Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Sonetti Alfieri - parafrasi, Dispense di Italiano

Parafrasi dei seguenti sonetti di Alfieri, da Le Rime: - Tacito orror di solitaria selva - Sublime specchio di veraci detti

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 31/01/2024

ale-tomlinson
ale-tomlinson 🇮🇹

5

(3)

226 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sonetti Alfieri - parafrasi e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Vittorio Alfieri - da le RIME Tacito orror di solitaria selva Tacito orror di solitaria selva di sì dolce tristezza il cor mi bea, che in essa al par di me non si ricrea tra’ figli suoi nessuna orrida belva. E quanto addentro più il mio piè s’inselva, tanto più calma e gioja in me si crea; onde membrando com’io là godea, spesso mia mente poscia si rinselva. Non ch’io gli uomini abborra, e che in me stesso mende non vegga, e più che in altri assai; né ch’io mi creda al buon sentier più appresso: ma, non mi piacque il vil mio secol mai: e dal pesante regal giogo oppresso, sol nei deserti tacciono i miei guai. Il silenzioso pauroso luogo [orror] di una selva solitaria mi allieta il cuore di una tristezza così malinconica che nessun animale selvatico, in compagnia dei suoi cuccioli, si ristora in essa al pari di me. E quanto più dentro il mio piede si inoltra nella selva, tanto più pace e gioia si producono in me; per cui, ricordando quanta pace io godevo là (nella selva), spesso il mio pensiero si inoltra di nuovo in essa. [Amo la solitudine] Non perché io disprezzi gli uomini, e non veda in me stesso dei difetti, anzi ne vedo più che in altri uomini; né perché io creda di essere più vicino alla via della virtù [buon sentier]: ma non mi piacque mai il mio vile secolo [perché privo di ideali ed eroiche virtù, che invece di detronizzarli collabora con i sovrani – v. assolutismo illuminato]: perciò oppresso dal pesante giogo dei re dominatori, solo nei luoghi deserti si placano le mie pene. Sublime specchio di veraci detti Sublime specchio di veraci detti, mostrami in corpo e in anima qual sono: capelli, or radi in fronte, e rossi pretti; lunga statura, e capo a terra prono; sottil persona in su due stinchi schietti; bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono; giusto naso, bel labro, e denti eletti; pallido in volto, più che un re sul trono: or duro, acerbo, ora pieghevol, mite; irato sempre, e non maligno mai; la mente e il cor meco in perpetua lite: per lo più mesto, e talor lieto assai, or stimandomi Achille, ed or Tersite: uom, se’ tu grande, o vil? Muori, e il saprai. [O sonetto sublime] che rispecchi i miei sentimenti più schietti, mostrami come realmente sono fatto fisicamente e spiritualmente: i capelli, ora radi sulla fronte, sono decisamente rossi; la statura è alta, il capo è rivolto verso terra [per l’abitudine alla meditazione]; la corporatura è magra su due gambe scattanti; la pelle è bianca, gli occhi azzurri, l’aspetto è buono; il naso è proporzionato, belle le labbra, perfetti i denti; il volto è pallido più di quello di un re sul trono [solennità]: ora sono ostinato e aspro, ora arrendevole e mite; sempre adirato [contro il potere oppressivo e vile del mio secolo], ma mai malevolo; la ragione e il sentimento sono in me sempre in contrasto [la ragione mi frena, i sentimenti mi trascinano]: per lo più sono malinconico, e talora sfrenatamente allegro, perché ora mi considero come Achille[consapevole della grandezza della mia natura], ora come Tersite [consapevole dei miei limiti e della mia umana miseria]: o uomo, vuoi sapere se sei grande o vile? Muori e lo saprai.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved