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SOREN KIERKEGAARD TUTTA LA SUA FILOSOFIA, Dispense di Filosofia

SOREN KIERKEGAARD: RIFIUTO RADICALE DELLA POSSIBILITA’ STESSA DELLA FILOSOFIA SPECULATIVA POLEMICA AD HEGEL: Aut-Aut (1843) Kierkegaard analizza due modalità esistenziali CONCEZIONE DI DIO TIMORE E TREMORE

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 01/07/2024

Carpediem.
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Scarica SOREN KIERKEGAARD TUTTA LA SUA FILOSOFIA e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! SOREN KIERKEGAARD: Kierkegaard viene educato ad un fanatismo religioso fin da piccolo. Sembra che tutto si cominciato quando il padre esasperato per la miseria avesse maledetto Dio e da questo atto il padre avrebbe derivato un concetto che una colpa terribile gravasse sulla famiglia e che fosse passata da suo padre a lui. Quando Kierkegaard parla della colpa come una scheggia nelle carni. Il padre si era sposato poi la moglie era morta ma il padre ebbe una relazione con la domestica clandestina. Il suo diario è l’unico diario filosofico senza non si può capire la sua filosofia, è l’autore della filosofia 800centesca in cui la sua vita coincide con il suo pensiero filosofico. Regina Olsen= Kierkegaard si innamorò di lei. Come esperienze esistenziali ne ebbe pochissime, si trovo ad essere quasi una personalità fondamentale di Copenaghen. Regina si innamorò perdutamente di lui ma lui la mollò. Sembra proprio che sia stata una scelta. Il termine scelta non è un normale termine ma è la chiave per comprendere l’esistenza umana. Non poteva sposarla, non voleva trasmettere la maledizione. Un'altra polemica modesta fu la presa di posizione contro la chiesa di stato danese, la Danimarca è stato uno dei primi paesi passato al luteranesimo. Kierkegaard fece questa polemica in Danimarca ma avrebbe fatto la stessa cosa anche in un altro paese con un’altra confessione, è il concetto di una religione come istituzione/collettività di fedeli che rifiuta radicalmente. Kierkegaard non è un pensatore sistematico. Aut-Aut (1843) opera + importante. RIFIUTO RADICALE DELLA POSSIBILITA’ STESSA DELLA FILOSOFIA SPECULATIVA: Con l’espressione speculativa intende la tradizione egemone dominante nel percorso della filosofia occidentale, la pretesa da parte del pensatore di pensare il mondo in modo oggettivo, di poterlo razionalizzare. Filosofia speculativa: “Il filosofo non può tirarsi fuori dall’esistenza e quindi realizzare quella contemplazione oggettiva, disinteressata e assoluta” Il filosofo prima di essere un pensatore, cioè un soggetto che tenta di pensare ed interpretare la realtà in senso assoluto è un essere esistente che vive nell’esistenza e come tutti è troppo coinvolto e condizionato dall’esistenza per poterla pensarla in modo oggettiva. Questo porta Kierkegaard a dire che è la stessa figura del filosofo improponibile assieme alla filosofia perché tentano qualcosa di irrealizzabile. Schopenhauer aveva parlato di volontà, mentre per Kierkegaard si parla di esistenza. Non esiste non può esistere il pensatore oggettivo alla Hegel ha solo il pensatore soggettivo esistente, quel simbolo che è infinitamente e personalmente interessato al suo rapporto con la verità, in una passionalità che mira alla sua felicità eterna. È impossibile pensare filosoficamente all’esistenza. Figura che contrappone al filosofo. Con questo approccio arriva alla stessa conclusione di Schopenhauer. Incompatibilità tra il logos e l’esistenza. Il logos non può comprenderla. POLEMICA AD HEGEL: La polemica più famosa di Kierkegaard è contro l’hegelismo, perché interpreta la realtà in termini di necessità razionale, la necessità razionale della realtà. Alla necessità razionale Kierkegaard propone il concetto di possibilità, cioè di una serie di possibilità che si presentano al soggetto. L’esistenza è scelta tra le possibilità. “La necessità regna nel mondo della logica” nel mondo dei simboli domina la possibilità. Esistenza è per il singolo la possibilità di scegliere possibilità alternative= rifiuto completo della dialettica hegeliana. Per Hegel tesi e antitesi non sono opposte una dipende dall’altra. Ogni singolo si trova di fronte allo spettro delle possibilità e questo gli crea angoscia. Se per S. è il dolore l’elemento struttura e ontologico dell’esistenza, per K. È l’angoscia perché ogni scelta significa nullificare qualcosa (cioè annullare tutte quelle non scelte). Se per S. l’uomo è un animale metafisico, per K. l’uomo è l’unico ente che si pone le domande di senso sulla vita, è l’unico ente che crea il nulla (paradosso), ecco l’angoscia. “Tutto ciò che avrebbe potuto venire in essere non verrà mai più in essere” Aut-Aut (1843) Kierkegaard analizza due modalità esistenziali: 1) possibilità della vita estetica/uomo estetico 2) possibilità della vita etica/uomo etico Aut-Aut il celebre Don Giovanni di Mozart. 1) Don Giovanni di Mozart è l’emblema scelto da Kierkegaard per rappresentare ciò che definisce uomo estetico, l’uomo che ha scelto di vivere per il piacere. Donna Elvira cerca di instillargli il senso del dovere ma lui fugge. L’uomo mira al piacere e vuole scappare dal dolore. Per Kierkegaard è amorale. È un uomo brillante, grande conversatore, il piacere (fine e raffinato) è uno distillato e non sa nemmeno che cosa sia dovere, impegno e bene/male. È l’uomo che seduce con la sua intelligenza. All’apparenza sembra attivo ma per definizione è passivo nei confronti dell’esistenza. Non è una critica moralista la sua. Per Kierkegaard è la morale che non ha significato. 2) Figura dell’assessore Guglielmo è una figura di pura fantasia ma va ad indicare il tipico borghese dell’800. L’assessore Guglielmo è un funzionario integerrimo, è un marito devoto e un padre esemplare (è il padre di famiglia), in queste 3 caratteristiche sono concentrati gli ideali pubblici dell’800. Ma sapeva che dietro c’era lo spettro del borghese filisteo (ipocrita). Rende questa vita monotona, prima dello splendore dell’altra vita. Ma è lui quello attivo nei confronti dell’esistenza perché l’uomo etico ha un piano esistenziale in base al quale piegare la sua
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