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sostiene pereira recenzione, Dispense di Italiano

recenzione libro molto avvincente

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 25/04/2023

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saraaaaaaaa457893 🇮🇹

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Scarica sostiene pereira recenzione e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! SCHEDA DEL LIBRO Autore: Antonio Tabucchi Titolo: Sostiene Pereira Città e anno di pubblicazione: Milano 1994 Editore: Feltrinelli Genere del libro: Sostiene Pereira può essere classificato come un romanzo storico poiché la Storia diventa protagonista, la vicenda si svolge in un’epoca passata ricostruita dall’autore, ma ben identificabile dal lettore: è ambientata durante la dittatura di Salazar in Portogallo, nel periodo in cui si svolge la guerra civile spagnola e si afferma il Fascismo in Italia. L’opera ci permette di comprendere molti aspetti della società dell’epoca e ne vengono messi principalmente in luce le caratteristiche negative tali la censura e un clima intimidatorio creato dal regime che opprime la popolazione alla quale è negata la libertà di pensiero. Questo romanzo presenta anche le caratteristiche del romanzo di formazione infatti la narrazione è incentrata su una maturazione individuale del protagonista: da individuo indolente, passivo ed esasperatamente abitudinario diventa un uomo ribelle, coraggioso e promotore di giustizia. Monteiro Rossi, giovane attivista, lo condurrà lungo un percorso di inconsapevole formazione, risvegliando la sua coscienza civile. Schema Narrativo: situazione iniziale: prima dell’incontro con Monteiro Rossi dove ci viene descritto il protagonista e la sua vita monotona e abitudinaria. esordio: l’incontro con Monteiro Rossi e la fidanzata Marta all’osteria. peripezie: buona parte del racconto rientra nelle “peripezie”: sia il soggiorno alla clinica talassoterapica e l’incontro col dottor Cardoso, sia le peripezie di Marta, Monteiro Rossi e il cugino. Spannung: lo Spannung è rappresentato dalla scena in cui i tre uomini armati irrompono nell’appartamento e poi Pereira scopre che l’amico Monteiro Rossi è stato ucciso. scioglimento: si può considerare scioglimento la scena finale in cui, Pereira, dopo aver pubblicato l’articolo sulla morte di Rossi aggirando la censura, prepara le valige e fugge altrove. Sequenze: ci sono numerose sequenze narrative (p.218) e dialogiche (pag.92 in alto). La tecnica usata per riportare le parole dei personaggi è quella del discorso diretto privo però dei classici due punti e virgolette. Ad esempio: “Buongiorno signor direttore, disse Pereira”, oppure nel capitolo 24 quando i tre poliziotti irrompono nella casa del protagonista. Sono presenti anche sequenze descrittive sia per i personaggi che per gli ambienti. I personaggi che Pereira conosceva già ci sono presentati solo attraverso dialoghi e in azione mentre i personaggi che entrano per la prima volta nella sua vita nell’agosto del 1938 ci vengono descritti dal punto di vista fisico e caratteriale. (esempio= la descrizione di Marta p.39 in alto) Personaggi: Pereira: il signor Pereira è il protagonista di questo romanzo. È un giornalista il cui compito è quello di curare la rubrica culturale di un quotidiano chiamato "Lisboa". Nei primi capitoli del romanzo, Pereira appare come un uomo mediocre, privo di senso critico, indifferente nei confronti della situazione politica del suo paese. Egli è assorbito completamente dall’idea della morte, la sua vita è monotona, priva di amicizie, caratterizzata soltanto dal lavoro alla redazione e dal triste ricordo della moglie, morta qualche tempo prima di tubercolosi. Pereira parla tutte le sere al ritratto della moglie, confidando i suoi pensieri e chiedendo consigli. Possiamo dunque affermare che Pereira ha tutt’altro che la fisionomia dell’eroe. Nel corso del romanzo egli subisce però una vera e propria metamorfosi; grazie alla conoscenza con Monteiro e Marta, Pereira inizia a dubitare del suo stile di vita. Nasce dunque dentro di lui un forte conflitto interiore, dal momento che è combattuto tra il desiderio di aiutare i giovani antifascisti e la preoccupazione di ritrovarsi coinvolto in pericolose questioni politiche. Man mano che il tempo scorre egli diviene sempre più consapevole del clima intimidatorio creato dal regime, della violenza, delle sanguinose lotte sociali, della pesantissima censura di stampa. Questo lo porterà poi (come possiamo capire dal finale) a diventare un uomo ribelle, coraggioso e promotore di giustizia. Monteiro Rossi: Monteiro Rossi è un giovane attivista anti salazaristi. Laureato in filosofia, viene assunto da Pereira per scrivere dei necrologi anticipati di celebri letterati ancora in vita; in modo tale che siano subito pubblicabili in caso della loro morte improvvisa. I suoi articoli però non possono essere pubblicati perché anarchici e socialisti. Monteiro Rossi è il personaggio che rende possibile la trasformazione del signor Pereira. Quest’ultimo inoltre rivede in Rossi il figlio che non ha mai avuto ma che ha tanto desiderato, non potendolo chiedere a quella donna malata e gracile che era sua moglie. Quando il protagonista affronta la morte di colui su cui proiettava l’idea di figlio resta sconvolto dall’ atroce omicidio e questo evento gli permette di trovare il coraggio di ribellarsi all’opprimente e ingiusto regime Salazariano. Marta: è la fidanzata di Monteiro, crede fortemente nei suoi ideali politici e grazie a lei Pereira si interesserà alla politica. È una ragazza dallo spirito rivoluzionario e dal carattere forte e determinato. È costretta a cambiare completamente il suo aspetto fisico per non essere riconosciuta e catturata. Commento: Questo romanzo mi è piaciuto molto e tra i libri letti finora, è uno di quelli che mi ha appassionato di più. Mi ha appassionato molto lo stile con cui la storia è stata scritta così come le descrizioni accurate dei personaggi, in particolare del protagonista: con la sua semplicità, Pereira riesce a trasmettere molto di più che i classici eroi degli altri romanzi, perché è un personaggio vero, semplice, un uomo comune, tormentato dai problemi della vita e che si incarna in ognuno di noi nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una scelta difficile. Grazie a questa lettura ho potuto acquisire nuove conoscenze sulla storia del Portogallo, la sua cultura, il suo paesaggio, e la sua politica durante la dittatura di Salazar. Questo romanzo è una chiara denuncia al regime dittatoriale, a un governo che opprime il popolo privandolo della libertà di pensiero e parola. Questo romanzo mi ha portato a riflettere sul tema dell’indifferenza che costituisce in realtà una potente presa di posizione contro chi cerca di cambiare le cose, contro chi non accetta passivamente le ingiustizie e i soprusi. Ciò che mi ha colpito maggiormente è la concezione che il protagonista ha della letteratura e del compito dell’intellettuale nella società e nei confronti degli eventi a lui contemporanei. Nella prima parte del libro Pereira è convinto che sia impossibile attuare processi di ribellione da parte degli intellettuali verso il governo. Ad esempio egli afferma: «non è facile fare del proprio meglio in un paese come questo … io non sono Thomas Mann». Queste sono parole di rassegnazione, di passività e, potremmo anche dire, di autocommiserazione. Dopo la metà del romanzo, però, avviene un importante cambiamento. Per il nostro giornalista la letteratura diviene parte integrante della storia. Egli infatti dichiara: «Se loro (i salazaristi) avessero ragione la mia vita non avrebbe senso, non avrebbe senso aver studiato lettere a Coimbra e aver sempre creduto che la letteratura fosse la cosa più importante del mondo, non avrebbe senso che io diriga la pagina culturale di questo giornale del pomeriggio dove non posso esprimere la mia opinione, non avrebbe senso più nulla ed è di questo che sento il bisogno di pentirmi...». Qui invece il protagonista è consapevole che l’intellettuale ha un impegno politico e per mezzo della letteratura deve trasformare la massa passiva e indifferente in portatrice di coscienza civile e in queste parole valorizza la letteratura come attività che valuta attentamente gli eventi storici per poi far riflettere il lettore sul presente e cambiarlo. La storia di Pereira quindi non è semplicemente la storia di un uomo qualsiasi: è la storia di ciascuno di noi nel momento in cui decidiamo di partecipare attivamente alla storia, grazie al potere delle idee e alla forza della scrittura l’autore è capace di far vivere in noi l’impegno civile e ci fa ricordare che non siamo semplici lettori, ma cittadini. Un altro aspetto che mi ha molto colpito è la narrazione della trasformazione interiore del protagonista, il lento, quasi impercettibile esteriormente, cambiamento di Pereira. La sua esistenza infatti ha avuto una linearità senza scosse, eppure l’arrivo di Monteiro è come l’inizio di una piccola crepa nell’intonaco. Lentamente la crepa si allarga e la vita di Pereira non è più la stessa: le sue convinzioni si incrinano e crollano. Eppure da questo crollo non si vedono macerie: ciò che emerge è un edificio più solido. Pereira sembra svegliarsi da un lungo sonno della coscienza e si ritrova vivo e pensante, consapevole di avere tra le mani un’arma potente: la parola, con il suo carico di verità, con la sua capacità di abbattere falsità e menzogne. Durante il corso della narrazione c’è un dialogo che mi ha colpita in modo particolare, quello con il dottor Cardoso in cui il medico espone la sua teoria della “confederazione delle anime”. Da questa teoria emerge che la personalità di un individuo non può mai essere considerata univoca. Ognuno di noi ha in sé più sfaccettature e la possibilità di far emergere o meno i lati buoni, quelli meno buoni, le proprie capacità, la propria azione o la propria inerzia. La vita, le scelte, ci portano a mostrare un lato di noi agli altri, ma non è detto che dentro di noi non possano coesistere forze e passioni diverse. Ciò che noi scegliamo di fare quando ci sentiamo sull’orlo del cambiamento, è semplicemente lasciare il comando delle nostre azioni a quella parte di “anima” che prima mettevamo a tacere. Cardoso dice a Pereira: “forse c’è un io egemone che sta prendendo la guida della confederazione delle sue anime, lei lo lasci venire alla superficie, tanto non può fare diversamente, non ci riuscirebbe e entrerebbe in conflitto con se stesso”. (pag 135) La storia di Pereira quindi è la storia di un eroe dalle caratteristiche semplici, un uomo comune che riscopre dentro di sé la forza di uscire dal conformismo per dare il proprio contributo rompendo il muro di silenzio e complicità che avvolge il regime e gettare un seme di cambiamento. Pereira ci insegna che il primo importante cambiamento è dentro di noi.
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