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sociologia processi culturali, Dispense di Sociologia

La cultura per i sociologi: la scuola tedesca

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 23/01/2020

chiara-sangiuliano
chiara-sangiuliano 🇮🇹

3.5

(2)

11 documenti

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Scarica sociologia processi culturali e più Dispense in PDF di Sociologia solo su Docsity! DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E RICERCA SOCIALE IV. La cultura per sociologi: la SAPIENZA scuola tedesca UNIVERSITÀ DI ROMA L'ETICA PROTESTANTE E LO SPIRITO DEL CAPITALISMO Laura MINESTRONI, Fiorenzo PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERISITA' DI ROMA, A.A. 2019-2020 Coordinate generali • La scuola si sviluppa tra fine Ottocento-inizio Anni Trenta del Novecento. Si tratta di un gruppo di intellettuali tedeschi legati al neokantismo e allo storicismo; non si può parlare di una vera e propria scuola sociologica, almeno alle origini • Continuazione del dibattito sul metodo delle scienze sociali avviato dallo storico Wilhem Dilthey (1833-1911) nella seconda metà dell’Ottocento: scienze umane trattano non di cose, ma di uomini che sono esseri autonomi e liberi = non esistono leggi sociali! (anti-positivismo vs scuola francese: v. Durkheim) • Contro il metodo nomotetico delle scienze naturali si propone il metodo idiografico (fenomeni storico-sociali sono unici, vanno compresi nella loro individualità e non attraverso leggi sociali): comprensione (Verstehen come immedesimazione intuitiva) vs spiegazione (Erklaren, individuazione di rigidi nessi causali) La cultura per Max Weber Sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del mondo, alla quale è attribuito senso e significato dal punto di vista dell’uomo (Weber, 1922) Riflessione: Proviamo a riflettere sul senso delle nostre azioni quotidiane, proviamo a comparare ciò che noi facciamo con quello che facevano i nostri coetanei 100 anni fa. Cosa è il senso? Cosa ha senso? Il senso è oggettivo o è sempre situato in un dato contesto sociale, storico, e parte dal punto di vista del singolo calato in tale contesto? Il metodo scientifico e il ruolo della cultura • I concetti, nella scienza come nella vita ordinaria, sono strumenti di conoscenza della realtà: è l’uomo a dare senso (neokantismo) = ma i concetti sono un prodotto storico-sociale • L’impulso a conoscere è generato dai nostri valori: la scienza segue un metodo impersonale, rigoroso, fondato sul riscontro empirico, ma a monte lo scienziato sceglie un dato oggetto di studio sulla base di valori e la sua interpretazione dei fatti è culturalmente orientata • Non esistono fatti separati dalla mente degli uomini, ma esiste un contesto che l’uomo interpreta • L’indagine non deve essere pilotata da assunzioni normative su ciò che secondo noi è giusto o desiderabile, ma nemmeno deve assolutizzare le conclusioni come le uniche oggettive (vero assoluto) = DOBBIAMO ESPLICITARE DA QUALE PUNTO DI VISTA SIAMO PARTITI (lo scienziato sociale deve esplicitare i presupposti della sua ricerca) Il ruolo attivo delle idee Max Weber, in uno dei sui saggi più famosi, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, analizza come un insieme di idee possano influire sull’organizzazione dell’assetto economico «Gli interessi (materiali e ideali), non già le idee, dominano immediatamente l’agire umano. Ma le «immagini del mondo», create per mezzo di «idee», hanno molto spesso determinato le vie sulle quali poi la dinamica degli interessi continuò a spingere in avanti l’agire» (Weber, 1920, trad. it. 1965, p. 240) Osservazioni La spiegazione weberiana sulle origini del capitalismo è stata duramente criticata da diversi storici (si pensi al lavoro di Braudel che sottolinea le condizioni materiali che resero possibile il sorgere della borghesia come classe orientata al profitto) Tuttavia, va detto che Weber sostiene che è sbagliato sia assolutizzare la spiegazione economicista del capitalismo (calvinismo nato per trovare una giustificazione più consona all’agire economico del capitalista), sia la spiegazione culturalista (calvinismo ha prodotto il capitalismo) = si tratta di 2 spiegazioni parziali, dipendenti dal punto di vista da cui partiamo • Il principale merito di Weber non sta nella spiegazione culturalista in sé (cultura come causa dei fenomeni sociali) quanto nell’evidenziare come le idee retroagiscano sul mondo sociale che le ha prodotte • Le concezioni del mondo sono pubbliche, socialmente condivise, e per questo hanno una forte influenza sull’azione sociale • Es. le società sono andate sviluppandosi secondo un processo che ha posto al centro la ragione e le sue capacità di calcolo: il capitalismo affermandosi ha consacrato l’organizzazione sociale fondata sul metodo • Weber riconduce la razionalizzazione alle trasformazioni delle religioni (intese come sistema di idee per definire e comprendere il mondo) La cultura può produrre cambiamento sociale: il caso della religione La storia si muove grazie alle idee incarnate dagli uomini. Queste idee non sono enti a sé stanti, in quanto sorgono dalla realtà concreta (interazione tra uomini che agiscono nei confronti del mondo). Tuttavia, una volta create le idee influiscono sull’azione sociale. Weber evidenzia questo aspetto in particolare nei suoi studi sulla religione. Molti studiosi ritengono che le istituzioni religiose siano conservatrici e sostengano lo status quo. Weber nota come la religione serva anche a giustificare l’incongruenza tra destino e merito, legittimando (v. Marx) la stratificazione sociale attraversi la “teodicea” (es. dottrina della predestinazione e dottrina indiana del dharma). Tuttavia, egli sottolinea che la religione è stata anche un potente fattore di mutamento sociale, un fattore di rottura della tradizione. Le idee religiose sono state storicamente delle ‘potenze rivoluzionarie’ capaci di indurre profonde trasformazioni negli assetti sociali e culturali Fondamentalismi: una questione di Stato • Sviluppo dei fondamentalismi, che non sono ritorni al passato, ma rielaborazioni • Il fondamentalismo (anche cristiano, induista, etc.) è spesso legato all’individualismo (orientamento valoriale) a sua volta radicato nel processo di differenziazione sociale e de-istituzionalizzazione (individualizzazione) • Assenza di certezze e di orientamento istituzionale + frustrazione, malcontento, isolamento = chiusura identitaria • Inoltre l’identitarismo (v. Modi in India, Orban in Ungheria, Salvini in Italia) si sviluppa anche come progetto politico fomentato da élite: nel caso del fondamentalismo wahabbita si pensi al grande ruolo dell’èlite economica dell’Arabia Saudita Weber ed i processi culturali L’analisi weberiana ci consente di considerare la Cultura come un Processo e non come un mero Oggetto immodificabile Esempio: dall’ebraismo è sorto per rottura (e rielaborazione della tradizione) il cristianesimo, da quest’ultimo è sorta la religione islamica; Inoltre vanno considerate le influenze di altre tradizioni su una data religione: il cristianesimo è stato influenzato dallo stoicismo e dai riti orfici..etc. Meglio parlare, dunque, di processi culturali = anche una cultura coesa e duratura è il risultato di ibridazioni (l’identità come meticciato..) Neoweberiani Gli studiosi che seguono l’approccio weberiano si concentrano sul ruolo della cultura, intesa come rete di significati che si sedimentano in idee, e vita pratica delle persone Goldstone (1991) e lo studio culturale delle rivoluzioni nel XVII e XVIII secolo, con comparazione tra Europa e Asia: il ruolo delle religioni nelle concezioni del mondo, la differenza tra cristianesimo (concezione lineare) e religioni orientali (concezione ciclica) L’uomo blasé nella metropoli moderna L'individuo blasé ostenta indifferenza e scetticismo e risponde in maniera smorzata a un forte stimolo esterno a causa di una precedente sovrastimolazione a cui si è così abituato da divenire meno ricettivo. Il blasé ha già visto tutto, è disincantato, tutto gli scivola addosso a differenza di chi provenendo dalla campagna può sentirsi disorientato ed anche incantato dalla città. Gli aspetti economici, l'economia monetaria e la divisione del lavoro alimentano anch'essi l'atteggiamento blasé. Il denaro è l'equivalente, l'unità di misura e spesso l'unico termine di confronto, di tutti gli innumerevoli oggetti, fra loro molto diversi, di cui dispone l'uomo. Oggetti per altro acquistati da un mercante e non da chi con fatica ed intelligenza li ha prodotti. Naturale conseguenza è la perdita dell'essenza e del significato delle cose. Tutto diventa opaco, la valutazione pecuniaria dell'oggetto finisce col divenire più importante delle sue stesse caratteristiche. Così l’individuo acquisisce l'insensibilità ad ogni distinzione qualitativa. Individuo e Società: la dialettica hegeliana in Simmel e il concetto di «eccedenza culturale» In generale: Rapporto di reciproca costituzione, ma anche opposizione dialettica, tra individuo e sistema sociale Capacità dell’individuo di pensarsi altro, di sottrarsi alla società da cui pure dipende la sua azione e identità In particolare cosa avviene nella società moderna: • Culture moderna ipertrofica = innovazione tecnologica e produzione crescente di sistemi informativi, prodotti artistici e tecnici • Cultura oggettiva eccede la Cultura soggettiva, ossia la capacità di produzione di significati, di apprendimento e di memoria del singolo (si pensi oggi alle informazioni presenti in rete) • Omologazione sociale e spinta all’eccentricità individuale = la moda (Simmel, 1908): v. culto della individualità in Durkheim (slides precedenti) Dall’eccedenza al ritardo culturale • La sociologia simmeliana ci aiuta a capire il soggetto moderno e il suo «io radicale»: noi possiamo immaginare di vivere più vite; nonostante l’aumento delle scelte, va detto che molte altre possibilità sono solo immaginate. Questo aspetto crea attese che sono spesso frustrate: i media aumentano l’immaginazione • Simmel influenzò i sociologi della scuola di Chicago, come ad esempio Park e Ogburn • Ogburn e la teoria del ritardo culturale (1922, 1957): la cultura materiale (tecnologia) si modifica più velocemente della cultura adattiva (ossia istituzioni, valori, credenze, etc.) • La tendenza delle persone all’inerzia e la presenza di interessi contrapposti sono tra le cause del ritardo culturale
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