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SOCIOLOGIA GENERALE DEFINIZIONI, Dispense di Sociologia IV

APPUNTI DI SOCIOLOGIA GENERALE

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 04/10/2018

francesca111112
francesca111112 🇮🇹

4.3

(3)

44 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica SOCIOLOGIA GENERALE DEFINIZIONI e più Dispense in PDF di Sociologia IV solo su Docsity! SOCIOLOGIA Argomenti della prima settimana 1. LA SOCIOLOGIA E IL SUO OGGETTO Che cosa è la sociologia? è un insieme di modi di guardare la società (ovvero i fenomeni che derivano dai diversi modi con cui gli individui entrano in relazione tra loro) che può applicarsi a diversi fatti e lavorare a diversi livelli: gruppi di individui, organizzazioni, territori, ecc. 1.1. La sociologia non lavora in esclusiva. La sociologia non ha cioè il monopolio di una serie di oggetti sottratti ad altri sguardi. La sociologia lavora piuttosto all’intersezione con altri saperi: il sapere dello storico, del giurista, del medico, e molti altri. Così, occupandosi di apprendimento, incontra formatori, allievi, presidi. Analizzando il fenomeno olimpico, si muove necessariamente su terreni già “calpestati” dagli esperti di sport e di spettacolo e altresì da coloro che progettano e sviluppano politiche territoriali; così come studiando i movimenti religiosi il ricercatore si può trovare fianco a fianco con ministri o adepti di un culto. Ma l’elenco potrebbe continuare con il sociologo della medicina che parla della malattia senza essere medico, del sociologo della devianza che argomenta dei delitti e delle pene senza essere né giudice né poliziotto, del sociologo dell’industria che non ha mai preso in mano una pinza. Questa lavoro per così dire a mezzadria con altri saperi condiziona anche il modo con cui il sociologo si pone domande circa i diversi oggetti che vuole studiare e di cui, molto spesso, molto già si sa, dal punto di vista di altre discipline e competenze. 1.2. La sociologia critica e supera il pregiudizio Questo procedere attraverso la critica del pregiudizio (cioè di ciò che supponiamo di conoscere senza averlo verificato), è utilizzato dalla ricerca sociologica fin dalle origini. Nella attuale fase di maturità della sociologia, l’impulso alla ricerca proviene ancora più nettamente e sistematicamente da un atteggiamento critico, cioè dal dubbio che il fenomeno che si intende indagare abbia ancora altri segreti oltre quelli già in precedenza svelati. 1.3. La sociologia si muove a diversi livelli, dai piccoli gruppi ai territori, alle organizzazioni, ai grandi insiemi di popolazioni 1.4. La sociologia cerca di prendere le distanze da atteggiamenti normativi (come le cose dovrebbero essere: es: BISOGNA partecipare ) per concentrarsi sul definire, analizzare e spiegare i fenomeni. (Che COSA è la partecipazione sociale? Di cosa si compone? Quali significati ha? Come funziona, da cosa dipende?) 2. CHE COSA CI VUOLE PER FARE sociologia? 2.1.Una società aperta Significa istituzioni disponibili a produrre, mantenere e a far circolare informazione e ad accettare i risultati della lettura sociologica, anche quando vadano contro aspettative o interessi preesistenti. Storicamente la società in cui nasce e si diffonde la sociologia è la società moderna nata dalla Rivoluzione Industriale della seconda metà dell'800. 2.2 Immaginazione sociologica diffusa negli individui e nelle istituzioni (disposizioni, modi di guardare la realtà) Questo significa, secondo l’autore che ha proposto tale categoria (C. W. Mills) -Riflettere sulle proprie esperienze collocandole nella propria epoca e pensarle come tipiche di altri uomini e donne in un certo contesto:“…l’immaginazione sociologica consiste nell’idea che l’individuo possa comprendere la propria esperienza e valutare il proprio destino soltanto collocandosi dentro la propria epoca. Che può conoscere le proprie probabilità soltanto rendendosi conto di quelle di tutti gli individui nelle sue stesse condizioni…”(C. W. Mills, 1956, trad.it. 1962, p. 15-16). -Dubitare delle apparenze, guardare dietro la facciata -Ritenere ogni fenomeno come socialmente costruito, quindi non come frutto di disposizioni innate, eredità biologica, pura casualità Un fenomeno è socialmente costruito, quando è prodotto entro una situazione storica, in conformità a modelli culturali (modi di pensare e agire condivisi) specifici e situati nello spazio e nel tempo. -Attribuire i comportamenti di singoli individui, a comportamenti tipici di gruppi, o di categorie più ampi a cui quei singoli individui possano essere riportati per posizione - sociale, condizione anagrafica, provenienza territoriale, occupazione, ecc. -Inquadrare qualsiasi fenomeno nei contesti in cui si genera e sviluppa (i fatti sociali, in quanto fenomeni socialmente costruiti sono soggetti a variazione nel tempo e nello spazio). -È naturale innamorarsi e in quanto innamorati sposarsi? No!!!! L'idea dell'amore romantico si è diffusa solo in tempi recenti in Occidente. mentre non è mai esistita in altre culture. E' soltanto in epoca moderna che l'amore, il matrimonio e la sessualità sono stati considerati strettamente legati l'uno all'altro. categoria cui tale oggetto appartiene (la persona che ha una certa idea, magari un pregiudizio, circa gli immigrati tenderà a riportare le caratteristiche di quel particolare individuo, Mohamed, immigrato, a quelle che presume siano le caratteristiche della categoria cui appartiene). 3.2. Perché il senso comune non basta? Il senso comune è spesso locale, episodico, privo di riscontri generali, viziato da pregiudizi, quindi tra i suoi difetti principali: -Osservazione imprecisa e definizioni poco rigorose dei fenomeni (malattia/salute, disagio/benessere sono termini che richiedono, se si vuole capirne bene i significati precisi confini) -Sovra-generalizzazione -Attenzione selettiva -Rigidità e incapacità di revisione delle opinioni Errori o ignoranza del senso comune Esempi di affermazioni dettate dal senso comune. -E più probabile che a commettere reati siano i giovani della classe inferiore che quelli della classe media -E più probabile che le rivoluzioni scoppino quando le condizioni di vista si mantengono molto cattive che non quando queste stanno rapidamente migliorando -i bambini delle madri che lavorano guardano più televisione dei bambini delle madri che non lavorano. Ricerche empiriche hanno spesso capovolto risultati che apparivano scontati alla luce del senso comune. Quando un risultato va contro il senso comune si dice che è controintuitivo 4. LA RICERCA DI REGOLARITA E PREVEDIBILITA IN SOCIOLOGIA Si è detto che la sociologia si occupa di individui in relazione tra loro (in compresenza o a distanza: vedi vocabolario della settimana) 4.1.Queste relazioni sono considerate dalla sociologia relativamente prevedibili una volta che si sia studiato adeguatamente il contesto in cui si sviluppano. Dunque la sociologia, attraverso le sue teorie (vedi vocabolario prossima settimana) cerca conferma/o smentita circa l’esistenza di regolarità (modi di fare e/o di pensare ricorrenti e stabili) della vita sociale ovvero della vita di persone in relazione. E’ stato infatti osservato, anche attraverso risultati di ricerca, che gli individui sono tendenzialmente abitudinari e prevedibili nella loro vita quotidiana. Ciò significa che la spontaneità assoluta (e quindi la totale imprevedibilità, e variabilità dei comportamenti) è pressoché assente dalle azioni quotidiane di qualsiasi popolazione. Le unità sociali in cui i sociologi cercano di riscontrare regolarità sono collettività o popolazioni insediate in un territorio, gruppi, categorie, sistemi, strati. La sociologia può occuparsi, nelle sue osservazioni e ragionamenti, di unità definite di livello micro (es. una coppia di coniugi) oppure di unità più ampie, definite di livello meso o macro che cioè contengono quelle più piccole (livelli meso/macro: una classe sociale, una generazione, una città, una regione, una nazione, ecc.) (vedi vocabolario di questa settimana. La prevedibilità dei comportamenti non si applica al singolo caso, ma a insiemi di casi, di cui sia noto il contesto di riferimento. Vale a dire: ci può sembrare che, considerato a livello micro un evento come la nascita di un figlio sia per lo più la conseguenza di una scelta assolutamente personale di quella coppia. Nessuno può controllare chi avrà un bambino, e tantomeno pretendere di sapere, chi dovrà averlo e chi no! Ma, a livello globale, aggregato, la vita sociale opera in modo diverso dalle esperienze individuali. Ad esempio, nonostante l’ampia diversità di spiegazioni di un evento come la nascita di un figlio, il tasso di natalità di una società rimane stabile nel corso degli anni, tendenzialmente. Questa regolarità dei sistemi sociali è prodotta da modelli culturali e da vincoli sociali e storici di cui gli individui possono o possono non avere consapevolezza. La presenza di regolarità non significa che ai comportamenti più frequentemente registrati (ad esempio la maggior parte delle nuove coppie in Italia si aspetta di avere al massimo due figli) non ci sia alcuna alternativa, che essi, e solo essi, abbiano dunque la capacità di imporsi sempre. 4.2. In sociologia quando parliamo di regolarità ( diffusione secondo uniformità) di un comportamento sociale o politico, parliamo di una elevata probabilità di trovarlo, e mai della certezza che non troveremo altro che quello: i modelli usati dalla sociologia sono infatti probabilistici, quindi sono basati su un rapporto di frequenza (situazioni verificate rispetto a quelle possibili) In sociologia i modelli probabilistici hanno particolare salienza in ragione del particolare oggetto della sociologia (individui/gruppi in contesti soggetti a mutamenti e ad influenze di molti fattori non controllabili). Ad ogni modo per tenere sotto controllo almeno in parte i tanti fattori che influenzano il nostro comportamento e darne conto in maniera adeguata e non episodica e superficiale occorre pensare alla sociologia come una scienza: un particolare tipo di discorso sui fatti sociali, che dispone di strumenti per una conoscenza non improvvisata ma sistematica (cioè che fa parte di un sistema di regole) dei fenomeni sociali. 5. LE REGOLE DELLA SOCIOLOGIA COME SCIENZA Le regole del metodo scientifico riguardano l’obbedienza a regole che si riferiscono a diversi ambiti. 5.1.Il linguaggio -argomentabilità (qualsiasi proposizione deve essere riconducibile ad un argomento logico, o empirico, o normativo, che la fonda: “non si può pretendere di avere ragione battendo i pugni sul tavolo; non si può dire ”è così perché lo dico io”); -derivabilità delle proposizioni sul mondo empirico da altre proposizioni teoriche più o meno generali (giustificabilità teorica). Requisito indispensabile è prima di tutto avere se non una teoria, almeno un’ipotesi (che è l’anticamera di una teoria vera e propria, è una teoria provvisoria), che giustifica a me stesso e altri appartenenti alla comunità scientifica, la rilevanza sociologica di quel fenomeno, la classe di oggetti cui appartiene, che nessi mi aspetto di trovare con altri fenomeni. Quando parlo di un risultato di una ricerca devo sempre dimostrare che per ottenerlo ho, almeno inizialmente, proceduto da un quadro di teorie o ipotesi che erano state formulate in precedenza, e che a diverso titolo fanno parte del patrimonio già acquisito della sociologia. -l’impiego di Teorie/Concetti (vedi vocabolario) 5.2. I significati (cioè il come il perché guardo all’oggetto del conoscere), per cui si chiede assenza di significati emotivi, imperativi, esclamativi (il discorso scientifico è diverso da quello politico, di quello personale o amicale o familiare, o dell’imposizione e del comando, o anche della persuasione occulta). 5.3. Gli obiettivi: -l’intento di descrivere (rappresentare in maniera compiuta e mirata rispetto all’obiettivo conoscitivo), spiegare (individuare le cause) e, quando possibile, prevedere; -il dovere di rendere pubblici gli assunti e le scoperte (la scienza non è mai un fatto privato). La metafora del tribunale evoca l’idea che la scienza deve sottoporsi a giudizio sulla base di prove, deve accettare eventuali smentite, cercare in quel caso quindi prove più convincenti e più in generale accettare di produrre verità destiniate a essere superate o rielaborate da coloro che verranno dopo (cosa che non avviene in un’aula di giustizia), 6. SOCIOLOGIA COME SCIENZA EMPIRICA, cioè osservativa, cioè relativa a fenomeni che devono comunque avere una accessibilità diretta o indiretta all’osservazione. Come tale la sociologia è diversa dalla scienze solo formali-analitiche-speculative come la matematica o la filosofia. In quanto appartenente alla classe delle scienze umane la sociologia è peraltro anche diversa da altre scienze osservative che appartengono alla classe delle scienze naturali (chimica, fisica, biologia, ecc) Perché? Studia individui dotati di pensiero e parola. Inoltre -il sociologo studia soggetti in carne ed ossa. -il sociologo è immerso nel mondo che studia -che la realtà sia solo parzialmente conoscibile: le teorie non rispecchiano la realtà sociale così com’è, nella sua completezza, bensì la costruiscono per quegli aspetti che al ricercatore interessa selezionare e indagare -che si debba utilizzare un modello probabilistico e non deterministico: cioè un modello non guidato dall’ipotesi di esistenza di cause necessarie e sufficienti, (se a-e soltanto a-, allora b e soltanto b) bensì aperto, cioè orientato ad accettare l’incertezza relativa all’esistenza di più alternative possibili. 7.4. Presupposti propri della sociologia alla ricerca delle cause: -si deve utilizzare un modello probabilistico e non deterministico: cioè un modello non guidato dall’ipotesi di esistenza di cause necessarie e sufficienti, (se a-e soltanto a-, allora b e soltanto b) bensì aperto, cioè orientato ad accettare l’incertezza relativa all’esistenza di più alternative possibili. Le scienze sociali sono prive di leggi : le leggi forti sono sostituite da leggi deboli in cui proposizioni come “ tutti gli uomini sono aggressivi” sono sostituite da proposizioni come “ la maggior parte degli uomini sono aggressivi”. Nella indagine sociologica sarebbe assurdo pronunciare frasi del tipo “se le donne lavorano e abitano in paesi in cui il costo della vita è alto allora non hanno figli. -le cause di un fenomeno vanno ricercate a livello del sociale, non al di fuori di esso -le cause di un fenomeno non si configurano allo stesso modo che nelle scienze fisiche o naturali; essi richiedono sempre la partecipazione dei soggetti (con un qualche tipo di azione individuale o collettiva) -Il sociologo deve sempre interpretare il legame tra cause ed effetti, non essendoci piena evidenza a priori (tranne che per caratteristiche che non possono essere effetto, ma solo causa, essendo immodificabili: come la età , il genere, la razza, il luogo di nascita) – -né della direzione causale (alcolismodisoccupazione ? o disoccupazione  alcoolismo? o alcoolismo ß disoccupazione?) e ancora bassa natalità occupazione femminile ? o occupazione femminile bassa natalità? o occupazione femminile< bassa natalità?); -né dei meccanismi messi in opera (attraverso quale meccanismo accade che i bambini poveri vadano male a scuola più di frequente degli altri?) Vedremo poi come le varie tradizioni presenti in sociologia propongano ciascuna spiegazioni che, anche applicate a uno stesso fenomeno (la devianza, la diseguaglianza, la mobilità sociale, il conflitto, il potere) le differenziano l’una dall’altra sia nei presupposti teorici (ragioni strutturali vs ragioni legati alle intenzioni degli attori) sia per il livello cui le spiegazioni vengono fornite (livello micro vs livello meso, vs livello macro). VOCABOLARIO DELLA SETTIMANA 1. I livelli dell’osservazione e dell’analisi sociologica. Micro, meso, macro Livello micro può essere definito quello di scala più piccola dei livelli di analisi della sociologia. Per alcuni esso identifica il livello del singolo individuo, che non è ulteriormente scomponibile. Per altri si può applicare il livello micro anche a interazioni di tipo duale o all’analisi delle reti. Il livello meso può essere definito come il livello intermedio, che cioè si riferisce a contesti di interazione che contengono unità individuali e che possono essere a loro volta contenute in unità di livello più elevato: vicinato, famiglia, comunità, classi, ceti, gruppo di lavoro, équipe, classe scolastica, reparto, ecc. Il livello macro. Si riferisce alla società nel suo insieme o a società locali abbastanza grandi e complesse da essere “autosufficienti” dal punto di vista delle funzioni sociali essenziali; ovvero a insiemi di relazioni complesse (sistemi) non direttamente osservabili (il sistema giudiziario, l’università italiana, ecc); ovvero si può riferire a caratteristiche di popolazioni. Si parla in genere in questo caso di livello aggregato (il tasso di disoccupazione dei giovani). Agli esordi della sociologia il livello di studio è in genere di tipo macro. Oggi lo studio della società avviene a diversi livelli. 1.1. In termini teorici-Possiamo parlare di teorie micro e macro sociologiche quando la prospettiva suggerita da quella teoria propone come livello di partenza della spiegazione sociologica uno o l’altro dei livelli di indagine (es. Il suicidio di Durkheim o il sistema sociale di Parsons come teorie macrosociologiche; la teoria dell’interazionismo simbolico come teorie microsociologiche). 1.2. In termini analitici Possiamo parlare contemporaneamente di livelli micro e macro. Se studio l’Università italiana posso studiarla da un punto di vista macro (come istituzione che ha certe proprietà: n. studenti, spese, indirizzi, orientamenti, ecc) e/o utilizzando livelli di osservazione intermedi (le facoltà, i corsi, le discipline), ovvero interessandomi agli studenti e studiandone gli atteggiamenti, i risultati, le aspettative (tutte cose che non posso dedurre dal livello macro). Se studio la famiglia posso studiarla da un punto di vista micro (le interazioni tra generazioni al suo interno) o dal punto di vista macro (le funzioni che il sistema dell’istruzione le assegna, ecc.). 2.Interazione/interdipendenza. Posto il fatto che la società si costruisce su relazioni sociali, l’interazione presuppone relazioni che si costituiscono in compresenza. l’interdipendenza presuppone relazioni allacciate a distanza. In ambedue i casi i soggetti coinvolti sono inevitabilmente modificati nei loro progetti strategie e comportamenti dal fatto di trovarsi in situazione di interazione/interdipendenza. QUESTIONI APERTE E DOMANDE CHIUSE. ESEMPI A. Esempi di questioni “aperte” (non a risposta chiusa) -Commentare la seguente serie di proposizioni: la procreazione è una decisione profondamente personale. Non esiste un responsabile cui devono rivolgersi coloro che desiderano avere un bambino e non è neppure possibile stabilire in anticipo quanti bambini nasceranno . Per avere un bambino non è infatti necessario registrarsi da nessuna parte o avere una particolare licenza. Di fronte a tanta incertezza come possono le aziende che producono pappe per neonati, oppure biberon, o pannolini, programmare la loro produzione di anno in anno? B. Esempi di domande a risposta chiusa 1. La spiegazione sociologica va alla ricerca di ? a-colpe; b-cause; c-danni; d-errori; e-inganni ? 2. Indicare la correttezza o la scorrettezza di una frase del tipo: E certo che tutti i bambini delle famiglie disagiate vadano male a scuola. E sostituirla con una frase corretta. 3. Oltre i sociologi, anche i filosofi parlano della società e dell’uomo. Tuttavia sociologi e filosofi non fanno esattamente lo stesso mestiere. Perchè? a-i filosofi si fondano esclusivamente su analisi di tipo macro b-l’apparato dimostrativo dei filosofi è soltanto analitico, e non osservativo c-i sociologi costruiscono la loro base osservativa su dati primari, a differenza dei filosofi d-la sociologia è una scienza osservativa, ma non analitica 4. Se voglio studiare i rapporti tra università e mercato del lavoro in Piemonte a che livello posso muovermi: a- solo a livello micro (specificare) b-solo a livello macro (specificare) c-a entrambi questi livelli (specificare) 5. Le euristiche sono dei modi di accesso a fenomeni da conoscere: si individui con quale euristica sta procedendo chi dice: “ Di qui dove abito io, in periferia, come non passano mai i mezzi, vedo bene come funzionano i trasporti in Italia!!
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