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Sociologia economica definizioni, Appunti di Sociologia Politica

Sociologia economica Temi Pensiero Approcci

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/10/2021

Salvofraf
Salvofraf 🇮🇹

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Scarica Sociologia economica definizioni e più Appunti in PDF di Sociologia Politica solo su Docsity! La sociologia economica è in contrapposizione rispetto all'economia politica che in seguito alla cosiddetta “svolta marginalista” considera l'economia come separata dal contesto sociale, in particolare l'economia socialista si propone di individuare leggi di funzionamento dell’economia generali valide sempre, partendo da una prospettiva di individualismo metodologico, ovvero guardando l’attore sociale, all'individuo. ECONOMIA NEOCLASSICA SOCIOLOGIA ECONOMICA Per i neoclassi risorse scarse impiegabili per fini alternativi ( alla base utilitarismo, massimizzazione della propria utilità personale, necessità di soddisfare le proprie preferenze, visione atomistica dell’attore sociale)il fine è un aspetto esogeno rispetto all’azione: come massimizzo la mia utilità personale? Raggiungendo un determinato fine , collegando i mezzi ai fini (classico esempio del denaro risorsa limitata utilizzabile per fini alternativi) come si allocano tali risorse scarse per fini alternativi? Attraverso un metodo che deve essere razionale, efficiente. nell'economia neoclassica l'attore è sempre un attore razionale. La razionalità dell'attore è una razionalità di scopo, il mio scopo è raggiungere il fine che mi sono preposto, utilizzando nel miglior modo possibile le risorse che ho a disposizione (es.momento covid, dove è alto il tasso di povertà, crisi, disoccupazione ecc io sono razionale e con il denaro come risorsa preferisco spenderli nel comprare del cibo e non comprarmi vestiti scarpe ecc e morire di fame) è una razionalità assoluta in cui il soggetto riesce a collegare nel miglior modo possibile i mezzi ai fini attraverso il calcolo ( il mezzo ovvero il denaro per il fine che è la mia sopravvivenza) nella vita reale è quasi impossibile bilanciare i mezzi ai fini poiché può subentrare l’imprevisto per cui l'attore non può prevedere tutto ciò che può succedere, per cui è più corretto parlare di razionalità limitata che di razionalità assoluta ovvero scelgo in modo più o meno razionale cercando di ottenere una soluzione soddisfacente, scelgo il fine che massimizza meglio la mia utilità personale economia è l'allocazione di Mentre per la sociologia economica l'economica è un'attività volta alla ricerca dei mezzi di sussistenza, ovvero un'attività attraverso la quale gli uomini riproducono sé stessi, un'economia sostanziale di scambio che i soggetti fanno con l’ambiente, per trarre dall'ambiente la propria possibilità di sussistenza. (es ho il mio orto che mi dà dei frutti ovvero pomodori verdura ecc ho le galline che mi fanno le uova) esistono un pluralità di motivazioni all’zione, la razionalità non necessariamente di scopo Per gli economisti neoclassici l’azione economica riguarda il soggetto che agisce singolarmente in funzione del suo interesse individuale basato sul principio atomistico e utilitaristico, per massimizzare il suo interesse in quanto è separato dagli altri ed è indipendente non si fa né condizionare ne influenzare dagli altri, Quindi nella prospettiva economica l’azione è interpretata in termini di individualismo e utilitarismo per la sociologia economica invece l’azione economica è sempre un’azione sociale ovvero ci sono delle motivazioni che non sono soltanto utilitaristiche o strumentali(un ‘agire un calcolo razionale)tutte le motivazioni sono sempre influenzate da fattori istituzionali, da quelle che sono le istituzioni, le regole, le norme ovvero l'insieme delle reti di relazione. La sociologia economica considera il mercato come una costruzione sociale, per funzionare deve essere socialmente accettato ovvero devono essere rispettate, accettate le sue regole Questa allocazione delle risorse scarse si svolge all’interno del mercato concorrenziale, dove avviene lo scambio di mercato, dove c'è il meccanismo del prezzo come principale regolatore della transazione, è proprio il prezzo nello scambio a dare l'informazione COMPLETA-PIENA che permette al compratore e venditore di realizzare lo scambio stesso(trovare il punto di equilibrio tra domanda e offerta) la caratteristica della concorrenza perfetta prevede la piena mobilità dei fattori produttivi con ciò si intende sia la libertà per gli imprenditori di spostarsi geograficamente o di cambiare settore operativo, sia l'assenza di barriere di mercato, in altri termini gli operatori hanno piena libertà di entrare o uscire nel mercato in base alla loro convenienza, sia il fatto che i soggetti del mercato operano senza che vi siano intese senza altri venditori o compratori. Le azioni economiche sono influenzate non soltanto dalle regole tipiche del mercato concorrenziale, sono anche ma soprattutto regole riguardanti le istituzioni sociali e politiche, per cui i 3 ambiti di interazione economici sono: il mercato le istituzioni politiche (es redistribuzione) e quelli sociali (es reciprocità Metodo d'indagine analitico-deduttivo. A partire dal fatto che io do per scontato che i soggetti si comporteranno in un determinato modo io posso prevedere il comportamento dei soggetti e quindi arrivare a delle teorie ad elevata generalizzazione (es il comportamento dei consumatori) a partir dall’osservazione del singolo soggetto arrivo a una generalizzazione universale. Si basa su un metodo di indagine basato sulla storia, sulla comparazione, sull’idea che non è possibile individuare delle leggi generali ma dobbiamo sempre analizzare i fenomeni sociali a partire dal contesto storico nel quale si trovano inserite anche in un’ottica “comparativa” per cui indagini storico-empiriche e comparative. a partire dalla raccolta di dati attraverso questionari, interviste. VINCOLI: Gli economisti vedono le azioni I sociologi ed in particolare i sociologi economici RAZIONALE) L'azione razionale è difatti intesa la propria sussistenza. In particolare, implica due come scelta dei mezzi in vista di un fine, l'uomo per | tipi di movimenti ottenere uno scopo agisce in maniera razionale, cioè scegliendo i mezzi che più si addicono a raggiungere un fine. Qualunque sia il fine è razionale scegliere i mezzi che ad esso meglio si addicono. ES. è razionale per un suicida scegliere i mezzi che gli permettono di darsi la morte SPOSTAMENTO DI POSIZIONE (DETTI ANCHE MOVIMENTI UBICATIVI) si tratta di movimenti fisici che riguardano tutte le attività di produzione, distribuzione e trasporto e sono essenzialmente bilaterali. (es i vestiti la merce viene portata al negozio le persone che compra i vestiti li porta a casa per cui avvengono dei spostamenti) PASSAGGIO DI MANO IN MANO ( MOVIMENTI APPROPRIATIVI) tipici di tutte le attività di circolazione, transazione e amministrazione dei beni che avvengono attraverso il passaggio di mano in mano ( es io contadino che coltivo la terra raccolgo le pere e le vendo al mercato) si attuano come passaggio di mano in mano di un bene tra persone , gruppi o organismi pubblici a cui viene riconosciuta la capacità di possederlo di acquisire la proprietà (io pago compro le pere del contadino che diventano di mia proprietà) Polanyi dice che dobbiamo studiare il modo in cui i concreti sistemi economici si sono istituzionalizzati ovvero sono diventati embedded radicati nella società poichè rappresentano l’insieme dei meccanismi sociali che, in ciascuna società, garantiscono il processo di allocazione delle risorse per gli individui. Egli afferma che Tali meccanismi assicurano l’ordine nella produzione e redistribuzione delle risorse Individua 3 principali forme di integrazione che rappresentano le principali forme ideal tipiche attraverso le quali l'economia è incorporata nella società. RECIPROCITA”: La reciprocità è un sistema di integrazione che si basa su gruppi sociali organizzati in forma simmetrica (la famiglia, la parentela, le relazioni tra amici) si basa sul meccanismo del dare-contraccambiare e ricevere. Principio del dono In questi ambiti relazionali, i rapporti economici ed i meccanismi di allocazione delle risorse avvengono sulla base di scambi di beni e servizi che si articolano secondo linee orizzontali e si fondano su aspettative reciproche tra le parti (io ti faccio il regalo del compleanno e tu lo fai a me) REDISTRIBUZIONE: La redistribuzione, diversamente dalla reciprocità, implica l’esistenza di organizzazioni sociali più ampie e complesse, in questo caso si presuppone l'esistenza di un organo centrale da cui dipende un sistema di distribuzione collettiva. In altre parole, si producono beni e servizi che vengono poi trasferiti a questo centro, e successivamente distribuiti alla collettività. Ad esempio, le comunità locali o le collettività nazionali. SCAMBIO: Lo scambio di mercato, infine, è un sistema di integrazione in cui l'allocazione delle risorse avviene attraverso il prezzo dei beni stabilito nell'interazione tra domanda e offerta. Ciò si verifica quando le istituzioni che regolano lo scambio di mercato diventano predominanti, oltre che nella sfera del commercio, anche in quella della produzione e della distribuzione dei redditi. (es scambio del kula) Il concetto di embeddedness indica il radicamento delle attività economiche nella società ovvero come economia e società siano tra di loro integrate. L'economia è quindi sempre EMBEDDED ovvero incorporata, radicata, incapsulata e incastonata nella società. AI contempo però da questa integrazione nasce il paradosso del doppio movimento: se da un lato vi è la tendenza dello stato a favorire quello che è il libero mercato dall’altro L'economia di mercato (in cui tutti i rapporti sociali passano per lo scambio di mercato) secondo polanyi ha il difetto di produrre ovvero uno scorporamento dell’economia dalla società, in quanto l'economia di mercato è sempre più una sfera separata dalla società, si autoregola e questo ha effetti negativi sul funzionamento della società producendo gravi squilibri, nel libro la grande trasformazione polanyi racconta come l'affermarsi del mercato autoregolato lungo tutto l'800 fino ai primi del ‘900 generi squilibri tali da produrre una risposta autodifensiva di protezione della società come se la società fosse minacciata dal mercato, spariscono i vincoli affinché i beni prodotti vengano scambiati sui mercati compresa la terra, il lavoro e la moneta. (lui fa l'esempio classico del lavoro in quanto è in tutti gli effetti una merce che possiamo acquistare e vendere sul mercato) Il mercato finisce per regolare tutti gli ambiti della vita dei soggetti e lo stato non deve intervenire nell'economia in particolare nella regolazione del mercato. Il mercato si afferma come forza che si autoregola e diventa una sfera separata dalla società, generando aspetti negativi sulla società, in quanto ha una tendenza distruttiva e disgregante in cui si arriva gli anni'30 con una condizione economico-sociale gravissima, c'è moto malcontento che poi porterà alla seconda guerra mondiale ( la crisi del 29 con wol street che crolla, aumenta il tasso di disoccupati e dunque anche la povertà. La vita delle persone passa sempre più per il mercato per cui non sono protetti bensì esposti a qualsiasi rischio e pericolo. Il malcontento in quegli anni porta ad una risposta difensiva che in alcuni casi è di tipo reazionario (l'emergere dei regimi totalitari) , in altri progressista ovvero l'affermazione dei regimi di welfare come espressione della necessità di de mercificare l'economia ovvero di sottrare all'economia alcune sfere essenziali per la riproduzione e il benessere della società. In particolare, vediamo come il capitalismo si afferma e si espande attraverso un movimento di MERCIFIACAZIONE di nuovi beni, spazi sociali, servizi ecc. Parallelamente però vi sono delle forze sociali che può essere lo stato ma anche i soggetti, le collettività che operano per cercare di DEMERCIFICARE (quella che è la re-embeddedness ovvero la re-incorporazione) che avviene attraverso l’azione dello stato, con l'affermarsi dei sistemi di welfare come espressione della necessità di de mercificare l'economia ovvero sottrare alcune aree di regolazione della vita sociale al mercato _nel senso proteggerle dall’instabilità da quello che è il funzionamento del mercato (es. lo stato, reti solidarietà familiare comunitarie, parentali) TESI DEL RADICAMENTO GRANOVETTER: Il lavoro di Granovetter evidenzia l’importanza di considerare congiuntamente economia e società. Per G. non vi è alcuna forma di sradicamento, perché economia e società sono sempre intrecciate e gli attori inseriti in reti sociali e contesti istituzionali, egli si chiede come una società si tenga assieme ovvero non si disgrega e affronta il problema dell’ordine sociale. a partire dalla concezione formale e sostanziale di polanyi ci mostra come vi sia una visione ultra socializzata e sotto socializzata dell’azione. A partire da queste due concezioni egli si rende conto che per quanto posano sembrare diverse, in entrambe le concezioni il problema dell’ordine sociale viene risolto con il fatto che l’uomo è comunque atonomizzato dal suo contesto sociale. 1. daunlato nella concezione sotto socializzata l'attore è visto come un atomo isolato al di fuori del contesto sociale ma razionale che agisce egoisticamente per realizzare i propri interessi individuali, 2. nella concezione ultra-socializzata l’uomo sembra quasi seguire un copione come se la sua azione fosse meccanizzata e il comportamento diventa prevedibile. A queste due concezioni granovetter oppone quella che è la sua tesi del radicamento nel momento in cui sono le reti e i rapporti interpersonali a poter sia generare fiducia che contenere la malafede in quanto egli sostiene che Le azioni economiche sono radicate nei contesti relazionali nelle reti di relazioni sociali Per cui egli dice che dobbiamo guardare in concreto al ruolo dei rapporti personali e delle reti di relazione nel scoraggiare l’opportunismo e generare la fiducia in quanto sono i rapporti sociali a generare fiducia non gli attori in se per se. Le due concezioni ultra e sotto socializzata trovano due soluzioni differenti al problema dell’opportunismo e della malafede @ CONCEZIONE SOTTOSOCIALIZZATA: si fa riferimento a quello che sarà l'ordine gerarchico per contenere opportunismo e malafede e generare la fiducia @ CONCEZIONE ULTRASOCIALIZZATA: si fa appello ad una morale generalizzata ed è il motivo per cui citano un esempio che granovetter riporta nel suo saggio, in una stazione di servizio se dobbiamo pagare ad esempio 5 dollari possiamo lasciarne 20 dollari e aspettare il resto un altro esempio potrebbe esser quello di un economista che lascia la mancia ad una cameriera nonostante i due non avranno transazioni future ne i due si conoscono. L'IMPORTANZA DELLE RETI: granovetter sottolinea l’importanza delle reti, in un suo famoso saggio La forza dei legami deboli Granovetter dimostra che i soggetti inseriti in legami deboli, fatti cioè di conoscenze amicali non troppo strette, hanno più possibilità di accesso ad informazioni e quindi di potenziali posizioni lavorative di proprio interesse, rispetto a coloro che investono socialmente soltanto nei legami forti, cioè i familiari, i parenti e gli amici intimi. egli osserva come nella ricerca di un lavoro conti maggiormente avere numerose reti e legami anche se superficiali, piuttosto che pochi legami forti. @® LEGAMI DEBOLI: hanno una funzione da ponte, sonno meno vincolanti e quindi permettono maggiore apertura- interazione coesione sociale ovvero bridging @ LEGAMI FORTI: potrebbe funzionare come chiusura in se stessi, di esclusività il cosiddetto bonding differenza polany e granovetter: polanyi fonda un approccio basato sul ruolo delle strutture istituzionali, affermando che l’azione economica è embedded nelle istituzioni. Ciò sui cui insiste Polanyi è dunque il fatto che l'economia è stata plasmata- incorporata in un mercato autoregolato Analizza le forme di “integrazione” dell’economico nel sociale. Individuando la reciprocità, la fiducia passando ad un livello istituzionale per cui ad esempio sarò in grado di fidarmi dell’intero sistema sanitario. Un ulteriore ESEMPIO: io posso “fidarmi” e decidere di affidare i miei figli a una babysitter in base ai “crediti” presentati nel suo curriculum o da un’agenzia che l’ha selezionata; mi fido ancora di più se tale persona mi è stata “consigliata” da una persona di fiducia (ad esempio un mio amico); mi sento ancora più “sicura” se la conosco direttamente. Un ruolo fondamentale nel rafforzamento della fiducia interpersonale e in quella sistemica è svolto dai cosiddetti DIFFUSORI DI FIDUCIA che possono essere singoli soggetti ma anche istituzioni. la teoria dei costi di transazione mette in evidenza come il mercato non funziona bene (ovvero non alloca in modo efficiente le risorse) in presenza di fenomeni come razionalità limitata, asimmetrie informative (che espongono a azzardo morale e selezione avversa), esternalità e beni comuni. Essi sono tutti quei costi più o meno quantificabili sostenuti dai soggetti che compiono lo scambio al fine di definire, iniziare, controllare e completare una transazione (ES, se sono un’azienda tutti quei costi che dovrò sostenere per per informarmi, capire, valutare se quel fornitore mi conviene in termini di costi di qualità, sono dei costi di transazione che sto affrontando) tali costi di transazione sono sempre presenti negli scambi di mercato 1. in primis perché i soggetti che effettuano gli scambi sul mercato non hanno una razionalità assoluta, ma soltanto limitata (quindi soggetta ad errori di valutazione ed incapace di prevedere tutti gli imprevisti e le eventualità che si possono verificare durante uno scambio, 2. Non sempre i diritti di proprietà di un bene (che lo rendono “scambiabile” sul mercato) sono ben definiti 3. soggetti sono sempre inclini ad opportunismo e malafede, ovvero tendono a favorire i propri interessi, agendo egoisticamente anche quando questo significa generare un danno agli altri o alla collettività in quanto dall’azione dei soggetti ci sono sempre degli effetti che sono esterni al soggetto e ricadono su quella che è la collettività del mondo esterno. Si tratta di tutti quegli effetti più o meno inattesi che si generano dall’azione individuale e che ricadono su quella che è la collettività. Possono essere esternalità positive o negative (es inquinamento è un’esternalità negativa che si genera attraverso l’azione dei singoli soggetti che quotidianamente con le loro azioni più o meno volontariamente finiscono per inquinare l’ambiente) Un altro classico esempio sono le frodi assicurative: nei contesti dove più alto è il numero di automobilisti che frodano le assicurazioni con falsi incidenti, il costo delle assicurazioni è più elevato: il vantaggio individuale ottenuto in modo opportunistico produce una esternalità negativa (tutti i concittadini dell’opportunista dovranno pagare dei premi assicurativi più alti). (free riding) = Agente economico che attua un comportamento opportunistico finalizzato a fruire pienamente di un bene (o servizio) prodotto collettivamente, senza contribuire, ovvero un individuo che, pur godendo del beneficio di un bene, non ne paga il prezzo generando la cosiddetta tragedia dei beni comuni o il dilemma del prigioniero. 4. L’informazione di cui dispongono gli attori economici è sempre INCOMPLETA per cui si generano , ovvero alcuni soggetti posseggono maggiori informazioni di altri e possono utilizzarle per trarne un vantaggio, Ciò significa che avere maggiore potere informativo produce automaticamente maggiore potere economico e contrattuale. In particolare, le asimmetrie informative sono collegate ai fenomeni di selezione avversa ed azzardo morale L’azzardo morale è un tipo di opportunismo che si può definire post-contrattuale o post-scambio, si riferisce al comportamento di un attore che, una volta avvenuto lo scambio, viene meno ai patti, ovvero persegue il proprio interesse a spese della controparte (ad esempio mi prendo il bene ma non ti pago!) in parole povere prendo il bottino e scappo per cui vengo meno ai patti, ciò si verifica frequentemente nelle situazioni in cui il soggetto che lo compie è abbastanza fiducioso sul fatto che la controparte non riuscirà a rendersi conto del dolo subito o avrà difficoltà a rivalersi del torto che le è stato recato L’azzardo morale consiste in una situazione in cui un soggetto compie azioni che lo espongono a rischi, sapendo che, se le cose vanno bene, ne trarrà i benefici, ma se le cose vanno a finire male, qualcun altro ne sopporterà le conseguenze spiacevoli. Una situazione del genere è piuttosto frequente e può verificarsi, ad esempio, quando più persone si suddividono le responsabilità, ma alcuni non hanno la possibilità di controllare le azioni degli altri.(ES insegante assegna agli alunni di svolgere delle ricerche in gruppo, gli alunni di ciascun gruppo dovranno decidere come suddividersi il lavoro. Alcuni cominceranno a prepararsi, raccogliere il materiale, e organizzarlo con diligenza. Potrebbe però esserci anche qualcuno poco interessato, che non farà nulla o quasi, sapendo che, pur di evitare di prendere un brutto voto e fare una brutta figura, gli altri componenti del gruppo lavoreranno di più e faranno anche la sua parte. in questo caso gli studenti svogliati conteranno sul lavoro supplementare di quelli più diligenti. Il lavoro di gruppo e la responsabilità condivisa costituiscono una sorta di rete di protezione per gli studenti pigri, che non si impegnano nella ricerca, sapendo che comunque ci sarà qualcun altro che tiene a fare un buon lavoro e che farà il compito al posto loro (e potranno prendere comunque un buon voto). La selezione avversa è al contrario una sorta di opportunismo precontrattuale, avviene quando uno dei due soggetti, possiede una maggiore informazione rispetto all’altro, sotto forma di caratteristiche nascoste del ben o dell’oggetto di transazione e la utilizza a proprio vantaggio finendo però a generare un fenomeno di selezione avversa dei partecipanti allo scambio (ES, mercato dei limoni di Arkelof nel settore automobilistico); in particolare l’autore descrive la situazione che si viene a creare quando sul mercato delle auto usate coesistono sia auto di buona qualità sia dei “catorci”. I potenziali acquirenti di auto usate spesso non sono in grado di valutare la qualità delle auto in vendita: in termini diversi non sono in grado di valutare se funzionerà bene o se si tratta di un “bidone” che darà loro problemi di continuo. L'informazione è asimmetrica perché il venditore sa benissimo se l'auto che sta vendendo è un bidone o un affare - e ovviamente non è nel suo interesse rivelare al potenziale compratore se l'auto è un bidone Ovviamente è un caso estremo, ma ci permette di capire la natura dei problemi causati dall'informazione asimmetrica. L'informazione è asimmetrica perché il venditore sa benissimo se l'auto che sta vendendo è un bidone o un affare . Supponiamo che nel mercato esistano 100 persone che desiderano comprare un'auto e 100 persone che desiderano venderne una. Inoltre supponiamo che 50 delle auto usate siano un bidone e le rimanenti siano affari, ovviamente i venditori di bidoni preferirebbero spacciare le loro auto come affari e guadagnare di più - ma i compratori capiscono questa situazione e non si fidano dei venditori che sostengono che la loro auto è un affare. Alla luce di queste considerazioni emerge l’importanza degli assetti istituzionali per contenere l’incertezza delle transazioni in particolare wiliamson analizza mercato e gerarchia come due assetti istituzionali che sorgono in risposta alle situazioni che si generano durante lo scambio in particolar modo nei casi in cui troviamo : costi di transazione elevati, pochi soggetti sul mercato , ed un’elevata asimmetria informativa al punto tale che si arrivi ad una situazione di blocco informativo in quanto l’informazione non circola adeguatamente e dunque si assisterà ad un fallimento del mercato. Questa visione efficientista delle istituzioni secondo williamson viene però criticata da granovetter e dal necistituzionalismo sociologico in quanto non è vero che queste sorgono in riposta automatica ai problemi che subentrano durante gli scambi economici, granovetter sottolinea anche la visione ultra socializzata che ha williamson ovvero da troppa importanza e si fida troppo di questo potere gerarchico nello scoraggiare l’opportunismo e la malafede, infatti ci fa l’esempio di Dalton dove ci dice che ci sono dei menager che eludono i controlli da parte dell’alto perché tra di loro lo sanno per cui si aiutano per eludere questi controlli anche se vi è una struttura gerarchica. Granovetter arriva alla conclusione che ci può essere disordine all’interno di una gerarchia e ordine all’interno di un'istituzione di mercato , fa l'esempio del subappalto ci dice che tra subappaltatori e appaltatori si vanno a creare dei comportamenti attesi o meglio si va a creare una rete di fiducia fondamentale affinché si possa scoraggiare malafede e opportunismo poiché si vanno a creare delle aspettative, come dice lei nel suo saggio la fiducia è un’ aspettativa sul comportamento degli altri, ossia che gli altri si atterranno ai fatti, è l'assunzione di un criterio di affidabilità, di fiducia, che non è un qualcosa che io do a priori ma la do sulla base di un criterio di affidabilità che è selettivo, ovvero non mi fido indistintamente di tutti . A pensarla diversamente da williamson vi è north, nella sua visione egli fa riferimento a quelle che sono le istituzioni come forme di regolazione sociale che tendono appunto a regolare, nascono per strutturare ambiti sociali, attraverso la metafora della partita egli distingue tra le regole del gioco ovvero le istituzioni che per gli attori rappresentano la struttura degli incentivi individuali che orienta l’azione e i giocatori che sono appunto i soggetti per i quali quelle regolo possono essere dei vincoli cosi come delle opportunità, secondo north le istituzioni svolgono funzioni REGOLATIVE garantendo gli scambi e il contratto ovvero degli accordi che presiedono gli scambi, ridurre i costi di transazione, abbassare le asimmetrie informative e l’incertezza all’interno del mercato. Egli introdusse il concetto di path-dependency ovvero la cosiddetta “dipendenza da percorso” sottolineando come i meccanismi istituzionali si sedimentano in un determinato territorio e ne condizionano i processi di sviluppo futuro. Possiamo quindi dire che north ha una visione più realista in quanto sottolinea che le istituzioni nascono per svolgere quel determinato scopo ma non sempre riescono a portare a termine l’obiettivo rispetto a williamson che ha una visione più efficientista
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