possibile andare oltre l’immediato —> nasce la MEDIAZIONE: A3raverso il linguaggio posso andare oltre l’immediato —> il nostro linguaggio è più complesso di quello degli animali, perché possiamo parlare di cose con non osserviamo dire3amente. 20 Sociologia dei processi culturali. B&L: L’UOMO. Cos’è l’uomo? —> animale culturale, incompleto, essere generico. Animale vs Uomo —> Sono diversi. - 1: Hanno un rapporto immediato con il mondo, hanno un loro habitat - 2: Si abitua nel tempo, diversi habitat, influenzato da biologia ma il corredo gene9co è flessibile —> è aperto al mondo e si ada3a ad esso —> il nostro corpo si ada3a all’ambiente —> c’è una dicotomia tra uomo (essere che produce se stesso) e concezione della natura umana (che io posso determinare). Per Freud e Pareto —> uomo ha una natura specifica. B&L riprendono Marx, altri studiosi —> uomo è essere generico —> per B&L: uomo è produ3ore sociale che produce se stesso e la società. B&L: LA REALTA’ SOCIALE e SOCIETA'. ♤ Come nasce la costruzione della realtà sociale? DUE PROCESSI: ABITUALIZZAZIONE e TIPIZZAZIONE. L’uomo —> ha una debolezza biologica, quindi ha bisogno di ordine —> lo costruisce a3raverso la cultura con cui si da forma —> proviamo a risolvere problemi e se l’azione ha successo e la ripe9amo —> già sappiamo come funziona e impariamo schemi mentali che dicono come agire concretamente —> questa è ABITUALIZZAZIONE —> da cui nascono schemi mentali: TIPI —> TIPIZZAZIONE —> nasce dall’interazione faccia a faccia —> la cultura è un insieme di procedure concrete e pra5che. Ma se la società si basa sulla divisione del lavoro (si ha differenziazione di conoscenza) —> l’innovazione produce un surplus economico (si produce più del bisogno: si deve conservare) —> per essere ges9to si fa una divisione del lavoro: - ognuno ha un ruolo specifico. - Porte a differenza nella conoscenza —> quindi la società ha diversi sistemi di significa5. ♤ Come si tengono insieme i significaE? Suddivisione del lavoro —> differenziazione dei significa9 —> individui cercano coerenza e li integrano. Per B&L i significa9 delle diverse is9tuzioni vanno integra9 con significa9 più generali dagli individui —> hanno bisogno di dare ordine alla realtà esterna. ♤ Come si forma la società per B&L? Secondo B&L le is5tuzioni devono avere un minimo di coerenza tra di loro sennò la società si sgretola. Ma la coerenza non deve dipendere da elemen9 oggeKvi, che rimandano alla funzione di quella is9tuzione. E’ sbagliato pensare che le is9tuzioni vengano svolte in modo indipendente dagli uomini, perché sono gli uomini che producono is5tuzioni, aTribuendo significa5 —> INTEGRAZIONE DI SIGNIFICATI. L’integrazione parte dagli uomini —> le persone interagendo producono is5tuzioni e aTribuiscono loro dei significa5 che devono essere almeno in parte coeren5 con i significa9 che vengono a3ribui9 dalle stesse persone. Is?tuzioni —> funzionano in base a significa9 a3ribui9 dagli a3ori sociali —> ma possono anche entrare in confli3o tra di loro —> dopo un po’ per B&L possono essere incoeren9 con le società, andate in crisi e sgretolatosi —> succede quando c’è differenza tra velocità di sviluppo delle is9tuzioni generali e quelle dei se3ori speciali. ♤ Come si Eene insieme la società? Con l’integrazione di significa9 più generali che incorporano significa9 specifici di una specifica is9tuzione. L’integrazione avviene tramite METASIGNIFICATI: cioè significa9 più astraK (generali) che hanno a che fare con l’idea di ordine sociale; e che si generano con il processo di LEGITTIMAZIONE. 21 Sociologia dei processi culturali. 22 ISTITUZIONALIZZAZIONE: processo secondo cui in una società alcune relazioni e azioni sociali, vengono oggeKvate e quindi date per scontato e basilari per un gruppo. Alla base c’è la consuetudinarietà che produce schemi fissi —> ogni simili 9pizzazione è un’is9tuzionalizzazione. Le is9tuzioni si manifestano con dotate di una realtà propria con il caraTere di esteriorità —> mondo is9tuzionale appare come realtà oggeKva. Il processo con cui i prodoK umani esteriorizza9 aKngono al cara3ere dell’oggeKvità è l’OGGETTIVAZIONE: la realtà è un insieme di cose che devo apprendere, imparo i ruoli. La LEGITTIMAZIONE —> rendere oggeKvamente accessibili e soggeKvamente plausibili le regole e le azioni che sono state is9tuzionalizzate —> Strumen9 con cui vengono spiegate e gius9ficate le is9tuzioni —> es: bisogna fare la famiglia in un certo modo (oggeBvazione) e poi devo spiegare perché in quel modo e non in un altro (legiBmazione) —> la società ha bisogno di legiKmare perché, per esempio, il bambino può iniziare a me3erei discussione la famiglia per questo le gius9ficazioni devono essere coeren9 per risultare convincen9. 4 FASI DI LEGITTIMAZIONE: 1) A3raverso un vocabolario: ed è inconsapevole —> trasmissione di un bisogno —> Con il vocabolario apprendiamo delle prescrizioni —> es: parola padre è un’autorità. 2) La conoscenza che interessa è quella pra?ca della vita di tuK i giorni —> schemi esplica9vi lega9 ad azioni concrete: proverbi, raccon9 popolari, ecc.. 3) C’è la teoria esplicita dove si forma una conoscenza sistema9ca (tabù, teorie scien9fiche) 4) Universi Simbolici. # LegiBmazione: - comporta reificazione —> si dimen9ca che la is9tuzioni possono essere modificate. - Immaginazione sociologica —> serve a capire in quale contesto agiamo —> capacità di comprendere che le is9tuzioni sono prodoK sociali che derivano da rappor9 di potere. In quanto processo, è considerata una oggeBvazione di secondo grado. LegiBmazione —> ci sono gruppi che hanno più potere nel definire la realtà —> avranno più voce in capitolo nel legiKmare —> gli altro sono passivi perché svantaggia9. UNIVERSI SIMBOLICI: # Costruito per mezzo di oggeKvazioni sociali —> danno significato a quello che faccio quando vivo nel mondo —> cioè fissano limi5 di ciò che è per9nente all’interazione —> integrano tuTe le sfere di significato —> significa9 delle is9tuzioni vengono resi coeren9 —> totalità simbolica —> 5ene unita la società. Dove vengono creaE? Nella vita quo9diana (realtà + immaginazione) e governano anche l’interpretazione del mondo. —> danno significato a tuK significa9 specifici delle is9tuzioni —> con la legiKmazione riescono a gius9ficare un ordine sociale e a fare in modo che la società si riproduca —> la società può essere messa in discussione con disobbedienza —> perché? Con la socializzazione primaria il bambino crede a tu3o quello che gli viene de3o perché lo diamo per scontato. B&L : esiste un processo REIFICAZIONE che trasforma in reali fenomeni che non lo sono —> traKamo la società come esterna all’individuo dimen9candoci che abbiamo creata noi —> crescendo dereifichiamo, imparando che la società è un prodo3o storico/sociale. REIFICAZIONE —> avviene quando le classi sub alterne prendono per buono l’ordine sociale senza avere strumen9 per codificarlo. Sociologia dei processi culturali. RAPPORTO SOCIALIZZAZIONE - IDENTITÀ: - l’Iden5tà non è il prodo3o automa9co della socializzazione: non è un processo unidirezionale e ver5cale. - Socializzazione (per B&L): superano le idee di Durkheim e Parson —> è la relazione basata sull’interazione, negoziazione di significa5 tra gli individui —> è un rapporto asimmetrico (c’è chi sa di più e chi sa si meno), ma è cara3erizzato da una negoziazione di significa9 (più orizzontale) —> non porta necessariamente a un’iden9tà precisa —> perché di tu3o ciò che apprendiamo, sono solo alcuni elemen9 culturali incidono maggiormente sulla nostra iden9tà —> rendono possibile una combinazione tra dimensione conosci9va, cogni9va, informa9va e quella emo9va, ciò che noi sen9amo che ci appar9ene in maniera più forte. - Rapporto tra valori e comportamen5: E’ indire3o —> mediato dalle credenze che influenzano la nostra iden9tà. RAPPORTO LINGUAGGIO - IDENTITÀ Metafora della musica: quando suono interpreto uno spar9to per produrre un brano —> è esterno a me e apprendo dagli altri = linguaggio che apprendo dagli altri —> con la socializzazione prendiamo qualcosa di oggeKvo e lo interiorizziamo rendendo soggeKvo —> quando suono lo faccio in modo unico (individualizzazione), però sto suonando quel brano e non un altro —> l’iden5tà ha il suo elemento obieBvo che è dato dall’iden5ficazione. IDENTITÀ: LE FUNZIONI. Ha molteplici aspeJ: - Funzione alloca5va —> stabilire confine tra noi e gli altri; - Funzione integrazione —> con l’iden9tà stabiliamo qualcosa di iden9co non solo tra noi e gli altri ma anche tra noi stessi —> noi cambiamo ogni giorno ma come facciamo a stabilire che ieri eravamo la stessa persona di oggi e di domani? —> Con il linguaggio: perme3e di rifle3ere su noi stessi e la cultura ci aiutano ad aiutare alla ricerca dell’iden9tà e coerenza —> abbiamo bisogno di con9nuità, altrimen9 entriamo ne caos perché siamo animali culturali (abbiamo bisogno di apprendimento) —> il bisogno di apprendimento da un lato rende debole ma dall’altro rende libero —> B&L: la libertà c’è quando nasciamo —> all’inizio siamo sconclusiona9, poi apprendiamo con il tempo e il nostro sviluppo è influenzato dall’ambiente non solo naturale ma anche sociale in cui viviamo —> iden9tà individuale —> abbiamo anche iden9tà colleKva —> fru3o di processi di iden9tà e individualità a livello colleKvo —> non tuK hanno stesso potere di definire realtà —> si creano rappor9 simbolici di potere per la costruzione sociale della realtà. IDENTITÀ COLLETTIVA: - Si basa su ideologie: gruppo di individui specializza9 che elaborano l’iden9tà colleKva —> cos9tuiscono la storia di un popolo. - Costru3o che diventa ar9ficiale perché si cerca di negare un elemento di fondo oggeKvo: processi culturali (hanno a che fare con la costruzione della realtà) —> la cultura è un processo —> chi costruisce le iden9tà colleKve (fa una ideologia) nega proprio questo e nega la possibilità che ciascuno di noi a3raverso la socializzazione possa sen9rsi tante cose diverse (Es: italiano e romano allo stesso tempo) —> chi costruisce un’iden9tà colleKva cerca di assolu9zzare una sola faccia della sua iden9tà —> tende ad usare una sola iden9tà —> però può contraddire le sue iden9tà. Iden?tà colle1va —> viene costruita su confini ar5ficiali, simbolici e geografici. UNIONE —> fru3o di un processo —> le iden9tà colleKve tendono a negare la pluralità e bloccare i processi culturali —> creano rappresentazioni di potere quindi una cultura si sente superiore all’altra —> si produce un PROCESSO DI ETICHETTAMENTO —> stabilisce che sono superiore a te e va a incidere sulla tua iden9tà e 9 ritroverai in una situazione in cui cercherai di assimilar9 alla maggioranza o 9 sen9rai totalmente inferiore da evitare l’altro. 25 MEAD: - Da importanza al linguaggio nella socializzazione - “Mente, sé e società” —> il sé nasce dall’interazione con gli altri (con la relazione sociale mi iden9fico e capisco i ruoli). - Sè —> Mead lo dis9ngue in 2 componen? = ME (insieme di ruoli) + IO (capacità di filtrare significa9 —> dice quali significa9 acce3are) Sociologia dei processi culturali. B&L: SUBALTERNITA’, INFERIORITA’, DIVERSITA’ e MULTICULTURALISMO. ⇨ La spirale della subalternità —> si può rompere —> Il meccanismo sociale che dà vita a questa ro3ura della subalternità è il processo del riconoscimento —> individui che condividono lo stesso problema, comunicano tra loro e maturano l’idea che quel loro modo di fare è diverso ma, non inferiore —> Meccanismo di Unione —> costruiscono una realtà alterna9va. ⇨ L’inferiorità —> è il risultato di rappor9 sociali poli9ci ed economici di potere, stabilita da coloro che traggono vantaggi materiali e immateriali dalla definizione di quella realtà. ⇨ Riconoscimento della diversità (un popolo può avere più culture, una cultura può avere più popoli) —> crea una chiusura in alcuni —> nasce dalla paura di colpire la propria iden9tà. ⇨ Vicino la chiusura iden9taria —> c’è riconoscimento del pluralismo culturale come modo con cui l’individuo si esprime —> MULTICULTURALISMO —> si me3e in evidenza la pluralità delle culture senza creare una gerarchia. - Mul9culturalismo: quel processo aTraverso il quale si meTe in evidenza la pluralità di cultura, senza stabilire un rapporto gerarchico tra le culture. Il dibaKto oramai si sposta dall’opposizione tra ASSIMILAZIONISMO: “vieni a vivere nella mia nazione ma, devi seguire la mia cultura” e RELATIVISMO: “tu sei diverso da me, però lo acce<o, ognuno segue la propria cultura, viviamo in maniera separata”. Oggi questo diba<o è andato oltre, la quesEone importante è: tra chi riconosce il pluralismo e va alla ricerca di regole comuni, e chi dice che siccome siamo diversi, ognuno deve stare a casa propria. B&L: IDEOLOGIA. Cos'è l’ideologia? - il primo a coniarlo fu De Tracy, filosofo francese della seconda metà del se3ecento —> che risente dell’Illuminismo. - ideologia intesa come scienza dell’idea: - come vengono prodo<e le idee - nell'o<ocento novecento a molto successo per il processo di secolarizzazione - usato in senso dispregiaEvo da Napoleone Prima definizione di ideologia —> dello storico Toynbee che me3e relazione ideologia e secolarizzazione — > nel XIX secolo le religioni cris9ane entrano in compe9zione con altre forme di legiKmazione che pretendono di formare la vita sociale e colleKva sui valori secolari —> Toynbee parla di ideologie post cris9ane come sos9tu9 delle religioni universalis9che (Es: nazionalismo liberalismo comunismo) —> la società industriale sconvolge le formule tradizionali di legiKmazione dell'ordine sociale dando vita a nuove visioni del mondo —> individuano valori che non si riferiscono a trascendenza ma chiamano in causa la scienza moderna. Ideologia come sistema di idee abbastanza coeren9 tra loro che devono essere funzionali a leggere la realtà e a legiKmarla. Liberalismo basato sulla scienza —> afferma scienEficamente che l'uomo è un a<ore individuale che ha interessi oggeJvi non culturalmente mediaE e questa cosa produce una società di livello superiore —> se lasciamo l'uomo in libertà (essendo animale compeEEvo) crea società migliore —> “la favola delle api” di Mandeville del 1714 —> gli essere umani sono pigri avidi per natura e pensano di arricchirsi nel modo più facile —> hanno tanE vizi ma se proviamo a curarli producono una società poco efficiente che dà meno benessere alle persone —> meglio lasciare le cose come sono, come le api —> ognuna vado al proprio interesse personale per questo con producono più ricchezza—> idea liberalismo: perseguendo i propri interessi l'uomo lavora per il bene comune. Mandeville —> l'uomo è egoista per natura ideologia 26 Sociologia dei processi culturali. Come la pensiamo oggi —> visione distorta della realtà che non corrisponde ai faK non corrisponde alla realtà empirica. Cinque accezioni dell’ideologia: 1)) ideologia come difeao della ragione. - Età illuminista Ideologia riguarda le formule distorte del pensiero: IDOLA (di Bacone) —> analizza elemen9 che possono influire sul pensiero umano distorcendo e intrecciando il raggiungimento della vera conoscenza —> pensiero umano può essere infe3ato da Idola (errori). Ci sono diversi isola che possiamo comme<ere che incidono sulla nostra interpretazione della realtà: - Idola tribus —> basaE sulla natura umana; - Idola specus —> del singolo individuo; - Idola fori —> derivano dall’esperienza; - Idola theatri —> sorgono da opinioni tradizionali. Bacone analizza teorie del pregiudizio (giudizi che vengono prima dell'esperienza e che riguardano la nostra esperienza passata) —> ideologico e tu3o ciò che a che fare con il pregiudizio —> si fonda su impulsi irrazionali condiziona9 da interessi di dominio di poten9 gruppi sociali —> pregiudizio come consapevole manipolazione dei ce9 subordina9 da parte dei poten9 che se ne servono per le legiKmare l'assolu9smo feudale. limite ideologia —> si impone come l'inganno e la menzogna consapevole —> invece per persuadere gli altri il miglior modo e credere in quello di cui si vuole convincere. Pregiudizi ci sono sempre —> anche la conoscenza si basa sui pregiudizi —> quando conosciamo qualcuno ci formiamo dai pregiudizi che dipendono dalla cultura —> Weber anche io il ricercatore durante l'analisi parte dei pregiudizi- 27 Criteri per individuare l’ideologia: 1. visione del mondo con altro grado di coerenza interna; 2. prodo<o da gruppi intelle<uali ma diffuso ad ampi straE della popolazione; 3. ha la funzione di legiJmare i rapporE di potere in un gruppo sociale; 4. si richiama all'autorità scienEfica. ALCUNI APPUNTI: 2. —> Ideologia è un sistema di idee coerenE che possono legiJmare la realtà prodo<o da gruppi di intelle<uali (dedicano più tempo al lavoro sulle idee) —> risultano la dire<a o indire<a espressione della classe dominante. 4 —> ideologia ha una base scienEfica (visione di realtà su base razionale) —> sviluppo concreto delle scienze è strumentale all’ideologia. Es: comunismo fa capire il rapporto scienza/ideologia —> ideologia comunista si basa sul socialismo scienEfico (Marx) che non nasce solo dei valori ma dà una spiegazione scienEfica della realtà. 3. —> Conce3o di potere è stre3amente legato all'ideologia —> potere = capacità dell'individuo o gruppo di fare valere proprio i propri interessi anche di fronte a resistenza altrui —> esercizio di potere può portare a violenza ma anche accompagnato da sviluppo di idee che gius9ficano l'azione di chi lo de9ene —> legiKmazione —> ideologia è una possibile gius9ficazione del potere chi lo de9ene può cercare di fondare la propria legiKmità —> potere legiKmo quando fa acce3are proprie decisioni come ben fondate. Sociologia dei processi culturali. Sulla base delle cinque accezioni —> Possiamo arrivare a definire una più ampia ideologia —> visione del mondo che gius9fica (legiKmo) il sistema di potere e così facendo da un lato lo inganna bruciando quello che Durkheim chiama violenza simbolica —> dall’altro produce idee colleKve, integra la società, costruisce memoria colleKva e fornisce principi di gius9ficazione della realtà (può essere messa in discussione anche dalle classi subalterna) —> i subalterni acquisiscono acquisiscono stessi criteri di gius5ficazione della realtà dei dominan5, condividono con loro valori e credenze —> ma diventano subalterni nel momento in cui acce3ano l'ordine sociale ritenendolo naturale ideologia dominante può creare presuppos9 per una contro ideologia. B&L: Scuola di Francoforte —> Rapporto tra società e cultura. Scuola di Francoforte Nasce tra serie di intelle3uali —> Danno vita all’is9tuto di ricerca di Francoforte nel 1023 —> Non ha vita facile perché mol9 studiosi erano tedeschi ebrei. Ha un'ideologia poli5ca progressista —> contro ogni forma di totalitarismo e autoritarismo. Ma la con9nua accumulazione di profi3o che c'è nel capitalismo, dà vita a una società che cade nell’autoritarismo —> studiosi me3ono in evidenza come il capitalismo si basa sulla produzione in sé —> tu3o deve essere standardizzato. Capitalismo —> ha il controllo sugli individui, produce un uomo passivo e incapace di pensare come ogge3o autonomo (tu3o è scontato) —> c’è contraddizione —> ci sono disuguaglianze —> Perché non ci ribelliamo? Viviamo in una società in cui siamo consumatori (standardizza5) che dice stai, male bevi che 9 passa —> c’è alienazione, l'uomo vuole leggerezza —> Oggi secondo la standardizzazione noi abbiamo bisogno dell’alcol. - Dal punto di vista economico abbiamo la produzione di massa; - Dal punto di vista culturale si produce la cultura di massa —> capitalismo inizia ad espandersi anche nelle sfere culturali —> aKvità che avevano a che fare con la socializzazione vengono mercifica9. Si evidenzia come televisione, radio, cinema e il mondo culturale si trasforma in industria culturale —> la cultura diventa industria risponde alla logica di mercato e viene organizzata come un’industria. Questo fa sì che il capitalismo, con l'industria culturale, abbaTe la cultura alta (origine aristocraEca) —> che viene mercificata —> la cultura perde forza e pres9gio e persino quell'alta diventa una cultura media, meno complessa —> la qualità di beni culturali, istruzione, arte diventa più scadente —> a causa di massificazione e mercificazione. Industria culturale —> introduce la cultura di massa e non abba3e solo la cultura alta, ma anche la tradizione popolare e la cultura delle classi subalterna —> crea mediocrità, tu3o è standardizzato (basato su ripe9zione) —> la cultura diventa semicultura (cultura a metà) —> è cultura che ha già visto la ripe9zione — > non vede qualcosa di nuovo —> perde di unicità. Cultura di massa = semicultura = standardizzata. ——> Cultura moderna —> è una semicultura. Studiosi —> Vedono nella modernità e nel capitalismo un sistema autoritario —> riduce l'uomo a una dimensione (Marcuse) —> l’uomo è prevalentemente consumatore —> diventa più importante del lavoratore, che viene alienato dal capitalismo —> non dà più però peso alla crea5vità del lavoratore ma ciò che conta è consumare —> si realizza —> l’uomo diventa una macchina e diventa passivo —> a scelta prodoK propina9 dall’industria. Uomo alienato —> non vuole rinunciare al piacere —> sviluppa personalità autoritaria —> studiata da Adorno (teoria) e Lazersfeld (metodo): scoprono che è molto diffusa nella loro epoca —> l’uomo vuole ordine e disciplina —> Ce l'ha come nella socializzazione primaria, ha avuto assenza di affe3o e di figure di riferimento. 30 Sociologia dei processi culturali. Cri5ca alla scuola di Francoforte —> perché sos9ene che la società moderna, è una società di massa: - insieme di individui indis9n9 - non individualità passivi - individuo facilmente manipolabile. L'uomo non è passivo ma ha la capacità aBva di rielaborare i messaggi prodoB dalla comunicazione di massa —> esempio di Katz e Lazarsfeld —> Tu sei opinione pubblica —> evidenziano come le opinioni delle persone non sono solo fruTo di processo di top-down (a<ore passivo) —> non è vero che quando arrivano messaggi da mezzi di comunicazione di massa trasformano gli a3ori in consumatori passivi —> quando ricevo il messaggio ques9 a3ori hanno loro storia e valori —> come fanno le persone? Processo comunica5vo a due stadi: 1) c’è un processo top-down, in cui il pubblico fruisce di quel messaggio; 2) si rivolgono a persone della propria rete sociale più esperte che possono far comprendere il messaggio: c’è il filtro delle re9 sociali —> mezzi di comunicazione non sono onnipoten9 ma c'è una mediazione tra gli individui. S.di Francoforte vs K&L. Scuola di Francoforte: mi3ente è potente ed a messaggi chiari che influenzano in maniera ne3a le idee del des9natario. Katz e Lazarsfeld: C’è filtro dove le de<e reE sociali e quindi il mi<ente non è potente. C'è anche un terzo passaggio —> (che me<e in evidenza la produzione culturale) —> una volta veicolato il messaggio, l'individuo può estrapolare un significato più adeguato alla sua cultura (anche un prodo<o di lieve decodifica può essere interpretato in maniera diversa) —> ha capacità interpreta5ve. Le sue posizioni non rispecchiano pienamente la realtà: 1. significato corre3o e univoco 2. messaggi plurimi interpretazione —> i significa9 dei messaggi non sono for9 e univoci —> L'interpretazione del des9natario risente di una serie di cose: Jauss. Quando leggiamo un libro tra noi e l'autore c'è un Medium —> in questo caso il libro —> Si pone in mediazione tra le3ore e quello che l'autore vorrebbe dire (modello semio5co di Eco) —> il libro presuppone un le3ore target, un le3ore modello —> Però il prodo3o si può anche rivolgere ad un 9po di le3ore diverso da quello delle aspe3a9ve —> differenza tra: - leTore modello: ciò a cui il prodo<o si riferisce; - leTore empirico: di codifica le intenzioni dell’autore; C’è interpretazione corre<a? No perché alcune le3ure sono usi non interpretazioni —> Leggo il libro in maniera distorta creo equivoci —> Le interpretazioni sono indefinite —> non possiamo definire a priori. Individuo usa un codice —> regole generali che apprendiamo in maniera implicita che definiscono il modo con cui interpre9amo la realtà. La sua cultura è prodo3a dal codice —> nella decodifica c'è sempre un elemento soggeKvo —> gli studi su fruizione culturale —> C'è differenziazione di culture (alta, classi medio-basse, subalterna) —> sempre più importante la cultura popolare a tre significa9: 1. tradizione usi costumi Epici di un popolo diverso cultura alta intesa come tradizione culinaria; 2. cultura dell'uomo comune, ordinario diversa cultura dell’intelle<uale; 3. cultura Epica delle classi popolari, svantaggiate (esempio operai, contadini). 31 Sociologia dei processi culturali. Pluralità di culture —> Esalta la capacità espressiva e crea9va dell’uomo —> nello stabilire inferiorità o superiorità di culture s9amo esercitando o subendo le relazioni di potere. RispeTo alla cultura popolare abbiamo due posizioni: 1. cultura popolare: è quella genuina e l'uomo e senza convenzioni (semplice) e la cultura borghese è ingessata con condizioni ar9ficiali convenzioni —> la cultura popolare vera è superiore al contrario quella borghese e falsa. 2. Posizione teorica: la cultura borghese esprime una cultura alta più elaborata e capace di produrre significa9 per fruire dell’arte —> hanno una concezione sociale migliore e più tempo per sfru3are crea9vità umana. Al contrario la cultura popolare —> È vincolata nelle scelte a causa degli individui svantaggia9 —> è imitazione della cultura alta. La cultura popolare —> hai elemen9 di passività, ma lo stesso tempo ha crea9vità —> Grignon e Passeron notano che nel tempo libero gli operai si danno ad aKvità manuale —> vediamo passività perché nel giorno libero ripetono il lavoro fa3o nell’industria —> ma cercando di rielaborare il lavoro manuale —> Rielaborano le loro competenze. B&L: La Scuola di Birmingham. Fondata nel 1964 a Birmingham. Si concentra sugli studi dei processi culturali —> con9nuano gli studi in cui danno maggior peso alla fruizione culturale —> cioè al modo in cui i soggeK interpretano i vari messaggi sulla base delle loro culture: quindi come comprendono e rielaborano i messaggi. Di cosa si occupa la scuola di Birmingham? Dello scontro tra subculture, riprende il conce3o di egemonia di Gramsci —> c’è ideologia dominante e le forme di resistenza delle classi subalterni —> da una parte acce3ano la cultura dominante e dall'altra producono una cultura alterna9va. Studiosi della scuola: Raymond Williams e Stuart Hall. Assumono un approccio neo-marxiano —> presupposto per cui esistono diverse subculture e rappor5 di potere tra classi sociali, causa9 dalla stra9ficazione sociale. Allo stesso tempo, si considera che la cultura non è solo riflesso della società umana, ma ha una certa autonomia —> gli ambi9 culturali veicolano idee che possono diventare fonte di confli3o tra le classi. • Williams —> la cultura a che fare con lo s5le di vita (Way of life) quindi con iden9tà dei soggeK: gruppi diversi capiranno culture diverse —> la cultura la rafforza: ecco perché è strumento di confli3o —> Marx fa bene a me3ere in evidenza come tuTo ciò è stato sovrastruTurato, qualcosa deriva da stru3ure socio economiche —> Williams segue la stessa strada —> però questo rapporto non deve essere interpretato in maniera determinis9ca —> l’economia non determina la cultura l'influenza e a sua volta la cultura può influenzare la stru3ura socio-economica. • Hall —> si occupa del consumo mediale, in par9colare fruitore della televisione —> evidenzia il processo di interpretazione dei vari gruppi —> diverse funzioni culturali —> U9lizza il conce3o di codice —> regole di natura linguis9ca che organizzano il modo con cui interpre9amo la realtà. Gruppi differenzia5 hanno subculture differen5, per questo usano codici diversi —> Hall dice che la fruizione culturale non è un processo lineare —> Dimostra come uno stesso messaggio viene interpretato da gruppi differen9 —> La comprensione del messaggio dipende dal codice di mi3ente e des9natario: - leTura preferita (a<ore passivo) —> Fruitore interpreta il messaggio in maniera passiva, così come vuole l'ideologia dominante. - leTura negoziata —> il des9natario assimila una parte di significa9 dominan9, ma aggiunge anche significa9 della della sub-cultura - leTura opposi5va —> i messaggi dominan9 vengono respin9: il messaggio non viene compreso non perché c'è rumore, ma il des9natario da una le3ura opposi9va, una cri9ca. 32 Sociologia dei processi culturali. Spiega che la stra5ficazione sociale è mul5dimensionale —> scontro tra interessi e gruppi è più complesso. Non è solo contrapposizione tra capitale e lavoro (Marx). I due approcci sono complementari —> a Weber interessa il ceto —> classe sociale che rafforza il potere quando si trasforma in ceto —> Gruppo di status —> all’interno di una stessa classe si hanno più ce9 e viceversa —> i ce9 creano chiusura sociale bloccano l'accesso ad altre classi alle proprie risorse. Weber fa un'analisi diversa da Marx: M: dis9ngue classe in sé e classe per sé —> classi sociali sono iden9ficabili in base a rappor9 oggeKvi. W: interessi di una classe sono interessi cos9tui9 in base alla cultura —> Parla di affinità ele1ve —> classi sociali e modi di pensare hanno affinità eleKva. Le affinità eleJve da cosa derivano? Dalla fruizione culturale —> rapporto tra classi sociali e sub-cultura. Weber —> cultura può influire sul sociale disEngue due religioni: • Religioni occidentali —> Teocentrica —> idea di Dio che sta al di sopra degli uomini (uomo come strumento di Dio) —> devo comportar comportarmi in un certo modo perseguire ciò che è de3o dal divino —> c’è un rapporto più materiale con la religione e meno legato all'intelle3ualizzazione(Religione asia9ca) • Religioni asia?che —> Cosmocentrica —> Dio è contenuto nel mondo.cosmo uguale ordine: cioè ordine divino in cui l'uomo deve immergersi —> però è imperfe3o e deve sintonizzarsi con Dio a3raverso la meditazione.la salvezza deriva dal sapersi me3ere in conta3o con Dio. Sono concezioni differen5 che danno vita a conseguenze materiali differen5 —> spiega perché il capitalismo si è sviluppato prima in Occidente e poi in oriente —> le religioni Teocentriche hanno spinto l'uomo ad avere un'azione da protagonista —> nel mondo occidentale c'è rapporto più materiale con la religione —> per Weber le religioni la religione si oppone alla magia quindi è già una prima forma di razionalizzazione. ▶ Rapporto tra stra?ficazione sociale e culturale aaraverso linguaggio. Subcultura rappresenta la differenziazione culturale della società moderna —> diversi significa9: 1. “SUB” —> descrive una cultura di un gruppo come subalterna, subordinata a alla dominante —> I gruppi considera9 "devianE" rispe3o ai fini e alle norme della società (esempio: delinquenE). 2. Basata su sulla differenziazione di classi, etnie, età, Geografia —> sub-cultura come se3ore delimitato di una cultura che io inglobo —> Non è autonoma ma delinea differenze sociali. 3. Cohen: per parlare di subcultura ci deve essere un sistema di interazioni con qualcuno, che esprime modelli culturali —> la sub-cultura è meno stabile nel tempo rispe3o alla cultura. Esperienze diverse portano a significa5 diversi —> La cultura è un processo che non si può assolu9zzare: questo si ricollega al linguaggio. A seconda delle loro condizioni sociali gli individui sono porta9 a costruire determinate relazioni —> anche un linguaggio diverso (esempio: operai) —> ha determinate regole —> e nel caso dell'operaio il linguaggio è flessibile e veloce per risolvere i problemi pra9ci. Linguaggi diversi —> codici diversi —> TIPI DI CODICE: • codice ristreTo —> Meno ricco dal punto di vista seman9co, gramma9cale e lessicale —> codice ristre3o e u9le per ges9re le insicurezze delle classi subalterne. • codice elaborato: condizione sociale più agiata —>Individui hanno più tempo per rifle3ere —> subcultura incentrata di più sull’autonomia. 35 Sociologia dei processi culturali. ▶ Gerarchie sociali e culturali - Bernstein e Bourdieu. Gerarchie sociali si rifle3ono su quelle culturali —> e rafforzano la società. Studio di Bernstein e Bourdieu: analisi delle scuole. La scuola dopo alcune cri9che, è diventata più democra9ca ma non ha contrastato tu3e le disuguaglianze. Bernstein: la scuola produce disuguaglianze di classe perché lo studente di classe inferiore ha più difficoltà imparare il codice scolas5co: la differenza tra mio figlio è quello di un contadino, non è nel cuore o nella mente —> si parla di soglia di esteriorizzazione —> Esprimersi con la cultura. La cultura che producono è più povera perché non riesce ad esprimere la ricchezza, non è comprensibile a tuK —> Milani (uno studioso) si vergognava della sua ricchezza ed era a3ento alla cultura degli ul9mi —> dimostra come la subcultura è legata ad un codice —> la sua cultura inizia a prendere forma e si manifesta con i marcatori —> elemen9 che riescono a farla riconoscere. Riprendono la fruizione culturale e lo scontro tra subculture. In generale vince quella dominante —> non è tu3o dominio, c’è la dialeKca che cerca che certe volte produce un cambiamento anche in direzione inaspe3ata. Scuola professa l’universalismo —> L’universalismo professato dalla scuola è quello che “studia perché sarete tra3a9 tuK allo stesso modo e a3raverso la scuola puoi avere un’emancipazione educa9va e anche una mobilità sociale” —> Bourdieu: l’universalismo è un inganno —> è servito a gius9ficare il potere delle classi dominan9 —> si afferma la disuguaglianza tra le classi, tu3o dipende dal proprio codice —> mol9 hanno preteso una scuola più aperta. ▶ Bourdieu - sociologia dell’educazione. Bourdieu è uno dei maggiori sociologi contemporanei. Introduce conceB fondamentali per la sociologia dell’educazione: - Agente: non parla mai di a3ore sociale —> rimarca il fa3o che l'individuo agisce in quanto ha una coscienza una soggeKvità, agisce coscientemente fino ad un certo punto perché tante cose si fanno in automa9co sulla base del senso comune —> gli agen9 vivono nella realtà sociale che è divisa in campi. - Campo: Ha delle regole —> dato da un insieme di relazioni tra agen9 che lo producono interessa9 alla "posta in gioco" (esempio: università la posta in gioco e la laurea) —> agen9 agiscono su base di interessi —> Sono soggeKvi, non filtra9 dalla natura del sogge3o dalla cultura del sogge3o —> sono lega9 all’habitus. - Habitus: (da Tommaso d’Aquino) —> insieme di disposizioni sociali che le persone acquisiranno dalle loro condizioni esistenziali —> Influenzano per esempio: il modo di pensare, il gusto eccetera… —> Quindi sono disposizioni sociali che si interiorizzano —> habitus causa se3e s9li di vita —> Bourdieu lo usa al posto del codice —> dice che è —> struTura struTurante: ci dà la spinta per l’azione // struTura struTurata: io in the interiorizza. Rapporto tra habitus, campo e agen5: Le regole del campo rispecchiano l'habitus degli agen9, che hanno il potere al suo interno —> c’è un rapporto dialeKco tra habitus e campo. Habitus: Sono fonte di dis9nzione sociale e rispecchiano rappor9 di potere. Bourdieu fa una dis5nzione tra: • CAPITALE ECONOMICO —> gli individui si dis9nguono per il diverso ammontare di denaro. • CAPITALE CULTURALE —> de3ato da conoscenze soggeKve differen9. • CAPITALE SIMBOLICO —> economico + culturale —> Livello di pres9gio di un gruppo —> ritorno a Weber: classi sociali si dis9nguono per condizioni materiali diverse che creano habitus diversi. • CAPITALE SOCIALE —> insieme di relazioni che disponiamo grazie a quello simbolico. Per Bourdieu la Società si basa sul confliao, anche simbolico faao da dis?nzioni sociali. Conce3o di habitus svolge la funzione di mediatrice tra condizione social e e culturale —> differenziazione non solo materiale ma anche dovuta a dimensione culturale; né parla nell’opera: “LA DISTINZIONE SOCIALE” (1979) 36 Sociologia dei processi culturali. Bourdieu: CONCETTO DI CLASSE Si allontana da Marx, ma è vicino al conce3o di Weber—> la classe sociale dipende da condizioni materiali degli individui —> però non si sofferma su rappor9 di produzione, ma sugli habitus —> gli habitus diversi danno vita a s5li di vita diversi. Nell'analisi di aspeK e il loro habitus si trovano delle costan? —> elemen5 durevoli nel tempo che si modificano nel lungo periodo —> nell’opera nota ad esempio che i figli di operai quando vanno all'università difficilmente scelgono facoltà tradizionali ma scelgono facoltà con risvolto più pra9co —> questa scelta è determinata dal mio gusto cosa è vantaggioso per me, che dipende dall’habitus. Habitus è legato a: - forma nella classe borghese —> Lavoro intelle3uale - sostanza nella classe operaia —> Lavoro materiale e manuale Per Bourdieu —> Cultura ufficiale rifle3e quella delle classi alte —> Si produce violenza simbolica: le classi alte stabiliscono la classificazione della realtà, cose è culture e cosa no —> le classi inferiori acce3ano la loro inferiorità ritenendola naturale. Esempio: il dominio maschile —> gli uomini sono un gruppo dominante e hanno più potere culturale —> stabiliscono criteri di classificazione che vengono acce3a9 dalle donne —> Le donne sono definite come sesso debole —> c'è una visione che dice che le donne sono deboli fisicamente —> Bourdieu lo gius9fica con la biologia (l’uomo è più forte) —> considerata aKvità culturale —> si selezionano elemen9 e non altri —> diversi criteri di classificazione più adegua9 ad esercitare il loro dominio —> la donna non riesce a ribellarsi perché u9lizza criteri di classificazione dell’uomo, quindi lo acce3a. B&L: Differenze culturali, generazioni e classi nella società. ▶ Differenze culturali nel secondo dopo guerra Non rimandano condizioni di classe, ma a gus9 e s9li di vita lega9 alle subculture. (Es: vegetariani). Peterson: classi medie —> onnivore: i vari generi della cultura alta, media e basta si mescolano tra loro —> si consumano culture di vario 9po (Tu<o è più indisEnto) —> i più svantaggia9 sono i poveri, che non hanno strumen9 per fluire della cultura alta. Sintesi: for? disuguaglianze sociali non dovute solo a reddito ma ad aspeaa?ve di vita differen?. Fine anni 70 —> Inglehart —> parla di rivoluzione silenziosa —> non è più importante quanto mangio ma come io mangio, come lo creo (esempio: cuoco che pone a<enzione all’impia<amento) —> dopo la seconda guerra mondiale, la società ha avuto uno sviluppo economico, ma questo benessere materiale ha fa3o emergere nuovi bisogni —> Meno lega9 alla materialità —> benessere di una persona non è più giudicato su quanto mangio, ma su come (esempio: mangio bene) —> individualismo come autorealizzazione —> ha a che fare con l’immaterialità. Capitalismo —> ha posto al centro i bisogni materiali (ricchezza, potere) —> Inglehart —> Individualismo pone al centro noi stessi, ma dà più importanza ad aspeK che vanno oltre la materialità —> viviamo in una società individualista ed edonista (da spazio a piacere individuale, e non al colleKvo) —> nel post materiale si entra in ques9oni legate con l’ambiente —> mentre penso a me sono portato a riconoscere i diriK degli altri (esempio: gay, minoranza) —> Gli altri nella loro individualità sono liberi di scegliere, come lo sono io. Marx: capitalismo ha influito sull'immaterialità, incide su categorie di pensiero. Individualismo ha una doppia faccia —> porta a riconoscere individualità negli altri —> necessità di avere rapporto equilibrato con il mondo naturale —> Post materialismo. 37
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved