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Sociologia e Struttura Sociale: Quetelet, Weber e l'Ordine Sociale, Appunti di Sociologia

La natura delle scienze sociali, con un focus particolare sulla sociologia e la struttura sociale. il lavoro di Quetelet e la sua visione di una scienza quantitativa della vita sociale, o fisica sociale. Inoltre, analizza la distinzione di Weber tra azione sociale e il suo ruolo nella comprensione dell'ordine sociale. Il documento include discuzioni su strutture sociali, gerarchie sociali, capitale sociale, regole sociali, tempo e spazio, e l'importanza della ricerca etnografica.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 29/01/2020

giadaa5
giadaa5 🇮🇹

4.4

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Scarica Sociologia e Struttura Sociale: Quetelet, Weber e l'Ordine Sociale e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! Sociologia della comunicazione 29/09/17. Le scienze sociali sono scienze che studiano gli aspetti della vita sociale dell’uomo. Alcune scienze appunti quaderno. -scienza economica, -scienza politica, -demografia, -psico sociale, -antropologia culturale. Sociologia e semiotica. Entrambe studiano l’uomo, entrambe prestano attenzione agli aspetti culturali della vita umana. La sociologia studia anche la struttura sociale e lo fa con un approccio metodologico di tipo empirico (metodo scientifico). La sociologia ha una sua tradizione e un suo canone, che in parte è condiviso con la semiotica: Saussure->Durkheim (condividevano idee) + Pierce ->interazionismo. I sociologi cercano di capire come interpreta la cosa il pubblico, cosa sentono o vedono. La semiotica è una disciplina molto più circoscritta della sociologia: -ha una campo più limitato, -ha meno tradizioni intellettuali che la articolano, -ha un impatto sul mondo accademico più circoscritto -non ha una chiara autonomia intellettuale (è parte della filosofia o della critica letteraria). Il semiotico dice lui cosa c’è in quel testo. Esistono vari tipi di sociologie. -sociologia delle famiglie, -dell’educazione, -del corpo, -economica, -cultura, -devianza, -urbana, -storica, -del diritto, -delle migrazioni, -dell’ambiente. -delle religioni. La sociologia (nata nel 1839 con comtee) si occupa di tante cose perché è la scienza più generale. Tre soluzioni nella storia del pensiero: 1.Soluzione gerarchica—> sociologia come scienza più geniale della società, come la regina delle scienze sociali. Comtee . (Scienza dell’oggetto più complesso che era l’uomo, per comtee) 2.soluzione residuale—> la sociologia come la scienza che studia ciò che le altre scienze sociali (es. scienza economica, politica) non studiano. 3.soluzione formale—> la sociologia come scienza delle forme del vivere associato, lo studio dei modi in cui gli esseri umani stanno insieme, a prescindere dai contenuti o dagli oggetti o dalle sfere (politica, economica, religione..) (Simmel George). Studiava i modi per fare qualcosa. Anche il conflitto è un modo di stare insieme, forma sociale. 1 La sociologia come scienza della società? società—> vocabolario comune. ordinario—> concetto di senso comune, con più significati e quindi vago. Es di società: -società sportiva, -gioco di società, -società per azioni, -società di consumi, -società urbana, -società di insetti.ù Cosa è la società? Esperienza che facciamo degli altri, una collettività organizzata, l’insieme di relazioni che uniscono tra loro gli uomini. Margaret t. 1987. La società non esiste. Ci sono singoli uomini e singole donne, e ci sono famiglie. La società esiste ma occorre saperla vedere. La società è come una foresta. Che non è la somme di tanti alberi. Ma è un certo modo di stare insieme degli alberi. Una foresta è più della somma dei singoli alberi. Una società non è la somma dei suoi componenti individuali. —> un gruppo sociale non semplicemente l’insieme di 2 o più persone. Si ha una società quando i singoli si relazionano, si combinano, stanno insieme, in qualche forma, secondo un qualche criterio o principio. La famiglia è già una manifestazione di vita sociale. —> la forma elementare, primordiale, di società umana. Non esiste la ma famiglia ma diverse forme di famiglia. Tipi di famiglia. -nucleare, -estesa, -riconosciuta, -monogenitoriale, -omosessuale, -adottiva, -patriarcale, -matriarcale. -poligamica (poliginica, poliandria) -monogamica -famiglia di fatto, -famiglia di diritto. La sociologia studia l’ovvio. Siamo tutti un po sociologi. Tutti abbiamo competenze sociali. Tutti sappiamo in fondo cosa è la società e come stare in società. -sociologia spontanea, - ‘’ di senso comune, - ‘’ personale. 2 5/10/17. Inchiesta sociale e statistica. La statistica è una tecnica di analisi. statistica-> disciplina dello stato. Serviva per raccogliere informazioni sulla popolazione, lo stato voleva quesa informazione; anche la chiesa prima dello stato (numero di fedeli, di sposati, battezzati etc). Il diciannovesimo secolo (800’) è anche il secolo della statistica, nasce ai primi del secolo un potente apparato di osservazione della società. Gli stati cominciano a raccogliere informazioni (800’). Interesse dello stato per controllo sociale più preoccupazioni umanitarie, più sviluppo matematica e sua applicazione a fatti umani. Si sviluppa un metodo per l’osservazione e l’analisi dei dati sociali: -questionari, -osservatori privilegiati (medici, sacerdoti, maestri), -analisi multivariata (anche calcolo probabilità). Questionari dell’800-> prefetti, sindaci, sacerdoti; figure che erano opinion leader. Questionari paesi in via di sviluppo (India), sanno leggere ma manca il concetto di individualità. (RISPOSTA: per rispondere a questa domanda dobbiamo riunirci). La scoperta della società. Prima della società c’era la politica, il governo, lo stato. L’idea che fosse possibile concepire e quindi studiare una entità come la “società” in quanto distinta della politica e dal governo, ma anche della famiglia, prese forma solo alla fine del xvii secolo, dentro la filosofia (politica e morale). Montesquieu, lo spirito delle leggi 1748. Rousseau, il contratto sociale. Economia-> sociologia. L’economia è la prima disciplina che studia la società. Prima disciplina che studia il mondo sociale a prescindere dalla politica e dal governo è la scienza economica-> Adam Smith. L’economia politica (“economics”) non è la “sociologia”, anzi, la sociologia si costruirà anche contro la scienza economica. Sociologia come come scienza della vita sociale in generale, critica nei confronti di due degli assiomi della scienza economica: -individuo (gruppo), -razionalità (irrazionalità, affettività, inconscio etc..). Cosa è la scienza? Spesso per scienza si intendono discipline come la matematica, ma questa non è scienza. La scienza si può fare anche senza numeri, e i numeri da soli non fanno “scienza”. Per ora la scienza è la conoscenza basata su osservazione metodica e quindi sulla prova (evidenza) empirica. Oltre il positivismo: se non una “scienza”, che altro potrebbe essere? A questo progetto positivista di una sociologia come scienza naturale si è però presto affiancato un altro diverso progetto. -> sociologia come una disciplina più umanistica che scientifica, a partire dall’assunto che il mondo degli uomini non è studiatile con la semplice applicazione del metodo scientifico, perché ha proprietà diverse da quelle della natura, pone questioni epistemologiche. Da qui il progetto di una sociologia come disciplina alla ricerca di sistemici significati e non di leggi casuali (leggi scientifiche). 5 9/10/17. La sociologia ha preso un’altra strada, che critica il positivismo. ————————————————- Es: cosa significa amare? Positivista->battiti, volte “ti amo”.. Interpretativista->che cosa vuol dire per te. ————————————————- Qual’è il campo della sociologia? In cosa di differenzia dalle altre scienze sociali? Oltre alle 3 soluzioni viste, soluzione storica. Ciò che è stato chiamato “sociologia” nel corso del tempo->tradizione disciplinare. Soluzione “sociologica”, solo apparentemente tautologica. (soluzione storica vista in modo diverso), metti l’accento su una sorta di riflessività. Tutto ciò che studiosi che si definiscono con successo “sociologi” (e sono riconosciuti come tali da altri, inclusi gli stessi sociologi) studiano. La prospettiva sociologica. Definizione per noi->è lo studio sistematico, medico, disciplinato, delle forme e dei modi in cui gli esseri umani stanno insieme, dei fattori casuali che possono spiegare le origini di queste forme e modi, e degli effetti che queste forme hanno sull’agire e sulle idee degli individui. importante->la sociologia incorpora una prospettiva, un punto vista, uno sguardo. Per fare sociologia ci vuole occhio->occhio sociologico (EC Hughes). Primo principio della prospettiva sociologica. Mettere in discussione i nostri assunti che spesso sono pregiudizi o stereotipi. ->es: l’idea che un immigrato sia una persona non istruita, ->es: l’dea che le donne siano meno intelligenti delle donne, ->es:l’dea che una vittima di stupro “se la sia cercata”, ->es:l’dea che una donna si realizza solo ha dei figli, ->es: l’idea che la madre sei un genitore migliore del padre, ->es: l’dea che chi non ha una occupazione è uno sfaccendato o un pigro. Secondo principio della prospettiva sociologica. Vedere ciò che è “strano” in ciò che è (apparentemente) normale o comune. “le cose non sono mai quello che sembrano (P. Berger). ->de-familiarizzare il familiare. ->importanza della “marginalità” (il sociologo spesso è outsider, o assume il punti di vista degli outsider->fuori dalla società). Terzo principio della prospettiva sociologica. Cogliere il generale nel particolare. ->identificare modelli generali o tipi a partire dall’osservazione ed analisi di casi individuali. ->importanza per la sociologia di nozioni astratte come “struttura”, “processo”, “forma”, etc. Quarto principio della prospettiva sociologica. Individuare forze o influenze spesso invisibili che coincidono in modo significativo. -sul nostro comportamento, -su quello degli altri, -su come noi pensiamo ed interpretiamo il comportamento degli altri.. -…e anche il nostro Forze indivisibili che sono sociali. 2 aree: 1 rossa, cultura->valori, norme, credenze, significati sociali. 2 gialla, elementi-> struttura sociale, organizzazioni, relazioni, interazioni, gruppi. 6 L’economia studia come gli uomini fanno le loro scelte, la sociologia spiega perché gli uomini non hanno scelta (james Duesemberry: “economics is the study of choice, whereas sociology is the study of why individuals did not have choice”, 1960). Vedremo che non è esattamente così..->gli uomini (e le donne) scelgono, ma in condizioni che spesso non hanno scelto e di cui spesso non sono consapevoli. Per cogliere queste forze sociali indivisibili.. ci vuole… immaginazione sociologica. L’immaginazione sociologica è la capacità di intuire e pensare quante cose da noi percepite come problemi personali siano in realtà questioni sociali condivise da altri individui nati in un periodo e in un ambiente sociale simile al nostro. Charles Wright Mills. “l’immaginazione sociologica permette a chi la possiede di vedere e valutare il grande contesto di fatti storici noi suoi riflessi sulla vita interiore e sul comportamento esteriore di tutta una serie di categorie umane. Gli permette di capire perché, nel caos dell’esperienza quotidiana, gli individui si formino un’idea dalla della loro posizione sociale. Gli offre la possibilità di districare, in questo caos, le grandi linee, l’ordito della società moderna, e di seguire su di esso la trama di tutta una gamma di uomini e di donne. (ti permette di vedere dietro il caos dell’esperienza di tutti i giorni). Riconduce in tal modo il disagio personale dei singoli turbamenti oggettivi della società e trasforma. La pubblica indifferenza in interesse per i problemi pubblici.” La “società” è spesso responsabile di molti nostri problemi. Imparare a immaginare come i nostri problemi si connettono a contesti più generali, nel tempo e nello spazio. Imparare a riconoscere i pregiudizi e le false idee che spesso abbiamo e che ci vengono trasmesse. Imparare a distinguere ciò che pertiene a: -Biografia personale (livello micro) -Storia (livello macro) -Struttura sociale (livello macro). storia (biografia collettiva, ) -biografia (storia individuale, trasformazione del singolo individuo) -struttura sociale. C’è connessione tra queste 3. Tutti possediamo un certo livello di immaginazione sociologica e la esercitano ogni volta che cerchiami di dare un senso ai mondi sociali che ci circondano. ES: osservando gente in un bar o in un centro commerciale o in metro, e interrogandoci su cosa sono e cosa fanno. Il sociologo è colui che professionalmente coltiva, applica, diffonde non solo una prospettiva ma anche immaginazione sociologica. ->N.B. lo fa “a fini di conoscenza” prima che “di azione” o “di intervento”. La sociologia è uno sforzo di analisi e di comprensione, non un’azione pratica (Berger). Il contrassegni di una buona immaginazione sociologica è la capacità di porre domande difficili anziché accettare risposte preconfezionate. 7 17/10/17. (sostituto). Temi del libro. -Cos’è la struttura sociale? -Come sono influenzate delle gerarchie sociali le nostro scelte di vita e le nostre relazioni? -Perché le istituzioni influenzano la ita sociale? -In che modo la struttura sociale è collegata all’interazione sociale? l’Inghilterra negli anni 80 è stata guidata dalla Thatcher (lady di ferro, molto forte come leader). Politologi-scienziati sociali-Margaret, intervista-> credo che stiamo attraversando un periodo in cui a troppe persone credono che se hanno un problema deve essere il governo a risolvere il problema. “non esiste la società ci sono uomini e donne individuali e ci sono famiglie” -La nozione di società come idea indefinita impiegata per giustificare risultati deludenti. -Es: i criminali “si diventa” non “si nasce”. -Gli individui sono interamente responsabili dei propri comportamenti e successi/fallimenti. La struttura sociale è fondamentale per l’intera interpretazione del mondo umano da parte di sociologi. Insieme di forze e condizionamenti che agiscono alle spalle degli individui (spesso a loro insaputa) e li inducono a comportarsi in determinati modi. Non mettiamo in discussione il nostro comportamento. 3 punti che ci aiutano a capire cos’è la struttura sociale. 1) le strutture stabiliscono limiti e opportunità, permettono certi comportamenti e non altri, rendono alcuni risultati (successi/fallimenti) più o meno probabili. 2) e strutture sociali tendono a durare nel corso del tempo, assegnando alla vita sociale una regolarità che essa altrimenti non potrebbe avere. 3) le strutture sociali sono molto influenti ma invisibili, difficili da cogliere, perché hanno molte parti interdipendenti e molte di queste componenti non sono osservabili direttamente. Metafora della struttura sociale-> edificio ( sta in piedi perché c’è una infrastruttura, impianti, muri portanti… ma non li vediamo, ci pone dei limiti, rende possibile lo spostamento all’interno della sua struttura, perdura nel tempo, si nota la presenza quando viene a mancare). La struttura è differenziata per piani. Una delle 2 componenti della struttura sociale sono le gerarchie sociali. Due componenti fondamentali. 1) gerarchie sociali, che possono essere individuati in ogni società in cui alcuni gruppi o individui sono posti “al di sopra” / “al di sotto” di altri; 2) Gli ambienti istituzionali, costituiti da leggi, governi e istituzioni dove gli si muovono. Gerarchie sociali. Sorgono e si mantengono in qualunque situazione in cui i membri do un gruppo siano in grado di usare il possesso di qualche risorsa come base per la rivendicazione di vantaggi rispetto agli altri. -classe -religione -etnia -istruzione -genere 10 Queste variabili possono avere un peso. La struttura sociale incide da quando siamo un feto, di avere certe possibilità, a seconda dei contesto in cui nasco. ->possibilità di vita, -> mobilità sociale intergenerazionale, ->”soffitto di cristallo” (rivista che tutti gli anni dice le 500 aziende più influenti e potenti, innovazioni, in base al dato economico; un anno in cui c’erano più donne a capo dell’azienda erano 12. Questa è una diseguaglianza di genere. A un certo punto della gerarchie si vede che c’è un possibilità di crescita ma c’è un soffitto che blocca la crescita.) Struttura e interazione sociale-> una ha dinamiche più grande, l’altra più micro. Le gerarchie sociali. • Le gerarchie implicano il potere, la capacità di influenzare il comportamento altrui, e il privilegio, la possibilità o il diritto ad avere accesso speciale ad opportunità o a ricompense. • Il meccanismo più comune di mantenimento del privilegio è la discriminazione, che si verifica laddove un gruppo dominante impiega mezzi legali o informali per controllare le opportunità e ridurre o eliminare le sfide provenienti da gruppi subordinati. • Uno degli aspetti più importanti delle gerarchie sociali di qualunque società è la dimensione relativa dei suoi gruppi sociali principali e il modo in cui essi cambiano nel corso del tempo, anche grazie all’immigrazione. “In questo edificio i servizi igienici possono essere usai solo stati europei”. Non sempre la maggioranza detiene il potere in una società. La storia è ricca di casi come l’apartheid in Sudafrica, in cui una minoranza (in quel caso, i bianchi) rappresentava il gruppo dominante. Istituzioni sociali. Sono: 1) usanze consolidate della vita sociale, come la famigli l’istruzione, il mercato, o l’istituzione del matrimonio. 2)organizzazioni sociali di lunga durata come gli enti governativi, le scuole, le chiese. • Che le consideriamo in termini di usanze (costumi, pratiche) durevoli, o di organizzazioni concrete, le istituzioni hanno un’importanza decisiva per le modalità di organizzazione del mondo sociale. Istituzioni sociali. Le grandi organizzazioni formali, ossia le reti sociali, enti governativi in classi, unite da uno scopo comune, sono elementi importanti del complessivo contesto istituzionale di qualunque società. -stato (welfare state, servizi garantiti che lo stato offre), -governo, -tribunali e carceri, -scuole, -chiese. Struttura sociale->paradigma della struttura/azione, sono teorie. Ci sono studiosi che enfatizzano con maggior forza i modi attraverso cui la struttura sociale determina radicalmente vite e comportamenti individuali, in linea con una visione chiamata strutturalismo. 11 Struttura sociale/inter-azione sociale. • Processo di socializzazione: il processo che ci educa a comportarci nella società e nei particolari contesti sociali. È il modo in cui giungiamo a comprendere le aspettative e le norme dei nostri gruppi. • Pierre Bourdieu (1930-2002) ha sostenuto che la socializzazione agisce con maggior forza attraverso lo sviluppo di un insieme di abitudini e orientamenti specifici, da lui chiamato habitus. • Ma la struttura sociale non comporta l’irrilevanza delle scelte individuali, di esercitare, cioè, la propria volontà. • La maggior parte dei sociologi contemporanei si trova a disagio con approcci eccessivamente strutturalisti così come con approcci che escludono completamente la società e la struttura sociale. • Uno dei principali modi in cui si è tentato di conciliare queste due posizioni è stato considerare le strutture non come semplici limiti all’azione ma come elementi che la rendono possibile. Struttura sociale/Inter-azione sociale. Marx. In ogni società i rapporti sociali fondamentali sono quelli che si instaurano nella sfera della produzione dei beni e servizi che servono alla società stessa per funzionare e riprodursi. -schiavo e padrone nell’antichità, -servo della gleba e signore fondiario nell’età feudale, -lavoratore salariato e capitalista nella fase storica caratterizzata dalla grande industria. -> rapporti che determinano la struttura portante delle rispettive società, ovvero la loro struttura sociale. Durkheim-suicidio 1897. Schemi, formule con cui interpretare dati relativi al suicidio. Berger (anni 60, cupido non colpisce mai del tutto a caso), visione vincolante delle struttura sociale. Pierre Bordieu-> ha sviluppato il concetto di abitus, ha a che fare con il processo di socializzazione, che inizia nei primi mesi della nostra vita. Ci insegna come comportarci nella società. 12 31/10/17. 9 Novembre non c’è lezione, 4, 5 Dicembre non c’è lezione (un giorno dei due c’è), PARZIALE: 7 dicembre. (primi due cap. sicuro). Id: santor-f882 Enorme e valori. • La vita sociale è intessuta di norme. • Norme-> regole sociali (distinte dalle norme giuridiche, norme non scritte, es: le norme del saluto, o le regole del mettersi in fila, o le regole dell’abbigliamento e della moda, o del comportamento sessuale). • Regole-> aspettative (ci aspettiamo che altri seguano le norme, e ci aspettiamo che gli altri si aspettino che noi le eseguiamo ecc.) • Norme sociali fondando ciocche è “normale” in una data società (ovvero gruppo sociale, o contesto). • Esistenza di norme rende possibile la devianza (non seguire le norme, uscire dalla “normalità”, cfr. Manza cap. 10) • Concetto (importante) di confine simbolico. Credenze. • Atteggiamento di assenso verso una nazione o una proposizione (es: credenza negli ufo, in dio, nell’uguaglianza degli uomini). • Le credenze non si riferiscono solo nella sfera religiosa. • Concetto di senso comune ma usato anche in filosofia, in psicologia, in antropologia e sociologia. -si agisce sulla base di credenze ( “credo che frequentare lezioni si necessario per superare l’esame, per questo frequento le lezioni”) -si giustifica l’agire sulla base di credenze ( “credevo che…). • Credenze che interessano il sociologo non sono quelle personali ma quelle condivise da una collettività (la credenza nell’esistenza delle streghe, la credenza nella inferiorità delle donne o dei neri, la credenza nel genio di Mozart..) 15 2/11/17. Cultura e significato->il concetto semiotica di cultura. • Ciò che chiamiamo “cultura” ha sempre e inevitabilmente a che fare con la sfera dei significati. • Cosa sono i significati?problema filosofico.. • Che si riferisca ad una norma, una credenza, o un oggetto fisicamente disponibile e visibile -inclusa un’opera d’arte-“cultura” è ciò che ha un senso per qualcuno, qualunque sia questo senso e qualunque oggetto possa di volta in volta veicolarlo. • Cultura come repertorio di significati. • Significati conosciuti da più persone e normalmente incarnati in simboli pubblicamente disponibili (come le bandiere, ma spesso meno espliciti e visibili). Cliffor Geertz (1926-2006). • “ritenendo, con Max Weber, che l’uomo sia un animale impigliato nelle reti di significati che egli stesso ha tessuto, affermo che la cultura consiste in queste reti e che perciò la loro analisi non è una scienza sperimentale in cerca di leggi, ma una scienza interpretativa in cerca di significato” (Geertz 1973). • La cultura è una rete di significati in cui l’uomo, l’animale che l’ha tessuta e continuamente la tesse, resta impigliato. • Questi significati, storicamente sedimentati e trasmessi, sono incarnati in simboli, che funzionano quindi come veicoli di significato. **(foto, oggetto dei suoi saggi: analisi del combattimento di galli. Bali, Indonesia. Usa il combattimento di galli per scoprire e trovare una rete di significati che governa la vita balinese). Cultura e significato. • L’occhiolino di Fidel, • Gli occhiali da sole di Liggio • I galli di Bali “L’uomo è un animale sospeso in reti di significato da lui stesso intessute” (Geertz). ** (gesto dell’occhiolino, di fatto strizza l’occhio, significato anche d’intesa di tipo sessuale. Gesto/comportamento governato da nervi. Attorno a questo gesto creiamo noi vari significati.) **(uomo che indossa gli occhiali da sole e che fuma il sigaro. occhiali da sole->carichi di significato, scoperta da mafiosi italiano dopo aver visto i film degli americani. Consente di trasmettere un significato di mistero). Definizione di Geertz. …”il concetto di cultura a cui aderiscono non ha né una molteplicità di referenti né, per quanto posso vedere, alcuna insolita ambiguità: denota un modello di significati trasmetto storicamente, significati incarnati in simboli; un sistema di concezioni ereditate e espresse in forme simboliche per mezzo di cui gli uomini comunicano, perpetuano e sviluppano la loro conoscenza e i loro atteggiamenti verso la vita (Geertz 1973). Cultura come pratica. • Dal teso alla pratica->cosa è un pratica? • pratica->modo di fare, modalità di azione e comportamento più o meno strategico, quotidiano, aperto all’improvvisazione e al mutamento. • Cultura come “cassetta degli attrezzi” o toolkit, o repertorio, modi di fare, di pratiche. • (->Ann Swildler, Culture in Action 1986). • Anche pratiche “significano” (pratiche significanti). • Ma il concetto di pratica sposta il fuoco dal piano dei discorsi (e dei testi) a quello dell’azione, dell’agire, della performance… 16 Pratiche. • Modi di fare organizzati e consolidati che si apprendono e di cui si diventa più o meno competenti. • Quando si è competenti si seguono in modo riflesso (senza pensarci troppo su). • E senza che sia necessaria una interazione (che può esserci o non esserci). • Non sono sono irrazionali o illogici, ma seguono un logica pratica (Bourdieu parla di “senso pratico). ES: prendere appunti a lezione, cucinare, andare in bici, suonare uno strumento, guidare l’auto, allacciarsi le scarpe, andare al cinema. Habitus. • Dietro ad ogni pratica c’è una disposizione ad agire in un certo modo. • Bourdieu riprende il concetto filosofico (di origine tomistica) di habitus per concettualizzare queste “disposizioni” che esistono allo stato incorporato nell’agente sociale (cioè nel suo corpo, e nella sua mente che è comunque anch’essa incorporata). • Si pensi ai gesti, alla postura, alla sguardo, all’atteggiamento generale che caratterizza una persona. • In realtà, non caratterizzano una persona, ma una cera categoria di persone. 17 Il materialismo storico. - Nome data alla teoria e della storia e della società di Marx. Dalla prefazione a Per la critica dell’economia politica (1859). 1) <<nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti della loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive manuali. 2) L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economisti della società, ossia la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale. 3) Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politica e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere ma è, al contrario, il loro essere a determinare la loro scienza […] 20 13/11/17. Max Weber (1864-1920). Chi è Max Weber? • Generazione successiva a quella di Marx. • Tedesco come Marx, ma non ebreo (non sconta l’emarginazione come Marx). • Famiglia protestanti alti funzionari e grandi imprenditori. • Studia diritto, storia ed economia. • Prima cattedra a 25 anni in economia politica. • Liberale e nazionalista (tanta anche carriera politica senza riuscirci). • Autore di studi di storia, sociologia, metodologia. • Opere principali: “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” (1904-1905); “economia e società (1922); “sociologia delle religioni universali” (1920). • Ha avuto un crollo nervoso dalla quale non si è mai ripreso completamente. Marx è un filosofo, Weber no; formazione storica. Diventa un professore di sociologia nel 1916/1917. Weber non è un socialista, Marx si. Socialismo (pacifista). Weber: modernità occidentale e ruolo delle idee nella storia. Due grandi temi: • Peculiarità del mondo occidentale moderno. ->come si spiega l’unicità nella storia universale dell’Occidente? • Ruolo delle idee nella storia. Imperativo (epistemologico e anche morale) della avalutatività (mettere da parte i propri valori) della ricerca-> no militanza politica in quanti studiosi (contro Marx). Weber e Marx. Weber riteneva il pensiero di Marx, e in particolare il pensiero dei seguaci di Marx (->marxismo) troppo semplicistico perché riconduce (e riduce) tutto ad un unico fattore. Weber riconosce, com Marx, che il fattore economico è cruciale per spiegare la storia, ma attribuisce grande importanza anche ad atri 2 fattori: • Le idee e i valori (la cultura). • Il potere (la politica). Dal capitalismo all’occidente. Per dimostrare il ruolo decisivo che possono avere le idee e la cultura, Weber sfida Marx sul suo stesso terreno… cioè lo studio del capitalismo e della sua genesi. Estende poi lo studio della genesi del capitalismo all’analisi dell’evoluzione storica della società moderna. La strategia analitica di Weber. Per rispondere a interrogativi di questo - tenore domande sulla ragioni di una svolta epocale e sulla direzione della storia universale - Weber sostiene che occorre comunque focalizzare l’attenzione umana. L’azione è l’unità elementare dell’analisi sociologica secondo Weber. La società esiste nella misura in cui ci sono uomini e donne che agendo tengono in considerazione l’esistenza di altri uomini e donne ( concetto di azione sociale). Sociologia “comprendente”. Per Weber la sociologia è “scienza comprendente dell’azione sociale”. Il suo fuoco è la comprensione (verstehen) del significato soggettivo che gli esseri umani attribuiscono alle loro azioni e alle loro interazioni in specifici contesto storico-sociali. • Significato dell’azione->motivazioni della condotta, le ragioni per cui si agisce. 21 Azione sociale. (cap. 2 del manuale). L’azione sociale è sempre individuale ma diventa “sociale” quando l’attore individuale considera, nella sua azione, la presenza di altri e le azioni di questi altri. Weber distingue quattro tipi di azione sociale: • Razionale rispetto allo scopo (Zweckrational) (azione orientata al raggiungimento di un obiettivo specifico, pianificata in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne). • Razionale rispetto al valore (Wertrational), (azione guidata dall’obbedienza a un valore fondamentale in cui si crede, senza preoccuparsi delle conseguenze) (non bada ai costi). • Affettiva (es: compro una cosa perché mi ricorda la nonna), (azione guidata da emozioni positive o negative). • Tradizionale (qualcosa che facciamo senza pensarci, in automatico), (azione motivata dal rispetto delle tradizioni e delle abitudini). 14/11/17. Tipologia dell’azione sociale. • Attraverso questa tipologia Weber cerca di catturare le caratteristiche distintive della società moderna, ciò che la distingue dalla società antica (->premoderna). • La sua tesi è che la storia umana nel suo sviluppo mostra una tendenziale crescita della componente “razionale” a scapito sia della tradizione che della affettività. • In particolare, estensione della razionalità rispetto allo scopo. • Questa tipologia è per W. Una lista esaustiva anche se essenziale dei tipi di significati (cioè delle ragioni, delle motivazioni) che uomini e donne attribuiscono alla loro condotta. • Weber è ben consapevole che la maggior parte delle azioni umane è un mix di questi tipi. • In particolare, estensione della razionalità rispetto allo scopo. La storia occidentale è la storia di una grande razionalizzazione, è per questo che non crediamo alla magia o all’astronomia, o se si crede a queste cose non lo diciamo apertamente. Individualismo metodologico. La sociologia siberiana muove dunque dall’azione e dal suo significato soggettivo ma non di arresta qui, l’individuo che agisce (con altri individui o rispetto ad altri individui) è il punto di partenza. La direzione dell’analisi è sempre dall’individuo alla struttura sociale, ai grandi cambiamenti epocali. Con Weber siamo in quello che viene chiamato “paradigma dell’azione” (contro il “paradigma della struttura”). **Per weber l’imprenditore fa quello che vuole fare, per weber gli uomini possono decidere e scegliere cosa fare e in chi modo agire. Paradigma dell’azione -> concezione/visione del mondo, di come sono le cose. Paradigma della struttura -> (strutture create dagli uomini). Razionalizzazione. Obiettivo della ricerca di Weber è comunque spiegare la nascita moderna e in particolare: • Capitalismo, • Stato moderno (forma razionale della vita politica), • Diritto formale (la razionalizzazione del diritto è stata fondata nell’impero romano). • Arte astratta ( Per weber la chiave di comprensione della storia universale (occidentale dapprima, ma con conseguenze globali) è la sempre credente “razionalizzazione”. ->Estensione del calcolo, del metodo logico e della ricerca di efficenza ad ogni sfera sociale (dall’economia alla legge, dalla politica all’arte). Immagine del mondo moderno come “gabbia d’acciaio”. 22 Ascesi mondana. • Il cristianesimo promuove e incoraggia l’ascesi extramondana (riservata a pochi eletti, i santi, i sacerdoti, i monaci, le suore est.). • L’ascesi mondana si sarebbe invece originata dalla dottrina protestante la quale, al contrario di altre dottrine religiose, cerca di promuovere un’azione concreta e un controllo del sé da parte di tutti i fedeli. Due fonti principali: - Luteranesimo-> idea di vocazione. - Calvinismo->dottrina di predestinazione. L’etica protestante e lo spirito del capitalismo. • Negli stessi anni nei quali elabora la sua metodologia (agli inizi del ‘900), Weber cerca di applicarla alla ricerca concreta, di questo periodo è, infatti, il suo famoso saggio su l’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-05). • In questo studio Weber vuole mostrare come le istituzioni e i processi economici dipendano (possano dipendere) e loro volta da ciò che gli uomini pensano, o meglio da ciò in cui credono e dai valori (dagli ideali) che perseguono. • In particolare, vuole dimostrare come un grande cambiamento economico (la nascita del capitalismo) sia stato favorito e condizionato da un cambiamento di idee religiose. • Diretto confronto con Marx (e materialismo storico). Capitalismo come tipo ideale. • Il capitalismo non è né sete di potere né sopraffazione economica in quanto teli fenomeni si sono sempre manifestati in tutte le epoche e in tutti i luoghi. • Esso è un “calcolo razionale al fine di un guadagno sempre rinnovato”. • Tale calcolo richiede, affinché possa realizzarsi, che si siano possibilità di guadagno formalmente pacifiche (senza ricorso alla violenza). • Esso può essere inteso, dunque, come un freno razionale all’impulso irrazionale del guadagno smodato, della bramosa di lucro. • Elementi caratteristici del capitalismo come tipo (che solo isolatamente possono trovarsi anche in altre formazioni storiche ma che tutti insieme sono un fenomeno storicamente specifico) sono che: - L’attività economica è organizzata ai fini di guadagno (e di sussistenza, come un economia tradizionale); - C’è separazione tra amministrazione di tale attività e quella domestica; - Vengono tenuti un metodo libri contabili (per fare calcoli razionali); - Il lavoro deve essere formalmente libero (= libera concorrenza), non devono cioè esistere singoli legali alla mobilità del lavoro. 25 20/11/17. Micro-macro (tesi weberiana). Protestant religious doctrine Capitalism 1 3 2 Values Economic behavior 1. Si ha nel momento in cui data questa nuova dottrina religiosa che impatto ha avuto sugli individui. [ Il capitalismo è nato perché un certo numero di commercianti/bottegai calvinisti hanno cambiato il loro modo di rapportarsi al lavoro.] “Social facts” (e.r institutions) Social outcomes Conditions of individual action Individual action Micro vs macro. Macrosociologia. • Studio delle società in quanto totalità strutturate (es: la società italiana, la società americana). • Studio delle istituzioni sociali (es: il sistema scolastico, il sistema carcerario, la struttura familiare, lo stato, gli ospedali etc.). • Sguardo “da lontano” e “dall’alto”. • Esempi di tradizioni e/o teorie sociologiche: marxismo funzionalismo (Durkheim). • Spesso informazioni di tipo aggregato e dati quantitativi (es: indici di diseguaglianza). Microsociologia. • Studio delle interazioni sociali in contesti delimitati (es: un’aula scolastica o un’aula di tribunale, o un bar). • Studio delle situazioni (es: cosa succede quando si esce con gli amici, o ci si incontra in ascensore, o si fa la coda ad un ufficio postale etc.). • Studio dei piccoli gruppi (es: le squadre di giocatori, le bande musicali etc.). • Sguardo “da vicino” e “dal basso”. • Prospettiva tendenzialmente di breve periodo o “fuori dal tempo”. • Teorie/tradizioni: sociologia formale, interazionismo simbolico, teoria dei giochi etc. 26 • Dati qualitativi. Meso-sociologia. (cap. struttura sociale). • Livello (analitico) intermedio tra macro e micro. • Studio di organizzazioni e strutture organizzative in quanto tali (es: aziende, associazioni, settori industriali etc.) • Ricostruzione di reticoli sociali (= reti di relazioni sociali). • Analisi di rete (network analysis). • Analisi organizzativa. Weber vs Marx. • Weber critica il Marxismo per eccesso di semplificazione, e Marx per avere insistito unilateralmente su un fattore prima della storia (quello economico). • Non unidirezionalità (dall’economia alla cultura, o anche il suo inverso, dalla cultura all’economia) ma multidirezionalità -> causalità multipla. Oltre la classe sociale. • Weber critica Marx anche per avere ricondotto ad un solo fattore il meccanismo di produzione delle diseguaglianze sociali. • Stratificazione sociale non è solo per classe (fattore economico) ma anche per: -Ceto (sulla base dell’onore, cioè prestigio e reputazione)->sfera culturale. -Partito o meglio gruppo di potere (sulla base del controllo di potere e forza fisica, più o meno legittima)->sfera politica. 27 23/11/17. Due tipi di solidarietà. Meccanica: Società semplici, bassa divisione del lavoro. Stesse mansioni per tutti individui uguali tra loro (stesso ruolo, posizione sociale). Unico sistema di valori (coscienza collettiva comune), ci si percepisce come una unità. Diritto penale (repressivo->vendetta). Solidarietà meccanica = semplice legame diretto tra individuo e nucleo della società. NOTA-> non esiste proprietà privata. Organica: Società complesse, alta divisione del lavoro. Mansioni diverse e sempre più differenziate. Individualismo, culto dell’individuo. Non esiste un unico sistema di valori (potenziale tensione normativa, conflitto di valori). Diritto civile/privato (restitutivo-> contratto ). Come è possibile ordine sociale? 1) interdipendenza funzionale (solidarietà appunto “organica”). 2) Individualismo etico. NOTA-> il diritto penale non sparisce: ora però non tutela la società ma l’individuo con i suoi diritti. Excursus: Toennies (1887). Gemeinschat (“comunità”). Gesellschaft (“società”). Legami personali. Legami indiretti. Naturale. Artificiale. Affettività. Razionalità (strumentalità). Famiglia (legami di sangue). Affari azienda (legami contrattuali). Concretezza. Astrazione. condivisione, coesione. Distinzione, separazione “mentre nella Tradizione (società tradizionale, arcaiche). comunità gli esseri umani restano essenzialmente uniti nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono. La sociologia di Dio. Forme elementari della vita religiosa (1912). • Classico della sociologia culturale-> sociologia che studia le strutture simboliche, i codici semitici, che governano la vita sociale (a fianco e al di là delle relazioni sociali). Importanza dei fattori irrazionali (sentimenti, emozioni, anche processi cognitivi non logici). • Durkheim -> la religione è la chiave per comprendere la solidarietà sociale (quindi la società stessa). • Studio della religione attraverso analisi dettagliata della religione più semplice = totemismo delle tribù australiane. • Il fatto religioso è composto da 2 elementi: credenze e rituali (collettivi). Elemento comune a tutte le credenze religiose-> distinzione tra sacro e profano. SACRO-> importante, serio, potente, pericoloso, da trattare con rispetto, si prova timore. PROFANO-> tutto ciò che non è sacro. In sostanza: sono sacri tutti gli aspetti della realtà (idee, oggetti, pratiche luoghi, occasioni, persone) concepiti come distinti dagli aspetti ordinari (cioè profani), che possono avvicinarsi ed usarsi come meglio si crede. 30 27/11/17. Rituali e credenze. • Rituali: sono via principale di accesso alla sfera religiosa (più importanti delle credenze). • Rituali = azioni fini a se stesse, ripetute, che significano in tanto in quanto sono compiute correttamente, cioè rispettando le forme (stabilite anch’esse dalla società). • Le cerimonie religiose, i riti collettivi (indipendentemente dal contenuto sostanziale delle credenze) hanno tutte la caratteristica di rendere partecipe l’individuo della forza del gruppo (comunione) e di trascinarlo fuori di sé dandogli la sensazione di essere parte di qualcosa di superiore (trascendenza). • l’individuo viene trasportato in una sfera separata da quella quotidiana come? -ripetizione, -eccitazione (trance). -> effervescenze collettiva. • Credenze: giudizi di tipo cognitivo e normativo (morale). • Classificazione del mondo. • Non tanto idee quanto simboli di identità collettiva. • (es: bandiera, totem) + mezzi di produzione/conservazione/rinforzo di sentimenti collettivi. Dio = società. Cosa c’è dietro il sacro? Ci sono sentimenti collettivi (di timore, rispetto, sottomissione, ma anche di fiducia) verso quella che è l’esperienza primaria, universale, di tutti gli uomini. ->l’esperienza della società, della vita in gruppo collettiva. CONTRO MARX (“oppio del popolo”). La religione non è inganno, ma corrisponde a qualcosa di molto reale e importante, cioè: l’ordine sociale, che e trascendente rispetto ai singoli individui, i quali si sentono deboli e bisognosi e insignificanti, e chiedono quindi a questa realtà superiore che è più di loro anche se nasce tra loro - tramite miti e riti - protezione guida. Analisi delle occasioni religiose, dei rituali, delle feste (->rave). ->vita di gruppo al suo massimo grado, partecipazione totale dei singoli alla vita di gruppo. Da Dio alla conoscenza. • Non solo l’idea di Dio ma ogni idea umana è al suo fondo sociale. • I concetti (in quanto astrazioni che trascendono il “qui ed ora”) nascono dalla comunicazione sociale, dal contatto e confronto tra membri del gruppo. • La comunicazione tra uomini crea i concetti e le categorie con cui gli uomini parlano e con cui pensano. - Pensiamo il tempo perché conosciamo i tempi della vita collettiva (calendari-> sono creazioni sociali, divisione in anni/mesi/giorni/ore etc. è stabilita dal gruppo sociale e varia infatti socialmente: ci sono tempi socialmente stabiliti per far ogni cosa, es: quando si lavora o quando ci si riposa). - Concepiamo lo spazio perché abbiamo esperienza spaziale della vita di gruppo-> divisioni del gruppo in clan riuniti creano senso dello spazio, così come i confini dei luoghi abitati dal gruppo etc. • Tempo e spazio non sono categorie a priori dello spirito o della mente umana (come sostiene Kant, ma in effetti sociali, espressioni di esperienze fondamentali nella vita sociale). W.E.B. Du Bois (1868-1963). • William Edward Burghardt Du Bois. • Primo sociologo “di colore” (afro-americano). • Studia ad Harvard (primo afroamericano a ricevere un dottorato in questa università prestigiosa) e poi a Berlino, dove conosce Simmel e Weber. • Attivista e leader del movimento per i diritti civili e politici degli afroamericani. • Riscoperto come “sociologo” solo negli ultimi due decenni del XX secolo. • Fonda il Laboratorio di Sociologia ad Atlanta nel 1898. • The Philadelphia negro (1899(. 31 • Suo libro più famoso “le anime del popolo negro” (1903). • Concetto di double consciusness. • Autore tra fine ‘800 e primi ‘900 di una serie di studi empirici sulla condizione sociale dei “negri” in diverse regioni/stati degli USA, del sud e del nord. • Ampio uso di statistiche, mappe, grafici. • Conduce ricerche, raccoglie dati, organizza corsi e conferenze, nella speranza che i banchi potessero abbandonare la segregazione razziale sulla base della conoscenza delle condizioni di vita dei neri. • Disilluso passa all’attività politica e all’azione di protesta (fondando con altri la National Association for the Advancement of Colored people, nel 1909, e abbracciando il maxirsmo). • Pan-africanismo (l’idea che solo l’unione di tutti gli uomini di origine africana possa garantire la loro libertà). • Convinto sino alla fine che l’istruzione superiore fosse per l’avanzamento degli afroamericani più importante di quella professionale. • Obiettivo: creare una classe dirigente di Neri laureati (“Talented Tenth”) che potessero guidare il cambiamento sociale. The Philadelphia Negro. • Pubblicato nel 1899, The Philadelphia Negro è un ampio <studio sociale> - così lo chiamava l’autore - sulla situazione delle comunità nera di Philadelphia, la più grande allora esistente negli Stati Uniti. • A questa ricerca Du Bois lavorò in prima persona tra il 1896 e il 1897, non solo raccogliendo ed elaborando una mole impressionante di informazioni statistiche di prima mano, ma anche partecipando alla vita sociale del quartiere. • Secondo alcuni questo studio è uno dei primi, se non il primo, esempio di etnografia urbana. The Souls of Black Folks (1903). • Non è un libro di sociologia, ma un’opera sopratutto letteraria, con riferimenti alle condizioni social dei neri e considerazioni di teoria sociale. • Frase celebre: “il problema del XX secolo è il problema della ‘linea di colore’-> confini simbolici e sociali tra gruppi ‘diversamente colorati’”. • Concetto di doppia conoscenza: “Il negro è una specie di sentivo figlio, nato con un velo, e dotato di una seconda vista in questo mondo americano - un mondo che non gli concede autocoscienza, ma solo gli consente di vedersi attraverso la rivelazione dell’altro mondo. E’ una sensazione peculiare, questa doppia- coscienza questo senso di guardarsi sempre attraverso gli occhi degli altri, di misurare la propria anima con il metro di un mondo che sta a guardare con disprezzo divertito e con pietà. La sentì sempre la sua duplicità (two-ness) - un americano, un negro; due anime, due pensieri, due lotte non conciliate, due ideali contrastanti in un corpo sicuro, la cui tenace forza soltanto trattiene dall’essere spezzato. La storia del negro americano è la storia di questa lotta - questa brama di conquistare una umanità auto-cosciente di fondere il suo doppio sé in un sé migliore e più vero”. 32 30/11/17. G.H. Mead (1894-1931). • Filosofo (e psicologo) sociale. • Mead sosteneva che le interazioni fra individui e gruppi di individui non nascano da una serie di risposte a stimoli (prospettiva comportamentista), ma dall’interpretazione dei significati simbolici attributi agli stimoli stessi. • Per Mead l’individuo vive e opera in un mondo sociale, per cui si può comprendere come singolo agisce solo se si considera il suo comportamento all’interno del gruppo sociale (o meglio, dei gruppi sociali) al quale appartiene. La teoria del sè di Mead. • L’uomo, dice Mead, nel corso del suo sviluppo impara a scindersi in un IO e un ME, che insieme costituiscono il SE’ (self). - l’IO è il soggetto attivo osservante, il ME è l’oggettivo osservato. • Ma può farlo solo con la mediazione di qualcuno altro. • Mettersi nei panni dell’altro, e guardarsi con i suoi occhi. • Altro significativo (altri concreti e personalizzati: la madre, il padre, la nonna, la maestra). • Altro generalizzato (un generico e impersonale “altro” = il pubblico, ovvero la società). • Concetto di ruolo come modello di comportamento che viene interiorizzato -> capacità di assumere il ruolo (altrui, e farlo col tempo proprio). • Importanza del gioco come attività con cui si impara ad assumere ruoli altrui. Altri gruppi di riferimento. • Grande passo avanti nello sviluppo del sé e dell’io: la capacità di interpretare gesti e la capacità di assumere la prospettiva dell’altro. • Senza tale capacità, sarebbe impossibile la cooperazione che caratterizza ogni società. • Ma quale altro? • Altro significativo-> altro generalizzato. • GRUPPO DI RIFERIMENTO: nel valutare le nostre azioni e la nostra identità, il “chi siamo”, nel valutare il nostro status, noi facciamo riferimento ad altri che per noi sono particolarmente rilevanti. • I gruppi che influenzano il nostro senso di chi siamo e le nostre richieste (aspirazioni) sono chiamati gruppi di riferimento. • Es: dei notai e degli avvocati. Per esempio la devianza. • Si definisce “deviante” un atto o comportamento (anche verbale) che viola una qualche norma o regola (non necessariamente giuridica) e che viene sanzionato dal gruppo. • Argomento integrazionista -> non basta infrangere una norma per essere deviante. • Il punto è: chi stabilisce la norma? Come la si applica? Come la si interpreta? Chi la infrange? Che significati si danno alle azioni? • In ogni gruppo sociale c’è qualcuno che ha il potere di stabilire delle norme e di farle rispettare. • E’ solo l’interazione tre chi ha questo potere (o lo rappresenta) e chi infrange (o si presume che infranga) le norme a generare la devianza (o la criminalità). Teoria dell’etichettamento. • “Deviante” è chi viene etichettato come tale e classificato come “fuori” dalle regole del gruppo ( -> outsider). • Centralità della reazione sociale (senza la quale non c’è devianza). • NB: questa reazione varia a seconda di chi infrange la norma e di chi la applica (varia a seconda dei significati che si attribuiscono a persone e cose). • Figura dell’imprenditore morale (che fa le crociate contro i presunti “mali” della società). • Carriera deviante -> una volta etichettato, si entra in un percorso che può condurre all’accettazione dell’etichetta di deviante da parte del soggetto etichettato (formazione dell’identità sociale). 35 La metodologia della gente comune. • L’identità dunque nasce dall’interazione. • Ma in che modo le persone dimostrano di sapere interagire, di possedere una competenza come membri interagenti di una società? • Come facciamo a mostrare che stare con noi non è pericoloso e che siamo capaci di partecipare alla vita sociale? • Alcuni sociologi, influenzati anche dall’interazionismo ma spingendosi in altre direzioni, affrontano la questione attraverso precise osservazioni ed esperimenti. • Essi hanno scoperto che gli esseri umani hanno specifici metodi per interagire con gli altri, e che le persone di tutto il mondo, indipendentemente dalla cultura o dal momento storico, usano gli stessi metodi. • Questa è la prospettiva dell’influente sociologo Harold Garfinkel (1917-2011), inventore di quella branca della sociologia chiamata etnometodologia. • Garfinkel rigetta l’idea stessa che la società sia qualcosa che esiste “ la fuori”. • Il suo problema è lo stesso di Durkheim -> come è possibile l’ordine sociale. • Ma mentre Durkheim e la tradizionale che ha ispirato (-> funzionalismo) sostiene che l’ordine sociale possibile attraverso la condivisione di valori comune (la coscienza collettiva) a cui i singoli si adeguano, Garfinkel muove dalla posizione opposta-> • L’ordine sociale è creato “dal basso”. Etnometodologia. - Secondo Garfinkel la sociologia tende a concepire gli attori sociali come “burattini” manovrati dall’alto-> come cultural dopes (lett. “drogati culturali). - L’E. Concepisce gli attori sociali come “membri competenti” che costruiscono e realizzano essi stessi il loro mondo sociale invece di essere plasmati da un mondo che a loro preesiste e che ad essi si impone. - l’ordine sociale è qualcosa che i membri della società costruiscono attivamente nella loro vita quotidiana utilizzando la loro conoscenza senso comune. - L’E. È lo studio di questo conoscenza di senso comune e dei modi (dei metodi) e delle regole che la gente usa per costruire il mondo sociale in cui vive. Indessicalità e riflessività. • L’E. Considera in significati come sempre potenzialmente non chiari, opachi, ambivalenti-> Garfinkel chiama questa proprietà dei significati indessicalità. • Nulla ha un significato fisso, il significato dipende sempre dal contesto (es: che cosa significa chiudere un occhio dipende dal contesto). • Ma se i significati sono intrinsecamente mi chiari, instabili, c’è sempre rischio della incomprensione e quindi la rottura dell’ordine sociale. • Eppure, noi spesso ci intendiamo, come? • Secondo G., so che ci consente di comportarsi come sei significati fossero chiari e ovvi è la riflessività: mutua costututività tra il senso dell’azione il contesto in cui essa accade. • L’azione è riflessiva nel senso che in ogni momento del suo svolgersi essa da un lato costituisce (mantiene, altera o comunque labbra elabora) il senso del contesto in cui si dispiega e dall’altro essa è a sua volta costituita nel suo senso dal contesto. • Da un lato la realtà dell’azione dipende dal suo essere vista come inserita in un contesto che si presume stabile; dall’altro, il senso che esiste questa stabilità è un effetto dell’azione stessa. 36 Lo studio delle conversazioni. • Possiamo osservare i metodi che usano le persone durante una qualunque conversazione. • Senza essere pienamente consapevole di ciò che fanno, e se ad ogni loro espressione verbale in modo preciso il flusso locutorio altrui. • Dall’etnornetdologia si è sviluppata una branca di ricerca chiamata analisi delle conversazioni (AC) -> Studio metodico, empirico, dettagliato, dell’organizzazione sociale degli scambi verbali e delle condizioni di successo di questi scambi. • Da questi studi è emersa la vasta rete di regole tacite che governano le nostre conversazioni e rendono possibile la mutua comprensione. • Consigliamo anche il più leggero cenno in avanti del capo come un segnale che il nostro interlocutore vuole prendere la parola, e solitamente glielo concediamo. • Come un musicista jazz è in grado di sentire un segnale per entrare a tempo, che è impegnato in una conversazione impiega solo tre decimi di secondo prima di rendersi conto che niente sta per seguire e che c’è quindi una possibilità di inserirsi. Oppure, qui tre decimi di secondo sono impiegati per osservare che qualcosa sta accadendo. • L’etnometodologo Emanuel Schegloff ha scoperto che anche silenzi brevissimi sono fonti di informazione. Quando chiediamo a qualcuno di uscire con lui, se la risposta è sì, il sì sarà pronunciato immediatamente, entro una frazione di secondo dalla richiesta o anche sovrapponendosi a questa; se, invece, la risposta è no, essa arriverà in ritardo, o meglio attraverso il ritardo. Esperimenti di “rottura”. • Una strategia adottata G. Per rendere visibili le pratiche costruttivi del senso della realtà consiste nel violare intenzionalmente, come in un esperimento, le normali aspettative dei soggetti in contesti familiari. • Compito dello sperimentatore è introdurre l’elemento di rottura, elementi che interferiscono con il normale svolgimento delle conversazioni per esempio: - Venerdì sera mio marito ed io stavamo guardando la televisione. Mio marito disse di essere stanco. Io risposi - Stanco come? Fisicamente, mentalmente o soltanto annoiato - non so, più che altro Filippo fisicamente, credo - Vuoi dire che ti fanno male muscoli alle ossa? - Non so. Non essere così tecnica. (Qualche minuto dopo) - in tutti questi vecchi film i letti hanno lo stesso tipo di testata in ferro battuto, disse mio marito - Cosa vuol dire, in tutti i vecchi film solo in alcuni di essi io sono in quelli che hai visto? - Ma che ti succede? Sai benissimo quello che voglio dire. - No, vorrei che tu fossi più specifico. - Piantala! Sai benissimo è quello che voglio dire!. Oppure: “la vittima saluto allegramente con la mano e disse:-come stai? - Come sta rispetto cosa? La mia salute la mia situazione finanziaria, il mio andamento scolastico, la mia tranquillità psicologica, la ... (Rosso in faccia e perdendo improvvisamente il controllo). Senti, stavo solo cercando di essere gentile! Francamente, non me ne frega niente di come stai!. • La violazione delle aspettative non produce va soltanto la rottura di un ordine cognitivo, di un mondo esperito in comune, ma anche un senso di ostilità da parte dei soggetti coinvolti. • Essi considerano la comprensibilità di ciò che dicono come qualcosa in cui hanno moralmente diritto, qualcosa in cui sistematica messa in questione è considerata legittima richiede delle spiegazioni. • In breve, questi esperimenti mostrano che ordine cognitivo e ordine morale sono strettamente connessi tra loro. 37
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