Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia Della Cultura di Wendy Griswold, Appunti di Sociologia

Riassunto di ogni capitolo integrato agli appunti e slide presi in aula

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 30/04/2020

sara-diana-somrani
sara-diana-somrani 🇮🇹

4.6

(7)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia Della Cultura di Wendy Griswold e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA DELLA CULTURA 1 CAPITOLO. La cultura e il ‘diamante culturale Due modi di definire la cultura. In generale quando i sociologi pensano alla cultura intendono una di queste quattro cose: norme, valori, credenze o simboli. 1. Norme: il modo in cui la gente si comporta in una data società; 2. Valori: ciò a cui la gente tiene; 3. Credenze: ciò che la gente pensa riguardo al funzionamento del mondo; 4. Simboli: il mezzo per rappresentare i primi tre punti (diversi dai segni). Definizioni: due modi di guardare la cultura Le prospettive accademiche riguardo la cultura si possono riunire in due scuole di pensiero: discipline umanistiche da un latola cultura è quanto di meglio è stato creato dall'uomo scienze social dall'altronorme, valori, credenze, simboli. Parlare di cultura e società significa parlare di due aspetti astratti dell'esperienza umana: quello espressivo e quello relazionale, lo stesso oggetto può essere analizzato da un punto di vista culturale o da un punto di vista sociale. Quanto è meglio è stato pensato e conosciuto Il termine cultura è spesso riferito alle belle arti e ingenerale a quello che normalmente definiamo cultura alta. In questa accezione si è spesso posto in contrapposizione cultura e società (o civiltà): che indicava il progresso della Rivoluzione industriale con tutte le connotazioni negative ad esso collegate. Domanda che sorge spontanea: possiamo pensarla in questo modo, enunciando il potere salvifico ed illuminante dell'alta cultura occidentale come spauracchio contro gli orrori del progresso industriale, senza cadere in un evidente etnocentrismo? Arnold, per rispondere a tale domanda elabora una teoria universale della cultura a secondo quale essa poteva restituire all'umanità dolcezza e luce (bellezza e saggezza) derivanti da: 1. Dalla consapevolezza e dalla sensibilità a quanto di meglio è stato creato, pensato e conosciuto; 2. Da una ragione giusta (un'intelligenza tollerante, flessibile e aperta). Arnold insomma concepiva la cultura come dotata di un grande potenziale educativo, e sosteneva che la civiltà avesse naturalmente un rapporto armonioso con sapere, e bellezza garantito proprio dalla cultura. (un mezzo per l'armonia). Max Weber aveva una concezione similare sostenendo che non fosse la scienza a fornire le risposte di cui l'uomo ha bisogno, ma la cultura. Caratteristiche principali dell'approccio umanistico:  La cultura ha a che fare con la perfezione;  La cultura si oppone alle norme prevalenti dell’ordine sociale, alla civiltà, l’armonia è possibile ma difficile:  La cultura dev’essere attentamente preservata;  La cultura ha un’aura di sacralità, non ha senso se ridotta alle sue dimensioni economiche politiche sociali. Ovviamente questo punto di vista della scuola umanistica è un ideale che aveva difficoltà e contraddizioni per facilitare il confronto. Ha inoltre un approccio valutativo rispetto al concetto di cultura e viene spesso usato per giustificare atteggiamenti elitari ma diffusi. Le scienze sociali Secondo questo approccio si deve parlare di culture allo scopo di combattere contro l'etnocentrismo della visione umanistica della cultura alta e occidentale. Considera superato l'antagonismo cultura-società anche perché la cultura è definita diversamente come sinonimo di civiltà: Quell'insieme complesso di sapere, credenze, arte, morale, diritto, costumi ed ogni altra competenza o abitudine dell'uomo in quanto membro della società. Peter Berger definisce la cultura come la totalità dei prodotti dell'uomo (materiali edimmateriali) egli sostiene inoltre che la società non è altro che parte di questi prodotti. Definizione troppo generica, si è sentita la necessità di fare dei distinguo, per esempio tra cultura implicita (fondamento implicito dell'azione) ed esplicita (forme espressive esplicite). Teorie sociali dell'armonia tra cultura e società:  Il funzionalismo, branca della teoria sociale che parte dall'assunto che un'istituzione sociale svolga alcune specifiche funzioni volte al benessere della collettività, identifica la cultura con i valori che orientano i livelli sociali politici ed economici di un sistema sociale.  Anche il Marxismo, pur ponendosi da una prospettiva opposta coglie la forte congruenza tra struttura sociale e cultura, solo che l'influenza è univoca e va dal sociale al culturale. Entrambe queste teorie si basano sull'assunto della forte congruenza di cui Peter Berger fa un buon esempio con il suo procedimento di esternalizzazione, oggettivazione, interiorizzazione. Gli esseri umani proiettano la loro esperienza sul mondo esterno (esternalizzazione) poi vivono queste proiezioni come fossero indipendenti (oggettivazione) e infine incorporano queste proiezioni nella loro coscienza psichica (interiorizzazione). Esiste poi un'autorevole definizione di cultura elaborata dall'antropologo Geertz che si incentra sui simboli e sul comportamento che deriva dai modi di pensare e di sentire simbolicamente espressi. Caratteristiche principali dell'approccio delle scienze sociali: 1. evita valutazioni e opta per il relativismo (si può valutare l'impatto della cultura ma non il fatto culturale stesso) 2. stretto legame tra cultura e società (assunto della forte congruenza) 3. enfatizza la presenza e la forte durata della cultura e non la sua fragilità 4. assume che la cultura possa essere studiata empiricamente (non è sacra o estranea alle attività umane). Anche questo è un ideale, molti scienziati sociali contestano ad esempio l'assunto della forte congruenza. Entrambi gli approcci (umanistico e scientifico) hanno delle prospettive utili, quindi nei successivi capitoli si cercherà di usarli entrambi nella costruzione del diamante culturale. (uno strumento teorico coniato da Griswold). Confessioni: i legami tra Cultura e Società La definizione con cui lavoreremo è la seguente: ‘ La cultura si riferisce al lato espressivo dell'esistenza umana – comportamenti, oggetti e idee e che possono essere visti come esperimenti, o rappresentanti di qualcos’altro. ‘ Questa definizione restringe il campo perché si riferisce solo a ciò che ha significato e vale sia per la cultura esplicita che per quella implicita. Oggetto Culturale Può definirsi come: un significato condiviso incorporato in una forma. E' uno status che noi attribuiamo in veste di analisti non è intrinseco, si può definire come una parte della cultura che noi estrapoliamo per essere studiata (anche al fine di comprendere la cultura generale che ha prodotto tale oggetto). Per comprendere l'intero sistema culturale con le sue relazioni con il sistema sociale abbiamo bisogno di estendere il nostro strumento analitico: il diamante culturale. Il Diamante Culturale Possiamo considerare tutti gli OC (oggetti culturali) come prodotti umani, possono avere un singolo creatore o più creatori (una collettività) Creatore, per esistere come oggetti culturali devono avere "un pubblico", qualcuno che ne faccia esperienza Ricevitore, inoltre non operano nel vuoto ma sono inseriti in un dato contesto sociale Mondo Sociale. Possiamo inserire questi elementi in uno schema dotato di diverse linee di connessione che uniscono ogni punto agli altri: Huntington di una guerra di civiltà basata su fondamenta culturali e religiose precede di molto l'11 settembre 2001 ed è tuttora oggetto di accalorato dibattito. Sarebbe un errore presupporre come si è in effetti fatto che le culture islamiche siano le più coerenti. Vero è che i sociologi vedono ogni giorno negate le tesi dei padri fondatori della disciplina secondo le quali i fondamenti per gli scontri culturali quali etnia, religione, visioni del mondo stanno gradualmente sparendo. Questa modernità inattesa, ancora carica di conflitti ha prodotto forti reazioni culturali in due direzioni: postmodernismo e fondamentalismo: 1. Il postmodernismo è uno stadio postindustriale dello sviluppo sociale dominato dai media, l'uomo postmoderno è caratterizzato dalla tranquilla assenza di illusioni. La cultura del postmodernismo è stata chiamata la morte della metà narrazione (non ha dunque nessuna "storia" che la giustifichi e la spieghi...è la fine del significato.) Questo fare dell'anomia una virtù finisce per sconfinare in un pesante nichilismo. 2. Il fondamentalismo consiste in un veemente rifiuto della modernità (o almeno di certi suoi aspetti), i cambiamenti sociali sembrano violare i più sacri valori di tali movimenti. La semplicità e l'impegno appassionato collegati al fondamentalismo attraggono molte persone, anche perché questo fenomeno, a differenza del postmodernismo, offre una metà narrazione (che sia realistica non importa). CAPITOLO 3. La cultura come creazione sociale Parliamo in questo capitolo di creatori culturali (quelli ritenuti per lo più passivi dal funzionalismo del modello del riflesso.) Caso della cantante Bessie Smith. Da dove arriva la cultura? Da Genii individuali--> se è così che ne è della Cultura nel suo senso più ampio di sistema di significato storicamente trasmesso? Creazione collettività: in questa accezione anche il canto di Bessie Smith è un prodotto collettivo, il risultato del concreto posizionamento di Bessie in un contesto storico, geografico, sociale e financo economico preciso. Cominceremo in questo capitolo dall'analisi Durkhemiana della rappresentazione collettiva, per poi prendere in considerazione l'integrazionismo simbolico, l'analisi delle subculture, i rapporti tra le trasformazioni culturali e sociali, e le basi sociali delle innovazioni creative. Durkheim e la produzione sociale della cultura Emile Durkheim è uno dei tre padri fondatori della disciplina sociologica, e come gli altri, difronte ad un mondo in cui il caos sociale non sembrava una ipotesi tanto lontana si domandava cosa potesse tenere insieme le società. Elaborò quindi la teoria della rappresentazione collettiva: Il problema della vita sociale moderna Stato passato ad integrazione elevata e bassa specializzazione, caratterizzato da solidarietà meccanica. Finito con la progressiva specializzazione del lavoro e delle istituzioni. Cosa tiene insieme questa moderna società in fase di atomizzazione? La solidarietà organica, il bisogno delle persone di operare scambi. È necessario trovare forme di rappresentazione collettiva, come collante. Legami sociali: il ruolo della religione Durkheim studia il primitivo totemismo degli indiani d'America per tre ragioni:  In primis cogliere gli elementi costitutivi;  poi trovare i fondamenti di tutte le religioni;  Infine, scoprire l'origine del bisogno umano che causa la credenza religiosa. L'analisi della religione Durkhemiana si basa su quattro idee:  La rappresentazione collettiva  La distinzione tra sacro e profano  Le origini del sacro  Le conseguenze sociali della religione. 1. Innanzitutto, la religione è alla base di tutte le categorie del pensiero, ed entrambe sono rappresentazioni collettive che esprimono realtà collettive. Come spiegazione di ciò Durkheim sosteneva che gli esseri umani fossero duplici, una parte biologica individuale ed una sociale, codivisa; data dalla nostra partecipazione una coscienza collettiva che produce le nostre categorie di pensiero.(grazie alle quali comprendiamo concetti anche astratti come spazio e tempo). 2. Tutte le credenze religiose dividono il mondo in sacro e profano, il sacro è assolutamente separato dal profano e non vi si può avvicinare. 3. La società fa sorgere il senso del divino negli esseri umani attraverso il suo potere e controllo su di noi e la sua forza positiva che produce un continuo sostegno del nostro essere morale. 4. La conseguenza è che gli individui sostenuti nel loro essere morale riconoscono nel sacro la fonte di forza e lo connotano con essa, il profano risiede quindi nella quotidianità. Spesso gli individui hanno la percezione che la propria vita sia divisa in due fasi, in quella sacra si produce uno stato di effervescenza collettiva che nel caso dei clan australiani avviene durante il rinforzarsi, in queste occasioni il totem (rappresentante i vari clan) diventa rappresentazione collettiva delle forti emozioni provate nonché della scena. In sunto la forza morale esiste...ma non è divina...è originata dalla società. La religione non è che il sistema di idee attraverso le quali le persone rappresentano la loro società. Tutta la cultura umana diventa una rappresentazione del sociale. La cultura come rappresentazione collettiva Tutti gli oggetti culturali sono rappresentazioni collettive, rappresentano la stessa esperienza sociale, qui riconosciamo l'impronta funzionalista; Durkheim però, invece di accogliere meramente il modello del riflesso propone un quadro più complesso di come possa accadere questa rappresentazione della realtà sociale:  Gli OC non sono semplicemente creati da un individuo di genio, piuttosto sono prodotti da individui che si relazionano ad altri individui.  Inoltre, le persone negli OC che producono rappresentano la propria esperienza di vita ed emotiva. Ogni gruppo sociale identificabile svilupperà rappresentazioni collettive con le quali dimostrare la propria solidarietà collettiva a se stesso ed agli altri, se poi volessimo comprendere un OC dovremmo vedere come viene usato da un dato gruppo per rappresentarsi. Anche i Blues di Bessie Smith erano rappresentazioni collettive. La produzione collettiva della cultura Sono innumerevoli le attività sociali coinvolte nella creazione della cultura: la cooperazione, il conflitto, l'interazione ecc. La teoria secondo la quale le interazioni tra gli individui producano cultura è nota come interazionismo simbolico. La scuola della produzione della cultura è invece basata sulla sociologia economica ed organizzativa e si concentra maggiormente sulle organizzazioni di produttori e consumatori di cultura. (la considereremo nel quarto capitolo). L'interazionismo simbolico Questo è l'ambito della psicologia sociale, dello studio delle interazioni tra individui che generano cultura. L'interazionismo simbolico è in altre parole interessato a come l'individuo costruisce attivamente le proprie norme; il sé dell'uomo non è una forma platonica preesistente è creata dall'interazione sociale. Uno dei primi studiosi di questa branca fù Cooley che nel 1902 coniò l'espressione specchio del sè. Secondo Cooley una interazione completa contempla tre fasi:  Il sé immagina la reazione di un altro alla sua apparenza  Immagina poi il giudizio dell'altro  Reagisce a tale giudizio con una reazione emotiva. Caso dello scontro tra due ragazzi per strada: Se l'interazione mina l'armonia sociale gli individui tendono a costituire nuove sequenze interattive che ristabiliscano tale armonia (la norma dello scusarsi se ci si scontra). Non tutta la competenza sociale si costituisce attraverso l'interazione a due: Mead nel '34 ha notato che il bambino nella sua fase di sviluppo attraversa diverse fasi: stadio del gioco libero (play), stadio del gioco con regole (game) in questa fase il bambino impara a tenere conto di norme e ruoli diversificati. Infine il bambino impara a tenere conto dell'altro generalizzato (la società): essa è la fonte della moralità ed i bambini sono socializzati a tenere conto di cosa si aspetta da loro questo altro generalizzato. Dove compare la cultura? Dal punto di vista dell'interazionismo simbolico il sé è molto disponibile ad essere influenzato data la carenza di spinte istintive, l'uomo deve così creare le proprie linee di condotta, ciò avviene nell'interazione con gli altri e con l'altro generalizzato. Gli OC così creati sono poi trasmessi attraverso la ripetizione e la socializzazione dei nuovi membri del gruppo. Caso dei fumatori di marijuana. Caso di Bessie Smith che diventa cantante blues. (leggere nel libro pag. 86) L'identità è un punto cruciale dell'interazionismo simbolico, viene prodotta dalle interazioni con gli altri e richiede la loro conferma. Caso dei vagabondi di Texas City. Secondo una tesi di tipo biologico gli esseri umani hanno una serie di bisogni strutturati gerarchicamente e prima di dedicarsi alla costruzione di significati devono soddisfare questi. La tesi interazionista di Anderson e Snow afferma invece che anche quando c'è incertezza per quanto riguarda i primi l'attività di costruzione di significato e identità è comunque intensa (Studio sui Vagabondi). L'altro generalizzato è normalmente concreto e stabile in modo tale che gli OC costruiti sulla sua base non debbano essere continuamente ridiscussi. Subculture Gli individui non sono membri di un solo gruppo, ma di una pluralità: Mead ha identificato almeno due tipi di gruppi sociali: astratti (come per esempio: i debitori) e concreti (come un partito politico, club, aziende ecc.): sono tutte unità sociali funzionanti e se i rapporti non si interrompono a causa delle possibili pressioni dell'altro generalizzato societario si possono trasformare nelle cosiddette subculture. Una subcultura esiste entro un più ampio sistema culturale e ha contatti con esso, fa riferimento non solo ad abitudini di consumo ma anche agli stili di vita, l'interesse nei confronti delle subculture è nato con gli studi della scuola di Chicago che si concentravano su subculture non assimilate (le gang criminali e i gruppi di immigrati) allo scopo di favorire l'assimilazione. Oggi si studiano anche le subculture più durature (legate per esempio alle professioni). Caso dei funzionari dell'ordine pubblico. Caso della little league, idiocultura o auto cultura (per la socializzazione nella cultura primaria). L'idiocultura è la cultura del sub gruppo: ricca di implicazioni note solo ai membri del gruppo. Schema della formazione di una idiocultura pag91. Affinché un simbolo o un'espressione entrino a far parte dell'idiocultura devono basarsi su info note, devono essere funzionali, facilmente utilizzabili, appropriati e ripetuti spesso. Le subculture creano significato, producendo OC significativi per i membri del gruppo e incomprensibili per gli estranei. (spesso enfatizzano il contrasto), creano inoltre confini per distinguere quelli come me da quelli che non lo sono (per creare significato) o al contrario per evitare il significato ed essere maggiormente inclusivi (per tenere fuori politica ed altri argomenti causa di conflitto). Innovazioni culturali e cambiamento sociale A volte le subculture nascono per cambiare la cultura primaria, nella maggior parte dei casi esse nascono per essere lasciate in pace, ma come dicevamo molte nascono come subculture per poi trasformarsi in movimenti sociali passando dall'ascetismo ultramondano all'impegno riformista. Caso dei Boxer in Cina. Ritardi e direzioni culturali Benché ci sia qualcosa di giusto nell'affermare che gli slittamenti sociali producano mutamenti culturali, una simile affermazione deterministica suggerisce che il mutamento sociale viene sempre prima di quello culturale. L'ipotesi del ritardo culturale prevede la distinzione tra cultura materiale (case, macchine e altri oggetti materiali) e cultura adattativa (pratiche, costumi ecc): secondo quest'ipotesi la seconda muta a seconda dei mutamenti della prima e ci vuole sempre un po' perché ciò avvenga: questo scarto si chiama "ritardo culturale". Allo stesso tempo possiamo presentare numerosi esempi secondo i quali è la cultura non materiale che guida le condizioni materiali. (Max Weber). Esempio del consumo di sigarette. Anche l'esperienza del mutamento culturale improvviso sembra negare la tesi del ritardo culturale. Analizziamo quindi quando il mutamento culturale guida e quando invece è completamente scollegato. Le innovazioni culturali L'approccio della produzione collettiva di cultura suggerisce alcuni elementi costanti evidenti nell'innovazione culturale:  Determinati periodi più favorevoli di altri alla produzione di innovazione.  Anche le innovazioni seguono alcune convenzioni  Alcune innovazioni hanno più probabilità di altre di istituzionalizzarsi. Poiché si crede che il capitale culturale sia importante, i gruppi sociali hanno la tendenza ad inflazionare il valore di ciò che essi hanno e a cercare di impedire che altri ne posseggano a loro voltacosì si formano le convinzioni etnocentriche di superiorità culturale e si riveste di sacralità la propria cultura. Sembra dunque chiaro che la ricezione di diversi tipi di oggetto culturale è stratificata per classe sociale e che la gente può consapevolmente o meno usare la cultura per mantenere e legittimare i vantaggi ottenuti e per superare gli svantaggi. Un ampio repertorio culturale è quindi socialmente utile. Orizzonti di aspettative l'orizzonte di aspettative è plasmato dal bagaglio culturale e sociale di ciascuno e quando un soggetto si relaziona ad un OC lo fa tramite il filtro del suo orizzonte di aspettative che in ogni caso muta a causa della relazione (un processo ciclico) Il significato attribuito agli OC cambia a seconda delle culture di gusto. Caso: pubblici differenti interpretano lo stesso libro in modi differenti. Ogni evento può essere trasformato in un OC quando gli viene attribuito un significato. Caso della morte di un bimbo. L'attenzione prestata alle diverse interpretazioni di un OC può rivelare la presenza di assunti sociali fortemente radicati. Modello del framing: se i creatori riescono a dare all'OC una cornice che il pubblico già possiede è più facile che l'OC venga percepito. (così funziona la propaganda politica). La libertà d'interpretazione culturale Possono esserci due risposte antitetiche:  Si può costruire qualsiasi significato (ricevitori forti OC deboli)  Si deve sottostare ai significati che sono intrinsechi all'OC (ricevitori deboli OC forti) Lévi Strauss disse che la mente umana era come un bricoleur (come quel tipo di artigiano che poteva modellare qualsivoglia materiale in qualsiasi forma.) Seguendo questa logica si può attribuire potere totale al ricevitore. Questa posizione nega alla cultura il ruolo di rappresentazione collettiva. All'estremo opposto chi ignora le convenzioni di un particolare OC non può capirlo, gli estranei ad una cultura non possono intenderla ecc. Esiste un significato intrinseco dell'OC. Questa convinzione è stata denominata ‘superstizione del significato giusto’. L'occhio di ciascuno spettatore è condizionato dal suo posizionamento sociale: spettatori diversi significati diversi. Spingere le due teorie agli estremi non porta da nessuna parte, due scuole di pensiero in ogni caso esprimono i due punti di vista: la scuola della cultura di massa e la scuola della cultura popolare. La seduzione della cultura di massa L'intrattenimento di massa si basa su un minimo comune denominatore di gusto, che enfatizza l'aspetto sensazionale rispetto a quello morale o intellettuale allo scopo di conquistare la più larga fascia di mercato possibile. Tali prodotti rendono lo spettatore (ricevitore) apatico e intorpidito e questo stato d'animo predispone le persone a sottomettersi a forme di tirannide politica ecc. Questa è la concezione della Scuola di Francoforte. È forte l'interesse per i possibili effetti negativi della cultura di massa: i prodotti della cultura di massa riproducono per esempio gli stereotipi razziali, e di genere. Il rapporto della cultura di massa con la violenza è ancor oggi un tema molto discusso e i media popular sono sotto costante controllo anche se tale controllo ha avuto decisamente poco effetto sui contenuti. Secondo la concezione pessimistica della cultura di massa i pubblici sono innocenti e ingenui, facili da imbonire. La concezione opposta sostiene che la gente è troppo esperta e che sa troppe cose per essere preda degli OC. In questa concezione non si parla di cultura di massa ma di cultura popular. Resistenza attraverso la cultura popolare Il termine popolare ha preso a significare la cultura della gente (in quanto delle persone comuni) opposizione tra cultura alta (delle elites) e cultura popolare. Comprende i prodotti culturali di massa e anche la saggezza, il senso comune, i modi di vita della "gente" priva di potere e ricchezza: di quei gruppi privi di capitale economico e culturale. La cultura popolare è dunque il sistema di significati a disposizione della gente comune. La rivalutazione della cultura popolare è avvenuta tra i sociologi quando gruppi emarginati (donne omosessuali ecc) hanno cominciato a rivendicare il dovuto rispetto negli anni ‘60. La rivalutazione è avvenuta in due modi: Analisi della cultura popolare alla ricerca di significati nascosti, significativi solo per quella parte di pubblico che stiamo prendendo in considerazione. Caso dei romanzi sentimentali. Il pubblico popolare è capace di decodificare significati che risultano particolarmente soddisfacenti alla luce dell'esperienza sociale. Nel secondo approccio il pubblico popolare non solo decodifica come più gli piace ma crea significato (sovversivo); come dice John Fiske la gente si pone di fronte ai prodotti culturali di massa come se fosse al supermarket, acquista i suoi ingredienti ma poi cucina da sé usando elementi della propria dispensa individualizzando il prodotto finale. Caso del gioco a premi di coppia, gli spettatori si schierano con "gli sfigati"!! (topolino e paperino). Nel modello CM gli OC impongono i propri significati sui loro pubblici, nel modello CP invece il pubblico crea i propri significati. Il vero pericolo, non considerato da nessuna delle due teorie è che le persone smettano di interpretare tutti gli OC. Questo rigetto è avvenuto già per quel che riguarda alcuni OC e i teorici della cultura postmoderna sono convinti che ciò continuerà. CAPITOLO 5. La costruzione culturale dei problemi sociali Ogni società produce condizioni patologiche, disfunzionali, vergognose ecc. Questa è una visione che considera i problemi sociali come oggettivi: Le MST sono un esempio: sono chiaramente identificate, sono oggettivamente misurabili, chiunque sarebbe d'accordo nel definirle un PS, e tutte le società devono attivarsi per risolverlo. Questa visione oggettiva si basa su assunti precari. Ad esempio, non c'è una oggettiva linea di confine che distingua le MST da altre malattie non considerate PS, tale linea è frutto di una decisione sociale. I PS non sono sempre chiari e semplici come l'approccio oggettivo vorrebbe convincerci. I PS non sono sempre chiari e semplici come l'approccio oggettivo vorrebbe convincerci. I PS sono costruzioniapproccio costruttivista Secondo tale approccio i problemi sociali potenziali non sono fatti oggettivi, ma invece sono produttori di significato: è solo quando una situazione ha significato per un gruppo di persone e questo significato è negativo che può essere definita PS. Un PS è quindi un OC; prodotto da agenti specifici chiamati da Loseke claims makers, ovvero fabbricanti di questioni, attori significativi legittimati a sollevare questioni (Es Beppe Grillo); interpretato da un particolare pubblico interessato ai PS. Un PS viene fabbricato quando un pubblico giudica la questione sollevata credibile. Quando si dichiarano alcune situazioni sbagliate ci si contrappone normalmente a una qualche collettività: gli ubriachi alla guida, gli omosessuali, le corporations ecc.; a volte però l'appello è generale. Entrambi questi casi prevedono che il pubblico sia dotato di un'identità collettiva. La costruzione di un'identità collettiva L'identità collettiva non è una condizione ma un processo: bisogna continuamente lavorare alla propria identità (all'essere donna, mussulmano, italiano ecc.) altrimenti questa si trasforma in un'etichetta che poco avrà a che fare con il comportamento. Si forma attraverso processi interattivi e condivisi. Il processo di formazione, mantenimento ed alterazione di tale identità fornisce agli attori la base per formare le proprie aspettative e calcolare costi e benefici di un'azione. L'identità collettiva può cristallizzarsi in forme istituzionalizzateorganizzative. È da questa definizione che nasce il collegamento con i PS e con i movimenti. Quando una identità collettiva viene attivata produce una mente sociale che considererà un certo tipo di OC come problemi sociali e potrà attivarsi ed agire. Caso della razza e dell'etnia. La rivendicazione culturale basata su razza, etnia, religione e lingua persiste per diverse ragioni:  La sua espressione attraverso OC è soddisfacente ed a basso costo,  Inoltre, impegna i leader intellettuali del gruppo etnico o razziale che hanno interesse nella sua perpetuazione;  I leader politici trovano inoltre conveniente appellarsi all'appartenenza etnica e razziale nella loro caccia al voto. L'espressione culturale dell'etnicità è meno diretta di quanto potrebbe apparire a prima vista: le suddivisioni interne ai gruppi etnici e razziali sono spesso invisibili agli esterni. L'etnia stessa è un OC. Le appartenenze etnico-razziali sembrano naturali ma sono culturali Le persone possono trarre anche vantaggio dall'appartenenza etnica imposta (se le specificità non vengono riconosciute dall'esterno ci si può in definitiva unire contro il nemico comune ed abbattere le barriere che ci si era autoimposti (indiani d'America delle varie tribù uniti contro chi li chiamava tutti musi rossi ecc.) Le espressioni culturali etniche sono spesso tradizioni inventate ad hoc. (primordialismo costruito ecc). Le potenti costruzioni di identità collettive creano come abbiamo visto potenti NOI che influenzano il nostro pensiero e comportamento in molti modi. I Claims Makers proveranno a raggiungere i pubblici attraverso le loro identità collettive. La costruzione di un problema sociale Le forme assunte dai vari problemi sociali sono specifiche di ogni cultura e società. Caso della gravidanza adolescenziale. Alcuni OC servono a convogliare attenzione su un dato PS: si pensi a "La capanna dello zio Tom". Ma se la cultura può attirare l'attenzione su un determinato PS può anche crearlo? E quale può essere il suo ruolo nella soluzione del problema che ha identificato?  Grado in cui i problemi culturali sono culturalmente costruiti  Come i PS vengono creati e plasmati come OC  Ruolo dell'identità collettiva nella ricezione di questi e nella promozione di movimenti sociali. Creare noie A volte la sofferenza umana che capita viene trasformata da mero evento casuale in OC significativo e successivamente in PS, quando si compie questa trasformazione si possono trovare delle soluzioni (l'esistenza di un problema implica l'esistenza di una soluzione, la morte non è dunque un problema perché non c'è modo di sfuggire ad essa).Quando consideriamo un OC un PS significa che lo leggiamo entro un orizzonte di aspettative, assegnano ad esso un autore, e lo vediamo come qualcosa da superare. I PS possono beneficiare dell'analisi sul diamante. Dal fatto all'evento al problema sociale Consideriamo come i fatti si trasformano in OC: nel rapporto tra essi e una struttura, in un rapporto creato dall'interpretazione. L'OC deve essere articolato come un insieme di idee e istituzioni tra loro intersecantesi per poi diventare PS. Caso del problema sociale della guida in stato di ebrezza: Sono molti i fatti rilevanti legati ad essa; com'è successo che con tutti questi fenomeni si sia identificato l'autista ubriaco come l'unico OC significativo? La risposta (nel caso americano) sta nelle idee e nelle istituzioni, nonché negli interpreti (R) per esempio il MADD (mothers against drunk driving). In Nigeria la morte in autostrada è ugualmente un OC ma il suo significato è totalmente diverso: il problema è la Strada (dissestata e infestata da spiriti maligni). Così i problemi sociali tendono ad esprimere un comodo adattamento alle idee ed alle istituzioni della società in cui si sviluppano. Se la gente definisce una situazione come reale essa lo sarà almeno nelle sue conseguenze La profezia che si auto adempie. La carriera di un problema sociale Iniziale competizione in un'arena pubblica tra fatti potenzialmente PS, comp. Che si realizza in due forme: 1. Definizione ed inquadramento dello stesso problema, 2. Cattura dell'attenzione delle istituzioni le cui risorse sono ancora una volta limitate. Quelle situazioni che vengono selezionate come PS hanno caratteristiche specifiche: possono essere drammatizzate trattano temi mitici e radicati nella cultura sono politicamente vitali perché spesso collegati a forti gruppi d'interesse. I vincitori di questa competizione assurgono allo status di PS. CASO DELL'AIDS. Una volta creato il PS ci si deve chiedere se qualcuno si muoverà per risolverlo, genererà un movimento sociale? Perché questo succeda il problema deve connettersi ad un pubblico in modo tale che alcuni dei ricevitori siano spinti all'azione. La costruzione di un movimento sociale Anche se un certo pubblico accetta un fatto come PS non significa che qualcuno si attiverà per risolverlo: per esempio se si assume un atteggiamento fatalistico non si farà nulla. I movimenti sociali richiedono che le persone siano motivate a riconoscere che esiste un problema, che si può risolvere, e a trovare delle linee d'azione perché ciò avvenga. Il trucco degli attivisti è connettere il discorso pubblico e l'esperienza delle persone integrandoli in un quadro coerente che supporti l'azione collettiva. Per collegare un pubblico ad un problema occorre formularlo in modo tale che il pubblico ne riconosca la rilevanza: un problema di framing. (Vedi cap. 4 pag 21) I movimenti sociali devono far coincidere i frames delle potenziali reclute, l'allineamento dei frames è "la connessione degli orientamenti interpretativi degli individui e delle organizzazioni dei movimenti sociali (OMS)". Talvolta una OMS cerca di fare in modo che i frames degli individui si estendano; i frames sono in gran parte definiti dal loro senso di identità collettiva, se le persone a cui le OMS fanno appello attraverso certi frames non si riconoscono nell'identità collettiva relativa ad essi gli appelli falliranno. I claims makers dovranno fare appello anche alla sfera emotiva per scuotere e commuovere le persone, spesso dunque usano l'arte per raggiungere i loro pubblici. La musica per esempio aiuta a dare forma a quello che chiameremo identità cognitiva ovvero ciò che suggerisce alle persone il tipo d'azione coerente con la loro identità collettiva. La musica crea questo legame in quanto ha una funzione esemplare: suggerisce quali emozioni l pubblico dovrebbe provare e cosa dovrebbe fare. I PS competono
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved