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Sociologia: devianza, religione e stratificazione sociale, Appunti di Sociologia criminale

Appunti di sociologia, vengono toccati diversi argomenti

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 09/03/2019

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Scarica Sociologia: devianza, religione e stratificazione sociale e più Appunti in PDF di Sociologia criminale solo su Docsity! Lezione 14° 22/05/2017 LA DEVIANZA Rappresentazione storica della devianza • Devianza nella società moderna —> violenza controllata grazie anche al monopolio legittimo della violenza da parte dello Stato. —> la violenza nella società moderna è tenuta sotto controllo. • Devianza nella società pre moderna—> devianze diffuse e meno controllate perché lo Stato non aveva il monopolio della violenza. Quindi forte diffusione della violenza (devianza). • USA (caso particolare)—> c’è un parziale mantenimento della legge del taglione per la legalità della pena di morte in alcuni Stati. In più è possibile detenere armi. • Europa —> studi su devianza e criminalità ininziano con l’Illuminismo (Beccaria e Verri) Primi a dire che il reato non va identificato ad un idea di peccato o demoniaco ma ha a che fare con un’idea di errata socializzazione o mancata socializzazione. 
 Primi ad avanzare concetti contro la pena di morte, rispettare i diritti dell’uomo anche verso persone che hanno commesso atti di devianza. Europa vs. USA —> in Europa sono gli intellettuali che discutono “nei salotti” e cercano di cambiare le idee mentre in Usa parte dall’osservazione della realtà. LA DEVIANZA —> Studiata come … 1. pensarla dal punto di vista dell’ordine —> la devianza è conseguenza di disordine ed è alimentata dal disordine. Quindi è più probabile che si verifichi dove ci sia un cambio sociale velocizzato, mancanza di cooperazione e prevedibilità. Nella modernità il concetto è studiato attraverso conformità vs. devianza nel passato era normalità vs. anormalità 2. pensarla dal punto di vista del potere —> la devianza è conseguenza di rapporti di forza e quindi di dominio —> la devianza quindi, può avere a che fare con qualcosa che ha a che fare con il condizionamento e interiorizzazione. Da questa riflessione nasce il ragionamento del come controllo queste forme di devianza e quindi si può risolvere con l’auto-controllo. 
 Disuguaglianza come stigmatizzazione —> 1. chi è povero e subalterno è più facilmente considerato deviante (devianza visibile) 2. Le elite sociali mascherano facilmente la loro devianza. DEVIANZA ORDINE E CONTROLLO SOCIALE (1) • Ha a che fare con il tema della socializzazione. DURKHEIM —> controllo sociale e relatività della devianza 
“L’idea di devianza esiste in ogni cultura ma varia sempre nel tempo e nello spazio —> un atto può essere considerato deviante solo in relazione a un contesto” (anche atti estremi come uccidere, es. in tempo di pace o di guerra). Non possiamo generalizzare. 
 La concezione relativistica della devianza non vale per tutte le forme di devianza (alcuni atti sono considerati tendenzialmente universalmente devianti. (Ci sono alcuni atti di devianza che però possono essere considerati universalmente devianti) —> es. Crudeltà Il periodo storico in cui scrive Durkheim sono gli anni in cui molte persone (tra cui medici) tende a muoversi su discorsi di tipo biologico. —> ovvero i criminali presentano caratteristiche biologiche anormali. In Italia —> Teoria di Lombroso —> la costituzione fisica e la forma del cranio “spiegano” la criminalità. La bruttezza come devianza —> quindi anche l’idea che i poveri fossero più deviati rispetto agli altri. Negli ultimi decenni —> teoria biologica, molto criticata, è stata riformulata riconducendo alla presenza di anomalie genetiche. Le persone non si comportano in modo deviante perché: • La socializzazione può essere intesa come un processo interno di controllo sociale —> assimilazione delle norme —> l’assimilazione delle norme è talmente interiorizzata che viene percepita come naturale e impossibile da mettere in discussione. (non mi comporto in modo deviante perché ho assimilato norme che ho interiorizzato e trovo naturale comportarmi in un certo modo, ciò è dovuto anche alla socializzazione) • La sanzione è un controllo esterno —> leggi, monopolio della violenza dello stato. (non mi comporto in modo deviante perché esistono delle sanzioni esterne) Devianza e gruppi sociali —> socializzazioni alternative • Possiamo constatare come un comportamento deviante abbia a che fare con un concetto di minoranza —> es. giudizio verso fumo (soprattutto in USA), obesità, convivenze prematrimoniali, tatuaggi… (Se la maggioranza delle persone comincia a considerare il fumo come cosa negativa allora si ritiene legittimo dalla parte dello Stato intervenire) • Ritzer —> Devianza e Consumi —> es. alcol, droghe (consumi illeciti) ma anche scarsi consumi (non si sostiene l’economia) Devianza e Conflitto —> la contestazione dell’ordine • La devianza può nascere anche da un conflitto —> I conflitti possono nascere dalla contestazione di un rapporto di autorità e metterlo in discussione un dato ordine. • I rapporti di autorità o dominazione raramente sono assoluti (es. campi di concentramento, istituzione totale —> de-soggettivazione), perché qua diventa difficile inserire una conflittualità da parte della minoranza verso la maggioranza. • Il conflitto può nascere dall’incertezza (questo quando l’ordine costituito sta andando verso il disfacimento) ovvero mancanza di norme chiare (anomia) A seconda delle circostanze il conflitto (minoranza vs. maggioranza) può distruggere una relazione sociale oppure i due gruppi (minoranza vs. maggioranza) si rafforzano grazie a questo conflitto. Il conflitto si può creare anche all’interno degli stessi gruppi con esiti sia distruttivi sia innovativi. L’interpretazione funzionale del conflitto —> Il capro espiatorio Il Capo Espiatorio —>(persona scelta per concentrare l’idea della devianza in lei, l’eliminazione del capro espiatorio e il modo per uscire dal disordine all’interno del gruppo) Fa un ragionamento simile a quello di Durkheim Teoria della subcultura —> una persona commette un reato perché si è formata in una subcultura criminale (valori e norme diverse da quelli della società generale) —> es. Gang Deviati sono coloro che fanno parte della minoranza Quando lo stato non interviene in questi quartieri —> l’ambiente dove cresce influisce molto Sutherland : il comportamento devianti si apprende nella comunicazione con altri dello stesso ambiente Becker : i delinquenti sono persone che sono diventate devianti per un etichettamento sociale negativo che non gli ha offerto alternative per uscire da questa situazione e quindi continuano a comportarsi in quel modo. più è forte la marginalizzazione più la devianza sarà difficile da abbattere. PANICO MORALE Tutto ciò che rinforza l’isolamento dei quartieri urbani non fa altro che rafforzare le subculture. Legge Gozzini —> rieducazione e reinserimento sociale nelle carceri attraverso il lavoro; la scuola e le attività culturali e ricreative. Introduce anche norme di genere igienico sanitarie. 
 Bollate —> carcere diverso dagli altri (non segue la struttura del Panopticon) ma costruito come un lunghissimo corridoio. 
 Coloro che hanno scontato metà della pena possono andare a studiare/lavorare fuori dal carcere. Chi non ha questo permesso (a livello scolastico), può dare gli esami ma non può frequentare le lezioni personalmente LEZIONE 16° 25/05/2017 LE DISUGUAGLIANZE E LA STRATIFICAZIONE SOCIALE Sezione, filone particolare delle sceinze sociali molto vasto con competenze metodologiche molto complesse. L'interrogativo iniziale era vederlo in chiave storica-comparativa: osservazioni di Durkheim, lui ritiene che la stratificazione sociale sia legata al fatto che con la modernità le società diventano complesso e la stratificazione, posizionamento delle persone cambia. La stratificazione per lui ESISTE, non esistono società orizzontali, ma esistono società più o meno egualitarie- dette semplici-; Il tema della stratificazione è centrale nelle scienze sociali èerchè la lotta per l'ugualianza nella fase industriale è importante, sullo sfondo c'è sempre il confronto con I movimenti operai, socialisti e Marx. La società orizzontale è un mito antropologico, comparazione implicita Quali sono I fattori che determinano la posizione delle persone? • Un primo fattore è quello della ricchezza, di quanto le persone possiedono (stipendi, salari, proprietà terriera, arte e eredità) ; non è semplice da determinare, alcuni dati sono facili da reperire, ma altri meno. • Criterio dello status: nella percezione collettiva, implica il prestigio di quello che si fa, la percezione di quello che rappresentiamo. Non è un criterio materiale • Legato al criterio dello status è quello del potere: quanto una persona possa essere riconosciuta come autorevole in vari cambi; il potere può assumere anche valore simbolico, non solo coercitivo. Ci sono esempi con cui le risorse possono essere distribuite in una stessa persona, anche In maniera contraddittoria. I primi sociologi avevano davanti il passaggio tra società feudale a quella industriale: da un lato la nobiltà -legata alla prop terriera- conservava prestigio in termini di status e chi stava diventando più ricca in termini di danaro era la borghesia: avvenivano matrimoni tra nobiltà in decadenza ma con nome che garantiva prestigio sociale con borghesia nascente che garantiva il patrimonio. Altri esempi, uno occasionale: ci sono professioni magari in cui non si guadagna tanto ma che possono avere forte prestigio sociale; per es. Pompieri dopo attentato dell' 11 settembre: prestigio legato a fattori contingenti. Un altro esempio può essere quello dei Sadhui indiani che sono I santoni seminudi che vanno a chiedere elemosina e che hanno un enorme prestigio sociale pur essendo mendicanti. Altro ragionamento è il tema storica: come è cambiata la stratificazione nel tempo? Per Durkheim siamo passati a società semplici a società complesse, questa sua concezione è stata perfezionata e confermata da studi succ di antropologi, tra cui Lenski che ha semplificato il percorso storico con una curva in cui spiega stroicamente come è cambiata la stratificazioni sociali: le società più orizzontali erano società di "caccia e raccolta" -nomadi, senza proprietà-; questa eguaglianza viene sempre meno nel momento in cui le persone cominciano a fermarsi in un posto, quando le società umane diventano stanziali nasce il concetto di porprietà - di chi è la terra che si coltiva?- per poi arrivare al feudalismo dove c'è una sovrapposizione tra potere politico militare e la proprietà terriera: picco di disuguaglianza con l'arrivo della società industriali, dove la disuguaglianza è meno forte perchè nasce lo stato di diritto, finisce la schiavitù ecc. Lenski si ferma a queste grandi categorie, studi più recenti come la trasformazione post industriale abbia fatto crescere la stratificazione. Esistono diverse risorse a determinare la stratificazione sociale; parte degli studì influenzata da Marx, con approccio economistico, una parte quindi si concentra sull'aspetto materiale: si studia la ricchezza, proprietà salario e costruendo in base a questi sociale si costruisce una classe sociale; Weber aggiunge un ulteriore livello di analisi che si concentra a liv simbolico, l'aspetto relazionale relativo ai rapporti di forza e di potere: introduce I ceti all'analisi da Marx, accanto alla classe dobbiamo aggiungere una stratificazione di ceti che dipende da elementi importanti -come il rango onore stie di vita- sia per autopercezione e sia in termini di compensazione in caso di mancata ricchezza. Ci sono differenze di genere o in termini di razionalità. Aspetto oggettivo e aspetto relazionale sono spesso coincidenti ma non sistematicamente. L'intuizione di Weber è stata analizzata da Bourdieu (1979, "La Distinzione") aspetto più chiaro nelle sue ricerche. Cerca di tenere insieme Marx, Weber e aggiungere altre cose: è vero che la stratificazione è determinata dal capitale economico e dal capitale simbolico, ma questi elementi sono legati a altri due tipi di capitali che si intrecciano: capitale culturale -serve a leggere il sociale per potersi muovere più facilmente- e sociale, quanto è istruita una persona e accumola in termini di conoscenza e quanto capitale sociale ha -che tipo di persone frequenta, quanto è influente la sua rete di conoscenze-. Questi diversi capitali incidono sul nostro posizionamento della stratificazione sociale: interiorizziamo la nostra educazione, I diversi capitali dove siamo cresciuti e li portiamo avanti. Questi capitali hanno un peso diverso in diversi "campi" (es: lavoro, tempo libero) e determinano posizioni, gerarchie gusti valori di riferimento: es 1: "cultura popolare" vs "cultura colta e legittima; es 2: Ruolo degli habitus: apprendimento precoce in famiglia vs apprendimento tardivo. La pressione più prestigiosa in Italia è il notaio, infondo il portinaio, barista e baby-sitter; variano per genre. Come si crea la stratificazione sociale? Ipotesi funzionalista: Legata a cosa fanno gli individui e a quanto hanno investito nel loro posizionamento sociale: idea di fondo è che essa dipenda da noi, ipotesi ispirata a criterio meritocratico. Dietro a questa lettura c'è un ragionamento individualizzato: a ciascuno le sue competenze e responsabilità (tipo di rappresentazione della società: in alto le persone di talento, la pancia della società è costituita dai mediocri e in basso ci stanno le persone che non hanno meriti, sono gli scarti) Altro tipo classico, della fase della società industriale: tiene conto del contesto nel quale le persone nascono e vivono, tengono conto della mobilità sociale fra I diversi strati; alla base operai e contadini, poi borghesia imprenditoriale, militari poi preti e infine bancari e capitalisti. Non legge la stratificazione in chiave meritocratica, ma in chiave di risorse e necessità "a ciascuno il suo a seconda delle sue necessità". Esistono diversi modi di stratificare: a seconda dei modi o delle variabili che scelgo per rappresentare la stratificazione; dibattito tra reddito o il lavoro? Se scelgo il reddito (salario per I dipendenti ma per gli autonomi? Non è facile avere accesso pulito ai dati) devo avere accesso ai dati e le istituzioni devono renderlo possibile; negli anni '60 '70 molti preferivano fare appello alla variabile del lavor, più recentemente si è introdotaa la stratificazione legata ai consumi (quanto, cosa comprano le persone): auto-percezione della propria posizione sociale. Forme della stratificazione: Questi criteri sono importanti per determinare le 3 forme di stratificazione: piramidale -storicamente più frequente, corrisponde alla fase pre-industriale con agricoltori e proprietari terrieri- trottola-corr fine fase industriale, più boom economico anni 60-70- clessidra -contemporanea, post industriale con restringimento classe media e allargamento fascia bassa- Una società meno stratificata ha una forma con poche persone in condizione di povertà, la grande maggioranza si trovano nella pancia e la concentrazione della ricchezza è invece contenuta (anni Francia '70). Trottola USA: base molto più amplia di persone povere -liv di disuguaglianza alta- con uno scarto molto forte tra classe media e quella con livelli alti di ricchezza: c'è un salto in termini di cumulazione di ricchezza molto più forte rispetto a un andamento graduale. Forma a clessidra: restringimento della classe media con aumento della disoccupazione, cambiamento degli stipendi, mobilità sociale verso il basso, e aumento concentrazione di ricchezza di persone minoritarie Altro esempio: valutando la stratificazione a livello mondiale si utilizza come criterio l'esposizione al cambiamento climatico, Europa e USA risentono molto meno La mobilità sociale Se c'è mobilità sociale verso il basso siamo in una situazione di pessimismo. Si lega a : status ascritto (famigliare) vs status acquisito (meritocrazia=mobilità) Negli anni 50-70 c'è stato massimo storico di mobilità sociale verso l'altro: crescita economica/ricostruzione/ democratizzazione stati nazionali Frenata, o comunque selezionata per poche persone dopo gli anni 80-90: mobilità sociale più selettiva più ascrittiva meno meritocrazia) Cause dell'aumento delle disuguaglianze e del rallentamento della mobilità sociale: 1 Fine periodo di boom economico e deindustrializzazione 2 Minore potere di negoziazione sindacale (diversificazione delle professione e precarizzazione), che era stata massima negli anni settanza 3 Le qualifiche richieste sono legate alla monilità sociale; nuove tecnologie: lavori ad alta qualifica specializzata vs lavori nel settor dei servizi poco qualificati; oggi la mobilità sociale è garantita solo da un'alta qualificazione e in determinati settori; negli anni 50 60 c'era una mobilità sociale di massa: si poteva essere operai pur avendo una bassa qualifica, legato a sistema produttivo di quel tempo. 4 Aumento dell'importanza del capitale economico, sociale e simbolico della famiglia d'origine (ascrizione): oggi si tende a valutare di nuovo più l'ascrizione, ambiente da cui vengo. 5 Clima culturale storico politico diverso agli anni della maggiore mobilità sociale: c'era una più spontanea organizzata rivendicazione di richieste, mentre oggi ci sono situazioni individuali o di ripiego dove si interiorizza il fallimento. A livello tecnico la mobilità sociale può essere definita: intergenerazionale (riguarda mobilità tra due generazioni: possiamo vedere se I figli vivono o meno una situazione migliore rispetto ai padri, su questo abbiamo molti più dati anche perchè le variabili consentono lavorazioni più accurate) o intragenerazionale (individuale, poter seguire come la persona si è mossa nella mobilità sociale nella sua vita). La mobilità assoluta: numero complessivo di persone che si spostano da una classe all'altra La mobilità relativa: grado di uguaglianza delle possibilità di mobilità dei membri delle varie classi. C'è uno stretto collegamento tra istruzione e mobilità sociale. Questi aspetti (sessualità e genere) anche se riguardano il privato si riflettono nell’organizzazione sociale. La chiave di tali differenze è stata spiegata quasi sempre in modo deterministico, trasformando differenze biologiche in differenze culturali ribadite dalla socializzazione. Si sono quindi sviluppati degli studi per capire come funzionassero questi modi relazionali metodo di paragone, e quindi ciò che determina il canone, è stato il modello maschile, quello dell’eterosessualità, dell’uomo bianco ecc… Quindi se c’è una differenza, è una differenza da questo canone, la soluzione a questo è che il canone non debba rappresentare un’universalità. Come avviene? è un lavoro complesso. Il rapporto tra genere e corpo (sociale vs. biologico) è oggetto di aspre discussioni —> le rappresentazioni costruiscono il corpo/genere o il corpo determina le rappresentazioni? Avversione storica principale —> ESSENZIALISMO delle differenze di genere (uomini o donne si nasce e basta, tutto ciò che riguarda le differenze, sono differenze biologiche e da qua derivano differenza sociali). Questo tipo di credenza a un certo punto, con la modernità, cominciano ad essere spiegati a livello scientifico. A questo tipo si contrappone un’altra chiave di lettura COSTRUZIONISMO —> uomini o donne o trans si diventa. La percezione del genere avviene tramite la socializzazione. Quindi tra socializzazione e natura primeggia la socializzazione. Il contesto in cui si cresce determina il genere più che la biologia (natura) dell’individuo. L’essenzialismo —> ha insistito di più sul fatto che le diversità di genere dipende dalla diversa capacità riproduttiva (che richiede più energie alla donna che all’uomo, quindi la donna è diventata subalterna perché utilizza più energie per la gravidanza che per l’impegno sociale) Esiste però anche un essenzialismo femminista (Nancy Chodorow e Carol Gilligan) ribaltano l’essenzialismo tradizionale. Loro sostengono che ci sono delle differenze biologiche e questo serve a capire perché la donna dovrebbe occupare una posizione di rilievo invece di subalternità. MA l’essenzialismo femminista si è contrapposto alle idee del femminismo egualitario. Perché l’essenzialismo avrebbe portato a una differenza radicale, invece per il femminismo egualitario, le donne avrebbero “copiato” gli uomini per raggiungere l’uguaglianza. Le posizione “egualitarie” distinguono tra una “mente” neutrale e un corpo sessuato: l’uguaglianza può essere raggiunta riducendo al minimo le differenze biologiche (es. asili, permessi di paternità) Modello COSTUTTIVISTA —> il costruttivismo ritiene che l’identità di genere si costruisca giorno per giorno attraverso scelte o imposizioni di ruoli. Impostazione interessata a indagare i rapporti di potere che contestualmente contribuiscono a costruire un’identità di genere. Bordieu —> habitus della dominazione maschile —> studia come le persone assimilino gusti, opinioni ecc… Ovvero l’uomo agisce così, la donna cosa. Come lo studia? Nel campo dell’educazione —> Ovvero come le cose che noi consideriamo istintive (es. donne meno aggressive, donne più portate a comportarsi come madri) sono in realtà dei ruoli appresi. Ciò avviene soprattutto all’interno delle istituzioni come la scuola quando si è piccoli. Il rischio della prospettiva costruttivista —> è quello di far scomparire i limiti posti dal corpo “naturale”, trasformandolo esclusivamente in un prodotto del discorso sociale. DIVISIONE SESSUALE DEL POTERE POLITICO-SOCIALE La società di caccia e raccolta avevano una minore disparità di genere (perchè erano società piccole e ognuno doveva essere in grado di fare tutto) Un maggior grado di subordinazione delle donne è avvenuto nelle società agricole e orticole (società stanziati e più grandi)—> divisione sessuale del lavoro. • Solo nelle società agricole si formò una netta separazione tra sfera pubblica, riservata agli uomini, e la sfera provata, riservata alle donne. • Solo nel ‘900 è avvenuto un progressivo accesso alla cittadinanza da parte delle donne, tuttavia:”Soffitto di cristallo” in politica e nel mondo del lavoro. • Segregazione per competenze politiche e lavorative (famiglia, professioni di cura). Eredità di questo passato è pensare che ci siano alcune professioni femminili e altre maschili. Infatti —> divisione sessuale del lavoro —> è una costante storica ma varia culturalmente (patriarcato/ matriarcato) Per spiegarle però spesso sono state formulate varie ipotesi essenzialiste: 1) maggiore forza fisica degli uomini 2) le donne si occupano dell’allevamento dei figli 3) per la riproduzione gli uomini possono essere sostituiti più facilmente quindi svolgono i lavori più pericolosi • Il femminismo ha sottolineato: a) il doppio ruolo/ doppia presenza delle donne nel lavoro pubblico e domestico b) le pressioni a essere efficienti in entrambi i settori (es. supermamme) L’ingresso delle donne nel lavoro ha coinciso con una sorta di trasferimento di questi compiti ad altre donne. —> Ovvero dare il lavoro domestico ad altre donne, spesso immigrate. L’immigrazione femminile è spesso legata a ruoli di servizio e lavoro domestico sostitutivo: pulizie, cura dei bambini o degli anziani. L’accesso al mondo del lavoro da parte delle donne (immigrate e non) è ancora caratterizzato da molte disparità: 1) Redditi —> mediamente inferiori a parità di mansioni e competenze 2) Maggiori probabilità di effettuare un lavoro inferiore alle proprie competenze 3) Minori probabilità di carriera ( o carriere più lente) 4) Maggiori probabilità di licenziamento e controllo di superiori uomini Ciò può dipendere dalla questione dell’istruzione —> ma a livello statistico non dipende dal livello di istruzione, ma dalle scelte di istruzione. Per molti secoli le donne sono state escluse dall’istruzione superiore perchè considerate inadeguate sia per natura che per destino sociale —> le donne istruite erano un’eccezione Solo dal dopoguerra la presenza delle donne nell’istruzione universitaria è diventata significativa e talvolta maggioritaria Le statistiche internazionali mostrano ancora una certa segregazione di genere nell’università—> lauree umanistiche Le ragazze mediamente migliori studentesse per la loro disciplina. Statisticamente gli uomini trovano più facilmente lavoro delle donne I loro salari sono mediamente più alti (crescono ulteriormente se hanno famiglia) • Oggi queste cose si riflettono anche nella questione politica. LEZIONE 18° 30/05/2017 cap. 1- 2- 4- 5- 8- 9- 10-16 da studiare per esame LA SOCIOLOGIA DELLE RELIGIONI Premesse allo studio delle religioni: credenza, conoscenza • La sociologia studia le religioni in quanto “fatti sociali”, senza giudizi di valore (in modo oggettivo) • Occorre mantenere distinti i ruoli del sociologo e del credente —> Weber: neutralità assiologica Si studiano le religioni come sistemi di credenze rimandando su un piano di oggettività e avalutatività. Credenza (non è spiegabile e valutabile oggettivamente) Conoscenza (empirica, valutabile scientificamente come vera o falsa) Teorie delle religioni • STRUTTURAL-FUNZIONALISMO —> la religione assolve diverse funzioni: 1) Rispondere alle domande di senso degli individui e della comunità 2) Spiegazione del male e dell’ingiustizia 3) Fornisce una guida morale e etica 4) Fornisce regole di vita e stili di vita 5) La religione crea un’identità culturale (ma se vissuta in modo fondamentalista crea etnocentrismo) • TEORIE DEL CONFLITTO (visione critica)—> Marx: la religione appartiene alle sovrastrutture culturali e impedisce l’autonomia (la religione è qualcosa che si impone all’individuo e gli impedisce di agire in maniera autonoma) Visione che si lega all’idea Marxiana dell’”Oppio dei popoli” e che legittima l’ordine gerarchico esistente. Lo scopo delle religioni • La religione è un fenomeno universale. Il presupposto di una realtà trascendente è legato a una necessità di senso • La religione offre “un senso” ma anche una giustificazione dell’ordine sociale: “É un sistema solidale (nel senso che tutti quelli che ci credono la vedono allo stesso modo) di credenze relative a cose sacre che uniscono in una comunità morale tutti coloro che vi aderiscono” (Durkheim) Il sacerdote è un professionista, celebra atti liturgici, spiega e interpreta le scritture —> quindi appartengono ad un ceto all’interno della società e quindi possono anche prendere decisioni all’interno di essa Comporta un’etica della legge divina —> peccato = inosservanza della legge Propone l’idea della “salvezza” —> metodica condotta di vita, buone opere (etica razionale rispetto allo scopo della salvezza) cosa che non esiste nella dimensione della magia. Il problema del male: magia e religione • La teodicea —> si occupa del problema del male e della sofferenza nel mondo. • Magia e teodicea della fortuna: I sofferenti sono invisi agli spiriti, i fortunati sono protetti dagli spiriti La magia può far acquistare salute e fortuna, ma non dare un senso al mondo La magia vuole alleviare o eliminare la sofferenza del presente • Religione e teodicea razionale della sofferenza: I sofferenti potranno essere salvati Una redenzione è possibile se ci si comporta in un dato modo La sofferenza è causata dall’inosservanza delle regole divine (es. comandamenti) —> la fede può essere messa alla prova La sofferenza, apparentemente priva di senso o ingiusta, è spiegata da un ordine divino “nascosto” (teodicea) La religione vuole rendere accettabile la sofferenza, non eliminarla, come fa la magia (accettabile grazie alla creazione della promessa ultraterrena) Tipi di religione e natura delle credenze • Le prime forme di religiose, sono dimensioni legate all’aspetto magico e sono spesso di tipo totemico, e legati a piccoli gruppi, clan, comunità piccole. E attraverso il totem adorano la loro stessa società. • Una variante possibile di queste prime forme di religiosità è l’animismo —> non caratterizzata dal totem ma dal culto degli antenati, visione sempre magica. Le persone credono che dietro gli uomini, le cose, i fenomeni ci siano degli spiriti che intervengono attivamente influenzandone il comportamento • Le religioni invece più complesse, possiamo trovare 2 tipi • Religioni cosmocentriche (sono fondate sulla credenza di un’armonia universale ultraterrena come buddismo, induismo, taoismo). Non ci sono figure da adorare come divinità. E credono in più dei. • Religioni teocentriche (sono quelle più recenti), fondate sulla credenza di un Dio unico (cristianesimo, islam, ebraismo) Religioni in Oriente: Cina • Sciamanesimo —> oracoli, culti naturalistici, culto degli antenati dimensione che è rimasta nelle religioni cinesi, al quale poi si è aggiunto il • Confucianesimo (anche se considerata più come una filosofia più che una religione)—> filosofia immanente, pratica, saggezza, rettitudine, pietà filiale. Si riferiva ai burocrati e nasce come una filosofia, un modo di comportarsi dei burocrati. Propone una visione armonica della società, che eviti l’utilizzo della forza e del potere. e non è un caso che si sia affermato in una fase in cui la Cina era continuamente in guerra, e c’era voglia da parte della società di vivere in un sistema armonico e pacifico • Taoismo —> dimensione religiosa tendenzialmente immanente (ingloba ancora dei principi di magia) ma propone anche qua un’etica di vita e di comportamento e di pratiche da attuare nella vita quotidiana. diversamente dal confucianesimo non diventa una religione. • Buddismo —> arriva attraverso l’India e il Tibet • Islam —> che arriva tramite le rotte commerciali delle vie della seta e rimane confinato nelle zone meridionali della Cina. Oggi minoranza degli Uguri Questi sistemi convivono perché sono tutti sistemi cosmocentrici. Religioni in Oriente: Giappone • Shintoismo (la via dei Cami, ovvero spiriti) • Buddismo (ma forma particolare chiamato buddismo zen) che insiste sulla concezione dell’individualità. Che influenzerà sullo sviluppo della modernità in Giappone Shintoismo e sette buddiste convivono in modo armonioso. La predicazione cristiana (attraverso i predicatori portoghesi) incontrò numerose resistenze. Shintoismo e buddismo sono religioni cosmocentriche —> quindi riescono a convivere. Condividono un’attenzione per l’immanenza, il movimento naturale e spontaneo dell’universo Negazione dell’io (caratteristica del buddismo zen) : la soggettività è vuota, l’io esiste solo nella situazionalità (loco-centrismo) —> dipendenza: Amae —> Non c’è nulla nella soggettività, non esiste l’io. esiste solo una proiezione del me, e quel me esiste solo in quella determinata situazione, in un’altra situazione esiste un altro me. E viviamo in una costante dipendenza dagli altri, ciò sminuisce ancora di più la soggettività. Religioni in Oriente: India (caratterizzata da religioni politeiste) -Induismo —> significa religioni dell’India (perchè quando inglesi arrivarono vedevano nelle diverse società diverse divinità) Karma —> significa azione, con il nostro agire noi determiniamo il nostro destino. Le persone stanno nel ciclo del Samsara —> e lo scopo è uscire dal Samsara Nirvana —> scomparire —> ovvero obbiettivo è il nirvana ovvero il non rinascere, lo scomparire e smettere di girare nel Samsara. Come fare? bisogna seguire il Dharma (ritualità). Religioni in Oriente: Islam Ultimo dei monoteismi —> si sviluppa in un contesto dve c’erano influenze dell’ebraismo e del cristianesimo dove però c’erano delle forme di spiritualità originale legate alla magia. Inslam si impone come credenza in uno spirito supremo unico. Alcuni elementi sono stati ripresi dalla cristianità e dall’ebraismo (angeli, predestinazione, paradiso, compassione verso i bisognosi) Ciò accade nel 600 d.C —> ed impone nuove visioni in maniera anche molto rapida. Non lascia un clero —> l’imam è guida alla preghiera 5 pilastri della fede (professione di fede, preghiera, elemosina, pellegrinaggio, digiuno) Jihad —> fare uno sforzo gradito a Dio. Maometto come “sigillo dei profeti” —> essendo l’ultimo è l’unico che dice la verità 3 MODULO 5/06/2017 FOCUS SULL’IRAN Famiglia Qajar (1795-1925) Per 150 continuità dinastica —> ciò produce sicurezza negli Iraniani riuscendo a mantenere una loro dipendenza ma si rendono conto che l’occidente sia molto forte e quindi devo sviluppare relazioni con l’occidente. Furono fatte quindi timide riforme. Ma gli Ulama avevano una visione critica. Essi erano sciiti (il leader della comunità religiosa deve essere anche il leader della società). Abbiamo una monarchia molto potente ma gli Ulema stanno prendendo molto potere. Metà 800 —> Gran Bretagna e Russia si contendono il paese. Non invadono militarmente ma con le merci, e qua ancora una volta si oppongono gli Ulema che si alleano con la classe mercantile Iraniana, formando una forte alleanza. 800 —> Iran prove di rivoluzione —> COME? Iraniano da in concessione i campi del tabacco a un occidentale, Questo veniva visto come un’invasione da parte degli occidentali strategica e non violenta quindi i religiosi potenti convincono le donne a fare una protesta contro questa cosa. E questo provoca un capovolgimento della situazione, opponendosi alla volontà del sovrano. FRA 1905/06 —> CONCESSIONE DELLA COSTITUZIONE Gli occidentali portano le scuola in Iran —> riservate a quelle persone non musulmane. Erano scuole laiche o religiose, ed il clero musulmano si oppone a questa entrata di istituti di istruzione non musulmana. I Russi in questi anni, portano il socialismo -Ingerenza straniera —> dove gli Iraniani non solo clero, sono molto sensibili • Ritardo nella modernizzazione —> dovuta dall’opposizione del clero sciita che ha paura che modernizzazione = occidentalizzazione e da parte del sovrano. • Vicinanza transcaucasica (socialismo, comunismo) • Ruolo bazar (in gran parte musulmani) • Ruolo Ulama sciiti 1900 in Iran guerrieri-con due spade esperti in artimarziali, sempre meno necessari per la pace che dopo il 600 diventano burocrati, insegnanti ecc-, I contadini, artigiani giapponesi, mercanti. -Livello educativo: nel 1840 la maggior parte dei giapponesi sapevano leggere e scrivere per la presenza di scuole nei villaggi e dei templi buddhisti giapponesi. I samurai sono I più istruiti perchè diventano burocrati, mercenari- Il Rangaku era lo studio dell'olandese: unica lingua che permetteva di apprendere la scienza e la conoscienza occidentale; metodo di apprendimento scientifico. Ma nel Bakumatsu (anni tra il 1850-1867) la minaccia degli stranieri diventano reali: navi che bombardano le coste giapponesi. Nel 1868 l'imperatore Meiji proclama un editto in 5 voci che • Saranno convocate assemblee (parlamento) con sovrano non assoluto ma ci saranno pubbliche discussioni • Tutte le classi sociali saranno UNITE e OMOGENEE: abolizione classi • Funzionari possono essere eletti: PARTECIPAZIONE DI TUTTI I CITTADINI • Tutto il feudalesimo ABOLITO • La conoscenza sarà ricercata in tutto il mondo: la politica imperiale sarà raffoirzata con la conoscenza di tutto quello che c'è nel mondo 1871-73: Missione Iwakura: visita approfondita dell'Europa e dell'America del Nord. 1878: fondata Università di Tokyo I primi due veri partiti politici nascono nel 1888: Partito Liberale che chiede potere sovrano e una convenzione per scrivere una costituzione, e il più moderato Partito progressista Nuovo sistema fiscale: passaggio da argento a oro. Ci sono movimenti millenaristici: di recupero di tempi antichi e espressione di anomia di nuovo ordine sociale; carestia, siccità e malessere politico sociale convinceva molti ad andare in pellegrinaggio. Nasce industria TESSILE, MECCANICA, e nel settore MINERARIO. Costituzione del parlamento ma debole ancora dal pto di vista democratico. Solo il partito di Hirobumi (presente nella banconota di 1000 yen) - fu 4 volte primo ministro Ci si rende conto che il Giappone è cambiato: paese ricco con esercito forte, questa era la priorità per difendersi da possibili minacce di colonialismo. Nasce coscienza nazionalista e tentano di rivisionare trattati ineguali. Da pto di vista militare iniziano le guerre per dimostrarsi potenti: prima contro la Cina e poi contro la Russia; tutta l'Europa che il Giappone è diventata potenza militare forte che non si può più colonizzare. La compensazione della guerra porta molti soldi; Il Giappone moderno Rapido sviluppo economico che si basa • sull'agricoltura che dal 1600 è stata coltivata BENE • Investimenti nel settore privato, inizialmente lo stato interviene molto • Istruzione, educazione fondamentali anche per la nascita di una coscienza civile (contributi anche da parte dell'Occidente) Concetto di Giappone Concetto di nazione e di stato generato gradualmente nel corso dei secoli, ed in maniera accelerata dopo il 1860. Unicità di lingua, cultura, storia e tradizioni evidenziate da pensatori come Motoori Borinaga durante il periodo Edo Concetto di nipponicità enfatizzata da campo accademico anche da antropologi come Nakane Chie Dicotomie Giappone -Occidentale o Giappone- Ebrei da molti autori giapponesi e non Fascino del Giappone su artisti ed intellettuali nell'800. Per diventare una potenza forte bisognava investire sul commercio o sull'invenzione nuove cose: creazione della conoscenza e suo ruolo nella industrializzazione; ci vuole anche ambizione. Il Giappone non è un'entità unica: -YAMATO-antico giappone -Contatti con Cina e Corea -Contatti con l'Europa E' l'unione di queste tre cose che porta alla CREAZIONE del Giappone moderno. ESTETICA DEL QUOTIDIANO: convivenza etica e estetica in un sistema moderno. Per fare un gruppo è necessario distinguere chi siamo "noi" e chi sono "gli altri": rafforzamento dicotomia che porta a un'importanza del gruppismo. L'abitudine di vivere in gruppo porta alla concezione di diverse dicotomie: OMOTE (facciata) e URA (retro); TATEMAE (quello che faccio vedere) e HONNE (desiderio); SOTO e UCHI Questi estremi sono integrqati nella stessa persona, nello stesso comportamento. Il management giapponese: le moderne tecniche europee sono state impiantata nella base della cultura giapponese. TRE PRINCIPI del management 1 Impiego a vita 2 Remunerazione commisurata agli anni di lavoro 3 Sindacato aziendale che raccoglie gli interessi di tutti I lavoratori dipendenti, ma non diventa così violento da pregiudicare il profitto perchè se l'azienda fallisce, anche il sindacato fallisce. Il confucianesimo è uin'ideologia sociale. I rapporti tra le persone (padre-figlio, lavoratore-dipendente ) sono di origine confuciane.
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