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SOSTANTIVO PLURALE DOMANDE, Schemi e mappe concettuali di Sociologia

DOMANDE CON RELATIVE RISPOSTE DEL LIBRO SOSTANTIVO PLURALE PER ESAME

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 04/06/2022

Laurea2.
Laurea2. 🇮🇹

4.8

(8)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica SOSTANTIVO PLURALE DOMANDE e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia solo su Docsity! Famiglie sostantivo Plurale 1. Come è cambiata la famiglia nel tempo. PARAGRAFO 1 E 2 DA PAGINA 21 A 32 La famiglia in Italia: le tendenze di cambiamento nel lungo periodo I nuovi profili della famiglia tra incertezza e vulnerabilità. Sappiamo che dal punto di vista strutturale le famiglie italiane diventano sempre più numerose, ma anche sempre più piccole: le strutture si semplificano, anche se si moltiplicano le tipologie. In Italia ci si sposa sempre di meno e sempre più tardi, si fanno sempre meno figli e sempre più tardi, i figli restano a casa dei genitori a lungo, gli anziani tendono a fare nucleo familiare a sé e sempre più a lungo. Dal punto di vista strutturale, la realtà familiare tende a POLARIZZARSI SU BASE GENERAZIONALE: da una parte famiglie composte da anziani soli o ancora in coppia, dall’altra parte adulti e giovani che hanno origine a famiglie nucleari classiche. I tempi della famiglia si fossero dilatati e rallentati. Questo a causa del mutamento sociale che prende il nome di CAMBIAMENTO DELLE RELAZIONI FAMILIARI. Cambiano sotto il profilo sociale e generazionale coloro che vivono sotto lo stesso tetto, ma cambiano anche i modi, i rapporti, i legami che uniscono questi soggetti. Si è modificato il senso, il valore, il significato che gli attori sociali annettono alle relazioni familiari, sono cambiate le motivazioni e le aspettative che sono alla base di scelte importanti quali sposarsi, uscire di casa, generare figli. Si parla di famigliE e non di famigliA proprio a partire dalla pluralità delle relazioni familiari e non delle strutture. Anche nel passato vi erano molteplici forme familiari, ma ognuna aveva il suo codice culturale di riferimento ed era socialmente posizionata e riconosciuta. La famiglia come istituzione era un contenitore che accoglieva al suo interno uomini e donne, generazioni diverse scandendo e segnando i ritmi e le fasi delle biografie individuali. Oggi sono le biografie individuali, i ritmi e le fasi dei corsi di vita degli uomini e donne in carne ed ossa che scandiscono i ritmi e le fasi del ciclo della vita delle famiglie. Le famiglie in Italia si caratterizzano per un basso numero di componenti, per una struttura sempre più frequentemente giocata sull’interazione di pochi ruoli (single, coppia coniugale, un solo genitori con figli) e per la crescita di nuove forme familiari (convivenze, nuclei monogenitoriali, famiglie ricostituite). CAMBIO DI PROSPETTIVA: SCHEMA AD ALBERO  SCHEMA A BACELLO Si assiste infatti ad un processo di esplosione delle diverse modalità del vivere sotto lo stesso tetto, al quale fa da contraltare un processo, contrario di implosione: sempre più famiglie e, contemporaneamente, famiglie sempre più piccole. Contemporaneamente ad un invecchiamento e ad un calo della popolazione di portata considerevole. PROCESSO RILETTO COME FASE MATURA DEL DECLINO DELLA FAMIGLIA ITALIANA INIZIATO LA SECONDA METÀ DEGLI ANNI ’70 DEL SECOLO SCORSO. PRIVATIZZAZIONE, DE ISTITUZIONALIZZAZIONE, INDIVIDUALIZZAZIONE: espressioni usate per descrivere i cambiamenti delle regole, norme, valori e clima delle e nelle famiglie della società contemporanea. SPOSTAMENTO DELLA FAMIGLIA DA ISTITUZIONALE A GRUPPO E DA SOTTOSISTEMA SOCIALE SPECIALIZZATO NELL’ASSOLVIMENTO DI FUNZIONI SOCIALMENTE RILEVANTI E PRODUTRICE DI RISORSE AD AFFARE PRIVATO E PRODUTTRICE DI GRATIFICAZIONI AFFETTIVE E PSICOLOGICHE, UNITÀ DEGLI AFFETTI. CONTEMPORANEAMENTE A QUESTO, CRESCE SEMPRE DI PIÙ L’INCERTEZZA E L’INSICUREZZA, LA VULNERABILITÀ CHE RIGUARDANO SIA LA RELAZIONE CONIUGALE CHE QUELLA DI FILIAZIONE, MA SI INSERISCONO ENTRO UNA CORNICE SOCIALE + AMPIA CHE SI PUÒ DEFINIRE SOCIETÀ DEL RISCHIO E DELLA SCELTA. Oggi il fare famiglia non è più visto come tappa per l’ingresso nella vita adulta (diminuzione fecondità e aumento di famiglie con figli maggiorenni, indipendenti economicamente, ma conviventi). Oggi i percorsi, le biografie di vita individuali sono diventati discontinui e non prevedibili, togliendo alla famiglia quella funzione – tipicamente tradizionale – di marcatore del passaggio da una fase all’altra del ciclo della vita, in una progressione lineare (aumento convivenze, divorzi, separazioni, nuclei monogenitoriali, nuclei ricostituiti). 2. Descrivi i cambiamenti occorsi nei rapporti tra i sessi e le generazioni entro i confini familiari e quali fattori hanno determinate tali cambiamenti. I cambiamenti della famiglia e i profondi mutamenti sulla realtà sociale italiana PARTONO DALLA FINE DEGLI ANNI ’60 DEL SECOLO SCORSO. a. Prima grande rivoluzione degli anni ’70 del secolo scorso Nella traiettoria biografiche individuali il fare famiglia non è più visto e vissuto come passaggio obbligato per poter entrare nella vita adulta a pieno titolo, per poter accedere ai diritti di cittadinanza ma diventa una scelta che ognuno fa se e quando ritiene sia il momento giusto ed opportuno. La famiglia non è più vista socialmente come la sistemazione per eccellenza per uomini e donne mentre il matrimonio cessa di essere l’unico canale di mobilità sociale ascendente delle donne. La famiglia diventa cameratesca nella gestione del quotidiano e non più cellula gerarchicamente ordinata al suo interno, unità di soggetti interagenti che costruiscono socialmente, attraverso le interazioni quotidiane la loro famiglia più che sistema coeso e ordinato di regole e norme alle quali gli attori devono attenersi. Crescita sociale e del benessere (Stato sociale, scolarizzazione, occupazione, rete di protezione e di servizi di supporto) consegnano una famiglia che presenta i caratteri di un’unità solidale di due adulti che, per il miglioramento della qualità di vita, sia materiale che relazionale, possono permettersi il lusso di curare le relazioni affettive interne, intorno alle quali organizzano la vita quotidiana. Il matrimonio è visto come l’unione affettiva e sessuale di due soggetti di pari dignità e valore. Scissione tra riproduzione e sessualità: procreazione perde il carattere di obbligatorietà per entrare nell’area della discrezionalità dell’individuo e della coppia e diventa dunque un VALORE. Il forte orientamento puerocentrico della coppia coniugale: sostegno dato da una rosa di servizi che nascono e/o si rinnovano negli anni ’70, con l’obiettivo di creare un sistema di opportunità al cui interno il bambino possa realizzare tutte le sue potenzialità. Anni ’70 importanti anche per le nuove leggi e riforme in materia di famiglia. Affanno della produzione, necessità di muoversi in spazi sociali e relazionali sempre più frastagliati, disgiunti e compressi: mentre si moltiplicano le cerchie di appartenenza, la regia diventa sempre più complessa e dispendiosa. La strategie vincente sembra diventare quella del DISIMPEGNO: NESSUNO VUOLE PIÙ ESSERE CUSTONE DI QUALCUNO ANCHE PERCHÉ LA NOSTRA SOCIETÀ STIGMATIZZA CHI È DIPENDENTE, CHI HA BISOGNO DI LEGAMI. Diventare madre e padre riflettendo e soppesando le conseguenze: è questo il contesto sociale, simbolico e normativo al cui interno si inscrive, oggi, la genitorialità nella società del benessere. L’elemento che tuttavia merita una sottolineatura è dato dal fatto che anche questo processo di individualizzazione e di soggettivazione della genitorialità e un processo strutturale, sociale e quindi normativo. A livello generale, a livello sociale è l’attore sociale che deve scegliere se generare o non generare, che deve essere in grado di valutare le conseguenze che questa scelta comporta per la sua vita. I profondi e significativi processi di de-istituzionalizzazione, intesa come de-normativizzazione e de- regolazione, della società contemporanea che hanno investito tutte le sfere sociali, da quelle più strettamente private, quale l’area degli affetti e delle responsabilità familiari, a quelle pubbliche e sociali, hanno reso precario ed instabile l’equilibrio tra sicurezza e libertà e hanno trasformato lentamente la maggior parte delle scelte connesse al fare e rimanere famiglia in una sorta di azzardo avendo privato l’attore sociale della possibilità di fare progetti a medio e lungo termine. I legami familiari sono entrati in concorrenza con tutti gli altri legami sociali. L’azione di meta-riflessione sul fare ed essere famiglia, come espressione di un’intenzionalità matura e consapevole, che opera sistematici e regolari atti di significazione simbolica, rischia di diventare mera giustapposizione di episodi, sempre più contingenti e ad esito incerto. I costi individuali e sociali della sostanziale messa in fluttuazione delle relazioni familiari cominciano a farsi sentire: - Elevatissima conflittualità che accompagna la coppia prima, durante e dopo una separazione - Qualità e forza dei legami di solidarietà e di reciprocità dentro le famiglie ricostituite costituiscono un enigma - Separazioni e diversi aumentano la schiera di uomini che allentano i legami con i figli (società senza padri) - Il rischio povertà aumenta con l’aumento dei carichi familiari - Il lavoro di cura, ambito femminile e privato, non è più fattore protettivo quanto invece fattore di rischio povertà e discriminazioni sia nel mondo del lavoro che nella ripartizione delle responsabilità familiari - Tassi di fecondità bassi con conseguente crisi demografica Sono costi individuali e sociali che comportano l’affiorare di nuove istante di istituzionalizzazione intese come richieste di riconoscimento della centralità, dell’importanza sociale e pubblica delle funzioni svolte delle famiglie. Richiesta di nuove politiche amichevoli verso le nascite e affiora l’importanza del diritto di prendersi cura, come presupposto di qualsiasi politica di conciliazione tra lavoro produttivo e lavoro riproduttivo. (POLITICHE FAMILY FRIENDLY: valorizzazione del lavoro di cura e a rendere meno onerosa per l’attore sociale la gestione del suo budget time quotidiano, non per esonerarlo dalle sue responsabilità, ma solo per assecondarlo nella sue strategie di vita, riconoscendo che non tutte le scelte sono equivalenti e che l’investimento nelle relazioni familiari necessita di un minimo di sicurezza previsionale. 4. Descriva le principali differenze nei ruoli genitoriali nelle famiglie tradizionali ed in quelle attuali PARAGRAFO 1 PAGINA 42 “L’IDENTITA’ NELLA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA” Definite come una relazione complessa che regola i rapport tra i sessi e le generazioni, la famiglia trova nello stretto connubio tra sessualità e procreazione il fattore distintivo, rispetto ad alter relazioni affettive, pur profonde e coinvolgenti. I processi di identizzazione connessi al ruolo materno e paterno diventano una potente cartina di tornasole per vedere il posto (inteso come rilevanza e centralità sociale) che la famiglia occupa nella società e nelle biografie di vita individuale. Appunto perchè relazione complessa, frutto delle dinamiche relazioni e non centenitore generico ed indifferenziato, la famiglia non può sottrarsi alla sfida del confronto con il gioco delle relazioni sociali, che si muovono sempre tr ail polo della significazione (attribuzione di senso intenzionale e intenzionato). Parlare dunque di famiglia, in riferimento alla procreazione, è possible solo nella misura in cui ci si confronta con il tema-problema dell’identità materna e paterna nella società contemporanea. Concetti chiave: - Identità aspetto centrale della coscienza di sè, riveste un ruolo di mediazione tra individuo e società, in quanto consente all’individuo di situarsi nel Sistema sociale e di essere a sua volta individuate socialmente. Costituita da due componenti: relazionale e processuale. Insieme di attribuzioni al proprio sè, acquisiti tramite il confronto con l’altro da sè, consapevolezza delle aspettative di comportamento che gli altri maturano nei suoi confronti per il fatto che possiede o non possiede l’insieme degli attribute che caratterizzano e definiscono la sua identità. - Rapport tra identità individuale e sociale a partire dalla componente relazionale, la sociologia definisce un buon grado di sovrapposizione tra identità individuale e identità sociale e quindi il comportamento dell’attore sociale è riconducibile al complesso delle aspettative di comportamento che su di lui ricadono per il fatto che sia collocate in una determinate posizione sociale. (processi di socializzazione che trasformano le aspettative in motivazioni all’azione) - Aspetti processuali della costruzione dell’identità l’identità è data da in set di attribute che l’attore sociale riferisce a se stesso e acquisisce nel tempo, attraverso i processi di socializzazione mediati dalle relazioni reiterate e ripetute nel tempo con gli altri da sé. L’identità si costruisce nel tempo attraverso relazioni di identificazione e di differenziazione, ma anche di conferme e disconferme. In questo senso non solo l’identità si costruisce nel tempo e si modifica, in concomitanza allo sviluppo psico-bio-sociale dell’attore sociale e ai mutamenti che investono le diverse situazioni relazionali che l’individuo attraversa (ruoli sociali sia nell’alternanza delle generazioni, che nell’arco di via di un attore sociale) - Ruolo sociale modello di comportamento socialmente normato e legittimo e quindi atteso, risposta pre-ordinata ai problemi di costruzione dell’identità e delle biografie di vita in quanto offre risposte date alle domande esistenziali fondamentali Se nella società tradizionali e relativamente semplici, la costruzione dell’identità si configurava come un percorso già ampiamente e profondamente tracciato e delineato, con poche possibilità di scantonamenti e deviazioni, con la modernità i percorsi si moltiplicano e all’attore sociale è data la possibilità di scegliere tra più strade da percorrere, con possibilità anche di ripensamenti. L’identità da dato pre-individuale diventa processo: risultato di un lento processo di costruzione che avviene tramite il contatto/inclusione in cerchie sociali sempre più numerose, nessuna delle quali esaurisce totalmente i bisogni relazionali del soggetto, nessuna delle quali assorbe totalmente l’identità dell’attore, nessuna della quali richiede dedizione esclusiva, assoluta e per sempre. Il concetto di identità ha acquisito attualmente, nell’ambito delle scienze sociali, un’importanza crescente a fronte del continuo aumento della complessità e della differenziazione dei sistemi sociali. In concomitanza alle rilevanti dinamiche sociali di individualizzazione di de-istituzionalizzazione e di pluralizzazione del sistema valoriale e normativo, le identità non possono che essere molteplici, segnate da fasi e momenti sempre reversibili e rinegoziabili. Le identità sono molteplici come capacità di agire su più piani di realtà e di utilizzare più sistemi simbolici. Nella tardo-modernità, la sfida che la sociologia deve raccogliere è, dunque, la capacità di analizzare i cambiamenti nei processi di costruzione dell’identità, a partire dall’assunto che la sovrapposizione tra identità individuale e sociale non può essere più data per scontata, in quanto la transizione della prima alla seconda non è più il risultato dei processi di socializzazione e interiorizzazione delle norme, ma è il risultato di atti ripetuti di meta-riflessione, attraverso i quali l’attore sociale sceglie se, come e quando collocarsi nelle diverse posizioni sociali. Le identità molteplici hanno alcune peculiarità: 1. Enfasi marcata sui processi di individualizzazione e tendenziale svalutazione dei legami sociali 2. Mancanza di obiettivi a lungo termine, appiattimento e ripiegamento nel presente 3. Inesistenza di un forte telos, rispetto al quale organizzare forze ed energie (interscambiabilità dei fini) 4. Orientamento etico caratterizzato dal pluralismo dei valori che spesso può tradursi in indifferenza e/o neutralità etica Nella società complessa, al cui interno coesistono sfere di realtà diverse e spesso antagoniste e non necessariamente ordinate e coordinate (pluralizzazione e moltiplicazione degli universi simbolici), le strategie di costruzione delle identità sono meno prevedibili, sia nei processi che negli esiti. Distanza tra comportamento individuale e di ruolo più ampia e discontinua. 5. Come si è modificata l’identità materna 6. Come si è modificata l’identità paterna. Cosa si intende per depotenziamento del padre? PARAGRAFO 2 E 3 DA PAGINA 49 A 56 In tema di maternità e paternità e transazione all’età adulta alcuni elementi caratterizzano la realtà italiana: 1. Lento spostamento in avanti dell’età in cui si contrea il primo matrimonio 2. Riduzione dei tassi di nuzialità, accompagnata da un corrispondente aumento delle convivenze 3. Spostamento in avanti dell’età in cui la donna genera il primo figlio connesso all’innalzamento dell’età della donna al primo matrimonio e al fatto che in Italia, ancora oggi, la stragrande maggioranza dei bambini nesce dentro il matrimonio – sono in aumento le nascite fuori dal matrimonio 4. Riduzione della differenza di età tra i partner 5. Aumento delle coppie con uno, massimo due figli 6. Aumento delle coppie, al cui interno i partner hanno lo stesso livello di scolarizzazione o coppie in cui la donna è più scolarizzata del compagno, a conferma dell’esistenza di una tendenza di progressiva eliminazione delle differenze tra maschi e femmine che vedevano, nel passato, la donna sempre in posizione più debole rispetto all’uomo Il tramonto del padre-padrone implica che la figura maschile si affermi come compagno di giochi/mammo affettuoso che poco ha da spartire con il principio di realtà. Nell’economia organizzativa della società complessa, la generatività è stata declassata ad affare privato della coppia, una scelta le cui ricadute sono considerate irrilevanti per la società nel suo complesso. La maternità è diventata un progetto di autorealizzazione di donne, che non hanno più bisogno della presenza rassicurante e protettiva di un uomo che, d’altro canto è sempre meno protettivo e rassicurante. L’uomo ha perso parte del controllo totale che esercitava sulle risorse della famiglia, anche solo per il fatto che non è più l’unico percettore di reddito e non rappresenta più per i figli un modello di autorità. idea di maternità e paternità a livello MICRO DELL’ANALISI: Non solo sono cambiati i profili ed i contenuti delle identità sociali (ruoli), che hanno visto un potenziamento della linea femminile e un significativo ridimensionamento del ruolo sociale del padre, ma oggi le aspettative di comportamento sono diventate per gli attori sociali meno cogenti e costrittive. Dal punto di vista della relazione individuo-famiglia, si è passati da una situazione in cui i tempi ed i modi dell’essere e del fare famiglia scandivano ,e biografie di vita individuali e di coppia, profondamente tracciate e segnate dalle aspettative di ruolo, ad una situazione in cui sono le biografie individuali che segnano e scandiscono i cicli di vita della famiglia. La genitorialità si è soggettivizzata, nel duplice senso di scelta squisitamente privata e libera. Libera in quanto oggi nulla impegno o invita uomini e donne a generare figli, se non un loro desiderio, un progetto di autorealizzazione personale; privata in quanto uomini e donne devono assumersi della genitorialità sia gli oneri che gli onori. I figli sono diventati oneri, persi, oggetti di gratificazione. Paternità e maternità diventano scelte di autorealizzazione personale, che non necessariamente si realizzano entro un legame di coppia identificabile come famiglia, tratti distintivi di una biografia di vita sempre più individualizzata, anche dal punto di vista del gender. L’identità paterna, intesa come un “riconoscersi” e essere riconosciuto socialmente come padre è per l’uomo di oggi molto più debole del bisogno della donna di riconoscersi ed essere riconosciuta come madre. La fecondazione medicalmente assistita ed eterologa rischia di diventare il paradigma di riferimento di una società senza padri. 7. Principio di realtà: cosa è e cosa comporta il fatto che non sia più applicato nella relazione educativa tra genitori e figli? 8. Potere e asimmetria, dipendenza e autonomia declina questi concetti entro il legame di coppia? 9. Descrivi come la separazione e il divorzio portano a ridefinire le posizioni sociali dei soggetti, parlando anche dei vantaggi e degli svantaggi per entrambi i membri della coppia. 10. Importanza del matrimonio e della famiglia per i soggetti immigrati. 11. Cosa si intende per bambini transculturali e quali le loro vulnerabilità 12. Nuove prospettive familiari introdotte dalla migrazione (matrimony misti, matrimoni tra stranieri, ecc.) 13. Come le nuove tecniche riproduttive sfidano i confini familiari? Sociologia del matrimonio 1. Definizione di Omogamia e Eterogamia 2. Cosa si intende per regole di corrispondenza? 3. Definizione di Ipergamia e Ipogamia 4. Quali fattori influenzano la scelta del partner 5. Descrivi come si è modificato il significato del matrimonio nel tempo 6. Descrivi e spiega gli elementi caratterizzanti dei matrimoni misti, con attenzione ai patti motivazionali. 7. Descrivi le fasi di stabilizzazione del legame di coppia, dall’innamoramento al matrimonio (incontro, innamoramento, fidanzamento, nozze, residenza dopo le nozze) 8. Quali sono le diverse tipologie di convivenza? 9. Descriva le principali cause di instabilità coniugale/o i fattori che incidono sulla stabilità 10. Descrivi le principali conseguenze dell’instabilità coniugale
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