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Somministrazione di Ossigenoterapia, Dispense di Pneumatologia

Slide sulla somministrazione di ossigenoterapia

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 30/01/2022

Miriam0801
Miriam0801 🇮🇹

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Scarica Somministrazione di Ossigenoterapia e più Dispense in PDF di Pneumatologia solo su Docsity! Somministrazione ossigenoterapia La gestione assistenziale delle principali patologie pneumologiche II anno aa 2021-2022 a cura di Sandra Cialdella UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Somministrazione di ossigeno insostituibile strumento terapeutico per Pazienti affetti da patologie respiratorie ● BPCO ● insufficienza respiratoria o cardiorespiratoria cronica ● malattie fibrosanti del polmone ● gravi dimorfismi del torace ● cuore polmonare cronico ● gravi disturbi respiratori del sonno ● .... 1774 Joseph Priestley scopre l’ossigeno e descrive gli effetti benefici sul polmone in certi stati morbosi 1798 Thomas Beddoes, Medico, impiega l’ossigeno con finalità terapeutiche e pubblica i primi risultati FiO2 Frazione di Ossigeno nella miscela di gas inspirati In genere il valore minimo è 0,21 (Corrispondente all’aria ambiente = Ossigeno è il 21%), può salire fino al 100% Dipende da vari fattori: ● flussi di ossigeno ● presenza o meno di reservoir ● frequenza respiratoria ● volume totale Di norma FiO2 mantenuta sotto 0,6 perché a valori più alti l'ossigeno può manifestare effetti tossici FiO2 con l'altitudine rimane all'incirca costante, ma con l'altitudine cambia la pressione dell'aria, che influenza la pressione parziale di ossigeno all'interno della miscela di gas, questo porta ad una variazione della pressione parziale di ossigeno all'interno del polmone La maggior parte dei ventilatori polmonari ha la possibilità di modificare la FiO2 PaO2 Pressione parziale dell’Ossigeno ● “quantità” di Ossigeno disciolto nel sangue, arterioso o venoso ● misura su un campione di sangue, in genere arterioso Rapporto pO2/FiO2 il monitoraggio del valore del rapporto nel tempo ci fornisce utili indicazioni sulla situazione della patologia e sull’efficacia delle terapie a cui il Paziente è sottoposto Calcolo del rapporto pO2/FiO2 Rapporto pressione di Ossigeno e frazione di Ossigeno utilizzata Dà al Medico indicazione della gravità dell’insufficienza respiratoria in atto (monitoraggio per valutare l’andamento della malattia e l’efficacia delle cure nel tempo ) Paziente in respiro spontaneo in aria ambiente (FiO2=0,21), EGA PaO2 = 100 calcolo rapporto: 100/0,21 = 476 Per esempio: Paziente in respiro spontaneo con maschera al 40%, EGA PaO2= 100 calcolo rapporto = 100/0,4 = 250 Paziente ventilato con il 60%, EGA PaO2= 100 Calcolo rapporto = 100/0,6 = 166 Gestione Ossigenoterapia Somministrazione di ossigeno allo scopo di aumentare la disponibilità di O2 ai tessuti in attesa della risoluzione delle alterazioni che sottostanno allo scompenso Le prescrizioni mediche di ossigeno riportano: 1. Dosaggio ( O2 per l/min oppure % ossigeno da somministrare) 2. Durata 3. Modalità di somministrazione Ossigenoterapia equiparato ad un farmaco (Infermiere somministra su prescrizione medica) Possibili indicazioni a lungo termine BPCO Ipertensione polmonare Cardiopatia ischemica Fibrotorace post-tubercolare Malattie interstiziali del polmone Pneumoconiosi Cifoscoliosi Malattie neuromuscolari Bronchiectasie Ipertensione polmonare grave Ipossia intermittente durante il sonno Gestione Ossigenoterapia (2) Possibili indicazioni in acuto Patologie broncopolmonari da qualsiasi causa accidenti cerebrovascolari sanguinamento massivo shock traumi alcuni tipi di avvelenamento dispnee che non rispondono ad altri trattamenti (riacutizzazione BPCO, malattie interstiziali polmonari, scompenso cardiaco, cure palliative) somministrazioni di ossigeno ad alti flussi = concentrazione > 0,60 generalmente nei Pazienti critici per brevi periodi Somministrazioni Ossigenoterapia Scelta della concentrazione di ossigeno da somministrare dipende dai valori EGA somministrazioni di ossigeno a basso flusso = concentrazione < 0,60 generalmente nei Pazienti con insufficienza respiratoria da BPCO per migliorare sopravvivenza e qualità di vita Di norma - pressione parziale di ossigeno (PaO2) nel sangue arterioso è di 100 mmHg - pressione parziale di ossigeno (PaO2) nel sangue venoso è di 40 mmHg Ipossia Condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno (riduzione della PaO2 al disotto dei 60 mmHg) IPOSSIA SAT.O2 SINTOMI lieve 91-94% Tachipnea, cianosi periferica, tachicardia moderata 86-90% Alterazioni stato coscienza, apatia, rallentamento psicomotorio, cianosi, tachicardia grave <86% Gravi alterazioni stato di coscienza, cianosi diffusa, coma Sat.O2 inferiori al 90%: immediatamente da correggere per prevenire i possibili effetti negativi dell’ipossiemia (danni tissutali irreversibili), aumento del lavoro respiratorio e squilibri biochimici Ipercapnia Condizione patologica determinata da ventilazione alveolare ridotta che non riesce ad aumentare in modo adeguato in risposta all’aumentata produzione di diossido di carbonio (aumento della PaCO2 al di sopra dei 40 mmHg) Se abbassa il pH arterioso: acidosi respiratoria (per es nella BPCO: pH < 7,35 e PCO2 > 50) Di norma: - nel sangue arterioso pressione parziale di anidride carbonica (PaCO2) = 40 mmHg - nel sangue venoso pressione parziale di anidride carbonica (PaCO2) = 45 mmHg Insufficienza respiratoria Condizione in cui la respirazione non è adeguata, dovuta a diverse cause Ostruzione del flusso d’aria: Asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), apnea notturna Respirazione debole: Sovradosaggio di farmaci, ictus, miastenia grave Occlusione polmonare: Insufficienza cardiaca, polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto Controindicazioni Riduzione della “spinta ipossica”, spinta ad iniziare l’atto respiratorio a causa della riduzione di PAO2 Secchezza delle mucose disidratazione delle secrezioni respiratorie Atelettasie causate da una riduzione della produzione di surfactante Modalità operative ossigenoterapia Indicazioni Tutte le condizioni cliniche che determinano ipossiemia e/o ipercapnia e talvolta come sollievo palliativo alla dispnea Il MEDICO stabilisce la concentrazione di ossigeno /quantità di ossigeno in relazione all’intero gas inspirato- FiO2 Ossigeno (gas medicinale) Secondo l'art. 1 del D. Lgs. n.178/91 per "medicinale” si intende ogni sostanza o composizione presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle malattie umane o animali, nonché ogni sostanza o composizione da somministrare all'uomo o all'animale allo scopo di stabilire una diagnosi medica o di ripristinare, correggere o modificare funzioni organiche dell'uomo o dell'animale" L'art. 13 del D. Lgs. n.538/92 stabilisce che la produzione dei gas medicinali previsti in Farmacopea Ufficiale (produttore primario) e l'immissione degli stessi in contenitori destinati all'impiego terapeutico (produzione secondaria) è soggetta ad autorizzazione del Ministero della Salute (autorizzazione disciplinata dal D. Lgs. n.178/91) EMOGASANALISI Prelievo di campione di sangue arterioso o venosa percutanea di un’arteria o di una vena, per determinare le pressioni parziali gas nel sangue Valori di riferimento EGA sangue arterioso logaritmo inverso della concentrazione degli ioni idrogeno Pressione parziale O2 = indice concentrazione di O2 Pressione parziale CO2 = indice del carico acido Saturazione arteriosa (SaO2) rapporto tra emoglobina ossigenata ed emoglobina totale Basi nel sangue Sa O2 95-100% Principali sorgenti ossigenoterapia Serbatoi di ossigeno liquido Refrigerati fino al momento in cui se ne necessita, viene quindi lasciato a bollire a una temperatura di -182,96 °C per rilasciare ossigeno come gas Questo tipo di fonte è ampiamente utilizzato negli ospedali Stoccaggio di gas compressi (bombole) Compresso in un cilindro metallico, una bombola con ogiva bianca, che fornisce un immagazzinaggio conveniente, senza la necessità di refrigerazione propria dello stoccaggio liquido Le grandi bombole di ossigeno contengono 6 500 litri e possono durare circa 2 settimane erogando una portata regolabile da 0,5 a 6 litri al minuto Esistono anche piccole bombole portatili da circa 170 litri il cui peso si aggira intorno a 15 chilogrammi Le bombole più piccole possono durare fino a 4-6 ore Concentratore Alimentato elettricamente e diffuso per l'ossigenoterapia domiciliare/ per l'ossigenoterapia portatile Bombole di gas compresso Utilizzate con riduttore di pressione, flussometro, umidificatore Capienze da 500 a 10.000 ml ad alta pressione (200 bar) Ad elevata pressione (200 bar), generalmente utilizzate per Pazienti che necessitano di somministrazione di ossigeno per brevi periodi Sorgenti erogazione ossigenoterapia Usate quando l’ossigeno non è disponibile nella stanza del Paziente o quando quest’ultimo deve assentarsi (bombole portatili) evono essere incatenate durante l’uso e il trasporto Bombole di ossigeno gassoso compresso (2) Gli urti accidentali potrebbero causare lo scoppio della bombola! Devono essere incatenate/fissate durante l’uso e il trasporto O2 è un comburente: NON FUMARE o indossare abbigliamento che favorisce le cariche elettrostatiche (una scintilla può causare un incendio accidentale!) OGIVA BIANCA Raccomandazioni per l'uso delle bombole di ossigeno Fig.5. Raccomandazioni per l'uso Collare fletato—T——_, Corpo cilindrica. A Cappellotto *«—__ — Valvola Ogiva kh Piede d'appoggio Quanti litri di ossigeno contiene una bombola e quanto tempo di autonomia ha? Calcolo dei litri di ossigeno contenuti nella bombola Litri di ossigeno disponibili = Volume della bombola x pressione della bombola Esempio: una bombola da 5 litri, carica a 200 atm= 5 litri x 200 atm = 1000 litri a disposizione Calcolo del tempo di autonomia di ossigeno erogato da una bombola Litri di ossigeno disponibili = Volume della bombola x pressione della bombola / Flusso di ossigeno erogato (in litri) 1. bombola da 5 litri carica a 200 atm= 1000 l di ossigeno 2. 1000 litri di ossigeno / flusso di O2 a 10 l /min: 1000/10= 100 minuti di autonomia della bombola Calcolo della riserva di ossigeno di una bombola Bombole a O2 liquido di tipo stazionario (bombola madre) e portatile (stroller) Vantaggi: possibile conservare grandi quantità in volumi contenuti: 1 litro di ossigeno liquido si converte in 860 litri di O2 gassoso Pressione 100 volte inferiore dell’O2 gassoso (rischio esplosione quasi nullo) Ben tollerate dall’Utente in quanto consentono, grazie al contenitore portatile, di camminare e svolgere una normale vita di relazione Dispositivo che converte l’ossigeno liquido freddo in un gas, passando attraverso delle spirali raffreddate, utilizzate con flussometro, umidificatore Stroller dura circa 6-8 ore e va ricaricato collegandolo ad un altro apparecchio (madre) che lo va a riempire Sorgenti erogazione ossigenoterapia Raccomandazioni per l’uso del concentratori di ossigeno flussometri Accessori per la somministrazione di ossigeno Umidificatori Valvole a muro Accessori somministrazione ossigeno Umidificatori ● LLARE I Controllare quantità di ACQUA DISTILLATA (quantità minima e massima segnata) Controllare se presenza di incrostazioni calcaree (possono alterare il funzionamento fino ad ostruire l’ingresso O2) UMIDIFICARE O2 PER PREVENIRE ESSICCAMENTO MUCOSE VIETATO UTILIZZARE FONTI DI ACCENSIONE (SCINTILLE, SIGARETTE, CANDELE, …) VIETATO UTILIZZARE OGGETTI CHE PRODUCONO SCINTILLE DA ENERGIA ELETTROSTATICA (TESSUTI SINTETICI, GRASSI, OLI) Cannule nasali Sistema a basso flusso. Consiste in un tubo flessibile che termina con due cannucce per le narici in cui viene erogato ossigeno FiO2 erogata flusso 22-35% 0,5-4 l/min. Svantaggi: Controindicate in Utenti con ostruzione nasale Non utilizzabili per medie e alte concentrazioni Vantaggi: Ben tollerate dall’Utente, consentono di mangiare e parlare Prima dell’inserimento far soffiare il naso all’Assistito Cannule posizionate all’interno delle narici, il tubo deve passare dietro alle orecchie e teso davanti al mento Se Assistito non collaborante: mantenere in sede il dispositivo fissandolo con un cerotto anallergico interfaccia Maschera semplice FiO2 erogata flusso 35-60% 6-10 l/min. Vantaggi: Somministra dosaggi maggiori rispetto alle cannule nasali Per l’uso a breve termine (es: emergenze, trasporto, procedure invasive) Sconsigliata, in mancanza di altro è consigliabile utilizzare alti flussi (10 l/min o più) La maschera dev’essere ben adesa al viso dell’Assistito Lasciare lo spazio adeguato tra l’elastico della maschera e il viso per evitare irritazioni/LDP Asciugare la cute sotto la maschera ogni 2 ore per prevenire la macerazione Sistema ad alto flusso in disuso. Maschera senza reservoir e senza sistema Venturi che ricopre il naso e la bocca, dotata di aperture laterali che consentono all'ossigeno di miscelarsi con l'aria ambientale Svantaggi: Non si può calcolare la FiO2 erogata e si rischia un aumento della CO2 (anidride carbonica) per via del fenomeno del rebreathing L’erogazione viene interrotta durante i pasti Mal tollerata interfaccia Sistema ad alto flusso, efficiente e sicuro per la somministrazione di O2 a percentuali precise, costituita da una maschera facciale monouso collegata ad un raccordo a sua volta connesso al sistema erogatore di O2 Variando la misura dell’orifizio ed il flusso la FiO2 può essere impostata a 24%, 28%, 31%, 35%, 40%, 50%, 60% Maschera di Venturi FiO2 erogata flusso 24-60 % 3-15 l/min. Svantaggi: • Non adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia • Rischio di inalazione se vomito • Sensazione di claustrofobia • Interferisce con l’alimentazione • Possibili perdite per sfiati dai bordi se elastico malposizionato • Possibile irritazione o edema da compressione per scorretto posizionamento dell’elastico • Possibile allergia da policloruro di vinile • Può verificarsi formazione di condensa nel tubo, con conseguente diminuzione del flusso di ossigeno Vantaggi: • Consente miscele aria/O2 in percentuali fisse e riproducibili • Somministra FiO2 con precisione • Facile da applicare • Indicata nei Pazienti con respirazione orale e quando sono necessari flussi più elevati interfaccia Svantaggi: Scomoda per il Paziente Richiede grandi flussi di ossigeno Possibile malfunzionamento se reservoir piegato o schiacciato Maschera con reservoir Sistema ad alto flusso, maschera in materiale anallergico monouso dotata di un sacchetto che deve essere mantenuto gonfio da un adeguato flusso di O2 Garantisce una concentrazione di ossigeno di circa 95% a 12 l/minuto FiO2 erogata flusso 60-100 % 10-15 l/min. Vantaggi: Consente di ottenere FiO2 elevate Garantisce flussi maggiori rispetto alla Ventimask Utilizzata nelle urgenze/emergenze Non va utilizzata sotto i 6 l/min per il pericolo del rebreathing, ovvero quando il flusso dell’ossigeno non è sufficiente a “lavare” via dalla maschera la CO2 che il Paziente continua a respirare interfaccia Maschera con reservoir (2) Re-breathing parziale Ri-respirazione parziale Sprovvista di valvole unidirezionali tra maschera e reservoir Una parte dei gas espirato entra nel reservoir divenendo parte della successiva inspirazione I ⅔ vengono allontanati attraverso apposite aperture della maschera Raggiungibili FiO2 di 0.8 Indicata per l’insufficienza respiratoria di tipo I (ipossiemica , ma non ipercapnica) interfaccia Maschera con reservoir (3) No Re-breathing non ri-respirante PRESENTA VALVOLA A UNA VIA CHE CONSENTE L’INGRESSO NELLA MASCHERA SOLO DELL’O2 (non c’è re-breathing della stessa aria espirata dalla Persona, la maschera ha un’uscita laterale con valvola che permette l’uscita dell’aria espirata e previene l’ingresso dell’aria ambiente) Raggiungibili FiO2 di 0.95 Indicata per l’insufficienza respiratoria di tipo II (ipossiemica e ipercapnica) interfaccia Sistemi per tracheostomia/tubo endotracheale Sistemi monouso posizionati all’estremità aperta del tubo endotracheale o sulla cannula tracheostomica Utilizzabili nella OLT dal Paziente stesso o dal Care giver Da sostituire ogni 24 ore per l’elevato rischio infettivo sost interfaccia Ossigenoterapia trantracheale (TTOT) Metodica di somministrazione di ossigeno a lungo termine, tramite un catetere inserito in trachea attraverso una tracheostomia percutanea cheostom Vantaggi: Riduzione del flusso rispetto alla cannula nasale Assenza di irritazioni o decubiti nasali, facciali, alle orecchie Assenza di secchezza della mucosa nasale e orofaringea Miglioramento della qualità di vita nell'OLT Svantaggi: Possibile il deposizionamento accidentale Modesto e transitorio incremento delle secrezioni e della secchezza delle mucose Rischio di sanguinamento durante la manovra di inserzione Rischio di enfisema sottocutaneo al collo e in regione cervicale MATERIALI per la somministrazione di ossigeno Acqua sterile distillata per umidificatore Dispositivi necessari a rendere l'O2 fruibile a seconda della fonte disponibile e del contesto (riduttore di pressione, flussometro, umidificatore, adeguato presidio previsto per la somministrazione) Una fonte di ossigeno medicinale (bombola, sistema centralizzato, stroller, concentratore) Saturimetro o dispositivo per Emogasanalisi del sangue arterioso Contenitore per rifiuti speciali a rischio infettivo e per rifiuti urbani Assistenza al Paziente in ossigenoterapia SaO2 controllata in continuo Il Paziente va posizionato seduto o semiseduto, alzando la testiera del letto o utilizzando un cuscino Garantire un minimo di mobilità al paziente, evitando le perdite Durante la somministrazione di ossigeno domiciliare bisogna porre attenzione all’adeguata umidificazione della miscela gassosa inalata. L’umidificazione non è necessaria per la somministrazione di bassi flussi di ossigeno o per la somministrazione di alti flussi per brevi periodi E’ consigliabile utilizzare ossigeno umidificato per i Pazienti che richiedono alti flussi di ossigeno per periodi di tempo superiori alle 24 ore o che lamentano secchezza delle vie aeree superiori L’umidificazione può anche portare beneficio ai Pazienti con secrezioni vischiose e difficili da espettorare Per prevenire ciò, si possono utilizzare e attentamente monitorare gli umidificatori Umidificazione scarsa, può provocare: - distruzione delle ciglia ovvero, danni alla mucosa delle vie aeree - formazione di muco denso e secco, difficilmente espettorabile o aspirabile Umidificazione eccessiva, può provocare: - ustioni della mucosa, se la temperatura dell’umidificatore è troppo elevata - alterazioni della mucosa delle vie aeree simili a quelle che si hanno con una bassa umidificazione - aumento della temperatura corporea Attività conclusive ossigenoterapia Spiegare alla Persona che la seduta di terapia è conclusa ed interrompere l'erogazione di O2 Documentare la procedura (giorno, ora, durata, sistema erogazione, parametri) Smontare il sistema gettando le componenti monouso Riportare sulla documentazione clinica quanto effettuato Effettuare il lavaggio sociale delle mani Sostituire cannule nasali e maschere per ossigenoterapia 1 volta alla settimana o al bisogno Decontaminare flussometri ed umidificatori per ogni nuovo Paziente Controllare livello di acqua bidistillata sterile negli umidificatori dei Pazienti sottoposti a ossigeno terapia ad alti flussi per più di 24 ore Sostituire l’acqua bidistillata ogni 15 giorni e il gorgogliatore va lavato e asciugato con cura, oppure sterilizzarlo con la stessa frequenza (acqua nell’umidificatore diventa una possibile fonte di inquinamento batterico) Cappetta Sistema di erogazione O2 a basso flusso in ambiente pediatrico Involucro di plexiglas che ricopre solo la parte superiore del Bambino La regolazione della FiO2 avviene per mezzo di aperture e chiusure Camera iperbarica Somministrazione del 100% di ossigeno ad una pressione 3 volte quella atmosferica, dentro una camera ermetica Di norma il trattamento dura 90 minuti Aiuta una pronta rigenerazione dei tessuti Impiegata per il trattamento intossicazione da monossido di carbonio e per la promozione della guarigione delle ferite Originariamente usata dai palombari per i problemi di embolia polmonare Distribuzione prescrizioni mediche ossigenoterapia in base DRG Codice DRG Descrizione n % 088 Malattia polmonare cronica ostruttiva 500 69,5% 087 Edema polmonare e insufficienza respiratoria 169 23,5% 475 Diagnosi relative all'apparato respiratorio 13 1,8% con respirazione assistita 089 Polmonite semplice e pleurite, età >17 con complicanze 9 1,3% 144 Altre diagnosi relative all'apparato circolatorio con complicanze 7 1,0% Altro 21 2,9% Totale 719 100% Ossigenoterapia (NIC) definizione: somministrazione di ossigeno e monitoraggio della sua efficacia Attività: ● Pulire le secrezioni orali, nasali e tracheali, come appropriato ● Limitare il fumo ● Mantenere le vie aeree libere ● Allestire le attrezzature per l’O2 terapia e somministrare attraverso il riscaldamento e l’umidificazione ● Somministrare l’O2 supplementare come da prescrizione ● Monitorare il flusso di O2 ● Monitorare la posizione del dispositivo di erogazione dell’O2 ● Monitorare l’efficacia dell’O2 terapia (es: pulsossimetria) ● Istruire la Persona sull’importanza di lasciare in funzione il dispositivo ● Se appropriato cambiare il dispositivo di erogazione durante i pasti ● Monitorare segni di tossicità dell’O2 terapia, ansia dell’Assistito, lesioni della cute dovute alla frizione del dispositivo ● Istruire i familiari a domicilio Riferimenti Antonelli. Medicina interna per scienze infermieristiche. Ed. Piccin Bovo. Somministrazione di ossigeno in Badon. Procedure infermieristiche. Ed. CEA Catenacci. Ossigenoterapia. Dossier Infad. Ed. Zadig Guana. La Disciplina ostetrica, teoria, pratica e organizzazione della professione. Ed. Mc Graw Hill Dal Negro Ossigenoterapia in Italia Ed Springer (e book) Mac Closkey. Classificazione NIC degli interventi infermieristici. Ed. CEA Materiale didattico ASUITS. I gas medicinali Micheloni. Elementi di fisica e biofisica. Ed. Edises Nettina. Il Manuale dell’Infermiere. Ed. Piccin Holland K. Applying the Roper-Logan-Tierney Model in Practice. Ed. Elsevier Smith. Infermieristica clinica. Ed. Sorbona https://www.euroossigeno.com/ossigeno-2/ https://www.dimensioneinfermiere.it/guida-infermieristica-completa-la-somministrazione-di-ossigeno-domiciliare/ https://online.cisl.it/626/FOV3-0000E678/I0A4ED64C.15/gas%20medicinali%20-%20Ossigenoterapia_domiciliare.pdf http://www.anibaldi.it/terapia/pneumologia/ossigenoterapia.htm https://www.msdmanuals.com/it www.vigilfuoco.it www.tuttosegnaletica.it
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