Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sociologia Generale, temi, concetti, strumenti (David Croteau - William Hoynes), Sintesi del corso di Sociologia

Riassunto dettagliato del capitolo 4

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 13/06/2018

AlessioUniRoma3
AlessioUniRoma3 🇮🇹

4

(5)

8 documenti

1 / 7

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Sociologia Generale, temi, concetti, strumenti (David Croteau - William Hoynes) e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! Struttura, azione sociale e potere Capitolo 4 pag 138-175 La struttura sociale è costituita da modelli di comportamento ricorrenti. La struttura sociale vincola il comportamento sociale ponendo dei limiti, ma lo agevola mettendo a disposizione delle persone un contesto e dei modelli di comportamento entro cui possono interagire. La capacità di azione è la capacità di operare indipendentemente dai vincoli sociali, anche in contrasto con le aspettative della società. Capire la struttura sociale 4.1 La struttura sociale è invisibile, ma si possono mappare i contorni in diversi ambienti sociali. A livello microsociologico, si può esaminare la struttura d’interazione tra due persone o all’interno di piccoli gruppi; a livello mesosociologico, si può studiare la struttura di un’organizzazione come una scuola o un’azienda; a livello macrosociologico, ci si può focalizzare sulla struttura di disuguaglianza tra Paesi in via di sviluppo e Paesi industrializzati. Osservare la struttura sociale. 4.1.1 Abbiamo comunque due obiettivi: descrivere i modelli di base e fare dei collegamenti tra questi modelli e le azioni sociali. Il ragionamento sociologico ci aiuta a capire sia come la struttura sociale influenzi la vita quotidiana, sia come le azioni individuali contribuiscano a influenzare la struttura sociale. La struttura sociale è costituita da comportamenti schematizzati e ripetitivi. Le istituzioni sociali sono le grandi aree della vita sociale in cui si creano routine e modelli di comportamento destinati a durare nel tempo. Includono governo, scuole, imprese e istituzioni religiose. La maggior parte delle nostre interazioni quotidiane segue un copione più o meno prestabilito. Costruire e modificare la struttura sociale 4.1.2. A livello individuale non possiamo modificare i modelli di comportamenti quotidiani, ma sono comunque un prodotto dell’azione umana e possiamo contribuire a riprodurli o alterarli. La relazione dinamica tra struttura e azione: l’azione umana crea la struttura; questa determina l’azione successiva; l’azione futura riaffermerà, modificherà o cambierà radicalmente le strutture sociali in essere. Status e ruoli: vita quotidiana e struttura sociale 4.1.3 I sociologi usano due concetti chiave per capire cosa lega una persona a un’altra e ai modelli che costituiscono la struttura sociale, status e ruolo. Lo status designa una posizione che un individuo può occupare all’interno di un sistema sociale. Può essere ascritto o acquisito. Gli status ascritti sono quelli che ci vengono assegnati fin dalla nascita, indipendentemente dai nostri desideri; gli status conseguiti sono quelli che otteniamo volontariamente, in larga misura, per effetto dei nostri sforzi. I ruoli sono l’insieme dei comportamenti attesi che si associano a determinati status. Gli status e i ruoli che ricopriamo sono i legami concreti che ci uniscono al resto della società. I ruoli entrano a far parte del nostro Sé. Interazione a livello microsociologico: l’etnometodologia 4.2 La società è un insieme di persone che vivono in un territorio specifico e hanno in comune la stessa cultura. Come affermava Simmel i membri di una società interagiscono tra loro con modalità che si consolidano in modelli. I modelli di interazione si protraggono nel tempo, trasformandosi in routine costanti che sembrano assumere vita propria. Per Simmel, queste interazioni micro sociologiche costituiscono i mattoni su cui si fonda una società. Per esaminare le interazioni sociali a livello microsociologico i sociologi utilizzano l’etnometodologia. Essi analizzano la struttura sociale a livello microsociologico concentrandosi sui modelli e sui fenomeni ricorrenti che emergono dalle attività di routine. L’etnometodologia è un approccio che esamina i metodi usati dalle persone per dare significato alle proprie attività quotidiane, enfatizzando le modalità con cui creiamo collettivamente una struttura sociale nelle nostre attività di tutti i giorni. Gli etnometodologi sono convinti che la struttura sociale esista proprio perché la creiamo costantemente, man mano che costruiamo e ricostruiamo l’ordine sociale nella nostra routine quotidiana. I breaching experiments sono situazioni sociali controllate che infrangono deliberatamente le regole sociali, violando regole di base e modelli di comportamento consolidati. Violando le norme sociali di applicazione quotidiana, gli esperimenti etnometodologici mettono in luce l’esistenza di norme inespresse che strutturano innumerevoli aspetti della vita sociale, e che diventano visibili solo quando vengono infrante. Struttura sociale a livello mesosociologico: le organizzazioni 4.3 Spostando la nostra analisi a livello mesosociologico possiamo scoprire come funziona la struttura sociale delle organizzazioni. Noi viviamo all’interno di una vasta gamma di organizzazioni, grandi e piccole. La prospettiva sociologica ci aiuta a capire come la struttura organizzativa influenzi la nostra vita e come le nostre attività quotidiane ci permettono di negoziare, riaffermare e rivedere questa struttura. La struttura organizzativa designa le regole e la routine, sia formali sia informali, che disciplinano l’attività quotidiana all’interno delle organizzazioni. Come vedremo più avanti, un aspetto della struttura sociale può diventare questione di vita o di morte. Struttura sociale a livello macrosociologico: funzioni e interrelazioni tra istituzioni sociali 4.4 A livello macrosociologico è possibile riconoscere la struttura sociale nei molteplici modelli di comportamento di una società. A questo livello di anali si ricorre alla prospettiva funzionalista, concentrandosi sull’interrelazione tra le istituzioni. Per i sociologi che utilizzano questo tipo di analisi, le strutture sociali hanno funzioni specifiche che soddisfano i bisogni della società nel suo complesso. Il concetto di equilibrio è al centro dell’analisi, ossia il bilanciamento tra varie strutture che mantiene stabilità sociale. Se una componente della società si modifica, le altre devono adattarsi per ripristinare l’equilibrio. Per integrazione sociale si intende il processo mediante il quale i valori e le strutture sociali uniscono le persone all’interno di una società. Dal momento che le istituzioni sociali sono interdipendenti, il loro equilibrio è precario per • Costringere: vuol dire imporre il consenso attraverso la manaccia, l’intimidazione, la pressione o la violenza. Il rispetto della regola è il risultato di una coercizione sistemica, in cui la minaccia viene anche dalle strutture sociali, e non solo dagli individui. A volte ricompensa e coercizione sono le facce di una stessa medaglia. In alcuni casi la coercizione implica minacce al sostentamento, alla libertà o all’integrità fisica delle persone. I detentori di potere usano varie le forme più odiose di coercizione: imprigionano, malmenano o uccido chi si rifiuta di accetta le regole imposte. Queste tecniche vengono usate quasi sempre come extrema ratio, ma con la forza dell’esempio possono avere un effetto coercitivo su un ampio numero di cittadini. Viene comunque lasciato il controllo del proprio comportamento ai cittadini perché l’uso della forza può suscitare una dura opposizione. Il potere nella vita quotidiana 4.8 Il potere è presente a tutti i livelli della vita sociale, micro, macro e mesosociologico. John French e Bertram Raven identificarono sei basi di potere nei piccoli gruppi e nelle organizzazioni. 4.8.1 • Il potere di gratificazione: è il controllo che un soggetto esercita su risorse ritenute preziose, che possono essere usate per fornire incentivi positivi. Per esempio i genitori che danno una paghetta ai figli possono acquisire potere sul loro comportamento. • Il potere coercitivo: è la capacità di punire, per esempio negando risorse ritenute preziose o infliggendo un maltrattamento verbale o fisico. • Il potere legittimo: viene esercitato da coloro che fanno leva sul senso del dovere. Gli altri dovrebbero obbedire sulla base di valori culturali condivisi o del rispetto per il ruolo formale che occupano queste persone nella struttura sociale. Per esempio in ufficio fare quello che dice il capo, ma non nella vita privata. • Il potere referente o carismatico: si basa sull’identificazione, sull’affetto e sul rispetto per un’altra persona, che non vuole necessariamente influenzare il prossimo. • Il potere esperto: nasce dalla convinzione che una persona abbia conoscenze superiori in un determinato settore. • Il potere informativo: si basa sull’uso che una persona fa di fatti, dati o altre evidenze per argomentare razionalmente o persuadere. Queste categorie possono sovrapporsi. L’uso che si fa di un certo tipo di potere può incidere su un altro. Rispetto a chi ricopre effettivamente posizioni di potere, coloro che ne sono privi tendono a usare la coercizione in misura maggiore, perche pensano di non avere altri mezzi per raggiungere i propri fini. Le tattiche di potere 4.8.2 sono le strategie specifiche che le persone usano per influenzare gli altri nella vita quotidiana. Variano su tre dimensioni. • Hard e soft: le tattiche hard sono energiche, dirette o severe. Coloro che le usano impiegano ricompense monetarie e altri incentivi tangibili, persino le minacce. Le tattiche soft si focalizzano sulle relazioni. Chi le impiega usa collaborazione e amicizia per raggiungere il proprio scopo. • Razionali e irrazionali: le tattiche razionali fanno appello alla logica e includono la negoziazione e la persuasione. Quella irrazionali fanno leva sui sentimenti. • Unilaterali e bilaterali: le tattiche unilaterali non richiedono la collaborazione; includono le imposizioni, gli ordini e la negazione dell’Altro. Le tattiche bilaterali comportano delle concessioni reciproche, come avviene nei negoziati e nelle discussioni. Il modo in cui il potere e la disuguaglianza operano all’interno della società nel suo complesso può influenzare le dinamiche dei piccoli gruppi in diversi modi. Gli utilizzi economici, politici e culturali del potere 4.9 & Allocare risorse 4.9.1: Il potere viene utilizzato in tanti modi, ma soprattutto a fini economici, politici e culturali. All’interno di un gruppo o di una società, il potere determina chi riceverà risorse importanti e come verranno impiegate. Potere Politico 4.9.2 Il potere può essere usato anche a fini politici, consentendo ad alcuni soggetti di fissare le condizioni che regolamentano la vita di altre persone. Chi detiene il potere fissa le regole, e chi non ce l’ha è tenuto a seguirle. Potere culturale: ridefinire la realtà 4.9.3 Per indurre gli altri a conformarsi alla propria agenda, i detentori del potere definiscono la realtà in un determinato modo, invitandoli a condividere la propria interpretazione. Questi saranno portati a considerare come importanti e meritevoli di attenzione determinati argomenti e determinate persone, trascurandone o ignorandone altri che non vengono normalmente menzionati. Per egemonia si intende una condizione che si crea quando i detentori del potere hanno diffuso con successo le proprie idee, ed emarginato i punti di vista alternativi, in modo che le loro prospettive e i loro interessi vengono generalmente ritenuti veri e universali. Manipolando le idee, i detentori di potere riescono spesso a fabbricare il consenso altrui. L’egemonia è però una condizione precaria, che il potere costituito deve mantenere attivamente a fronte delle minacce che l’assediano costantemente. Potere e relazioni sociali 4.10 Tipi di autorità: tradizionale, razionale-legale e carismatica 4.10.1 A tutti i livelli della società, il potere deriva dalle relazioni sociali, e viene limitato dalle relazioni su cui si basa. Esamineremo alcuni aspetti delle relazioni sociali, tra cui il ruolo del consenso nelle relazioni di potere e l’importanza della disobbedienza come strategia per resistere al potere. Weber distinse tre autorità e potere. Il potere è la possibilità di affermare la propria volontà, anche andando contro l’opposizione altrui. L’autorità, o potere legittimo è accettata volontariamente da coloro che vi si assoggettano sulla base di un principio di legittimazione. Ci sono tre tipi di autorità. L’autorità tradizionale, ha legittimazione in quanto riflette pratiche culturali consolidate. I leader tradizionali sono considerati autorità legittime perché derivano il proprio potere da convenzioni culturali che si tramandano da secoli e che non vengono quasi mai messe in discussione. Inoltre le credenze religione contribuiscono spesso a giustificare e a supportare l’autorità tradizionale. L’autorità razionale-legale ha legittimazione perché si basa su leggi, regole e procedure prestabilite. Un presidente o un primo ministro hanno legittimazione perché sono stati selezionati attraverso un processo socialmente e giuridicamente concordato. Un processo razionale-legale richiede una certa trasparenza e una giustificazione logica, mentre la tradizione si autogiustifica. Weber affermò che, con l’ascesa della scienza, dell’industrializzazione e dei processi democratici, le forme razionali-legali di autorità avessero sostituito rapidamente le forme tradizionali. L’autorità carismatica è un potere la cui legittimazione deriva dalle straordinarie caratteristiche personali di un singolo leader, che ispira fedeltà e devozione. La leadership carismatica non è mai trasferibile. Questa forma di autorità è breve ed episodica per definizione. Il ruolo dell’obbedienza e il potere della disobbedienza 4.10.2-3 Il potere è limitato dalle relazioni sociali su cui si basa. Per esempio i regimi autoritari possono crollare quando un certo numero di cittadini si rifiuta di obbedire ai propri leader e scende in piazza per chiedere un cambiamento. Le persone non sono recettori passivi delle pretese di chi esercita il potere; possono reagire in tanti modi diversi, dall’adesione volontaria alla resistenza che può minare l’autorità. La gente può decidere di non essere più acquiescente. Questo tipo di ribellione incarna un’altra forma di potere: il potere della disobbedienza. Un grande paradosso della vita sociale è che color oche ritengono di non avere potere, in realtà ne hanno molto. Tutti possono esercitare una certa dose di potere. Noi abbiamo sempre un certo potere sulle nostre azioni. Il buon esito delle iniziative in difesa dei gruppi oppressi e dell’attivismo studentesco attesta due verità sul potere. In primo luogo, quando lavorano insieme, le persone accrescono il proprio potere individuale di attuazione del cambiamento. In secondo luogo, la disobbedienza è un mezzo potentissimo per i promotori del cambiamento. Poiché il potere è una relazione sociale, gli individui possono rifiutarsi di obbedire. Quando si uniscono in una forma di disobbedienza civile, le persone possono favorire il cambiamento. Potere e privilegio 4.10.4 I nostri interessi e le nostre prospettive incidono sul nostro modo di concepire il potere. Il privilegio è un vantaggio o un beneficio specifico di cui non tutti godono. La consapevolezza del privilegio non mira a farci sentire in colpa. Ci consente invece di capire meglio la società, rimuovendo i paraocchi che ci impediscono di vedere come opera il potere. In un modo o nell’altro, siamo tutti coinvolti in relazioni di potere. Capire il privilegio può aiutarci a identificare le risorse che abbiamo a disposizione per autoemanciparci, assistere gli altri e se possibile ridurre la disuguaglianza. Per capire le dinamiche del potere e del privilegio, conviene spesso mettersi nei panni di coloro che hanno meno potere. Smith ha sviluppato la teoria orientata dal punto di vista specifico, che mette in discussione assunti incontestati sulla società, analizzandola da vari punti di vista, in particolare quello di chi si trova in posizioni subordinate. A diversi punti di vista specifici corrispondono diverse visioni del mondo. Nelle società caratterizzate da profonde disuguaglianze, i gruppi hanno diverse prospettive. Ognuna di queste prospettive è necessariamente parziale. Considerare più punti di vista specifici, specie quelli di chi ha meno potere, è cruciale per avere una comprensione più completa della vita sociale.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved