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Sociologia Emile Durkheim, Appunti di Sociologia

Il sociologo francese Emile Durkheim e la sua teoria sulla solidarietà nella società. Durkheim sostiene che il fatto sociale esiste al di fuori della coscienza individuale e che la solidarietà è ciò che tiene unita la società. Inoltre, il documento analizza lo studio del suicidio da parte di Durkheim e le categorie di azioni umane di Weber. La sociologia diventa una scienza oggettiva, ma ci sono difficoltà a descrivere le relazioni sociali che coinvolgono tutti.

Tipologia: Appunti

2021/2022

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In vendita dal 02/11/2022

giulialecce9
giulialecce9 🇮🇹

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Scarica Sociologia Emile Durkheim e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! – – EMILE DURKHEIM Sociologo francese (1858, 1917). Essendo allievo di Comte è molto legato al positivismo e per questo si come obiettivo quello di cercare in maniera scientifica un modo che risolva i conflitti. Vuole comprendere le forze che tengono unità la società, in particolare la “solidarietà” (— >essere solido, essere unito). Una società è solida quando le persone che la compongono sono coese, unite Il fatto sociale è un concetto ideale che permette di leggere la variegata realtà che ci permette di vedere nelle diverse modalità di vita della persone dei modi di agire comuni. Secondo il fatto sociale di Durkheim esistono dei modi di agire, pensare e sentire al di fuori della coscienza individuale —>sono i modi di essere della società, l’individuo non li possiede ma li vive. Questi modi di vivere sono superiori all’individuo, che vi si trova immerso dentro. LA SOLIDARIETÀ Nelle società preindustriali: origine della solidarietà SOLIDARIETÀ MECCANICA: CHIEDERE Nella società industriale SOLIDARIETÀ ORGANICA: divisone del lavoro (anche per ottimizzare i tempi)—>tutti svolgono attività diverse ma complementari tra loro (es: in fabbrica se un operaio non fa il suo passaggio non si può costruire un oggetto). Il legame non è più per somiglianza ma per differenza: tutti sono diversi e hanno idee diverse. Ciò che tiene unità la società è la complementarietà: ciò che manca ad uno, viene prodotto dall’altro. Tutti sanno fare qualcosa, tutti non sanno fare qualcosa, nessuno sa fare tutto —>se qualcuno non fa la sua parte qualcosa non funziona — >conflitto. È come un organismo: se un organo non fa quello che deve, entra in conflitto con gli altri e nascono le malattie. Tutti condividono le stesse leggi di base. I gruppi non sono più famigliari ma si lavora con persone “sconosciute”. I problemi non si risolvono nella famiglia ma da – – – – alcuni specialisti. Bisogna avere fiducia nell’altro che deve portare a termine un compito che a me serve. La divisione del lavoro ha anche un ruolo sociale: i bisogni materiali sono soddisfatti con la divisione del lavoro ma poi ognuno ha la libertà di vivere la propria vita e le sue idee È molto più facile che il sistema della solidarietà organica si blocchi: ??? IL SUICIDIO Durkheim è il primo che studia il suicidio dal punto di vista sociologico, chiedendosi: “oltre alla scelta dell’individuo, il suicidio può avere radici nelle condizioni sociali?” Durkheim svolge degli studi scientifici sul suicidio. Esistono tre tipi di suicidio, tutti legati al concetto di solitudine: tipo altruistico: offrire la vita per qualcosa o qualcuno (es.: martiri, capitani delle navi —>le navi e i passeggeri sono talmente tanto per loro che sono pronti a morirci) —> essere talmente inseriti nella società da dare la vita per gli altri tipo egoistico: ?? solitudine personale tipo anomico: le condizioni sociali portano ad una solitudine troppo grande. Questa solitudine non deriva da una condizione personale ma sociale —>non sentirsi parte della società non per colpa propria ma per causa della società che non riesce ad inglobare l’individuo. Il suicidio è scelta dell’individuo ma a volte dipende anche dall’integrazione nella società. Più si è integrati nella società più ci si allontana dal suicidio. Il non essere integrati non è solo “colpa” dell’individuo ma anche della società che non è capace di inglobarlo e valorizzarlo. Il grado d’integrazione dipende: dall’incapacità di distinguersi dal resto del gruppo: es: chi non ha lavoro fa parte dei disoccupati —>è una pedina tra le altre. la società racchiude tutti gli uomini in grandi gruppi simili ma 1. 2. 3. 4. – – ultimo, senza lasciare nulla al magico. Le religioni profetiche si concentrano di più sul senso ultimo della vita dell’uomo. ?? CHIEDERE L’AGIRE SOCIALE =azione di un gruppo di persone/individui Weber studia il modo di agire degli individui e stabilisce che tutte le azioni umane sono racchiuse in quattro categorie (—>categorie che descrivono le azioni umane) azione razionale rispetto a uno scopo —> azione razionale rispetto a un valore —> azione affettiva: l’impulso emotivo —> azione tradizionale: abitudini, consuetudini, consumi —> —>una volta che si capisce che un’azione raggiunge uno scopo utile alla mia vita, posso anche dedicarmi a qualcosa di nuovo Queste quattro categorie sono delle idealizzazioni: concetti astratti di atteggiamenti concrete. Sono delle categorie di ideali più che categorie di realtà. Per questo Weber trova i tipi di ideali. I TIPI DI IDEALI È possibile dare una definizione razionale ed ideale di tutto. I tipi di ideali sono delle categorie metro cui far stare la realtà —>ideali perché la realtà è sempre più della categoria (es: si può parlare di tipica classe di scienze umane —>tipo di ideale, ma si può parlare anche di 1 scienze umane, 2 scienze umane... —>specifiche) Questo strumento è molto importante ma ci sono dei rischi: uniformare tutto —>generalizzazioni che non portano a risultati utili e dei benefici si possono analizzare statisticamente (statistica perché si lavora con grandi numeri —>la ricerca è molto ampia) dei dati —>si possono costruire dei modelli entro cui far combaciare la realtà 1. 2. 3. – ● ● – ● ● ● I tipi di ideali che Weber trova in relazione alle categorie delle azioni sono: azione affettiva azione tradizionale azione razionale rispetto al valore e rispetto allo scopo LA SOCIOLOGIA COME SCIENZA A partire dall’Ottocento la sociologia diventa una scienza. In particolare Weber sottolinea alcuni aspetti di questa nuova scienza: la sociologia deve assumere lo stesso valore e affidabilità delle altre scienze. Ci sono però alcune difficoltà: la sociologia riguarda noi e ci comprende tutti da vicino —>bisogna descrivere non fenomeno oggettivi ma relazioni sociali che ci coinvolgono da vicino per questo è inevitabile dare dei giudizi di valore Nonostante questi problemi la sociologia, come le altre scienze, deve diventare il più oggettiva possibile, per poter dare dei giudizi il più possibile veri l’ideale a cui tendere è l’avalutatività: bisogna sospendere i propri giudizi di valore e bisogna basarsi esclusivamente sui fatti —>non esiste un meglio o un peggio, l’importante è spiegare il fenomeno scientificità: semplice descrizione dei fatti secondo le leggi di causa-effetto non bisogna voler comprendere la realtà dando suggerimenti su come potrebbe/dovrebbe essere —>rientra sempre nel non dare giudizi VILFREDO PARETO CHIEDERE – – – – – 1. 2. ● ● – L’ELITE Una volta conosciute le due dimensioni si può dire che ci può essere un gruppo che prende il comando e guida il popolo verso i suoi interessi Élite= gruppo dirigente della società teoria elitista di Pareto: l’elite esiste e comanda perché i suoi membri sono in grado di comportarsi in maniera logica e comandare il popolo verso lo scopo volgono a loro favore le azioni non-logiche altrui (ES.: elezioni, il candidato parla di sicurezza, i cittadini lo votano non perché hanno letto dei dati ma perché sono stati mossi dal sentimento (azione non-logica)) gruppo più furbo degli altri —>riesce a salire la scala sociale e della ricchezza più velocemente degli altri esempi di come può essere: l’insieme di persone a cui è riuscita la scalata sociale (ES.: capitalisti dell’Ottocento): queste persone pian piano si sono costruite degli imperi in grado di comandare gli altri l’esiguo numero di individui che esercitano le funzioni di governo: gruppo di pochi che comandano tutti. Due modi per arrivare al potere costringere con la forza convincere attraverso la persuasione e le azioni logiche Questa teoria elitista spiega meglio la lotta tra classi: conflitto borghesia vs proletariato = conflitto élite vs massa -CHIEDERE LOTTA TRA CLASSI GEORG SIMMEL CHIEDERE CONTENUTO/FORMA Berlino, 1858-1918 —>è quasi un contemporaneo degli altri autori È trascurato dalla sociologia per molti anni, è stato riscoperto solo negli – – – – – 1. Secondo Simmel quindi si sta stabilendo una nuova situazione di vita, che sta piano piano invadendo tutta l’Europa (e ancora oggi possiamo vedere gli effetti). Questa situazione prende il nome di modernità, cioè la possibilità di vivere nell’indifferenza rispetto ai propri simili. Questa indifferenza è dovuta a varie cose: quantità di incontri che avvengono in un giorno non potremmo mai conoscere a fondo tutte le persone che incontriamo Si sviluppa così un’indifferenza sistematica: la relazione con gli altri non è fatta per affetto ma per l’utilità (es: parlo al panettiere perché ho bisogno il pane) —>ci si relaziona solo se serve. Solo i piccoli gruppetti di amici ad esempio sono gruppi fondati sull’affetto la socievolezza (l’essere sociale dell’uomo) viene spesa solo in alcuni casi (es: amici). Tendenzialmente si sta con gli altri per utilità ?? Due analisi approfondite di Simmel LA MODA Riflessione sociologica: non è valutativa, non contiene elementi artistici. Simmel studia la moda e si chiede come nasce e che impatto ha sulla società (la moda stava nascendo in quel periodo). Secondo Simmel la moda nasce nelle metropoli. Prima la moda era un elemento usato per manifestare (es: vestirsi di un colore per chiedere qualcosa). La moda si fonda su due meccanismi spinta d’imitazione: in una società molto abitata (metropoli, società di massa) si sente il bisogno di omologarsi al resto della popolazione. Con l’omologazione si vuole essere simili a chi ci sta intorno. L’omologazione avviene per collegare le persone tra loro. (Secondo Simmel accomuna almeno tutte le persone nella stessa situazione economica). Tutte le persone all’apparenza possono 1. 2. essere omologate in un gruppo, anche se loro non si ritrovano in nessuno. L’unico modo per sapere davvero cosa è una persona, bisogna conoscerla davvero (socievolezza). Una persona si distingue per quello che fa e questo non significa che sia quello che fa (es: uno può fare lo stupido ma non è stupido) distinguersi dalla massa: ci si omologa per distinguersi da altri gruppi (massa=formata da altri gruppi). Senso di diversità (io riconosco di essere diverso da loro e quindi mi separo da loro) La moda quindi (oltre che uno strumento artistico...) crea anche le basi per una società. CHIEDERE IL DENARO CHIEDERE
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