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Sociologia dei processi culturali secondo parziale (Allodi), Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Teoria politicaTeoria della societàSociologia della CulturaTeoria sociale

Weber, gli eredi di machiavelli: la scuola elitistica italiana), Parsons, la scuola di Francoforte, Baumann,

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 10/10/2022

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Scarica Sociologia dei processi culturali secondo parziale (Allodi) e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! 1 Sociologia dei processi culturali -SECONDO PARZIALE- WEBER Dal fatto sociale all’azione sociale. Weber fa una sociologia dell’azione sociale che rompe con il positivismo. Questo ha sempre pensato di poter applicare gli stessi metodi sia alle scienze umane che a quelle naturali. Proprio per questo, Weber lo accusa, decidono che così facendo non riesce a vedere e cogliere che tra i due ci sia un salto qualitativo. Ha come merito di aver superato i limiti del positivismo. Fa questo riprendendo una distinzione fatto dalla scuola neokantiana, la quale parte dalla consapevolezza che natura e spirito denotino due realtà assolutamente eterogenee, due dimensioni della vita che non possono essere osservate con gli stessi metodi. Per questa ragione elabora una distinzione fra scienze della natura (nomotetiche: che cercano di pervenire alla formulazione di leggi universali) e scienze dello spirito (ideografiche: scienze storiche, della individualità storica). Le scienze sociali sono chiamate a descrivere eventi particolari e irripetibili. Weber fa anche un passo oltre, questa distinzione è per lui solo un punto di partenza: le scienze umane sociali non sono solo scienze dell’individuale, ma, soprattutto la sociologia, può pervenire a generalizzazione, a proposizioni generali . Da questo punto di vista storia e sociologia possono collaborare e integrarsi. A differenza di Durkheim, è convinto che la sociologia non possa limitarsi ad una descrizione del fatto sociale, ma deve cercare di intenderlo nelle sue motivazioni più profondo. Metodo della sociologia, è un metodo comprendente, cioè interpretativo: si cerca di cogliere e comprendere il senso nel fenomeno sociale e il senso che l’attore sociale dà al suo agire. Ogni azione implica l’attenzione verso un certo fine: è per sua natura intensionale. La sociologia studia il senso attribuito dall’attore sociale alla sua azione. Secondo Weber un certo numero di fenomeni sociali può essere collegato mediante il riconoscimento di un significato ad essi comuni: ciascun fenomeno rimane diverso da tutto gli altri, ma si può pervenire ad una generalizzazione comune (metodo del tipo ideale: metodo di ricerca e comprensione che unifica in un solo modello molti fenomeni simili). Weber dice che il tipo ideale è ottenuto mediante l’accentuazione unilaterale di uno o alcuni punti di vista, mediante la connessione di una quantità di fenomeni culta Quando sociologo studia un fenomeno tende a ridurre la complessità della realtà, accentuando ….. Spirito del capitalismo: ascetismo mondano, spirito che si è sviluppato in particolari realtà, popolate da calvinisti. Il tipo ideale è una generalizzazione di comodo che non pretende di essere definitiva e esaustiva. Concezione molto prudente delle scienze: non ha la pretesa di assolutismo del positivismo di Comte e Durkheim. ◦ L'oggettività conoscitiva della scienza sociale e della politica sociale, 1904 ◦ L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, 1904-5 Quando Weber studia l’azione sociale, arriva a distinguere 4 differenti tipi di azioni: 2 - 2 razionale (rispetto a un fino o uno scopo, razionalità strumentale, predispone mezzi per conseguire fine. Prevalenza società moderne. Modernità è esposta al rischio di creare un mondo di mezzi senza più fini. ). Tende a ponderare il rapporto tra mezzi e fini. Rispetto a un valore : si assume una responsabilità in riferimento a dei valori, come ad esempio il pacifista. Ogni volta che individuo agisce con razionalità, lo fa per seguire un ideale che è al di sopra di sé. È presente nella realtà moderna ma in una forma meno accentuata rispetto all’altra. Tipico dell’idealista. - Affettiva: nasce da una reazione emotiva del soggetto in una determinata situazione - Tradizionale: azione che esiste, dettata dalle abitudini, credenze, abitudini, che diventano seconda natura nell’uomo. Aderisce a questi costumi e si uniforma, come forma di riconoscimento del valore della tradizione. Risente molto della forza della coscienza collettiva su quella degli individui. Distingue 3 fondamentali forme di potere basandosi sul criterio di legittimazione: - Potere razionale o legale burocratico (frutto azione razionale rispetto allo scopo): potere impersonale fondato sulla legge e sulla validità dello stato di diritto. Il criterio di legittimazione è la legge. - Potere tradizionale: potere di tipo personale. Il principio di legittimazione è la tradizione. È stato spesso accusato, di aver aperto la strada a Hitler in Germania, in quanto attribuito importanza al potere carismatico. - Potere carismatico (potere personale, fondato sul carisma di un capo, riconosciuto dai più. Il criterio di legittimazione è il carisma) Quest’ultimo è il più debole perché viene meno quando manca appunto il capo, tende a banalizzarsi e deperire, ma è il sale della politica, non può esserci politica senza carisma. [LEZ 18/10] Appartiene alla tradizione kantiana= gnoseologia che rompe col realismo metafisico classico, in quanto l’uomo per conoscere la realtà parte da schemi nella sua testa. Ciò comporta ad avere un accesso limitato alla realtà. Per lui i valori sono dettati da un ordine oggettivo ed hanno dunque una validità intrinseca che non dipende dalla storia e dal riconoscimento della cultura (validità metafisica), ma sono generati dagli uomini [POLITEISMO DEI VALORI]. Ogni civiltà ha una propria dimensione di valori, che sono proiezioni dell’individuo e delle epoche, ad esempio, le democrazie si formano su valori assoluti (vedi i primi 12 articoli della Costituzione). “ Lo Stato liberale moderno vive di presupposti che esso non è in grande di garantire” (Bockenforde) Partendo da questa citazione di Bockenforde, si può capire come Weber risulta avere una concezione diversa: la tradizione democratica, teologica, filosofica e il costituzionalismo moderno, hanno radici molto lontane nel tempo (anche lontane dalla nascita della Democrazia in Occidente). Il concetto di individuo nasce ancor prima della nascita di esso, nei primi secoli nei dibattiti sulla cristianità. 5 Corrente di pensiero del realismo politico e Machiavelli , considerato il primo vero scienziato della politica: non guarda alla politica in modo metafisico o morale, ma la guarda con lo scopo di descriverla così come essa è. Per lui l’uomo è homo homini lupus (=Hobbes). “occorre presupporre che tutti gli uomini sono colpevoli e che siano guidati del loro anima dalla malignità, ogni volta che ne hanno libera occasione”. Disprezzo per la moltitudine che è varia e incostante. Politico deve imparare a essere non buono. A un principe è necessario saper bene usare la bestia (mezzi anche più duri) e l’uomo. Antropologia che Scheler chiama naturalistica. Nell’uomo prevale più elemento istintuale che razionale. La politica, la società è sempre segnata da una dialettica tra minoranza e maggioranza, e la minoranza si impone sull’altra. Maggioranza che governa è fake. Posizione polemica rispetto al marxismo, in quanto si nega la società comunista di Marx e i suoi seguaci. Anche se comunque nel marxismo e leninismo c’è teoria dell’avanguardia: dittatura del proletariato sarebbe stata costruita da una minoranza consapevole. La storia è fatta da una minoranza organizzata che impone la propria volontà. GAETANO MOSCA (1858-1941), ELEMENTI DI SCIENZA DELLA POLITICA Classe governante o politica: minoranza che si impone su una classe governata. Solo i pochi possono essere organizzati, mentre i più si trovano in disordine. Minoranza monopolizza il potere. Politica ha prospettiva monopolistica. Tendenza oligarchica è presente, non solo all’interno delle coalizioni, ma anche all’interno degli stressi partiti che si fanno guerre spietate. La maggioranza è regolata dalla minoranza in modo più o meno legale. Fornisce mezzi di sussistenza. Teoria della classe politica. Dialettica della democrazia è sempre un gioco di forza, inevitabile quindi la critica al sistema parlamentare, il quale è una copertura per questo gioco di forza. Sistema imperfetto, ma migliore rispetto agli altri e la sua teoria deve aiutarci a capire la realtà della politica. VILFREDO PARETO (1848-1923) – TRATTATO DI SOCIOLOGIA GENERALE Lo scopo della sociologia non è quello di creare illusione, ma è quello di togliere i veli dalla realtà. Formazione positivista, ma molto disillusa. Distingue tra azione logiche e non logiche. Il modo in cui l’uomo agisce nella società non è logico, e dipende dalla natura umana, la quale è dominata dai residui (istinti). Le derivazioni (ideologia) che hanno solo la funzione di mascherare gli istinti, agiscono perché hanno un interesse specifico, ma mascherano questa idea con dei valori nobili ed elevanti (es. la borghesia costruisce un sistema di potere e abbellisce con derivazione ideologiche che sono libertà, uguaglianza e fratellanza, ma dietro c’è valore crudo).Anche nei sistemi socialisti si crea élite di burocrati che abbellisce con la logica del servizio, del potere per il popolo. Concetto di circolazione dell’élite: storia, società, ci mette difronte a fenomeno di sostituzione di una élite con un’altra. Lotta di potere fra élite diverse che decide quale dominerà e quale subirà. La storia è un cimitero di democrazie. ROBERTO MICHELS (1876-1936)-SOCIOLOGIA DEL PARTITO POLITICO Paradosso delle democrazie è che hanno nei partiti il loro fondamento, ma il funzionamento interno dei partiti non è mai democratico, ma tende all’oligarchia. Non senso. Democratico è ogni partito che assume democrazia nel suo programma. La politica è dominata dalla legge ferrea dell’oligarchia. La partitocrazia (Giuseppe Maramini), ovvero il potere attraverso il quale i partiti occupano lo stato, non è l’eccezione della politica, ma la regola del partito. La democrazia è un sistema che ha a che fare con intrinseche sentenze oligarchiche. Questi autori sono stati definiti maestri del sospetto: ogni volta che partito presenta un programma, è opportuno sospettare che dietro a queste grandi promesse in realtà non ci sia un inganno. Le teorie sociologiche dei tre possono ancora oggi svolgere una funzione critica positiva, demistificazione di una logica della società. [DISILLUSO REALISMO] 6 Ci aiutano a comprendere meglio i meccanismi della politica che sono anche oligarchici e quindi queste teorie elitistiche svolgono una funzione critica, di disillusione. Separazione dei poteri significa che si controllano. TALCOTT PARSONS Primo grande sociologo americano e dunque non influenzato dal contesto filosofico europeo. Il suo contesto culturale è diverso, anche se traduce Weber.  la struttura dell’azione sociale  il sistema sociale (salto epistemologico: abbandona tutti i riferimenti a Weber e imbocca la strada del neo-funzionalismo, struttura sociale che produce funzioni e non viceversa)   working paper (teoria schema AGIL: adattamento, goals, integrazione, latency) Con lui la sociologia prende una strada diversa dalla scuola di Francoforte: mentre qua prevale una teoria sociologia che scopre la sua funzione critica (teoria critica della scuola di Francoforte), in quanto la sociologia non deve solo elaborare una foto della società, ma deve essere interpretata. Dietro ai dati e fatti c’è bisogno un’interpretazione (critica della società capitalistica, continuità marxismo e Weber). In Parsons vuole elaborare in modo oggettivo la struttura della società, con AGIL vuole creare schema adattabile a tutte le società. Lo schema tratta quattro funzioni che ogni sistema sociale deve svolgere, altrimenti non può sopravvivere. Fu accusato di aver elaborato una sociologia conservatrice, conservazione del sistema sociale americano. È convinto che nel tempo in cui scrive, il modello di sviluppo capitalistico è il modello a cui tutte le società e civiltà devono guardare: il principio di differenziazione personale si è meglio sviluppato. Conservatorismo è foto di una società senza mettere in discussione i rapporti fondamentali (?). Codificare la realtà senza vedere in essa un elemento di costruzione, riguardo anche le dinamiche del potere, le quali da per scontato. Il grande dibattito negli anni ’50-’60 vedrà queste due grandi scuole (teoria critica e neo-funzionalismo) contrapporsi. FUNZIONALISMO In senso biologico, ha derivano i suoi principi teorici dal concetto di funzione che i sociologi prima di lui hanno individuato dai processi naturali: le parti svolgono la loro Parsons vuole allontanare il concetto di funzione dalla metafora organicistica, in quanto la società non va più pensata come un grande corpo, ma come un “sistema sociale” in cui è importante capre come le parti si armonizzano. Ambizione teorica di Parsons, attraverso lo schema AGIL individuo meccanismi di equilibrio e conformazione dei sistemi sociali. Funzione economica, politica, culturale o integrativa sono ancora confuse… Dire differenziazione funzionale significa capacità di riuscire a differenziare le funzioni….. [..] 7 Modello generale astratto scientifico che perde di vista la dimensione storica. Parsons e tutto il funzionalismo è un punto di vista sulla società che tende a dimenticare e non percepire la singolarità e differenza culturale (=Comte e la teoria dei 3 stadi). Tentativo di elaborare una grande teoria. Tutto il marxismo critico accusa Parsons di aver generato una teoria astratta che non tiene conto dei vari processi di modernizzazione (?). Il capitalismo è un destino o ci sono altre vie? -accusa rivolta a Parsons- Concetti base del suo neo-funzionalismo: o concetto di sistema o di struttura o di funzione o di processo. SOCIETA’ COME SISTEMA SOCIALE: insieme strutturato e non contingente (permanente) di relazione tra ruoli istituzionalizzati. Ciò che crea delle forme di relazioni, sistema di ruoli istituzionalizzati. Retorica della lotta al sistema che deriva dalla polemica contro Parsons. Tanto più una società si modernizza, tanto più diventa un sistema. STRUTTURA= forma stabile che le relazioni tra le parti del sistema (ruolo sociali) assumono. Mantiene la sua funzionalità attraverso dei processi (processo di interiorizzazione). L’attore sociale è l’essere che può solo interiorizzare la funzione o ruolo che è chiamato a interpretare (riprende da Freud). Se solo questo posso fare, la mia libertà o possibilità di ritrovarmi in quel ruolo, è molto complicata. Individuo si riduce a dover scegliere via della devianza (insignificanza, uomo da mettere in una struttura dove non disturba) o via dell’interiorizzazione. Uomo non può scegliere, se vuole essere un buon cittadino deve essere un conformista. Spiega bene l’equilibrio, ma non il come mutano le società. Mutamento sociale nasce dall’anticonformismo di pochi. Se considero il comportamento del deviante solo come rumore, sottraggo alla mia teoria la possibilità di spiegare come muta la società. 1. Ricerca di una teoria generale di società (grande teoria) 2. L’individuo si integra nella società mediante l’interiorizzazione di valori 3. . METODO Sociologia deve elaborare una teoria della società che è quella desunta dal modello della società moderna occidentale (etnocentrismo) che deve essere applicata a qualsiasi gruppo umano passato, presente o futuro. Teoria sociologica è necessariamente astratta: non curanza e sottovalutazione della storia. Sociologia senza storia non ha materia su [….] SISTEMA SOCIALE: insieme integrato di ruoli che funziona in quanto gli individui hanno interiorizzato le credenze alla base delle aspettative sociali tipiche dei ruoli che ricoprono. 10 “ Gli illuministi attaccarono la religione in nome della ragione, ma in definitiva uccisero non la Chiesa bensì la metafisica e il concetto obiettivo della religione, da cui le loro stesse idee traevamo forza. La ragione ha liquidato sé stessa in quanto strumento di comprensione etica, morale, religiosa”(Horkheimer) Sbagliato definire francofortesi antilluministi, ma il loro illuminismo è eterogenesi dei fini: determinate finalità, ma alla fine invece che conseguirle, si realizza il contrario o per lo meno molto diverso. Illuminismo nasce con l’idea “dell’uscita dell’uomo dallo stato di minorità” , Adorno e Durkheim d’accordo, ma l’illuminismo poi si è realizzato non con l’emancipazione, ma il contrario. Assolutizza la religione che esclude e mette da parte tutte le altre forme di sapere. Scienza non può sostituire alla religione o alla filosofia. Illuminismo ha assolutizzato ragione in senso strumentale, ragione come pure efficienza, pure riflessione sui mezzi e non sui fini. Ragione che dimentica di riflettere sui fini ultimi è una ragione che produce una eterogenesi dei fini, diversi da quelli che si erano prefissati. Ragione invece che diventare motivo di emancipazione, produce il suo contrario. Quando la ragione si priva di questa possibilità, diventa altro di sé. Superamento marxismo dove esso viene nuova forma di religione politica, contro ogni forma di dogmatismo politico. Concetto weberiano di razionalizzazione: processo è quello che più caratterizza dall’interno lo sviluppo della società occidentale. Quando non si vede di questo rischio, si costruisce società come quella sovietica, dove questo problema non viene affrontato con sufficienza. Ricerca di una terza via, ne capitalismo europeo ne comunismo sovietico, nei quali si assiste ad una eclissi della ragione e quindi compito della sociologia critica è quella di ritrovare questa ragione. (nuove forme di alienazione della società borghese). Nostalgia per il mondo di ieri, della comunità di villaggio, precapitalistico. Quando ragione è identificata con il potere stesso, questa è già qualcosa altro da sé. Ragione che diventa controllo, sfruttamento e non più contemplazione o rispetto. Fromm contrappone l’idea di essere e l’idea di avere. […] L’illuminismo è quel pensiero critico che intende liberare l’uomo dalle falsità del mito: mette in guardia dalle varie assolutizzazioni della magia e della religione. Opposto al dominio ha in realtà creato nuove forme di dominio. tecnicizzazione scienza stessa. Invece che creare liberazione ha creato estraneazione. Illuminismo ha tradito e illuso uomini. In che senso noi possiamo parlare di critica illuminista all’illuminismo? La dialettica dell’illuminismo contiene la possibilità di un illuminismo della dialettica. La dialettica dell’Illuminismo illuminismo che si è evoluto diversamente dai suoi fini iniziali. È possibile immaginare un illuminismo della dialettica, correggendo la logica dialettica dell’illuminismo, ritorno alle sue finalità ultime. Vita diventa alienazione. Consumare è Illusione del benessere che è invece alienazione. Anche la cultura diventa qualcosa di consumabile: perde capacità di approfondire uomo, di fargli acquisire senso critico delle cose. 11 BAUMANN (1925-1917) Teoria critica legata ai francofortesi. All’inizio del suo libro vi è una citazione di Paul Valery. “non riusciamo più a sopportare nulla che duri. Non sappiamo più come mettere a frutto la noia” “menti…che non sono più nutrite che da mutamenti repentini e sempre nuovi stimoli” Pensiero critico nell’uomo si sviluppa solo se l’uomo è abituato al confronto. Oggi alienazione nell’attimo presente, scompare capacità di collegare passato, presente e futuro. Non riusciamo più a sopportare nulla che duri. - tutto si volatilizza, nulla dura più, nulla è visto più nel suo valore d’uso -. Gli oggetti che sono importati per l’uomo perdono di valore intrinseco. Pensatori conservatori che sviluppano critica simile anche se da posizioni diverse. il volto umano è la cosa più oggetti vabile che ci sia liquidità/solidità per Baumann la liquidità è l’ideologia della società capitalistica contemporanea. Il capitalismo quando cerca di elevare la fluidità vi è dietro questa idea la precarizzazione della vita. La modernità invece era nata per offrire stabilità: è invece aumentata l’insicurezza, in quanto domina il principio dello sfruttamento e razionalità di tipo strumentale. Si appoggia alle analisi di Marx e Weber. Fa molti richiami a Marcuse e idea di essersi e sentirsi liberi, che è sempre un fatto di equilibrio tra i nostri desideri e la nostra capacità di agire. Ridimensionare il desidero no, ma ampliare la sua capacità di agire. Nella modernità il sogno diventa come qualcosa di realizzabile, ma realizzabilità molto teorica. Progetto moderno offre questa possibilità, ma poi concretamente non mette a disposizione mezzi per realizzarla. Società sul banco degli imputati (T. ci metterebbe la capacità personale), tende a enfatizzare difficoltà che provengono dalla società stessa. Riprende la distinzione tra democrazia formale e sostanziale: la società borghese promette una democrazia che rimane formale, ma non riesce a diventare sostanziale. Quale equilibrio nella nostra società può realizzarsi tra desiderio e capacità agire? La modernità attribuisce diritti formali giuridici, ma poi ti lascia da solo nel progetto di realizzarli. Quando tu fallisci non sai con chi prendertela. La modernità ti pone nella situazione di non poter addossare a nessuno la colpa per la propria miseria. Tempo che non ha storia, tutto si vive nell’istante e vale nell’istante.
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