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Sociologia della cultura Wendy Griswold, Sintesi del corso di Sociologia Dei Processi Culturali

Sociologia dei processi culturali

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 28/12/2017

Roxxy88
Roxxy88 🇮🇹

4.2

(14)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia della cultura Wendy Griswold e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! Sociologia dei processi culturali : Riassunti Griswold : Sociologia della cultura: Capitolo I: La cultura e "Il diamante culturale" : Intro : Cultura è una di quelle parole che le persone usano sempre ma hanno difficoltà a definire. -Esempi di diversissime realtà a cui noi ci riferiamo quando parliamo di cultura : 1) Ragazze musulmane in Francia dilaniate dall'incompatibilità tra l'essere brave musulmane o buone cittadine francesi. 2)Venerdi sera bar di uno studentato.progetti per il week.end.Ragazzo dice che spenderà il suo tempo in modo migliore rispetto agli altri. ossia facendosi una -cultura-. Divoratore di -cultura-. 3)Americana a Tokyo per lavoro. biglietto da visita del cliente. lei lo butta in tasca. perde il cliente. a causa della sua -incomprensione culturale-. Queste cinque storie parlano di cultura riferendosi a cose molto diverse. -costumi nazionali- / -attività considerate elitarie- / -incomprensione culturale- L'ultimo aspetto ci fa riflettere su come la cultura per quanto sia un concetto difficile da definire, è qualcosa di importante da comprendere se non si vuole incappare in esiti alquanto indesiderabili. Con le incomprensioni culturali,i conflitti di cultura o l'ignoranza culturale, a volte le poste in gioco possono essere alte. -Es. Indù e la collina Ayodhya,luogo di nascita del dio Rama. Lì ci sta una moschea musulmana. Indù arrabbiati con il governo che non sostiene a sufficienza la religione dominante. Ciò è sfociato nella distruzione della moschea da parte degli Indù. La situazione è ancora esplosiva. Dunque è importante capire come mai le nozioni di cultura alimentano passioni tanto intense da spingere le persone a uccidere o a morire per i propri simboli,credenze ? Richard Peterson : Quando i sociologi parlano di cultura,essi solitamente intendono una di queste quattro cose : -Norme = il modo con cui la gente si comporta in una data società -Valori = Sono ciò a cui essi tengono. -Credenze = Sono il modo in cui essi pensano che il mondo funzioni. -Simboli espressivi = Sono rappresentazioni,spesso delle stesse norme sociali,dei valori e delle credenze. 1) Definizioni : Due modi di guardare la cultura. Le nozioni di cultura sono basate su assunti radicati da un lato nelle discipline umanistiche,e dall'altro secondo la prospettiva delle scienze sociali. Prima di iniziare però bisogna specificare che la -cultura- o la -società- non esistono come "cosa" nel mondo reale. Parlare di cultura da una parte e di società dall'altra significa fare una distinzione analitica tra i due diversi aspetti dell'esperienza umana. La cultura disegna l'aspetto espressivo della esistenza umana. La società l'aspetto relazionale. Lo stesso oggetto o comportamento può essere analizzato in quanto sociale (biglietto da visita come oggetto di scambio relazionale), o in quanto culturale ( un biglietto da visita ha un significato diverso per un americano o per un giapponese). 1.1) "Quanto di meglio è stato pensato e conosciuto". Nell'uso comune il termine -cultura- è spesso riferito alle belle arti e allo spettacolo,o alla letteratura seria. In quest'accezione è definita come -cultura alta- in contrapposizione ad una cultura popolare. Implica uno status sociale elevato. Nell'ottica umanistica è tradizionalmente considerata una sfera di valore superiore e universale. Nel 1800 molti intellettuali europei affermarono l'esistenza di una opposizione fra cultura e società o meglio dire tra cultura e civiltà. Civiltà = indicava i progressi tecnologici della Rivoluzione Industriale e le trasformazioni sociali che accompagnavano l'industrializzazione. opporre a questo concetto -La cultura- significava protestare contro il pensiero illuminista,contro la credenza che il progresso fosse necessariamente benefico. Essi vedevano la cultura (le espressioni più belle e assenate della creatività umana) come la salvezza degli esseri umani ultracivilizzati. Gli effetti alienanti e disumanizzanti della -Civiltà- erano contrappsti alle capacità benefiche e salvifiche della -Cultura-. Oggigiorno : Possiamo credere nel valore straordinario della cultura senza cadere in un accentuato etnocentrismo e nella devozione alla cultura dell'Europa occidentale vista come vertice dell'esperienza umana ? Matthew Arnold (1822-1888) : Rispose a questa domanda formulando una "teoria universale del valore culturale". Criticò fortemente l'Inghilterra vittoriana per il suo culto alla industrializzazione e democrazia a prescindere dai fini a cui potevano essere indirizzati. Egli considerava gli aristocratici dei barbari troppo impegnati alla caccia alla volpe per darsi da fare alla difesa della cultura. La cultura era lo -studio della perfezione- Arnold si appropriò nella sua definizione delle due creature di Swift. Il ragno e l'Ape. Il ragno tesse solo per se stesso. L'ape producono invece miele e candele come la cultura produce bellezza e saggezza. Esse derivano da : a) Dalla consapevolezza e sensibilità nei confronti di ciò che -di meglio è stato pensato e conosciuto- nell'arte.nella letteratura,nella storia,nella filosofia. b) Da una ragione giusta (un intelligenza aperta,flessibile e tollerante) Funzione : Arnold concepiva la cultura nei termini del suo potenziale educativo. Permette alle persone di connettere la conoscenza (scienza tecnologia) con la bellezza. La cultura non è un fine in se stesso,ma un mezzo per un fine. Può curare le malattie sociali causate dal materialismo sfrenato insegnando alla gente come vivere apportando idee morali. L'agente umnanizzante che modera le conseguenze distruttive della modernizzazione. Weber : Aveva la stessa concezione. Ne " La scienza come professione",Weber identificò ciò che la scienza non poteva fare per sostenere i suoi argomenti su quello che la scienza poteva fare. Weber sostiene che la scienza non può dare nessun significato alle nostre vite. Per trovare un senso alle loro vite gli esseri umani secondo Weber devono rivolgersi ai filosofi,alla religione alle idee,più in generale alla cultura. Esso appartiene ad un sistema culturale, sia esso locale o sia esso sistema culturale globale. Gli oggetti culturali sono parte di un più vasto sistema culturale che potremmo analizzare. E dunque per far questo abbiamo bisogno di un altro strumento analitico : 2.2) Il diamante culturale". Gli oggetti culturali sono prodotti di creatori umani. Questi creatori possono essere la gente comune che per prima articola e comunica un idea,artisti che modellano una forma...eccc. Possono avere un unico creatore o molteplici. Ovviamente altre persone oltre ai loro creatori fanno esperienza degli oggetti culturali. Se gli oggetti culturali non hanno un pubblico sono oggetti culturali potenziali ma non reali. E' solo quando questi oggetti diventano pubblici che essi entrano a far parte della cultura ed essi diventano oggetti culturali. Le persone che sperimentano direttamente l'ogetto possono essere diverse dal pubblico atteso o originale,e il pubblico non è mai passivo,i ricevitori culturali sono attivi produttori di significato. Sia chi produce che chi riceve gli oggetti culturali sono ancorati ad un determinato contesto. La sociologia è interessata in primo luogo alle relazioni tra oggetti culturali e mondo sociale. Struttura a forma di Diamante che connette ciascun elemento ad ogni altro che ci è utile ad analizzare questo concetto. Non possiamo chiamarlo "teoria della cultura" perchè non dice nulla sul modo in cui i punti sono collegati. Nè un "modello di cultura" i quanto non indica quali siano le cause o gli effetti di queste relazioni. Il diamante è uno strumento inteso a favorire una più piena comprensione della relazione di qualsiasi oggetto culturale col mondo sociale. Esso non dice quale debba essere la relazione tra i vari punti ma solo che esiste una relazione fra questi punti. La struttura di quella relazione sta tanto nei punti quanto nei legami. (Carey non va concepita come trasmissione da A e B come travaso ma come un rituale.) I legami di relazione non sono sempre in amicizia e non è un semplice rimbalzare analitico da un punto all'altro. La comprensione di un oggetto culturale necessita la comprensione di tutti i 4 punti e di tutte e 6 le connessioni. Bisogna considerare : -Chi l'ha creato -Chi lo ha ricevuto -Legame col mondo sociale e creatore. -Legame con oggetto culturale e pubblico. Una volta compresi i 4 punti e i 6 legami abbiamo una comprensione sociologica dell'oggetto culturale. E quando abbiamo un opinione sul modo in cui l'ogetto culturale si adatta nel suo contesto siamo sulla buona strada per capire la cultura nel suo insieme. CAPITOLO II : Il significato culturale. Noi avvertiamo che la cultura è -al di là noi, e tuttavia siamo noi-,e siamo alla ricerca di una relazione semplice tra gli oggetti culturali e - le cose esattamente come sono-. Ma non esiste una relazione semplice. Per definizione, un oggetto culturale ha un significato condiviso : ad esso è stato attribuito un senso che è condiviso dai membri della cultura. Il senso o il significato si riferisce alla capacità dell'oggetto di suggerire o indicare qualcos'altro. (Suono di una sirena->allarme. Biglietto d'affari uomo giapponese diverso da uomo americano.) Possiamo indicare due tipi di significato : Semplice = denota una corrispondenza biunivoca. Quando parliamo dei segni e di ciò che essi rappresentano. (Equazione matematica a indica una cosa. b indica un altra.) Complesso = Si trova nei segni tipicamente chiamati simboli. Invece di rapprsentare un singolo referente,i simboli evocano una varietà di significati,alcuni dei quali possono essere ambigui. I simboli non denotano,evocano emozioni forti e possono spesso unire o disgregare i gruppi sociali. (Croce eretta in Nigeria->ombra su moschea musulmana->eretto muro contro l'ombra.) Poichè è complessa la cultura è fatta di significati complessi e non semplici. Per capire la cultura noi dobbiamo essere capaci di sbrogliare queste reti ingarbugliate di significati. Dobbiamo essere in grado di leggere la relazione che può esistere tra un simbolo da un lato, e le cose come esattamente sono dall'altro. Questa relazione può essere squisitamente personale e individuale. La sociologia della cultura invece è alla ricerca di significati sociali. E nel diamante culturale,ciò che connette gli oggetti culturali ai mondi sociali è il significato. 1) Perchè abbiamo bisogno del significato ?. La maggior parte di ciò che gli animali conoscono e fanno è dato geneticamente. Gli esseri umani sono diversi. In primo luogo,essi sono psicologicamente incompleti alla nascita. La vita umana indipendente dalla madre non inizia realmente prima che il bambino abbia parecchi mesi. Ma sopratutto,i codici genetici dell'uomo non danno informazioni sufficienti alla sopravvivenza. Gli umani devono impararare a vivere. L'apprendimento negli umani è un processo sociale di interazione e socializzazione attraverso cui si trasmette la cultura. Gli antropologi hanno evidenziato che il complesso delle interazioni umane trasmette modelli di significato e di comportamento e che questi modelli si chiamano "cultura". GEERTZ: <Negli animali,le fonti di informazione genetiche ordinano lel loro azioni entro possibilità di variazioni ristrette. All'uomo sono date capacità innate di reazione estremamente generali che lo regolano con molta minor precisione: non diretto da modelli culturali l'uomo sarebbe ingovernabile,un puro caos di azioni senza scopo e di emozioni in tumulto e la sua esperienza sarebbe informe.> BERGER: La più grande paura umana è il caos. Un mondo senza struttura e significato è cosi terrificante da essere impensabile. Gli esseri umani creano le culture attraverso il processo di esternalizzazione-oggettivazione- interiorizzazione che abbiam gia visto, costruendo in questo modo i mondi in cui agiscono. L'analisi sociologica parte dall'assunto che : La cultura fornisce significato e ordine attraverso l'uso di simboli,laddove ciò che abbiamo designato come oggeti culturali sono arrichiti di significati oltre al di là della loro utilità materiale, in modo da dare un ordine al mondo proteggendoci dal caos. 2.) Cultura e significato nella teoria del riflesso. Le più importanti risposte sociologiche che spiegano che tipo di relazioni esistono tra mondo sociale e i modelli o oggetti culturali e da dove vengono e quale differenza fanno i significati sono quelle fornite dal funzionalismo e dal marxismo. Sono considerate versioni della stessa teoria del riflesso in cui la cultura è concepita come un fedele riflesso della vita sociale. Una terza risposta è quella di : Max Weber che afferma che è la vita sociale che riflette la cultura. 2.1) La cultura come specchio. L'assunto sottostante l'idea della cultura come specchio è semplice : La cultura è lo specchio della realtà sociale. Il significato di un oggetto culturale sta nelle strutture sociali e nei modelli sociali che esso riflette. Ne segue che lo studioso sociologicamente informato dovrebbe cercare corrispondenze dirette,biunivoche tra cultura e società. Tradizionalmente,la sociologia culturale ha preferito il primo modo di descrivere,la connessione,chiedendosi come la cultura riflettesse la società e ammettendo il secondo modo - come la società rifletta la cultura- solo come considerazione secondaria. La teoria del riflesso acquista credibilità dal fatto che artisti,scrittori e altri creatori di cultura spesso descivono ciò che fanno in questi termini. Stendhal (1830) ai critici : <Un romanzo è uno specchio trasportato lungo una strada maestra. Il suo specchio a volte mostra l'azzurro del cielo e quando mostra il fango voi maledite lo specchio!> Le teorie della cultura come riflesso hanno una lunga storia. Una breve discussione della storia del modello del riflesso mosterà in che modo alcuni assunti circa il rapporto tra la cultura e -mondo reale- sono entrati a far parte dei modelli sociologici. 2.2) L'origine greca della teoria del riflesso. Platone : Decimo libro della -Repubblica- : Secondo la teoria platonica delle forme : al di là di ogni apparenza si trova un idea o una forma. Gli esseri umani in ogni caso confondono apparenza e realtà, proprio come quando alcuni uomini prigionieri in una grotta prendono per reali le ombre tremolanti che un fuoco proietta sulla parete. Anche le apparenze derivano da qualcosa. Platone suggerisce che esse derivino dal riflesso. 3 tipi di creatori : 1)Dio, il creatore,che produce il letto reale nella sua forma reale. 2)L'artigiano che produce il letto materialmente. 3)Il pittore che fa una riproduzione del letto materiale. Cosi l'arte è una copia imperfetta di una copia imperfetta e si basa su una comprensione irrazionale e mediocre di ciò che sono i letti (o qualunque altra cosa). Williams : Marx non proponeva un semplice determinismo. Determinazione per Marx non significava -predire compiutamente- ma -porre i limiti- o -fare pressioni- Gli analisti che si ispirano a Marx dovrebbero riveder il loro concetto di Sovrastruttura. Secondo lui non deve intendersi come un contenuto, dipendente, riflesso e riprodotto, ma come un insieme collegato di pratiche culturali che sono influenzate,ma non strettamente determinate dalle condizioni economiche. La Teoria marxiana ha reso possibile l'analisi sociologica della cultura offrendo ipotesi circa la natura dei legami tra società e cultura. Essa semplifica le connessioni indicate dal diamante culturale,ma fornisce una giustificazione teorica sostanziosa di questa semplificazione. 3.3) Linee di ricerca della tradizione marxista. La ricerca marxista comprende sempre una critica sociale e implicitamente o esplicitamente difende il mutamento. Un gruppo particolarmente influente di pensatori che applicarono l'analisi culturale di Marx fu quello della Scuola di Francoforte. Gli esponenti della Scuola di Francoforte avanzorono una nuova teoria critica, che organizzava l'analisi culturale empirica in funzione dell'obiettivo di una riforma sociale. Essi fecero molta ricerca sull'autorità e sulla cultura di massa, considerandole entrambe correlate alla crescente impotenza della gente nella società moderna. Essi criticavano i prodotti culturali di massa per esserne divenuti semplici merci,che scoraggiavano la protesta sociale riconciliando i consumatori con la loro esistenza. In questa critica la Scuola di Francoforte utilizzava l'espressione -industria culturale- per sottolineare la natura antidemocratica della cultura popolare. Lowenthal : Biografie inzio 1900- paragone con quelle del 1944. Imprenditori,scienziati,nobel - Attori,cantanti,sportivi. Dettagli biografie. Via via che gli individui prendevano cosi coscienza dei limiti posti alla loro possibilità di avere successo, tendevano a preferire il consumo alla produzione. Adorno : Musica popolare. Semplice ripetizione del già sentito che delizia il pubblico per la sua familiarità e non certo per la sfida al nuovo. Psicologicamente il risultato è una regressione infantile piuttosto che un risveglio intellettuale. La preoccupazione di questa scuola era che la gente sarebbe stata troppo stordita dai mass-media per protestare o anche solo per accorgersi quando le loro libertà fossero venute a mancare. A metà secolo però un altra teoria stava prendendo piede nella sociologia della cultura. Funzionalista : Conservava il modello riflessivo della cultura offrendo al contempo un organico resocaonto delle relazioni sociali umane. Marxismo concepisce la vita sociale dell'uomo nei termini di una dura lotta interrotta solo dalla morte. Funzionalismo la concepisce come una tendenza sistemica all'armonia. 4) Cultura e significato nella sociologia funzionalista. La teoria del riflesso diventa, e per ben due ragioni,un modello molto attraente per la comprensione sociologica della cultura. In primo luogo, l'idea che "la cultura riflette la società" fornisce un modello della connessione tra cultura e società,e suggerisce la direzione principale della relazione di influenza. In secondo luogo,questo modello permette che si utilizzi la cultura come testimonianza sociale. La teoria funzionalist sostiene una forte congruenza tra cultura e struttura sociale, almeno in una società che opera in modo adeguato. L'essenza del funzionalismo è che le società umane,per conservarsi,esprimono bisogni concreti,e le istituzioni sociali sorgono per soddisfare quei bisogni. Una società sana esiste in uno stato di equilibrio o di bilanciamento in cui le istituzioni sono adatte una all'altra e operano in un sistema di mutua interdipendenza per soddisfare i bisogni della società. Le incapacità di adattamento vengono descritte come disfunzionali. Consegue da questo ragionamento che ogni livello sociale - la cultura,la politica,l'economia- fornisce input e riceve output da ogni altro livello. Ogni livello è adattato a, o riflette,ogni altro livello. Così la cultura riflette lasocietà proprio come la società riflette la cultura. Problemi : 1)Il classico modello riflessivo funzionalista assume che gli esseri umani siano passivi e senza interessi propri. E il modello non dà posto all'influenza indipendente delle organizzazioni di produzione della cultura. 2) La metafora dello specchio è meno chiara di quanto non appaia a prima vista. Dal punto di vista del pubblico un'opera culturale è uno specchio di se stessa o è una finestra su altra gente ? BERGER : L'esternalizzazione e l'interiorizzazione non son atti necesseriamente compiuti dalla stessa persona. Cosa dire del passare del tempo ? La transitorietà dell'immagine riflessa sembra confliggere con l'effettiva permanenza che gli studi umanistici dicono essere molto significativa. 3) "Testimonianza sociale" - L'idea che possiamo leggere una società direttamente attraverso le sue opere culturali- è spesso fuorviante. Gli oggetti culturali spesso idealizzano taluni aspetti dell'esperienza sociale,o sottolineando alcuni aspetti meno positivi per fare critica sociale. (Sit-com americane) Un modello puro dello specchio, in cui la struttura sociale e la cultura si adattano l'una all'altra e soddisfano reciprocamente i propri bisogni funzionali,sembra un pò difficile da accettare. Michael Baxandall : Modello più complesso che cerca di risolvere alcune delle obiezioni poste. Suggerisce un modo per tradurre il modello riflessivo di base del diamante culturale,in tutti i suoi punti e connessioni. Studio sui pittori italiani 15° secolo : opere di questi pittori riflettessero : 1)Transazioni commerciali. Il contratto tra pittore e il suo cliente. definiva l'ammontare dei pigmenti costosi, la quantità di doratura ecc... 2)Valori mutevoli. Durante il secolo,la cosa importante di un dipinto- e ciò che il cliente era disposto a pagare- mutò dai pigmenti alle abilità pittoriche. Ciò rifletteva i cambiamenti negli stili di consumo tra i ricchi,in particolare il sorgere di un nuovo interesse per il gusto invece che per una semplice esibizione di ricchezza. 3)L'occhio dell'epoca. Questo importante concetto si riferisce alla capacità cognitiva e allo stile di un epoca. Baxandall fa notare che gli oggetti ritratti nei quadri richiamavano le competenze e le competenze dei ricchi mercanti,e che dovevano sviluppare una grande abilità nello stimare le grandezze in assenza di pesi e misure standardizzate, allora non ancora definite. Gusto = conformità tra le capacità discriminatorie dei pittori e quelle del pubblico. def.sociologica. In questa versione della teoria , la cultura non figura come riflesso diretto del mondo sociale, ma piuttosto mediata dalle menti degli esseri umani. Non solo l'esperienza sociale generale degli italiani del 15° sec a essere riflessa, ma anche quella delle specifiche classi sociali di individui- tutti di sesso maschile- che producevano e acquistavano i quadri. -Dal punto di vista della struttura sociale,la classe mercantile in ascesa cercava un modo di dimostrare la propria ricchezza e di segnalare la sua partecipazione ai modelli aristocratici di comportamento come il mecenatismo. -Dal punto di vista della cultura i pittori cercavano acquirenti che capissero e approvassero ciò che facevano. -I pittori e mercanti rappresentanti la cultura da una parte e la struttura sociale dall'altra erano funzionalmente adatti gli uni all'altri. Problemi : 1)Com'è che le opere culturali mantengono il loro valore nello spazio e nel tempo ? La gente oggi non ha un occhio epocale del 15° sec. ma ancora reagiamo all'arte del Rinascimento italiano. In qualche modo devono essere stati creati nuovi significati che non dipendono dall'occhio del periodo originale,e il modello riflesso non ci aiuta a capire da dove questi significati provengano. 2)Perchè alcune realtà vengono riflesse e altre no ? La cultura è chiaramente selettiva diversamente dagli specchi. (Es. Articolo Jerusalm Billboards are cultural mosaic : L'articolo mostra un riflesso, i suoi contenuti mostrano uno specchio culturale alquanto imperfetto : i cartelloni sono selettivi (riguardano solo gli ebrei), rappresentano l'occhio epocale di una sola porzione della popolazione, hanno significati molto diversi per i passanti arabi.Con la sua enfasi all'adattamento e alla stabilità sistemica,il modello riflessivo funzionalista nasconde l'opposizione e il conflitto di cui è reale spettatore il giornalista.) Sembra che la cultura sia più un "riflesso di" sia più un "riflesso su" la società. Rispecchiamento nel senso di riflessione, cioè di : - considerazione di un argomento o di un idea o di un fine generalmente con il proposito di comprenderlo o di accettarlo o di vederlo nelle sue intime relazioni-. Attraverso la cultura gli esseri umani possono riflettere sulla propria esperienza sociale e individuale. Ora passiamo ad un analisi decisamente differente del significato culturale il cui risultato è un inversione di rotta. Max Weber. 5. Cultura e significato nella sociologia di Weber. Sia la versione funzionalista che quella marxista della teoria del riflesso riconoscono che la cultura e struttura sociale esercitano mutua influenza una sull'altra, ma entrambe tendono ad accentuare una freccia causale che va in una sola direzione -> La società ( struttura sociale,base economica) causa ( determina,influenza) la cultura. Max Weber : ha cercato di comprendere il mondo moderno, in particolare la società industriale e capitalista. Weber non pensava che la cultura semplicemente causasse la struttura sociale. Egli sapeva che l'influenza operava in entrambi i sensi. Ciò che interessava a Weber era definire la misura in cui la religione aveva contribuito alla formazione ed espansione dello spirito del capitalismo. Cercò di individuare correlazioni tra credenze religiose da un lato ed agire pratico dall'altro al fine di capire come un movimento religioso potesse avere influenzato la cultura materiale. 5.1) I protestanti ansiosi e il mondo che essi costruiscono. "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" = Osserva come l'occidente fosse unico sotto molti aspetti. Sopratutto per il suo sistema economico capitalista che implica " l'aspirazione al guadagno nell'impresa capitalistica continuativa, di carattere razionale, e a un guadagno rinnovato, ossia alla "redditività". Oggigiorno siam di fronte ad accettare maggiormento questo modello frammentato della cultura. Relazione fra azione e cultura più debole e contingente. Dopo 11.09.2001. E' sembrato nuovamente plausibile pensare a sistemi culturali coerenti,generatori di significato per intere società. CAPITOLO III : La cultura come creazione sociale. Chi crea gli specifici oggetti culturali ? Come vengono arrichiti in questo senso ? es. Bessie Smith = Imperatrice del Blues. Fondato il classico stile blues anni venti. Con le sue straordinarie doti vocali,il suo stile di vita trasgressivo e la grande popolartà, Bessie Smith sembra incarnare l'immagine tipica dell'indivduo eccezzionale che crea oggetti culturali plasmando e assoggettando al suo volere forme espressive simboliche. Secondo questa concezione dell'artista creativo come genio. Prese il canto popolare nero, lo ripulì e lo trasmise armoniosamente elaborato ad un pubblico che stava ben al di là del Mississipi. La cantante,il riformista che ispira un movimento sociale basato su una nuova concezione di giustizia sociale,il profeta che reca un messaggio divino : tutte queste figure sono da noi riconosciute come creatori culturali. In momenti di ispriazione,questi individui creano qualcosa di nuovo , qualcosa di dinamico, divertente, brillante e spesso anche profondamente fastidioso o delizioso. Questi individui cambiano il mondo culturale in cui vivono gli umani. I sociologi però suggeriscono un alternativa sia a questa concezione della cultura come del <c'è sempre stato> sia alla concezione decisamente antisociologica dell' -genio individuale-. Gli oggetti culturali vanno considerati non come espressioni uniche dei loro creatori ma il prodotto di una produzione collettiva,fondamentalmente sociale nella sua genesi. Questa concezione della cultura come prodotto sociale trae origine dal lavoro di Emile Durkheim sulla religione. 1) Durkheim e la produzione sociale della cultura. Emile Durkheim (1858-1917) è considerato assieme a Weber e Marx uno dei padri fondatori della disciplina sociologica. Il suo obiettivo era di capire come funzionavano le società moderne. Erano anni in cui il caos sociale,- la semplice anarchia-,sembrava una possibilità reale. Ancora e sempre, la domanda "Cosa può tenere insieme le società?" era al centro delle ricerche dei pensatori del primo novecente. Durkheim portava avanta i suoi studi avendo questa domanda centrale in mente. Egli pensò di aver trovato la risposta a questa domanda nella sua "Teoria della rappresentazione collettiva". Nella vita moderna le persone possono essere classificate in vari modi : Hanno diverse occupazioni,diversi saperi, competenze,diverse credenze ed esperienze di vita. Durkheim confrontò tutto questo con uno stato sociale precedente, meno differenziato che chiamò "Solidarietà meccanica", in cui la gente era integrata perchè aveva vite simili. Nei tempi antichi ogni membro della società svolgeva lo stesso tipo di lavoro (es.coltivava), cresceva ed educava i bambini, sperava e pensava più o meno allo stesso modo degli altri. Il cambiamento si verificò quando la società crebbe in dimensioni e densità e gli individui cominciarono a specializzarsi in diversi tipi di lavoro. Crebbe anche la specializzazione istituzionale : Al contrario di come avveniva in passato ( l'insegnamento ai giovani di ciò che era necessario sapere,i passaggi alla vita e alla morte avevano luogo entro la famiglia e la società nel suo insieme esercitava forte pressione contro le deviazioni.) le istituzioni moderne (scuole,moschee,ospedali) separarono questi processi vitali dalla famiglia,ma anche l'uno dall'altro. Durkheim si chiese allora :"In queste condizioni di specializzazione e differenziazione come potevano stare insieme simili società?". Sebbene Durkheim non abbia dato un unica soluzione a questo problema, egli credeva che ogni società dovesse avere qualche tipo di rappresentazione collettiva, qualche collante che dimostrasse ai suoi membri di essere tra loro interconnessi. 1.2) Legami sociali : Il ruolo della religione. La ricerca di Durkheim sulle rappresentazioni collettive e il loro funzionamento lo condusse a prestare attenzione alla religione che concepiva come "il legame fondamentale tra gli uomini nei tempi antichi". Le forme elementari della vita religiosa : Verso la fine della sua carriera passo da un enfasi verso le influenze strutturali sul comportamento sociale, a un accentuato interesse verso la cultura e il significato. Durkheim studiò il totemismo degli aborigeni australiani : Durkheim iniziò con un postulato funzionalista : un' istituzione umana come la religione non può riposare sull'errore e sulla superstizione ; al contrario essa risponde a profondi bisogni umani. Egli individuò 3 ragioni per studiare le religioni primitive : 1) Cogliere gli elementi costitutivi o le forme pià semplici, della religione. 2)Trovare i fondamenti di tutte le religioni. 3)Scoprire il bisogno umano che causa la credenza e la pratica religiosa. L'analisi Durkheimiani della religione si basa su 4 concetti chiave : 1)La rappresentazione collettiva. 2)La distinzione tra sacro e profano. 3)Le origini del sacro. 4)Le conseguenze sociali della religione. 1.3) la cultura come rappresentazione collettiva: L'analisi Durkheimiana della religione suggerisce insomma che tutti gli oggetti culturali sono rappresentazione collettive. Essi rappresentano non già una società in particolare ma la stessa esperienza sociale. Impronta funzionalista : i gruppi e le società hanno bisogno di rappresentazioni di se stesse per ispirare sentimenti di unità e solidarietà, e la cultura soddisfa questo bisogno. L'analisi di Durkheim propone un quadro più complesso di come gli oggetti culturali, ad esempio le credenze religiose possano rappresentare la nostra esperienza del sociale in tutta la sua forza. Gli oggetti culturali non sono semplicemente creat da un genio o ispirato da Dio. Piuttosto sono prodotti da individui che si relazionano ad altri individui, persone che lavorano,fanno festa,soffrono,amano. I loro prodotti culturali rappresentano le loro esperienze di gioia,paura,amore. Durkheim presenta i meccanismi sociali attraverso cui i creatori culturali producono -una melodia che è oltre noi,ma che al contempo siamo noi.- Se si vuole comprendere un gruppo di persone si deve cercare le forme espressive attraverso cui esso si rappresenta a se stesso. Ogni gruppo sociale identificabile svilupperà rappresentazioni collettive attraverso cui dimostrare la propria solidarietà collettiva a se stesso e agli altri. per comprendere un oggetto culturale è importante andare a vedere come viene utilizzato da un gruppo per rappresentarsi. L'oggetto non richiede di essere un riflesso diretto di qualche tratto del gruppo,ma potrebbe essere una rappresentazione dell'appartenenza al gruppo e della sua esperienza collettiva. 2) La produzione collettiva della cultura. La prospettiva Durkheimiana costituisce "L'approccio della produzione collettiva ai significati culturali". Questo approccio cerca di svelare il mistero della creazione dell'arte,delle idee,delle redenze,della religione e della cultura in generale mostrando le innumervoli attività sociali,come l'interaizone,l'organizzazione e la contestazione, coinvolte nella formazione di ciò che noi chiamiamo oggetti culturali. La teoria della produzione collettiva ha due facce: 1) Comprende le interazioni tra gli individui e il modo in cui queste stesse interazioni generano cultura. (Psicologia sociale -> interazionismo simbolico) 2)Ricerca sulla produzione collettiva presta meno attenzione alle interazioni e più all'organizzazione dei produttori e dei consumatori culturali,includendo qui le industrie culturali,i meccanisimi di sitribuzione e i mercati per i prodotti culturali. 2.1) Interazionismo Simbolico. La teoria sociale tende ad assumere le cose per date. Le norme stesse,nonostante potrebbero spiegare il significato e perchè si rispettano alcune norme,si tende a darle per date,cosi come i ruoli nella società (insegnante,mamma). L'interazionismo simbolico è interessato al modo in cui un individuo costruisce attivamente le proprie norme e i propri ruoli. La prospettiva di fondo degli interazionisti è che il sè dell'uomo non è una forma platonica preesistente,ma è creata dall'interazione sociale. Charles Horton Cooley (1902) = -specchio del sè- un interazione contempla 3 fasi : 1) il sè immagina la reazione di un altro alla sua apparenza. 2) Il sè immagina il giudizio dell'altra persona alla sua azione. 3)Il sè ha una reazione emotiva , orgoglio vergogna, a questo giudizio. es.Ragazza e ragazzo che si scontrano per strada. Naturalmente non tutta la competenza sociale si costituisce attraverso l'interazione a due. Mead: Es. bambino che impara a giocare. prima play. gioco libero. poi game. gioco con delle regole condivise. Intende la società come " comunità organizzata o il gruppo sociale che dà all'individuo la sua unità di sè" con cui l'idnividuo interagisce sempre implicitamente. Dove compare la cultura ? Dal punto di vista dell'interazionismo simbolico, l'individuo -il sè- è molto disponibile a essere influenzato. Ma ci sono vari esempi che dimostrano che invece si possono avere innovazioni culturali a partire dal cambiamento della cultura non materiale. es.Max Weber come lo spirito del capitalismo esplose in Pennyslvania ne è un esempio. es. Il fumo. Nè un cambiamento materiale,nè una scoperta materiale hanno prodotto il rapido declino del fumo nelle classi medie americane. quanto la popolosa generazione nata dopo la seconda guerra mondiale. con una forte attenzione al benessere e alla salute. L'idea che la cultura necessariamente segua il cambiamento materiale va anche contro la nostra esperienza del mutamento culturale improvviso. A livello collettivo, alcuni nuovi movimenti culturali (Punk,New Age,mania benessere fisico) sono emersi e prosperano senza nessuna spinta sociale diretta. 3.2) Innovazioni culturali. Un evento casuale,viene elaborato da un'interazione di gruppo. La rappresentazione simbolica dell'evento è funzionale,nel senso che è utile per costruire la solidarietà di gruppo,per identificare norme e separare i membri interni dall'esterno. La creazione culturale è avvenuta,e un innovazione culturale è stata istituita. Sebbene le innovazioni culturali possano realizzarsi casualmente e in forme non prevedibili. Appaiono evidenti alcuni elementi costanti : 1)Determinati periodi sono più favorevoli di altri alla produzione di innovazione. 2)Anche le innovazioni seguono alcune convenzioni. 3)Alcune innovazioni hanno più probabilità di altre di istituzionalizzarsi. Diversi analisti culturali hanno dimostrato che la creatività culturali non si manifesta a ritmo costante. -Ci son periodi di cambiamento contenuto,durante i quali le convenzioni vengono stabilizzate, le idee sono generalmente condivise da tutta la comunità e lo status quo non è in pericolo. -Periodi in cui esplode la creatività. I pensatori avanzano nuove idee e sistemi di idee,che circolano tra uomini e donne interessati alla cosa pubblica. Gli artisti rifiutano le convenzioni dei loro generi. i cambiamenti cambiano in ogni settore. (Anni 60) Molti sociologi danno risposte diverse alle cause di simili esplosioni culturali. Ciò che accomuna queste risposte sembra essere che a certe condizioni, le vecchie regole, culturali e sociali,non sembrano più applicabili. Si crea un vuoto morale e in questa situazione la gente crea nuove linee di condotta,nuovi significati con cui orientare la propria vita. (L'incapacità di trovare significati porta all'anomia che Durkheim attribuiva al repentino mutamento sociale. L'innovazione culturale emerge come risposta all'anomia. Essa riorienta gli individui.) Anche se gli argomenti di Wuthnow e Swidler possono sembrare suggerire che la cultura cambia in risposta al mondo sociale, la questione su "che cosa dirige cosa" dipende in gran parte da dove si inizia l'analisi. Es.Possiamo dire che la rivoluzione comunista cinese (mondo materiale,cultura materiale) portò alla Rivoluzione culturale (Oggetti culturali,cultura adattiva). Ma potremmo altrettanto dire che i cambiamenti occorsi precedentemente nella cultura cinese,come la modernizzazione e l'impatto con l'occidente (cultura non materiale), abbia portato cambiamenti nel mondo sociale cinese,con la rivoluzione comunista. I°questione) La questione di chi guida e di chi segue è meno importante del fatto che un cambiamento culturale si verifichi ma che le istituzione sono lente e recepirlo. (Partecipazione donne al mercato del lavoro -> recezione delle istituzioni in merito con gerarchie salariali e distribuzione lavoro domestico) II°questione) Le innovazioni culturali possono non essere cosi eccezzionalmente nuove come sembrano a prima vista. Becker : distingue 4 tipi di artisti, 3 sono artisti convenzionali: 1)I professionisti integrati = Riproducono le convenzioni del loro particolare "mondo artistico". 2)Individualisti ribelli = Sfidano liberamente le convenzioni del mondo artistico,ma il punto cruciale è che la loro non convenzionalità può essere riconosciuta solo da quanti conoscono le convenzioni. (Adolescenti mostrano la loro non conformità al mondo degli adulti conformandosi ad un rigido codice di vestiario volto a creare sgomento e distanza dai vecchi. 3)Artisti folk = Seguono le convenzioni della loro arte. 4)Artisti naif = Non sono collegati ad alcun mondo di produzione collettiva,possono dirsi innovatori indifferenti alle convenzioni,ma per la loro carenza di connessioni sociali il loro lavoro tende a rimanere sconosciuto. Cosi le loro innovazioni non hanno un pubblico ne particolare influenza. III°questione) I creatori di cultura possono anche produrre qualcosa di nuovo, ma non tutte queste innovazioni si consolideranno. Wuthnow: Suggerisce che le innovazioni ideologiche dell'era moderna non sono durate se non quando lo stato si è dimostrato ospitale nei loro confronti. Es. La riforma protestante in Europa,le monarchie la sostenevano perchè attaccava l'autorità ecclesiastica,togliendo di mezzo Roma e la gerarchia della Chiesa Cattolica. Il fatto che si affermò di più in un dato paese era la conseguenza della potenza relativa della monarchia rispetto all'aristocrazia terriera che parteggiava per Roma. CAPITOLO IV : Produzione,distribuzione e ricezione della cultura. L'approccio sociologico alla cultura sostiene che le pratiche o gli oggetti che sembrano naturali,addirittura inevitabili,non lo sono. (Es. Ciliegio di Marx,essi hanno una storia radicata in relazioni sociali. Così anche le sculture di steatite degli americani e i canadesi. Nelson Grayburn : eschimesi producevan statuette a scopo ludico e non artistico per i bambini durante i mesi bui dell'anno. Artista canadese ci vide del potenziale per i cosnumatori delle città del Sud. Quest'artista mise in piedi un sistema di produzione per il mercato che aveva astutamente identificato. Gli eschimesi però producevano lentamente e poco cosi da non rispondere alle esigenze dei consumatri. Cosi li mise a lavorare con la steatite anziche con l'avorio e l'osso. Oltre al materiale aggiustarono il soggetto. cominciaro a scolpire auto e canguri. ma allora fu necessario un altro aggiustamento quando i clienti di new york erano alla ricerca di vera arte eschimese e gli dissero di produrre foche o orsi. Crearono un sistema di produzione e distribuzione ancora oggi stabile.) Questa storia mostra come le statuette di steatite non sono semplicemente prodotti -naturali- di un contesto sociale, al contrario, essi sono prodotti,distribuiti,ricevuti e interpretati da una pluralità di persone e di organizzazioni. Questo tipo di produzione.commercializzazione,distribuzione autocosciente si applica alle idee cosi come ai più tangibili oggetti cultrali. 1) La produzione della cultura. Molti sociologi hanno creduto che fosse insufficiente sottolineare che la cultura è un prodtto collettivo. E' necessario comprendere come la cultura e i suoi oggetti vengano prodotti. Abbiamo bisogno di sapere anche quale impatto i mezzi e i processi di produzione abbiano sugli stessi oggetti culturali. Quest'analisi scaturisce quando chi si occupa di sociologia dell'industria cominciò ad applicare i propri modelli alla produzione culturale. Richard Peterson : Fondatore ed esponente di tale teoria, considera "complesso apparato interposto tra i creatori di cultura e i consumatori". Questo apparato comprende meccanismi di produzione,distribuzione,tecniche di commercializzazione come la pubblicità,l'utlizzo dei mass media e il targeting, la creazione di situazioni che mettono a contatto potenziali consumatori di cultura. 1.1) Il sistema dell'industria culturale. Hirsch : Il modello di Hirsch ci aiuta a capire come funzionano le organizzazioni di produzione culturale. Ha elaborato uno schema analitico chiamato -Sistema dell'industria culturale- descrive : "L'insieme di organizzazioni che producono articoli culturali di massa (film.libri.musica) a basso costo. Questi oggetti condividono delle caratteristiche : -Incertezza della domanda (nessuno sa con certezza quale sarà il mercato di un nuovo film) -Tecnologia relativamente economica. -Eccedenza di aspiranti creatori culturali. (Creatori che si aggirano con le loro proposte in mano) Il sistema dell'industria culturale opera per regolare e confezionare l'innovazione e dunque per trasformare la creatività in prodotti commerciabili e prevedibili. Lato sinistro della figura,troviamo i creatori (artisti) trasformati nel "sottosistema tecnico". Questo input deve superare il confine posto al "Filtro1". Al confine dell'area di input,gli artisti creativi utlizzano gestori "di confine",come agenti,per portare la loro opera all'attenzione delle organizzazione produttive. (possono anche operare come agenti di se stessi). "Il sottosistema manageriale" consiste in organizzazioni che producono effettivamente il prodotto. A volte sono grandi aziende,a volte no.(case editrici,discografiche). Tra le strategie adottate dal sottosistema manageriale per gestire l'innovazione vi sono il mantenimento di personale di contatto ad entrambi i confini,la sovrapproduzione di oggetti pur nella consapevolezza che la maggior parte di essi fallirà sul mercato e incessanti tentativi di influenzare o cooptare i "Gatekeepers" mediali. Nella zona di output,l'organizzazione produttiva utilizza i "gestori di confine" per raggiungere i mass media col fine la promozione. Nelle grandi agenzie di pubblicità e gli uffici vendita si coltivano relazioni con i media,che son un Anche i concetti televisivi con poca sostanza come questi "pacchetti interpretativi" sono ancorati al loro contesto istituzionale. Una volta che un idea è espressa a parole o con simboli (manifesto) esse diventano oggetti culturali. Dunque quali oggetti culturali ideologici si perdono per strada e quali arrivano ad avere influenza sociale ? Alcuni periodi e luoghi sono più ricchi di produzione ideologica di altri. Wuthnow : Si concentra su i momenti di rottura nell'ordine morale. Quando il vecchio modo di fare le cose e di intendere le relazioni sociali non sembrano più funzionare le persone vanno alla ricerca di nuove idee. Questi periodi sono fertili per la produzione ideologica. Ann Swidler : In tempi "normali" le persone tirano avanti con pezzi di ideologie,frammenti culturali magari incoerenti. In tempi "instabili" le persone vogliono chiarezza e coerenza ideologica. Dal momento che vi è eccesso di offerta ideologica sopratutto in momenti turbolenti, le idee devono competere per le risorse,proprio come una serie televisiva. Wuthnow descrive la competizione per le risorse come -selezione-, usando una metafora Darwiniana. Solo alcuni movimenti ideologici sopravvivono e altri muoiono. L'ideologia diventa stabile attraverso l'istituzionalizzazione,quando lo stato o qualche altro potente attore istituzionale introduce l'ideologia nella prassi. Non tutte le idee promettenti ottengono il premio finale dell'istituzionalizzazione. 3) La ricezione. Il sucesso finale di un oggetto culturale dipende dai suoi spettatori,dal suo pubblico,dai suoi consumatori, in altre parole dai ricevitori culturali che ricavano da esso i loro significati. Perchè nonostante il significato di un oggetto culturale possa essere inizialmente suggerito dalle intenzioni dei suoi creatori,chi riceve l'oggetto ha l'ultima parola. Zerubavel: Un postulato di base dell'approccio sociologico alla ricezione è che la "mente sociale" elabora gli stimoli in arrivo. Non dobbiamo concepire la mente solo come un cervello (neuroscienze) , come una mente individuale formata dall'esperienza personale (psicoanalisi). Tra questi due estremi c'è la mente sociale,una prospettiva di gruppo formata dalla comunicazione interpersonale e dominio di una sociologia cognitiva che "evidenzia la nostra diversità cognitiva in quanto membri di diverse comunità di pensiero. Le nostri menti sociali danno forma a ciò cui prestiamo attenzione, i significati che traiamo dai segnali dell'ambiente. (es.Americani e ebrei troverebbero significati antisemiti nell'opere wagneriane che altri non troverebbero) Il punto è che per concepire la ricezione degli oggetti culturali.dobbiamo comprendere che questa ricezione,il significato tratto dagli oggetti culturali non è fermamente e incontestabilmente inserito nell'oggetto stesso. Così non è nemmeno interamente soggetto ai capricci individuali. 3.1) I pubblici e le culture di gusto. La ricerca sociale conferma ciò che l'osservazione comune mostra : diversi tipi di persone guardano,usano,leggono e credono in diversi oggetti culturali. Il nesso tra gusto culturale e posizione socioeconomica non è sempre diretto. Molti oggetti culturali, attraversano i confini di classe,genere,etnia,religione. Gans: Denominare il pubblico o i ricevitori di oggetti culturali "cultura di gusto",senza presumere nulla circa le loro caratteristiche sociali o demografiche. Gli strati sociali differiscono anche per ampiezza : la classe alta e meida partecipa alla cultura più intensamente della classe operaia. Peterson : Laddove un uomo di classe operaia si intenda di sport,musica pop e tv, il suo corrispettivo di classe media ne sa di belle arti,letteratura impegnata e musica classica oltre che di tv,pop e sport. Li chiama -Onnivori culturali-. Questo più ampio repertorio culturale consente all'individuo di classe media di agire in una pluralità di situazioni sociali,sfruttando a seconda dell'occasione questa o quella conoscenza culturale. Una potente teoria sulle conseguenze del gusto è stata elaborata dal sociologo francese Bourdieu : La cultura può essere considerata una forma di capitale. Come il capitale economico,il capitale culturale può essere accumulato e investito,esso può essere convertito in capitale economico. (es.due operai ugualmente qualificati. possibile promozione. loro capo ama cultura giapponese. con uno il suo capo può discutere di lett giapponese e mangiare sushi. l'altro è disgustato dal sushi e non sa nulla di lett giapponese. chi avrà la promozione ?) Bourdieu ha tracciato una mappa del sistema di rapporti tra il capitale economico e quello culturale. A volte c'è corrispondenza come nel caso di gente ricca capace di comprare e sponsorizzare arte. A volte le due forme di capitale sono in conflitto : studenti alto capitale culturale ma basso capitale economico ; imprenditori o lavoratori con basso capitale culturale e alto capitale economico, tendono a puntare ad arricchire il capitale culturale dei figli. Sebbene il capitale economico possa essere sostenuto,aumentato,svalutato da forme di capitale non economico,i tipi di capitale non economico facilmente negoziabile possono variare da luogo a luogo. Lamont : Ha scoperto che il tipo di capitale culturale evidenziato da Bourdieu, la conoscenza dlel'arte,la finezza del gusto, era più importante a Parigi che in altri posti. Nella città di provincia ciò che potrebbe chiamarsi il capitale morale - decenza,affidabilità- è più importante come criterio per decidere chi ammirare. La ricerca inoltre ha dimostrato che il possesso o meno del capitale culturale può spiegare un'ampia gamma di caratteristiche della stratificazione sociale. Es. laurea e moglie istruita,son da considerarsi trofei apprezzati in una società. persone con lo stesso ammontare di ricchezza ma con differenti capitali culturali sono in competizione per questi trofei.Individui con maggiore capitale culturale abbiano maggiori probabilitò di vincere la laurea sia il coniuge istruito. Dunque : 1) La ricezione di diversi tipi di oggetto culturalle è spesso stratificata per classe sociale. 2)La gente può consapevolmente o incosciamente utilizzare la cultura per difendere i propi vantaggi sociali o superare gli svantaggi. Questo punto non dipende dal primo. Le classi medie hanno un repertorio culturale più ampio e questa vastità può essere socialmente più utile che avere una raffinata conoscienza d'arte e filosofia. Spesso infatti l'esibizione di culture elitarie è rara in ambienti mondani. Ciò che funziona è la varietà culturale che sembra derivare dall'avere ampie reti sociali. 3.2) Orizzonti di aspettative. Jauss : Ha fornito un utile chiave di lettura per comprendere la ricezione culturale. "Teoria estetica della recezione letteraria" anni 70. Ha rilevato che quanto un lettore prende un libro non si relaziona ad esso come un recipiente vuoto che attende di essere riempito dal suo contenuto. Lo colloca in un -orrizzonte di aspettative- plasmato dalle sue precedenti esperienze letterarie,culturali e sociali. Un lettore trova significati in un testo sulla base di come si adatta alle sue aspettative o le mette in discussione. Costruendo significati del testo,egli finisce al contempo col modificare il suo stesso orizzonte di aspettative. Questa teoria ci permette di connettere l'aspetto sociale a quello culturale nel processo di costruzione del significato. Griswold: Pubblici differenti interpretano gli stessi libri in modi molto diversi Dato un libro di Lamming, in base ai loro orizzonti di aspettative, e data la complessità e ambiguità del romanzo,emersero 3 distinti insiemi di significato dalle 3 categorie di ricevitori. Il concetto di orizzonte di aspettative va ben oltre la letteratura e ci aiuta a comprendere come un oggetto culturale possa essere interpretato da persone con conoscenze ed esperienze sociali e culturali diverse. Aggiunge che anche ogni evento può essere trasformato in un oggetto culturale attribuendogli un significato. (Es. morte di un bambino = Società col nostro orizzonte di aspettative : Bambino ha un valore individuale,sono amati e raramente muoiono, la loro morte è un orribile anomalia che annulla ogni aspettativa consolidata. Società del nord.est del brasile degli squllidi insediamenti : La mortalità infantile è inserito in un contesto di povertà estrema,violenza la morte di un bambino è un fatto comune, essi sono visti infatti come esseri umani potenziali,non reali. le madri rispondono a questo evento con assenza di emozione. "era una creatura che non era destinata a vivere".) L'attenzione prestata alle diverse interpretazioni che si costruiscono di uno stesso oggetto culturale può rivelare la presenza di assunti sociali fortemente radicati. Esplicitamente o meno molte considerazioni su come i produttori di significati cercano di attirare l'attenzione dell'orizzonte di aspettative di un gruppo di ricevitori usano il modello del "framing". Se i creatori culturali riescono a dare al loro prodotto o messaggio una forma che ne evoca una che gia appartiene al pubblico, è più facile che persuadano tale pubblico a "comprare" quel prodotto o idea. (Es Roosvelt per incitare a seconda guerra mondiale ha inquadrato i suoi messsaggi proguerra relativi al presente contesto nel contesto dei tempi di Lincoln. Facendo ammenda alla memoria colettiva che rispettava la decisione di Lincoln di fare la guerra.) Al contrario a volte i creatori culturali non hanno idea di come i loro oggetti verranno ricevuti. (Es. innovazione tecnologica. funziona ? Bisogna chiedersi per chi funziona e per cosa: Bicicletta del 19° secolo,non sicura,recepita solo dai giovani che volevan fare colpo, quando diventaron più sicure, i giovani le compraron nn per la sicurezza,ma solo perchè fu garantito loro che fossero più veloci) Sia il mondo accademico che il pubblico più generale hanno discusso con forza la questione,che concerne nella sostanza il grado di libertà a disposizione dei ricevitori culturali in quanto produttori di significato. 4) La libertà di interpretazione culturale. Nel momento in cui gli esseri umani hanno esperienza di oggetti culturali,essi reagiscono,costruiscono interpretazioni ed elaborano significati. 1) Gli studiosi hanno analizzato la cultura popolare alla ricerca di significati nascosti,significati che erano accessibili ai loro ricevitori,ma che restavano ignoti agli accademici e ad altre èlite sdegnose. Radway : Focus groups, lettrici di romanzi sentimentali. Esse avevano criteri diversi per valutare la qualità di ciò che viene usualmente giudicato e rifiutato come prodotto standardizzato e preconfezionato. Questi studi sottolineano che il pubblico è capace di decodificare significati che risultano particolarmente soddisfacenti alla luce della sua esperienza sociale. 2) Il ricevitore è visto non solo come un soggetto che decodifica significati ai quali i ricevitori d'èlite sono sottratti ,ma è anche capace di costruire attivamente significati sovversivi. Sebbene i prodotti culturali di massa sono patriarcali o rappresentano le "idee della classe dominante", la gente non per questo deve accettare i significati imposti come se arrivassero dall'esterno. Fiske : Analogia della cultura di massa come supermarket. Gente compra al supermarket ma quando cucina,mischia questi beni acquistati al supermarket con ciò che ha nella sua dispenssa, individualizzando e trasformando il prodotto finale. Sia Wertham che Fiske sono ineressati alla ricezione, ed entrambi condividono il valore della libertà umana, ma interpretano la relazione tra oggetto culturale e ricevitore in modo molto diverso. Gli oggetti culturali non sono interpretati in solitudine, ma da esseri umani interagenti, sembra improbabile che diverse interpretazioni o reinterpretazioni continuano a essere prodotte da gruppi con esperienza diverse. Il vero pericolo potrebbe essere che le persone smettano del tutto di interpretare gli oggetti culturali. (Israeliane e Americani -> soap opera Dallas) Bombardati da oggetti culturali si può semplicemente rifiutare l'idea che essi siano socialmente significativi. Rigetto gia avvenuto e i teorici della cultura si aspettano che questa tendenza aumenti. CAPITOLO V : La costruzione culturale dei problemi sociali. Ogni società produce condizioni patologiche,disfunzionali,vergognose e fore persino maligne. La classe dirigente politica o morale deve riconoscere e tenere conto del problema e attivarsi per risolverlo. Questo tipo di visionte concepisce i problemi sociali come oggettivi : La situazione in questione è reale, può essere identificata,oggettivamente misurate e praticamente tutti saranno daccordo che essa è in effetti un problema una volta che la conoscono. (es. Mst, possono essere misurate oggettivamente,sono un problema sociale. Benchè questa visione dei problemi sociali come oggettiva attragga per la sua semplicità si basa su assunti precari. Non c'è nessuna linea di confine che distingue MST da altre forme di malattia; la linea è un risultato di una decisone sociale. Non dovrebbe essere un problema capire che le MST son problemi sociali. Invece c'è qualche dubbio. I problemi sociali non sono sempre chiari e semplici,come l'approccio oggettivo sembra presupporre. Spesso i problemi sociali,sono costruzioni. L'approccio costruttivista sostiene che i problemi sociali potenziali non sono fatti sociali,ma sono invece produttori di significato. E' solo quando una situazione ha significato per uno specifico gruppo,e questo significato è negativo,che essa possa essere definita come un problema sociale. Loseke : Un problema sociale è un oggetto culturale,prodotto da specifici agenti che chiama -fabbricanti di questioni-. Viene interpretato da uno specifico gruppo di ricevitori, "il pubblico" interessato alle questioni fabbricate. "Un problema sociale viene fabbricato quando un pubblico giudica che la questione sia credibile". Quando accettano la definizione dei produtti abbiamo una questione, e se si mobilitano per agire,abbiamo un movimento sociale. 1) La Costruzione di un Identità collettiva. Anche l'identità può essere vista come oggettiva o costruita. La riflessione più recente ha enfatizzato la visione costruttivistia che concepisce le identità non tanto come date e stabili ma come malleabili,fluide,soggette all'interpretazione. Le persone possono facilmente cambiare la propria appartenenza ad un gruppo, con più sforzo possono cambiare i propri legami religiosi,l'aspetto fisico o l'occupazione,con uno sforzo ulteriore possono cambiare cittadinanza e sesso. Alberto Melucci : Ha affermato come l'identità collettiva non sia una condizione ma un processo. Consapevolmente o meno bisogna lavorare al proprio essere "una donn", "un musulmano", altrimenti queste non sono che etichette,categorie che poco hanno a che fare col comportamento. "L'identità collettiva è una definizione interattiva e condivisa prodotta da diversi individui interagenti interessati all'orientamento del loro agire così come al campo di opportunità e vincoli in cui tale agire avviene". Dalla definizione emerge il legame con i problemi e i movimenti sociali. Quando un identità collettiva viene attivata, produce un modo di pensare condiviso,che considererà certe situazioni come problematiche e bisognose d'intervento. (Es. per capire meglio l'identità collettiva come costruzione piuttosto che come dato oggettivo. Razza ed etnie. L'approccio sociologico alla razza e alla etnia ha subito cambiamenti comparabili e in certi casi correlati a quelli avvenuti negli studi della disuguaglianza. Modello generale della convergenza -> assimilazione razzialw ed etnica, il melting pot americano. Mentre per le differenze etniche e razziali si sarebbere sciolte in un'identità americana integrata. In Europa teoria del -villaggio globale- di Mcluhan, la tecnologia avrebbe interconnesso tutta l'umanità. Secndo questa visione anche i confini nazionali e le differenze razziali sarebbere diventate meno importanti. Anni 60 : Movimento per i diritti civili portà la mancata assimilazione degli afroamericani al cuore della coscienza americana. Molti gruppi etnici cominciarono a rivendicare l'orgoglio etnico, cosi il vecchio ideale di melting pot non sembrò nè più accurato ne desiderabile. Questo mutamento si realizzò in tutto il mondo. Tutti questi movimenti enfatizzarono e celebrarono la persistente differenziazione etnica. La cultura espressiva svolse ovunque un ruolo importante. Se leader africani degli anni 40-50 si vestivano all'occidentale quando negoziavano con i rapp dei poteri coloniali. La successiva generazione ha indossato agbada e altri vestiti tradizionali. La rivendicazione culturale comunque è facile persista per diverse ragioni. 1)La sua espressione attraverso oggetti culturali è psicologicamente soddisfacente e spesso a basso costo. (Giovane nero con cappello malcolm X conosce musica Rap più facilmente di quanto non possa produrre cambiamento nel suo quartieri città o paese). Quando la fedeltà culturale è costosa (conflitto cristiani,protestanti in Irlanda del Nord) può essere più facile per un individuo applicare semplici regole di affiliazione , cristiano = nemico, piuttosto che negoziare nuovi modelli di interazione con persone dai retroterra culturali diversi. 2) Questa rivendicazione impegna i leader intellettuali del gruppo etnico o razziale,che hanno interesse alla sua perpetuazione. 3)I leader politici trovano facile e conveniente appellarsi a sentimenti di appartenenza etnica nella loro caccia al voto. L'espressione culturale dell'etnicità è meno diretta di quanto potrebbe apparire a prima vista. I gruppi etnici e razziali hanno loro suddivisioni,spesso invisibili agli esterni,e la questione di quale cultura vada promossa,quale debba essere assunta come cultura del gruppo intero, può essere fortemente dibatutta. L'etnia stessa è un oggetto culturale,con diversi creatori e diversi ricevitori,tutti che costruiscono significati differenti. Griswold : Americana in europa, in america una "wasp","bianca","una del MiddleWest", in Nigeria "europea". Le appartenenze etniche e razziali sembrano naturali,una questione genetica. Ma ancora una volta, i sociologi hanno osservato che entrambe sono costruzioni culturali. Se le persono possono essere accumunate dagli estranei o dalle circostanze storiche,esse possono anche trarre vantaggio da questa appartenenza entica imposta. (Es.Indiani d'America : giunsero a riconoscersi come un identità condivisa e una comune agenda politica. L'identità culturale non contava più come Oglala o Cree ma quella di "indiani". Questo riconoscimento in una comune identità portò gli indiani urbanizzati ad avanzare comuni rivendicazioni culturali e politiche. Le espressioni culturali dell'etnicità,come la festa afroamericana di Kwanzaa, progettata da un professore californiano nei tardi anni 60, sono spesso esempi di "invenzione della tradizione" e non di antichi rituali. L'etnia e la razza sono costrutti artificiali, il prodotto di contingenza storiche. Gli stati i gruppi sociali eterogenei (Comunità scuole organizzazioni) sono così obbligate a trovare modi per riconoscere persino celebrare le diversità culturali costruendo al contempo una cultura comune,di cui i diversi gruppi etnici o razziali sono subculture,che rivendichi con successo la lealtà fondamentale di ogni cittadino. Ciò è reso complicato dai costumi locali e dai pregiudizi. Contro questa spinta alla separazione,le comunità, le nazioni e i corpi transnazionali come la UE promuovono un immagine di un comune destino e di una cultura unica. Finora le rivendicazioni etniche basate su un "primordialismo costruito", sono state abbastanza forti da frustrare i cosmopoliti,producendo come risultato orgogli indiscutibili ed un inenarrabile ecatombe. Queste particolari costruzioni creano potenti -noi- che influenzano il nostro pensiero e comportamento in molti modi. 2.) La costruzione di un problema sociale. La maggior parte di noi è in grado di stilare senza esitazione una lista di problemi sociali urgenti. Sebbene una simile lista abbia radici in problemi che causano ovunque la sofferenza umana,le forme che assumono questi problemi sono specifiche di ogni ogni cultura e società. (Es. Gravidanza adolescenziale. Grave problema america. Hausa in Nigeria donna che ha 20 non ha figli è un problema sociale.) un altro problema è etichettare il problema con parole come "gravidanza adolescenziale",può essere fuoriviante. Pochi americani considerano un problema una donna diciannovenne con un marito che lavora,ma questo è il profilo di molte donne comprese nelle statistiche e nelle storie sulla "crescita drammatica della gravidanza delle adolescenti". I movimenti sociali richiedono che le persone siano motivate a riconoscere che esiste un problema,ad accettare la possibilità che venga risolto e a considerare una certa linea di azione come adatta a produrre questo risultato. Gamson : "Il trucco degli attivisti è connettere il discorso pubblico e l'esperienza delle persone,integrandoli in un quadro coerente che supporti e sostenga l'azione collettiva." Goffman : Un frame è uno schema interpretativo (cornice) che permette di dare alle persone un senso a ciò che esperiscono. (Es. povero mendicante : Frame indù : risultato di crimini commessi in vita precedente. Frame cristiano : Dio come occasione per esercitare carità. Frame attivista sociale : Testimonianza dell'ingiustizia economica. Snow : I movimenti sociali devono far coincidere i "Frames" delle potenziali reclute. L'allineamento dei frames è la " connessione degli orientamenti interpretativi degli individui e delle organizzazioni dei movimenti sociali, in modo tale che un insieme di interessi,valori e credenze individuali e di attività,obiettivi e ideologie del movimento sociale siano congruenti e complementari." (Es.OMS che sostenga una forma di protezione ambientale potrebbe cercare di ottenere l'inidirizzo postale o e.mail di membri di altre organizzazioni ambientaliste. Gli obiettivitra questi individui hanno buona probabilità di coincidere.) Seppur usi il termini "individuale" nella definizione, riconosce che "interessi e valori e credenze",ossia i frames,degli individui sono in gran parte definiti dal loro senso di identità collettiva. ("Genitore" per sentirsi genitori bisogna avere un senso di identità collettiva) Coloro che creano i frame (Claim-markers) devono colmare il divario tra la loro visione del problema e quella del pubblico. Questo significa fare appello non solo alla sfera cognitiva ma anche a quella emotiva, per raggiungere i cuori dei potenziali sostenitori e della loro causa. Eyerman and Jamison : La musica nella loro analisi aiuta a dar forma a quello che gli autori chiamano "identità cognitiva" attraverso cui le persone legano il senso di essere un "noi" con una forma specifica di azione di contrasto. La muscia crea questo legame perchè è un tipo di "azione esemplare",suggerisce quali emozioni il pubblico dovrebbe provare e cosa dovrebbe fare. L'idea dei media come "presenza passaggera" evidenzia il ruolo critico svolto dai media. I problemi sociali competono sempre per l'attenzione di pubblici rilevanti. i media aiutano i problemi a conquistare questa attenzione. Nel bene e nel male i media possono dar forma a un problema e alla sua soluzione per enormi masse di persone,costruendo un movimento sociale in modi che nulla hanno a che vedere con il risultato di un processo democratico. CAPITOLO 6 : Cultura e organizzazioni : Fare le cose in un mondo multiculturale. Come colroo che affrontano i problemi sociali,gli uomini le donne e le organizzazioni spesso si trovano a confrontarsi con l'aspetto espressivo e simbolico : con la cultura. Molte delle ambiguità della vita organizzativa derivano dal ruolo svolto dalla cultura e dagli oggetti culturali,sia dentro l'organizzazione sia interferendo con le sue operazioni all'esterno. Esaminiamo come la cultura influenzi i modi in cui gli individui agiscono nelle transazioni economiche,le modalità con cui i governi cercano di realizzare i programmi e quelle con cui le organizzazioni cercano di produrre e commercializzare prodotti. (Es. Israele e gli Hamburger. Conciliare i propri obiettivi commerciali con la sensibilità religiosa e leggi di Israele. Dovrebbero rinunciare a questa fetta di mercato solo per questa difficoltà ? 2 aspetti della cultura Israele rilevanti : -Ruolo della religione nella vita quotidiana. Tanti ebrei non praticano attivamente. C'è uno strato di giovani molto interessato alla cultura americana e poco soggetto all'osservanza religiosa. Dall'altro ci son i rabbini pronti a scagliarsi contro qualsiasi cosa sembri offendere la loro religione. (spot pepsi ritirato,offendeva la Creazione) -Ha a che fare con il modo in cui gli israeliani,specialmente i giovani sentono la cultura popolare americana. Essi non solo l'accolgono ma hanno anche una sofisticata cognizione dei suoi più piccoli dettagli. (Un big mac che non sarebbe un big mac lo riconoscerebbero).) Il dilemma dell'uomo d'affari israeliano esemplifica uno dei temi comuni : La conciliazione della cultura globale con quelle locali. La cultura globale,fortemente influenzata dalla cultura popolare americana diffusa da media e viaggiatori rende il Big mac un oggetto culturale. Questo oggetto culturale è creato indirettamente da un azienda americana e direttamente da un "franchiser" israeliano che cerca di raggiungere quei consumatori israeliani che accettano la promozione da parte dell'azienda di un certo insieme di associazioni simboliche. Significato 1 : Hamburgere in quanto oggetto culturale significa moderno,fresco,americano,giovane. Significato 2 : cosi come costruito dai conservatori sono : impuri,non ebrei,estranei,assimilazionisti,un affronto alla religione ebraica. L'uomo d'affari vuole tradurre in profitto il primo set di significati e raggiungere il pubblico che lo sa intendere. Allo stesso tempo vuole tenere da parte il secondo set e impedirgli di influenzare un pubblico maggiore. Fare profitti o affari : Queste attività sono più difficili in un economia globale in cui le culture locali e quella internazionale si scontrano,dove sistemi di significati incompatibili devono essere riconciliati,dove chi fa affari o lavora per un organizzazione non può evitare di gestire significati cosi come non evita di gestire denaro,prodotti e persone. 1) Culture organizzative : Le organizzazioni operano entro e tra culture,ma esse a loro volta producono cultura. I menager e i lavoratori creano e ricevono oggetti culturali che possono facilitare o ostacolare le attività dell'organizzazione. Possiamo pensare a questo scambio di significati come operativo su due livelli : -Il livello dell'individuo e del piccolo gruppo. -Il livello del gruppo più grande o anche dell'organizzazione nel suo insieme. 1.1) Cultura e motivazione : Tutte le organizzazioni hanno obiettivi, e hanno il problema di motivare i propri membri a lavorare per questi obiettivi. Questo è particolarmente evidente nelle organizzazioni orientate al profitto,ma è valido per tutti i tipi di organizzazione. I capi e i comunicatori devono lavorare con e attraverso la cultura locale,quale che sia il tipo organizzativo. Un problema classi che viene affrontato dal menagement di ogni organizzazione è come può riuscire un leader a far lavorare duramente le persone,a farle cooperare, a farle fare qualcosa che non farebbero. La via più diretta per motivare l'acquiescenza è attraverso l'uso della forza : generalmente la maggior parte della gente risponde sempre se minacciata da una pistola. Ma il nudo potere non è efficiente oltre ad essere inumano. I sistemi di lavoro forzato sono raramente efficaci nel lungo periodo e son opzioni poco disponibili alla maggior parte delle organizzazione contemporanee. Dunque una delle teorie è : "L'uomo economico". Gli umani vogliono soldi e ciò che i soldi permettono di comprare. Poichè i loro desideri sono superiori ai loro mezzi,essi lavoreranno di più per una paga maggiore. E' alla base dei sistemi salariali a cottimo. Stipendio base in merito a un calcolo di quanto può produrre in un determinato tempo. Se produce di più -> bonus. Se produce di meno -> sanzione. Per quanto possa sembrare efficacie spesso non funziona. Coloro che lavoran di più vengon canzonati dal gruppo. La pressione sociale esercitata dal gruppo porterà normalmente gli stakanovisti ad adeguarsi agli altri. Coloro che stanno sotto il livello di produttività saranno aiutati dagli altri membri del gruppo anche se ciò non sta nel loro interesse economico. Questo fenomeno l'abbiam gia visto nella creazione delle subculture. Proteggono i loro membri dalle influenze esterne. Ciò che la cultura esterna crea come oggetto culturale -sistema di incentivi x sforzo extra- è recepito dal gruppo come un elemento di disuguaglianza all'interno del gruppo che rende la vita di ognuno più difficile e che incoraggia la direzione ad aumentare il livello standard di produzione attesa. Così il gruppo crea il suo oggetto culturale, un ammontare di prodotto che significa un livello ragionevole di produzione e armonia di gruppo. Ma il pubblico manageriale interpreta questo livello produttivo come un segnale di resistenza dei lavoratori e della loro incapacità di percepire i loro interessi economici. Ci son molti esempi di sovversione manageriale in tutto il mondo. (subcultura del magazzino-> le commesse). Quando le aziende americane aprono le succursali in tutto il mondo esse hanno spesso problemi di nepotismo o di altre forme di favoritismo particolaristico. Il favoritismo in america è una forma di corruzione. In Cina,Italia e Nigeria no. significa esprimere solidarietà al gruppo. Cosa funziona allora se questa teoria no ? Le organizzazioni hanno provato una grande varietà di approcci,tutti il tentativo di creare un certo tipo di cultura organizzativa in cui il duro lavoro e la dedizione ai fini dell'organizzazione fossere parte di un complesso significativi di attività e atteggiamenti. 1)Alcune organizzazioni hanno applicato soluzioni di tipo strutturale al problema dell'alienzaione burocratica. (Es. organigramma non alto e stretto, ma basso e largo. informalità e l'accessibilità, incoraggiano l'innovazione ed evitano segnali di status come i bar per soli dirigeenti.) -Più il lavoratore è vicino al ceto decisione e di controllo quanto più è grande l'influenza che egli ha sul prodotto. -Quanta minore distanza sociale esiste tra il menagement e il resto dell'organizzazione, tanto più questo resto si identificherù con l'organizzazione e contribuirà a conseguire i suoi obiettivi. 2) Alimentare direttamente un tipo prescelto di cultura organizzativa tramite la selezione nella fase del reclutamento e la socializzazione attiva. ( organizzazioni giapponesi). Con una sufficiente selttività e un intensa socializzazione,anche un elevato turnover dei dipendenti può non disturbare la cultura organizzativa. (Es. assistenti di volo : Compagnie aeree promuovono una cultura organizzativa di attenzione per gli utenti : 1) Selezionando come assistenti di volo persone naturalmente simpatiche ed estroverse. 2)Addestrandole a fornire le giuste risposte emotive,compreso il provare un genuino interesse per il comfort del passeggero ed un piacere sincero per la sua soddisfazione. 2) Le organizzazioni in contesti culturali. Quale rapporto sussiste tra un'organizzazione (azienda,scuola) e il contesto culturale in cui essa opera ? Le teorie sociologiche della burocrazia,specialmente quella di Weber,affermano che le origanizzazioni nelle società moderne convergono verso un solo modello, altramente efficiente: Una struttura burocratica di posizioni,razionalizzata e con chiare linee di autorità,specializzazione funzionale e una separazione dell'aspetto personale da quello burocratico. Dal punto di vista di un dipendente: sai chi è il tuo capo e qual'è la tua mansione,e la tua vita privata è separata da quella di lavoro. Questa è la struttura rappresentata dal tipico organigramma di un'azienda o di un ufficio del governo. Anni 50-60 : Chi studiava le organizzazione rimase più colpito dalle variazioni che questo modello burocratico presentava da luogo a luogo. La ricerca di queste differenze produsse quella che chiamiamo "tesi del carattere nazionale". Numerose società producevano deviazioni sistematiche del modello weberiano. La convergenza verso una norma burocratica (Gabbia d'acciaio per Weber) non sembrava realizzarsi se si vedevano culture diverse. Crozier : Aziende francesi,producevano infinite regole e inflessibilità burocratica. Sosteneva che la cultura francese era fortemente individualistica e ifrancesi mostravano un avversione per le relazioni di dipendenza personale sul lavoro. Così le regole e la rigidità eccessive sebbene burocraticamente irrazionali erano razionali culturalmente,minimizzando la discrezione menageriale e la sottomissione del dipendente. La cultura francese valorizzava più l'autonomia alla produttività,e le organizzazioni riflettevano questo valore. Anni 60 fino inizi 80 : Accento dell'analisi strutturale associato ad un declino dei modelli della cultura nazionale. Sembrava che implicassero che le società meno sviluppate avessero una cultura inferiore sia ponevano assunti eurocentrici che non avevan senso di esistere. Metà anni 80 : Interesse per i rapporti tra organizzazioni e le culture circostanti torna alla ribalta. La globalizzazione dell'economia è stata la ragione principale di questo sviluppo. Globalizzazione che ha riguardato la finanza,la produzione e il mercato. L'espansione dai confini nazionali ha significato che le signole aziende si sono dovute preoccupare di comprendere le difficoltà culturali. Nuove tendenze delle scienze sociali hanno aiutato a colmare lo scarto tra cultura e struttura,rendendo l'esplorazione della loro reciproca influenza,un attività non solo plausibile ma anche appagante. Lincoln e Kalleberg : Notarono che i menager delle aziende americane e gli studiosi,suggestionati dal successo delle tecniche manegeriali giapponesi,continuavano a fantasticare su quali tecniche avrebbero potuto essere importate con successo. Hanno provato a confrontare spiegazioni culturali e quelle strutturali delle differenze registrate nella dedizione del lavoratore all'azienda e nella soddisfazione sul lavoro. "Teoria strutturale". La posizione strutturalista afferma che il corporativismo del benessere aumenta la dedizione del lavoratore e la sua soddisfazione ovunque esso venga applicato. "Teoria culturalista" : Sembra sostenere che le forme organizzative giapponesi siano adatte alla cultura giapponese,che valorizza la collettività piuttosto che l'individuo,la cooperazione e il rapporto di dipendenza personale tra i dipendenti e i supervisori. Queste forme non avrebbero successo se esportate in altre culture. I due paesi mostrano evidenti differenze nei valori lavorativi : Giapponesi : Favoriscono relazioni strette con i supervisori,lavori di gruppo e pluralità legami reciproci. Americani : preferiscono indipendenza in tutti questi campi. Anche se chiare differenze culturali influenzano le relazioni dei lavoratori rispetto all'azienda,allo stesso tempo lo stile partecipativo del corporativismo del benessere,può produrre dedizione e soddisfazione in ogni ambiente culturale. La complessità della vita sociale verrebbe mascherata da una spiegazione del tipo "Cultura versus struttura" posta in termini di rigida alternativa. Un approccio che riconosce compenetrazione tra cultura e struttura è : "La teoria neo istituzionalismo". Le organizzazioni sono considerate non come burocrazie rigidamente integrate e mobilitate a perseguire certi scopi, ma come assemblaggi debolmente connessi di persone,strutture e sistemi. Invece di essere strutturate secondo un singolo principio di efficienza razionale,le organizzazione e le loro sub-unità tendono a conformarsi ai propri contesti istituzionali. Es. Le scuole americane si impegnano in alcuni rituali simboli come la preparazione di schede perchè sebbene l'apprendimento e il progresso scolastico siano notoriamente difficili da misurare, il contesto istituzionale in cui le scuole si trovano si aspettano che le organizzazione mostrino un prodotto. Redigere la scheda rappresenta un "rituale di buona fede" preparato per il pubblico esterno ed è un modo per evitare un ispezione più critica a ciò che può realmente succedere nella scuola.
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