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SOCIOLOGIA: Tutto il programma di 5º superiore, Schemi e mappe concettuali di Scienze Umane

Una panoramica sulla globalizzazione e i suoi effetti sulla società, economia, politica, ecologia e cultura. Si discute della riduzione dell'importanza delle comunità locali, della crescita delle grandi città e delle megalopoli, della globalizzazione delle informazioni, dell'economia e del lavoro, della perdita di potere dello Stato nazionale, della conservazione delle risorse del pianeta, dell'omogeneizzazione culturale e della creolizzazione culturale. Si parla anche dei fenomeni migratori e dell'incontro tra culture diverse.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 27/05/2022

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Scarica SOCIOLOGIA: Tutto il programma di 5º superiore e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! GLOBALIZZAZIONE: • I piccoli centri: processo di industrializzazione ➩ riduzione d’importanza delle comunità locali. Nel villaggio rurale: 1) maggiore senso di appartenenza territoriale. 2) L’orizzonte di ciascun abitante più limitato. • La grande città: 1) area geografica a elevata densità abitativa. ➩ si concentra una popolazione vasta ed eterogenea, per un tempo duraturo. 2) legami sociali non più determinati dal territorio, ma dalle organizzazioni sociali di appartenenza. METROPOLI: ulteriore crescita dell’inurbamento a livello globale. villaggio globale: evoluzione della grande città ➩ globalizzazione MEGALOPOLI: 1) Paesi non sviluppati 2) cresciuta in fretta senza strutture adeguate. 3) diminuiscono le relazioni sociali profonde 4) gli individui diventano più liberi di costruire la propria vita. 5) la città è un fattore di evoluzione sociale e di incontri cosmopoliti. GLOBALIZZAZIONE: stato di connettività complessa della società dove non conta più la vicinanza fisica tra le persone. È una società civile transnazionale, una società umana globale che va oltre la propria città e territorio nazionale, con la possibilità di sapere in tempo reale cosa accade molto lontano da noi e condividere gusti e costumi elaborati altrove. GLOBALIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI: • attraverso la televisione e il computer siamo in perenne contatto con tutto il mondo, e abbiamo l’impressione di far esperienza diretta di ciò che accade in Paesi lontani. • attraverso le informazioni passano contenuti simbolici. ➩ modelli di comportamento che dominano l’immaginario collettivo di massa in tutto il mondo. (iper informazione) • “non si può non comunicare”: assioma della Scuola di Palo Alto. NELLA STORIA: 1)1600: stampa. 2)1800: telegrafo con codice morsi. 3)1900: radio fino agli anni 60’. 4)1952: canali RAI. 5)1978: tv a colori. 6) anni 90’: internet. DIGITAL DIVIDE: divario tra chi ha accesso alle nuove tecnologie della comunicazione e chi ne è escluso ➩ nuova stratificazione sociale. STRUMENTI DI COMUNICAZIONE: interconnessione globale ➩ grazie a: mezzi e reti di trasporto veloci, nuove tecnologie. • SPAZIO: si restringe. la vita, il lavoro e la salute sono influenzate da eventi che accadono in altre parti del globo, di cui non sappiamo niente. • TEMPO: si contrae. si può agire a distanza e in tempo reale. • FRONTIERE: scompaiono. 1) non si è trattenuti dai confini nazionali. ➩ Gli individui stanno legando in maniera più profonda, più intensa e più immediata di quanto accadeva prima. CHI NE USUFRUISCE? Reddito, istruzione, accesso alla tecnologia. ➩ sono condizioni per usufruire dei vantaggi della società globale. non sono distribuite uniformemente ➩ disuguaglianza e divari. la connessione avvantaggia ➩ operatori finanziari, multinazionali, turisti, ong. GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA: • nessuna economia nazionale può considerasi autonoma dalle economie degli altri Paesi. • Un’azienda che produce auto utilizza, per la realizzazione del proprio prodotto, componenti che sono stati realizzati in almeno una dozzina di altri Paesi europei o extraeuropei. • globalizzazione del lavoro: per la quale un’azienda italiana risentirà del costo del lavoro negli altri Paesi. DELOCALIZZAZIONE: Le imprese trasferiscono la produzione dai Paesi occidentali a quelli in via di sviluppo. Sui nostri mercati si diffondono sempre di più merci provenienti da Paesi orientali. MARX: ➩ Manifesto del partito comunista ➩ Per sopravvivere, il capitalismo deve continuamente espandersi. La globalizzazione è una conseguenza inevitabile del sistema economico capitalistico. CONTROLLO ➩ da parte dei Paesi più influenti e delle istituzioni economiche internazionali. (Banca Mondiale, Fondo Monetario internazionale) PIERRE BOURDIEU: globalizzazione = imperialismo ➩ tentativo di una società di universalizzare la propria particolarità istituendola tacitamente a modello universale. (= etnocentrismo) GLOBALIZZAZIONE POLITICA: • perdita di potere dello Stato nazionale. • Stato non più sovrano all’interno dei propri confini ➩ le decisioni non pesano solo sui cittadini del Paese, ma sono transnazionali. GLOBALIZZAZIONE ECOLOGICA: la conservazione delle risorse del pianeta non è più di sola pertinenza delle autorità locali o nazionali. GLOBALIZZAZIONE CULTURALE: • influenza il modo di vivere e di pensare. • il mondo subisce l’omogeneizzazione in una unica cultura globale, dominata dagli Stati Uniti. (=mcdonaldizzazione) • creolizzazione o ibridismo culturale: i modelli culturali importati, mescolandosi con le tradizioni culturali, danno luogo a creazioni nuove. REGIONALIZZAZIONE: La globalizzazione non è univoca. Esigenze localistiche ➩ emergono dal basso. 1) Rinascita dei regionalismi. 2) Culture sublocali: soggetti politici che si richiamano a radici etniche regionali. CAMBIAMENTO ANTROPOLOGICO: • il contesto socio-culturale in cui ci si trova fisicamente non determina le possibilità di vita a disposizione delle persone. • le vite possibili sono aumentate grazie ai media che fanno conoscere mondi diversi e diffondono nuovi modelli. • le culture e le persone sono più mobili, meno radicate in un territorio. • dalla mescolanza nascono nuove forme culturali e nuove identità. HABITUS: (Pierre Bourdieu) meccanismo per cui gli individui all’interno della società riescono ad adattarsi. NO GLOBAL: • Gruppi contro la globalizzazione. Si oppongono all’ideologia neoliberista delle multinazionali che non vogliono che i mercati siano regolati dall’intervento degli Stati. • Colloca nel dibattito la questione del divario tra mondo povero e ricco e la necessità di guidare la globalizzazione verso una maggiore equità. Fenomeni migratori ➩ accentuati dalla globalizzazione. Da Paesi non sviluppati o in via di sviluppo verso il mondo industrializzato. ➩ Incontri tra culture diverse (= fenomeno sempre esistito ma non nelle dimensioni attuali). America Latina ➩ Stati Uniti. Africa e Asia ➩ Europa. INCONTRO TRA CULTURE: 1) compresenza di tradizioni diverse in uno stesso spazio politico e sociale. 2) tendenza delle popolazioni migranti a conservare la propria cultura o a svilupparne una autonoma senza amalgamarsi. (= ghettizzazione) • ASSIMILAZIONE: imposizione agli immigrati della cultura del Paese ospitante. ➩ creazione di un melting pot • INTEGRAZIONE: confronto e pacifica convivenza tra le diverse culture presenti sullo stesso territorio. • multiculturale: compresenza di più culture nello stesso territorio. • interculturale: dialogo tra le diverse culture presenti. • transculturale: creazione di una nuova cultura che comprenda e unifichi le diverse culture presenti. ➩ utopia. SOCIETÀ MULTICULTURALE: valorizzare la multiculturalità senza pretendere d'imporre agli immigrati la cultura. VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE: multiculturalismo come un modello di convivenza inter etnica e interculturale fondato sulla valorizzazione delle differenze come astratto principio di uguaglianza e su una diversa politica. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ULRICH BECK LA SOCIETÀ DEL RISCHIO (1986): individua i rischi fondamentali della globalizzazione ➩ il mondo appare fuori controllo. RISCHI DEL MONDO GLOBALIZZATO: • rischio economico-finanziario: pericolo di impoverimento per molti strati di popolazione. • rischio tecnologico-ambientale: la tecnologia è fuori controllo ➩ rischi ambientali. (Chernobyl, Fukushima) • rischio bellico: terrorismo internazionale di difficile gestione. Via d'uscita dall'incertezza postmoderna ➩ 1) rafforzare organismi come l'ONU e le istituzioni transnazionali. 2) la consapevolezza del rischio può far attivare individui e Stati perché i rischi non si trasformino in catastrofi reali. • globalismo: idea di mercato mondiale, legata al neoliberismo. azione politica come forma di controllo dell'economia. ≠ protezionismo. • globalità: società-mondo. ➩ globalizzazione dei diritti, condivisione dei valori. • globalizzazione: processo attraverso il quale la sovranità degli Stati nazionali viene condizionata da altri Paesi e attori transnazionali. Apertura di spazi importanti per le culture locali. GLOBALIZZAZIONE BIOGRAFICA: crisi delle comunità locali come la famiglia o la classe. ➩ l’individuo è più libero ma più vulnerabile perché la responsabilità delle sue scelte grava su di lui. L’uomo è privo di certezze e garanzie ➩ necessaria flessibilità INDIVIDUALIZZAZIONE della SOCIETÀ: crisi delle tradizionali forme di integrazione degli individui sostituite dalla pluralizzazione delle forme di vita. RISCHIO ➩ avvertimento. PERICOLO ➩ se è conclamato. STRUMENTI PER IL CALO DELLA GLOBALIZAZIONE: • microcredito: sostegno con piccole somme all’economia locale nei paesi in via di sviluppo alle donne. • banca etica: investire somme basate su principi etici. LUOGO POLIGAMICO: fenomeno in cui una persona si sente a casa propria anche in luoghi lontani. ➩ tipica della società cosmopolita. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ZYGMUNT BAUMAN TEMPO E SPAZIO: riflessione su come siano mutati con la globalizzazione. • vicino: spazio all'interno del quale ci si può sentire a casa propria, sicuri. ➩ colui che trae vantaggio dalla globalizzazione. • lontano: spazio nel quale si entra di rado, accadono cose imprevedibili. ➩ colui che subisce la globalizzazione. VIAGGIO ➩ non più necessario grazie all’accesso alla tecnologia: l'informazione è disponibile all'istante EFFETTO: 1) l’annullamento delle distanze spazio-temporali favorisce il contatto tra le persone e rende omogenea la condizione umana. 2) effetto di polarizzare l’uomo. ➩ cresce il divario tra globali e locali. - GLOBALI: 1) in connessione tra loro. 2) extraterritoriali, vivono in un mondo separato e precluso a chi non ha accesso al credito e alle nuove tecnologie. 3) élite che vive in spazi separati, interdetti al resto della popolazione, protetti e sorvegliati. - LOCALI: 1) persone ancorate al territorio e forzatamente immobilizzate in un luogo. 2) masse che vivono nelle periferie delle metropoli. progressiva scomparsa spazi pubblici: luoghi di incontro soppiantati da spazi di aggregazione privati. (non luoghi) ➩ centri commerciali: non concepiti x favorire l'incontro e il confronto, ma x far circolare gente, tenerla occupata e attratta dalle merci incessantemente. - TURISTI: godono dei vantaggi della globalizzazione e aumentano la loro libertà. - VAGABONDI: vengono buttati fuori da dove vorrebbero stare o costretti a viaggiare clandestinamente. BULLET THEORY: un ago entra nella pelle e ci modifica ➩ i mass media hanno effetto sul nostro comportamento inconsciamente. SOCIETÀ LIQUIDA: • vantaggi: fluida, senza vincoli, molte opportunità. • svantaggi: legami deboli, fragili, senza punti di riferimento. POST MODERNITÀ: realtà contemporanea ed estemporanea. • non ci sono sicurezze. • mercificazione: cultura che da spirituale diventa merce. • forte spirito di adattamento. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… SOCIETÀ: comprende tutto il mondo ➩ globale: merci, servizi, finanza, lavoro e crisi economiche si diffondono in tutti i Paesi. EVENTI: coinvolgono tutto il globo ➩ cambiamento climatico riconducibile alle economie industriali che producono anidride carbonica. Catastrofi naturali, epidemie, e terrorismo internazionale non conoscono confini nazionali. Decimo Rapporto sullo sviluppo dell'UNDP: (1999) dedicato alla globalizzazione, come esito del processo storico dell'era moderna. • nuovi mercati: sviluppo di mercati globali dei servizi bancari, assicurativi e dei trasporti. ➩ collegati a livello planetario e operanti sempre. • nuovi attori: Sulla scena mondiale agiscono soggetti con potere economico superiore a quello di molti stati. ➩ ONG, Unione Europea, gruppi di coordinamento G8 e G20, Corte penale internazionale che giudica individui colpevoli di crimini contro l’umanità. LATO OSCURO DELLA GLOBALIZZAZIONE: 1) povertà. 2) mancanza di uniformità culturale. 3) disuguaglianza nelle risorse. 4) forme di sfruttamento. svantaggi globalizzazione: • incremento della ricchezza ➩ l'intensificazione delle distruzioni ambientali. • istituzioni internazionali a tutela della pace mondiale ➩ ma si verificano conflitti a livello locale e regionale. • immigrazione ➩ xenofobia e di razzismo. (manca la solidarietà organica) COSCIENZA: • collettiva: 1) riguarda idee, principi. 2) concetto sociologico. 3) società. 4) collegato alla psicoanalisi. • individuale: 1) capacità individuale razionale. 2) singolo. 3) psicologia. • non sono riuscite nell'intento di promuovere la crescita economica. • WTO accusato di favorire i Paesi ricchi e anteporre il commercio a tutto, non preoccupandosi dell'ambiente, della salute e dei diritti umani. Stiglitz: la liberalizzazione del commercio con tassi di interesse elevati, distrugge posti di lavoro e crea disoccupazione a spese dei poveri. NEOLIBERISMO: 1) libertà di iniziativa economica e libera concorrenza. 2) sovranità del mercato finanziario. • mano invisibile: i singoli individui perseguendo i propri interessi creano benessere collettivo. • trickle down: la quale la ricchezza, goccia a goccia, fa filtrare i vantaggi anche ai poveri. ANNI 80’: politiche ispirate al neoliberismo. • deregolamentazione: eliminazione di vincoli all'accumulazione del profitto, alla liberalizzazione del commercio e alla circolazione dei capitali. • 1) privatizzazione dei servizi. 2) taglio delle spese sociali. 3) riduzione delle tasse sul capitale. MULTINAZIONALI: ambito della produzione di beni e servizi, della manodopera e dei mercati dei capitali. impresa multinazionale: impresa che possiede filiali o controlla la produzione di beni in più di un Paese. • enorme fatturato: 1) superiore al pil. 2) un quarto della ricchezza prodotta ogni anno nel mondo. • caratterizzata da ➩ realizzazione di investimenti diretti esteri: investimenti finanziari che implicano la volontà da parte dell'investitore di esercitare un controllo diretto sull'impresa estera, di entrare nella governance dell'impresa, per intervenire nelle decisioni relative alle varie fasi della produzione. imprese transnazionali: 1) non c'è un Paese più rilevante degli altri, nemmeno quello di origine. 2) struttura decentrata e a rete. ➩ si spezza il legame tra aziende e territorio e si indebolisce la responsabilità delle imprese nei confronti dei dipendenti. L’azienda può: • trasferire posti di lavoro dove i costi della manodopera sono più convenienti e le condizioni fiscali o di infrastrutture più favorevoli. • dividere le fasi della produzione distribuendo il lavoro in località diverse del mondo a seconda delle esigenze. • tenere separati sede fiscale, sede di residenza e luogo di produzione, a seconda della convenienza della proprietà. Conseguenze sociali: le multinazionali hanno come fine il profitto, che dipende da un calcolo di vantaggi e svantaggi. ➩ disoccupazione nel Paese di origine e lavoro più precario, scarso rispetto per i diritti dei lavoratori e dissesti ambientali. Minano la sovranità dei governi e diffondono una monocultura globale. ➩ azioni, a prescindere dalle conseguenze sociali, ambientali ed economiche. responsabilità sociale delle imprese: di stabilire degli standard e di approvare degli strumenti giuridici idonei per tutelare i diritti dei lavoratori, tutela ambiente. VANDANA SHIVA: “Dove non c'è democrazia dell'acqua non c'è vita democratica” Si installò uno stabilimento Coca-Cola e ottenne dal consiglio del villaggio un permesso con riserva di installare un motore per attingere acqua alla falda acquifera sotterranea. Scavando in modo indiscriminato, nella stagione delle piogge i rifiuti abbandonati davanti allo stabilimento si dispersero inquinando pozzi. Dopo le proteste delle donne, il consiglio ritirò il permesso e fece causa alla società. Ci furono tentativi di corruzione del capo del consiglio ma l'iter giudiziario andò avanti fino alla sentenza dell'Alta Corte. Per siccità venne chiuso lo stabilimento. IMPRESE: protagoniste ➩ le loro scelte hanno pesanti ripercussioni sulle economie nazionali. DEREGOLAMENTAZIONE dei movimenti del capitale: rende possibile la globalizzazione. ➩ apertura dei Paesi all’economia, scompaiono i confini. • governi rinunciano al controllo sull'economia e agli investimenti all'estero delle aziende. • forma di realizzazione del capitalismo. TRASFORMAZIONE DEL LAVORO ➩ a causa dello sviluppo tecnologico: • meccanizzazione: sostituzione del lavoro umano da parte di macchine. • automazione: funzioni di controllo e di sorveglianza delle macchine sono svolte da altre macchine. • ristrutturazioni per rendere più efficiente la produzione che comportano la drastica riduzione di personale. ➩ disoccupazione tecnologica. CONSEGUENZE: (biografia del fai dai te) • meno ore di lavoro per milioni di persone, liberate dalla necessità di trascorrere molte ore della propria giornata sul posto di lavoro. • disoccupazione di massa e depressione globale ➩ dipende da come sono ripartiti i guadagni conseguiti grazie alla maggior produttività. RIDUZIONE COSTO DEL LAVORO: a causa della concorrenza internazionale, spinge le imprese ad essere più competitive x sopravvivere. • delocalizzazione: l'impresa divide le fasi del processo produttivo, distribuendo il lavoro in posti del mondo diversi dove costo della manodopera o le tutele sindacali e ambientali sono più basse. • esternalizzazione: l'impresa si concentra su uno scopo produttivo primario, mission, elimina dalla propria organizzazione tutte le attività non connesse direttamente con questo scopo, affidandole all'esterno. ➩ crea instabilità. LUCIANO GALLINO: tema lavoro flessibile. ➩ opera: IL COSTO UMANO DELLA FLESSIBILITÀ flessibili: lavori che richiedono alla persona di adattare l'organizzazione della propria vita alle esigenze mutevoli delle organizzazioni produttive. destrutturazione: indebolimento della direzione vitale, viene a mancare l’identità, lo scopo del soggetto e il ruolo nella società. flessibilità: • qualitativa: variare caratteristiche della situazione in cui i lavoratori prestano la loro opera. (salari, orari). • quantitativa: variare il numero dei dipendenti. flessibilità ➩ precarietà: lavori temporanei, senza garanzia di durata e insicuri. no posto fisso. CRITICHE ALLA GLOBALIZZAZIONE: • Serge Latouche, non possibile una crescita illimitata. ➩ modello della "decrescita felice" • movimenti antagonisti, che criticano sia la globalizzazione economica sia la politica delle grandi multinazionali del mondo. NO GLOBAL: rifiutano totalmente la globalizzazione. ➩ critica al sistema economico neo-liberista e delle sue conseguenze sulla distribuzione delle ricchezze e devastazione dell'ambiente. NEW GLOBAL: rifiutano le forme che la globalizzazione ha assunto a favore dei Paesi più ricchi, possibile, diverso sviluppo. GIDDENS: delinea le nuove modalità di intendere lo spazio. ➩ ampio e senza limiti. “i tempi devono essere corsi per raggiungere gli obiettivi” RISCHI: società tradizionali: legati a fatalità esterne. moderne società: sfide che l’individuo assume razionalmente. LUOGO POLIGAMICO: una persona si sente a casa anche in luoghi lontani ➩ società cosmopolita. TARDA MODERNITÀ ➩ GLOBALIZZAZIONE: processo di enfatizzazione delle disuguaglianze e decentramento del potere. ➩ necessario intervento delle istituzioni nazionali e transnazionali. COMUNICAZIONE: forma fondamentale d’interazione sociale nella quale i soggetti che interagiscono si scambiano dei significati. • elemento fondamentale e insopprimibile della società umana ➩ ha conseguenze sull’intera struttura sociale. ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE ➩ JAKOBSON ➩ teoria della comunicazione 
 • Emittente: colui che invia il messaggio • Ricevente: colui al quale il messaggio è destinato. • Codice: consente di decodificare il significato di un messaggio. • Canale: modalità di trasmissione del messaggio. • Messaggio: ciò che l’emittente mette in comunicazione. • Contesto: ciò di cui si parla 
 LINGUAGGIO: capacità dell’uomo di esprimersi attraverso segni articolati e organizzati in maniera tale da poter esprimere dei significati complessi. COMUNICAZIONE: • comunicazione verbale: comunicazione che fa uso di parole, dette o scritte, linguaggio in senso stretto. • comunicazione non verbale: non fa uso di parole ma di segni corporei, linguaggio dei gesti o di linguaggio del corpo. • comunicazione interpersonale diretta: più ricca di altri tipi di comunicazione, usa il linguaggio verbale e non verbale. DIFFICOLTÀ DELLA COMUNICAZIONE: comunicare è indispensabile ma difficile. ➩ fattori che disturbano il processo comunicativo: • difetto di comunicazione: quando i segnali che dall’emittente giungono al destinatario non sono comprensibili. (rumori, interferenze). • sovrabbondanza di comunicazione: problemi che derivano dal fatto che parole e frasi possono avere più di un significato. • distorsione volontaria: quando intenzionalmente non si parla chiaramente ➩ ciò che diciamo sottintende qualcos’altro, o menzogna. EVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE: l'avvento di nuovi media non soppianta l'uso dei precedenti ma aumenta le possibilità comunicative. • cultura orale: prima forma di comunicazione (storie trasmesse per mezzo della parola). • cultura manoscritta o chirografica: la nascita della scrittura risale al 4000 a.C. • cultura tipografica: riproduzione di un testo resa possibile dai caratteri mobili. • cultura dei media elettrici ed elettronici: dalla rivoluzione industriale, radio e televisione. • cultura digitale: computers, smartphones, tablet. ➩ impulso a new economy, legata alla produzione e diffusione di tecnologie digitali. I MASS MEDIA: • stampa: dal 1500 permette la riproduzione in più copie di uno stesso testo, diffusione di libri e giornali. • telegrafo: Guglielmo Marconi nel 1895. ➩ telefono: Antonio Meucci nel 1871. • cinema: (fine 1800) per l’intrattenimento e per formazione culturale. • radio: (1920) permette di trasmettere informazioni in diretta. • televisione: mezzo di comunicazione di massa più diffuso. unisce le potenzialità della radio e del cinema, informa tempestivamente con l’ausilio delle immagini. (il mondo diventa villaggio globale) • internet: il più recente mass media, ha un’estensione mondiale in espansione. rete d’interconnessione di migliaia di reti telematiche locali. TELECRAZIA: dominio della televisione nell'orientare l'opinione pubblica non sulla base di fatti, ma di sensazioni. RIVOLUZIONE DIGITALE: ➩ NEW MEDIA: strumenti più potenti e raffinati di quelli analogici • ha cambiato la comunicazione mediale: aumenta la quantità di informazioni che possono essere trasmesse e la facilità. DIGITAL DIVIDE: la rivoluzione digitale porta maggiore democrazia nella comunicazione ma cresce il divario tra chi ha accesso ai nuovi mezzi di comunicazione e chi non lo ha. EFFETTI SOCIALI DEI MASS MEDIA: omologazione, massificazione e manipolazione. • diffusione della stampa di massa ➩ Nel 1910 negli USA si vendono 24 milioni di giornali. ➩ si teme che il contatto con i mass media possa influenzare le coscienze con effetti forti e diretti. • bullet theory: (1940s) i media opererebbero un’iniezione di idee su un pubblico passivo e incapace di rielaborazione critica. AUDIENCE ANALYSIS: tiene conto dei processi psicologici individuali dell’audience. ➩ Non tutti reagiscono nell’identico modo ad uno stimolo. PROCESSI SELETTIVI DELL’AUDIENCE: variabili individuali necessarie poiché campagne pubblicitarie e propagande siano efficaci. • motivazione: non tutte le informazioni interessano allo stesso modo • esposizione selettiva: non tutto il pubblico è esposto allo stesso modo agli stessi messaggi • percezione selettiva: non ci si limita a percepire un messaggio, ma lo si interpreta subito in base alle proprie idee ed esperienze. • comprensione e memorizzazione selettiva: non tutti i messaggi sono ricordati nello stesso modo. - messaggi iniziali e finali si ricordano meglio. - un target più colto preferirà argomentazioni complete e giungere da solo alle conclusioni. TEORIA DEGLI EFFETTI LIMITATI: teoria sociologica della fine degli anni 50’ secondo cui i media non sono in grado di operare una persuasione ma possono solo esercitare una influenza. ➩ opinioni ed atteggiamenti si possono orientare ma non determinare in modo assoluto. MARSHALL MCLUHAN: sociologo canadese, sostiene che la TV inchioda gli spettatori in una stasi fisica e mentale poiché non interattiva. 1976: “la galassia di Gutenberg” importanza dei media nella comunicazione nella storia, importanza della stampa. 1967: “il medium e il messaggio” studio dell’ecologia dei media. ➩ “il mezzo è il messaggio”: non importa il contenuto ma il modo in cui il messaggio è veicolato. • media caldi: ad alta definizione, sollecitano una scarsa partecipazione. (TV recepita passivamente) • media freddi: bassa definizione, richiedono un'alta partecipazione dell'utente. OPINIONI ➩ Umberto Eco riassume lo scontro tra fautori e nemici dei media e della TV. • apocalittici: insistono sugli aspetti negativi dei mass media. • integrati: sottolineano le potenzialità dei mass media. PUBBLICITÀ: muove l’economia. permette il raggiungimento di un target specifico. • target ➩ potenziale cliente ➩ effettivo cliente ➩ cliente affezionato. • contro: (Packard, “i persuasori occulti”) pubblicità manipolatrice e persuasiva. MEDIA MASS MEDIA NEW MEDIA • dal latino MEDIUM mezzo. • supera i limiti spaziali e temporali • comunicazione uno-a-uno. • fa uso di strumenti d’intermediazione, sottrae spazio alla comunicazione interpersonale • monodirezionali e non interattivi. • non c’è feedback • comunicazione uno-molti. • quasi-comunicazione • potente strumento di condizionamento dell’opinione pubblica. • non raggiungono simultaneamente tutto il pubblico. • comunicazione molti-molti • multimediali, interattivi e bidirezionali, il destinatario può trasformarsi in emittente. • pro: pubblicità consente al consumatore di conoscere nuovi prodotti. BERNAYS: considerato una delle 100 figure più influenti del 20º secolo. Opere: Propaganda, Public Relation, L’ingegneria del consenso. • figlio di Anna Freud e nipote di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi. • precursore nel comprendere l’importanza dei mezzi di comunicazione di massa, delle mode e dei pettegolezzi per manipolare l’opinione pubblica. • modello di interesse per chi volesse capire come funziona il mondo della pubblicità e della persuasione occulta. CAMPAGNE PUBBLICITARIE: una famosa riguardò il bacon, realizzata per la Beechnut Packing. • per promuovere le vendite di questo taglio di carne, Bernays condusse una ricerca, intervistando un campione di medici per chiedere loro che tipo di prima colazione ritenessero migliore per la salute. (meglio una prima colazione leggera o sostanziosa?) • i medici ritenevano più indicata una prima colazione sostanziosa. • pubblicità che suggeriva di mangiare eggs and bacon per rendere la colazione più sostanziosa. • eggs and bacon è ancora oggi considerata la colazione tipica degli americani. AMERICAN TABACCO COMPANY: la più famosa campagna elaborata da Bernays. • negli anni 20’ alle donne era vietato di fumare in pubblico. • consultandosi con lo psicoanalista Brill, Bernays capì che ciò che le donne desideravano era comportarsi pubblicamente allo stesso modo degli uomini. ➩ durante la parata di Pasqua di New York del 1929 Bernays pagò delle ragazze per partecipare alla sfilata, come se fossero suffragette. • al suo segnale, queste donne accesero delle sigarette. ➩ schiera di fotografi, assoldati per immortalare l’evento, che la stampa definì un’accensione di torce di libertà. • fatto di cui si parlò in tutto il mondo e, da allora, il fumo fra le donne divenne un segno di emancipazione. POPPER ➩ “cattiva maestra televisione” • esponente del pensiero democratico del 1900, analizza contenuti e conseguenti effetti prodotti dalla TV. TV: cattiva maestra ➩ responsabilità didattica ed educativa. ladra di tempo: sottrae ore che i bambini potrebbero impiegare per imparare cose sul mondo. bugiarda: distorce la realtà. violenta: educa male i bambini che le vengono affidati, peggioramento con i videogame. Decalogo per migliorare la Tv: • albo professionale per i presentatori TV • formazione adeguata e abilitazione per esercizio di professione. PEDAGOGIA TECNOLOGICA: tecnologia utilizzata positivamente per educare. ______________________________________________________________________________________________________________________ TRASFORMAZIONE DEL LAVORO: a causa dello sviluppo tecnologico. • meccanizzazione: sostituzione del lavoro umano da parte di macchine. • automazione: funzioni di controllo e di sorveglianza delle macchine sono svolte da altre macchine. • ristrutturazioni per rendere più efficiente la produzione che comportano la drastica riduzione di personale. ➩ disoccupazione tecnologica. CONSEGUENZE: (biografia del fai dai te) • disoccupazione di massa e depressione globale dipende da come sono ripartiti i guadagni conseguiti grazie alla maggior produttività. • meno ore di lavoro per milioni di persone, liberate dalla necessità di trascorrere molte ore della propria giornata sul posto di lavoro. RIDUZIONE COSTO DEL LAVORO: a causa della concorrenza internazionale, spinge le imprese ad essere più competitive x sopravvivere. • delocalizzazione: l'impresa divide le fasi del processo produttivo, distribuendo il lavoro in posti del mondo diversi dove costo della manodopera o le tutele sindacali e ambientali sono più basse. • esternalizzazione: l'impresa si concentra su uno scopo produttivo primario, mission, elimina dalla propria organizzazione tutte le attività non connesse direttamente con questo scopo, affidandole all'esterno. crea instabilità. LUCIANO GALLINO: tema lavoro flessibile. opera: IL COSTO UMANO DELLA FLESSIBILITÀ • flessibili: lavori che richiedono alla persona di adattare l'organizzazione della propria vita alle esigenze mutevoli delle organizzazioni produttive • destrutturazione: indebolimento della direzione vitale, viene a mancare l'identità, lo scopo del soggetto e il ruolo nella società. flessibilità: • qualitativa: variare caratteristiche della situazione in cui i lavoratori prestano la loro opera. (salari, orari). • quantitativa: variare il numero dei dipendenti. flessibilità ➩ precarietà: lavori temporanei, senza garanzia di durata e insicuri. no posto fisso. GIDDENS: delinea le nuove modalità di intendere lo spazio. ampio e senza limiti."i tempi devono essere corsi per raggiungere gli obiettivi" RISCHI: società tradizionali: legati a fatalità esterne. moderne società: sfide che l'individuo assume razionalmente. LUOGO POLIGAMICO: una persona si sente a casa anche in luoghi lontani società cosmopolita. TARDA MODERNITÀ ➩ GLOBALIZZAZIONE: processo di enfatizzazione delle disuguaglianze e decentramento del potere. ➩ necessario intervento delle istituzioni nazionali e transnazionali. BANCA ETICA: offre quantità di denaro a scopi etici, a donne. • Grameen Bank: Yunus, un banchiere bengalese, osservo che in Asia si penalizzavano le donne. Istituisce una banca etica per aiutarle. TURISMO RESPONSABILE: valorizza l’ambiente e il territorio. ____________________________________________________________________________________________________________________________________ Pubblicità Un esempio di comunicazione può essere la pubblicità. Essa è definita largamente nell’opera “persuasori occulti” di Vance Packard. La pubblicità è persuasiva, mirata e coinvolgente di un pubblico ben preciso (definito target, più è ampio e più risulta difficile delineare una pubblicità adatta). Il consumatore è attratto da colori, musica, prodotto in modo da scaturire in lui il desiderio. Essa mira a un target potenziale in un primo momento, se il prodotto viene acquistato il target diventa effettivo e se riacquistato il target diventa fidelizzato. La pubblicità è caratterizzata dai cosiddetti persuasori occulti ovvero immagini istantanee che colpiscono l’inconscio mentre i protagonisti della percezione subliminale sono i bambini che immagazzinano contenuti che riformulano in seguito. Edward Bernays (nipote di Sigmund Freud) nacque nel 1900, consulente in relazioni pubbliche fu una delle figure più influenti dello scorso secolo. Egli comprese l’importanza dei mezzi di comunicazione, le mode, i pettegolezzi per manipolare l’opinione pubblica a scopi di marketing. Egli ideò campagne di persuasione che divennero molto famose. Per promuovere la vendita di uno specifico taglio di carne consultò numerosi medici per decretare se fosse meglio una colazione sostanziosa o leggera. Quest’ultimi ribadivano come la colazione doveva essere il pasto più importante della giornata. Per comprendere il peso del successo basta vedere l’odierna e tipica colazione americana. La più importante campagna fu quella per l'American Tobacco Company. Le donne LAVORO: a#vità umana studiata da branche specifiche delle scienze sociali ➩ sociologia del lavoro, sociologia e antropologia economica. CONCETTO DI LAVORO: (Gallino, Dizionario di sociologia) A#vità volontaria che, impiegando una certa quan?tà di tempo e di energia, si propone lo scopo di accrescere intenzionalmente le proprietà di una determinata risorsa materiale. • la mansione svolta assegna uno status e un ruolo sociale a cui si collega una certa posizione economica e un determinato pres?gio. • il lavoro ha un valore principalmente u?litaris?co. TIPOLOGIE: mes$ere:(manuale) a#vità che richiede delle do? fisiche. professione: (intelle@uale) ha come scopo la soddisfazione dei bisogni individuali e colle#vi. • subordinato: possibilità del datore di lavoro di poter determinare modalità e tempi di esecuzione dell'ogge@o dell'obbligazione sorta dal contra@o s?pulato dalle par?. caraBeri ➩ con?nuità, luoghi e tempi prestabili?, retribuzione fissa, tutele garan?te al lavoratore. • autonomo: colui che si obbliga a compiere un servizio con lavoro proprio senza vincolo di subordinazione nei confron? del commi@ente a fronte di un corrispe#vo in denaro. caraBeri ➩ mezzi propri, tempi, luoghi e modalità discrezionali. - libere professioni: intelle@uali, normate dall'iscrizione ad un Albo Professionale, come forma di garanzia (pena irradiamento) - forme di collaborazione parasubordinata: prestazione dell'a#vità lavora?va in forma non subordinata ma neanche totalmente autonoma, bensì in forma coordinata e inserita nell'organizzazione dell'imprenditore commi@ente. (co.co.co, lavoro a proge@o). TEORIE SUL LAVORO: • Ferguson: la divisione del lavoro migliora le capacità produ#ve, denuncia la separazione tra mes?eri e professioni intelle@uali. • Smith: la scomposizione della stessa operazione in più azioni elementari incrementa la produ#vità (spillo). • Marx: denuncia il fa@o che il perfezionamento delle macchine soppianta il talento dell'operaio alienato. • Durkheim: analizza gli effe# posi?vi della divisione del lavoro in vista della solidarietà sociale ma afferma che una eccessiva suddivisione delle operazioni lavora?ve ha effe# nega?vi. - società preindustriale ➩ solidarietà meccanica (metafora cavatappi). - società industriale ➩ solidarietà organica (metafora organismo, ogni organo altamente specializzato) DIVISIONE DEL LAVORO NELLA STORIA: La divisione del lavoro è più an?ca della rivoluzione industriale. • divisione basata sulla differenza di genere. • cresce con l’avvento dell'agricoltura, la nascita delle ci@à implica una maggiore differenziazione del lavoro. • prima della rivoluzione industriale ➩ lavoro ar?gianale o a domicilio, a#vità lavora?va domes?ca dove viene applicata la divisione e la specializzazione nelle diverse a#vità. IL LAVORO OGGI: 3 seBori economici fondamentali: • seBore primario: risorse naturali, l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, le a#vità minerarie. • seBore secondario: trasformazione dei prodo# naturali. • seBore terziario: se@ore dei servizi ➩ servizi al consumatore: commercio. servizi sociali: sanità, istruzione. caraBerizzato da: 1) coordinazione di a#vità differen? ➩ vengono svolte mansioni diverse. 2) divisione processuale del lavoro ➩ mansioni diverse ma coordinate tra di loro (catena di montaggio). ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: TAYLORISMO: Taylor elabora un'organizzazione scien?fica della divisione del lavoro. PRINCIPI DEL TAYLORISMO: • one best way: u?lizzo omologante di un metodo migliore. • tempi: possibile quan?ficare il tempo più efficace per rendere efficiente la produzione. • personale: prevede una suddivisione tra il lavoro manuale quello intelle@uale “l’uomo giusto nel posto giusto”. - organizzazione orizzontale ➩ operai alla catena di montaggio. - organizzazione ver4cale ➩ suddivisione tra operai e dirigen?. FORDISMO: Ford unisce il Taylorismo con la procedura della catena di montaggio usata nei macelli di Chicago, applica? al se@ore automobilis?co. • segmentazione del lavoro: la merce passa su un rullo che velocizza il lavoro. • velocizza il lavoro, operaio altamente specializzato, ma alienato, non è appagato. MC DONALD: Nel 1937 i fratelli Richard e Maurice aprirono in California un ristorante drive-in dove sono servi? cibi economici per gli automobilis? di passaggio. Negli anni 50’ danno in franchising il loro marchio e i McDonald's si diffondono negli Sta? Uni? e in altri paesi. • principio del fordismo industriale: 1) semplificazione del processo produ#vo. 2) estrema standardizzazione. 3) impiego di personale non qualificato. 3) (crew = equipaggio) dipenden? molto giovani che sono rimpiazza? con facilità. 4) cambio di personale molto frequente. 5) cibo con cara@eris?che nutrizionali povere. TOYOTISMO: nasce a meta del 1900 da Taiichi Ōno. ➩ produzione snella e veloce “just in ?me”. • azzeramento degli sprechi: la produzione non deve prevedere giacenze in magazzino, si produce ciò che si vende. • circoli di qualità: i dipenden? vengono premia? e specializza? in più se@ori per ridurre il turnover. SOCIETÀ POSTINDUSTRIALE: automazione: creazione di nuove macchine che fanno il lavoro degli uomini. SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE ➩ (Elton Mayo) studio delle ricadute psicologiche del lavoro, me@e al centro il lavoratore con i suoi bisogni e necessità. ➩ le gra?ficazioni s?molano il lavoratore. • effeBo autarn: (o effe@o ricercatore) i sogge# che si sentono osserva? modificano il proprio comportamento. • osserva le lavoratrici scontente e capisce l’importanza di me@ere al 1º posto il fa@ore umano in modo da influire posi?vamente sulla produ#vità. • Teoria di Maslow: il lavoratore deve soddisfare i bisogni primari, secondari e di sé (auto realizzazione) LAVORO: 1) turni: orario non pesante. 2) pause: frequen?. 3) incen_vi: premi economici. 4) ambiente: confortevole, illuminato. 5) presenza dello psicologo del lavoro nelle imprese. MERCATO DEL LAVORO: • caraBerizzato dalla flessibilità: indica sia la necessità e capacità da parte dei lavoratori di aggiornare le proprie competenze, sia la possibilità da parte delle aziende di ridefinire più facilmente i rappor? con i propri dipenden?, con un aumento della precarizzazione. • il lavoro è una merce: Il lavoratore offre la propria forza-lavoro e il datore di lavoro l'acquista. Il costo della merce-lavoro dipende dal rapporto tra domanda e offerta. concorrenza perfeBa: i prezzi delle merci si determinano in base al rapporto tra la domanda e l’offerta. LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA: (Say) ➩ la domanda e l'offerta di un certo prodo@o dipendono dal prezzo. • prodo@o venduto da mol? o in grande quan?tà, ma pochi hanno interesse a comprarlo ➩ il prezzo diminuisce. autoregolazione del mercato: la produzione diminuisce, portando un equilibrio tra la domanda e l'offerta, consentendo il rialzo dei prezzi. • prodo@o venduto da pochi o in scarsa quan?tà, ma mol? hanno interesse ad acquistarlo ➩ il prezzo aumenta. autoregolazione del mercato: molte imprese sono indo@e ad avviare la produzione, l'equilibrio tra la domanda e l'offerta ostacola l'aumento dei prezzi che si abbassano. ATIPICITÀ DEL MERCATO DEL LAVORO: non paragonabile ad altri merca? di beni e servizi, sproporzione di forza contra@uale tra le par?: • datore di lavoro: 1) assume prevedendo di incrementare la vendita dei prodo#. 2) se non acquisisce forza lavoro dal mercato può resistere perché dispone di capitale. • lavoratore: 1) se non trova lavoro è in uno stato di necessità. 2) Il salario non è un prezzo, serve al lavoratore e influisce sul suo status sociale. LAVORO ➩ cambia a seconda del ?po di economia • Economia formale ➩ lavoro ufficiale e legalmente riconosciuto, funzionale allo sviluppo economico della colle#vità. • Economia informale (o sommersa) ➩ lavoro svolto in modo non ufficiale, in forme decisamente illegali o fraudolente. • Economia familiare o domes_ca ➩ lavori rela?vi alla conduzione della casa o cura dei bambini, svol? dalle donne e non retribui?. TIPI DI LAVORO: • Orientato al compito: (società agricole) 1) lavoro secondo le stagioni ed i momen? del giorno. 2) si alternano momen? di stasi a periodi di intenso lavoro. • Orientato al tempo: (società industriali) 1) lavoro in fasce orarie predefinite, indipendentemente dai compi?. 2) giorno (e anno) diviso in blocchi di tempo. TEMPO DI VITA: il lavoro è sacrificio di tempo. • tempo obbligato: lavoro retribuito e lavoro riprodu#vo di ?po domes?co. • tempo costreBo: spostamen?, a@ese, u?lizzo servizi burocra?co-amministra?vi. • tempo necessitato: a#vità di riproduzione fisica (sonno, pas?, funzioni fisiologiche). • tempo condizionato: educazione, formazione, poli?ca, tempo libero. Statuto dei lavoratori: (1970) disciplina la vita interna nei luoghi di lavoro, le modalità di assunzione, licenziamento, e reintegrazione, garan?sce la libertà d'opinione dei lavoratori e l'a#vità sindacale. • minimo sindacale: livello minimo di salario che i datori di lavoro devono garan?re. viene fissato dalle contra@azioni tra le par? sociali. SINDACATI: tutelano gli interessi dei lavoratori e hanno il compito di mediare i rappor? di lavoro firmando accordi. • si differenziano per il diverso orientamento ideologico. ➩ in Italia sono Cgil, Uil, Cisl. DiriBo di sciopero: ufficialmente riconosciuto nelle società democra?che, prevede manifestazioni sindacali e cortei. TURNOVER: quando l’operaio non sta bene e si assenta, sinonimo di disagio psicologico. DISOCCUPAZIONE E LAVORO NERO: • La disoccupazione è la condizione di coloro, che, pur essendo in grado di svolgere un'a#vità lavora?va, non riescono a svolgerla. • I NEET sono gli inacvi, persone in età lavora?va che non cercano lavoro e non lavorano (anche disabili) • Il benessere di un Paese dipende dal rapporto che esiste tra il numero degli occupa? nelle a#vità lavora?ve e il numero dei disoccupa?, cioè dal tasso di disoccupazione, calcolato in base alla popolazione a#va. • origine: conseguenza dell'economia moderna. presenza costante dei paesi industrializza? che si aggrava nei periodi di crisi economica. TIPOLOGIE DI DISOCCUPAZIONE: • frizionale: 1) nasce dal turnover nel mondo del lavoro. 2) deriva dalle imperfezioni del processo di abbinamento tra pos? di lavoro disponibili e lavoratori in cerca della migliore occupazione possibile. 3) media durata. • struBurale: 1) mancanza di un impiego legata all'assenza di corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro. 2) di lunga durata. • stagionale: 1) mancanza di lavoro causata dalle variazioni clima?che e stagionali (agricoltura). 2) di breve durata. • ciclica: determinata dalle variazioni del ciclo economico. ➩ aumenta quando l'economia è in fase di recessione e diminuisce durante l'espansione. DISOCCUPAZIONE CICLICA: episodio della Grande depressione del 1929. ➩ la disoccupazione è un problema sociale da ges?re. TEORIA KEYNESIANA: (Keynes) rappresenta una svolta. • no fiducia nei confron_ della legge di Say: nel mercato del lavoro la domanda è largamente indipendente dall'offerta. • ricerca delle cause della disoccupazione fuori dal mercato del lavoro. - domanda aggregata: richiesta di beni e servizi formulata in un dato periodo di tempo. • necessità dello Stato di intervenire con la spesa pubblica quando la domanda del mercato non è sufficiente occupare tu# i fa@ori di produzione disponibili. • erogazione di: sussidi di disoccupazione, integrazione del reddito a@raverso la cassa integrazione (ammor?zzatori sociali). ➩ il centro dell’impiego rilascia l’a@estato di disoccupazione. IN ITALIA PRIMA DI BIAGI: 1) tasso di occupazione basso tra quelli agli altri paesi UE. 2) da? preoccupan? su giovani, donne e lavoro nero. • durata del contraBo: lavoro a tempo indeterminato o determinato. • orario di lavoro secmanale: lavoro a tempo pieno (40 ore se#manali) o a tempo parziale. LEGGE BIAGI (2003) flessibilizzazione del mercato del lavoro per coniugare le esigenze delle aziende con i lavoratori. ➩ introduce nuove ?pologie di contra# di lavoro. • lavoro intermiBente: (job on call) prestazioni discon?nue a favore di un datore di lavoro che può contare sulla disponibilità del dipendente in qualunque momento. • lavoro accessorio: prestazioni occasionali volte da sogge# non ancora entra? nel mercato del lavoro o a rischio di esclusione sociale. • lavoro ripar_to: (job sharing) contra@o con il quale due lavoratori si impegnano ad adempiere congiuntamente la stessa obbligazione lavora?va. • lavoro a progeBo: forme con cui mol? giovani hanno avuto accesso al mercato del lavoro. non è un contra@o subordinato, il prestatore d'opera assume l'incarico di eseguire un certo lavoro, concordando dire@amente con il commi@ente le modalità di esecuzione. JOBS ACT: 2014 e 2015, semplificazione delle regole che hanno disciplinato il mercato nel lavoro per rilanciare l'occupazione. • prevede: 1) riordino dei contra# di lavoro e abolizione del job sharing. 2) incen?vo dei contra# a tempo indeterminato, stabilendo per essi sgravi fiscali alle imprese. 3) sistema delle tutele crescen?. 4) illegi#mità dei licenziamen? discriminatori. 5) riordino della norma?va sul part-?me. 6) u?lizzo del congedo parentale, ammor?zzatori sociali, norme sulla cassa integrazione. SOCIOLOGIA E LAVORO: • aspeBo psico-sociologico: processi di socializzazione lega? a determinate situazioni di lavoro che portano un individuo a integrare il proprio status lavora?vo con la propria iden?tà. (fenomeno dell'alienazione, del mobbing e del burn out). • aspeBo ideologico: le diverse occupazioni comportano immagini di sé e visioni del mondo diverse, corrispondono a posizioni poli?che. • aspeBo struBurale: la stru@ura sociale in cui ha luogo il lavoro ➩ gruppi, forme di organizzazione, leadership, forme di associazione. • aspeBo economico: disoccupazione, crisi. BURNOUT: (bruciare fuori) processo stressogeno legato alle professioni d’aiuto del prossimo. (infermieri, medici, psicologi). • causa: duplice fonte di stress ➩ stress personale e della persona aiutata nelle professioni con intenso coinvolgimento emo?vo dove non sempre la soluzione dei problemi dell'utente è semplice o facilmente o@enibile. • conseguenze: lento processo di logoramento psicofisico dovuto alla mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress. Insoddisfazione e l'irritazione quo?diana, stato di malessere e disagio, che consegue ad una situazione lavora?va e causa danni psicopatologici. MOBBING: (to mob = assalire) condizione in cui un lavoratore è vi#ma di soprusi e comportamen? di esclusione. • mobbing emozionale: aggressività dei colleghi. ➩ 1) orizzontale: esercitato fra colleghi. 2) ver_cale: bossing da un superiore. • mobbing strategico: le mo?vazioni sono legate all'organizzazione dell'azienda (dipendente scomodo per spingerlo ad andarsene). CARATTERISTICHE: • colpisce donne e anziani. • viene compromesso l'equilibrio psicologico della persona, con conseguenze anche all'interno delle relazioni familiari e amicali. • si crea nel momento in cui il sogge@o percepisce che qualcosa è cambiato, l'atmosfera di lavoro è diventata pesante e insostenibile. • autocolpevolizzazione: idea di meritarsi ciò che sta accadendo, perché probabilmente non ha svolto a dovere un determinato compito. FASI: durata 4-5 anni, ma può superare i 10. • tempo di allerta: il sogge@o tenta di carpire qualche messaggio che possa chiarirgli i mo?vi dell'accaduto, si aspe@a a@acchi, fonte di stress. • anestesia reacva: la vi#ma è immobile, non ha reazioni, prova depersonalizzazione (surmenage). • tempo del mobbing: fase in cui la vi#ma, consapevole, si a#va al fine di ricercare le prove delle aggressioni. WELFARE STATE: (o Stato del benessere) può essere definito come uno Stato che garantisce a ogni suo cittadino, come diritto politico e non come carità, degli standard minimi di reddito, di alimentazione, di salute, di abitazione, di educazione. • Organizzazione istituzionale, politica ed economica che ha come obiettivo la produzione di benessere e di sicurezza attraverso la politica sociale. • Valorizza i diritti civili: relativi alla libertà individuale, diritto ad accedere a livelli di reddito, di salute e d'istruzione. • Valorizza i diritti politici: voto, eleggibilità, partecipazione all’esercizio del potere. POTERE ORGANIZZATIVO: Il Welfare State modifica le forme di mercato in 3 direzioni: • Garantisce agli individui e alle famiglie un reddito minimo, indipendentemente dal valore di mercato del loro lavoro e della loro proprietà. • Riduce l'insicurezza, mettendo individui e famiglie in condizione di far fronte alle contingenze sociali (malattia, vecchiaia, disoccupazione). • Assicura che a tutti i cittadini siano offerti gli standard più alti in relazione ad una gamma riconosciuta di servizi sociali. STORIA: Il Welfare State nasce in Europa alla fine del 19° secolo. • Il problema della tutela degli individui bisognosi è da sempre presente nelle società umane ➩ nell’antica Roma la classe al potere elargiva grano, banchetti e spettacoli (panem et circenses). • 16° secolo: Sviluppo del capitalismo, degli stati territoriali e della riforma protestante ➩ Il problema fu affrontato prima dalla Chiesa e poi dagli stati emergenti che resero obbligatori i versamenti di contributi sociali da parte delle comunità creando le basi del diritto all'assistenza pubblica. • 1791: In Francia la Dichiarazione dei diritti dell'uomo aveva sancito la necessità di creare un'istituzione generale per l'assistenza pubblica per allevare i bimbi abbandonati e trovare lavoro alle persone povere che non riescono a procurarselo autonomamente. • Poor Law: (1834) Sancisce in Inghilterra il diritto degli indigenti al mantenimento purché il sussidio sia inferiore al salario minimo dei lavoratori e che il povero accetti di ritirarsi in "case di lavoro". • Friendly society: operaie inglesi tese al mutuo soccorso nei momenti di crisi lavorative. • Germania di Bismarck: (1883) Pioniere del moderno stato sociale. ➩ Attua un sistema di assicurazioni obbligatorie contro infortuni, vecchiaia, invalidità e malattia. Modello di stato sociale previdenziale-occupazionale, rivolto solo a una categoria di cittadini. - Su iniziativa del cancelliere Bismarck divenne obbligatorio per i lavoratori e datore di lavoro accantonare somme di denaro (contributi) per assicurare un reddito a chi fosse ammalato e per la pensione. - Lavoratori troppo poveri erano anche lavoratori arrabbiati e potenziali aderenti al movimento socialista. • Danimarca: (1891) Si fonda il modello di Stato sociale universalistico che si rivolge a tutta la cittadinanza. RAPPORTO BEVERIDGE: Inghilterra 1942 ➩ Prima vera e propria teorizzazione del welfare state. • Beveridge, economista e sociologo, elabora un piano universalistico per combattere 6 grandi mali: indigenza, squallore abitativo, malattia, ignoranza, inattività forzata e guerra. • NHS: (National Health System) Nasce nel 1948 per garantire le cure mediche gratuite di tutti i cittadini britannici. • Rafforzamento dell'istruzione pubblica, case popolari, sussidi di disoccupazione. IL WELFARE NEL SECONDO DOPO GUERRA • Il periodo d'oro del Welfare è negli anni 1950-1973 quando si raggiunge il livello più alto del Pil nella maggior parte dei Paesi dell'Ocse (organizzazione dei Paesi industrializzati dell'Occidente). I Paesi scandinavi (Svezia, Danimarca) rappresentano un modello per il Welfare. • In Germania, un piano ispirato al Rapporto Beveridge viene realizzato solo nella zona d'influenza sovietica, la Germania orientale. • Negli Stati Uniti, sotto le presidenze di John Kennedy e di Lyndon Johnson lo stato sociale raggiunge i suoi livelli più alti. ITALIA: • In Italia i primi passi verso lo stato sociale risalgono al 1898 ma solo durante il periodo fascista nascono INFPS (Istituto nazionale per la previdenza sociale) e INFAIL (Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro). • Introduzione dell'ONMI (Opera nazionale per la maternità e l'infanzia) e l'Opera nazionale Balilla (attività dedicata al culto del duce). • Lo stato sociale riguardò i regimi fascista e nazista: gli interventi sociali a favore dei cittadini in questo caso miravano come l'accesso ad alcuni beni, quale ad esercitare, un controllo politico e sociale sulle persone. • Bisogna aspettare il 1968 quando ha inizio la statalizzazione dei servizi assistenziali. Nel 1978 è istituito il servizio sanitario nazionale. WELFARE MIX: Servizi di assistenza forniti non solo dallo Stato, ma anche da privati. • Adottato oggi da molti Stati, compresa l'Italia, per fornire servizi considerati essenziali, risparmiare e soddisfare i bisogni delle persone. • Privato sociale o terzo settore: Forma alternativa di assistenza, solidarietà e intervento che riguarda associazioni e cooperative. PRIVATO SOCIALE: • Formato da: Associazioni di volontariato, cooperative, associazioni no profit. • Le associazioni di volontariato sostituiscono in alcuni ambiti lo Stato, colmando le mancanze o le inefficienze. • Erogano servizi che hanno utilità pubblica, non devono mai basarsi sul profitto, l'eccesso di guadagno o di lucro (logica del no profit). • A livello internazionale operano le ONG, (organizzazioni non governative come Save the Children) , che spesso si dedicano alla cooperazione e allo sviluppo internazionale nei Paesi sottosviluppati. • Il privato sociale interviene proponendo progetti allo stato e si occupa di metterli in atto. ➩ È un intermezzo tra privato e pubblico. COOPERATIVE SOCIALI: Fondate da persone coinvolte nel vivo o per iniziativa delle famiglie (genitori di disabili, ex carcerati). • Al privato sociale lo Stato delega alcuni servizi per risparmiare e perché si sono rivelati più efficaci e flessibili nel rispondere ai bisogni. • Vantaggio della presenza sul territorio e del coinvolgimento diretto. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ: Secondo il quale un ente più grande, esempio lo Stato non interviene quando un soggetto più piccolo (regione, comune, privati) soddisfa adeguatamente un bisogno. POLITICHE DELLO STATO SOCIALE: • Previdenza sociale: (aiuto futuro) Di essa fanno parte le pensioni, che sono il frutto di un’autofinanziamento da parte del lavoratore che versa allo Stato una quota del suo salario. - Molte persone, nel timore che la pensione non sia sufficiente a garantire un adeguato tenore di vita, ricorrono a forme di integrazione del reddito pensionistico, che corrispondono alla previdenza complementare. - La previdenza complementare è uno strumento che consente di integrare la pensione di base versata dallo Stato attraverso un sistema di fondi pensione e di assicurazioni private. • Assistenza sociale: (aiuto presente) Interventi di sostegno e prevenzione per assistere i cittadini che si trovano in povertà, emarginazione o devianza. • Assistenza sanitaria: Realizzazione e finanziamento di ospedali ed erogazione di prestazioni finalizzate a curare e a prevenire le malattie. CRISI DEL WELFARE STATE: • Lo stato sociale non sempre è riuscito a garantire attraverso strutture pubbliche la tutela dei cittadini, anche a causa di crisi economiche che hanno sottratto risorse finanziarie indispensabili. • Negli anni 70: 1) taglio dei costi. 2) riduzione servizi e efficienza. • La crisi del Welfare è principalmente legata ai costi dei servizi, all'invecchiamento della popolazione, all'efficienza delle strutture pubbliche, le conseguenze derivanti dalla globalizzazione. INEFFICIENZA STRUTTURE PUBBLICHE: Sul piano organizzativo, il Welfare State era caratterizzato dall'espansione dell'apparato statale e dall'aumento del personale, con la crisi si assiste a un cambiamento sul piano economico-sociale, l’estensione delle politiche di Welfare all'intera collettività può comportare sprechi e ridurre l'efficienza del servizio. COSTI: L’aumento della spesa pubblica richiesta dall'erogazione delle prestazioni può determinare un eccessivo incremento della pressione fiscale, o, in alternativa, il ricorso al deficit di bilancio (le uscite superano le entrate). INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE: La popolazione risulta essere sempre più anziana. • L’aumento della popolazione non è più direttamente proporzionale alle nascite, di conseguenza diminuisce la natività ed aumentano le pensioni. • L’anziano rappresenta la persona inattiva che significa una spesa per lo Stato sia in termini pensionistici sia sanitari. Uno dei provvedimenti adottati dallo Stato è 'innalzamento del età pensionistica con importanti conseguenze: chiusura del mercato del lavoro per i giovani che si trasferiscono all’estero.(Fuga di cervelli) • L'invecchiamento della popolazione è bilanciato dai flussi migratori che portano nei Paesi occidentali individui più giovani e famiglie nelle quali, per tradizione, il tasso di natalità è più alto che nelle famiglie occidentali odierne. Tito Boeri dimostra che l’immigrazione non incide sul Welfare, in quanto l’entità dei contributi sociali versati dagli stranieri è molto superiore rispetto a quella dei servizi che ricevono. WELFARE SOCIETY: • Crisi finanziaria del 2008: slogan “dal Welfare State al Welfare society” ➩ lo Stato deve ricercare il benessere della collettività anche in crisi. • Per raggiungere questo obbiettivo si è sviluppato il Welfare aziendale che mette in atto delle condizioni vantaggiose per il dipendente, (i genitori con figli piccoli possono lasciare i loro bambini nell'asilo nido aziendale) e per l'azienda. • La percezione di maggiore benessere e sicurezza rende il lavoratore più motivato ed efficiente. EFFETTI POSITIVI WELFARE • allungamento della durata media della vita dei cittadini • maggiori garanzie di libero accesso agli studi per tutti • maggiore tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici (congedi per maternità). • Le politiche di Welfare hanno favorito la mobilità sociale ascendente ➩ possibilità di migliorare la propria posizione all'interno del sistema di stratificazione.
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