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Processi di Socializzazione: Valori, Norme, Conformità e Devianza, Dispense di Sociologia

Una panoramica dei processi di socializzazione, dalla formazione della personalità sociale agli strumenti di controllo sociale, dalle teorie sociologiche della devianza alle basi dei valori e delle norme. Vengono trattati i concetti di conformità e devianza, le teorie sociologiche sulla devianza, la base dei valori e delle norme, l'agente di socializzazione e la socializzazione e il media.

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 10/01/2022

ilili
ilili 🇮🇹

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Scarica Processi di Socializzazione: Valori, Norme, Conformità e Devianza e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! PROCESSI DI SOCIALIZZAZIONE Processo sociale di apprendimento di valori, norme competenze sociali che vengono (variamente) interiorizzate e concorrono alla formazione della personalità sociale degli individui Le norme sociali (riferite ai valori: giudizi socialmente approvati su bene-male giusto ingiusto bello brutto utile dannoso ecc.) sono prescrizioni che obbligano- vietano- consentono di agire Le norme giuridiche formali sono un tipo di norma sociale, che assume prevalenza nell’ambito degli stati moderni e della loro codificazione Il controllo sociale è l’attività con cui una società assicura l'adesione dei comportamenti alle norme sociali. Strumenti di controllo sociale sono le sanzioni (positive: premi, incentivi) e negative( punizioni) Conformità e devianza Conformità è l'aderenza del comportamento alle norme, difforme la non aderenza(più o meno ammessa o tollerata Deviante è il comportamento che “scarta” dalle norme, soprattutto di divieto, e viene sanzionato (DEVIANZA/violazione di norme non E° ANOMIA:assenza di efficacia delle norme) Teorie sociologiche della devianza: A) La patologia sociale è inevitabile(non esiste conformità al 100%) e funzionale alle norma, se oggetto di sanzione adeguata B) L’incoerenza fra mete culturali e mezzi istituzionalizzati produce i diversi tipi di devianza(Merton) C) I comportamenti devianti si apprendono entro subculture(etniche, giovanili, di gruppi che impongono valori e norme in contrasto con quelli della società più vasta D) L'interazione sociale applica delle ‘etichette’ (label ) che qualificano certi comportamenti come devianti Socializzazione:ambienti agenti Dagli ambienti di S derivano i valori e le norme che vengono appresi. L'ambiente di origine (o di appartenenza) e l’ ambiente che si assume a criterio(di riferimento). Gli ambienti trasmettono non eguali propensioni alla mobilità sociale ed al successo personale( need for achievement) Agenti( agenzie ) di socializzazione che operano la trasmissione di valori e norme: famiglia, parentela; scuola, chiese; gruppi, gruppi dei pari,associazioni; partiti, eserciti, sindacati, imprese; media I modelli normativi trasmessi dai diversi agenti non coincidono; ciò può generare incongruenza e discontinuità, e anche dissonanze e conflitti (famiglia vs.parentela, scuola primaria verso sistema dei media, scuola superiore vs. gruppo dei pari, ecc.) Socializzazione e media Tendenze alla semplificazione dei messaggi e dei linguaggi da parte degli emittenti (legge di Zipf) ,Primato del parlare e del vedere sul leggere e scrivere; telefonini e messaggerie a base video(sms) Prevalenza delle strutture sequenziali a scorrimento sulle architetture logiche complesse,minore interesse alla memorizzazione personale Prevalenza delle dimensioni emotive ed affettive, a debole impegno, di più breve durata, che non prefigurano scelte irrevocabili (moratoria giovanile rispetto alla assunzione di ruoli adulti) Finestra di Johari. Distingue l’immagine esplicita e quella nascosta, quella autoattribuita e quella eteroattribuita. Si attenuano i confini fra presenza “in pubblico” ed ”’in privato” (il privato si “vetrinizza”) L’ importanza assunta dalla immagine spinge le relazioni sociali ad una maggiore intensità teatrale( Goffman: la presentazione di sé in pubblico, Riesman: l’individuo della folla solitaria orienta il suo agire all'immagine che gli viene riflessa dagli altri : ‘’eterodirezione’) La società ,dello spettacolo(Debord) rendce importante la visibilità, nel duplice senso di “poter farsi vedere” e “poter essere visti” .. Stili ed esiti della socializzazione Lo stile della socializzazione mediata consiste in modelli normativi definiti, trasmessi da agenti che ne hanno consapevolezza, “fatti scendere” sugli individui socializzati.La socializzazione immediata non persegue modelli definiti, combina elementi attinti da diversi agenti(soprattutto i media) si basa sulla interazione orizzontale nel gruppo dei pari I due modelli si distinguono per vantaggi e rischi: stabilità e icurezza/conformismo e rigidità; flessibilità e apertura/ disorientamento e incertezza L’individuo stesso è agente della propria socializzazione,soprattutto nella S.secondaria( es. scelta della scuola superiore e universitaria, del lavoro, della mobilità territoriale, uscita o permanenza nella famiglia di origine ecc.). L’individuo può ristrutturare la socializzazione ricevuta ,anche se non può azzerarla(maggiore è la sua dipendenza dalla socializzazione primaria) Per Bourdieu la socializzazione, in ultima istanza, produce negli individui degli habitus: competenze ad agire, apprese socialmente e messe in atto in maniera irriflessa(ad esempio linguaggio, modi di relazione, modi di fare ( anche in senso artistico,scientifico, creativo) Famiglia e corso di vita La transizione alla società post-industriale allenta la tradizionale rigidità del corso di vita scandito in fasi nettamente distinte(preparazione- vita attiva- ritiro) L’ampliarsi del divario fra generazioni ha conseguenze sulla stabilità e l'efficacia della famiglia quale ambiente di socializzazione primaria. Acutizza i problemi del passaggio fra le fasi,specialmente nel periodo di vita adolescenza-giovinezza. Moratoria: indugio prolungato, rinvio di scelte irreversibili; oscillazioni( ritorni, tentativi ,sperimentazioni individuali di formazione, lavoro, volontariato ecc.) Le risorse esterne (ambiente locale, associazionismi, servizi ecc.) sono variamente coordinate (o “messe in rete”) nella proposta di modelli normativi formali Aumenta la necessità di sostenere gli adulti nell’esercizio della responsabilità famigliari e genitoriali, anche per fronteggiare i rischi derivanti da famiglia disorientata, noncurante, anaffettiva Gruppi reti GRUPPO : un insieme di individui che hanno fra loro relazioni relativamente costanti e che compie azioni in modo unitario, riconoscibile anche dai non appartenenti al gruppo, sviluppando identità,competenze e risorse condivise(es.squadra di calcio, team di lavoro,, compagnia di amici ecc.) Tipi di gruppo: primario/secondario, formale/ informale Nel rapporto al gruppo gli individui sono ‘in fusione fra loro ”’, ’’leader+ aderenti”, “interni vs. marginali o controdipendenti”,’interdipendenti”La strutture latente del gruppo è messa in evidenza da tecniche di sociogramma( Moreno) RETE sociale: le reti sono insiemi di individui(nodi della rete) e delle loro connessioni( relazioni, legami). Le reti sociali primarie legano individui che hanno fra loro una conoscenza personale e diretta(es. parentela, vicinato, piccolo gruppo informale)fra. Le reti secondarie legano non individui, ma posizioni e funzioni occupate da individui all’interno di organizzazioni( rete di vendita, di assistenza, di informazione). Associazioni ASSOCIAZIONE : è un gruppo di individui che persegue intenzionalmente degli obiettivi (issues) definiti Alle associazioni la partecipazione è di norma volontaria(delle “associazioni volontarie” parlava Tocqueville come una caratteristica degli Stati Uniti Weber contrappone l’ associazione a base volontaria alla alla comunità spontanea di Toennies, alla quale “non si può non appartenere” Gli obiettivi di una associazione hanno un contenuto - sociale(basata sulle relazioni interne agli aderenti o altruistica: associazioni di volontariato) culturale; religioso(chiese e confessioni ) economico ( società commerciale, impresa), politico(partiti gruppi di nteresse) Una associazione dispone di una modalità di funzionamento attraverso norme condivise e(più o meno) formalizzate. Quando le associazioni hanno numeri elevati di aderenti, modalità formali per definire ruoli, compiti, presa delle decisioni, risorse permanenti e riproducibili nel tempo, diventano delle ORGANIZZAZIONI (v.) Partecipazione Situazione/attività in cui : -si è parte di una forma sociale(membership) -si ha parte di risorse socialmente ripartite( ownership) -si prende parte a processi che coinvolgono i propri interessi, valori ecc.(participation) Nella politica sono forme di P. :il voto(opinione, appartenenza, scambio, astensione); l’adesione ad associazioni (comitati one issue,gruppi di interesse, gruppi di pressione); l’adesione a partiti (organizzazioni che presentano candidati ad elezioni) Un grado superiore in cui la P. confina con l’autorità è l’esercizio (per via elettiva o di nomina) di cariche di amministrazione, rappresentanza(parlamenti, consigli), governo Partecipazione e comunicazione Nella società della comunicazione i confini fra mercati: di beni, di servizi, di intrattenimento, politico, simbolico si attenuano; informazioni, conoscenze, pubblicità, propaganda,formazione tendono a formare un continuum reversibile. L’opinione pubblica, che all’inizio era l’ambiente culturale circostante l’agire politico(stampa, circoli ecc.) oggi è campo di opinioni di massa, da sondare, analizzare e conquistare a scopi di consenso(mercato)politico. Declina il partito a forte radicamento sociale; il partito di leader, anche molto personalizzato, utilizza la comunicazione, per essere visibile, acquistare forza competitiva, annunciare programmi, modellare l’opinione pubblica( spin doctors) La democrazia rappresentativa poggia sulla libera scelta dei governanti,il timore della postdemocrazia segnala l’esigenza che il metodo elettorale si separi da ampia libera attendibile informazione Etnie ETNIE: gruppi di individui che condividono la stessa cultura (linguaggio, norme, valori) Il contatto fra etnia è fortemente attivato dai processi di migrazione. Sul rapporto eterogeneità culturale/mercato: G. Ottaviano G Peri The economic value of cultural diversity.Evidence from Us Cities CEPR Discussione paper n.4322 feb 2004 ) classificano le città USA in base ad un indice di diversità, tanto piu' alto quanto maggiori di numero e distanti fra loro sono le etnie residenti (0,5 per Los Angeles e New York, 0,05 per Cincinnati e Pittsburgh :’la diversità di cultura fra soggetti che cooperano porta a guardare le cose in modi inusuali e consente di giungere a soluzioni innovative”. Per converso, la separazione/segregazione etnica può limitare seriamente la dinamica del mutamento sociale e introdurre tensioni. Le difficoltà aumentano con l’indebolirsi delle formule di assimilazione a base nazionale: fondere la pluralità nella superiore identità nazionale(il crogiolo melting pot ) , fare coesistere etnie e culture nell’ insalatiera o nella macedonia(multiculturalismo differenziale). Multiculturalismo/ interculturalismo/ transculturalismo Capitale sociale /2 In riferimento alla società il social capital è l’insieme di convenzioni e regole non scritte(formali) che favoriscono un regime di mutua fiducia e reciprocità e quindi la convivenza sociale con il passaggio da una fiducia passiva(scontata e pretesa) ad una fiducia attiva, basata sulla interazione Il CS misura il livello di fiducia , l’interesse ad attivare relazioni di cooperazione tra indiv idui ed i conseguenti processi di istituzionalizzazione. L'intensità di CS in Italia segue linee di frattura storica e territoriale (Nord/Centro/Sud), più che di orientamento politico-ideologico ( R.Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, 1977) R. Cartocci Mappe del tesoro. Atlante del capitale sociale in Italia,Il Mulino 2007 usa quattro indicatori: lettura dei quotidiani; partecipazione alle elezioni;formazione di società sportive amatoriali; donazione del sangue. Le regioni italiane presentano le seguenti graduatorie:CS a base familiare: Cam -Pug -Cal -Bas-Sic-Sar (Pie 19) CS a base amicale: TAA VDA Ven Ero FVG Mar (Pie 10) CS a base associativa TAA Ven Tos FVG Vda Ero (Pie 10) CS a base politica TAA Ero Mol Capitale sociale /3 Luigi Guiso Paola Sapienza e Luigi Zingales The role of social capital in financial development Il capitale sociale è un bene di lunga durata, che si è maggiormente accumulato al Nord a partire dalle autonomie civiche dopo il 1000. La quota di persone che dichiarano di aver fiducia negli altri è 42% al Centro Nord contro 25% al Sud. Nelle città italiane che sperimentarono la forma politica comunale, oggi il numero delle associazioni non profit è superiore del 25% rispetto alle altre città Le province che avevano più cooperative nel 1870 sono le stesse che oggi fanno più donazioni di sangue. Le sacche di sangue donate sono al Nord 3,41 per mille abitanti a Sud 1,04 Si nota anche che il capitale sociale su base locale,se accresce l'altruismo interno, può alimentare forme di rivalità da altre comunità locali e distanza dello stato nazionale Capitale sociale/4 La diversa dotazione di capitale sociale è criterio usato per spiegare i differenziali di successo economico dei territori, di qualità/rendimento delle amministrazioni (nazionali regionali e locali), di vitalità sociale che si esprime in tassi di associazionismo volontaristico donazioni ecc.) L’influenza del capitale sociale va misurata sulla intensit£( forza/debolezza) e sul raggio d’azione . Reti cortissime basate su lealtà di sangue, di famiglia,di clan , reti corte (consorterie, networks di potere ), reti lunghe, con lealtà rispetto a criteri più generali e impersonali (familismo amorale- familismo morale- universalismo parsonsiano -glocalismo ) Il capitale sociale a corto raggio costa poco nella sua produzione, ma è meno efficiente su mercati vasti; il capitale sociale a lungo raggio costa di più- ad individui e società- nella sua produzione ma è più adatto alla competizione su mercati retti da principi di concorrenza, merito e innovazione. Povertà (forme) Povertà oggettiva vs.povertà soggettiva Povertà oggettiva relativa(riferita ad una soglia media di consumo e di reddito:ISPL) ) vs.povertà oggettiva assoluta Povertà monetaria vs. Privazione di risorse standard (economiche, sociali,culturali ) Povertà lieve/ grave(da cui non ci si può risollevare con i propri mezzi)/ estrema( esclusione assoluto disaffiliazione sociale) Povertà da stock (quanti sono i poveri) e da impoverimento(come e perché si diventa poveri: povertà biografica: caduta,persistenza, fuoruscita) Capacità La teoria dello sviluppo di capacità(Sen),concerne le libertà positive, che mettono individui e popoli in grado di esercitare i ‘“funzionamenti di base” adeguati alle esigenze della natura umana. Per Desai tali capacità sono: vivere e lungo; generare riprodursi; stare in buona salute; avere interazioni sociali dignitose; avere accesso a cultura conoscenza e comunicazione Altri elenchi(Nussbaum) includono esigenze quali la capacità di pensiero, sentimento e relazioni significative; di scelta morale, di relazioni con altre specie viventi, di gioco ecc. L’indice dello sviluppo umano(Nazioni Unite) si limita a confrontare i paesi attraverso tre parametri: la capacità di acquisto , la speranza di vita alla nascita, gli anni di istruzione Una strategia di sviluppo endogeno di capacità è il microcredito(Yunus) applicato alle economie di paesi poverissimi Salute Salute può essere considerata come semplice assenza di malattia; nella definizione OMS è una condizione positiva:”’rapporto vitale dell’ individuo -organismo fisico e psichico- con il suo ambiente di esistenza nelle sue dimensioni naturali e sociali” La “costruzione sociale” della salute è connessa alle idee, presenti nella cultura, circa cause e trattamenti degli stati di malattia(e morte) e di benessere: medicina delle società non letterate e medicina scientifica positivistica; separazione /ricomposizione corpo- mente, ecc. In una concezione ampia di salute rientra la tendenza a favorire la integrazione sociosanitaria, ossia la convergenza di prestazioni della sanità e dei servizi sociali e assistenziali intorno ai problemi globali della persona e della comunità, comprese le attività di prevenzione dei rischi diffusi e di educazione ai comportamenti adeguati. Il disagio mentale ha interessato la sociologia nella analisi delle istituzioni di trattamento (reclusione:Foucault, istituzioni totali:Goffman) e delle pratiche di apertura dei servizi sul territorio
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