Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia della Comunicazione, Appunti di Sociologia Della Comunicazione

appunti lezioni

Tipologia: Appunti

2019/2020
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 29/07/2021

SabrinaMassaro
SabrinaMassaro 🇮🇹

4.9

(7)

12 documenti

1 / 48

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia della Comunicazione e più Appunti in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! SOCIOLOGIfN Secondo McQuail la comu 1. trasmissione 2. rituale o espressivo 3. pubblicità/attenzione 4. ricezione (codifica-decodifica dei testi) COMUNICAZIONE, CODICI E SIGNIFICOZIONE TRASMISSIONE La trasmissione è un caso particolare di relazione transitiva tra due punti terminali. Se così fosse non dovremmo decodificare tutto ciò che ci viene detto. Le persone in realtà interagiscono, non trasmettono, è uno scambio, abbiamo relazioni In questo paradigma c'è sempre la presenza di un mezzo, di un canale. ine prevede più modelli INFORMAZIONE L'informazione è il contenuto della transazione, opposto dell'incertezza, che passa dal punto A al punto B. iù info c'è più iduce l'incertezza. Ecologia della comunicazione > non sempre saturare la comunicazione riduce l'incertezza Il sovraccarico informativo è a volte causa di entropia, cioè caos, misinformazione La comunicazione è alternanza di suoni e silenzi, proprio come la musica. Questo modello trasmissivo è ingegneristico > c'è un rischio di interferenza e riconoscerlo significa complessificare il modello di comunicazione 1948 - Shannon pubblica un classico nel quale affronta i problemi di “comunicazione in presenza di disturbi” come problema di attrito nella fisica meccanica. Il rumore è un problema del canale, bisogna eliminare i rumori di fondo. MODELLO MATEMATICO Shannon e Weaver definiscono la comu di azione secondo uno schema preciso (1949), canale e rumore, per affrontare con sistematicità la questione dei co. ne. Emittente > messaggio > transazione > canale > destinatario Ma la comunicazione non avviene sempre solamente in maniera tecnica Il loro modello matematico ha uno scopo strategico: ottenere il massimo con le risorse disponibili potenziare il canale e ridurre i disturbi di trasmissione. Oltre alle tecnologie adeguate serve anche un aspetto convenzionale della comunicazione, perché è stabilita dall'uomo, cioè co. La comunicazione è un processo sociale e questo era ignorato da Shannon e Weaver. SOCIETÀ Ma qual è la dimensione sociale del codice? Gli impulsi diventano segnali solo se associati a processi di sig Ogni codice quindi necessita di due sei elementi tra i quali si deve stabilire una corrispondenza, che è aspetto convenzionale della comunicazione. Tutto è costruzione sociale. Due principi opposti del codice: e rendere accessibile il massimo fo possibile e restringere l'accesso all'informazione ad un gruppo limitato di soggetti (crittografia) Il problema fondamentale della comunicazione è che se il codice non è efficiente, chiaro, allora i costi, tempi della decodifica aumentano. Un esempio di codice efficiente è il Codice Morse. La fotografia è un esempio di polisemia del segno, perché non è oggettiva, interpretabile sulla base dei codici di chi riceverà la comunicazione Le cause della mancata ricezione umana sono principalmente legati alla questione di codici culturali e di autonomia interpretativa del destinatario: disturbi e rumori dell'ambiente assenza di codice primario forme di disattenzione e ambiguità (incomprensione) assenza di un codice secondario condiviso MODELLO SEMIOTICO-INFORMAZIONALE Come spiega la Scuola italiana di semiotica, il destinatario non si limita a tradurre il messaggio, bensì gli attribuisce un senso, associandolo a codici secondari. Modello semiotico-informazionale dei processi di signi cazione di Eco e Fabbri del 1965: Teoria ipodermica della Scuola di Francoforte = concetto inoculato nel pubblico in modo inevitabile. Considerata una teoria mai esistita perché non ci sono mai stati dati empi a suo supporto. Noelle-Neumann 1973 > 3 fasi di teorie contrapposte e anni ‘20-140 si considerano i media onnipotenti, in grado di piegare qualsiasi volontà (comunicazione intenzionale, sul breve termine) e anni ‘40-60 i media sono considerati con effetti limitati, presenza di variabili (comunicazione intenzionale, sul breve termine) e anni ‘70 in poi i media tornano a essere potenti, con effetti a lungo termine Queste fasi antitetiche verranno completamente superate nella fase successiva, dagli anni ‘80 in poi infatti l'influenza dei media sarà considerata negoziata (McQuail, 2005), processo di significazione. EFFETTI CUMULATIVI Un'altra interpretazione, di Neumann e Guggenheim “The Evolution of Media Effects Theory: A Six-Stage Model of Cumulative Research”, prevede una distinzione di cicl e teoria della persuasione (1944-1963) >» effetti uguali per tutti e teoria dell'audience attiva (1944-1986) > attenzione per i motivi che spingono il pubblico ad esporsi ad un determinato flusso comunicativo teoria del contesto sociale (1955-1983) teorie mediali e sociali (1933-1978) teoria degli effetti interpretativi (1972-1987) > attribuzione di rilevanza alle opinioni degli individui teoria dei nuovi media (1996-) TEORIA IPODERMICA a. il pubblico è una massa culturale; b. i messaggi veicolati dai media sono potenti fattori di persuasione: come un ago ipodermico oculazione) o come un proiettile (bullet theory); c. gli individui sono fesi di fronte al potere dei media; d. i messaggi veicolati dai media sono ricevuti da tutti gli individui nello stesso modo; ferenziata di individui in una condizione di isolamento fisico, sociale e COMMUNICATION RESEARCH Modello di Lasswell (1948); prospettiva teorica che ha rappresentato per alcuni un superamento della teoria ipodermica e per altri un suo perfezionamento (l'intenzionalità del processo comunicativo rimane valida per entrambi). Lasswell organizzare la communication research, introduce fasi e attori nel processo comunicativo con una serie di domande: Chi? comunicatore dice cosa? contenuto attraverso quale canale? media a chi? ricevente? con quali effetti? effetti Chi? ricerca emittenti dice cosa? analisi del contenuto attraverso quale canale? analisi dei media a chi? analisi del ricevente con quali effetti? analisi degli effetti Emittenza - messaggio - ricezione sono 3 fasi del messaggio comunicativo Critiche di Wolf 1985 alla teoria di Lasswell: e asimmetria della relazione > perché il destinatario è passivo e l'emittente è attivo e indipendenza dei ruoli > emittente e ricevente possono essere totalmente estranei e intenzionalità della comunicazione > volontà perseguita dall'emittente quindi il destinatario è totalmente passivo e in balia dell'emittente. PAYNE FUND STUDIES Stati Uniti, anni ‘20-’30. Anni tormentati, crisi del ‘29 e uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Primo passo alla riflessione dell'impatto dei media su individui e collettività 13 ricerche fatte con metodi differenti. Partono su una serie di statistiche sul cinema di quegli anni e sui suoi possibili effetti negativi sulle giovani generazioni. Due filoni di ricerca sugli effetti ottenuti: 1. Peterson e Thurstone: effetti sui comportamenti dei bambini, la cui esposizione a più film influisce sul loro comportamento nei confronti di altre etnie Misurano l'atteggiamento prima e dopo l'esposizione al film. Risultati: influenza amplificata quando i bambini vedono più film su una stessa tematica. 2. Blumer: effetti del cinema sul comportamento quotidiano, i bambini manifestano un nuovo modo di giocare, basato sui film visti, gli adulti nel comportamento di tutti i giorni, nelle relazioni sociali. 800 relazioni di adulti, adolescenti e bambini. cinema influenza la vita dei bambini proponendo soggetti in cui identificarsi e suggerendo scene, situazioni e dinamiche di comportamento da adottare nei giochi con i compagni. Nei soggetti più adulti consente l'acquisizione di un linguaggio e di uno stile, diventando una vera e propria “scuola di etichetta” e permette di immaginare una vita diversa da quella reale (es. femme fatale). La ricerca di Blumer è considerata una pietra miliare negli studi sui media perché contiene in nuce il superamento della dinamica SOR Blumer anticipa il riconoscimento della capacità dei media di influire sulla costruzione della realtà: “le immagini dei film propongono tipi di vita estranei a mol lui e, conseguentemente, modellano la loro concezione di tali modelli di vita” (Blumer, 1933); Si introduce, con molti decenni di anticipo, un esplicito riferimento alla capacità modellizzante esercitata dai media. I Payne Fund Studies possono essere accusati per la loro mancanza di accuratezza metodologica e applauditi perché in tal modo hanno costretto i futuri ricercatori a ricorrere a metodologie più raffinate, criticati a causa della loro naiveté dal punto di a teorico, o encomiati per la loro anticipazione di concetti e teorie che sarebbero stati sviluppati nei decenni successivi In ogni caso, essi non possono essere ignorati; la loro importanza storica per la nascita del campo di studi è indiscutibile (Lowery, DeFleur, 1995, p. 382). TEORIE DEGLI EFFETTI DEI MEDIA I media hanno effetti nei meccanismi di formazione dell'opinione pubblica. Tra messaggio e il suo effetto c'è la società E' importante chiarire 4 STEPS nello studio degli effetti : 1. sulla base di quali processi i media producono effetti 2. quanto intensa è questa influenza 3. con quali tipi di effetti si manifesta 4. fino a che punto è possibile limitare questa influenza, basandosi sulle nostre relazioni sociali, che mediano gli effetti dei media Concetto di manipolazione > manipolazione di cosa? presupposto di un soggetto passivo Quando si parla di effetti di media si possono avere casi di manipolazione dei contenuti Ma l'idea di manipolazione come idea che i media fanno pensare alle persone esattamente ciò che trasmettono, è un'idea che deve essere eliminata. Gli effetti dei media si producono dal fatto che possono essere limitati dal fatto che noi commentiamo e imo su ciò che ci viene trasmesso. luo esposto ai media non è passivo, e non perde la propria perché interpreta diversamente da ogni altro. Non c'è niente di automatico tra messaggio e comportamento. Il comportamento è determinato esclusivamente dalle scelte dell'individuo. dualità all'interno della massa, «BULLET THEORY» O TEORIA DELL'AGO IPODERMICO Si consolida nel periodo tra le Guerre Mondiali (Anni ‘20 e ‘30) e con la diffusione della comunicazione (e della società) di massa La Scuola di Francoforte è il principale riferimento, anche se non esprime una vera e propria teoria sugli effetti dei media quando una critica all'industria culturale e alla società di massa; All'origine ci sono gli studi della scuola comportamentista di psicologia, che si afferma come continuazione del positivismo scientifico COMPORTAMENTISMO E PROBLEMA DEL DETERMINISMO La teoria del comportamentismo di Watson (1913) si fonda su un modello causale del comportamento: la causa è lo stimolo, la risposta è l'effetto senza elaborazione mentale tra i 2 termini; Per es. esperimenti sui riflessi condizionati (Pavlov, 1903). Ne consegue una concezione della comunicazione con queste caratteristiche: ® Lineare e Deterministica e che presuppone un emittente attivo un pubblico passivo e la massa viene identificata come: il giudizio degl competenti che travolge le diversità rendendo tutto omogeneo causando perdita di personalità standardizzando le persone su un livello medio-basso. Lasswell definisce il modello delle «5W>» per spiegare la comunicazione. Più tardi definirà i campi di interesse della sociologia della comunicazione: «un modo appropriato per descrivere un atto di comunicazione è rispondere alle seguenti domande»: » Who? Ricerche sulle emittenti * Says What? Analisi del contenuto * In Which channel? Analisi tecnologica * To Whom? Ricerche sul pubblico * Witt What effect? Ricerche sugli effetti Lasswell è stato un grande innovatore, per esempio ha introdotto il metodo della content analysis, però la sua idea di comunicazione soffre ancora di «determinismo». Sarà superato solo dall'approccio «Usi e gratificazioni». La «bullet theory» o «non teoria» > Metafora: se il proiettile (bullet) raggiunge il bersaglio (target) la comunicazione produce effetti di manipolazione della coscienza e la propaganda avrà successo. Non si arriva a distinguere tra atteggiamenti e comportamenti, visi] ‘è e consenso Un'altra metafora per indicare questa teoria è quella dell'iniezione subcutanea (teoria dell’ «ago ipodermico») che determina una reazione fisiologica dell'organismo. TEORIE DEGLI EFFETTI “DEBOLI O LIMITATI” Si studia un metodo empirico per comprendere gli effetti, e quindi ottenere risultati reali, non interpretati. Anni 30 e 50, la sociologia empirica smentisce l'ipotesi teorica degli effetti lineari e deterministici forti. Lazarsfeld da un contributo speciale a questi studi: TEORIA DEL TWO-STEP FLOW OF COMMUNICATION (1956) La comunicazione che produce effetti su un doppio livello. Ricerca del Bureau of Applied Social Research della Columbia University diretto da Lazarsfeld dove si studiavano gli effetti della comunicazione di massa sull'organizzazione sociale. Primo classico che dimostra il superamento della concezione lineare della comunicazione (partendo dallo studio degli attori sociali); Emerge il ruolo decisivo nella comunicazione di 2 tipi di fattori intermediari: e selettività + processo psichico che chiama in causa le appartenenze sociali dell'individuo) e influenza personale nel processo di formazione delle opinioni > prima fra tutte quella dei gruppi primari, poi quella degli opinion leaders [leaders informali d'opinione] Società intermediatrice come antidoto alla manipolazione deterministica. La teoria dimostra: ® l’esistenza di leadership orizzontali interne ai processi di comunicazione: «/ formatori di opinione e la gente da essi influenzata sono molto simili e appartengono di norma agli stessi gruppi primari di famiglia, amici e colleghi di lavoro». (Katz) e l'importanza delle variabili di pressione sociale (conformismo interno ai gruppi di riferimento); la comunicazione è un processo sociale basato sull'esposizione selettiva; e la forza dei legami sociali (cioè gli intermediari nella produzione di senso) è un antidoto alla manipolazione (e quindi alla propaganda). Noi siamo selettivi in qualsiasi processo di comunicativo, la nostra selettività è determinata dalla nostra cultura. Selezioniamo le nostre fonti comunicative sulla base di ciò che siamo. Gli effetti della propaganda sono per forza igati dai nostri rapporti sociali Ogni processo di comunicazione è selettivo: e esposizione selettiva = non tutto il pubblico è esposto alla stessa maniera ai media e ogni individuo è esposto diversamente e percezione selettiva = la percezione di un messaggio dipende da interessi e valori dei singoli, differenti tra loro. Percepiamo positivamente ciò che ci interessa ° ne selettiva = si ricorda meglio ciò che è vicino ai nostri schemi mentali e ai nostri quindi anche la memoria è selettiva e esposizione alle argomentazioni = le comunicazioni che presentano un solo punto di vista su un argomento controverso sono più efficaci su chi è favorevole all'inizio, mentre le comunicazione che presentano più punti di vista sono più persuasive per coloro che erano contrari. Questa Idea rimane costante. Adorno e Horkheimer contribuiscono ad essa introducendo 2 nuovi concetti 1. Industria culturale = la produzione culturale segue le stesse logiche e dinamiche (investimento, ricerca profitto) di qualsiasi altra forma di produzione industriale. 2. Genere si lega ai processi di omologazione, standardizzazione. Opere con determinate caratteristiche diventano sempre più riconoscibili (film western, jazz ecc), in cui determinati elementi ricorrono con regolarità. Diventano più riconosci al pubblico, che diventa capace di prevedere i suoi sviluppi interiori. Questo aspetto diventa fondamentale per l'analisi dei processi di comunicazione: consente al ricercatore di inquadrare prodotti culturali, e comprendere meglio la loro logica di produzione e di fruizione “Dialettica dell'Illuminismo” opera di Adorno e Horkheimer. Sostengono che la razionalità occidentale si è rovesciata. Passaggio da tesi, antitesi per arrivare alla sintesi. La ragione come potere di emancipazione, viene rovesciata. Essa diventa strumento di omologazione, asservimento dell'individuo alle necessità di produzione del sistema capitalistico. Questa logica produce consenso. Non è solo riproduzione di mezzi di comunicazione, è anche riproduzione valoriale, culturale. Si genera un ottundimento delle capacità intellettuali, non richiedono sforzi. Nella teoria critica la manipolazione non è qualcosa di riconoscibile. Ci sono messaggi evidenti e messaggi latenti Non è opportuno considerare solo la parte superficiale. E' nei messaggi nascosti che si riproduce l'ideologia, in senso marxiano. Legittimazione dello stato di cose esistente e suo mascheramento. Altra forma |poverimento notata da Adorno e Horkheimer è quella legata all'idea che la produzione vada sempre più verso l'intrattenimento, perdendo lo sguardo che si rivolge alla totalità. L'opera d'arte che riflette il tutto diventa puro e semplice svago I consumatori non sono altro che persone private della loro capacità di analisi comprensiva della realtà. — Obiettivo > manipolazione del pubblico tramite comunicazione multistratificata «vi è una tendenza a canalizzare la reazione del pubblico. Ciò si allinea con il sospetto largamente condiviso, anche se è difficile confermarlo con dati esatti, che la maggioranza degli spettacoli televisivi oggi punti alla produzione, o almeno alla riproduzione, di molta mediocrità, di inerzia intellettuale, e di credulità, che sembrano andar bene con i credi totalitari, anche se l’esplicito messaggio superficiale degli spettacoli può essere antitotalitario.» (Adorno, 1954, 384) — Effetti dei media > piano manifesto e piano latente «quanto l'industria culturale comunica è stato da essa stessa organizzato allo scopo di incontrare gli spettatori simultaneamente a vari livelli psicologici. Il messaggio nascosto infatti, può essere più importante di quello evidente, poiché questo messaggio nascosto sfuggirà ai controlli della coscienza, non sarà evitato dalle resistenze psicologiche nei consumi, ma probabilmente penetrerà il cervello degli spettatori» (Adorno, 1954, 384) — Informazione e intrattenimento «l'amusement è possibile solo in quanto si isola e si ottunde dalla totalità del processo sociale e rinuncia assurdamente - fin dall'inizio — alla pretesa ineluttabile di ogni opera, anche della più insignificante: quella di riflettere, nella sua limitazione, il tutto. Divertirsi significa ogni volta: non doverci pensare, dimenticare il dolore anche là dove viene mostrato» (Adorno, 1954, 156). — Spettatori = pseudo-individui * Oggetto di analisi è l'industria culturale, non i consumatori dei prodoti * Da qui il rifiuto della ricerca empirica: “che senso ha chiamarli a esprimersi su qualcosa quando non sono in grado di attingere a una i lualità autonoma?”. Un altro esponente della scuola di Francoforte Walter Benjamin, offre una prospettiva sull'opera d'arte, nella sua “L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica” (1936) Considera le forme tecnologiche dei media contemporanee, il cinema e la fotografia, non una catastrofe per le facoltà intellettuali, perché permettono emancipazione delle masse e democratizzazione della cultura “alta”. Permettere l'accesso di queste opere a un numero maggiore di persone, a cui prima non potevano accedere. L'aura distingue e connota l'opera d'arte, che non è riproducibile perché è la sua essenza. Il senso delle e degli oggetti d'arte come unici e permanenti è stato sostituito quindi dal senso della loro transitorietà e riproducibilità. Tuttavia gli sviluppi tecnologici del Novecento, consentono la nascita di nuove forme di consumo culturale. Le tradizionali distinzioni tra generi (es. scrittore - poeta) vengono meno. Anche la separazione tra lettore e autore viene meno, per la riproducibilità tecnica. La nuova forma di partecipazione è quella del consumo distratto. Le opere entrano nella vita delle masse prima non raggiungibili, diventano loro famigliari Non sono più riservate ad élite che vivono questa esperienza in modo totalizzante. Diventano parte della vita di tutti i giorni. L'abbondanza comunicativa internet andrà proprio in questa direzione. TEORIA CULTUROLOGICA Associata a Morin. — sistema culturale al centro dell'analisi, — individua nella cultura di massa (vs industria culturale) il suo oggetto di studio: Il nesso con la teoria critica è il tipo di prospettiva, lo sguardo alla cultura. Il focus è sulla totalità di significati che circolano nella società e vengono assimilati dagli individui nella cultura di massa. Cultura che nasce nel momento in cui il soddisfacimento dei bisogni primari è garantito, non è più un problema. Il cittadino diventa uomo di consumi. Nella teoria critica però il concetto di cultura di massa è rifiutato da Adorno nella teoria critica, perché significherebbe affermare che le masse siano produttrici di cultura, che la cultura scaturisca da esse. Non creazione, ma manipolazione della cultura. “La cultura di massa trae origine, nella fase dei consumi, dalle società tecniche, industriali, capitalistiche e borghesi, e corrisponde a una vita dove la fame ha cessato di essere un problema, dove il peso delle necessità primarie si attenua, dove emerge l'uomo dei consumi” (Morin, 1962). VS “Agli inizi parlavamo di cultura di massa. Abbiamo abbandonato tale espressione per sostituirla con ‘industria culturale’, al fine di escludere da subito l'interpretazione che piace ai suoi sostenitori: essi pretendono infatti che si tratti di qualcosa simile a una cultura che scaturisce spontaneamente dalle masse stesse, insomma, una forma attuale dell’arte popolare” (Adorno, 1961). Lo sguardo di Morin è di tipo strutturalista (Lévi-Strauss), la totalità è al di sopra degli individui. Contributi fondamentali di Morin: e non c'è necessariamente una reciproca esclusività tra standardizzazione (generi) e individualizzazione (originalità) dell'opera, non sono per forza in contrapposizione. Gli stereotipi sono come regole da seguire, sono sistemi di indicazioni e riferimenti, condivisi sia da produttori e fruitori. la creatività non viene meno. e il concetto di archetipo, ripreso dalla psicanalisi Jung, che orienta la vita onirica, è paragonato a quello degli stereotipi, che fungono da punti di riferimento a livello della comunicazione di massa e sincretismo culturale = coesistenza di elementi diversi che si intrecciano nello stesso prodotto. Ciò è possibile grazie al processo standardizzato, che riesce a far convivere insieme generi prima distinti (per esempio informazione e intrattenimento, documentario con elementi imaginati ecc) e il tempo libero (loisir) diventa svago, diventa centrale negli anni 50-60 del Novecento, perché diventa fonte di salvezza personale. Ci sono 2 meccanismi che si intrecciano: o la proiezione, che esercita funzione evasiva, si vive una realtà immaginaria o l'identificazione, che esercita funzione integrativa, assimilazione di modelli di vita attraverso i prodotti culturali e questo comporta però il fatto che i prodotti culturali alimentano bisogni insoddisfatti, consumiamo attraverso i media ciò che non potremmo mai consumare nella realtà Ciò che hanno in comune T.critica e Culturologia è l’attenzione alla totalità. APPROCCIO CRITICO A INTERNET Cosa succede alla teoria critica nel presente? Gli eredi della teoria critica sono quegli studiosi che nell’analizzare il web e dei social media che tengono uno sguardo critico rispetto ai meccanismi su cui essi si reggono. L'approccio critico a Internet assume consistenza nel momento in cui si realizzano due condizioni relative alla diffusione e all'accesso della rete: — internazionalizzazione del web. Morozov è uno di questi eredi, e nella sua opera “The Net Delusion: The Dark Side of Internet Freedom” 2011) tratta: e «lato oscuro» della libertà della rete e approccio «cyber-realista»: internet per intrattenimento e «slacktivism» > attivismo che non richiede impegno, (il click, il mi piace) e disimpegno crescente e di depoliticizzazione e «personalizzazione della censura» (in base alla ricerche online) > individuazione di come strumento di controllo, asservimento delle masse e Internet come strumento di distrazione di massa «le ricerche più popolari sui motori di ricerca russi non sono “cos'è la democrazia?” o “come proteggere i itti umani”, ma “cos'è l'amore?” e “come perdere peso”» (Morozov, 2011, p. 55). Lovink, altro erede, si concentra sull'architettura del web, su quale logiche si reggono i social media. ua 2 ideologie: Due ideologie da demistificare che fanno parte del discorso pubblico su internet: a. l'ideologia del «free» e dell'«open», che nel promuovere l'economia del dono e il «no copyright» nasconde il modello economico sotteso e lo sfruttamento di classe nel web; non è vero che è tutto gratuito. * Es. User Generated Content e Prosumer > forme di retribuzione oltre il copyright? b. l'ideologia della partecipazione senza limiti, che cela un effetto non intenzionale della produzione di informazione grassroots nella costruzione di spazi, blog, pagine FB, Reddit ecc., che alimentano frustrazione e odio online. » «contenuti sgradevoli e indesiderati [che] testano le frontiere della PC culture dei media occidentali» (Lovink, 2008, p. 15). » Radicalizzazione: «il prodotto diretto di un design dei social media che enfatizza “l'attualità”, gli aggiornamenti e le repliche secche e rapide, per mettere invece da parte interventi contestualizzati e lunghe discussioni» (Lovink, 2016, p. 221). PARADIGMA “USI E GRATIFICAZIONI” Fase di scuola successiva alla Scuola di Francoforte. Soprattutto negli USA, diventerà il nuovo approccio di studio della società. Parsons teorizza l’idea di società, come persone che svolgono pezzi di realtà. La comunicazione in termini di funzione: e nonè messaggio, nè obiettivo e paradigma usi e gratificazioni, e quindi utilità e bisogno di gratificazione da parte dei media, che conduce a ricerche volte a individuare 3 fattori fondamentali per lo studio dei media: o movimenti che conducono all'uso di un determinato medium e i bisogni che desidera soddisfare o le soddisfazioni e gratificazioni che i soggetti dichiarano di ricevere dall'esposizione ai media (Netflix) o la selettività come presupposto di qualsiasi decisione di consumo dei media e uso dei media da parte del pubblico per soddisfare i propri bisogni e per giustificarsi (relax, compagnia, apprendimento, abitudine) o i pubblici si fromani sulla base di somiglianze di bisogni, interessi e gusti individuali l'origine di questi bisogni è sociale e psicologica o la sociologia funzionalista spiega che i media sono al servizio per varie necessità della società (coesione, continuità culturale, controllo sociale, circolazione di info) o Lazarsfeld > ricerca del ruolo delle trasmissioni radiofoniche, da cui si traevano consigli (soprattutto le casalinghe che rimanevano a casa) e imedia competono con altre fonti di soddisfazione dei bisogni del pubblico (alternative funzionali) e si capovolge il modo in cui si vedevano gli effetti dei media sulle persone, prima ci si chiedeva che effetti hanno i media sulle persone, ora ci si chiede perchè le persone usano i media o Il paradigma “usi e gratificazioni” conduce quindi a ricerche volte ad individuare 3 fattori fondamentali per lo studio dell'uso dei media: a. i moventi che conducono all'uso di un determinato medium e i bisogni che si desidera soddisfare attraverso una categoria specifica di contenuti mediali; b. le soddisfazioni o le gratificazioni che i soggetti dichiarano di ricevere dall'esposizione ai media; c. la selettività come presupposto di qualsiasi decisione di consumo mediale USO DEI MEDIA COME “SODDISFAZIONE DI UN BISOGNO” * | «pubblici» si formano sulla base di somiglianza di bisogni * L'origine di questi bisogni è sociale e psicologica; interessi, gusti individuali; » le audience sono comunità interpretative, seguono cioè ad esempio un programma in modo collettivo, accomunate dallo stesso tipo di codice per interpretarlo e dallo stesso interesse 2. interesse per i contesti quotidiani della ricezione e del consumo mediale, occupandosi in particolare della sfera domestica e delle relazioni famili » il luogo in cui le persone fruiscono i media, la nostra fruizione è molto rapida e distratta, e il produttore deve esserne consapevole 3. interesse per l'articolazione del consumo di specifici generi mediali caratterizzano diversi gruppi soci sociali che in rapporto a variabi 1)LE COMUNITÀ’ INTERPRETATIVE e | SIGNIFICATI COSTRUITI Non esiste il pubblico della televisione, esistono persone che guardano programmi e che costituiscono comunità interpretative. non esiste un singolo pubblico. David Morley apre la ricerca classica sullo studio etnografico dei pubblici dei media, nel 1980 con l'opera “The Nationwide audience” sul programma della BBC “The Nationwide” in onda tra le 18 e le 19, che approfondiva temi economici e politici del giorno in termini molto semplici. Analizza i temi ideologici del programma e il modo in cui veniva trasmesso agli spettatori. Ottiene due risultati: e nella prima fase della ricerca analizza la produzione, i temi ideologici del programma e le modalità in cui venivano veicolate ai telespettatori. Il valore dominante era l'unità della nazione britannica nella diversità del popolo e nella seconda fase della ricerca analizza la ricezione, analisi qualitativa sulle interpretazioni dei telespettatori mediante interviste per avere una mappa culturale del pubblico, esplorando il grado di accettazione o di rifiuto del testo e del linguaggio da parte di gruppi diversi. Viene dimostrata così l’esistenza di diverse comunità interpretative riconduci socio-demografiche. a diverse realtà 2)CONTESTI QUOTIDIANI DELLA RICEZIONE Relazione tra oggetto comunicativo e le persone che lo fruiscono. James Lull nel 1980 studia la quo! à intorno all'oggetto-televisore delle famiglie americane e offre una tipologia degli usi sociali della televisione basata sulla ricerca etnografica. All'epoca il televisore in casa era soltanto uno, focolare domestico, la famiglia si riuniva. Lull comprendeva che il problema non era solo la relazione tra l'individuo e ciò che stava guardando, ma anche tra I’ luo e l'oggetto. Studia come le famiglie americane guardano la televisione. Il risultato che ottiene sono = sottofondo, amicizia, intrattenimento scansione del tempo e dell'attività, discussione Usi relazionali della tv: e facilitazione della comunicazione esibizione di esperienze, fornisce un terreno comune, inizia la luzione delle ansie, agenda per la discussione e affiliazione / allontanamento = solidarietà familiare, tranquillità familiare, riduzione del conflitto, mantenimento e supporto delle relazioni e apprendimento = decision-making, modelli di comportamento, problem-solving, trasmissione dei valori, legittimazione, divulgazione di informazioni, scolarizzazione e competenza / predominio = deteri a e sancisce ruoli sociali, rinforza certi ruoli social intellettuale, esercizio dell'autorità, gatekeeping validazione 3) GENERI MEDIALI Perché lo stesso testo è realistico per alcuni e non per altri? Elementi sociali differenti producono sguardi differenti. Hobson analizza il programma “Crossroads: the drama of soap opera” 1981 all'interno dell'ambiente domestico. Emergono 2 aspetti della visione e del consumo di soap: e le donne avevano elaborato ingegnosi modi di “guardare a metà”, ascoltando il dialogo anche senza guardare lo schermo e facendo altro e la segmentazione della narrazione e la ricor: a delle info necessarie per seguire la trama sono ulteriori caratteristiche testuali che aiutano la comprensione del consumatore distratto Inoltre le spettatrici intervistate erano restie al fatto di ammettere di essere spettatrici costanti di queste soap, perché consapevoli del basso status attribuitogli. Ang invece analizza 45 lettere di fan Olandesi del serial “Dallas”, che avevano risposto ad un annuncio pubblicato su un settimanale che chiedeva di commentare perché piacesse molto questo programma. Molte persone risposero dicendo di trovare il programma realistico e che le vicende rappresentate erano vicine a quelle della loro esperienza quotidiana. Realismo emozionale = i consumatori esprimevano un riconoscimento del reale sul piano della deco: non su quello della codifica. ca e CARATTERISTICHE DEL PUBBLICO ne + il pubblico «di massa» ha in realtà un alto grado di differenziazione interna. Le cercano e sviluppano in continuazione mercati «di nicchia». Cercano e definiscono nuovi sottogruppi sociali e culturali basati su gusti e stili di vita con i quali gli individui si identificano. o Le sottoculture: il CCCS per primo ha studiato le subculture giovanili spettacolari (gli s mods, rockabilly, teddy boys) come (a) sfida simbolica alla cultura dominante; (b) forma comunitaria e di classe per la resistenza sociale al sistema dominante; o Stile di vita (lifestyle). P. Bourdieu (1979) spiega come il gusto sia una costruzione sociale. In particolare, il gusto mediale è determinato dall'appartenenza di classe, dell'istruzione ricevuta ecc. Ciò perché gli stili vita sono modelli di comportamento e di utilizzo dei media scelti dagli individui; o Fandom: consumo mediale di comunità, prodotti per aumentare attenzione e pubi e Segmentazione + processo per il quale i prodotti mediali sono mirati con precisione a determinati settori dei consumatori di media, grazie alla maggiore possibilità di selezione da parte dei consumatori stessi. e Frammentazione + processo che comporta la dispersione dell'attenzione del pubblico su sempre più numerosi prodotti mediali. E' conseguenza della progressiva individualizzazione dei consumi mediali favorita dalla digitalizzazione del sistema dei media. (edi viti] ee 35) coraggiato dai media per rafforzare i legami con i Nascono in inghilterra negli anni 50, durante una fase di trasformazioni: e sul fronte sociale = ripresa economica, sviluppo industriale, Welfare State, unione all'Occidente contro l'URSS, previsione della scomparsa della classe operaia e sul fronte culturale = americanizzazione della cultura e timore di perdere segmenti della cultura popolare inglese Convinzione che i prodotti culturali della cultura di massa abbiano contenuti ideologi Nei prodotti culturali si celano dinamiche di dominio e controllo, potere. Contributi dei Cultural Studies: 1. rottura enfasi comportamentista del tipo stimolo-risposta = i media sono forze sociali e politiche onnipervasive, la cui influenza è indiretta e impercettibile 2. sfida dell'idea dei testi mediali come portatori trasparenti di significato = ogni medium ha un proprio potenziale di strutturazione dei messaggi 3. dismissione dell'idea che il pubblico sia passivo e indifferente 4. rottura con l'idea che la cultura di massa sia un fenomeno unitario e indifferenziato Elementi Chiave: e centralità della cultura popolare; e riscoperta della funzione dell'ideologia; e revisione dei modelli comunicativi: * interesse per l'analisi del testo e quella del contesto di consumo; * attenzione al processo di significazione nella vita quotidiana. Cos'è la CULTURA? Hall afferma che non è una pratica ma nemmeno un insieme di pratiche. E' il risultato di pratiche sociali. Cultura alta VS Cultura alta. | CS difendono le espressioni della cultura popolare: e danno loro dignità studiandole e superano la contrapposizione rigida con la cultura d'élite La cultura popolare si costruisce nel tempo attraverso un processo di elaborazione e rielaborazione continua delle trasformazioni dovute alla modernizzazione, lavoro caratterizzato da un doppio movimento di contenimento e di resistenza, fatto di appropriazione ed espropriazione. FUNZIONE IDEOLOGICA Riscoperta della funzione dell'IDEOLOGIA. 1 CS la considerano a partire da come essa viene letta dal pubblico, assimilata, consumata. Il sistema mediale assolve a 3 funzi ideologiche: a. offerta e costruzione selettiva della conoscenza sociale b. visibilità di un'apparente pluralità delle situazioni di vita sociale; c. l'organizzazione e direzione di tutto ciò che i media tengono insieme, ovvero il mantenimento dello status quo. Oggetto di attenzione > Sistema di relazioni tra produttore - testo - pubblico: — produzione del testo — analisi del testo — consumo del testo REVISIONE MODELLI COMUNICATIVI Modello Encoding-Decoding di Hall, 1980 A. Codice Egemonico — riproduce l'universo dei significati che una società condivide — non necessita di nessuna legittimazione — rappresenta il punto di vista dominante, ciò che è naturale e scontato per tutti B. Codice Professionale — Mantiene sullo sfondo il codice dominante — Accentua i caratteri della professionalità/specificità Il processo di codifica è un'attività che consente di introdurre elementi capaci di delimitare il processo di decodifica. La relazione che si instaura tra questi 1. Lettura egemonica (o preferita) Il soggetto decodifica il messaggio utilizzando lo stesso codice con il quale è stato costruito, accettando in pieno le regole del gioco ed adeguandosi ad esse. 2. Lettura negoziata Il soggetto decodifica il messaggio utilizzando il codice egemonico ma attua un processo di negoziazione del significato a partire dalla situazione specifica in cui si trova (vissuto individuale). 3. Lettura oppositiva Il soggetto decodifica correttamente il messaggio perché conosce il codice dominante ma attiva un processo di decodifica orientato da elementi provenienti da un quadro di riferimento esterno. determinerà differenti i di lettura (decodifica). AUDIENCE RESEARCH Punto di partenza > il consumo televisivo avviene, per lo pi Strumento di analisi prescelto > approccio etnografico Morley analizza 18 nuclei tradizionali, ma con differenti condizioni socioeconomiche residenti nel sud di Londra Tipologia d'usi della tv in ambito familiare (Lull, 1980) a. Dimensione strutturale * uso ambientale: rumore di fondo per compagnia e intrattenimento * un uso regolativo: accompagna le diverse attività quotidiane (pasti e tg, sleeping time) e scandire i tempi delle conversazioni b. Dimensione relazionale * Aumenta le occasioni di comunicazione: offerta di temi di discussione e creazione di un terreno comune di interazione * Determina appartenenza vs esclusione: scelta di partecipare o meno a una discussione * Favorisce l'apprendimento sociale di modelli e valori * Offre occasioni per dimostrare competenza ed esercitare forme di dominio a partire dai ruoli familiari. in ambito fa iliare (Family Television, 1986) EFFETTI COGNITIVI DEI MEDIA Gli effetti dei media in una prospettiva mainstream. i quando si parla di effetti di media si intendono effetti cognitivi. ‘o = componente psicologica Dagli anni Ottanta gli studi sugli effetti dei media superano gli approcci della persuasione. I media hanno il potere di strutturare il campo cognitivo del pubblico, enfatizzando certi temi, eventi, attori o certi problemi sociali. preoccupazione poi totale appunto è la conseguenza di un clima di opinione. Si aveva la percezione che il pubblico aveva una particolare preferenza per un certo partito, che però non vinse. evidenza della teoria della spirale del silen | punti principali della teoria sono: e ognuno di noi teme l'isolamento sociale, opinione come reputazione e consenso, incorrere in errore per evitare di andare contro corrente e ognuno di noi effettua un monitoraggio costantemente ciò che gli altri pensano riguardo temi importanti e controversi del momento (es.vaccini, riscaldamento globale) e gli individui monitorano il clima di opinione, individuano quello dominante (media + esp personale); prerequi ubiquità, consonanza e cumulatività d indebolimento meccanismi selettività. contenuti medial affermazione della tv, ° lui sviluppano una “competenza quasi-statistica” > se il proprio punto vista rispecchi ° ne di minoranza hanno 2 opzioni > adeguarsi alla maggioranza, o tacere per evitare ostracismo + spirale del silenzio L'opinione dominante costringe alla conformità di atteggiamento e comportamento nella misura in cui minaccia un individuo che dissente. Concezione “integrativa” dell'opinione pubblica = l'espressione delle opinioni individuali è influenzata da: * pressione a conformarsi * paura dell'isolamento sociale La percezione è fondamentale. Opinioni percepite come molto diffuse provocano un effetto a spirale, che silenzia le opinioni meno diffuse. I mass media tendono a far apparire più dominanti, forti e diffuse determinate po: lo sono così tanto. non H+ Qu a _ Seanno, > interpersonal support mass media +‘— fordeviantopinion > PI Amount of people not openly oxpressing deviant opinion and/or changing from deviant to dominant opinion Elisabeth Noelle- Neumann's Spiral of Silence | punti cardine della spirale del silenzio a) La società minaccia i comportamenti individuali devianti con l'isolamento b) Gli individui avvertono costantemente la paura dell'isolamento c) La paura dell'isolamento porta gli individui a tentare di valutare in continuazione il clima di opinione d) Il risultato di questa valutazione influisce sul comportamento degli individui in pubblico, in particolare limitando la piena libertà di esprimere opinioni e) | punti a+b+c+d possono essere considerati responsabili dell'opinione pubblica. della formazione, difesa e mutamento NEUTRALIZZAZIONE DELLA SELETTIVITÀ Centralità della TV: neutralizzazione della selettività (percezione selettiva) 1. Consonanza = presenza di argomentazioni molto su argomenti pros: programmazione tv 2. Cumulatività = apparizione periodica e ica di tali argomentazio! La valutazione del clima di opinione deriva da due fonti: e l'osservazione immediata esperita dagli individui nelle loro sfere di vita quotidiana e l'osservazione mediata dagli occhi dei media. Competenza quasi statistica: e abilità di stimare quanto sono forti le posizioni nel dibattito pubblico e monitoraggio inconsapevole Doppio clima d'opinione pluralistic ignorance: una situazione nella quale gli in un certo modo e, per tale ragione, preferiscono non espi idui credono di essere gli unici a pensare in Da una parte i media ci aiutano a costruire la nostra opinione Rovesciamento del clima di opinione = | soggetti che hanno un punto di vista consapevolmente percepito come minoritario sono maggiormente disponibili a esprimersi se sono supportati dai media. Risonanza > i media dando sostegno e visibilità a una posizione minoritaria la aiutano a divenire visibile nell'opinione pubblica. | media che così aiutano a far crescere e “montare” il nuovo clima di opinione prima minoritario. Articolazione > i media forniscono risorse culturali per poter argomentare difendere l'idea in un difenderla nelle proprie interazioni sociali attraverso la copertura intensa e l'esplicitazione di un determinato punto di vista, offrendo gli argomenti necessari per difenderlo nelle interazioni sociali, riducendo la paura dell'isolamento. Si forma una maggioranza, che diventa silenziosa. PRESSIONI ALLA CONFORMITÀ ONLINE E PIÙ SPIRALI * Molteplici modalità di espressione delle opinioni > like o condivisione di articolo o post, commento in TEST apposito spazio del sito web di una testata, pubblicazione di un proprio commento, sottoscrizione di una petizione pubblica. La presa di parola in pubblico è una delle tante, forse anche meno rilevante, delle modalità a disp. Quadro contraddittorio > elementi di sostegno sia alla tesi liquidatoria della teoria (Katz e Fialkoff, 2017), che della sua attualizzazione. Insostenibilità della versione integrativa dell'opinione pubblica, soprattutto nella sua accezione profondamente conservatrice. Intuizioni che rimangono attuali: 1) funzione articolazione corsiva dei media mainstream o di nicchia (argomentazioni e strumenti per difendere o contestare alcune po: ni, ventaglio di opzioni ampliato); 2) creare un clima di opinione che va ad aggiungersi all'esperienza personale. Utilità maggiore della teoria oggi > non clima unico e consonante (vedi echo chambers) ma moltepli; climi differenziati, prodotti sociali con cui confrontarsi per trovare identificazione o prenderne le distanze. Neumann, 1976, verifica la teoria con il “Test del treno”, che inaugura un filone di ricerca. Opinione sul fumo, sul comportamento che i fumatori dovrebbero avere, in presenza di non fumatori. Gli schieramenti contrapposti erano all'incirca delle stesse dimensioni. Le persone dovevano leggere brevi testi a favore o contro al fumo. Si chiedeva la loro opinione e poi si chiedeva secondo loro quale opinione avessero gli altri. Ne risultò che i fumatori che credevano che fosse legittimo fumare presenza di non fumatori, erano consapevoli di essere in una po ne minoritaria e di conseguenza pensavano doversi astenere dall'esprimere la loro opinione. + spirale del silenzio: io credo che l'opinione dominante rispetto ad un certo tema X, ma dal momento che io penso e faccio Non X, evito di esprimerlo. Test politico. Competizione elettorale tra parte conservatrice e dall'altra il Partito Socialdemocratico (SPD). Il test consisteva nel porre 2 domande ad un certo numero di persone, alla vigilia delle elezion i automobile a cui è stata forata una gomma, atto vandalico, sul retro della macchina attaccato un adesivo di un partito politico, secondo voi quale partito potrebbe essere? meglio, che cosa potrebbe indurre una persona a compiere un atto vandalico sulla base di un'appartenenza politica del proprietario dell'auto? Indicazione rispetto alla percezione del clima politico dominante; quali sono secondo le persone i pari più popolari e quelli più impopolari, quelli che avrebbero attirato una reazione di questo tipo. una persona non trova parcheggi chiedergli dove potrebbe trovarlo, qualcun altro e se ne va. QUale adesivo sulla macchina potrebbe aver deter tipo di reazione? Neumann osservò che circa il 25% di coloro che votavano SPD indicavano come possibili motivi di quelle reazioni, l'appartenenza al partito conservatore, quindi attribuivano quel tipo di reazione a quel tipo di quelle affiliazione politica. Cioè credevano che in quegli anni il partito di maggioranza fosse in realtà impopolare. Non a caso che votava il partito conservatore evitava di esprimere questo tipo di opinioni + spirale del silenzio Om in paesino che non conosce e ferma un passante per l passante stizzito gli risponde di andare a chiederlo a inato questo Le conclusioni di queste anal dominante e la propensione ad esprimere o che hanno un peso maggiore o minore nell’influenza delle opinio Nello studio del 2018 condotto da sono state testate un'ampia gamma di variabili come: e ambiente dello scambio comunicativo e gruppo di riferimento in questione e target @ tipo di tema, noto o meno La conclusione è che non vi è alcuna differenza, in termini di condizionamento del comportamento individuale e quindi di propensione ad esprimere o meno le proprie opinioni, tra contesto offline e online. Che questo tipo di pressione sociale si eserciti fisicamente o sui social network, le dinamiche rimangono le stesse. quantitative affermano che esiste una correlazione fra il clima d'opinione Inoltre vengono evidenziate alcune varial EFFETTI CULTURALI DEI MEDIA 2 approcci allo studio dei media diametralmente opposti. capire come i media influenzano la nostra vita. Entrambi questi 2 elementi sono fondamentali per TEORIE CULTURALISTE Effetti sociali a lungo termine. 1. Teoria della socializzazione Processo di socializzazione > i media sono un'agenzia di soci ne promuovono l'apprendimento. Il processo soi norme sociali e dei valori veicolati dal modello culturale. Esistono 3 modelli teo. per descrivere il processo di apprendimento e imita: della violenza televisivi Y Teoria dell'apprendimento sociale = i bambini apprendono dai modelli forniti dai media quale comportamento viene premiato e quale punito, un certo tipo di modello socialmente riconosciuto, accettato Y Effetto di priming = quando le persone guardano contenuti violenti, questi attivano o innescano pensieri o valutazioni simili che portano a una maggiore disposizione all'uso di violenza nelle situazioni interpersonali Y Teoria dello script = i comportarsi nelle diverse situazioni. la violenza in tv codi a dell'effetto? Quali sono gli effetti dimostrabili sul comportamento? Gli studi hanno dimostrato una correlazione tra l'espo. individuo alla violenza. C'è una correlazione tra_aggressi non vuol dire causalità! e American Psychological Association (1993) ha concluso che: tendenzialmente i forti consumatori di violenza (tv) dimostrano una maggiore accettazione di atteggiamenti aggressivi e un maggiore comportamento aggressivo (Wartella, 1998). e Groebel (1998): i bambini che vivono in ambienti violenti e quelli in “stato emotivo problematico” siano più attratti degli altri da immagini di violenza. Manca tuttavia la dimostrazione di una relazione causale tra consumo di violenza tv e la messa in atto di comportamenti aggressivi. izzazione: veicolano modelli culturali e izzazione prevede la interiorizzazione delle ne, per esempi comportamento sociale è controllato dai “copioni” che indicano come ica script violenti 2. Teoria della coltivazione Anni Settanta, questa teoria, avanzata da Gerbner (1973), sostiene la seguente ipotesi: a. La tv è il medium che domina il nostro ambiente simbolico, sostituendo il suo messaggio torto) sulla realtà all'esperienza personale e agli altri strumenti di conoscenza del mondo. b. La tv spingerebbe gradualmente ad adottare le opinioni sulla natura della società conformi alla visione della realtà stereotipata (così come nella fiction e nei tg). c. “Coltivazione” significa prima di tutto apprendere per poi costruire una visione della realtà legata alle circostanze e alle esperienze personali ma anche all'appartenenza e a un gruppo di riferimento (interattività tra tv e pubblico). d. La tv come “arma culturale” dell’establishment industriale che serve a conservare, stabilizzare e rinforzare (non certo a alterare, minacciare o indebolire) valori e comportamenti tradizionali. e. Si distingue dal meccanismo stimolo/risposta per il suo carattere graduale e cumulativo. network society 2. connective society 3. platform society > social media regolati da algoritmi, (sequenza di istruzioni applicate per risolvere qualcosa) UTOPIA CIBERNETICA Transizione manifestata negli anni Novanta. il web raggiunge un pubblico più ampio. nascono i primi motori di ricerca e i pi portali email. La comunicazione massa diventa sempre più digitale e l'ecosistema di media sempre più ibrido, cioè costituito da un intreccio tra vecchi e nuovi media. Utopi internet in questa prima fase viene percepito come strumento straordinario di democratizzazione della sfera pubblica, ognuno può esprimersi e contribuire (Trionfo dei blog, su cui l'individuo poteva farsi ascoltare da un pubblico tendenzialmente illimitato e parlare di ciò che voleva > autocomunicazione di massa) Visione cyber-ottimista = internet percepito come strumento di liberazione, accesso permanente e condiviso al sapere, la sensazione di potersi esprimere liberamente senza i paletti di un tempo. Prima di questa fase i detentori del sapere facevano da mediatori (giornalisti, politici ecc). Il pubblico acquisiva informazioni attraverso loro. Con internet la mediazione viene ridotta, non scompare. Anche le disuguaglianze di capacità di accesso e utilizzo e comprensione dell'informazione vengono abbattute. Le critiche a questa prospettiva furono sostenute da Morozov. Il web potrebbe essere un strumento di... 1)NETWORK SOCIETY Negli anni Ottanta scompare l’idea di massa indistinta e si parla di pubblico, diversità di pubblici, con gusti e interessi differenti: . gdecentralizzazione e pluralizzazione dei canali di comunicazione e personalizzazione Concetto teorizzato da Castells nell'opera “The Information Age: Economy, Society and Culture” negli anni Novanta. rete = una serie di nodi di persone e dispositivi tecnologici connessi tra loro, flussi di comunicazione che passano attraverso essa. La società in rete presenta 3 fattori indipendenti: e crisi dei modelli socio-econo ® innovazioni tecnologiche e nascita di movimenti culturali innovati Tutto ciò produce: @ nuova struttura sociale ®@ nuova economia e nuova cultura La produzione, di: d'ora. Diventano forme di potere. Il pubblico ha sempre più accessibilità ai flussi di informazioni. «[.] una specifica forma di riorganizzazione sociale in cui lo sviluppo, l'elaborazione e la trasmissione delle informazioni diventano fonti basilari di produttività e potere grazie a nuove condizioni tecnologiche emerse in questo periodo storico [...]» (Castells, 1996, trad. it 2002: 21). che iniziano ad avere una risonanza globale buzione e fr ne di informazione acquistano un peso, una centralità mai avuta prima Le caratteristiche principali della Network Society sono: e centr delle informa come infrastruttura della nuova società e diffusione pervasiva degli effetti delle tecnologie che agiscono in profondità sulle dinamiche di esistenza individuali e collettive; e sviluppo della logica di rete (network logic) in ogni sistema o insieme di relazioni che utilizza le tecnologie informazionali, diventa onnipresente e flessibilità di questo modello, si adatta alla necessità di cambiamento costante della società e. convergenza delle tecnologie in un unico sistema integrato (sistema mediale ibrido) ino a diventare oggetto di studio delle nuove forme di disuguaglianze sociale, nell'accesso, utilizzo, comprensione della conoscenza che viaggia in rete > Digital divide Modello culturale della network society: ine sociale. e culturale diffusa > i pubblici si differenziano anche sulla base di differenze e identi. Segmentazione complessa dei pubblici e Integrazione dei messaggi in uno schema cognitivo comune > omologazione di elementi diversi in linguaggi comuni > richiamo alla Teoria Critica, perché co forme di standardizzazione. Forme ibride > infotainment (informazione + intrattenimento), gamification (elementi tipici dei videogiochi applicati a contesti estranei al mondo dei videogiochi, come politica e salute), che permettono l'integrazione dei pubblici e Assorbimento nel sistema dei media digitali di tutte le espressioni culturali + nuove logiche di produzione, circolazione e accesso alle forme simboliche attraverso nuove forme di interazione, generate dallo stato di connessione dei pubblici NB: il peso che i media generalisti (es. TV) continuano ad avere nella costruzione del significato e nella formazione dell'immaginario collettivo (Cardoso, 2006). 2)CONNECTIVE SOCIETY Connessione intesa sia in senso materiale, che in senso mentale, come condizione esistenziale, il fatto di essere sempre potenzialmente connessi a tutto. Questo concetto ha avuto grandi contributi da... «Quando le reti di computer collegano le persone così come le macchine, allora diventano reti sociali, che chiameremo computer supported social networks» (Wellman et al., 1996). «I network sociali complessi sono sempre esistiti ma i recenti sviluppi tecnologici nelle comunicazioni hanno favorito il loro affermarsi come forma dominante di organizzazione sociale» (Wellman, 2001:1) La metafora della rete diventa onnipervasiva. Concetto di Networked In ualism proposto da Wellman > come individui siamo perfettamente centrati sui nostri consumi, tendiamo a personalizzare il nostro consumo di prodotti mediali, e contemporaneamente siamo sempre in rete, allacciare legami con alti dividui nel mondo, sulla base iteressi condivisi e “Ogni persona è simile a un “quadro comandi” che gestisce legami e network. Le persone rimangono connesse, ma in quanto individualità autonome, non sulla base del fatto che hanno i piedi ben piantati nella “casa base” del contesto familiare e di lavoro. e Ogni persona attiva in modo selettivo i propri network per ottenere informazione, collaborazione, direttive, supporto, senso di socialità e di appartenenza” (Wellman 1996) — è «Gli individui networked sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network e fanno meno affidamento su forme di appartenenza permanente a gruppi stabili» (Rainie & Wellman, 2012, p. 33) La società connessa secondo Wellman è il prodotto di 3 rivoluzioni: 1. Rivoluzione delle Reti So = Social Network + legami sociali con legami «deboli». 2. Rivoluzione di Internet = Internet + nuova relazionali in forme più complesse, connessione ; nuove modalità di produzione, distribuzione e consumo dei contenuti; maggior potere comunicativo, democratizza il processo di distribuzione della conoscenza 3. Rivoluzione della Telefonia Mobile = Mobile Revolution + tecnologia pervasiva e portatile e mobile per connettersi con le proprie reti so La società è costituita da un groviglio di dividui networked che operano in network speci, frammentati, permeabili e debolmente interconnessi. Le persone agiscono come individui connessi, più che come membri integrati di un gruppo. Castells (2007) definisce come mass self-communication la forma di comunicazione basata su internet e su altre reti digitali di comunicazione orizzontale e che si caratterizza nei seguenti termi e è di massa, poiché può raggiungere un'audience globale; e è multimodale, per la natura digitale dei contenuti che permettono di dare forme nuove ai contenuti e distribuirli online; e è autogenerata per quanto riguarda i contenuti, e è autodiretta per quanto riguarda i meccanismi e è autoselezionata per quanto attiene la ricezione, all'interno di reti molti-a-molti. Emerge l'attitudine a «farsi media» (Boccia Artieri, 2012): a. forme di appropriazione degli strumenti mediali e corrispondente possibilità di «fare media» (usare gli strumenti); b. appropriazione di codici e linguaggi dei media, estetiche e retoriche, declina «diventare media» (appropriarsi dei linguaggi. Sono mutati: a. il «senso della posizione» nella comunicazione da parte dei pubbli del loro ruolo comunicativo nella società; una propensione a cioè la percezione che hanno b. i mod Grazie a) diffu ci pubblici ascoltano, guardano e/o elaborano ciò che accade nel quotidiano. ne delle tecnologie di produzione nella vita quotidiana (dalle fotocamere digitali agli smartphone ai i simili a quelle che troviamo nei software di editing) che consentono alle persone di dare vita a forme medi, media mainstream; ne (o alla rimozione di intermediari) e di condivisione dei contenuti, come testimonia la realtà delle piattaforme; c) consapevolezza diffusa di una logica della costruzione di contenuti e linguaggi che sono molto simili a quelli dei mass media, ma usati in un ambiente in cui gli individui sono collegati tra loro. La «cultura della connessione» che si genera nella connective society è, quindi, una cultura in cui le strutture dei social media sono penetrate gradualmente al centro delle nostre pratiche quotidiane. 3)PLATFORM SOCIETY Le piattaforme sono i nuovi «custodi di internet» (Gillespie, 2018): e intervengono sulle relazioni sociali, sui modi e sui significati dello stare assieme, modificando i modelli comportamentali che caratterizzavano gli spazi fi offline di tipo tradizionale della socialità «mixandoli in modo crescente con norme sociali e sociotecniche create negli ambienti online e che aprono a nuove dimensioni» (van Dijck, 2013, p. 19). e agevolando la traduzione dei comportamenti sociali in dati che si possono utilizzare a fini di mercato modellano le pratiche di socialità attorno a specifici «bottoni» e strumenti, secondo un modello di «datificazione». Profilazione dell'utente + le società attraverso queste standardizzazioni possono avere delle rielaborazioni di questi dati a finalità di marketing e/o politica Pensiamo a come Facebook abbia nel tempo modulato le reazioni ai post introducendo accanto al «Like» le variabili «Love», «Ahah», «Wow», «Sad» e «Angry» in modo da misurare meglio le emozioni degli utenti e poterle profilare. e Affordances, cioè la caratteristica di una piattaforma che suggerisce modalità d'uso, mutano nel tempo > gli utenti sono essi stessi «un prodotto della direzione data dall'algoritmo, spinti verso contenuti particolari e venduti agli inserzionisti» (Poell, van Dijck, 2014, p. 196). «PLATFORM CAPITALISM» (Srnicek, 2017) 1. consente di presentare il proprio sé come una collezione di qusti (musicali, letterari, cinematografici ecc.), coerentemente con la riduzione del cittadino a consumatore propria della logica neoliberista (io sono le pagine che dichiaro di seguire, i post ai quali reagisco positivamente o negativamente, le immagini che mi piacciono e condivido, ecc.) evidenziare gli aspetti che riteniamo giusti, adeguati, significativi e nascondere quello che non ci rappresenta e che potrebbe non suscitare interesse (influencer), un uso imprenditoriale della propria immagine e vita sui so 2. offre una rete di contatti (la rete di friendship, followship, ecc.) con cui tessere alleanze finalizzate a ottenere vantaggi relazionali e simbolici in teni di vi ‘à, popolarità e autopromozione; 3. offre, proprio come il mercato, un'informazione ampia (talvolta eccessiva), ma mai completa, mai scevra da ambiguità, possibilità di fraintendimento + information overload Platform Society è «un termine che enfatizza l'inestricabile relazione tra le piattaforme online e le strutture sociali. Le piattaforme non riflettono il sociale: producono le strutture sociali nelle quali viviamo» (Van Dijck, Poell, de Waal, 2078, p. 2). Le piattaforme pur non svolgendo principalmente la funzione di produttori di contenuti, come i mass media, mediano editorialmente i contenuti degli iscritti (semplici individui, stakeholder, organizzazioni/imprese, ecc.), li conservano ed organizzano e promuovono la loro circolazione verso gli altri utenti. lattaforme come nuovo spazio pubblico: » hashtag activism ttaforme giocano, infatti, oggi un ruolo crescente nelle pratiche ci politiche sia sul piano individuale che su quello collettivo. In particolare, gli attivisti hanno sviluppato forme di appropriazione dei social media per disseminare i frame dei movimenti sociali, mobilitare all'azione online e offline, coordinare azioni dirette e mediare forme di resistenza (Cammaerts, 2012). * L'agire connesso delle persone, a partire dalle loro azioni individuali online, si struttura con una cultura della partecipazione che le piattaforme stesse promuovono e che ha prodotto l'intrusione dell’intrattenimento nella dimensione più propriamente politica. » La platform society è caratterizzata dal confronto e dal conflitto fra diversi sistemi valoriali, diversi modi intendere il bene comune, in costante contestazione fra interesse pubblico e privato. 2. relativi al prodotto > l'evento deve essere accessibile facilmente coperto e in “consonanza” con le procedure produttive: le notizie devono essere brevi [la tematizzazione è successiva] in modo da trattenere l'attenzione senza stancare il pubblico e fresche [il tempo della notizia] 3. relativi al mezzo > nell'informazione televisiva la valutazione della no à di un evento riguarda anche la possibilità che esso fornisca un “buon materiale visivo” che illustri i punti salienti dell'evento [media logicl; È importante anche il valore informativo del “formato”, che ‘attiene ai iti spazio-temporali che caratterizzano il prodotto informativo e la struttura narrativa della notizia (inizio, svoli lento e fine dell'evento). 4. relativi al pubblico > riguardano il ruolo che riveste l'immagine del pubblico condivisa dai giornalisti * Utilizzo di un linguaggio più chiaro possibile, per rendere comprensibile la notizia a un pubblico ampio; Utilizzo di soft news e infotainment (o politainment) per «alleggerire» l'offerta informativa Risparmiare dettagli che potrebbero causare traumi o contrariare il cosiddetto «buon gusto» (o «gusto medio»). 5. relativi alla concorrenza > La concorrenza fra i media informativi porta alla corsa allo scoop, a ottenere esclusive, a inventare nuove rubriche, nuovi format, nuovi stili [retroscenismo, gramellinismo]. La competizione genera anche “aspettative reciproche”, nel senso che può accadere che una notizia venga selezionata in quanto ci si aspetta che anche i media concorrenti lo facciano [spinte all'omologazione]. > > CRITERI DI SELEZIONE DELLE FONTI Autorevolezza (data dall'ufficialità, alte gerarchie) Produttività (capacità di fornire molta info in tempi rapidi) Attendibilità (per richiedere il numero minimi di controlli) Credil à (status di terzietà per non inficiare la credibilità della no DAI LEODER DI OPINIONE AGLI INFLUENCER LEADER DI OPINIONE La figura del leader di opinione ha un ruolo molecolare, intermediario tra l'emittente (il mezzo di comunicazione) e il pubblico e si colloca nel centro del flusso di comunicazione. Nel passaggio tra opinion leader a influencer viene superato il concetto di unidirezionalità del flusso di comunicazione (qualcuno che produce un messaggio, qualcuno che media e qualcuno che lo riceve), e si passa a flussi di comunicazione caratterizzati dalla molteplicità delle direzi tante direzioni diverse. . Il flusso si moltiplica e va verso TIPOLOGIE DI LEADER e molecolari > il leader di opinione non è una persona con una posizione dominante, ma si trovano all'interno di qualunque elemento della società e orizzontali > leader di opinione tra simili che si influenzano gli uni con gli altri e verticali > differenza di status, condizione figurativamente alta rispetto alle persone che media e cosmopolita > monomorfico, specifico e legato a determinati temi Recupero del «flusso a due fasi», two steps flow di Katz e Lazarsfeld, del 1955 “Personal Influence”: molti hanno ipotizzato che le informazioni tendono a diffondersi secondo processi di flusso a più fasi, in molte direzioni e tramite interazioni diverse. MODELLO RETICOLARE - MULTISTEP FLOW Modello adottato da Duncan J. Watts e Peter S. Dodds nel 2007 adottano un modello di influence networks che differisce da flusso a due fasi: nel two-step flow (fig.1) l'influenza era un flusso £ univoco da opi ai seguaci; w fl de l'infl andare in ogni direzione del reticolo. Gli stessi Katz e Lazarsfeld evidenziavano come il meccanismo di influenza fosse il prodotto di una miscela di influenze mediali e interpersonali. Il multistep flow spiega meglio in che modo avviene la diffusione; meno chiaro come l'influenza degli opinion leader modelli l'opinione dei propri network, come da questo si producano veri e propri trend d'opinione all'interno di comunità più allargate, o anche in intere nazioni. Non soltanto le molteplici direzioni in cui avvengono i flussi ma anche il fatto che ciascuna di esse è in relazione ad altri gruppi. (fig.8) FIGURE 1 ‘SCHEMATIC OF THE TWO-STEP FLOW MODEL PRAURES: OF INFLUENGE 'SCHEMATIC OF NETWORK MODEL OF INFLUENCE oo O A N s, o 7 È osa 7x0 Me N to uao (e Or Ad d para SANS [ PO -® ò * da (7% ©77 > 0 O è / 1% o Î © do Watts, Duncan J. e Dodds, Peter S.. 2007. «Infiuentials, Networks, and Public Opinion Formation». JOURNAL OF CONSUMER RESEARCH 34. FIGURE 8 SCHEMATIC OF THE RANDOM GROUP NETWORK MODEL Watîs, Duncan J. e Dodds, Peter S., 2007. «Inflventials, Networks, and Public Opinion Formation». JOURNAL OF CONSUMER RESEARCH 34. WATTS E DODDS, 2007 ‘/nfluential, Networks and Public Opinion Formation”: ° Il modello di influenza a cascata di informazioni (cascades, effetto di massa) non si realizza attraverso «alcuni individui altamente influenti che influenzano tutti gli altri, ma a causa di una massa critica Tal lui facilmente influenzabili che influenzano altre persone facili da influenzare. [..] gli influenti hanno una probabilità superiore alla media di innescare questa massa critica, quando esiste, ma solo leggermente più alta». Non fa la differenza essere influenti ma essere influenzabili e Chi riceve l'informazione la scambia in modo convincente con gli altri pari, andando a costituire delle vere e proprie cascate di informazioni, che a loro volta attivano sequenze di interazioni. e Ciò non significa non considerare la rilevanza degli opinion leader, ma valutare anche il ruolo di altri nodi nelle dinamiche dell'influenza + capacità di attivare a loro volta reti, o di propagare l'informazione in più sensi (mediante, ad esempio, la semplice condivisione su social network). INTERNET Se ci collochiamo in un ecosistema come quello di internet, anche i social media si basano su questa logica reticolare, e anche su quella di targetizzazione. Il messaggio è mirato ad un pubblico specifico. Internet e i social media sono ambien l meccanismo le catene di following e followers. Caratterizzazione diretta del messaggio: da una fonte a pubblici iper-targettizzati. ci influenza è parte della logica che caratterizza ONE-STEP FLOW Elusso a una fase, comunicazione diretta tra fonte e pubblico, inteso non come massa indistinta, ma estremamente specifico. «Oggi esistono sia l'hardware sia il software per raggiungere un gran numero di individui (generalmente targettizzati come cluster demografici) direttamente con messaggi che fanno appello alle loro emozioni personali e alla loro stessa identità. Il loro uso produce un'interazione, non in modo generico tra membri di gruppi di pari, ma in modo diretto tra la tecnologia e il membro individuale dell'audience»; ,termediazione > microtargeting; — Internet e i social media fanno convivere i va : leader molecolari che mediano (two-step), molteplici flussi e interazioni (multi-step), comunicazione diretta con utenti microtargetizzati (one-step). One step, Two step e Multi step flow coesistono all'interno internet. INFLUENCER L'influencer è una persona che lavora per generare capitali di “celebrità”, sviluppando la massima attenzione possibile e creando un autentico “personal brand” attraverso i social network, che può essere successivamente utilizzato dalle aziende e dagli inserzionisti per la promozione ai consumatori. Il nome diventa un marchio > “personal brand” e gestione manageriale del “sé”. Il loro tempo è investito nella creazione di contenuti per un potenziale pubblico. Oscillazione tra economia del dono (gratuità) e logiche neoliberale di uso manageriale del sè, orientamento al profitto, alla monetizzazione dalla propria presenza sui social. Possiamo pensare alla micro celebrity come a un insieme di tecniche (Senft, 2008) orientate a: a. accrescere la propria popolarità online utilizzando diverse pratiche (produzione di video, gestione di blog, contenuti prodotti e distribuiti nei social network); b. gestire i propri followers e friends come proprie audience. Messa in mostra della propria vita quotidiana come se ci si dovesse rivolgersi sempre ad un pubblico. Negli ambienti digitali vediamo coesistere leader molecolai a) leader d'opinione capaci di influenzare la propria rete personale secondo il modello two-step flow, cioè soggetti, non necessariamente professionisti, autorevoli su spe temi; b) influencer che utilizzano la propria visi rà e centralità nei network per garantire una larga propagazione del messaggio, cioè leader politici in relazione coi propri elettori, o youtuber e rete di adolescenti che lo segue. Mentre i primi occupano ruoli centrali nelle comunità a cui parlano, i secondi sono centrali nella produzione di cascate informative (Lerman, Ghosh, 2010). SaR VIA] EFFETTI LIMITATI DEI MEDIA «La comunicazione persuasoria di massa tende, di norma, ad agire più in direzione del rafforzamento e della modificazione ve entità» (Klapper 1960; trad. it. 1964, p. 49) e “The People Choice” di Lazarsfeld, Berelson e Gaudet (1948) = il 53% aveva confermato le inten: di voto espresse a maggio, > il 26% era passato da una condizione di adesione a un partito a una condi viceversa, > mentre solo il 5% aveva cambiato decisamente idea -> «conversione» ® ‘Voting. A study of Opinion Formation in a Presidential Campaign” di Berelson et al. (1954): » il 66% confermò la decisione di voto, => il 17% manifestò perplessità e spostamenti tra l'indic: > l'8% degli hiarò di essere passato dal un altro. al termine della campagna: » la conferma della decisione di voto venne espressa dal 68% degli » la conversione da un partito all'altro scese al 3%. ione di incertezza e i voto e la neutralità ‘azione con un partito a quella con ione lenti intervistati * Il mix tra algoritmo, rete so ambiente informativo complesso: omofi determinante. ise) quotidiane genera un comportamentali, non quella soci L'autosegregazione all'interno delle echo chambers deve essere considerata come una scelta, non una conseguenza inevitabile, da parte del soggetto, che molto spesso si correla ad accentuate forme di partisanship, cioè orientamenti politici più o meno radicali che precedono la nostra esposizione. (Garrett, Stroud, 2014; Stroud, 2010). FILTER BUBBLE - BOLLA DI FILTRAGGIO Fenomeno di selezione algoritmica. La echo chamber è una selezione umana (omofilia). Caratteri a dei social network. Il primo a teorizzare questo concetto è stato il giornalista Pariser, nel suo libro “The Filter Bubble”. Bisogna fare attenzione a questo fenomeno perché il raggio dei contenuti prodotto dai social media avviene spesso senza che noi ce ne rendiamo conto. Quando ne apriamo uno nella home non tro finestra sulla realtà, ma su una via stretta che abbiamo contribuito a costruire noi stessi. Filtraggio dei contenuti prodotto dagli algoritmi con cui operano social media e motori di ricerca. Features e affordances delle piattaforme (le scelte di architettura computazionale hanno conseguenze sociali) Personalizzazione algoritmica (recommendation alg.) Il codice alla base della nuova rete è piuttosto semplice. | filtri di nuova generazione stabiliscono le cose che ci piacciono, in base a quello che facciamo o che interessa a persone simili a noi, e poi estrapolano le informazioni. Sono in grado di fare previsioni, creare e raffinare continuamente una teoria su chi siamo, che cosa faremo e che cosa vorremo. Nell'insieme, creano un_universo di informazioni specifico per ciascuno l modo in cui entriamo in contatto con le idee e le informazioni una «bolla dei filtri», che altera Contro di lui è stata fatta un'obiezione da Doctorow > Noi possiamo costantemente decidere quanto vogliamo mostrare o meno di noi stessi sui social, chi seguire o meno ecc. abbiamo libertà di orientamento, ovviamente se consapevoli delle operazioni invisibili di filtraggio. «[Pariser] presume un mondo in cui gli strumenti di filtraggio diventano sempre più sofisticati mentre gli strumenti anti-filtraggio (blocco della pubblicità, strumenti di filtro-confronto, ecc.) rimangono ai livelli attuali. [..] I filtri che create e mantenete sono probabilmente soggetti ad alcuni dei pericoli di cui parla Pariser, ma sono anche un potente controllo contro la manipolazione allarmante che lo preoccupa.» Nella sua opera affronta + filtraggio (inconsapevole) vs esposizione selettiva (consapevole): 1. Processo centrifugo d Itri porta a isolarsi in un contesto iper-personalizzato processo decisionale dell'algoritmo non è le. non sono consapevoli che sia all'opera. 3. Ingresso passivo nella bolla: non sappiamo come operano gli algoritmi. Borgesius teorizza 2 _ tipi di personalizzazione dei contenuti a cui siamo esposti che agiscono contemporaneamente bilanciandosi, vs echo chambers e filter bubble: — personalizzazione autoselezionata > esposizione selettiva che effettuiamo noi autonomamente; — personalizzazione preselezionata > decisione degli algoritmi delle piattaforme effettuata dagli algoritmi In conclusione l'esposizione selettiva si mostra in ottima forma, ancora utile a interpretare fenomeni propri delle società contemporanee (vs Katz e Fialkoff, 2017). CONSEGUENZE SELETTIVITÀ A. Erammentazione o panorama mediale ricco e diver ato accompagna al della frammentazione dell'audience e al fenomeno dell'echo chambers (High choice media environment e «Postbroadcast Democracy»); o Possibile antidoto: dieta crossmediale, cioè con contenuti che provengono da mezzi di comunicazione diversi e da fonti il più possibile diversificate c o Il caso della botnet che ha promosso la Brexit diffondendo misinformation (Bastos, Mercea 2017) > una serie di bot che spingevano contenuti pro-brexit, che hanno influenzato il dibattito online; o Calo di fiducia nei confronti dei media e degli intermediari dell'informazione. Polarizzazione © orientamento delle opinioni in una direzione esclusiva, gruppi di persone che comunicano sempre meno © Frutto delle logiche di business di prese editoriali (niche audience) > c'è chi può speculare su queste dinamiche offrendo contenuti su misura per questi gruppi estremizzati © Frutto della radicalizzazione delle posizioni politiche e della ricerca di conferme (proattitudinal information); o Ma circoscritta e spesso correlata a scelte posizioni già partigiane > le scelte individuali continuano ad avere un ruolo fondamentale nella dieta mediatica a cui veniamo esposti. DISINFORMAZIONE ONLINE Vasta gamma di casi possibil dalle notizie più improbabi implausibili + teorie della cospirazione alle notizie molto più complesse, che mescolano elementi veri e falsi, o interpretati in modo errato Tre ingredienti delle FAKE NEWS: formation = inganna deliberatamente e manipola VS Mis-information = non corrisponde alla realtà ma non è intenzionalmente deliberata per ingannare Cinque ragioni per non usare il termine “Fake news” (T. Venturini, 2018) Termine vago (satira, parodia, manipolazione, propaganda, disinformation, yellow journalism); politicamente pericoloso («You're fake news») perchè spesso utilizzato per demolire la parte politica avversaria; non specifico (caratteristiche sono analoghe a propaganda, disinformazione..); idea semplicistica della verità (v/f, teorie scientifiche, corrispondenza diretta, mediazione giornalistica, «well-crafted» or «badly fabricated» stories); non sempre è facile distinguere il vero come “corrispondente alla realtà” e il falso come “non corrispondente alla realtà”, ad esempio il giornalismo non racconta la realtà, ma la rappresenta Pluralità di scopi nel consumo di disinformazione (non ci deve sempre essere aderenza cognitiva: satira, chiara partigianeria della fonte, intrattenimento). Dinamiche di circolazione ed effetti: Comunicazione multilaterale nei media di riconoscere una notizia come falsa, o meno) à (velocità e pubblico potenziale, reach) e usi (testimoni, alleati, like e condivisioni, così come oppositori che le contestano, etichettano (flag) e smascherano (debunking). i (modalità circolazione online e ricezione fanno NEWSMOKING DIGITALE COSA SIGNIFICA “COSTRUIRE” NEWS Costruire news significa intendere la realtà come costruzione sociale, produrre inevitabilmente una distorsione involontaria: icontestualizzato entro formati e cornici tipici della media perchè si decontestualizza un fatto per noi logic perchè le notizie “passano” se l'evento ha l'attitudine a essere trasformato in notizia Significa svolgere una funzione di inter-mediazione: ciò significa delegare ad un apparato professionale legittimato il fare informazione (diverso dal fare comunicazione) Negli WEB, ecosistemi mediali digitali significa risolvere il cortocircuito mediazione/disinterme. one. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE: EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE DI NEWS Con il digitale non si perde la centralità della no né del giornalismo. Internet non è un surrogato dei giornali, è una parte del nostro ambiente in cui troviamo informazioni. La funzione informativa è fondamentale. Il giornalismo cambia, si modifica. Si perde la linearità del processo produttivo e la passività delle audiences: e cambia la figura del giornalista da gatekeeper a enfatizzatore e contestualizzatore di testi, foto, video prodotti dal pubblico la noti non più come “prodotto finito” ma come “prodotto aperto” architettura di flusso favorisce la narrativizzazione del “formato-notizia”, cioè la “noti trasformazione delle strutture organizzative delle redazioni superamento della cultura del “cronometro”: il social networking è sempre il più veloce, scandisce oggi il “tempo della notizia” e la non-sostenibilità economica del modello tradizionale di business fondato su pubblicità e vendite e la ricerca di nuove soluzioni. come storia” CONCETTO DI “IBRIDAZIONE” Hybrid media system. Politics and Power” di Chadwick, 2013. Concetto ibridazione Il mondo dell'informazione non può essere frammentato, non è composto da elementi sganciati. Il digitale. Approccio «olistico» sulla questione vecchi/nuovi media Ibridazione è il prodotto dell'integrazione tra logiche dei vecchi e dei nuovi media negli ambienti digitali «Logica» significa tecnologie, generi, norme, comportamenti e forme organizzative, come si presentano nei campi interconnessi di media e politica. Attenzione agli spazi intersti; ali e di sovrapposizione nell'uso dei diversi media FAKE NEWS Locuzione ossimorica e ambiguità concettuale: etichetta non applicabile operativamente, per la legislazione e per il dibattito pubblico. Ne deriva disordine terminologico nel dibattito pubblico e nelle coperture giornalistiche. Il campo semantico è ampio: bufala (hoax), alternative facts, post-truth, clickbait, disinformation, formation, information warfare, denigrazione (negative campaign), rumors, propaganda, hate speech, incivility, trolling. Solitamente è associata ai social network, a internet. Ma il digitale non è il sole elemento di produzione di fake news. Fenomeno molto complesso che chiama in causa molti fattori: media, politici, gli utenti ecc. Non è una semplice etichetta, perché non riesce a cogliere la complessità del fenomeno. Non esiste una definizione univoca di fake news e spesso sono più fenomeni che si sovrappongono. TERMINI AFFINI Post- verità Teorie del complotto Macchina ’ LE del fango \ ne Processo sociale che pone i media al centro del mutamento sociale, un processo graduale e lento: e estensione dell'influenza dei media in tutte le sfere della società e della vita sociale e un processo di lungo termine attraverso il quale si accresce l'importanza dei media e dei loro effetti diffusi sui processi, le istituzioni, organizzazioni e gli attori della politica e si parla di mediatizzazione anche nel campo politico Mediatizzazione = processo lungo termine attraverso quale si accresce l'importanza e l'impatto dei media e dei loro effetti diffusi sui processi sociali, sulle istituzioni, sulle organizzazioni e attori sociali MEDIA LOGIC Media logic = l'impatto dei media sulla vita sociale si esercita anche attraverso il carattere normativo della media logic sui processi comunicati significa plasmare la rappresentazione della realtà e attraverso questa, la realtà stessa. Ni attraverso le loro regole . Con questa locuzione si intende la natura sistematica delle definizioni preesistenti di come deve apparire un certo tipo di contenuto prodotto dai media. Ogni medium ha la sua grammatica. La sempre maggiore centralità dei media per le istituzioni sociali implica che queste mettano in scena eventi pubblici secondo modalità conformi alle esigenze e alle routine dei media. La mediatizzazione si basa sull'impossibilità di scindere le azioni poste in essere dalle istituzioni sociali dalla loro valenza comunicativa, che le influenza a monte (media logic). MECCANISMI DELL'ESPERIENZA MEDIATA Un punto fondamentale è il modo e il grado in cui i differenti media si frappongono tra noi e l'esperienza del mondo al di fuori della nostra osservazione diretta (intermediazione). dai media di massa tendono ad essere più distanti e impersonali perché basati su legami Thompson si occupa dei media di massa negli anni Novanta e indaga le conseguenze prodotte dalle tecnologie della comunicazione che hanno provocato lo sganciamento dell'interazione sociale e dello scambio simbolico da un luogo condiviso: concetto di mediazione. La diffusione dei media elettronici (la TV in primis), favorisce l'acquisizione di esperienza attraverso forme mediate di interazione sociale. 3 modalità di interazione in società secondo Thompson: 1 faccia a fac > interazione non mediata 2. mediata > implica mezzi tecnici (una lettera, una telefonata), che permettano la trasmissione di informazioni o contenuti simbolici a individui lontani nello spazio/tempo. | partecipanti non condividono gli stessi sistemi di riferimento spazio-temporali (meno in bbolici a disposizione). Modello “one to one” 3. quasi interazione mediata > una quasi interazione, sembra un'interazione ma non arriva ad esserlo, ed è quella che le persone hanno con i media, pubblico indefinito, uno a molti. | partecipanti non sono orientati a interlocutori specifici e le forme simboliche vengono prodotte per potenziali indefiniti. E° monologica, non dialogica (flusso comunicativo unidirezionale). Modello one-to-many. La mediazione è la base di un nuovo tipo di sfera pubblica despazializzata e non dialogica, potenzialmente globale perché trasforma le modalità di rappresentazione della realtà Meyrowitz scrive “Oltre il senso del luogo” (1985), in cui analizza i mutamenti dell'autorità a seguito della mediatizzazione. Studia l'impatto del mezzo televisivo sullo spazio e di conseguenza sui nostri comportamenti sociali. Afferma che i media elettronici: A. hanno eroso la distinzione tra ribalta e retroscena B. hanno superato la distinzione tra luogo sociale e luogo fisico Le celebrity e anche i politici perdono così la capacità di controllo della propria immagine e questo ha implicazione sulla autorità di ruolo: ® Ritualità politica e Ritualità mediatica non coincidono ®e Privato-pubblico VS Pubblico-pubblico ® Salute VS malattia del leader DIGITALIZZAZIONE Alla fase della mediatizzazione se segue una nuova. Cosa accade ai processi di mediazione al tempo del digitale e di Internet? | processi di post-mediatizzazione sono supportati dal modello comunicativo many-to-many, cioè il network. L'ecosistema comunicativo contemporaneo include una logica di post-meditizzazione Internet con la sua «piattaformizzazione» favorisce processi di disintermediazione limitata che la società tende a re-intermediare sulla base della differenziazione delle funzioni legate al mondo della comunicazione. Ati] ati Si è partiti dal concetto di massa = si è passati al concetto di pubblico = infine a quello di audience attiva Concetto che rappresenta l'evoluzione delle masse. I pubblici devono essere considerati soggetti attivi, non subiscono più solamente le informazioni e i contenuti ma possono loro stessi crearli. Si creano anche connessioni tra i pubblici. AUDIENCE ATTIVE E PARTECIPATIVE da Jenkins nell'opera “Textual Poachers. Television Fans and Participatory Culture”, in cui prende il prestito dallo studioso De Certeau il concetto di bracconaggio = applicato al consumo di testi scritti è un'azione sovversiva consistente nel prendere dai testi ciò che ci è più utile e che ci interessa, un modo di fruire dei testi basato sull'interesse. Jenkins lo estende a tutte le pratiche di consumo mediale. i introdotti da Jenkins: e cultura partecipativa = appropriazione e rielaborazione di contenuti mediali da parte solo più spettatori ma anche creatori di contenuti e cultura convergente = spazio di relazione nel web, mette in relazione forme di produzione culturale e di scambio sociale, esattamente come lo spazio ico di una piazza in cui ci incontra, concentrazione sul flusso di contenuti mediali, collaborazione, migrazione e interconnessione Jenkins è ricordato anche per: e Contributo ai “Fan studies”, gli studi sui sostenitori di qualcuno o qualcosa; e Definisce il concetto di «participatory culture», che si allargherà oltre i fan studies. i individui non CONVERGENCE CULTURE Un'altra opera importante di Jenkins è “Convergence Culture: Where Old and New Media Collide”. Descrive il cambiamento sociale, culturale, industriale e tecnologico inerente alle modalità di circolazione della nostra cultura. Si pone l'attenzione: e sul flusso di contenuti mediali nelle piattaforme e. sulla la collaborazione tra diverse ne, internet, cinema ecc) e sulla migrazione dei pubblici che si spostano alla ricerca di nuove forme di intrattenimento da una piattaforma all'altra «Benvenuti nella cultura convergente, dove vecchi e nuovi media collidono, dove i media tradizionali e i media grassroots (che partono dal basso) si incrociano, dove il potere dei produttori dei media e quello dei consumatori interagiscono in modi imprevedibili. La cultura convergente è il futuro, ma sta prendendo forma oggi. [da questa trasformazione] | consumatori-spettatori ne usciranno più potenti, ma soltanto se sapranno riconoscere e usare quel potere in veste di consumatori e cittadini, come partecipanti attivi della nostra cultura» Bisogna specificare che negli ultimi anni non sempre si sono verificate forme di apertura da parte dei mei tradizionali e dei produttori di contenuti mediali rispetto a questa nuova forma di protagonismo dei pubblici PUBBLICO DEI PROSUMER e PRODUSAGE Prosumer = producer + consumer una figura ibrida, che nasce dalla compresenza di ruolo attivo e passivo: e Attivo nella produzione di diversi contenuti online (post, commenti, immagini e video condivi + producer ® Passivo nella fri > consumer ecc) ne online, come ad esempio la ricerca e selezione di alcuni contenuti Produsage = production + consumption > Concetto legato al ricercatore Bruns «costruzione collaborativa e continua _ed estensione dei contenuti esistenti alla ricerca di_ ulteriori miglioramenti. Esempi chiave di questo tipo di produzione possono essere visti nello sviluppo collaborativo di software open source, negli spazi multiutente distribuiti di Wikipedia o nell'innovazione guidata dall'utente e nella produzione di contenuti nei giochi online multiutente» Questi due concetti licano lo stesso tipo di fenomeno. NETWORKED PUBLICS Il concetto viene ufficializzato nell'opera di Varnelis “Networked Publics” (2008). Una nuova condizione di connessione che intreccia: e pratiche culturali e relazioni sociali e tecnologie L pubblici comunicano secondo modalità di e bottom-up > dal basso verso l'altro e top-down > dall'alto al basso, da produttori istituzionali ai singoli e orizzontali > tra pari I pubblici possono reagire, (ri)fare e (ri)distribuire partecipando alla con: cultura e conoscenza attraverso le logiche del discorso e dello scambio oltre che quelle della sola ricezione mediale. Ruolo importante di Boyd, ricercatrice tedesca autrice dell'articolo “Social Network Sites as Networked Publics” (2010) Concetto di pubblico da intendere nel duplice senso di: e comunità immaginata > che nasce da interazione e. spazio online > per comunicare e inserire contenuti 4 CARATTERISTICHE DELLE PIATTAFORME ONLINE 1. Persistenza dei contenuti > durata nel tempo contenuti > facilità con cui è possibile incorporare contenuti di una piattaforma contenuti > tutto è reso pubblico à dei contenuti > facilmente recuperabili a distanza di tempo 3 DINAMICHE PRINCIPALI A. Audience » tutto ciò che è condiviso online è destinato ad un pubblico che conosciamo, ma anche ad una parte che non conosciamo B. Contesti sociali collassati > le dimensione distinte della nostra vita non sono più così separabili, contenuti pensati per la nostra sfera i a della vita quando arrivano sui social non lo sono più C. Natura sfumata dei confini tra pubblico e privato > diventa problematico controllare quanto siano pubblici o privati i contenuti che postiamo online 4 CARATTERISTICHE DEI PUBBLICI INTERCONNESSI 1. Ciascuno di noi è spettatore reale e potenziale di contenuti digitali all'interno di un grafo sociale più ampio, cioè di una rete di relazioni: «mentre le audience dei prodotti broadcast sono una massa senza volto, le audience in rete sono sconosciute ma contengono facce familiari; sono potenzialmente sia pubbliche che personali» 2. Ciascuno di noi si trova in una condizione duplice, di «avere un pubblico» ed «essere parte di un pubblico» > effetto rete Siamo parte di audience connesse, fruendo e interagendo con contenuti altrui; generiamo nostre audience nel momento in cui produciamo e condividiamo contenuti. 3. Abbiamo una nuova consapevolezza dell'essere parte di un pubblico e di essere in pubblico, perché esplicitiamo in pubblico le nostre reazioni ai contenuti, anche quelli dei mass media (social television). 4. Esercitiamo pubblicamente la nostra riflessività in maniera interconnessa, cioè interagendo con gli altri (es. #), sia attraverso la produzione contenuti originali (testi, immagini o audiovisivi), sia attraverso commenti, reactions o condivisioni, a partire dalle affordances degli ambienti mediali. BIG DATA Nel sistema mediale ibrido odierno la quantità di dati a cui abbiamo potenzialmente accesso è senza precedenti rispetto al passato. Big data = quantità elevatissima di dati, prodotta da tutti noi, in qualsiasi ambito. Tutto ciò determina un mutamento e nella natura del dato > grande quantità e facile accessibilità e nelle tecniche di anali e Autocomunicazione di massa = «la produzione del messaggio è autogenerata, la definizione dei potenziali destinatari è autodiretta, e il reperimento di specifici messaggi o contenuti da WWW e dalle reti di comunicazione elettronica è autoselezionato» e ciascuno di noi è un centro di controllo per gestire legami e interazi i, orientare flussi DARE INFRASTRUTTURA ALLE DISPONIBILITÀ’ DI OGNUNO Daniel Kreiss ha inquadrato l'importanza che l'innovazione tecnologica, l'infrastruttura digitale e l'organizzazione connettiva hanno assunto nel plasmare le forme della politica reticolare (networked politi Tali trasformazioni si compiono in particolare in due momenti : quello delle «attività di mobilitazione elettorale, che prendono forma attraverso le infrastrutture tecnologiche di interconnessione attraverso le reti informatiche [e quello] dell’organizzazione della partecipazione elettorale» (2012: 6). In altri termini, nel momento del coinvolgimento dei militanti, dei volontari e dei sostenitori nelle attività di campagna e in quello della mobilitazione dei propri elettori più fedeli. e uno dei principali problemi di una campagna elettorale digitale è dare un'infrastruttura alla disponibilità di sostegno delle persone > è necessaria di una strategia, messa in relazione di obiettivi e risorse, organizzare il materiale e le infrastruttura sono al massimo della loro efficienza durante la mobilitazione elettorale dei propri elettori e nella partecipazione elettorale ovvero il momento in cui gli elettori vanno a votare e la comunicazione politica è: o r olare > personal media e comunicazione personale o post-mediale > relazione prima del flusso, You-campaign, tu che parli del candidato o azione connettiva > individuo connesso con altre persone con cui parla IMPLICAZIONI POLITICA INDIVIDUALE e comunicare è organizzare e aggregare la polverizzazione e ottenere strategia della spontaneità, interconnettere le persone e comunicazione digitale come_infrastruttura ® messaa sistema della fiduci istribuita > essenziale per qualsiasi tipo di comunicazione e consente la circolazione di informazioni che altrimenti non cercherebbero. FATTORE UMANO NELLA COMUNICAZIONE DIGITALE Il soggetto è l'hub della comunicazione digitale. Il fattore umano è un dato di struttura. Il fattore tecnologico è secondario. le persone mettono in gioco la fiducia. La rete non è un canale di comunicazione, ma una connessione di soggetti, di nodi. La comunicazione ufficiale della campagna raggiunge gli hub e gli hub la diffondono alle persone > 2 steps flow. Le 3 figure centrali della comunicazione politica sono: e hub e leader molecolari e influencer La figura più efficace di reintermediazione in grado di reimmettere fiducia nel circuito della comunicazione politica è lo stesso cittadino-elettore. ORGANIZZAZIONE CONNETTIVA ® Attivazione online > Attivazione offline [X] NO! La vera mobilitazione non parte dall'infrastruttura online, ma da una precedente mobilitazione offline seguita dall'utilizzo dell'infrastruttura: e Attivazione offline > Attivazione online > Attivazione offline [Y] SW CAPITOLO 2 e equivoco digitale: online non significa digitale e digitale significa connettere attività online e offline e nel digitale comunicare è organizzare, perché si dà infrastruttura all’attivismo individuale e relazione complicata tra politica e web > negli anni Novanta la politica utilizzava il web come vetrine, esibizione dei contenuti; successivamente negli anni 2000 i siti iniziano a dare possibilità di interazione mediata (chat, email ecc); infine ad oggi avviene un coinvolgimento delle persone nelle strategie di comunicazione e piattaforme che sono servite a dare infrastruttura alla comunicazione politica sono MeetUp e MoveOn, antecedente di oggi dei grandi partiti digitali; ORGANIZZAZIONE Il digitale non elimina la necessità di organizzazione, che è sempre alla base del comportamento po sociale. Rende possibile una diversa organizzazione che ha il vantaggio di ridurre i costi della partecipazione. Oggi per aderire ad un partito basta schiacciare un tasto (esempio partito di Macron) Negli anni Ottanta serviva una tessera a pagamento e partecipare alle riunioni. La membership oggi è quindi più facilitata e leggera Il digitale è comunicare e organizzare. Questo nuovo tipo di organizzazione si chiama netroots > organizzare la nostra rete sociale attraverso l'infrastruttura digitale. Termine inventato da James Armstrong. Il netroots sosti modello della pianificazione con quello del coordinamento. 3 tipi di organizzazioni politiche netroots: a. organizzazioni di advocacy > grandi piattaforme che rendono possibili le petizioni b. online community > cittadini che si organizzano intorno ad un tema identitario c. organizzazioni neo-federate > riorganizzazione delle lobby MOVEON EFFECT Con il suo successo questo tipo di piattaforma si moltiplica. Nuova generazione di gruppi accomunati da membership simile, di tipo leggero, senza troppi impegni. Fundraising > la politica costa e quindi sono necessari finanziamenti Sedimentazione > le adesioni e le mobilitazioni delle persone si raggiungono ad ondate, non tutte in una volta IBRIDAZIONE ORGANIZZATIVA Internet come principale fattore di ibridazione organizzativa degli attori poli | partiti digitali diventano sempre più simili a movimenti secondo 4 repertori: e numero crescente di azioni online, supportare la politica a distanza, ridurre costi partecipazione, il partito viene de-burocratizzato e costituzione del capitale di fiducia condiviso + la politica ha bisogna di connessione e integrazione ideologica tra gruppi mobi e soggetti esteri e inserimento di codici subculturali all'interno del discorso politico > esempio ricorso al meme in politica e processo di sedimentazione > realizzazione della membership al movimento DISINTERMEDIA ZIONE IMPROBABILE, REINTERMEDIAZIONE POSSIBILE? Il fattore umano è un grande fattore di intermediazione di tutta la comunicazione politica. Si pensava che il fatto che un leader potesse parlare direttamente al proprio elettorato rimanesse la centralità degli elementi di reintermediazione. idea che la disintermediazione è quella cosa che consente di stare in relazione con tutti i cittadini non è un'idea vera. Non è la soluzione ai problemi della costruzione di consenso. iducia, è necessaria una GLI ATTORI POLITICI 3 tendenze che mostrano l'interdipendenza tra comunicazione e organizzazione: e dare infrastruttura all'attivismo spontaneo generato dalla rete e dalla cultura partecipativa online/offline e aggregazione e istituzione di gruppi di advocacy che organizzano esternamente la mol supporto degli attori politici e nascita nuovi partiti caratterizzati da fluidità poli itazione a CAPITOLO 3 COS'E' UNA CAMPAGNA DIGITALE: Le parole chiave sono: e data mining per analizzare e coinvolgere (netroots e grassroots) e conversare (dialogicità e ascolto) Recupero di elementi pre-mediali della comunicazione: e materiali e. contatto personale ® territorializzazione La campagna digitale non è campagna online: analizzare, coinvolgere, conversare * Il web come infrastruttura per la mobilitazione offline * Il ruolo della re-intermediazione personale e personalizzata: influencer e leader molecolare PRINCIPALI CARATTERISTICHE Intesa come forma assunta del dispo: ivo della campagna elettorale nel paradigma della networked politics: dei dati approccio data driven o data oriented > i dati sono il punto di partenza delle decisioni infrastruttura high-tech ruoli e funzioni professionalizzati e specializzati strategia di comunicazione micro-targetizzata impianto base partecipativo e high-tech grassroots analizzare > coinvolgere > conversare VVVVVYV CAPITOLO 4 Intervista del The Guardian sullo scandalo Cambridge analytica, a un ex dipendente, che ha deciso di rendere pubbliche alcune pratiche. Società che ha sostenuto nel 2016 la campagna di Trump, che ha commesso pratiche illegali, tra cui l'utilizzo improprio di dati di milioni di cittadini elettori statunitensi, che utilizzano app di orientamento al voto, che e si sono ritrovati oggetto di microtargeting di una campagna intera. Le campagne elettorali dovrebbero raggiungere l’obiettivo di mobil pensa in modo divergente. Cristallizzano e consolidano l'orientamento di chi già ha una propria opinione. Tanto più ci esponiamo ai media tanto più ci stabilizziamo nelle nostre posizioni. Queste posizioni non vengono mai smentite. Lo studio sugli effetti delle campagne ha consolidato questi aspetti. Nelle campagne digitali questo vale ancora d più, ciascuno di noi vota nella stessa elezione ma non sulla stessa elezione. | motivi che si spingono al voto o al non voto non saranno mai le stesse. La frammentazione dei pubblici si intensifica, le diete mediali diventano estremamente differenziate, personalizzabili. Il rovescio della medaglia è che possiamo essere conosciuti con sempre maggior precisione da chi potrebbe sfruttare questi dati > microtargeting Oggi le campagne creano una forma di mobilitazione verticale intensiva, che mira attivare cioè elettori orientati verso un determinato partito o candidato. are i propri elettorati e convertire chi la “La conquista degli astenuti” | cittadini elettori si suddividono in 3 grupi e votanti assidui e assenteisti cronici > hanno perso fiducia nella politica e votanti intermittenti > mobilitati o smobilitati, cioè non avere votato nelle elezioni precedenti ma decidere di votare nell’elezione attuale e viceversa Ci si dovrebbe concentrare sui votanti intermittenti. Il declino dei partiti negli anni Novanta è accompagnato da fenomeni come la mediatizzazione, leaderizzazione, professionalizzazione (delegare parti della campagna a professionisti e tecnici per ottimizzare i risultati). La campagna digitale potrebbe essere intesa come antitesi agli effetti che questi fenomeni potrebbero produrre. Get out the vote = andare a caccia del voto, necessità di raccogliere ogni voto possibile - Anni ‘20 Possibili motivazioni che portano al non-voto: 1. ostacoli ci 2. ostacoli di natura normativa o amministrativa 3. scetticismo verso il voto 4. indifferenza o disaffezione nella politica Tipologia elettori di Dalton: e schierato rituale > sostenitore fedele attivo e direttamente coinvolto nella campagna e cognitivamente schierato * non attivo ma con orientamenti consolidati e nonschierato > elettore postideologico e apolitico > astenuto cronico Fenomeni di pastinsanship e mobilitazione cognitiva > effetti potenziali della comunicazione. Evidenze empiriche degli studi sul GOTV: 1. bassa propensione degli individui all'impegno politico strutturato, è diffi militante ile rendere il cittadino un
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved