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Sociologia generale temi, concetti, strumenti di David Croteau e William Hoynes, Schemi e mappe concettuali di Sociologia

Edizione italiana a cura di Francesco Antonelli e Emanuele Rossi

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

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Scarica Sociologia generale temi, concetti, strumenti di David Croteau e William Hoynes e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia solo su Docsity! Sociologia La sociologia è lo studio del rapporto fra individui e società. L’approccio sociologico può essere ritenuta una prospettiva perché è un modo diverso di vedere il mondo, assumendo una prospettiva sociologica ( una visione del mondo sociale dedicata a scoprire i collegamenti fra gli individui e i contesti sociali in cui vivono). La sociologia nasce oltre un secolo fa alla fine della prima metà dell’Ottocento, già Auguste Comte (1798-1857) contribuisce a diffondere l’idea che la società potesse essere oggetto di studi scientifici, ma contribui solo a definirne il campo della sociologia, i padri fondatori furono: Herbert Spencer (1820-1903): La società intesa come un insieme di organismi, tra loro interdipendenti. Le società che riescono ad adattarsi meglio crescono di dimensione, crescendo vi è un’ esigenza di differenziare le funzioni e quindi di cambiare struttura: le relazioni degli organismi diventano sempre più diverse, ma anche più interdipendenti le une dalle altre. (Nelle società premoderne ognuno era un “lavoratore”, in quella moderne nascono le specializzazioni) Karl Marx: Ha una visione materialistica della storia: Marx secondo lui per capire una società bisogna capire come gli individui interni soddisfino i loro bisogni e quali rapporti si instaurano nella sfera di produzione. Che riconobbe per primo l’estrema produttività del sistema capitalistico ritenendolo in grado di eliminare problemi come la fame e la povertà, ma veniva utilizzata secondo lui nel modo sbagliato dalla borghesia per ammassare enormi capitali, lasciando gli operai a lavorare in condizioni pericolose con un salario minimo. Marx tenta di spiegare come e perché tanto benessere e produttività potessero coesistere con una povertà tanto diffusa. La risposta andava cercata nel rapporto tra capitalisti, quindi i proprietari dei mezzi di produzione e gli operai. Le dinamiche del capitalismo incoraggiavano agli imprenditori di pagare salari sempre più bassi per avere dei profitti sempre più elevati. Secondo il filosofo il conflitto tra imprenditori e operai era inevitabile in quell’epoca, portando con sé i semi della propria distruzione, teorizzando che prima o poi gli operai sarebbero insorti contro la classe dominante, distruggendo il sistema capitalista. L’analisi di Marx ebbe l’obbiettivo di individuare per la prima volta i legami tra ricchezza e povertà, prevedendo che con la ricerca a basso costo il capitalismo si sarebbe espanso in tutto il mondo, ma non colse la capacità di adeguarsi alle richieste di riforma sociale. Inoltre sottolinea l’importanza del potere economico che poteva essere utilizzato per influenzare altri aspetti della vita sociale come i governi o le istituzioni pubbliche. Emile Durkheim: Si preoccupò del problema della solidarietà sociale (l’insieme dei valori culturali che uniscono le persone). Secondo lui una società è retta dai valori culturali condivisi che sono il fondamento della solidarietà. Osservò che nelle società agricole tradizionali (solidarietà meccanica) erano delle comunità molto unite: questo perché condividevano valori e morale da una generazione all’altra, così le persone avevano lo stesso tipo di lavoro, una religione comune e seguivano usi e costumi molto simili. Ma con l’avvento dell’era moderna la società subì un forte cambiamento e le persone diventavano sempre più diverse tra di loro. L’economia diventava sempre più complessa, necessitando così di una suddivisione del lavoro, inoltre lo sviluppo di grandi città spesso comportava la coesistenza di diversi gruppi in ambito religioso e culturale. La domanda che si pose fu come era possibile mantenere la solidarietà sociale? La riposta di Durkheim fu: la solidarietà organica, una nuova forma di coesione sociale basta sull’interdipendenza, cioè che ognuno di noi dipendiamo gli uni dagli altri. Affermò anche che la punizione ed il crimine sono concetti che riguardano la solidarietà, perché sono atti che offendono la coscienza collettiva e punirli è necessario per rafforzare la solidarietà sociale difendendola da atti antisociali. Se in una società mancasse la costrizione morale della coscienza collettiva si sprofonderebbe in uno stato di anomia (Assenza di norme sociali). Max Weber: Ne l’etica protestante Weber afferma che la cultura - in particolar modo quella calvinista - aveva aiutato a promuovere lo sviluppo del sistema capitalistico in Europa. Questo perché per tradizione la Chiesa Cattolica aveva incoraggiato al rifiuto della ricchezza, promettendo la vita eterna a chi le era fedele. Invece le religioni protestanti avevano rifiutato questo approccio, affermando che il destino delle persone nel paradiso era già stato scelto e non poteva essere modificato e l’unico modo di sapere se si sarebbe andati in paradiso era dedotto dal successo economico tramite un lavoro rigoroso, questo perché era un segno divino. Se Marx si è concentrato su come l’economia abbia influenzato molti aspetti sociali, Weber mostra che anche le tendenze culturali possono influenzare lo sviluppo economico. Inoltre cercava di comprendere l’azione sociale osservandola dal punto di vista dell’attore, perché secondo lui capire come si comporta una persona aiuta a decifrare il contesto culturale. Afferma che la razionalizzazione della società, cioè il processo storico in cui la razionalità si va a sostituire alle tradizioni e alla fede, era il motore del cambiamento sociale della sua epoca. Ritenendo che potesse essere utile per la società, ma se la razionalizzazione avesse permeato tutti gli aspetti della vita, avrebbe creato società fredde e impersonali. Secolarizzazione (al posto della fede si sostituisce la razionalità come fonte di verità). Cultura La cultura (o Patrimonio culturale) è l’insieme di valori, credenze, conoscenze, norme, linguaggi, comportamenti e oggetti materiali condivisi da un popolo e trasmessi da generazione a generazione. La cultura è un elemento chiave per capire la società ( un insieme di persone che convivono in un territorio specifico e condividono una cultura ). Comprende elementi materiali ed immateriali: La cultura materiale - si riferisce a tutti gli oggetti fisici prodotti dalle persone di una determinata cultura. Azione sociale Gli essere umani non sono un prodotto della struttura. Noi pensiamo e decidiamo anche se la struttura sociale ci impone dei limiti, conserviamo sempre una capacità di azione, Weber considerava la sociologia la scienza che studia l’azione sociale cioè l’azione umana nel contesto sociale. Voleva capire cosa motiva le nostre azioni arrivando ad affermare che gli obiettivi dell’azione si modificano nel tempo e dalla cultura. Identificò quindi 4 ideal-tipi di azione umana: L’azione tradizionale - motivata dai costumi, guidata dal passato, abitudini o comportamenti che si ripetono senza interrogarsi se esistono altre possibilità. L’azione affettiva - guidata dai sentimenti e dalle emozioni, sono espressioni di un sentimento interno. L’azione razionale rispetto al valore - La persona agisce guidata e motivata da un’ideale, che secondo lui è razionale, senza preoccuparsi delle conseguenze. L’azione razionale rispetto allo scopo - motivata dalla logica dell’efficenza. Il Potere La capacità di conseguire un risultato desiderato, anche andando contro l’opposizione degli altri (Weber). L’approccio al potere può essere di due tipi: Quello Empowerment (“il potere di”) - ovvero l’ampliamento delle capacità personali per conseguire un risultato desiderato. Dominio (“il potere su”) - si focalizza sul tentativo di dominare gli altri, il dominio può esistere a qualunque livello della società (es. matrimoni combinati). Gli utilizzi economici, politici e culturali del potere: Il potere economico all’interno di un gruppo o una società, determina chi riceverà le risorse più importanti e come verranno impiegate. Il potere politico consente di fissare delle regole, chi non detiene il potere è tenuto a seguire, e prendere decisioni. Il potere culturale che consente di definire la realtà, invitando a condividerla secondo la sua interpretazione. Fino ad arrivare ad un egemonia, una condizione che si crea quando i detentori del potere hanno diffuso con successo le proprie idee - emarginando i punti di vista alternativi. Il potere e le relazioni sociali Il potere deriva dalle relazioni sociali. Max Weber fece una distinzione importante tra autorità e potere (possibilità di affermarsi con gli altri). (o potere legittimo) è accettata volontariamente da coloro che vi si assoggettano. (o potere illegittimo) è un potere che si basa sulla forza per generare obbedienza. Inoltre distingue i tipi di autorità: L’autorità tradizionale - la legittimazione che si fonda sul rispetto delle leggi culturali consolidate. L’autorità razionale-legale - la legittimazione deriva da leggi, regole e procedure. L’autorità carismatica - la legittimazione deriva dalle caratteristiche personali di un singolo leader. (es. fascismo) Privilegio: Vantaggio o beneficio non a tutti disponibile. Un ruolo importante lo gioca l’obbedienza, il potere per essere esercitato dipende dai sottoposti che accettano di seguirne l’ordine. Poiché il potere opera all’interno delle relazioni sociali, coloro che ritengono di non avere potere, in realtà, ne hanno molto, attraverso la Disobbedienza. LA REALTA’ E’ UNA COSTRUZIONE SOCIALE (es. La razionalità è una caratteristica della nostra vita sociale moderna) Definire “reale” una situazione: teorema di Thomas Essendo parte di una cultura impariamo a vedere il nostro mondo da una prospettiva particolare, divenendone la nostra “realtà”, ma è solo una costruzione sociale. W.I. Thomas contribuì a sviluppare il concetto della necessità di interpretare una situazione sociale prima di agire, attraverso l’idea dell’interpretazione soggettiva della realtà ha effetti oggettivi. L'effetto Pigmalione, se gli insegnanti credono che un bambino sia meno dotato lo tratteranno, anche inconsciamente, in modo diverso dagli altri; il bambino interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza; si instaura così un circolo vizioso per cui il bambino tenderà a divenire nel tempo proprio come l'insegnante lo aveva immaginato. Gli stereotipi sono generalizzazioni esagerate, distorte o non vere su categorie di persone che non riconoscono la variazione individuale. Creano un senso di realtà e possono avere conseguenze. I sociologi usano due concetti chiave per capire cosa lega una persona ai modelli della struttura sociale: Status è la posizione che un individuo può occupare dentro la società. Status Ascritto è la posizione sociale che si ha fin dalla nascita. Status Conseguito è la posizione sociale che si ha raggiunto attraverso lo studio, la professione o il matrimonio, per effetto delle sue azioni. Il Ruolo è l’insieme di comportamenti associati a vari Status, anche se non sono rigide presentano delle classificazioni: Ruolo specifico: riguarda una serie di comportamenti limitati e precisi. Ruolo diffuso: riguarda una serie di comportamenti più diffusi e meno definiti. Role/Status set: l’insieme dei status/ruoli di un individuo. Possono avvenire dei conflitti inter-ruoli che avviene quando si scontrano le aspettative associate a ruoli diversi. Il conflitto intra-ruolo, al contrario, si verifica quando le aspettative associate a un singolo ruolo competono le une con le altre. L’approccio drammaturgico L’idea che ogni uomo stia interpretando un ruolo, riporta alla mente gli attori di un film o di un teatro. I sociologi utilizzano questa idea. L’approccio drammaturgico studia le interazioni sociali utilizzando la metafora della vita come teatro, in cui ogni rappresentazione sociale è una performance. Vi è una distinzione fra Ribalta e Retroscena, il primo è quando l’attore sociale interpreta il proprio ruolo il secondo invece è un luogo appartato in cui l’individuo si prepara ad iniziare l’interazione con un suo simile, impegnando la gestione delle impressioni: cerchiamo di controllare l’immagine che gli altri hanno di noi. Durante l’interazione ognuno presenta e rivendica un’immagine di sé, la faccia: consiste in comportamenti socialmente riconosciuti, continuamente soggetta a giudizio. Se altri si comportano in modo anomalo da quello previsto, il cambiamento crea sconcerto, ci sentiamo traditi perché ha tradito le nostre aspettative. L’accettazione da parte degli altri della nostra faccia è un rituale che dimostra che noi siamo degni di fiducia, questo rituale avviene prima dell’interazione. la deferenza è lo strumento simbolico, che comunica il nostro apprezzamento nei confronti degli altri (saluti, complimenti, inviti, piccoli favori), si dimostra anche dal rispetto delle aspettative di intimità o di distanza nella sfera di intimità dell’altro individuo, l’accesso a quest’ultima avviene solamente con relazioni di familiarità oppure per esigenze tecniche. il contegno è lo strumento simbolico che dimostra agli altri di possedere determinate qualità, tramite l’atteggiamento, il modo di vestire o di muoversi e altro. Gruppo sociale: è l’insieme di persone che interagiscono tra di loro regolarmente e che sono consapevoli del loro status di gruppo. (frequenza, intensità, senso di appartenenza e identità di gruppo) Gruppo primario: costituito da persone che hanno contatti regolari, relazioni durevoli e un legame emotivo significativo. Gruppo secondario: costituito da persone che interagiscono in modo relativamente impersonale, in genere per eseguire compiti specifici. Gruppo di riferimento: gruppo con cui scegliamo di confrontarci e che può influenzare le nostre scelte. Per Simmel la dimensione di un gruppo ha effetti cruciali sulle sue dinamiche interne. Diade, formato da due persone, è di natura instabile perché se uno dei due membri decide di andare via il gruppo scomparirà, ma è il tipo di relazione più intenso visto che l’interazione avviene sempre fra due persone. Le dinamiche interne però possono mutare quando si aggiunge una terza persona (Triade), formandosi così una triade, l’attenzione è divisa, perché le possibilità di interazioni aumenta, causando delle gelosie interne. SESSUALITA’ Sesso - Distinzione biologica tra maschio e femmina. Genere - Le caratteristiche distintive dell’uomo e della donna definite culturalmente. In sociologia, non si mette in dubbio che uomini e donne siano biologicamente diversi. Ma questa diversità non giustifica le differenze di genere sociali che invece ci sono. Le differenze fra mascolinità e femminilità sono solamente delle costruzioni sociali. Secondo gli antropologi il patriarcato (sistema sociale dominato dagli uomini, in cui i maschi ricoprono la maggior parte delle posizioni di potere politico ed economico) può essere ricondotto al neolitico, periodo in cui i primitivi si sviluppano tramite l’agricoltura. Per contro vi sono esempi di matriarcato (sistema sociale dominato dalle donne, ma non è una forma di dominio ma va inteso come una società basata sull’equilibrio tra i generi). LAVORO: SEGREGAZIONE OCCUPAZIONALE La presenza di uomini e donne in lavori diversi. Esiste la segregazione occupazionale verticale. Si intende il fatto he le donne non sono presenti nei vertici delle organizzazioni lavorative ma si ferma più sotto. Portando al Soffitto di Cristallo → E' una situazione di impossibilità di avanzamento della carriera lavorativa per colpa di una discriminazione sessuale. Sono pregiudizi in ambito lavorativo sulle donne. Perché si pensa che quando arrivano ad avere una gravidanza, si occupano del bambino e non della carriera lavorativa. E' una giustificazione che non ha senso e viene applicata sulle donne per non farle arrivare ad alti livelli gerarchici. Oltre al calo della segregazione occupazionale e all’aumento dei tassi di occupazione femminile, si sta assistendo ad una: dequalificazione delle occupazioni femminilizzazione delle professioni In più le donne sono sottoposte ad una Doppia presenza → lavoro per la famiglia e contemporaneamente per il mercato. Politica Le donne sono ancora fortemente sottorappresentate ai vertici delle organizzazioni e delle istituzioni politiche. Stereotipi di genere: insieme di credenze che prendono l’avvio dall’idea che l’uomo e la donna possiedano diversi insiemi di caratteristiche, al di là del patrimonio biologico. Controstereotipi di genere: affermazioni che capovolgono gli stereotipi di genere. La stratificazione è un sistema che produce e mantiene le disuguaglianze sociali collocando le persone in una gerarchia di gruppi che ricevono risorse diseguali. Si distinguono quattro modelli diversi di stratificazione che hanno caratterizzato le società del passato: La schiavitù, forma estrema di disuguaglianza, alcuni individui sono oggetto di proprietà di altri e quindi privati della loro libertà. Il patriarcato, sistema sociale dominato dagli uomini, in cui i maschi ricoprono la maggior parte delle posizioni di potere politico ed economico. Il sistema delle caste, basato su diverse caratteristiche ascritte determinate alla nascita. Il ceto sociale, stato sociale a cui vengono associati diritti, doveri e privilegi, determinati da un preciso stile di vita. Classe sociale è un tipo di stratificazione contemporanea, in cui un insieme di persone condividono una determinata condizione economica. L’analisi di Marx si fondò sull’idea che, per sopravvivere, le persone devono soddisfare i propri bisogni. Secondo Marx la struttura della società è stata sempre la stessa: divide tra chi possiede i mezzi di produzione e chi non li possiede, che avevano la propria forza-lavoro, parte necessaria de processo produttivo, portando così alla formazione delle due classi sociali più importanti di una società. Nelle economie industriali la risorsa principale è il capitale, i capitalisti sfruttano i lavoratori derubandoli del loro plus-valore. L’unico modo per eliminare questa disuguaglianza è quello della rivoluzione proletariata che sarà possibile quando il proletariato avrà coscienza di classe. L’analisi di Weber anche Weber elabora una teoria del conflitto incentrata sulla disuguaglianza economica e di potere. Secondo il sociologo il conflitto è connaturato nella società e non si basa solamente sulle ricchezze materiali, ma anche su altre dimensioni: - Classe - un insieme di persone che condividono la stessa situazione di mercato. - Partiti (gruppo di individui che agiscono insieme per raggiungere un determinato obiettivo), mediante il potere un individuo può influenzare la distribuzione economica. - Status sociale, le persone non sono divise solamente nella sfera economica ma anche nella sfera culturale. Le persone con lo stesso stile di vita, gli stessi gusti e le stesse preferenze appartengono allo stesso ceto sociale. Le persone che appartengono agli stessi ceti sociali si sposano tra di loro. MOBILITA' SOCIALE 
 La mobilità sociale è la possibilità di un individuo di un gruppo di spostarsi di posizione sociale.
 La mobilità sociale può essere: 
 • Verticale - il movimento sociale dalle posizioni più basse a quelle più alte o viceversa.
 • Orizzontale - si intende il passaggio da una posizione all’altra nello stesso livello sociale.
 • Intragenerazionale - mutamenti di posizione socio-economici di un singolo individuo. • Intergenerazionale - mutamenti di posizione attraverso il rapporto tra generazioni. Teoria funzionalista della stratificazione Con la modernizzazione vi è una successiva differenziazione sociale, perché mansioni e posizioni non hanno la stessa importanza funzionale. Le disuguaglianze sono necessarie perché colloca e motiva gli individui nella struttura sociale. LA DEVIANZA La devianza è un comportamento non conforme alle norme e aspettative culturali di base, è il frutto di un processo sociale, di una decisione, che quel determinato atto è negativo. L’etichettamento Un comportamento viene definito deviante quando è pubblicamente etichettato come tale, quest’idea è il fulcro della teoria dell’etichettamento secondo la quale la devianza è il risultato di come la collettività interpreta un comportamento, spesso gli individui etichettati come deviati interiorizzano questo giudizio come parte della propria personalità. Conseguiranno degli effetti come la stigma sociale, una vergogna associata a un comportamento considerato socialmente inaccettabile. Oppure porterà ad una devianza secondaria, cioè, l’individuo etichettato adotterà un comportamento deviante in risposta alle conseguenze negative dell’etichettamento. Secondo Durkheim la devianza è inevitabile in quanto non può esistere un consenso totale sui valori e le norme che regolano una società. Però può essere funzionale positivamente per la società perché: Aiuta a definire i confini del gruppo Crea solidarietà sociale E può essere fonte di innovazione sociale La devianza può essere trattata anche come malattia, questo comporta il trattamento di un comportamento deviante come una malattia diminuendo così l’effetto della stigma sociale e che quindi può essere curata da un medico specializzato. La devianza come scelta razionale I reati sono il risultato non di influenze esterne, ma di un’azione intenzionale adottata dagli individui. I soggetti sono esseri razionali che scelgono intenzionalmente di violare le norme e perseguire i propri interessi. La teoria dell’associazione differenziale Teoria secondo cui la devianza è appresa attraverso l’interazione con altre persone deviate. Subculture deviate gruppo che pretende da tutti inebri l’impegno a sostenere specifiche credenze o comportamenti non conformisti. Teoria della tensione di Merton Teoria che mette in evidenza la tensione di coloro che non hanno i mezzi per raggiungere obiettivi culturali e che sono quindi costretti a seguire strade devianti nella loro ricerca del successo. Secondo Durkheim la devianza è il risultato dell’anomia, situazione caratterizzata dall’assenza di norme perché la società è in forte sviluppo. la comunicazione di massa è un processo non lineare, i cui effetti dipendono dalle caratteristiche dei contesti sociali raramente c’è conversione d’opinione, I MassMedia rafforzano opinioni e atteggiamenti preesistenti. TEORIA FUNZIONALISTA Indaga su quali siano le funzioni dei media nella società. Vengono individuate due funzioni sociali in rapporto alla società: - funzione di allertamento di fronte a minacce e pericoli. - funzione strumentale di realizzazione di attività istituzionalizzate quotidiane. In rapporto all’individuo: hanno una funzione di utilità rafforzamento di prestigio per i più informati ed infine una funzione eticizzante: rafforzando le norme sociali e maggior controllo sociale. DISFUNZIONI SOCIALI In rapporto alla società: l’informazione liberamente circolante può minacciare l’ordine sociale e creare del panico. In rapporto all’individuo: Ripiegamento nel privato → ci si allontana emotivamente da tutto quello che ci accade intorno a noi perché non si può controllarlo. Disfunzione narcotizzante → bombardati da notizie tragiche, subentra la narcosi per cui gli individui pensano di aver fatto qualcosa solo per il fatto di aver ascoltato le notizie. E' narcotizzato nel senso che ascolta solo le informazioni di massa. Spinta al conformismo → Non è proprio una disfunzione, è intrinseca nelle informazioni di massa. La spinta del conformismo è intrinseca nel senso che il compito dei media è quello di raggiungere più persone possibili; per farlo, è necessario un linguaggio popolare e facile da capire. Di conseguenza i mezzi di comunicazione di massa utilizzano stili, linguaggi di basso livello comunicativo, per essere capiti dalle persone. Questo provoca un senso di conformismo negli individui, in quanto non vi è un approfondimento nell'argomento. TEORIA DEGLI USI E GRATIFICAZIONI Utilizzo dei media spesso viene usato per trarne gratificazione. Quindi ci si interroga su come le persone interagiscono sui media. Si possono distinguere due funzioni: Funzioni semplici: Offerta del relax → L'uso della tv per rilassarsi 
 Stimolazione dell'immaginazione → I bambini traggono molta immaginazione 
 dai cartoni animati che vedono 
 Interazione sostitutiva → Usano la televisione come interazione sostitutiva 
 (le persone sole in casa). La tv ha una funzione di compagnia.
 Crea un terreno comune per i contatti sociali → Essere socialmente coinvolti 
 dalle persone che guardano gli stessi programmi. Creano un opinione su cui si può discutere. Funzioni complesse: Funzione catartica → La televisione attraverso certi programmi, alleggerisce le emozioni dell'individuo. 
 Scuola di vita → La televisione può essere uno strumento istruttivo e pedagogico. TEORIA CRITICA Sviluppata dai teoretici della Scuola di Francoforte, che nel 1923, sfuggiti dal nazismo si ritrovano a New York. Nel 1941 vengono chiamati a collaborare Adorno e Horkheimer con una casa di ricerca di comunicazione. Partendo da una formazione di tipo marxista, molto critica sulla formazione della civiltà americana, arrivano ad uno sviluppo dove la società americana è senza arte e molto capitalista. L'industria culturale → La cultura diventa una merce che va venduta, vista come qualcosa che genera soldi per pochi a danno di tanti. Questo profitto genera molti soldi per i magnanti di Hollywood e quelli della radio. Nel senso che, l'industria culturale produce cultura in massa, tutta uguale, ed essendo così le persone non riflettono più, non pensano più ed è tutto prescritto, seriale, ripetitivo. L’individuo diventa oggetto del sistema, creando il tipo medio. Horkheimer e Adorno concludono che l'industria culturale provoca: 
 "Amusement" → ovvero un prolungamento del lavoro nel tempo libero. Si intende l'alienazione del tempo libero, anche nel tempo libero noi facciamo l'interesse dell'industria e del capitalista. 
 "Easy listening" → per cui le persone non prestano attenzione ai prodotti culturali. Critica → La critica alla teoria critica sono basate sul fatto che la stessa teoria non compie ricerca empirica ma compie solo un lavoro di speculazione, la ricerca può dunque sembrare inattendibile. I mezzi di comunicazione di massa hanno permesso alle classi inferiori di poter accedere ai prodotti culturali come mai successe nelle epoche precedenti. Hanno avvicinato le periferie al centro. In questo senso i mass media hanno permesso che anche le classi inferiori potessero accedere a dei prodotti culturali che prima di allora non poteva succedere. Cultural Studies Lo studio della cultura in tutte le sue forme, dalla produzione al consumo, permette di comprendere le dinamiche tra sistema culturale e conflitto sociale Cultura popolare, subculture giovanili, etniche, di genere. Encoding/Decoding Stuart Hall identifica che la comunicazione è bilaterale ha una funzione di codifica è la produzione del messaggio, il mittente utilizza simboli per poi farli decodificare dal ricevente che avvia la seconda funzione quella di decodifica del messaggio. I riceventi, tuttavia, non sono obbligati a decodificare i messaggi per come sono stati codificati e anzi possono resistere al potere e all’influenza ideologica del testo. Lettura egemone-dominante preferita: il messaggio è decodificato in modo corretto. Lettura negoziata: il messaggio si avvale di altri interraretanti mescolando elementi subordineati e oppositivi. Lettura oppositiva: la decodifica avviene in modo del tutto contrario. TEORIA DELL’EFFETTO AGENDA SETTING Cerca di capire come costruire un’opinione pubblica e si occupa dell’informazione, secondo cui i mezzi di comunicazione di massa ci trasferiscono i temi che secondo loro sono rilevanti costruendo una realtà. I mass media non dicono come e cosa pensare, ma quali temi sono più rilevanti di altri su cui è necessario avere una nostra opinione. Ciascuno di noi costruisce la propria agenda in base alle relazioni personali che ha. TEORIA DELLA SPIRALE DEL SILENZIO
 elaborata dalla tedesca Elisabeth Nelle-Neumann, è ancora oggi utilizzata per alcuni eventi elettorali.
 Parte da una serie di presupposti: Tendenza alla conformità degli individui → una parte degli individui tende ad adeguarsi all'opinione dominante, anche se è in netto contrasto con quello che pensano, perché si ha paura dell’isolamento. Duffusione della televisione → Abbatte la selettività, ovvero le caratteristiche che funzionano come protezione rispetto alla persuasione dei mezzi di comunicazione di massa. Gli individui sviluppano una competenza quasi-statistica di riconoscimento del clima d’opinione risultante dall’adattamento all’ambiente circostante fatto di relazioni e di informazioni provenienti dai media.
 I media creano l’opinione pubblica: rendono visibile, dominante una certa opinione, a prescindere dal fatto che lo sia realmente, si innesca così una spirale verso il silenzio, per cui gli individui si allineeranno all’idea dominante mentre i pareri contrari tenderanno a diminuire, rendendo un gruppo più forte di quanto non sia in realtà. Le spirali però si possono spezzare, invertendo le opinioni minoritarie a dominanti. TEORIA DEI SCARTI DI CONOSCENZA Studi sulla diffusione delle innovazioni nell’ambito sociale, specie nei paesi in via di sviluppo. Affermano che i mass-media accentuano le disuguaglianze sociali, perché quelli con disponibilità economica elevata acquisiscono informazioni più velocemente di quelli che hanno un situazione finanziaria bassa, le tecnologie si diffondono più velocemente nelle classi più elevate evidenziando sempre di più le differenze. Chiusura degli scarti - quando un evento ha una copertura tale da raggiungere chiunque indistintamente dalle classi sociali. LA TEORIA DELLA COLTIVAZIONE Cercando di individuare la relazione violenza televisiva e la violenza negli individui. La televisione è un potente mezzo di socializzazione, propone fiction che danno una visione grottesca della realtà e molto stereotipata, quindi spinge gradualmente ad adottare opinioni conformi alla realtà stereotipata, la televisione quindi coltiva le credenze degli individui. Nel tempo le rappresentazioni della realtà presentata dalla televisione va a sostituire le esperienze personali vissute da un individuo.

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