Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia dell'arte, Appunti di Sociologia

Appunti libro sociologia dell'arte

Tipologia: Appunti

2021/2022
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 24/08/2022

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4.6

(6)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia dell'arte e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! La Sociologia dell’Arte - N. Heinich La sociologia è una disciplina giovane che ha conosciuto in poco più di un secolo una rapida evoluzione Una delle maggiori difficoltà nel definire la sociologia dell’arte dipende dal fatto che la sua origine principale non si colloca nella storia della disciplina sociologica Il problema estetico nella sociologia dell’arte I fondatori della sociologia attribuirono al problema estetico un'importanza marginale → Durkheim affrontò il problema dell’arte solo nella misura in cui essa costituiva un diverso modo di rapportarsi alla religione Solo Georg Simmel approfondì il problema, tentò di mettere in evidenza il condizionamento sociale dell’arte e l’influenza delle visioni del mondo sulle opere d’arte Agli inizi della sociologia dell’arte la storia culturale fu molto presente. Fra gli storici dell’arte inglesi, soprattutto William Morris, si sono interessati alle funzioni sociali dell’arte e delle arti applicate In Francia Lanson all’inizio del XX secolo ha tentato di dare un orientamento sociologico alla storia della letteratura. Ma la storia culturale dell’arte conoscerà uno straordinario sviluppo nel 900 Nel 1926 un giovane storico di nome Zilsel ricostruisce in un libro gli spostamenti dell’idea di genio nei diversi campi della creazione e della scoperta e dimostra come il valore attribuito inizialmente alle opere tenda ad essere trasferito sulla persona del creatore Kris e Kurz nel 1934 pubblicarono un opera la leggenda dell’artista divenuta insuperata nel suo genere, è un'indagine sulle rappresentazioni dell’artista attraverso lo studio delle biografie e dei motivi ricorrenti che rimandano ad un immaginario collettivo → da questo libro è assente ogni intento critico o progetto esplicativo Alla storia culturale dell’arte si ricollega anche l’opera del più celebre storico dell’arte tedesco Erwin Panofsky, in cui rileva l’omologia fra le forme architettoniche e l’organizzazione del discorso dotto del medioevo Uno dei grandi contributi all’interpretazione delle immagini consiste nell’avere distinto tre livelli di analisi: 1. iconico: dimensione propriamente plastica 2. iconografico: convenzioni pittoriche che ne permettono l’identificazione 3. iconologico: la visione del mondo sottesa all’immagine In uno dei primi libri egli analizza l’uso della prospettiva come correlata a una filosofia dei modi di rapportarsi al mondo. Sostiene che nell’antichità esisteva una prospettiva curvilinea corrispondente ad una visione soggettiva empirica Nel medioevo si sviluppa un sistema prospettico lineare che corrisponde ad una visione del mondo. Questo modo divenuto naturale costituisce una razionalizzazione della visione Breve storia della sociologia dell’arte La sociologia dell’arte è nata nell’ambito degli specialisti di estetica e di storia dell’arte, animati dalla volontà di rompere nettamente con la tradizione incentrata sul binomio artisti/opere Fu introdotto un terzo termine: la società Possiamo distinguere tre tendenze principali in cui operano: interessarsi all’arte e alla società è l’atto fondante della sociologia dell’arte ● si avrà una tendenza chiamata estetica sociologica → durante la prima metà del XX secolo la preoccupazione di stabilire un nesso fra arte e società si manifestò nella tradizione marxista e nelle opere di alcuni storici dell’arte ● una seconda generazione apparsa poco prima della seconda guerra mondiale proviene dagli storici dell’arte e da una tradizione più empirica, particolarmente sviluppata in Inghilterra e in Italia. Questi studiosi si sono adoperati ad immergere concretamente l’arte nella società. Venuta dopo l’estetica sociologica questa corrente storia sociale dell’arte ha permesso di integrare o rivestire il problema degli autori delle opere con quello dei contesti nei quali evolvono ● negli anni ‘60 emerge una terza generazione che si richiama a una tradizione diversa. Si tratta della sociologia di investigazione empirica. Questa disciplina ha avuto i centri maggiori in Francia e negli Usa ma l’università ha un ruolo secondario. Condivide con la precedente l‘indagine empirica applicata però al presente. Anche la problematica è mutata: si esamina l’arte come società, ovvero l’insieme delle interazioni degli attori delle istituzione in un processo evolutivo reso a fare esistere ciò che chiamiamo arte La prima generazione che ha rappresentato la sociologia dell’arte Nella svalutazione dell’autonomia dell’arte e dell’idealizzazione dell’arte riconosciamo i momenti fondatori della sociologia dell’arte Con la tradizione marxista, il problema dell’arte divenuto sociologico ha assunto un'importanza determinante nell’applicazione delle tesi del materialismo. Ma Marx affronta solo in alcuni paragrafi problemi relativi all’estetica → sarà Plekhanov nel 1912 a porre le basi per un approccio marxista all’arte, viene presentata come un elemento della sovrastruttura determinato da un infrastruttura materiale ed economica di una società Lukas ha proposto una applicazione meno meccanica affermando che il legame tra le condizioni economiche e la produzione artistica è costituito dallo stile di vita dell’epoca Hauser costituisce uno dei campi più caricaturali dell’analisi marxista, è stato criticato sotto molti aspetti - il modo monolitico di considerare le epoche - la priorità attribuita alle opere, considerate in sé e isolate dai loro contesti Negli anni ‘30 in parallelo con la corrente marxista erano stati pubblicati saggi d’arte dovuti ad alcuni filosofi tedeschi La scuola di Francoforte (Adorno e Benjamin) questa corrente presentava un carattere di ambiguità dal punto di vista della sociologia dell’arte in quanto solo per certi versi ne farebbe parte Benjamin tenta con i suoi scritti di far convergere l’ideale progressista e i fenomeni culturali riconoscendo nell’arte e nella cultura un mezzo offerto alle masse per affrancarsi dall’alienazione della società Un ultima corrente contemporanea a marxisti e francofortesi proviene dalla satira dell’arte. Anche questa corrente ha i suoi antecedenti filosofici: in Francia alla fine del 19 secolo Guyau sosteneva un approccio vitalistico critico In Francia la tendenza sociologizzante della storia dell’arte ha avuto il suo maggiore rappresentante in Francastel soprattutto grazie a due opere Lo spazio figurativo dal rinascimento al cubismo e Studi di sociologia dell’arte In quanto storico dell’arte muove da posizioni formaliste e privilegia quindi l’analisi degli stili sia in pittura sia in scultura: ma anziché limitarsi a identificarli ed analizzarli tenta di metterli in relazione con la società del tempo Il carattere molto generale di queste formulazioni rivela i limiti dell’approccio sociologico di Francastel Rispetto alle esigenze intellettuali e ai mezzi di ricerca di cui dispone oggi la sociologia questo approccio appare fortemente datato. L’arte appare un'attività tendente a determinare più che a essere determinata → questa prospettiva unisce l’idealizzazione tradizionale dell’estetica alla perdita di autonomia dell’arte propria di una visione sociologica Francastel ci fornisce una definizione pertinente dal solo punto di vista della storia dell’arte, dal punto di vista della sociologia alla sua impostazione mancano la metodologia e i riferimenti concettuali 3. il regime artistico della vocazione apparso nel XIX secolo fino al XX secolo Ha inteso ripercorrere l’itinerario che porta alla costruzione di un identità di artista Allo stesso indirizzo di ricerca si riallacciano altri importanti lavori. Tutti ci permettono di misurare lo straordinario sviluppo della storia sociale dell’arte nella seconda metà del XX secolo. Se ne sono aggiunti altri a partire dagli anni ‘60 ad opera di un terzo orientamento sociologico La terza generazione che ha rappresentato la sociologia dell’arte La terza generazione ha in comune con la storia sociale dell’arte l’indagine empirica applicata al tempo presente anziché ai documenti del passato L’oggetto della sociologia empirica è l’arte COME società. Questa tendenza non privilegia più le opere selezionate dalla storia dell’arte: riserva attenzione ai processi di cui tali opere sono occasione, causa e risultante La specificità e la forza dell’attuale sociologia dell’arte risiedono soprattutto nell’adozione delle metodologie di ricerca sociale: misurazioni statistiche, interviste sociologiche, osservazioni empiriche forme di indagine che rinnovano le problematiche e si aprono al dialogo con altri campi della sociologia permettendo così alla sociologia dell’arte di far propri i progressi di una disciplina in rapida evoluzione Nel corso delle ultime due generazioni la sociologia si è resa autonoma, ha elaborato problematiche e acquisito metodi propri: la sociologia dell’arte si è a sua volta emancipata La sociologia dell’arte non è più una semplice giustapposizione di tendenze intellettuali, ma una branca del sapere con una storia e dei precursori. L’arte è una forma di attività sociale fornita di caratteristiche proprie Finalmente liberati dall’obbligo gravoso di produrre una teoria del sociale partendo dall’arte e una teoria dell’arte partendo dal sociale i sociologi dell’arte possono dedicarsi alla ricerca delle ricorrenze regolari che presiedono al moltiplicarsi delle azioni, degli oggetti, degli attori, delle istituzioni, delle rappresentazioni che concorrono a comporre l’esistenza collettiva dei fenomeni riconducibili al termine arte I lavori ispirati ai metodi sociologici che si applicano al presente hanno il vantaggio di dare risultati concreti in che modo presentare i risultati di questa sociologia empirica? si adotterà una ripartizione che rispetti i diversi momenti dell’attività artistica: ricezione mediazione produzione opere La ricezione dell’arte Gli specialisti d’arte tendono a concentrare il proprio interesse sulle opere per estenderlo in seguito alle condizioni che le caratterizzano. Per delineare con maggiore chiarezza la specificità dell’approccio sociologico procederemo a ritroso iniziando dalla ricezione Uno degli atti fondatori della sociologia dell’arte all’inizio degli anni ‘60 è consistito nell’applicare alla frequentazione dei musei d’arte i metodi di indagine statistica elaborati da Lazarsfeld Questi sondaggi di opinione si sono rivelati preziosi per misurare ciò che differenziava i vari comportamenti in funzione delle stratificazioni socio demografiche Pierre Bourdieu è stato il più autorevole tra gli studiosi che hanno importato l’indagine statistica nel mondo della cultura L’indagine empirica ha aperto nuove problematiche e ha portato ad una serie di conclusioni destinate a trasformare l’approccio con questo tipo di problemi: 1. non si è potuto più parlare del pubblico in generale ma dei pubblici rinunciando ad un punto di vista globalizzante sul pubblico dell’arte per ragionare in termini di pubblici socialmente differenziati a seconda delle fasce di appartenenza; ciò rivela che l’accesso ai musei era caratterizzato da una disuguaglianza sociale 2. un secondo risultato è collegato alla ricerca di una spiegazione del fenomeno: ricorrendo al parametro dell’origine sociale si riesce a evidenziarne l’influenza, mentre prima l’amore per l’arte veniva attribuito ad una disposizione individuale Bourdieu ha intrapreso una critica delle disposizioni alla cultura intese come inclinazione innata per mettere in rilievo il ruolo primario dell’influenza familiare L’influenza di origine sociale non si limita alla disparità dei redditi, Bourdieu infatti aggiunge la nozione di capitale culturale misurato sui titoli di studio. Le conclusioni a cui è giunto hanno anche applicazioni pratiche I musei continuavano a moltiplicare gli ostacoli soprattutto con l’assenza di spiegazioni delle opere, egli ha denunciato il fatto che i musei anziché essere un rapido accesso all’arte accentuano la separazione tra profani e iniziati Dagli anni ‘60 in poi grazie a numerosi studi sul campo ha compiuto notevoli progressi facendosi carico delle esigenze pedagogiche dei pubblici Sociologia e cultura La sociologia sceglie di privilegiare le inclinazioni culturali proprie degli attori rispetto alle qualità estetiche inerenti le opere. Da questa impostazione partono due indirizzi di ricerca: ● una statistica delle pratiche culturali ● una sociologica del gusto Il concetto di habitus di Bourdieu rappresenta il sistema di disposizioni che permette agli attori di giudicare la qualità di un'opera → con questo termine intende indicare un sistema di disposizioni durature. Un insieme coerente di capacità di abitudini che formano l’individuo attraverso un condizionamento non cosciente e l’interiorizzazione dei modi di essere propri di un ambiente sociale Questa nozione permette di capire in cosa consiste lo sbarramento che impedisce l’accesso ai luoghi di cultura L’altro indirizzo di ricerca è quello della misurazione statistica; si è assistito ad una proliferazione di studi sulla frequentazione dei teatri, dei musei ecc… il debole aumento percentuale della presenza di pubblico riferito all’insieme della popolazione francese assume un diverso significato se espresso in cifra globale; in questo caso si constata una crescita netta degli ingressi Dal 1960 al 1978 il numero di visite conteggiate nei musei nazionali era raddoppiato: risultato di due fattori concomitanti 1. l’innalzamento del livello di istruzione 2. l’aumento dell’offerta Per spiegare tale fenomeno il sociologo può ricorrere a due interpretazioni: o ad una democratizzazione del pubblico dovuta all’aprirsi dei musei a nuove categorie sociali, oppure ad un intensificazione della pratica da parte di queste categorie sociali attirate più di frequente nei musei sia dal moltiplicarsi delle esposizioni sia all’aumento del tempo libero In questo periodo infatti le esposizioni universali attiravano molto pubblico. Comunque sarà l’intensificazione delle pratiche ad avere un peso più determinante Da entrambe queste prospettive emergono i limiti dell’approccio statistico che risponde alla domanda chi vede che cosa ma non ad altri interrogativi come che cosa è visto? anche qui Bourdieu e i suoi collaboratori avevano aperto la strada quando si erano occupati degli usi sociali della fotografia L’approccio statistico era stato migliorato grazie a un metodo qualitativo che sarà poi utilizzato dai sociologi dell’arte nei lavori condotti sul campo Anche se può apparire paradossale, i comportamenti che esprimono ammirazione non sono necessariamente i più adeguati metodologicamente per comprendere come si distribuisca il valore che le persone attribuiscono agli oggetti: così lo spregio e il disgusto hanno una loro storia Heinich ha cercato di osservare e classificare i tipi di rifiuto manifestati spontaneamente nei confronti di opere d’arte passando in rassegna le testimonianze contenute nei libri dei visitatori delle mostre sia esaminando le proteste contro le committenze Il fatto è che l’arte moderna più orientata verso la forma che verso il contenuto, divide il pubblico fra una minoranza di iniziati e una maggioranza di profani La sociologia dell’arte tende a una sociologia dei valori, questo perché l’arte è oggetto di investimenti molto più vasti di quelli che interessano di solito gli specialisti quando studiano l'origine, il valore e il senso delle opere Il rifiuto assume la stessa importanza dell’ammirazione, i profani valgono quanto gli iniziati. Seguendo questo principio Heinich ha studiato la gloria di Van Gogh, vediamo così come fra i quadri e chi li guarda si inseriscono due ordini di mediazioni: ● le categorie di riferimento culturali, percezione identificazione valutazione ● gli oggetti - strumenti, immagini, cornici Tutti concorrono a dare forma alle emozioni. Anche a queste mediazioni il sociologo dovrà rivolgere la propria attenzione. [l’analisi di Van Gogh nei dieci anni successivi alla sua morte ci rivela che la sua opera non è stata ignorata o incompresa ma notata e celebrata dai critici d’arte. Tuttavia la proliferazione delle biografie e degli studi dedicati alla sua vita e alle sue opere, ha alimentato l’idea che la tragica fine dell’artista sia dipesa dall’incomprensione di cui sarebbe stato vittima] La mediazione in sociologia Il termine mediazione recentemente introdotto in sociologia designa tutto ciò che interviene fra un'opera e la sua ricezione Con mediazione si può intendere una sociologia del mercato degli intermediari culturali dei critici delle istituzioni Si possono individuare parecchie categorie di mediatori: le persone, le istituzioni, le parole e le cose → tutti elementi connessi tra loro. Le persone: un'opera d’arte ha il posto che gli compete in quanto ci sono una complessa rete di attori che cooperano tra loro Raymonde Moulin ha disegnato una mappa di queste diverse categorie, 25 anni dopo l’autrice seguendo lo stesso indirizzo di ricerca trasferisce il suo interesse dagli aspetti caratteristici dell’arte moderna a quelli dell’arte contemporanea, in particolare alla funzione basilare delle istituzioni, che contribuisce a determinare nella produzione la dicotomia fra un'arte orientata verso il mercato e un'arte orientata verso il museo La sociologia del mercato dell’arte potrà così appuntare la propria attenzione anche su alcune categorie di attori come gli esperti e i commissari di aste Si può anche adottare una prospettiva più vicina alla sociologia delle professioni: come fa Heinich Anche l’attività dei critici può essere oggetto di una sociologia della ricezione; così sarà possibile mettere in evidenza lungo i lavori di Bourdieu il nesso fra la posizione sociale o politica dei critici e le loro prese di posizione estetiche Le istituzioni: le persone esercitano spesso la loro attività nel quadro di istituzioni che hanno una storia e delle logiche proprie Anche in questo caso ci troviamo in un'area comune a diverse discipline sociali. È interessante individuare in che senso una istituzione può orientare e trasformare la pratica, lo statuto o la ricezione di un attività artistica Anche i musei agiscono sul valore sia economico sia culturale delle opere, mentre le mostre costituiscono la mediazione obbligata che rivela al pubblico un fenomeno culturale predeterminandone la percezione L’indagine si conclude con il tentativo di leggere i rapporti che intercorrono fra le variazioni dell’orientamento estetico e l’effetto prodotto dalle singole generazioni al fine di spiegare attraverso fattori generazionali le scelte relative all’espressione artistica. Ma il risultato non è molto convincente Il progetto di Pierre Bourdieu è nettamente esplicativo ed orientato verso le opere. Si propone di fare la sociologia dei produttori, egli vuole porre i fondamenti d'una scienza delle opere il cui oggetto non sia solo la produzione materiale dell’opera ma anche la produzione del suo valore La sociologia dei produttori si pone come un passaggio obbligato per approdare alla sociologia delle opere Bourdieu non si discosta dal progetto classico rivolto a spiegare l’opera d’arte ma analizza tutto ciò che concerne il produttore delle opere. La figura dell’artista viene analizzata in quanto egli occupa una determinata posizione nel campo di produzione Parlando di campo e mediazione questa analisi ha il vantaggio di evitare il rischio di subordinare l’opera e il produttore ad una istanza generale (la società) grazie al concetto di autonomia relativa Trova tuttavia dei limiti nel suo stesso progetto, organizzato con lo scopo di mettere in evidenza gli effetti di legittimazione Il concetto di legittimità mutuato da Max Weber ha una delle sue principali applicazioni nel campo dell’arte. Ma c’è un inconveniente: la sociologia del dominio incentrando il suo interesse sulle strutture gerarchiche non favorisce la descrizione concreta delle interazioni effettive molto più complesse di quanto appaiono Ne I mondi dell’arte Becker, sociologo americano, riflette sulla produzione dell’arte e descrive le azioni e le interazioni di cui le opere sono il risultato Si tratta di studiare le strutture dell’attività collettiva dell’arte; essa riguarda tutte le forme di espressione egli mette in evidenza la necessità di coordinare le azioni in un universo sostanzialmente multiplo Questa descrizione empirica dell’esperienza reale la rivela come collettiva coordinata ed eteronoma, ovvero sottoposta a condizionamenti materiali e sociali esterni ai problemi specificamente estetici Becker decostruisce alcune concezioni radicate nelle tradizioni quali la superiorità delle arti e l’individualità del lavoro creativo Nasce così un interrogativo: se si riducono le rappresentazioni allo statuto di illusioni pericolose non si finisce per privarsi della possibilità di capire la coerenza e la logica che esse hanno agli occhi degli attori con il rischio di eludere il problema della specificità del rapporto con l’arte? ovvero qual è il compito della sociologia? ogni sociologo deve fare una scelta fondamentale; se stabilire dei fatti è indispensabile al fine di individuare le rappresentazioni ciò non significa che il sociologo non debba scegliere tra due opzioni: conformandosi al progetto positivista oppure considerare il primo stadio solo un momento Dimensioni oggettive e soggettive degli artisti Ed ecco una nuova via che si apre per la sociologia dei produttori d’arte: un’analisi dell’identità collettiva dei creatori nelle sue dimensioni sia soggettive che oggettive Grazie a questo nuovo approccio si può anche far emergere la logica sottesa alle rappresentazioni inerenti l’attività creatrice che si formano nella mente delle persone La sociologia si trova ad un bivio: da un lato la denuncia democratica dell’elitarismo nell’arte e dall’altro l’esaltazione estetizzante dei valori antiborghesi È nella prospettiva di una sociologia comprendente che Heinich ha ricostruito lo spazio dei possibili concesso agli scrittori contemporanei in cui non è l’attività creatrice che serve a guadagnarsi la vita ma il fatto di guadagnarsi la vita che serve a conquistare il tempo destinato alla creazione Si tratta di capire a quali condizioni la scrittura può essere anche creazione di un identità di scrittore La sociologia dei produttori d’arte può offrire gli strumenti per capire le rappresentazioni degli attori. In questo quadro anche il problema dell’ispirazione costringe a specificare la posizione che il sociologo assume Se cercherà di inscrivere il proprio oggetto entro i quadri di riferimento canonici della sociologia concluderà che l’ispirazione è un'illusione ma se il sociologo cercherà di capire la logica di queste diverse rappresentazioni noterà che nelle testimonianze degli attori si alternano momenti di espirazione e di lavoro La parola artista: il sostantivo artista si è imposto solo alla fine del XVIII secolo per designare pittori e scultori prima chiamati artigiani. Dall’inizio del XIV secolo il termine si estende agli interpreti della musica e del teatro e nel XX secolo a quelli del cinema L’evoluzione del termine rispecchia la valorizzazione progressiva della creazione nelle società occidentali e la tendenza a spostare l’interesse dal giudizio estetico sull’opera alla persona dell’artista La questione delle opere La sociologia delle opere costituisce l’aspetto più ricco di aspettative e più controverso della sociologia dell’arte. La sociologia non può fermarsi a studiare il contesto, le istituzioni e i problemi L’ingiunzione pone in primo luogo un problema: si basa su una presunta egemonia della sociologia. Il suo scopo principale non sarebbe scoprire qualcosa di nuovo sull’arte ma dar prova di sapere insegnare qualcosa in materia agli specialisti Il secondo problema consiste nel pericolo di adottare un punto di vista estraneo alla sociologia. Infatti l’ingiunzione a studiare le opere implica un pregiudizio che consiste nell’attribuire maggiore importanza alle opere che non alle persone L’esigenza di una sociologia delle opere pone un altro problema: l’assenza di un metodo di descrizione sociologica delle opere In tema di opere d’arte mentre le persone le istituzioni si prestano bene all’analisi statistica non esiste alcun approccio empirico efficace che non si riduca alle descrizioni già sperimentate dai critici, è proprio il problema del metodo a suscitare un interrogativo basilare sulla fattibilità di una sociologia delle opere Sino ad oggi il solo contributo metodologico dovuto alla sociologia si riduce a due elementi: la considerazione delle stratificazioni sociali e le dimensioni del corpus, condizione insostituibile affinchè possa svolgersi liberamente la comparazione, il metodo specifico delle scienze sociali. Un corpus consistente permette di analizzare collettivamente le opere Opere e autori La sociologa Clara Levy si è assunta questo compito cercando di rintracciare delle costanti identitarie nel romanzo ebraico contemporaneo Così ha proceduto anche Heinich quando ha descritto le strutture dell’identità femminile ricavandone dall'analisi di parecchie opere letterarie. Ha incrociato il parametro di sussistenza economica con il parametro della disponibilità sessuale; questo metodo le ha permesso di mettere in luce uno stato di ragazza e tre stati di donna che compongono l’ordine tradizionale al quale si è aggiunto nel periodo tra le due guerre lo stato di donna senza legami tipico della modernità Tuttavia i tentativi di costruire una sociologia delle opere si sono susseguiti in gran numero ed hanno riguardato le due grandi forme di commenti della storia e dell’arte: valutazione e interpretazione Passeron assegna alla sociologia dell’arte il compito di identificare e spiegare i processi sociali che concorrono a creare il valore artistico delle opere: il problema che si pone è lo statuto di quel fare, si tratta di ciò che costituisce il valore artistico o di ciò che costruisce socialmente in quanto tale? le vie da percorrere sono due: ● la prima ovvero un assiologia sociologica (scienza dei valori) ● relativismo Se si sceglie la prima si tenta di dare una ragione sociologica al valore delle opere. Se si sceglie la seconda si decide di compromettere i confini dell’arte Con lo studio delle opere situate in fondo alla scala dei valori, la sociologia valica le barriere gerarchiche. Ma limitarsi alle produzioni minori significa correre dei rischi La nozione di interpretazione riveste troppi significati. Può indicare sia la spiegazione di un oggetto mediante fenomeni esterni, sia l’estrazione di elementi privilegiati al fine di ricavare un modello generale, sia la ricerca di un senso nascosto Fin dalle sue origini la sociologia dell’arte si è occupata di interpretazione. Secondo il sociologo Bruno Péquignot nel suo scritto il saggio di Foucault su Velazquez dimostra la possibilità di una sociologia delle opere, capace di rintracciare dei fenomeni generali in certi temi e in certe strutture formali È innegabile che il margine lasciato all’interpretazione si riduce ulteriormente per l’intervento di un fattore: simili analisi sono pertinenti per le opere narrative o figurative non per la musica. E la pertinenza di queste analisi è limitata anche dal grado di autonomizzazione delle opere Un altro problema riguarda le categorie entro le quali il pensiero inquadra le opere analizzate Un terzo problema riguarda il progetto che anima queste analisi e le conduce a contrapporsi all’idealizzazione dell’arte. Voler dimostrare l’eteronomia delle opere significa attribuire loro un potere straordinario e idealizzarle. Il progetto critico della sociologia dell’arte esigerebbe al contrario che le opere d’arte fossero considerate pure produzioni formali. Non si può affermare l’eteronomia dell’arte. Un approccio pragmatico sarebbe invece meno vulnerabile cosa intendiamo con questo tipo di approccio? si tratta di analizzare cosa fanno le opere d’arte e si tratta di osservarle in situazione per mezzo dell’indagine empirica. Le opere possiedono delle proprietà intrinseche che agiscono in modi e su elementi diversi Heinich sostiene che Le proposte degli artisti contemporanei hanno contribuito ad estendere in modo straordinario la nozione di arte e a provocare una frattura sempre più profonda tra iniziati e profani Per studiare le azioni esercitate dalle opere occorre avere una nozione chiara e completa dei termini in cui si deve studiare il problema: da un lato descrivere le condotte degli attori, degli oggetti, delle istituzioni, delle mediazioni; dall’altro descrivere tutto quello che rende tali condotte necessarie Il sociologo può così indagare le opere in sé Prendiamo come esempio l’autenticità; l’estetica sociologica tenderà a stabilire che cosa faccia sì che un'opera d’arte possa definirsi autentica. La sociologia critica mostrerà invece, come e perché il modo di procedere dell’estetica sociologica racchiuda una ideologia che dissimula i processi di imposizione di legittimità. Quanto alla sociologia pragmatica essa studia concretamente le procedure di autentificazione adottate dagli esperti. Infine analizza il tipo di emozioni provocate negli attori quando si trovano in presenza di un oggetto percepito autentico. Quando gli attori si interessano alle opere si dovrà cercare di capire proprio questo loro interesse ovvero cosa lo motiva, come si organizza. Il sociologo applicherà in senso specifico la propria disciplina al campo dell’arte interessandosi al modo in cui gli attori, a seconda delle situazioni, investono l’uno o l’altro di questi momenti al fine di consolidare il loro rapporto con l’arte e con il valore artistico e non esortando a privilegiare un determinato tipo di studio Definizione di sociologia dell’arte La sociologia empirica della terza generazione ha provato che la sociologia dell’arte può rispondere ai criteri di rigore, ai metodi e ai risultati positivi che sanciscono l’appartenenza di una disciplina alle scienze sociali e non più ai tradizionali studi umanistici Il problema della sociologia dell’arte oggi consiste nell’iscrivere la sociologia dell’arte nelle problematiche proprie della disciplina sociologica
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved