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Soren Kierkegaard: Il confronto tra la filosofia di Hegel e la sua visione dell'esistenza, Appunti di Filosofia

EsistenzialismoFilosofia modernaFilosofia danese

Kierkegaard critica Hegel e propone la possibilità come categoria fondamentale dell'esistenza. Descrive tre stadi dell'esistenza: estetico, etico e religioso. Il primo si basa sulla soddisfazione della sensibilità, il secondo sull'impegno nel lavoro e nella vita civile, il terzo sulla scelta assoluta e senza condizioni. Distingue il cristianesimo basato sul paradosso da quello razionale.

Cosa imparerai

  • Come sono descritti i tre stadi dell'esistenza secondo Kierkegaard?
  • Come si distinguono cristianesimo e cristianesima secondo Kierkegaard?
  • Che categoria fondamentale dell'esistenza individua Kierkegaard invece di Hegel?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/06/2019

federicabusso
federicabusso 🇮🇹

4.3

(26)

9 documenti

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Scarica Soren Kierkegaard: Il confronto tra la filosofia di Hegel e la sua visione dell'esistenza e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Soren Kierkegaard Il confronto con Hegel Mentre la filosofia di Hegel è guidata dalla categoria di necessità, Kierkegaard individua nella possibilità la categoria fondamentale dell’esistenza. Hegel cade nel ridicolo: pretende di osservare il mondo con gli occhi di Dione di descrivere l’assoluto e si dimentica del singolo. Per Kierkegaard è assurdo affrontare tutti gli ambiti del sapere mediante l’applicazione di un solo procedimento, quale la dialettica hegeliana. Questa pluralità di sentieri verso la verità non sfocia mai nel tentativo di raggiungere una conoscenza totale. Kierkegaard prende a modello Socrate, in particolare il suo concetto di ironia (arte del dissimulare). Lo stadio estetico ed etico L’uomo è per Kierkegaard soprattutto esistenza. Ex-sistere significa emergere dal nulla. La libertà si presenta come rischio; la scelta nella vita può portare alla sua stessa negazione, alla “non scelta”. Gli infiniti modi di vivere che la libertà offre all’uomo sono riconducibili ad alcune fondamentali tipologie: i tre stadi dell’esistenza (estetico, etico e religioso). I tre stadi vanno intesi come tre tappe di un percorso che tutti inevitabilmente intraprendono. Il passaggio tra uno stadio e l’altro è frutto di una libera scelta e come tale può anche non avvenire. Il primo stadio individuato da Kierkegaard è quello estetico che si fonda sulla soddisfazione della sensibilità. Ciò che infatti l’uomo estetico teme più di ogni cosa è la noia che nasce dalla ripetizione. Il personaggio che meglio incarna queso modo di vivere è il seduttore, il Don Giovanni di Mozart. Egli vive nell’attimo, nell’ebbrezza. La noia che tanto teme gli mostra la miseria della sua vita. Il Don Giovanni non vive, non sceglie, ma è scelto; la vita non gli appartiene. Quando si rende conto di ciò l’uomo estetico entra in crisi il cui sbocco non può essere che la disperazione. Il secondo stadio, quello etico è simboleggiato dal marito, il giudice Wilhelm, la cui vita è caratterizzata dall’impegno nel lavoro e nella vita civile. Apprezza la bellezza del legame matrimoniale e della fedeltà; non teme la continuità e la ripetizione, egli vede nel proprio lavoro la sua vocazione. Egli sceglie quindi la sua realizzazione di se stesso in ambito individuale e sociale. La ricerca della coerenza rivela l’impossibilità della vita etica. Scopre che i suoi peccati affondano la loro radice nella natura umana. La scoperta dell’impossibilità di vivere una vita etica sfocia nell’angoscia. Quest’ultima rivela il fallimento dell’uomo nel suo rapporto con il mondo. Si può reagire fondamentalmente in due modi: • con il suicidio • con la fede La fede richiede il riconoscimento del proprio essere finito di fronte all’infinito, richiede il pentimento dell’individuo. Lo stadio religioso
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