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Evoluzione Società: Ruoli Sociali, Strutture Organiche e Teorie Sociologiche - Prof. Lomba, Dispense di Sociologia

I fenomeni sociali come strumento per comprendere la società complessa e in evoluzione. Ruoli sociali, individuo, società come organismo, solidarietà organica e meccanica, specializzazione del lavoro, teorie sociologiche e la loro evoluzione. Il documento illustra come la società è un sistema organizzato e come l'individuo è una parte integrante di essa.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 30/03/2024

giadacastellani
giadacastellani 🇮🇹

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Scarica Evoluzione Società: Ruoli Sociali, Strutture Organiche e Teorie Sociologiche - Prof. Lomba e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA primo semestre→ esame orale a domande ampie per argomentare: titoli slide o paragrafi FORREST GUMP: esempio da cui iniziare Forrest Gump (Tom Hanks) è un film del 1994 diretto da Robert Zemeckis. Liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Winston Groom del 1986, Forrest Gump tratta dell'intensa vita di un uomo dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma. Forrest Gump racconta che attorno a lui uomo c’è un mondo che non può controllare → media e supporter. Tutti noi siamo inevitabilmente immersi in uno spazio sociale indipendente dalla nostra volontà→ gli altri interpretano i comportamenti sempre secondo la propria prospettiva che è differente dalla nostra. Chi legge attribuisce ai comportamenti spiegazioni sociali a fatti soggettivi→ SOGGETTIVITA’ COLLETTIVIZZATA ↓ sono ragioni diverse che diventano una teoria e cercano di spiegare i comportamenti umani per evitare sorprese Le sorprese sono per l’uomo sgradite in quanto è un essere abitudinario→ cerca una propria routine in un sistema sociale complesso e cerca di non prendere decisioni nuove. L’abitudine è data però da regole sociali che orientano perché l’uomo è l’essere sociale come delle capacità di base che si acquisiscono da modelli interpretativi per relazionarsi. Ogni individuo ha delle regole proprie ma la società ha regole e ragioni sociali collettivizzate. Gli uomini hanno un sistema di valori generalizzati e stereotipati a volte che non ci fanno capire i comportamenti che non corrispondono a queste regole e valori→ chi non rispetta le regole è pazzo → davanti ai comportamenti ci si pone sempre domande per cercare delle buone ragioni per spiegarli e ciò che non comprendiamo lo definiamo MATTO, PAZZIA. Non capire ci mette in imbarazzo e difficoltà ma giustifichiamo il comportamento che gestisce il sistema sociale complesso delle relazioni. Si danno spiegazioni sociali accertate dalla collettività che però si fondano su motivi personali e individuali di base magari diversi. Forrest Gump favorisce un comportamento che unisce ma riesce a romperlo con poco→ si perdono le buone ragioni e regole per restare uniti → no figura del leader che giustifica il nostro modo di agire quindi mancanza di regole→ nasce la violenza. Pone le basi per la sociologia e dà ragioni per studiare → non ci si chiede perchè si fa una cosa ma è la nostra società che ne dà motivi e ragioni→ è cosa pensano gli altri di noi. E’ necessario essere consapevoli di questo e poter decidere autonomamente in una rete densa di relazioni con competenza SOCIOLOGIA: E’ scienza empirica con base scientifica che studia i fenomeni sociali e fornisce strumenti per interpretare e capire le relazioni e costruisce teorie che poi convalida sul campo → verificate e migliorate con metodologia di ricerca empirica. ASSIOMA→ l’uomo vive in un complesso di relazioni date dalla società. ● Ha come oggetto i fenomeni sociali ● E’ uno strumento di comprensione della società complessa e sempre in evoluzione → toglie il velo alle pratiche abitudinarie non spiegate attraverso percorsi interpretativi e crea esperienza che non può essere eliminata→ la consapevolezza ci fa agire e pensare in modo diverso. ↓ se ci poniamo più domande consapevoli che costruiscono la routine ne usciremo in paranoia ma la sociologia permette di iniziare il cambiamento. Le abitudini canalizzate in processi condizionano il modo di vivere. Con le domande si smonta ciò che è stato dato per scontato ma non nega la responsabilità= se ne capisce il motivo 1 La mobilità sociale: lo status Oggi è rapida→ ci si muove in verticale e in orizzontale→ è possibile cambiare status sociale e in passato non era così. ↓ posizione statica della vita nella società. non si faceva nulla per acquistarlo era solo ereditario oggi no, uno può scegliere e cambiare lo status Lo status descrive la società in un sistema piramidale di gerarchia di potere. L’impermeabilità è cambiata e permette la mobilità verticale. Status determinante è rigido nel tempo anche se può essere cambiato in tempi lunghi. Oggi non si negano le differenze ma la società governa le diversità e permette le pari opportunità e dignità → è quindi una SOCIETA’ PIU’ COMPLICATA E MOBILE → politiche di pari opportunità Ogni società è diversa, anche nello spazio non solo nel tempo. L’individuo non può essere ridotto a società e viceversa. Sono diverse dimensioni interconnesse e sottolineano le due parti del contesto in relazione anche se contrastanti. PROCESSO SOCIALIZZAZIONE Abitudine cristallizza la realtà. E’ un insieme di regole del “gioco vita” condivise da tutti → possono essere ibride in alcune situazioni → le parti giocano con diversi ruoli contemporaneamente. Le regole non devono essere solo funzionali all'individuo ma anche alla società. Esse sono fornite al singolo dal momento in cui si entra nella società → passaggio fondamentale da bambino a adulto. Sono insegnate da sempre ma le più significative sono all’inizio= si plasma l’individuo. Sono date da diverse agenzie di socializzazione come: ● Famiglia: primario ● Scuola, lavoro, media: secondario I media digitali non fanno smettere di socializzare, siamo costantemente connessi quindi ci sono più agenzie di socializzazione. Hanno un potere di legittimazione non vanno quindi spiegati, basta che ci sia scritto. La sociologia pone enormi discussioni e dibattiti→ le regole della società sono funzionali? ci rende tutti uguali? Queste regole intercorrono e ostacolano la libertà individuale dell’uomo? E’ vero spesso le regole possono sembrare restrittive per la libertà perché “é se sempre stato così”. Il processo non è rigido nel tempo ma è una negoziazione tra socializzati e socializzatori. Esso permette il cambiamento ed è utile alla vita e ordine comune e quotidiano. Viene definito in relazione alla libertà e come avviene il cambiamento → buone e sane abitudini in conformità alle regole. Diventano tali quando le regole vengono interiorizzate e accettate. ORDINE= problema perchè le modifiche sono complesse da prevedere ma è anche un vantaggio perché permette di prevedere i comportamenti altrui. Socializzazione Tema importante di scontro che sollecita cambiamento ordinato→ paura folle futuro incerto quindi dobbiamo studiare le possibilità per immaginare il futuro. Immaginare il comportamento e interpretare l’altro per capire l’atteggiamento e anticipare e agire. Questo porta spesso all’errore perché è un modello interpretativo diverso. Processo Assumiamo regole per prevedere l’altro. Oggi è difficile perché sempre più dinamico. Prima la generazione era stabilita in 15 anni oggi è in 5 → è un cambiamento radicale non si riescono a convalidare gli strumento per cambiare le regole → porta incertezze e la scommessa per presente è cambiare velocemente gli strumenti sociali per far fronte a un numero sempre maggiore di stimoli che 2 TEORIE DEL CONFLITTO E DEL CONSENSO Le basi della riflessione della società Si comincia a fine 500 ad avere i germi della sociologia attraverso i pensieri filosofici. La riflessione della società si instaura nel vecchio continente senza avere però un nome a questa scienza che alla fine dell’800 diventerà sociologia con Durkheim. E’ il periodo dell’autonomia delle scienze ma in cui la filosofia resta la scienza principe per spiegare il mondo e il funzionamento delle cose. Hobbes: teoria del conflitto E uno scienziato critico, che nasce nel 1588, laureato ad Oxford nel 1608. Nel 1629 inizia ad interessarsi di filosofia → intesa come dei fenomeni naturali e della fisica→ porterà alla fisica delle società, come oggetto di studio. La logica di Hobbes è chiara→ il suo obiettivo è quello di studiare i fenomeni seguendo il principio del moto, seguendo l’idea di una società in costante movimento, è necessario quindi costruire una teoria che segua questa idea di movimento. Oggetto di studio diventa tutto ciò che si muove, dalle relazioni umane al ruolo nella società. Nell’ultima parte della sua vita, gli studi saranno indirizzati agli aspetti appetibili dell’uomo, che caratterizzano il movimento degli attori sociali (individui), che permettono di mantenere relazioni Comincia a studiare l’individuo non in termini speculativi di pensiero su come la società dovrebbe essere, ma in termini empirici e oggettivi, seguendo le relazioni della società in seguito al movimento della società partendo dagli individui. Hobbes ci ricorda come la conoscenza comune sia fattuale→ è basata sull’esperienza sensibile, con cui poi si arriva alla conoscenza scientifica e filosofica che ha come fondamento quell’esperienza e conoscenza comune, ricavata attraverso una complessa rielaborazione. I passaggi che caratterizzano questi movimenti, vanno prima osservati gli eventi in modo empirico e poi elaborati per elaborare una conoscenza diversa. Questo è un grande cambiamento, egli, inizia ad osservare la società in modo diverso, segue il cosiddetto “ordine del conflitto” → gli esseri viventi se lasciati da soli si ammazzano, sono destinati a combattere poiché avendo gli stessi diritti il modo per procurarsi le risorse necessarie per la vita sono disposti a confliggere l’uno con l’altro. Perché l’individuo non si autodistrugga si ha bisogno quindi di un'organizzazione → società che è un sistema organizzativo di legge, che eviti il fattore estremo dell’autodistruzione. Hobbes, è autore di un’opera, intitolata “Il Leviatano”, dove la rappresentazione sociale è fatta da un essere costituito da centinaia di corpi, pezzi di libertà. ↓ Si comincia a parlare di contratto, ovvero un patto → contratto sociale, diviso in due partito: a. pactum societatis → ci si deve mettere d’accordo per stare insieme b. pactum subiectionis→ si delega l’autorità di controllare e di conseguenza bacchettare il nostro “stare insieme” a qualcuno. Questa logica non ha nulla a che fare il diritto naturale alla libertà → lo stato non ha questo diritto naturale, esso è frutto della nostra scelta e della nostra rinuncia a pezzi di libertà, per evitare il massacro si decide di perdere delle quote di libertà affinché qualcuno ci aiuti/costringa a stare assieme in modo pacifico. Ognuno rimane titolare della propria libertà, si arriva solo ad un atto consapevole di rinuncia e di delega al sovrano l'ordine pubblico. L’idea di rinuncia a pezzi di libertà crea contrasti legittimi anche attualmente, ma è alla base della nascita dei primi stati moderni. Lo stato è legittimato perché è carico di deleghe di quote di libertà date dagli uomini che lo hanno scelto. Hobbes parla di filosofia sociale che ha delle basi empiriche e che ha ripercussioni poi nella sociologia. 5 Si inizia a parlare di corpo sociale in riferimento all’immagine del Leviatano → la società viene rappresentata come un grande uomo che contiene tanti piccoli omuncoli (altri uomini). Ancora oggi si parla di corpo sociale dove ciascuno ha le sue funzioni, si iniziano a definire le prime macro categorie delle società → re, nobili, militari, ecclesiastici, uomini cultura, classe media e schiavi/servi. Essi avevano dei ruoli e delle funzioni → base del ruolo sociale. La visione della società che nasce dallo studio della fisica e della meccanica, si costruisce sul organicismo→ la società quindi come un organismo coeso, come un corpo umano complesso, il quale ha bisogno di identificare al suo interno delle funzioni specifiche, con il passare degli anni ci si inizia a chiedere se anche nel corpo sociale esistono delle istituzioni con funzioni specifici che siano funzionali alla sopravvivenza. Da organicismo diventerà funzionalismo per poi passare a strutturalismo→ organizzazione di oggetti come visione unica che prende spunto dalle teorie di Thomas Hobbes. Tutto questo filone con al centro la società intesa come relazione tra individui che promettono una vita possibile insieme. Hobbes ci lascia quello di considerare all'inizio la sociologia come una fisica sociale → si applicano le stesse regole di studio del moto della natura agli oggetti della società. Concetto che viene usato per non spaventare → interpretazione di continuità. Rousseau: teorie del consenso Rousseau è il campione di quelle che verranno chiamate “Teorie del consenso” → l’uomo per sua natura è buono finchè non è contaminato dalla società → è solidaristico, al di fuori di essa va avanti tranquillo, i problemi avvengono dopo.Viene rovesciata la prospettiva. Rousseau è un moralista, molto interessato alla dimensione pedagogica e sociologica. Il ragionamento interessante del 700 è quello di parlare di una conoscenza che non può essere priva di una sua funzione morale→ fine a se stessa non serve a niente. Esso appoggerà il fatto che la conoscenza che genera le tecnologie, è una conoscenza utile → Saint Simon che sottolinea la bontà dell’uomo che cambia quando entra in gioco la società perché nelle società primordiali gli uomini erano dominati da un impulso → Amore di sé che li spingeva a fare degli sforzi per sopravvivere (autoconservazione) e si allea con altri solidalmente con gli altri. Il Buon selvaggio che fonda comunità senza regole, eccetto quella dell’aiuto reciproco che è possibile fino a che porta vantaggio a tutti. I problemi emergono quando queste comunità, iniziano a cambiare la loro forma → diventa una comunità con densità alta in spazi stretti. Ogni pensatore è figlio del suo tempo → siamo nell’illuminismo e Rousseau vede un progressivo svuotamento delle campagne e il nascere delle città. Le città dove tanti individui insieme devono trovare altri modi per procurarsi le risorse, questa costrizione a vivere insieme, porta gli individui a considerare quanto gli altri pensano di loro. Se prima essi erano spinti dall’amore verso se stessi, l’aumento delle relazioni porta all'amor proprio → quel legame che ci porta a paragonarci agli altri, nei confronti dell’altro. L’altro non è più l’alleato, diventa la pietra di paragone della nostra esistenza → dat5o dalla strutturazione della società Questo contratto sociale, per Rousseau nasce da un inganno→ l’amor proprio che spinge gli individui a agire sulla base del confronto, deve portare ad un contratto che nasce per lui sulla spinta dei possidenti → chi ha di più deve costruire delle regole che lo portino a mantenere i possedimenti quindi nasce la proposta del contratto sociale → questo che porta alla nascita dei primi governi e si abbandonano i diritti naturali. Per riuscire a contemplare le esigenze di tutti → gli individui devono decidere di subordinare la propria volontà ad un’entità astratta chiamata popolo (entità omogenea) → rinunciano in parte per volontà generale L’unico modo per scardinare il regime dei potenti, è quello di far sì che esso non sia dato a dei singoli, ma ad una entità massivamente collettiva, ovvero il popolo indipendente classe sociale e possibilità. Per la lettura di Rousseau, i governi devono interpretare e garantire la volontà generale del popolo. Sono visioni che hanno problemi di attualizzazione → esperienze rivoluzionarie. 6 Saint Simon Saint Simon, nasce 1760 e vede le rivoluzioni in atto. Egli prende da Rousseau, la componente pedagogica, discutendo molto sulla necessità di diffondere l’istruzione. Espliciterà la connessione tra tecnologie e tecniche devono essere lo strumento per liberare dal lavoro. ↓ Le sue idee sono molto moderne e preveggenti, comincia a prevedere la rivoluzione industriale, vedendo nell’ ipotetico cambiamento che porterà alla rivoluzione industriale, il cambiamento storico che porterà ai problemi storici indicati dai suoi predecessori. E scettico e critico allo stesso tempo, si trova davanti ad una restaurazione che cancella le idee rivoluzionarie che avevano portato a quelle istanze e speranze-_> soprattutto sui sistemi educativi = scuola nozionistica e funzionale a garantire i ruoli per il funzionamento della società napoleonica. Criticherà molto la chiesa, in particolare la servitù del clero a fare un tipo di educazione strettamente funzionale e garantire il potere della nobiltà, tornata in auge. Parabola di Saint Simon che identifica prospettiva → se la francia perderebbe chi fornisce i bisogni più comuni crollerebbe ma se, al contrario, perdesse il re e i duchi, perfetti e vescovi, il progresso della Francia non cambierebbe. E’ importante per la sociologia perché sottolinea in modo significativo la sfera della conoscenza e dell'istruzione ma anche delle tecnologie. Comte: segretario Saint Simon → POSITIVISMO Compte elabora le teorie di Saint Simon ed è il padre del positivismo, da cui Durkheim definirà la sociologia come scienza empirica, definendola come una disciplina autonoma che usa gli stessi metodi di studio della scienza. Rende visibile, l’idea positivista nata con Saint Simon, è la “Legge dei 3 stadi": 1. Stadio teologico→ Infanzia teologica 2. Stadio Metafisico→ Eventi soprannaturali e astratti slegati dalla religione 3. Stadio Positivo→ Maturità che porta l’uomo a capire le cause degli eventi Partendo da un'infanzia teologica dove le cause di tutto sono soprannaturali e altrove, arrivando ad un'età astratta nella quale gli agenti soprannaturali entrano a far parte della natura, come delle forze intorno alle quali si costruiranno dei corpi di regole interpretative, arrivando allo stadio positivo = la maturità che caratterizza l’uomo, il quale arriverà a considerare i fatti degli oggetti concreti legati tra loro da relazioni di successione e somiglianza, immutabili. Si arriverà a comprendere la natura e le cause dei fenomeni legati alle dimensioni concrete, spiegandogli con leggi immutabili. Ciò che è positivo è: ● Reale: una conoscenza possibile di qualcosa che c’è e esiste. ● Utile: ha uno scopo della società, ha un fine. ● Certo: esiste la certezza della conoscenza → limiti evidenti di campo, ● Preciso: deve seguire una "unità di analisi”. ● Costruttiva: la critica deve essere funzionale alla costruzione Le scienze da questo momento in poi saranno positive. Per Comte la scienza ultima sarà la sociologia→ mandato di attuare la riorganizzazione sociale, sulle basi del sapere positivo acquisito. Si va oltre alle teorie del consenso e del conflitto (Hobbes e Rousseau) che sono sue considerazioni oppositive ma sono due filoni di approfondimento e creano delle metodologie (Saint Simon e Comte) che vanno a convergere su Durkheim nella creazione della sociologia con l'idea di essere la scienza di pensare la riorganizzazione della società sul positivismo. Fisica sociale che può statica (ordine) e dinamica (progresso) e questo porrà interrogativi alla sociologia. 7 L’uno non cancella l’altro, non ci sono fratture ⇨ L'individuo funziona al successo della società oppure las società che dipende dall’agire dell’individuo che si organizza liberamente. Ci sono delle nette prevalenze a seconda di una o dell’altra teoria. Durkheim è fondamentale per l’affermazione scientifica della sociologia, in coerenza con Comte → sociologia è una scienza empirica→ società non è una struttura teorica ma è il frutto di eventi che vanno studiati con strumenti delle scienze naturali (descrizione, osservazione e percepito, non solo pensato). Grande salto dell’800-900 con il positivismo. Dall’osservazione sul campo, il pensiero comincia a elaborare teorie che servono a mettere in relazione gli oggetti che si osservano per ricavarne delle ragioni e delle motivazioni che spiegano le situazioni e del loro perchè. Dopo sul campo controllo che le ragioni, per essere scientifiche, siano generali e valide sui campioni osservati. Nel descrivere la società è necessario riconnettere il pensiero all'osservazione empirica e per arrivare a questo si passa per il mistero della fede alla metafisica. INDIVIDUO E SOCIETA’ Questa dicotomia individua nella società la sua risoluzione → L’individuo è per natura cattivo perché è portatore di interessi personali. E’la società che garantisce una forma d’ordine che non è disgiunta al cambiamento (non è statico). ↪ è armonia e dipende cultura ↳ non è una speranza ma è frutto dell’osservazione e va considerato. Per Durkheim questo è fonte di ordine e controllo del cambiamento e di ordine sociale e spirituale che garantisce la possibilità di relazionarsi e favorisce la solidarietà e l’altruismo→ SOCIETA’. Di natura la società è buona nei confronti di un individuo che altrimenti da solo è cattivo. LA SOCIETA’ E’ MORALMENTE SUPERIORE ALL’INDIVIDUO. e deve essere un valore morale nei confronti dell’individuo⇒ ideologia base di Durkheim detta opzione di fondo→ affermazione socio-logistica. Durkheim cerca di dare ragioni col metodo scientifico a questa ideologia⇒ base fondamentale di diversificazione dalla fede o dall’orientamento ideologico. E’ una scienza che riconosce in sé dei limiti. Altrimenti diventa scientismo e oltre a quei limiti trova spazio la fede che non è spiegabile. Due solidarietà sociali L’altruismo è una dimensione importante → azione che noi esprimiamo nella relazione in termini di solidarietà. Perché ci si aiuta? Riprendendo le dimensioni e caratteri di organicismo, olicismo, strutturalismo e funzionalismo (4 basi) → essi si implicano nella visione di Durkheim e a seconda si può sottolineare l’uno o l’altro ma di fondo stiamo parlando di una società come: organicismo→ che per necessità deve vivere tutto insieme e con una prospettiva olistica → va vista nel suo insieme non nelle parti → l’individuo è interessante per il ruolo che svolge nel risultato complessivo di società. Le parti esistono in termini di utilità e funzionalità in relazione. Gli oggetti sociali stanno in relazione tra di loro e la solidarietà ha della caratteristiche che rimandano ai due tipi: MECCANICA E ORGANICA. Esiste un passaggio tra queste due che coincide con il passaggio tra società premoderna e moderna → la società è più complessa e urbana →fatta di relazioni dense e organiche sono prodotte da funzioni diverse che insieme ottengono risultati e rispondono a bisogni diversi. Questa osservazione dei cambiamenti è il motore di iniziazione e idealizzazione da parte del sociologo. La specializzazione → Lavori differenti è fondamentale e cambia il sistema di regole. Prima tutti potevano fare tutto → gruppetti autonomi senza entrare in relazione con gli altri, ora con la nuova società le piccole comunità date dalle competenze e conoscenze, entrano in relazione con altre per necessità di sopravvivenza. Non è più un incastro semplice di persone e ingranaggi ma si sta in relazione perchè il prodotto che ne risulta è utile a tutti → l’interconnessione tra le funzioni sono fondamentali. 10 SOLIDARIETÀ ORGANICA (con riv. industriale) SOLIDARIETÀ MECCANICA (passato) Societa complesse→ industriale Società semplici→ clan e società primitive Per differenziazione→ analogia con organi Per somiglianza→ valori e cultura del sacro Specializzazione del lavoro No divisioni del lavoro Possibilità di differenziarsi Massima uguaglianza e indifferenziazione Diritto restitutivo Diritto repressivo Durkheim si avvicina allo studio del diritto e si chiede a cosa servono le leggi in una società → servono a mantenere l’ordine e aiutano a capire le caratteristiche della società. Il diritto obbliga tutti a fare quello che devono fare → non permette devianza e reprimo solamente i comportamenti non conformi. Il problema è ricondurre alla specializzazione e coerenza di cosa mi aspetto coerentemente dall’agire. Va restituita la capacità dell’effetto e del risultato. Se quel comportamento mi porta al medesimo risultato per una strada differente non lo reprimo → permette di scoprire e considerare il cambiamento, la novità. Non bisogna sempre seguire quel comportamento se un altro evita conflitto e efficacia in termini di tempo anche⇒ è una forma di flessibilità permette di considerare quindi l’ordine di idee e incorporare il mutamento. La solidarietà organica e meccanica ha effetti diversi rispetto alla dimensione di libertà → poco interesse di Durkheim → è necessario tenere l’obiettivo per non far crollare la società. Non considera gli individui ma i comportamenti → i ruoli delle categorie che rappresentano e che trascende dall’individualità che si aspetta un comportamento coerente con il ruolo ricoperto = lettura funzionalista. Per sopravvivenza del ruolo deve esserci una funzione positiva del mantenimento della società. Si innescano problemi tra volontà della società e individuale… Per essere funzionale è necessario che ci sia un apparato normativo → è necessario avere delle regole coerenti a garantire la continuità del ruolo per fare ciò che la società si aspetta e necessita⇒ socializzazione efficace. Compito delle istituzioni. La coscienza collettiva Come ciascuno ha la propria personale anche la società ne deve avere una condivisa → valori, fondamenti e motivazioni. Tale coscienza rende la società coesa se la coscienza è efficace. Essa deve essere condivisa dalla maggior parte dei componenti. All’interno della coscienza collettiva si fonda la missione condivisa da tutti → quella che comunemente noi chiamiamo CULTURA. La cultura in sociologia è un serbatoio di valori, credenze e comportamenti oltre che modi di fare che sono proprio di una determinata società⇒ questa cultura si è frammentata inizia proprio con la divisione dei lavori e la specializzazione. Oggi è sempre meno omogenea e si parla di subculture. Ogni organizzazione definisce le sue regole e c'è una relazione tra regole formali e la cultura → per i sociologi è profondo il legame tra diritto e società. Il diritto e le regole dovrebbe essere il meccanismo che permette di tutelare i valori che condividiamo per preservare la vita → valore principale che impone di regolare le situazioni prima che accadano. Ogni norma si giustifica perché serve per preservare e affermare un valore specifico della società che l'ha elaborata. I sistemi organizzativi entrano in crisi se la coscienza collettiva si frammenta eccessivamente → non si giustificano più le norme = si crede a cose diverse⇒ si modificano le leggi. C’è una distanza tra ciò che è degno di senso e ciò che riteniamo importante. Esempio significativo è il il LINGUAGGIO che risponde a delle regole che si modificano nel tempo ⇒cambia significativamente con forme che prima non erano possibili. Cambia la norma che regola la 11 legittimazione di un vocabolo in una relazione, è cambiata la qualità di quest’ultima ed è cambiato anche il peso del ruolo e il valore in quel contesto sociale. Che legittimità hanno le leggi di chiedere il loro rispetti se non sono più fondate su valori condivisi? Domanda su attualità delle norme che determinano la legittimazione e la necessità di un cambiamento ⇒ riflessione difficoltosa e importante sulla cultura della società che si esprime in quel momento e quali sono i valori caratteristici. Per Durkheim la giustificazione si trova ancora una volta nella società→ valore supremo che deve tutelarsi per quella che è e deve garantire la relazione positiva tra valori di fondo e norme che li implementano e questo può avvenire solo con il processo di socializzazione → insegna le regole del gioco giusto e mi da le buone ragioni per accettare queste regole. E’ spesso il processo educativo genitoriale → il perché è importante. E’ efficace quando il destinatario ha incorporato il sistema di valori che giustifica il sistema di regole → le buone ragioni per cui le regole devono restare quelle. Questo è il successo che garantisce la supremazia della società così buona. Il problema dell’anomia= mancanza di norme Tanto più efficace è il processo di socializzazione → tanto più noi senza regole non viviamo più. La questione dell’assenza di regole è centrale perché senza regole manca l’ordine ed esplode l’incertezza che non riusciamo a governare che per il tempo di Durkheim era lontano, emerge 40 anni fa. Non riuscire a interpretare la situazione non si domina l’incertezza e non si sa cosa fare, mancano delle regole cognitive e interpretative⇒ senso di smarrimento e niente regole di tipo giuridico, morali e senza obblighi che in realtà aiutano tantissimo. Le regole sono definite dalle istituzioni→ sono linee guida d’azione in una determinata situazione con delle relazioni che gli attori si aspettano. Si riconoscono le situazioni e ci sono linee guida che spazzano l’incertezza e si avvia una procedura definita⇒ nel ruolo non c’è incertezza e non c’è paura. Se non c’è una forma di contenimento dell’incertezza → suicidio. Fanno paura i confini cognitivi che vengono a mancare e il fatto di poter bloccare un pensiero altrimenti esplode → si rimugina eccessivamente e si va oltre = ci si perde nel nulla. La società è buona perché propone un sistema di regole e si propone come autorità morale in grado di porci delle regole in ogni contesto. Quando la complessità aumenta ha un effetto domino → non sono chiari gli effetti di un oggetto che diventa imprevedibile in altre relazioni⇒ risultato: moltiplicarsi di regole e preoccupazione nei confronti di chi si orienta sempre. Durkheim sostiene che la divisione del lavoro intesa come divisione tra proprietà e lavoro va mantenuta ma è necessario avere delle regole e adeguati rapporti tra individui con funzioni diverse→ devono essere al di sopra degli individui e avere su di loro un'autorità e una forza vincolante. ⇳ Questa anomia e le conseguenti considerazioni nascono dalle teorie marxiane ma ne sono in contrapposizione → rapporto problematico tra macchine e individui, tra capitale e lavoro, sfruttamento e alienazione. Marx diceva l’alienazione si supera abolendo la proprietà privata dei mezzi di produzione e di conseguenza non si è più proprietari del risultato del proprio lavoro⇒ si ha perdita di significato del lavoro che non si misura sul prodotto ma sulla ripetibilità meccanica dell’atto → processo morale che porta alla rottura con il sistema di regole fino a perderle → suicidio anomico = chiave di lettura per sapere perchè è importante la regola. Durkheim ha elaborato questo analizzando le possibili ragioni dell’elevato tasso di suicidi nel suo periodo. Nasce dall’idea dell'importanza delle regole che garantiscono prevedibilità, dall’idea che il ruolo è un esempio e che un fenomeno sociale dei suicidi sempre maggiori in una società che sembra funzionare meglio di prima ma che è conseguenza del suo essere frammentata e complessa⇒ la società perde la capacità di definire regole e l’individuo di comprendere perchè sta li⇒ perde ruolo e senso sociale e la sua unità biologica non ha più senso per la società e se stesso. 12 MAX WEBER Scienza sociologica dalle tradizioni ad oggi, 2°protagonista che contrapponiamo per questione didattica a Durkheim Max Weber è dello stesso periodo storico di Durkheim ma è di orgine tedesca (non al confine) → crescita delle scienze e cambiamento della società ed è necessario capire verso dove va questo cambiamento e che tipo di ordine di governo necessita. I fenomeni esterni spingono quindi gli individui a riflettere. 1903 diventa direttore dell’Archivio di scienze sociali e politiche sociali che nasce testimoniando la spinta della scienza verso la sociologia. La sua riflessione è contenuta nel volume Etica protestante e spirito del capitalismo che inquadra un processo che definisce tipico dell’occidente → capitalismo attraverso la possibilità di un'etica religiosa coerente. Morì di spagnola nel 1920. Weber è un sociologo, uno storico, un politologo → tipo intreccio studioso-scienziato che rielabora in maniera specifica gli stimoli diversi incrociandoli in maniera propositiva L'INDIVIDUALISMO La sua sociologia si distingue dall’approccio organicista e strutturalista di Durkheim ⇨ il suo punto di riflessione centrale è che l’oggettività non è portatrice di ordine: il mondo è oggettivamente caotico, dentro agli oggetti della realtà che osserviamo non c’è nulla di coerente o che contenga una spiegazione ⇨ Comprendiamo il gli oggetti che abbiamo davanti caotici nel momento in cui attribuiamo come individui mettiamo in atto un processo di interpretazione per spiegare ciò che accade. Tale spiegazione non è dentro l’oggetto e neanche dentro il processo ⇨ è dentro i valori dell’osservatore che sono individuali e soggettivi e storicamente individuati ↓ E’ la mia personalità, la condivisione di un periodo storico e di un processo di socializzazione che riempie l’individuo e gli permette di interpretare. La realtà oggettiva è caotica → non c’è ordine nel mondo e di conseguenza anche il modo di osservarla e di interpretarla è ciò che fonda la conoscenza → per lui dipende da una scelta di valori che non è oggettiva, al di fuori ma è ciò che ho scelto quindi strettamente soggettivo. Weber mette al centro della sua proposta mitologica il ricercatore→ l’individuo è scienziato chiamato a mettersi in gioco, a interpretare sulla base dei propri valori e della propria conoscenza poiché lui stesso che è portatore di tali cose. La realtà che egli osserva è il frutto di una mediazione culturale ma l’interpretazione individuale non toglie però l’oggettività, non tutte le opinioni sono legittimate→ resta la base della scienza che deve essere verificata e salvare il processo scientifico → l’interpretazione che fonda la conoscenza è frutto di un processo di valutazione ma solo di competenze che possono variare al variare dei valori interpretativi (tra soggetti o cambiando opinione personale) ⇓ la mia conoscenza non mi porterà quindi al positivismo, alle scienze naturali, a regole fisse e deterministiche→ non sarà valutativa rispetto al giusto/sbagliato ma cambia a seconda dei valori dichiarati quindi può portare solo a regole probabilistiche→ processo secondo il contesto che è discusso soprattutto dalla filosofia della scienza e di modalità che elabora nel corso del tempo in vari testi (Etica protestante e spirito capitalistico). Il discorso di Weber tiene come costante questa dimensione ed è fortemente legato allo studio dei processi razionali e alla sua dimensione→ perché fa comprendere agli altri il modo in cui stai pensando. Processo razionale di interpretazione e conoscenza è auto-evidente = se ne seguo i passi possono arrivare ad una conclusione. 15 PAROLE CHIAVE: razionalità e capitalismo Lo studio dell’idea centrale di Weber di razionalità passa quindi attraverso alcune parole chiave: ● capitalismo→ attività organizzativa ai fini del guadagno = razionalità che si esprime in un calcolo personale per massimizzare il proprio guadagno e raggiungere il suo max livello ⇨ prende come oggetto di studio libri contabili → comprensibile a tutti quelli che hanno le medesime competenze nell'esposizione razionale dei conti. ● razionalità→ Lo studio del suo processo fa capire le temperie per le quali il capitalismo si afferma anche in discussione con il marxismo. Esistono forme diverse: ○ razionalità formale (agire economico) → legata al calcolo tecnico che permette di seguire un percorso esplicito e condivisibile tutti ⇨ c’è una relazione tecnica. Non spiega tutte le scelte e i percorsi ○ razionalità materiale → il valore delle esigenze etiche, politiche, edonistiche indipendentemente dai sacrifici fatti per avere massima efficienza dei mezzi Gli individui hanno razionalità differenti che possono portare a vedere lo stesso gesto o azione in modo diverso (ciò che è razionale per te può non esserlo per me. La razionalità che si misura nella consapevolezza che l’uomo ha di raggiungere il controllo della realtà → dare senso all’azione che compio, spiego a me stessa la situazione e di conseguenza agisco in modo coerente perché noi stessi abbiamo bisogno di comprendere con un processo razionale la situazione che viviamo per agire strategicamente altrimenti abbiamo una realtà caotica che non governiamo. ⇳ La razionalità diventa una capacità cognitiva che permette il governo della realtà caotica da parte dell’attore che ci è dentro. PAROLE CHIAVE: classi e ceti sociali Questa ideologia, all’antipodo con Durkheim si confronta con Marx in particolare. Egli propone una classificazione diverse delle classi marxiste che era distinte e legate a seconda di una base di possibilità economiche → classi come insiemi di individui coerenti economicamente parlando ⇨ che si spiega con la razionalità formale. Weber propone un cambio di prospettiva: capire il comportamento di spesa→ la gente non spende in maniera coerente con quello che ha → spende in maniera coerente alla propria voglia di essere e apparire. Esistono gruppi di individui omogenei per il tipo di spesa che esprimono ⇨ non sono più classi ⇨ razionalità economica di ideologia che fanno capire gli indirizzi di spesa ↳ cetizzazione della società→ il ceto mette in comune le persone che hanno lo stesso stile di vita che si fonda sulla capacità di spesa ⇨ concetto moderno che ha la ragione allora nella necessità e possibilità di esprimere comportamenti con forme di razionalità diversa Evidenze di una scelta forte che Weber fa → mettere al centro individuo e il suo agire sociale ⇨ individuo artefice e di aver individuato nell’articolata specificità la linea interpretativa di spiegare l’agire. ORDINE E SCIENZA La scienza aiuta a mettere ordine nelle cose che è soggettiva→ l’organizzazione non è trasversalmente riconoscibile perchè possiamo non condividere i criteri d’ordine ma solo la realtà e la situazione. Le cose oggettive che riempiono la realtà vengono ordinate a seconda della conoscenza personale che giustifica le scelte che diventano condivise. Weber sottolinea tale funzione della scienza che NON è positiva perché l'ordine non sta dentro le cose (Durkheim) → esclude la dimensione soggettiva del ricercatore. ConWeber la scienza diventa probabilistica→ dipende dalla logica che si usa per spiegare il fenomeno e mette a fuoco l’agire individuale nella società che non è al centro. La struttura non determina il modo in cui si agisce, ci sono attori sociali che interpretano con libertà i modi di agire. Non c’è un giusto e uno sbagliato. Ci sono più possibilità. 16 SOCIOLOGIA DELL’AGIRE SOCIALE Non basta studiare i comportamenti individuali escludendo i legami che si instaurano allo società → comportamenti individuali connessi che crea dei fenomeni sociali che per lui sono originati dall’agire interconnesso individuale. Per questo l’individualismo è anche detto sociologia dell’agire sociale. La società dà degli orientamenti materiali e nessuno è costretto a agire in un determinato modo. La sociologia deve dare la possibilità di intendere attraverso un processo di interpretazione→ l’individuo è autodiretto che si organizza rispondendo alle proprie caratteristiche e valori. Interpretazione differente del processo socializzazione con una certa libertà individuale. La logica causa- effetto resta perché è scienza ed è fondamentale. L’agire sociale non è l’agire generale che è risposta ad uno stimolo o comportamento automatico. Ha delle caratteristiche: ➢ senso soggettivo→ l’attore che agisce si da un senso a quello che sta facendo, lo sa spiegare. Magari non immediatamente e faticoso ma nasce sempre da un atteggiamento consapevole→ ci sono delle buone ragioni. Nel momento in cui agisco non tengo in considerazione le cose intorno a me ma mi muovo in mezzo alle cose tenendo conto. Ordinare con un percorso d’azione soggettiva alla realtà caotica; ➢ interconnessione→ tengo conto degli altri nella stessa situazione e costituisce una connessione → forniamo dei feedback o lo provochiamo, è necessario per comunicare che è un'intesa di partecipazione ➢ concreto e osservabile→ non è frutto del pensiero→ essendo una scienza si può verificare e comprendere. Il sociologo studia questo tipo di agire non altro. TIPOLOGIE DELL’AGIRE SOCIALE Modo classico di definire la scienza → leggi che organizzano e spiegano la complessità che evidenziano delle tipologie con caratteristiche che identificano ⇨ etichetta che è applicabile anche in termini sociali e individua dei set di comportamenti per ordinare e organizzare l’agire secondo delle caratteristiche→ attraverso un vettore che è la razionalità→ rapporto tra scopo e mezzi usati. Viene creata una scala da minore a maggiore che lo distingue da altri. Sono archetipi: 1. Il massimo della razionalità è l’uomo economico→ massimizzare il vantaggio dell’azione, guadagnare il massimo rendendo le azioni affini ed efficacia. I mezzi e i fini sono strettamente collegati. E’ perfettamente razionale rispetto allo scopo. 2. Agire rispetto alla consapevolezza dello scopo ma usa in modo razionale gli strumenti rispetto al valore→ razionalità adeguata a obiettivo e valore, livello un po’ più basso. 3. Reagire ed agire in modo razionale rispetto alle emozioni e ai sentimenti → agire affettivo che giustifica i comportamenti con delle motivazioni complicate da dare 4. Agire rispetto alla cultura (serbatoio caratteristico con valori e comportamenti) → razionalità che rimanda a valori propri della tradizione. Non è l’agire automatico e oggettivo perché rimanda al dare per scontato i motivi che comportano quell’azione. Metto in piedi la routine che ho imparato dall’insegnamento e non incorpora l’automatismo che un agire generale (minimo razionalità) Tra questa continuità individua tali categorie ideali che in realtà non ci sono in modo puro→ davanti alle situazioni si una una priorità perchè individuo negozia con i suoi valori. Si aggregano queste categorie. E’ utile sul piano empirico che fa riferimento al singolo attore sociale a cui bisogna capire il motivo razionale a cui ha risposto nell’agire sociale. Hanno delle domande dirette ed empiriche che non sono pratiche come quelle di Durkheim → qual è la razionalità che interviene dell’agire. Se non comprendiamo la razionalità dell’altro non giustifichiamo l’azione → non ne trovo una spiegazione perchè mancano delle informazioni. Ognuno ha delle buone ragioni che tu non capisci le sue buone ragioni quindi la razionalità che l’ha guidato che non è detto sia la migliore ma è una delle possibilità. Sociologia comprendente→ mettersi nei panni dell’altro per spiegare i comportamenti che vuoi spiegare con il processo di interpretazione 17 ELITISTI: un approccio italiano E’ un gruppo di sociologi italiani di cui fanno parte Gaetano Mosca, Roberto Michels e Vilfredo Pareto ↙ ↓ VEDI LIBRO PER LORO → Vilfredo Pareto (1848-1923) E’il più conosciuto di questo trio, ha scritto cose molto pesanti ed è più o meno contemporaneo a Weber e affronta il tema in una prospettiva a lui simile → parte dal presupposto dell’uomo economico = razionalità legata all’impresa e che fa riflettere sulla distinzione tra azioni logiche e non logiche: ● azioni logiche: la più vicina all’agire razionale in relazione allo scopo (Weber) → correlazione stretta il fine e i mezzi a disposizione ● azioni non logiche: non c’è una stretta connessione tra mezzi e fini → la maggior parte delle nostre azioni. Quella di Pareto è una prospettiva weberiana ma molto più radicale→ per lui la razionalità è una caratteristica propria delle azioni logiche ma non necessariamente di tutte, solo di quelle in cui c’è una consapevolezza soggettiva dell’agire ⇨ l’azione è logica perché c’è rapporto tra scopo e mezzi ma è razionale quando c’è consapevolezza individuale dell’agire. Rapporto con Weber è evidente → agire è sociale quando è oggettivo, è un feedback quindi è esterno da noi e osservabile concretamente quando è evidente a noi stessi, aggiunta di Pareto. L’idea degli elitisti in generale è quella di un uomo che è conflittuale e che quindi ha bisogno di essere tenuto in una forma organizzativa→ motivo: le azioni logiche e razionali sono una stretta minoranza. Si agisce logicamente ma non razionalmente = sono sorpreso del risultato. IMPULSI E DERIVAZIONI L’azione logica e razionale è propria dell’uomo economico già definito da W. questo perché abbiamo una serie di impulsi o residui che ci spingono ad agire in un certo modo. Alcuni li identifica: ➢ istinto delle combinazioni→ quando osserviamo la realtà e dobbiamo intraprendere un percorso d’azione facciamo delle similitudini, associamo delle cose e questo per rispondere ad un nostro bisogno interno ma dietro non c’è un'etica o una oggettività valida di tale comparazione ⇨ dimostra il bisogno forte di trovare comunque una soluzione anche se non 20 la sai spiegare, inventa la consapevolezza per agire senza panico. Perdurano nel tempo le combinazioni→ persistenza in aggregato ➢ istinto di manifestazione dei propri sentimenti che sono azioni non logiche ma rispondono ad un bisogno interiore → lui li identifica nei culto ➢ residui in relazione alla società→ gerarchia, solidarietà e altruismo→si è provato negli anni 80 a dimostrare che sia un percorso razionale.funzionale e logico (sociobiologia di Wilson) ➢ residui riguardo l’integrità dell’individuo e delle sue proprietà → possesso ➢ residui sessuali Tutti questi spingono nella maggior parte dei casi a un comportamento che non è razionale. Nasce intorno a questi una narrativa e se viene chiesto di spiegare il comportamento non si sa → risposta è ma si fa così ⇨ la giustificazione dell’azione a tali impulsi viene definita derivazione che sono spiegazioni che sembrano razionali ma non lo sono che mantengono la modalità di azione. Queste vengono messe in relazione con: ● autorità della fonte → forza ● accordo con sentimenti e principi comuni (imitazione) → lo fanno tutti quindi ci sarà una buona ragione ● fabulazione o retorica → no prove verbali ma bellezza nel discorso Pareto dimostra che l’uomo è intrappolato nelle sue spinte irrazionali e emotive che lo soddisfano ma non hanno nessun potere cognitivo nei confronti della realtà → non è legata alla dimensione scientifica e quindi è fallimentare TONNIES E SIMMEL Stesso periodo degli Elitisti perché il periodo storico marchia le teorie, sono gli stessi i problemi e le questioni affrontate dagli diversi autori. Ogni ricerca con risultati alimenta altre teorie. Sottolineano tutte la centralità della scienza e che sono l’esito culturale della rivoluzione industriale che ha cambiato il mondo con tecnologie e conoscenze. Tonnies (1855-1936) Sostiene che i concetti che vanno a spiegare la realtà devono provenire dalla ragione e la scienza procede attraverso creazione di casi fittizi o ideali su dati omogenei creati per spiegare le diversità. Pone alla base l’idea di: ● Gesellschaft = comunità→ insieme di volontà degli individui che sono fortementi coinvolti emotivamente quindi non sono indifferenti. Spesso sono legati da legami di sangue. ● Gemeinschaft = società→ che è cambiata basata sul contratto tra individui (espressione volontà). Si regge su un'utilità concreta che aiuta a scegliere e crea concorrenza. Avvantaggia l'individuo solo attraverso lo scambio fondamentale con altri. Nella società convivono quindi egoismo e individualismo. Distinzione tra volontà essenziale e volontà arbitraria che sceglie quindi delibera⇨ metà strada tra Durkheim e Weber. ↳ non gli interessa spiegare come nasce la società ma vuole spiegare perchè intratteniamo certi rapporti di scambio. Simmel (1858-1918) Lavora sullo scambio quindi sullo stesso tema di Tonnies e elaborerà la filosofia del denaro. Contribuisce con una riflessione sulla sociologia→ scienza trasversale rispetto storiografia, antropologia, statistica e psicologia sottolineando le maggiori difficoltà perchè studia l’agire umano che è caratterizzato dall’incertezza dell’autore e 21 dell’attore. L’uomo è un essere complesso con un modo di agire che viene influenzato da innumerevoli forze che impattano su di lui. Va bene il metodo scientifico ma definire delle teorie sociologiche generali sarà un grosso problema → affrontato 50 anni dopo :) SOCIETA’ E SCAMBIO: DIFFERENZA ALLA BASE fondamentale La posizione di Simmel è interessante, pure lui non si pone il problema di come nasce la società ma dice che è un’entità complessa di oggetti che interagiscono e l’interazione è quella che forma delle identità che sono oggettive e autonome → no problema: società nasce da altri pezzi di società o la società nasce dall'agire dei singoli, nota che agiscono e stanno in relazione per produrre cose che stanno in piedi autonomamente → rilevanza oggettiva. Gli uomini scambiano tante cose, non solo scambio di oggetti fisici ma anche emozioni, segni e denaro perchè è un sistema in costante differenza ⇨ scambio permesso da comunicazione e differenza emotiva, affettiva o di bene che è fondamentale e non si sa se tende all’equilibrio o meno. Equilibrio = forma d’ordine che è una questione costantemente aperta in sociologia. Si tende a tale ordine conoscendo le differenze e controllando le disuguaglianze→ testimonianza delle politiche di contrasto. La storia della libertà individuale che è in stretto collegamento con lo scambio → posso scegliere quale prestazione scambiare in cambio retribuzione e quanto più voglio acquistare beni per esempio e tanto più sono libero di organizzare i miei percorsi con strategia decidendo cosa fare → aumenta libertà. LIMITI DEGLI STRUMENTI PER COGLIERE L’ALTRO Le incertezze le ritroviamo nell’introduzione dei limiti della conoscenza e della scienza → abbiamo strumenti sociologici per cogliere l’altro ma non sarà mai nella sua interezza e fa riferimento al ruolo (Durkheim) che sono plurali e sottolinea che un uomo non si esaurisce nella categorie sociali ⇨ ci sono sempre altre caratteristiche dell’intera relazione ⇨ non faccio leggi generali perché non colgo al 100% neanche il singolo individuo → il mio cogliere è costantemente limitato. L’affermazione di una società che sta insieme grazie alla differenziazione richiama il funzionalismo. FILOSOFIA DEL DENARO Approfondisce lo scambio che avviene attraverso il sacrificio di beni utilizzabili se pur preziosa → il valore dello scambio e dell’oggetto scambiato sta nella possibilità e nella misura di rinuncia → il suo costo non è intrinseco o ascritto all’oggetto ma si acquisisce la relazione dello scambio con gli uomini. Oggi questo valore è attribuito al denaro che è un simbolo, uno standard creato con un bene che ha valore proprio per il materiale (metallo, oro e argento) ⇨ costringe a misurare le differenze tra oggetti. C’è bisogno di qualcuno che poi controlla l’equivalenza di valore per mantenere l’ordine → nascono le istituzioni bancarie e le leggi. Firma di garanzia del valore. Cambia lo strumento di pagamento introdotti e portati avanti da comportamenti imitativi. 22 L'individuo è il protagonista che scambia simboli discutibili che però sono sedimentati→ le routine sono cambiabili. Sottolinea come la società ha una sua autonomia come il linguaggio che l’individuo può cambiare nei significati e nelle strutture. Il linguaggio è fermo ma si può intervenire con l’accordo tra soggetti. Anche la società è così → ha regole di interazione e che sono frutto di un accordo modificabile. E’ forte la centralità dell’individuo nel costruire la società che ha un’intenzione diversa e individuale ma emerge la diversità dell’interpretazione Con Blumer siamo ai tempi in cui le teorie della propaganda stanno entrando in crisi → non è più solo una questione di stimolo ma è una questione di interpretazione. La mia relazione che si basa su simboli richiede un livello interpretativo → reazione e azione reattiva di scontro. L’interazione che sottolinea la dimensione simbolica non può fare a meno della interpretazione che secondo Blumer ha a che fare con le ragioni per cui interagisco → individuo non è obbligato ha sempre una sua intenzionalità che sono diverse e quando sono diverse ed emergono praticamente nella diversa modalità interpretativa. La cosa difficile è fare corrispondere dalla decodifica della realtà osservata una lettura con un codice scientifico e l’intenzione è difficile associarla ad una interpretazione INTERPRETARE PER INTERAGIRE INTERAZIONE SIMBOLICA = STIMOLO → INTERPRETAZIONE→ RISPOSTA D’AZIONE E’ importante e sottolinea Blumer il tema che nelle nostre relazioni e interazioni si fondano sull’interpretazione delle intenzioni dell’altro→ cerchiamo di capire l’altro e sulla base di questo cominciamo a sviluppare il processo relazionale con noi (cosa vuole da me?) e spesso noi diamo per scontato l'interpretazione perché viviamo di stereotipi e procedure fisse e sicure. Questo è ciò che ci distingue dalle macchine → ci rendiamo conto delle procedure ma non le eliminiamo nella realtà complessa. Interpretazione è fondamentale e sedimentata in pratiche che si danno per scontate → routine automatiche su stimoli competenti esterni e sottolinea la capacità di mettere in crisi con competenza le cose automatiche → essere in grado di individuare quando è necessario mettere in crisi le nostre abitudini Olism funzionalistic: eredit ann 30 Stagione della sociologia americana che ha contribuito molto → spirito americano vede nella sociologia uno strumento per governare ⇨ cercare di comprendere con le teorie quello che accade per orientarsi meglio. E’ la stagione degli anni 30 che eredita l’olismo funzionalistico e va avanti fino agli anni 60. E’ molto ancorato ancora alla scienza di primo 900 = la grande legge o regola definitiva che spiega come funziona il mondo dopo da lì in poi la visione alla grande e incerta si arresta, gli scienziati iniziano ad occuparsi con priorità alle cose vicine poi all’universo → sentimento che nasce dall’impossibilità dimostrata della scienza di spiegare in generale il mondo. Contesto con particolare contributo di Parsons. 25 STRUTTURAL (olismo) -FUNZIONALISMO: TALCOTT PARSONS E’ un rappresentante evidente dell’olismo funzionalismo elaborato da Durkheim e continua su questa strada e ne riprende alcune caratteristiche. Egli nel corso del suoi studi riesce a far evolvere le sue teorie dimostrando in modo efficace se una teoria si disconferma non è un insuccesso ma un’ulteriore sfida per capire l’errore e fare una teoria diversa. I PILASTRI DELL’OLISMO FUNZIONALISMO: Malinowski e Brown Le premesse su cui si fonda la sua teoria olista funzionalista sono di natura sociologica e antropologica: riguardo quest’ultima in particolare importante sono: ● Malinowski che definisce l’individuo come portatore di bisogni individuali ma che la risposta arriva dall’esterno = dalla società prova con istituzioni, organizzazioni e strutture a risolverli con elementi socio-culturali. ● Brown sottolinea come la realtà si complica e questo comporta delle società e delle funzioni meno esclusive → c’è una progressiva convergenza e meno specifiche → si sovrappongono processi e le risposte quindi ci sono più attori coinvolti per sanare un bisogno individuale. L’individuo innesca e la società risponde come struttura. La società che si frammenta maggiormente che si complica, come definito da Durkheim della segmentazione del lavoro, e diventa sempre più reticolate e interconnessa→ si diversifica all’interno. LA STRUTTURA DELL’AGIRE SOCIALE Pardons cerca di capire come si organizza la società e come si struttura l’agire sociale → descritto nel suo libro “la struttura dell’azione sociale, 1937”. L’autore partirà dalla descrizione della situazione = contesto definito da fini e norme che dà all'attore delle condizioni e dei mezzi → strumenti ↓ ↳ modalità d’uso ↳ definite dalla struttura obiettivi dell’attore Individua questi elementi fondamentali per sociologia per studiare situazioni che nella vita sono diverse: devo però individuare un attore che si attiva per raggiungere un obiettivo in uno spazio o contesto definito e che lo condiziona con i mezzi che gli mette a disposizione. Così l’agire è processuale perchè inizia e finisce la situazione in momenti e condizioni diversi → siamo immersi in condizioni temporali e spaziali che mutano Parsons evidenzia la centralità dell’individuo che è un attore che intraprende il percorso consapevole di non essere lì per fare quello che vuole ma si sforza di raggiungere l’obiettivo conformandosi alle norme offerte e che sono previste dal ruolo che si assume ma non si è mai obbligati→ nella massima libertà dell’individuo sono comunque conformisti = il modo migliore e coerente rispetto alle norme perché è comodo e si è sempre fatto così → riprende i principi delle derivazioni di Pareto e di Durkheim che sostiene che le regole sono quelle che obbligano ma possono essere tradite. ⇓ sostiene una forte componente volontaristica ed emerge qui la prospettiva olistica nonostante egli individua un attore sociale che definisce un fine → pensiero prettamente individualista di Weber. Ci si adegua alle norme per raggiungere obiettivi DIFFERENZA TRA INDIVIDUALISMO E OLISMO : intenzione di agire La differenza tra individualismo e olismo sta dell'intenzionalità di agire e la centralità della norma dell’olismo → l’azione è il processo conformità volontaria→ si ha la possibilità di fare qualcosa di diverso ma nel processo di adeguarsi alle norme si esprime la dimensione strutturale della società. Ci si chiede il motivo per cui volontariamente ci si obbliga a rispettare le leggi. 26 Non è il semplice agire che ognuno agisce come vuole ma è quel come vuole che è perfettamente adeguato a quello che la società si aspetta→ risultato coerente con la struttura. La risposta a questa componente olistica sta in alcuni concetti già definiti: ● concetto di status e in particolare ruolo: ○ è centrale ○ ha doppia contingenza ○ è che un insieme di aspettative generate in modelli culturali generalizzati incorporati da bambini che si fondono nella relazione che ci fanno adeguare alle norme date dalle situazioni per raggiungere l’obiettivo ○ garantisce una società stabile che interessa a lui e al filone della sistemica → sistema di astrazione della società che è un’entità complessa con obiettivo di tenere l’equilibrio del sistemi garantiti dai ruoli. ○ fa emergere la strategia del sistema che mette appunto la modalità di agire del volontarismo che diventa il sistema sociale. ● processo di socializzazione che è chiave per Parsons e che permette di incorporare quei modelli culturali generalizzati che stanno nel sistema triangolare che mette in relazione: ○ sistema culturale → dukaniana memoria = serbatoio di conoscenza e modello generalizzato -> livello macro PUNTO DI PARTENZA ○ sistema sociale→ la società legittima le regole all’incontro dei livelli micro e macro ○ sistema personalità → l'individuo è libero e c’è volontarietà di rispettare le norme in modo funzionale e non forzato = interiorizzazione dei modelli culturali con processo di socializzazione e dando per scontata quella situazione decodificata -> livello micro La distanza tra regole e adeguazione personale volontaria è minima. Drammaticamente coerente la visione di Parsons che parte dalla libertà dell’individuo per illuderci e riportare lo stesso individuo alla consapevolezza dell'apparente libertà che non ci permette di capire cosa arriva da altro talmente è interiorizzata e resta funzionale al mantenimento del sistema che come dirà poi Habermas è così bravo da colonizzare intimamente presidiando un comportamento. SCHEMA AGIL: modello generale a cui fare riferimento per studiare l’unità di analisi Fa riferimento alla dimensione scientifica → tentativo di creare una teoria capace di spiegare tutto quello che accade nel mondo facendo attenzione a tararlo e proporzionali all’unità di analisi che però funzionano ugualmente → spiegazione con teoria generale dei sistemi (idea generale anni 60-70) che è l’idea centrale secondo cui l’universo è un aggregato di oggetti simili ma sono complessi e si relaziona con l’esterno. La composizione interessa entro un limite, è importante capire come si relazione 27 La teria sulla devianza Il tema della devianza nasce prima della sociologia → questione importante su cui Merton mette in piedi la tipologia importante: usa una tabella a doppia entrata con: ★ obiettivi → atterriscono dimensione culturale → la cultura mi da gli obiettivi ★ mezzi → messi a disposizione dalla società (istituzioni) → sopravvivenza del sistema complesso che resta invariata Se l’azione dei singoli attori può essere: ● accettata secondo obiettivi/mezzi→ conformità ● rifiutata per obiettivo/mezzi→ rinuncia ● condivisione obiettivi ma non mezzi→ innovazione con mezzi possibili che sono maggiori nel mondo complesso e reticolate attuale ● rifiuto obiettivi ma non i mezzi→ rito Questi danno tutti di gomito alla normalità fino a che non accetto obiettivi e mezzi → rottura del ribelle considerato deviante perché segna la discontinuità. La devianza all’interno della situazione definita e che può essere utile. Ci si comporta diversamente a seconda delle situazioni e con interventi diversi → lavora sulle teorie di medio raggio. Parson autore eccezionale nella sociologia nordamericana che viene criticato si dal suo allievo Merton ma a sua prospettiva è già dentro alla sociologia precedente a loro e ha una visione pragmatica → scienza utile per la società LE CRITICHE ALLO STRUTTURAL FUNZIONALISMO 1. Troppa importanza a problemi di integrazione e ordine→ trascura mutamento sociale e conflitto 2. Ordine interiorizzato → tralasciano il potere coercitivo e repressivo della società 3. Insistenza su uno schema teorico generale a scapito della puntuale analisi storico sociale 4. Visione ideologica conservatrice 5. Non è esplicativo→ suppone l’esistenza di elementi del sistema perché ha definito i presupposti di funzionamento del sistema 30 SOCIOLOGIA CRITICA NORD AMERICANA CONIUGI LYND La ricerca sul campo è sincronica che raccoglie caratteri interessati allo studio su un campione che contiene la stessa varianza→ elementi essenziali caratteristici. Valutare la differenza con meno risorse impiegate. Questo esempio come il censimento ci porta a comprendere come ci siano delle variabili che non si possono controllare nell’analisi della realtà e la ricerca deve essere sempre contenuta in un tempo ristretto per evitare l’avvento di tali variabili. I Lynd cercano di fare indagini che indichino il cambiamento in un tempo determinato, utilizzando lo stesso elemento di rilevazione e lo stesso campione → inventano i Middletown che identifica una tipica cittadina con la media età del paese e hanno studiato la situazione in due anni diversi a distanza di tempo → nasce con l’idea di valutare e studiare i cambiamenti di culto religioso: ● 1929→ economia classicista con struttura rigida che manipola la vita quotidiana delle persone oltre che la vita politica ● 1937→ concentrazione monopolistica del potere economico = polemica con dichiarazione di democrazia Appare evidente il taglio diverso agli inizi della sociologia che in Europa c’è il dibattito Weber/Durkheim, in America usano la sociologia per comprendere la società e creare degli strumenti efficaci di governi. A Middletown emerge che: il sogno americano sis contra con la struttura rigida economica → potere nelle mani di chi totalizza la vita americana a 360°= cittadino standardizzato strutturazione della vita è sottolineata dagli studi successivi = monopolio economico che contrasta con trattative di eguaglianza e democrazia prodotte → scoprono come la sociologia può essere strumento per narrare i cambiamenti e le discontinuità della narrativa fruita dai media e politica per organizzare la vita quotidiana. Questo porta alla nevrosi culturale così in contraddizione → non coerenti: dedicati a principi di uguaglianza e democrazia umanitaria ma sono anche spinti al conflitto del capitalismo per emergere in efficienza → efficienza dell’individualismo e della concorrenza. Il corpo sociale non è in grado di conformarsi agli stimoli diversi→ come si interviene? ruolo che spetta alla politica ma la sociologia evidenzia le criticità che si pongono e vanno rimediare con degli strumenti e decisioni. I sociologi di questo filone sono Rysman e Mills RIESMAN (1909-2022) Studia l’organizzazione della società alla luce della struttura del lavoro del suo tempo. Con il suo testo dal titolo evocativo → follia solitaria (1950) solitudine come luogo in cui siamo tutti insieme in un aggregato fatto di solitudine → individuo fortemente sottomesso alla società burocratizzata e industrializzata in cui la burocrazia è vista come strumento di efficienza dell’industrializzazione. Esito della modernità che era stata sottolineata all’inizio da Durkheim. Egli sottolinea: ● Società tradizionale = potere autocratico orienta la società→ società postmoderna = autodirezione e imprenditorialità determinata dal soggetto ● società fanno tutto per garantire il controllo su individui eterodiretti→ altri che predeterminano i termini Teoria contemporanea a Parsons che parla del successo del funzionalismo dato dalla socializzazione del sistema sociale mitigato dalla nostra non distinzione di tale processo. MILLS (1916-1962) Sottolinea il passaggio critico da auto a etero direzione e gestione. Profonda manipolazione ed eterodirezione data dalla classe media manipolata → alienazione del tempo libero e non simile al proletariato → perchè lavorano senza interesse rispetto al prodotto finale ⇨ definito nell’opera del 31 1951= colletti bianchi . Questa questione riprende il pensiero di Marx riguardo l’alienazione dell’operaio rispetto al lavoro→ l’operaio che non si sente responsabile del prodotto che vede con sguardo disinteressato e non partecipe attivamente e consapevolmente al processo. Il vantaggio della società dominata dai colletti bianchi e all'autodeterminazione sta nello stipendio che è il risultato di un lavoro strumentalizzato. ⇓ Il denaro al centro = critica principale e generale dello sviluppo della società industriale del primo 900. Mills nel caso specifico sottolinea come sia cambiato l’ambiente di lavoro, il che non dovrebbe cambiare il tipo di vestito → cambia la richiesta che viene fatta al lavoratore. Nell’ opera élite al potere sottolinea come per gli elitisti ci sia una classe minoritaria che organizza e domina rendendo gli individui privi di difese morali perché manipolati dall'esterno all’abbandono delle stesse difese in questione. Questa condizione è data da un dato storico da superare. C’è una forte critica da parte di Mills alla democrazia americana con poteri politici, economici e militari orientati al cartello sul mercato. EMPIRISMO CONCRETO Secondo lui e anche Riesman la sociologia potrebbe aiutare se si mette in campo una disciplina capace di studiare scientificamente sul campo e di comprendere le contraddizioni che si creeranno con la teoria dei movimenti sociali che sfociano nel disagio della società e tensioni tra i diversi attori sociali → è compito della sociologia evidenziare le tensioni per fornire le ipotetiche soluzioni politiche→ si va sul campo per trovare soluzioni non teorie. GOULDNER : SOCIOLOGIA DELLA SOCIOLOGIA Storia del pensiero sociologico di cui evidenzia le parti e il fatto che. ● la sociologia nasce nel mondo positivista ● il positivismo nasce all'interno della società che predilige il controllo→ restaurazione e comprensione del cambiamento → il positivismo trova una sociologia che cambia ↳ adotta uno sguardo marxista e nella sua seconda fase cerca di capire la dimensione utilitaristica e funzionalista ha una dimensione sociale che diventa solidaristica ↓ l’utilità può costruire legami positivi nella società frammentata e divisa in classi La sociologia è dialettica→ ogni teoria ha aspetti positivi e negativi, si articola in 4 fasi: 1) positivismo sociologico della restaurazione→ opporsi alla società ricondotta agli egoismi individuali. Resta ai margini a) consenso e interazione non compresi da chi è in conflitto 2) marxismo→ un uomo nel presente sacrificato e sottomesso, con l’obiettivo futuro di una sua realizzazione morale 3) conflitti di classe→ affrontabile per integrazione 4) vieni istituzionalizza → ideologia convergenza Il compito della sociologia è imparare a sottolineare e far emergere gli strumenti sociologici e se non ci riusciamo è perché si è intrappolato nel mainstream e così evidenzia le criticità in cui si è immersi. La realtà non è così come si presenta ma bisogna scovarla dietro le narrazioni e rappresentazioni. La sociologia per i critici deve quindi avere: ● metodo scientifico→ garanzia di guardare con strumenti e criteri validati dalla scienza alla realtà ● impegno del sociologo che deve comprendere ed aiutare la società ma deve sforzarsi di avere uno sguardo nuovo sulla realtà 32 senza una spiegazione sulla metodologia (non ci sono risposte) → il problema di fondo sul superamento della costruzione della società verso il conflitto è IRRISOLTO. La tensione tra determinismo e psicolosimo resta irrisolta → società repressiva ma perchè nessuno fugge? Solo negli anni 80 ci sarà una prima labile risposta con la distinzione: ● TEMPO LIBERO: incombenze del lavoro ma non necessariamente disorganizzato → comportamenti eterodiretti che portano a altri ruoli ● TEMPO LIBERATO: individuo si autodetermina e organizza il proprio tempo 35 FENOMENOLOGIA Studiamo come accadono i fenomeni ovvero come accadono le cose. Ci sono tre esponenti: ● Schutz (1899-1959) ● Berger ● Luckmann SCHUTZ → sociologia moderna europea INFLUENZE Fenomenologia e filosofia di Husserl, siamo in Europa all’inizio del secolo e ci sono molte idee al momento. Anni 40 come elaborazione Sostiene che la scienza studia e spiega il mondo → esiste mondo scientifico ma c’è anche un mondo che esiste indipendentemente da essa, ne sta al di fuori → mondo prescientifico e si pone la domanda si come lo scienziato si colloca rispetto a questi mondo. Mondo prescientifico che in termine di senso come è il dare per scontato che esistono dei fatti singoli che esistono in sé. Riprende affermazione di Pareto nella spiegazione e giustificazioni di fatti indipendenti tra cui sostenendo che esiste in quanto fatto → darlo per scontato. Queste azioni e oggetti però non hanno una relazione con il modo con cui lo descrivo, riconosco e interpreto → no relazione con processo di conoscenza di chi osserva e descrive → conoscenza prescientifica e di senso comune. Le cose non sono così, il mondo ha enorme quantità di possibilità e il fatto è solo una di esse nella sua manifestazione → siamo noi a coglierlo come isolato perché ritagliamo gli spazi della realtà selezionando ed escludendo il resto → obiettivo: definire l'oggetto della conoscenza in linea la propria comprensione e non essere in difficoltà nel definire un percorso di azione perché agire sociale→ che riuscire a spiegare il perché a me stesso (Weber). Il ritaglio da tante possibilità non è un fatto esistente ma è funzionale a darmi la possibilità di comprendere e agire di conseguenza ⇩ Non cogliamo la realtà nella totalità→ cogliamo solo degli aspetti, dei ritagli e questo è ancora più difficile nelle scienze umane perché non si può dare ad una realtà un significato a se stessa come avviene delle scienze fisiche→ nello studio della realtà sociale si studia l’oggetto dei ruoli che si manifestano e hanno delle interpretazioni diverse. Un individuo pensa al comportamento, lo rappresenta e agisce di conseguenza, ↳ il problema delle scienze umane →la realtà è costruita dai soggetti che la vivono interpretandola e modificandola → non ci sono leggi universali di interpretazione del ruolo che diventa imprevedibile. CRITICHE A WEBER Il mondo è intersoggettivo e sociale costruito dai soggetti con le proprie conoscenze ed esperienze: conosco le aspettative e attese che riempiono il ruolo perché l’ho sperimentato→ dalla medesima conoscenza si modifica l’applicazione tra individui e nel tempo con esperienza stessa. Mondo di interazioni = l’individuo agisce in funzione dell’obiettivo e con un senso soggettivo → riceve dei feedback da chi interpreta l’azione → può esserci un fraintendimento perché le ragioni possono essere interpretate e osservate in modo diverso. Ci sono dei fattori di errore che modificano la realtà → gradi di errore: 1. spiego a me stesso le ragioni dell’agire 2. chi osserva e da un feedback all’azione sulla base di cosa ha capito 3. chi studia l'agire da fuori guarda l’interazione → sociologo 36 La vera conoscenza è possibile solo a posteriori→ quando si è osservato lo sviluppo del progetto che sta dietro all’agire. Il senso dell’agire è soggettivo che si comprende con empatia→ capisco nel momento in cui riduco l’esperienza dell’altro alla mia → empaticamente e il “è capitato anche a me” → similitudine e assimilazione che da scontro al senso soggettivo e oggettivo. Il mondo intersoggettivo è preimpostato→ dall’infanzia mi vengono dati dei significati e le conoscenze che arrivano con il processo di socializzazione e tramite tipi ideali a cui siamo educati come parte dell’enciclopedia con cerca di capire il mondo (semiotica). Il ruolo aiuta ad essere operativi in modo coerente alla situazione, al contesto che ho riconosciuto. La realtà (socializzazione) è un insieme preconfezionato di modelli interpretativi e di ruoli che la pre-costituiscono → CRITICA perché la limitano = una tra le tante possibilità ma aiutano a codificarla. TIPIFICAZIONE o TIPIZZAZIONI Viviamo in un mondo fatto di oggetti tipizzati da standard stabili e ripetuti quindi condivisi→ aspettative dell’altro e di una categoria stabile. Sulla base di questo è possibile l’esperienza degli oggetti e delle relazioni => è l’esperienza che costruisce i tipi fino ad essere collettivizzati con processo di socializzazione fino ad essere delle istituzioni. Si parte dai genitori come tipi di persone e poi con l’aumento delle tipizzazioni si aumenta la conoscenza che è data all’educazione che porta ad una conoscenza socialmente distribuita ↓ Sono legate alle esperienze e al momento in cui si assimilano → esperienza e conoscenza più prossima è più forte perché si può verificare. L’impatto si attutisce con il passare del tempo. Viviamo una realtà sociale ambientale→ stesso spazio tempo che crea e influenza la relazione sulla base di una situazione condivisa dai soggetti = si usa subito il pronome NOI incorporando nella descrizione l’altro con consapevolezza della non indifferenza dell’altro.→ permette l’alterità e l’impatto reciproco. PROBLEMI METODOLOGICI Il sociologo deve: ● porsi nella condizione di osservare le situazioni illimitate conoscenza riducendo il margine di errore interpretativo ● riconoscere l’utilità di lavorare per tipi ideali ● riconoscere il problema della scienza sociologica → lavorare sui costrutti di secondo grado→ sua interpretazione di altre interpretazioni di cui costruisce la situazione sociale (tipicità dei comportamenti sociali) ● non rinunciare della conoscenza perché la scienza cerca di generalizzare → ne estraggo dalle interpretazioni le cose di base, i tipi fittizi = omuncoli: invenzioni dei ricercatori che aiutano il processo di conoscenza ma che non esistono nella realtà (riprende Weber e gli archetipi) ● Pone tre postulati per la costruzione dei tipi fittizi: ○ coerenza logica nello sviluppo del pensiero: logica formale che guida il ragionamento; ○ interpretazione la soggettiva → ricercatore interpreta la soggettività di ciascuno con carattere fittizio che però è giustificata dal fatto che alla loro base c’è la relazione con la realtà che osserva → riuscire a spiegare la relazione del tipo e il fatto che studio → MANTENERE BASE SCIENTIFICA; 37 B. massa→ comune l'oggetto dell’interazione ma non ha dei rapporti tra individui. Esempio innesco della paura che si manifesta attraverso incremento di domanda delle informazioni perché incertezza. MOVIMENTI COLLETTIVI vs MOVIMENTI SOCIALI Smelser distingue: ● i movimenti collettivi→ precaria struttura organizzativa, no pianificazione azioni e reazioni orientate al cambiamento ma non in modo profondo ● movimenti sociali→ hanno una strutturazione, una pianificazione con obiettivi di cambiamento del sistema organizzato. Attori collettivi rimandano all’azione al fuori delle regole→ non istituzionalizzata → non fondata da norme e ha come obiettivo modifica della tensione sociale che va ricomposta. CRITICA Tale ricomposizione porta alla divisione tra movimenti collettivi e sociali che viene criticato perché l’azione era legata alla dimensione funzionalista→ ripristinare la funzionalità di sistema e del lavoro che non era più reciprocamente utile = Ripristino ordine. Da qui distingue gli attori collettivi sociali→ mutamenti per riparare la tensione con aspetto attivo verso il cambiamento dei valori ALBERONI: lo stato nascente Introduce dei movimenti collettivi l’idea dello stato nascente→ non alla base di tutti i fenomeni collettivi perché implica tra gli attori una forma di solidarietà e reciprocità→ creazione interazione specifica. Sono diversi i fenomeni, distinzione tra: ● aggregati = similitudine comportamento imitativo per ridurre la dissonanza→ no fusione di coscienza ● gruppo = condivisione ideale e di cambiare i valori (movimenti sociali di Smelser). CRITICA La critica che gli viene fatta è che non dà giudizi di valore→ no necessità dei fenomeni collettivi di introdurre o reintrodurre l’ordine e valori → Non si esprime, è avaluattivo = non ha necessità di distinzione tra valore. Gli impulsi sono un fenomeno collettivo→ anni 60-70 si pensa che la sociologia dovesse dare una spiegazione e giustificazione alle istanze sociali. La sociologia doveva essere concreta ora. touraine: critica al funzionalismo Critica il funzionalismo perché lega la coesione della società ai valori astratti che però non sono condivisi tra tutti ma sono diversi e creano conflittualità→ identità di classe che cristallizza i valori che coesistono e in antitesi l’uno con l’altro. Il funzionalismo sottolinea eccessivamente i comportamenti non istituzionalizzati come per natura siano devianti→ in tale prospettiva il mutamento è possibile solo in termini di riproduzione della società (durkheim) con le stesse caratteristiche del precedente → continuità nel tempo della realtà il più possibile immobile e da il compito alle istituzioni che penalizzano la devianza. Touraine evidenza come non c’è solo riproduzione ma c’è anche la produzione della società→ produce oggetti nuovi e diversi continuando ad esistere in modo coeso. Come succede? La società si produce quando ci sono azioni individuali in rapporto che creano il movimento collettivo che va a modificare le tensioni. La funzione dei movimenti è ridurre la tensione senza necessariamente ripristinare ma l’azione coordinata in cui si condividono obiettivi e valori si coordina e interviene su di essa per produrre una nuova forma con valori diversi. Riprende la dimensione collettiva ma salda l’agire individuale con la dimensione oggettiva→ Boudon e fenomenologia ⇨ Risultato medesimo, metodo simile e ragioni per cui accade diverse 40 JURGEN HABERMAS L’AGIRE COMUNICATIVO: linguaggi com struttur simbolic Sociologia moderna, nasce a Dusseldorf nel 1929. Il suo pensiero e la sua teoria prendono spunto e si orientano con la Scuola di Francoforte e in particolare l’idea di prodotto/industria culturale→ importante perché la sua sociologia si basa sull'idea di comunicazione che è un segno distintivo dell’uomo che sta in relazione. La comunicazione spiega le forme dell’agire→ individuate nel suo libro fondamentale: teoria dell’agire comunicativo (1986). Agiamo in diverse forme ma l’agire comunicativo che contraddistingue è quello a cui dovremmo tendere perché l'individuo ha una capacità di linguaggio che lo differenzia dalle altre specie → riprende la comunicazione come scambio di simboli di Blumer e l’interazionismo simbolico. Il linguaggio è di per sé una struttura simbolica perché è possibile attraverso uno scambio di simboli e rappresentazioni come fulcro della comunicazione = agire simbolicamente → punto di partenza che insiste su una prospettiva che mette insieme: ● individualismo ● sistemico e strutturalista LIBERALISMO INDIVIDUALISTA: l tension tr autonomi sistem Contiene una forte tensione all’autonomia individuale→ compromissione necessaria di sviluppo parallelo tra l’autonomia dell’individuo e la presenza di un sistema. Visione ideologica che tende al liberalismo individualista→ studia la società come un percorso che evidenzia delle tappe verso l'evoluzione del pensiero libero dell'individuo. La società civile si forma per un susseguirsi di tappe che rendono l’individuo sempre più libero di pensare in modo autonomo. Riprende l’idea di rottura della rivoluzione francese e l’idea illuministica di ragione che torna al centro del pensiero di Habermas, riprendendo la critica all’illuminismo che ha fallito il tentativo di liberazione → segue l’importanza del commercio e la libertà dello scambio sviluppando una società intorno alla borghesia che rappresenta la possibilità di libertà e indipendenza dalle sovrastrutture dello Stato/religione. Il percorso di autonomia individuale è fortemente contrastato dall’intervento dello Stato nella regolamentazione dell’economia con lo sviluppo dei monopoli→ riprende i Lynd e gli studi di sociologia nordamericana anni 30 sulla tensione degli individui all'indipendenza e l’economia capitalista. Tra le forze di contrasto,contrappeso negativo all'autonomia oltre ai monopoli, sottolinea il peso dell’industria culturale perché è connessa alla formazione delle opinioni che si formano attraverso la comunicazione dei media e delle strategie d’informazione. La cultura è il risultato di una impresa strategica ed economica al pari di tutte le altre industrie che creano cartelli → tende per interesse economico ad avere controllo sulle opinioni → peggio delle leggi economiche perché rendere meno liberi in modo inconscio ma orientano le opinioni transitate dai media. 41 COMUNICAZIONE E COOPERAZIONE: process d interpretion Punti importanti: A. risultato della comunicazione per l’individuo, lo spinge ad agire cooperativamente motivo per cui sono importanti le ragioni della comunicazione per spiegare l’agire sociale. RiprendeWeber→ sottintende che l’azione è comunicazione nella definizione delle caratteristiche dell’agire sociale (senso soggettivo, osservabile dall’esterno e da feedback che definisce relazione). Azione è comunicazione. Rovescia la prospettiva weberiana: la comunicazione si ha quando si usa il sapere in relazione con altri→ cooperazione= scambiare, l’interazione si ha con l’uso comunicativo delle conoscenze messe in relazione con altri con una relazione per essere. L’agire cooperativo è un agire sociale non isolato. B. Sostiene che la caratteristica dell'individuo è interpretare lo stimolo→ risposta alla comunicazione con forte valenza ermeneutica interpretativa della costruzione della realtà che avviene con la comunicazione attraverso il linguaggio. Presupposti etnometodologia e fenomenologia sociale→ Schutz che definisce il sapere che permette di definire le tipologie con cui si comprende e interpretano le situazioni come province finite di significati. Habermas sottolinea l’aspetto comunicativo con il linguaggio conosciuto sottolineato in precedenza come: a. Blumer e l’interazionismo simbolico frutto di un accordo tra parlanti per quanto riguarda il significato degli oggetti → permettono interazione e scambio perché compresi b. Durkheim che lo individua come una dimensione strutturata che forza l’uomo a definire la realtà → visione sottolineata da alcuni linguisti in quanto il linguaggio permette la struttura e il pensiero del mondo attraverso le parole date → impossibilità di pensiero e descrizione fuori dal codice e dal dizionario quindi limita l'interpretazione della realtà Habermas sottolinea una via di mezzo a queste due correnti di pensiero che ragionano nel linguaggio in se e come esso nasce e costruisce (noi con un accordo oppure dato e assorbito dalla socializzazione), lui si pone sugli oggetti della discussione del linguaggio→ capire di cosa si sta parlando, oggetto attorno al quale costruisco la narrativa perché il linguaggio ha la capacità di di parlare di se stesso. Si può criticare l’uso del linguaggio che non è solo l’uso della penna per scrivere qualcosa di esterno ma è anche qualcosa che sta fuori ma si può usare anche per discutere del linguaggio stesso → anni 80-90 nella scienza arrivano i temi di riflessività e autoriferimento, prima c’era una forte distanza tra l’oggetto di studio e chi studiava. Da questo momento il tema del guardarsi dentro e della riflessione si di se ma sullo strumento che interpreto ponendo anche una critica sul processo stesso di interpretazione. LINGUAGGIO RIFLESSIVO E CRITICA: modalità divers d comunicar Il linguaggio può criticarsi e criticare il modo in cui rappresenta le cose per trovare altre vie per rappresentarle e comunicare in modo diverso ma anche in modo più complesso. Non tutte le comunicazioni sono uguali e di conseguenza le relazioni che si formano sulla forma di comunicazione sono diverse → evidenzia modalità diverse di comunicare evidenziando, partendo dalle diverse ragioni per cui si comunica, la differenza tra: a. comunicare in forma di argomentazione→ se agisce in maniera strumentale ovvero legato alla trasformazione della realtà esterna che ho attorno potendola cambiare. Ottenere un risultato in un certo modo primo passo di un discorso ampio b. comunicare sul mondo in forma di discorso sul mondo→ se agisce in maniera comunicativa che ha come obiettivo la comprensione reciproca dei soggetti nella relazione. Agire comprensibile nella misura in cui è razionale → determina la comprensione e avviene quando si soddisfa delle condizioni, cioè si fanno utili per raggiungere uno scopo che sono di presupposto → riprendere l’agire razionale in base allo scopo di Weber. 42 NIKLAS LUHMANN: la teoria dei sistemi TEORIA GENERALE comemetodologia scientifica trasversale Declina la teoria dei sistemi in riferimento alla teoria generale dei sistemi (TGS) che nasce e viene proposta negli anni 60→ 80. Si offre come una metodologia scientifica non solo sociologica infatti porterà anche alla cibernetica e all'informatica. E’ un approccio metodologico applicabile a una quantità di campi innumerevoli e non confinati in una disciplina con la sola applicazione di un metodo scientifico. La affronta anche Parsons con lo schema AGIL e il concetto di sistema in relazione agli imperativi funzionali necessari alla sopravvivenza e a cui sono necessari dei sottosistemi per l’applicazione → riprende il concetto di segmentazione dei sistemi e in rapporto all’ambiente con cui si relazione. MONDO IN ESPANSIONE E TENSIONE: SISTEMA, AMBIENTE E MONDO Luhmann sottolinea il fatto che un sistema sia sempre in tensione con l’ambiente esterno ad esso → sistema in lotta con altri sistemi e con l’ambiente e il mondo che è al di fuori cosa già presa e analizzata da Parsons. Linea guida = pensa ad un mondo in continua espansione e come una continua offerta di possibilità che si va complicando→ entropia in costante aumento e serve un modo per comprendere e controllare l’espansione disordinata (Weber). La complessità sempre maggiore è un problema e serve uno strumento e delle strategie di adattamento per sopravvivere nel modo che perde il senso dell’orientamento. Approfondisce il rapporto tra soggetto e ambiente e distingue: ● sistema→ individuo come attore sociale e la messa in opera di un ulteriore numero ridotto di possibilità, è un percorso di azione selezionata tra le possibilità; ● ambiente→ situazione = ritaglio di mondo in cui si entra in relazione con parti confinanti e non è condizionata dal mondo intero. E’ un sottoinsieme del mondo e ci sfida e con cui ci si deve misurare nei comportamenti e nei risultati → possibilità offerte. NON CONTROLLIAMO; ● mondo→ insieme delle infinite numero di possibilità moltiplicate dalla complessità; I CONFINI COME NECESSITA’ DI ESISTENZA: l’apprendimento continuo fondamentale Sottolinea l’importanza evidente della tensione tra interno ed esterno → teoria dei sistemi individua ed evidenzia le problematiche relative al confine. Un sistema esiste perché è confinato altrimenti si scioglie nella indeterminatezza. Il confine è nel tempo e nello spazio. Ogni sistema deve riuscire a: ● confinarsi ● differenziarsi: tra sistemi ma anche rispetto all’ambiente in cui sono altrimenti si sciolgono perché non hanno una identità nel mondo complesso. 45 Per Luhmann l’importante in un mondo complesso è continuare ad apprendere→ la conoscenza e l'apprendimento ci permettono di superare i confini e di metterci in contatto con l’esterno attraverso dei segnali di comunicazione → feedback che aumentano la conoscenza ed è fondamentale per la sopravvivenza. Più il mondo e l'ambiente offrono possibilità e più è necessario conoscere quella complessità ed è una cosa difficile → noi abbiamo delle strategie di semplificazione delle complessità→ sorvoliamo con delle vie diverse e riducendo i particolari per decidere un'azione che è necessaria all’ambiente per non essere perdenti. Dobbiamo rispondere alla situazione in modo funzionale. Siamo consapevoli che nel mondo che esplode di possibilità non possiamo fare altro che inseguire la complessità cercando di non ridurla ma se è necessario farlo COMPRESSITA’ MAGGIORE→RIDUZIONE DIFFERENZE E COMPLESSITÀ SISTEMI IN RISPOSTA La complessità crescente diventa interessante per approfondire una serie di aspetti conosciuti: 1) ridurre la complessità riducendo le differenze→ generalizzazione improprie delle caratteristiche delle aspettative comuni date dai ruoli. Si agisce in base ai bisogni e degli interessi. Si deve frammentare la categoria generale in cose specifiche 2) strategia del sistema di complicarsi per rispondere alla complessità dell'ambiente → la complessità riguarda il mondo e i sistemi. Complessità da ridurre lo si fa con la complessità e la frammentazione dei sistemi che si specializzano a rispondere agli interessi, Riprende: a) Parsons e la necessità di ogni sistema di avere almeno altri 4 sottosistemi specifici che possano rispondere ai 4 imperativi = bisogni ed esigenze dettate dall’esterno → Teoria e schema AGIL b) Durkheim che è il primo a parlare di aumento della complessità, di specializzazione e frammentazione per descrivere la storia sociale dell’uomo → Teoria della divisione del lavoro regolamentato e il passaggio da società primitive e modernità → no teoria della complessità ma ne vede gli effetti con l’indicatore della frammentazione del lavoro c) Weber con l'organizzazione che i sistemi come fenomeni sociali, vengono definiti con l’attribuzione del senso e l'interpretazione degli eventi e dei sistemi stessi che hanno delle norme e delle regole per descriverlo RELAZIONI E EQUILIBRIO: riprende Habermas e Parsons I sistemi sono in relazione tra di loro anche se noi semplifichiamo per ottimizzare le relazioni che hanno il compito di mantenere l’equilibrio che viene costantemente alterato dal bombardamento del sistema ambiente dinamico che sfida continuamente. Per quanto riguarda il problema, riprende Habermas,e sostiene che ogni relazione facciamo delle scommesse perché si basano su un’incertezza costituzionale→ per la prima entriamo in relazione con altri sistemi portando aspettative senza conoscere le aspettative altrui = non c’è conoscenza reciproca ma anche nella necessità incerta della comunicazione. Da questa assenza di conoscenza nasce il meccanismo cooperativo di relazione→ base agire umano e sociale. [Habermas] Le ragioni le spiega Luhmann collegando in maniera funzionale e critica il funzionalismo di Parsons→ nell’incertezza si preservano i confini ma senza isolarsi = avere un controllo sulle entrate e uscite perchè l’isolamento porta alla dissoluzione del sistema → 2 su 4 imperativi implicano una relazione con l’esterno. Servono strategie di controllo dei confini e sottolinea le funzioni di un sistema all’utilità di un sistema che deve mantenere per relazionarsi all’esterno e le spiega in termini di abitudine→ relazione imparata con la conoscenza e risposta all’ambiente oppure sappiamo che l’azione garantisce un vantaggio di posizione e permette di mantenere un equilibrio. La relazione è fondamentale per mantenere l’obiettivo di equilibrio → l’unica strategia per un sistema è quello di continuare ad essere interessato al processo dinamico e strategico di relazione con l'ambiente che è dinamico a sua volta → distanza tra mondo di possibilità e quelle che considero DEVE continuare ad aumentare con il processo di complessificazione di mondo e ambiente cresce e quindi il sistema deve essere dinamico ugualmente ad essi → non possono galleggiare ma nuotare senza affondare. 46 NORME COME RISULTATO SCELTA STRATEGICA DEGLI ATTORI Riprende Parsons anche dal punto di vista delle norme e sostiene che siano importanti e aiutino a trovare strategie di riduzione della complessità. Le norme per Luhmann sono frutto della decisione strategica degli attori e non trovano fondamento in norme etiche generali valide per tutti → se rimandiamo a questo non si sta dietro all’esplosione della complessità, devono selezionare delle possibilità compatibili con i nostri percorsi → fonte di critica ma coerente con la visione utilitaristica funzionalistica di Luhmann→ funzione legata alla sopravvivenza della cultura e di un sistema che altrimenti è destinato a scomparire 47
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