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Sociologia della cultura (Wendy Griswold), Sintesi del corso di Sociologia Dei Processi Culturali

sintesi dei primi 3 capitoli del "Sociologia della cultura"

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 22/06/2017

CaroCoppa
CaroCoppa 🇮🇹

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Scarica Sociologia della cultura (Wendy Griswold) e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! CAPITOLO 1: Le due correnti sulla cultura. Le prospettive accademiche sulla cultura sono raccolte in due scuole di pensiero: da un lato le definizioni di cultura basate sulle discipline umanistiche e dall’altro sulle scienze sociali. “Quanto di meglio è stato pensato e conosciuto”: La cultura riferita alle belle arti, alla letteratura e allo spettacolo viene chiamata “cultura alta”, per pochi eletti. Questo legame tra cultura e arti è il risultato di una linea di pensiero diffusa nelle discipline umanistiche, in cui la cultura è una sfera di valore superiore e universale. Nel 19° secolo era diffusa la distinzione tra civiltà (opposizione contro l’illuminismo, progresso non necessario e benefico) e cultura (polo positivo, salvezza degli esseri umani ultracivilizzati). La cultura, secondo Arnold, era uno studio della perfezione, cioè essa poteva rendere la civiltà più umana, restituendogli dolcezza e luce (bellezza e saggezza). Il pedagogo Arnold concepiva la cultura in relazione al suo potenziale educativo, cioè alla sua capacità di connettere la conoscenza al comportamento e alla bellezza (idea greco- romana). La cultura è un mezzo per il fine, non il fine stesso, cioè l’agente umanizzante che modera le conseguenze più distruttive della modernizzazione (stessa concezione di Weber). Sia Weber che Arnold evidenziarono la distanza della cultura dalla vita quotidiana nella società moderna e la sua capacità di influenzare il comportamento. Per le discipline umanistiche: • Alcune culture e opere culturali sono migliori di altre/ da “cultura”- >”coltivazione: coltivazione della mente e della sensibilità umana • La cultura si oppone alle norme dell’ordine sociale-civiltà/ la loro armonia è possibile ma rara • La cultura è fragile, può essere persa/indebolita dalla vita socio- economica/essa deve essere preservata attraverso le istituzioni educative • È attribuita alla cultura un’aura di sacralità e ineffabilità separata dal quotidiano “Quell’insieme complesso”: nel 19° secolo la sociologia e l’antropologia volevano definire la cultura in modo diversa da Arnold. Herder (filosofo) fu il primo, e parlava di culture (non di una cultura), per la ragione che le nazioni e le comunità avevano la propria cultura, ugualmente meritevole. La cultura qui è concepita come modo di vita di una data società. Questa concezione viene introdotta da Tylor, che nel suo libro bandì come superato il dibattito tra cultura e civiltà (cultura o civiltà: insieme complesso che include sapere credenze arte morale diritto costume e ogni altra competenza o abitudine acquisita dalla società). Berger definisce la cultura come la totalità dei prodotti dell’uomo, sia materiali che immateriali (la società è parte della cultura immateriale). Wuthnow e Witten (sociologi) distinsero tra cultura implicita (fondamento implicito dell’azione) ed esplicita (forme espressive esplicite). Sono 2 le teorie sociali più influenti del 20° secolo: La teoria funzionalista (parte dal fatto che un’istituzione sociale svolge specifiche funz necessarie al benessere della collettività) concepisce la cultura come i valori che orientano i livelli sociali, politici ed economici di una società; c’è congruenza tra cultura e società, perché sennò ogni incongruenza sarebbe disfunzionale (Merton). La teoria marxista vede una forte relazione tra struttura sociale e cultura, ma invertono la direzione dell’influenza (struttura sociale influenza la cultura). Questa relazione si vede nell’analisi della cultura di Berger: la cultura come esito di un processo di esternalizzazione (l’uomo proietta la propria esperienza sul mondo esterno), oggettivazione (l’uomo vive questa esperienza come proiezione indipendente) e interiorizzazione (incorporano queste proiezioni nella loro coscienza psichica). Greetz definisce la cultura come un modello di significati, incarnati in un sistema di simboli, trasmesso storicamente, per mezzo di cui gli uomini comunicano e sviluppano la loro conoscenza e atteggiamenti verso la vita. Per le scienza sociali:
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