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Lezione 9: Le Cause delle Migrazioni - Approcci e Questioni Controintuitive, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Economia della migrazioneSociologia della migrazioneSistemi mondialiMigrazioni Internazionali

Questa lezione esplora le cause delle migrazioni attraverso tre grandi approcci: macrostrutturale, teoria economica del sistema mondiale di wallerstein, e push and pull factors. Il documento indaga su tre questioni controintuitive: perché alcuni attori sociali emigrano e altri no, perché da alcuni paesi e non da altri, e come si scelgono le destinazioni. Approcci macro come teoria del duale del mercato del lavoro e teoria economica del sistema mondiale di wallerstein, e approcci microsociologici.

Cosa imparerai

  • Perché alcuni attori sociali emigrano altri no?
  • Perché da alcuni paesi e non da altri?
  • Come si scelgono le destinazioni?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 11/12/2019

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica Lezione 9: Le Cause delle Migrazioni - Approcci e Questioni Controintuitive e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! Lezione 9 LE CAUSE DELLE MIGRAZIONI Connesso a questo tema vi sono una serie di interrogativi rilevanti Essi danno infatti luogo a una serie di questioni "controintuitive" : •Perché alcuni attori sociali emigrano altri no? • Perché da alcuni paesi e non da altri? • Come si scelgono le destinazioni? Tre grandi approcci relativi al tema delle migrazioni  Macrostrutturale: approcci che prendono in esame macro fenomeni sociali, e cercano la ragione per cui si attivano quei fenomeni. A sua volta è diviso in altri 3 tipi: In questo approccio abbiamo 3 grandi contribuenti: 1 Teoria duale del mercato del lavoro (teoria vecchia ormai superata che si applica al fordismo, contiene però degli aspetti attuali). Piore la formula sostenendo che nell'economia ci siano 2 macro settori e sostiene che il mercato del lavoro abbia struttura duale, ci sono lavori di serie A e quelli di serie B: il secondo macro segmento del lavoro è costituito dalle occupazioni che si collocano nella fascia bassa; la prima invece posizioni del lavoro che coprono la fascia media (retribuite meglio, maggiore stabilità, non sono a rischio di malattie, accompagnate da uno status). Con il passare del tempo si attiva un processo per avere una posizione migliore. C'è una crescente oppressione per guadagnarsi una posizione sociale alta. Un altro elemento costituiti o della teoria è la mobilità sociale infatti egli afferma che tendenzialmente le persone si spostano verso l'alto quindi i lavori poco pagati diventano meno rilevanti numericamente, ma non spariscono e si attua così un processi simile alle nicchie ecologiche, le persone transitano da un vagone a un altro del treni e l'ultimo vagone rimane vuoto, quindi c'è bisogno di persone dall'esterno che occupino l'ultimo vagone che nessuno vuole più occupare (immigrati che è possibile che a lungo andare riescano anch'essi a spostarsi verso l'alto e gli immigrati vanno a occupare le posizioni che sono lasciate vuote ), il vagone non può essere sganciato. 2 teoria dell'Economia del sistema mondo di Wallesrstein: teoria degli anni 89 in cui c'era il paradigma della dipendenza che Sosteneva che i paesi ricchi sono tali perché sfruttano quelli poveri rendendoli dipendenti, li sfruttano tramite le materie prime, trasferiscono le attività produttive più basse, meno pagate e più pericolose nei paesi più poveri. Aumenta la distanza Relativa quindi i paesi poveri diventano sempre più poveri mentre i ricchi diventato o sempre più ricchi questo nelle peggiori ipotesi, mentre nella migliore ipotesi i poveri diventano un po' meno poveri e chi ricco diventa molto più ricco. I paesi più industrializzati avrebbero costruito la loro grandezza sfruttando i paesi più poveri, Wallerstein affermava che i paesi industrializzati ad un certo punto aprono le attività economiche nei paesi in via di sviluppo, ma ci sono attività produttive che non possono essere delocalizzare come i servizi all'uomo (settori drain care) e quindi nei rapporti di dipendenza e sfruttamento i paesi ricchi devono importare manodopera dai paesi poveri, questa è una delle cause delle migrazioni. Spiegazione materialista visto che si basa sull'economia. In questo schema rientrano anche le migrazioni, cioè tra le dinamiche di sfruttamento da parte dei paesi ricchi nei confronti dei paesi più poveri, c'è anche la capacità di sottrarre persone da parte dei paesi ricche a danni dei paesi povere. Questo perché i paesi ricchi hanno la capacità di trasferire alcune attività 3 Push e Pull factors (ovvero fattori di spinta e fattori di attrazione): sono i fattori che spingono alle migrazioni (come il guadagno maggiore in alcuni luoghi, oppure le catastrofici naturali o il regime instaurati in un paese). La distinzione tra push e pull (spingere e attrarre, ci sono forze che spingono gli immigrati a migrare e forze che attraggono gli immigrati, in questo caso non vengono presi in considerazione gli attori perché le forze vengono da essi subite) è trasversale alle altre due teorie e tiene conto dei fattori in più rispetto alle altre due teorie. Tutte queste visioni del processo migratorio = Limiti analitici: Visione idraulica del processo migratorio, quasi deterministica, attori eterodiretti, come se gli attori non ci servissero perché secondo Priore gli immigrati sono tirati verso i paesi ricchi perché si generano dei settori da ricoprire, secondo Wellerstein gli attori sono attirati dai paesi ricchi. Gli attori sono come dei burattini, non c'è una loro decisione.  Microsociologico: guardano gli aspetti decisionali degli attori quindi i punto di vista più focalizzato. Prendono in considerazione gli attori (scelte razionali compiute dagli individui a livello individuale) a differenza della macro sociologia, si indagano le motivazioni degli attori alla base della migrazione, il modello applicato è quello dell'attore nazionale. Questo approccio vede le migrazioni come l'esito delle scelte individuali degli attori sociali sulla base di un processo di calcolo, di stima che porta a massimizzare la funzione degli attori. I paesi verso cui ci si dirige sono paesi con domanda di lavoro superiore all'offerta. Destinazione identificata dove vi è eccedenza di domanda di lavoro sull’offerta. Il problema è che le teorie microsociologiche fanno dei modelli molto eleganti ma irrealistici, il problema è quello dell'attore atomizzato (trattato come un atomo), se l'attore fosse le migrazioni andrebbero esaurendosi. I punti forti di questo modello sono: il fatto che è un modello parsimonioso, formalizzato e elegante e robusti; i punti negativi, cioè i limiti cono: –Attore atomizzato è la somma di azioni individuali, non prendono in considerazione gli effetti aggregati, le relazioni che ci sono. Attore atomistico. A+B+C+D+E = fenomeno macro da spiegare explanandum). Manca l’effetto aggregato! –Se così fosse le migrazioni andrebbero esaurendosi –Alcune domande rimangono inevase. Dunque, sempre a partire da un orientamento di taglio economico si fanno largo ulteriori spiegazioni Nuova economia delle migrazioni: –La decisione non è assunto solo a livello individuale, è determinante il ruolo della famiglia; –Ci si confronta con famiglie simili (cfr gruppi di riferimento, povertà relativa, paradosso del maggiore benessere che non disincentiva le migrazioni). Differenza tra media e mediana. Media = media aritmetica, è sensibile ai casi che si distribuiscono lungo la marginalità. Rapporto tra la somma dei dati numerici ed il numero dei dati. Mediana = valore centrale tra i dati numerici. Soglia di povertà assoluta = reddito più basso di un terzo del rapporto mediana Povertà relativa =differenza in termini di reddito che si ha all'interno dei gruppi che sono rilevanti per la costruzione dell'esperienza di vita.  Taglio analitico «meso»: approccio che sta un po' a metà strada tra gli aspetti macro e gli aspetti micro. Lo abbiamo nella nuova sociologia economica in cui un sociologo recupera il concetto di embeddedness (innervamento: l'azione economica come le azioni sociali è situata nelle relazioni sociali, perché l'azione economica è innervata nelle azioni sociali delle persone) concetto recuperato da Granovette. Tutte le azioni sociali è compresa la scelta di migrare sono innervate nelle reti sociali, migrare è una scelta e si prende una distanza dagli approcci di carattere macro dove gli aspetti individuali non contano, ma si prende la distanza anche dal modello ultra individuale della microsociologia. Le reti sociali entrano in gioco nei processi migratori, in letteratura si parla addirittura di catene migratorie (persone che migrano nello stesso posto a causa delle loro reti sociali). In questo approccio meso si riconosce un margine di azione individuale (agency) in base alle risorse che abbiamo, alle condizioni di opportunità contestuali e alle reti sociali (possono essere studiate tramite la network analysis) Neppure la NEM ci soddisfa quindi ci addentriamo nello spazio meso  La decisione di emigrare non viene assunta in un vuoto di relazioni, ma è innervata nel contesto sociale –Concetto di embeddedness; –Reti sociale e network analysis; –Catene migratorie.
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