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Spazio pubblico e spazio domestico nel romanzo vittoriano, Appunti di Letteratura Inglese

Appunti completi delle lezioni del corso di LETTERATURA INGLESE 2 [LT002P] PIU’ schemi, evidenziazioni e diagrammi di elaborazione personale per guidare lo studio. PIU’ approfondimenti personali in grigio utili anche per i non frequentanti.

Tipologia: Appunti

2016/2017

In vendita dal 25/06/2017

Chiara.Mazzocato
Chiara.Mazzocato 🇮🇹

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Scarica Spazio pubblico e spazio domestico nel romanzo vittoriano e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Spazio pubblico e spazio domestico nel romanzo vittoriano Victorian Age = “reading age” (J.S.Miller) + aumento pubblicazioni e stampe, potenziamento strumenti di editoria (introduzione macchine a stampa multipla) cambiamento fisionomia sociale, pubblico e scrittori. Importanza del tempo libero Società che inizia a viaggiare Pubblicazione di un libro resta molto costosa – periodici che pubblicano a puntate aumento del pubblico per i periodici anche classi meno abbienti scambi (Biblioteche circolanti, prestiti, edizioni riassuntive ecc) - pubblicazioni seriali, limiti: di tempo, di lunghezza ecc. alcuni scrittori li rendono caratteristiche, se non punti di forza della loro scrittura:società unita tramite i romanzi seriali, raggiungono un maggior numero di persone + tutti leggono la stessa cosa contemporabeamente. scrittore professionista, “salariato” , puo’ mantenersi scrivendo più libero testi che riflettono la realtà vittoriananuovi destinatari: Middle Class - J.White, su come rivolgersi alle Working Classes, epoca di grande consapevolezza di differenze sociali e divisioni in classi, scrittori più sensibili alla questione – differenze anche radicalizzate da questa consapevolezza uscire dalla disuguaglianza = rendere consapevoli le singole persone, non le classi. - Figura del critico: espressione esprimibile con più facilità nella grande diffusione di riviste critica letteraria diviene materia di scrittura quindi di interesse e discussione – recensione, commento, saggio, molto letti, espansione del concetto di “letterarietà” - Biografia e autobiografia: altra forma che si diffonde molto – arte non separata dall’esperienza di vita Scrittura vittoriana caratterizzata da – espansione (a ogni classe) - velocizzazione (Scrittura che pare un “treno in corsa”) - 1837 ascesa al trono di Queen Victoria + = indicativo inizio dell’età Vittoriana - Death of the second generation of Romantic poets: John Keats (1795-1821) P.B.Shelley (1797-1822) G.G. Byron (1788-1824) morte prematura, vivono la vita impetuosamente e lasciano un vuoto nella letteratura. La loro eredità è basata su esperienza di scrittura legata alla rappresentazione dell’io in termini di passione, sentimenti estremi e pare che nessuno accolga quest’eredità in tali termini la società è rapidamente cambiata e il passaggio del testimone, e della popolarità, avviene tra Romantici e Romanzieri, tra poesia e prosa. Tratti caratterizzanti del panorama letterario dell’epoca: - change: espansione dell’esperienza, velocità del cambiamento - displacement: sensazione di non essere al proprio posto nel mondo, “displaced writer” (Davis), esperienza di ‘spostamento’ del porpiro ambito – disagio ereditato dai secondi romantici. - Language: contina il percorso di innovazione linguistica avviato dai romantici (Wordsworth e Coleridge), si esplora e si forgia un nuovo linguaggio – più basso, indiretto, non dell’io + circostanziale, specifico, legato e adattato alla situazione emozioni e spazi nuovi (carceri, slums..) scrittura che arriva ovunque, un occhio su qualsiasi situazione. nuova voce = nuova vocalità, possibilità di esprimersi e rappresentare quanto prima non veniva espresso – working classes ( 1838, People’s Charter – cartismo = movimento inglese, unione di forze lavoratrici x avanzare richieste riguardo i diritti delle classi operaie male universal suffrage self-help) – anche scrittori operai - confessional voice: voce nuova dell’IO, confessione, analisi della mente ed emotiva. - conversational voice: dialoghi tra tutti, dà voce alla varietà degli individui e delle lingue (gergo, dialetto, microlingue, slangs..) - lettura ad alta voce, condivisione intima, partecipazione e intimità con il personaggio - Letteratura femminile – letteratura di interni, spazio prevalentemente domestico a loro riservato (descrescente libertà di vivere l’esterno all’aumentare del rango sociale) CRITICHE – addictive passivity (Greg) - “alienazione”, rifugio in un mondo alternativo(Greg) - lingua che mescola oro e fango, virtù e bellezza con volgarità e meschinità (Hozlitt) - libertà nella forma = disordine e sregolatezza – qualità bassa, oerdita di letterarietà e specificità (Hozlitt) retrospective time-out = momento di riflessione tra particolare e universale sub vocal = dare voce ma nell’intimo Victorian Age – Golden Age of women writers = realtà nuova vista attraverso nuovo sguardo + arricchisce la scrittura maschile NARRATOLOGIA • FABULA (story) = disposizione in ordine cronologico dei nuclei narrativi funzionali. - mancanza iniziale (perdita genitori) - eroe/eroina perseguitata (orfana) - reazione dell’eroe/eroina... • INTRECCIO (plot) = la forma che i nuclei narrativi assumono nella libera dinamica del racconto (organizzazione decisa dall’autore) - unità narrative dinamiche (compongono l’intreccio) = azioni concatenate secondo causalità - analessi, prolessi... - pause storiche - catalisi descrittive e riflessive (descrizioni, ritratti, paesaggi, monologhi...) - sequenze temporali: - forma singolativa - forma iterativa (“I never liked long walks...”) • SISTEMA SPAZIALE = articolato attorno a coppie di opposizioni: - altrui – dell’eroina - aperto – chiuso - dentro – fuori ELISABETH GASKELL (1810 -1865) - Figlia del pastore unitariano William Stevenson e di Eliza Wedgwood, rimase orfana di madre ad appena un anno di vita. All'età di quattro anni fu adottata dalla famiglia di una zia materna, presso la quale trascorse buona parte della sua infanzia, a Knutsford, Cheshire, una tranquilla cittadina di campagna non lontana da Manchester. - La morte in mare nel 1822 dell'unico fratello, John, contribuì ad allentare ulteriormente il legame con il padre, già non particolarmente stretto a causa delle distanze e dei cattivi rapporti del padre con la zia. L'assenza di un fratello e la complessità dei rapporti familiari saranno temi spesso presenti nella narrativa della Gaskell. La famiglia della zia, gli Holland, era anch'essa unitariana e borghese ed in essa Elizabeth assorbì un atteggiamento politicamente liberale e religiosamente tollerante. - Nel 1831 viaggia nel Nord dell’Inghiltierra dove conobbe William Gaskell, uomo attivo ed impegnato socialmente oltre che pastore unitariano della cappella di Cross Street, punto di ritrovo di un'attiva cerchia intellettuale anticonformista che comprendeva pastori dissidenti, riformisti, progressisti, scienziati e poeti. Lo sposò nel 1832. Il cambiamento dalla tranquilla Knutsford a Manchester, centro dinamico in piena espansione, modellato senza sosta dall'industrializzazione pesante, fu notevole, ed ebbe ripercussioni tanto sulla salute della Gaskell quanto sul suo modo di osservare la realtà che la circondava, e le permise di prendere coscienza del trapasso da un'economia (ed una società) contadina ad una industriale. La morte in tenera età del figlio William, l'unico maschio (1844), fu per lei un colpo durissimo che riuscì a superare grazie all'appoggio del marito, il quale la esortò anche a dedicarsi ad un'attività che richiedesse intensa e prolungata concentrazione - la scrittura. - “Mary Barton”, uscito anonimo nel 1848, il cui crudo affresco dell'ambiente operaio di Manchester suscitò non poco scandalo, fu messo al bando da non poche biblioteche e librerie, ma tanto clamore portò opera ed autrice all'attenzione del grande pubblico. - Nel 1851 pubblicò su Household Words, rivista edita da Charles Dickens, il racconto La nostra società a Cranford (Our Society at Cranford). Dickens ne rimase colpito tanto da convincerla a scriverne un seguito (quello che poi divenne il romanzo Cranford, 1853). Strinse amicizia con Charlotte Brontë, di cui ci è rimasto un nutrito epistolario e su richiesta del padre curò una biografia di vastissimo successo (1857), e frequentò William Makepeace Thackeray e George Eliot. Scrisse ancora diversi romanzi e racconti (di particolare successo godettero le sue storie gotiche); ancora all'apice del successo decise di ritirarsi a vivere in una zona più salubre e tranquilla della "vecchia e fumosa Manchester", e con i proventi dei suoi romanzi acquistò un cottage ad Alton, nello Hampshire, dove si spense circondata dalle figlie, all'età di cinquantacinque anni, lasciando il suo ultimo romanzo incompiuto. - Vita diversa dalle Brontë, attiva, ricca di relazioni, grande famiglia e impegno nella charity JANE EYRE, Charlotte Brontë, 1847 “An autobiography” – subtitle suggested by the author to be clearer to the reader – eliminato dalla 3° edizione in un certo senso ammettendo il suo valore fittizio = novel con toni + stile autobiografico – qualche elemento di estrazione autobiografica dell’autrice - building of an identity (bildungsroman, “coming-of-age” novel) - Gothic story shot through with elements of horror and the supernatural - critique of Victorian assumptions on gender and class structure. - love story - inizio anomalo per un’autobiografia – l’io non si autodichiara = scrive per se stessa - Romanzo che sfrutta appieno le possibilità della narrazione – rapporto ‘problematico’ tra voci narranti - intessuto di una serie di fili rossi che uniscono inizio – centro del romanzo – finale • Narrating Voice – A.J.E. (matura) – parla di – C.J.E. (bambina) parla degli altri come vedono - C.J.E. – C.J.E. on C.J.E. on OTHERS on C.J.E. Due voci apparentemente discordanti (A.J.E. voce della mentalità vittoriana inglese ma non conformista, reazionaria.) ma in realtà una acquisisce in sé l’altra. - C.J.E. voice – istanza orale (narrating J.E.) : local = realtà, vita di bambina, spazi domestici, ridotti, mezzo=voce – outburst of rage, parla per mezzo di una voce che non può fermare - A.J.E. print – istanza della scrittura (narrated J.E. – autirice): national = voce accordabile alla stampa, narra da scrittrice - spesso esasperazione dello scarto narratore – narrato si osserva essere un personaggio e si analizza - Jane – character + narrator = controlla la scena (sceglie cosa non raccontare a Rochester/ al lettore) Tropo In linguistica, figura semantica o di significato per cui una espressione dal suo contenuto originario viene ‘diretta’ o ‘deviata’ a rivestire un altro contenuto. • J.E. cultural identity, rapp. Voce (bambina) – scrittura (autrice) - trope of return – chiave di lettura centrale + rivalutazione continua, il narr torna su episodi del passato / ritorno fisico di Jane in luoghi del suo passato. - “The Pilgrim's Progress from This World to That Which Is to Come Delivered under the Similitude of a Dream is a Christian allegory”, scritto da John Bunyan è un'allegoria cristiana in forma di romanzo, pubblicata nel 1678 e nel 1684. È considerata una delle opere principali sul cristianesimo riformato. - Odissea – Pilot/Argo, ritorno e riconoscimento - trope of purification - personaggio segue ‘iter di purificazione’, cambia, si corregge, trova armonia con l’ambiente e la società. - Odissea, uccisione delle 12 serve, casa in fiamme/Thornfield “polluted” = purificazione • Desire – an impersonal force, using the self as its agent and vehicle. – “I desired liberty” desiderio sempre ambizioso in Jane ma richieste umili e realistiche “at least a new servitude” Jane = romantica (Liberty, Excitement, Enjoyment) in un processo di adattamento (tramite il contenimento di tali valori, su stampo religioso – SERVITUDE) che le permetta di vivere in società. ♦ James Buzard “Disorienting Fiction: The Autoethnographic Work of Nineteenth-Century British Novels” processo di conoscenza e desiderio confinato ad alcuni limiti self-limits • Window – rifugio, confine tra interno / esterno, possibilità di sguardo sull’ignoto e proiezione all’esterno di sé, senso d’attesa • Ingredienti del romanzo gotico – reticenza, suspence, mistero (- presentata x.es come carenza di qualità narrative nella Fairfax) • Riflessioni metanarrative – incipit Ch. X - XI - come si dovrebbe descrivere (a proposito della reticenza di Mrs Fairfax) • Tema prigionia – figure di carcerieri: - maschili (Lowood) - femminili, fanno le veci, tengono prigioniere altre donne (Aunt Reed, Grace Poole) Jane è una delle poche che cercano di uscire da questi spazi • Characters : • Helen Burns = guida, fa riflettere Jane su come dice le cose, la spinge a una riflessione più ampia che la spinge alla maturazione Jane achieves: - libertà, acquisendo un linguaggio da offrire tutti - recognition that the power that welled up whithin her and that often impelled her to speak was not her own – l’istinto che la faceva esplodere di rabbia non è parte di lei e se ne vuole liberare Impara l’inutilità del rancore senza perdere la parte decisa e sensibile all’ingiustizia del suo carattere, impara che la temperanza e il perdono la rendono più felice della rabbia. • Miss Temple = guida, nome parlante = Maria – sorella di Charlotte Temple - idea di solidità e virtù, punto di riferimento spirituale. Grazie a lei e a Helen avviene la trasformazione di Jane, la loro presenza quanto la loro assenza la cambiano. • Bertha Mason = disturbing, upsetting element in the ‘Britishness’, gothic + l’altro, la outsider, l’esotico. - laughter: follia, straniamento dalla realtà e dale regole sociali + sfida - fire: già annunciato nel Ch. I, simbolo di Bertha, sua arma contro gli altri fino all’incendio finale in cui sarà arma di autodistruzione + purificazione, in termini quasi religiosi, Jane salvatrice (3 volte, caduta- incendio-cecità)/Bertha veicolo di purificazione – risveglio dall’intossicazione del fumo a vita purificata, anticipa la ‘redenzione’ finale – sacrificio di Bertha - Personaggio simbolico, fa molti gesti simbolici – strappa il velo da sposa di Jane – si riprende il matrimonio + con il gesto e la sua stessa presenza nega la possibilità del matrimonio - Sangue di Jane Ch.II – colluttazione con Bertha - il ritorno le è negato, bloccata nel presente ne esce solo con la morte • Jane – Bertha Mason = strangers + risata = definisce la figura di Bertha che è fuori dagli schemi sociali, segnata da una tara di famiglia e razza, rappresenta Jane che anela alla libertà, a cui arriva tramite la condivisione dei valori della sua epoca. - Ostacolo che rompe il ritmo narrativo + - ostacolo nella vita di Jane - peccato di Bertha non ben delineato (autocensura scrttori vittoriani, controllo continuo della scrittrice e di Jane-narratrice sulla narrazione), Jane lo sente anche in sé: sensualità eccessiva, passionalità che Jane però controlla riflessioni su amore, passione e serenità, dovere al momento di lasciarlo. Ammette di non essere soddisfatta, osa dire quanto non lecito per un’eroina vittoriana, (passione sensuale per un uomo, parlare in quei termini del suo compito di istitutrice) crisi – Jane si associa al fuoco di Bertha e forza i limiti delle convezioni: - tabù sociali - struttura del romanzo (agisce ‘autoritariamente’ sulla narrazione, non rivela, al lettore/a Rochester..) • Mr Rochester – eroe byroniano = (Heathcliff) - unflattering though alluring features - an arrogant although intelligent, charming personality - an anti-hero: he has committed a great crime for which he may feel guilty but for which he has not repented since he feels above societal or spiritual law results sympathetic, free from moral rules being guilty for something, entra immediatamente in sintonia, conquita la simpatia, empatia = eroe umanizzato • Murder plot – detective story subgenre The pieces of paper: ‘effet de réel’ + intersecazione e interferenza dei due plot politico e sentimentale che si intrecciano: - foglio compromettente con la poesia di Samuel Bamford* = altro monito, indicazione di tipo politico ed etico di G., militanza non violenta presente nei suoi libri prova contro John - il ‘bit of a picture’ con la caricatura scarabocchiara da Harry, che designa l’assassino - lettera di Jem a Job + ipotesi critica, i foglietti e il libro stesso = G. vuole farne un oggetto tramite il quale agire – fanno partire/interagiscono con l’azione nel plot + nella realtà (non azione di crimine o politica ma di sympathy), sorta di ‘arma pacifica’ questione della COLPA = (Chs. 33-37) rallenta il ritmo incalzante del delitto e del processo, introdotto dalle parole del narratore stesso – il nucleo maschile torna al centro: John – Jem – Mr Carson – fulcro della spinta alla vendetta, della rabbia che vuole giustizia, si aspetta la punizione • Narrating Voice – narratore extradiegetico, in 3° persona, immateriale ma più presente – prende maggiormente le distanze interventi del narr soprattutto nelle descrizioni: - descrive la scena + i personaggi – giudizi velati ( es. “parteggia” per la realtà rurale) / descrizione neutra, dettagliata, oggettiva. giudizi sempre su contesto/lettore, mai su personaggi e loro dignità - ‘YOU’, si rivolge a qualcuno nelle descrizioni ≠ ‘reader’ in Brontë, qui il lettore è molto interno, è parte della narrazione stessa. spesso intrusione per dare un’interpretazione che guidi la lettura del pubblico di MC / o per spiegare i fatti dall’interno del pdv di un personaggio preciso - dialogues, give further information. - attraverso food + home rappresenta i valori della WC rito di cibo e convivialità – “Mangerete davanti al Signore vostro Dio...” (Deuteronomio, 12, 7 / 8, 10) + ♦ Key Shuttelworth, “The moral and physical condition of the working classes...” studia le w.c e cerca di comprenderne i mali e le cause dei dolori. • bond between things and people, abile nel rappresentare oggetti di uso quotidiano caricati di valore per i personaggi, che si rappresentano attraverso i loro stessi oggetti grief expressed in things. - frequenti riferimenti a ballate della tradizione delle WC Gaskell intende far conoscere la classe di derivazione contadina tramite la ua cultura MORTALITY, emphasis particularly on infant mortality - ‘clemming’ of the poor altro tema ricorrente: - documentary realism of WC reality - autobiographical element: Gaskell’s child death for fever trope of the dead-child: - metaphore: death of hope, of future – Margaret exception - link between domestic and political plot (bad financial condition produce clemming of the poor) ♦ Audrey Jaffe, “Vanishing Points. Dickens, Narrative, and the Subject of Omniscience” - fede nell’oggettività dello sguardo del narratore - però tensione, posizione contraddittoria: • - onniscienza in relazione a questa vocazione matematica, scientifica dell’Ottocento, atteggiamento burocratico (secolo della grande burocracy attaccata nei suoi risvolti più disumani) - incertezza nel porre la realtà dei fatti, tensione tra autorità e conoscenza (relativa al pdv di chi guarda oggettività ‘questioned’, messa in discussione), separazione tra pubblico/privato, ruolo della sympathy, comprensione, condivisione emotiva – da parte del narratore mina l’oggettività, non posizione esplicita, narrazione con forte valenza di giudizio ma velata, camaleontico, induce il lettore a farsi una sua opinione. ♦ “The narrator has a tendency to engage in false pleading and specious argument, while the workers demonstrate honesty and commonsense.” Coral Lansbury, “Elizabeth Gaskell: the Novel of Social Crisis” visione del narratore diversa da voce che media e mette in relazione le parti posizione dell’autore non solo di narratore o personaggio ma nel rapporto tra narratore e personaggio Punti in cui il narratore si avvicina a un personaggio – fa da portavoce forma di discorso indiretto libero (espressioni, esclamazioni...) – ne descrive le emozione attraverso gli oggetti, la realtà vista dall’interno del personaggio • Characters – psysical + psychological entities (patterns of speech and behaviour, crossed with marks) nel romanzo vittoriano in particolare il personaggio è quasi sempre sfaccettato e circostanziato, alla sua introduzione segue sempre una breve descrizione. Specimen = fisiognomiche che caratterizzano gli abitanti della campagna. • John Barton = personaggio tragico, motore della tragedia + personaggio di contrasti, pieno di misericordia/toccato dal peccato, pensiero sempre rivolto al contrasto giustizia – realtà di ingiustizia - sempre preoccupato di dare voce alle istanze del Cartismo e denunciare l’ingiustizia - si rovinerà per eccesso di ENTHUSIASM, impeto + dipendenza alcol, oppio vs. EARNESTNESS virtù che evoca un’idea di comunità e solidarietà di “old times” ormai perduti, ‘refrain’ ricorrente nel romanzo condanna della mancanza di SYMPATHY nella società industrializzata (come l’autrice stessa nella prefazione) evoca la parabola di “Dives and Lazarus” (Luke 16, 25) (Gaskell attiva in azioni di catechesi nella società operaia, sposata a un unitariano) + Ballata “A Garland of Christmas Card” di Sylvester. - EROE dell’autrice stessa, doveva essere il protagonista - Accostamento all’ambiente cartista attraverso John (CJE retorica pesante e aggressiva, carica di risentimento spesso associata a tale speech) elemento storico – POOR LAW AMENDMENT ACT • Job Legh = forte fede Cristiana, resiliente e tendente all’accettazione fatalista. • Mary Barton’s public role = dall’arresto di Jem non più confinata tra mura domestiche e lavorative nuova lettura della sua figura, nuovo ponte tra pubblico (processo) e privato + un più ampio disegno del ruolo delle donne nella società. D.Nord “Walking the Victorian Streets: Women, Representation, and the City” osserva come G. offra spunti nuovi, Mary = le donne per strada – • Mary Barton – Esther, apre il romanzo, è vulnerabile dal pdv morale e deve difendersi, significato ambiguo del percorrere le strade Esther si dà allo spazio pubblico. Esther = FALLEN WOMAN - crisi del ruolo della donna, in pericolo donna delle WC a causa della povertà G. rovescia il simbolo della donna traviata, fallen per amore e non per corruzione interiore morale, Esther condivide i valori domestici di tutti, prova sentimenti nobili soprattutto legati alla maternità (sua figlia morta e Mary). Apprensioni anche di John Barton stesso sulla promiscuità delle donne in fabbrica, esposte al contatto sconveniente con gli uomini, più portate alla perdizione. viaggio = importante per la costruzione della sua identità esposizione pubblica Mary figura di donna moderna, non sorretta e protetta ma che esce dalla domesticità per proteggere, per salvare un uomo. alla larga Mary finisce per rappresentare le intere WC, vittime dei soprusi dei Carson, è lei che presenzia al processo, il portavoce, il DOPPIO, figura di sostituzione. Processo: vero momento di esposizione pubblica (testimonianza) e privata (dichiarazione d’amore) giustizia fatta non alla Court ma tra le mura domestiche, Mary afferma le proprie ragioni, ammette la verità completa. • Esther – Bertha Mason = FALLEN WOMAN, grande assente evocata, presente nelle parole / deve-vuole essere al difuori della società • Mary Barton - Bertha Mason = interesse per lo stato di pazzia, attenta ricostruzione del corso della malattia + interesse psicologico – profondità dell’analisi del pensiero e delle emozioni da parte di G. • John Barton – Mr Carson = colpa – Harry, Tom – vittima / vittima – Harry, colpa – Tom. Carson presentato più umanamente, come padre ferito, con dei sentimenti alla pari, oltre che ricco derubato di un erede terreno commune: sofferenza paterna + Bibbia, accantonata e poi ritrovata. • Values – in the WC system: Hospitality, caring for the guest’s comfort, generosity with all they have and more, sympathy, special attention to the poorest and weakest, honesty, decency, modesty… The Carsons – represent the opposite of these values MANLINESS* (a study of Liza Surrige, “Working Class and masculinity in Mary Barton”): - strenght - tenderness exemplary figures in lower-class characters (John Barton, George and Jem Wilson, Job Legh and Old Jennings...) crisis in masculinity = - MC men who have lost the link with their family (Mr Carson) - in the extreme poverty of lower-classes, men with crushed and corrupted energies amore filiale, famiglia = collante sociale secondo G. lezione utile raccontata dal romanzo –conversazione Job e Carson (Ch.37) cambia il modo di vedere, riflessione ampliata a livello pubblico, alla nazione e al futuro • Realism – minuziosa, neutra descrizione degli oggetti, del contesto - dettagliata registrazione di dialoghi, della “gesture” Fatti storici: Liverpool-Manchester 1° ferrovia, 1930 – altro fenomeno nuovo; sede della Corte d’Assise Subpoena = richiesta procedurale del giudice, testimone chiamato a esibire prove, produrre reaction against the apathy and the emphasis on logic and reason that characterized the Anglican Church in the early eighteenth century. (…)The social and political impact which the movement exerted upon its main constituency was, however, rather ambiguous. Wesley, who advocated a strict, even brutal, approach to raising children, was politically and socially conservative, and many Wesleyan leaders supported child labor and opposed the teaching of writing in Sunday Schools. On the other hand, other Methodists were much more openly democratic and concerned with working-class issues, taking an active role in the development of trade unions and in radical political activities. • Political and Sentimental plot – (R.Williams, “Culture & Society 1780-1950”) G. separates these two plotlines and replicates the distinction between the public and private sphere. J.Ruskin, “Sesame and Lilies” parla della figura femminile come ‘ancella’, visione del ruolo della donna come sostanzialmente debole e relegata – ispira la visione separata delle due sfere maschile- politica, pubblica / femminile-privata, domestica, sentimentale. More recent criticism (in parte della scuola femminista) – mina i presupposti “Gaskell is undermining the dominant ideology of her day by demonstrating the ways in which the heroine’s private plotline can be integrated with the social concerns of the novel (es Ch.9 Barton’s London experiences – unisce pubblico del viaggio londinese per scopi politici, al private del viaggio londinese per scopi privati, familiari) Poem by Samuel Bamford, 3 figure (bambino, donna, vecchio) – intersection of political, scaricty of food, and sentimental, private, starvation of the poor. Samuel Bamford (1788-1877) = poeta, orientamento radicale, vissuto a Manchester di umili origini, un warehouse man imprigionato più volte per sospetto fomentatore di classi operaie; testimone del Peterloo massacre – massacro di manifestanti pacifici, imprigionato di nuovo si ritira disilluso. George Eliot, “Silly Novels By Lady Novelists” (1856) “Silly Novels by Lady Novelists are a genus with many species, determined by the particular quality of silliness that predominates in them-the frothy, the prosy, the pious, or the pedantic. But it is a mixture of all these-a composite order of feminine fatuity-that produces the largest class of such novels, which we shall distinguish as the mind-and-millinery species. The heroine is usually an heiress, probably a peeress in her own right, with perhaps a vicious baronet, an amiable duke, and an irresistible younger son of a marquis as lovers in the foreground, a clergyman and a poet sighing for her in the middle distance, and a crowd of undefined adorers dimly indicated beyond. Her eyes and her wit are both dazzling; her nose and her morals are alike free from any tendency to irregularity; she has a superb contralto and a superb intellect; she is perfectly well dressed and perfectly religious; she dances like a sylph, and reads the Bible in the original tongues.” (…) ironica descrizione del tipico plot “We may remark, by the way, that we have been relieved from a serious scruple by discovering that silly novels by lady novelists rarely introduce us into any other than very lofty and fashionable society. We had imagined that destitute women turned novelists, as they turned governesses, because they had no other "ladylike" means of getting their bread.” (…) “Writers of the mind-and-millinery school are remarkably unanimous in their choice of diction.” parte costruttiva: “A really cultured woman, like a really cultured man, is all the simpler and the less obtrusive for her knowledge; it has made her see herself and her opinions in something like just proportions; she does not make it a pedestal from which she flatters herself that she commands a complete view of men and things, but makes it a point of observation from which to form a right estimate of herself. She neither spouts poetry nor quotes Cicero on slight provocation; not because she thinks that a sacrifice must be made to the prejudices of men, but because that mode of exhibiting her memory and Latinity does not present itself to her as edifying or graceful. She does not write books to confound philosophers, perhaps because she is able to write books that delight them. In conversation she is the least formidable of women, because she understands you, without wanting to make you aware that you can't understand her. She does not give you information, which is the raw material of culture-she gives you sympathy, which is its subtlest essence.” (…) “We are aware that the ladies at whom our criticism is pointed are accustomed to be told, in the choicest phraseology of puffery, that their pictures of life are brilliant, their characters well drawn, their style fascinating, and their sentiments lofty. But if they are inclined to resent our plainness of speech, we ask them to reflect for a moment on the chary praise, and often captious blame, which their panegyrists give to writers whose works are on the way to become classics. No sooner does a woman show that she has genius or effective talent, than she receives the tribute of being moderately praised and severely criticised. By a peculiar thermometric adjustment, when a woman's talent is at zero, journalistic approbation is at the boiling pitch; when she attains mediocrity, it is already at no more than summer heat; and if ever she reaches excellence, critical enthusiasm drops to the freezing point. Harriet Martineau, Currer Bell, and Mrs. Gaskell have been treated as cavalierly as if they had been men. And every critic who forms a high estimate of the share women may ultimately take in literature, will on principle abstain from any exceptional indulgence toward the productions of literary women.” autrici “diverse” – non comprese, non trattate con condiscendenza e paternalismo, indulgenza offensiva dei critici in genere riservata alle donne. “On this ground we believe that the average intellect of women is unfairly represented by the mass of feminine literature, and that while the few women who write well are very far above the ordinary intellectual level of their sex, the many women who write ill are very far below it.” (…)”Every art which had its absolute technique is, to a certain extent, guarded from the intrusions of mere left-handed imbecility. But in novel-writing there are no barriers for incapacity to stumble against, no external criteria to prevent a writer from mistaking foolish facility for mastery. And so we have again and again the old story of La Fontaine's ass, who pats his nose to the flute, and, finding that he elicits some sound, exclaims, "Moi, aussie, je joue de la flute"-a fable which we commend, at parting, to the consideration of any feminine reader who is in danger of adding to the number of "silly novels by lady novelists." NORTH AND SOUTH, Elizabeth Gaskell, 1854-55 Original title “Margaret Hale” / In una lettera Gaskell scrive ad un'amica che il titolo che avrebbe voluto mettere a North and South era “Deaths and Variations”. “North and South” suggested by Dickens “It implies more and is expressive of the opposite people brought face to face by the story” stesso anno di pubblicazione di “Hard Times”, grande successo per entrambi, conclusione: spinta all’azione da parte di D. al lettore. • Narrative form: E' un titolo dickensiano che si costruisce sui contrasti netti, ma non deve essere la nostra chiave di lettura. La chiave di lettura contrastiva non soddisfa, in quanto satura molti degli aspetti del romanzo. Porre in contrasto nord e sud non è l'interesse di Gaskell, ma è piuttosto l'idea di progresso che è presente nel romanzo stesso e della capacità di alcuni personaggi di rapportarsi in modo positivo a questi progressi, di accettare la novità – processo di cambiamento irrevocabile + un cambiamento confuso. - no instructive narration; - 1st-person narration is underrated; - new attention to varieties of reading and readers; - progress of the heroine's consciousness; - progress across England and back again: London → South → North → South → North → London importanza della forma del DIALOGO nell’Ottocento (Jean Morcet, “Conversations on Chemistry”) ♦ “We aspire to live in the Household of thoughts of our readers. We hope to be the comrade and friend of many thousands of people of both sexes, of ages and conditions, and of all ages and conditions, on whose faces we may never look. We seek to bring to innumerable homes, from the stirring world around us, the knowledge of many social wonders, good and evil, that are not calculated to render any of us less ardently persevering in ourselves, less faithful in the progress of mankind, less thankful for the privilege of living in this summer-dawn of time.” Charles Dickens, "A Preliminary Word" on Household Words was an English weekly magazine edited by Charles Dickens in the 1850s. It took its name from the line in Shakespeare's Henry V: "Familiar in his mouth as household words." The publication's first edition carried a section covering the paper's principles, entitled "A Preliminary Word". - dichiarazione di intenti, arrivare a tutti, da WC a gentlemen - include la Gaskell (“we”), già nota per alcuni racconti pubblicati precedentemente in Household Words ♦ Rosemarie Bodenheimer, “North and South: A permament state of Change” 1979 “Throughout I want to emphasize how North and South depicts social change without dissolving either into an “industrial novel” or into a love story” E' un romanzo più complesso, anche più complesso di Mary Barton. Non vuole parlare soltanto della realtà industriale e non sceglie come soluzione del romanzo la trama romantica, ma ci vuole presentare il tema del mutamento e della continua necessità dei tempi moderni di entrare in sintonia con essi. • Narrator - Il narratore onnisciente di Mary Barton non era molto attendibile perché diventava un narratore attendibile, sottile e profondo solo all'avvicinarsi al personaggio, mentre qui in North and South la voce tende a non essere prescrittiva, non dà voci. E' un narratore più neutro, non è più istruttivo, è underrated. - Il narratore rappresenta una certa società piuttosto che trovare il buono o il cattivo. Mentre in Mary Barton le azioni erano più gravi, qui abbiamo un bisogno di vedere i cambiamenti della società e come gli individui reagiscono di fronte ad essi. - E' presente un'attenzione maggiore alle varietà del modo di leggere e alle diverse modalità di lettura che ci sono nel testo. Abbiamo continuamente delle osservazioni di tipo metalinguistico, continuamente si parla del linguaggio e di che cosa significhino i termini. E' importante perché fa parte del processo che Margaret deve seguire per adattarsi e cambiare. • Characters – I personaggi possono essere divisi in due categorie in base al tempo che cambia: 1. figures of arrested development: live in a perpetual present, passage of time does not involve progress, maturation, change: stagnant passive subjects, ad esempio: - Mrs Hale = morirà a causa della sua incapacità ai cambiamenti. Si sposa per amore, ma non evolve in nulla. Non si sente in armonia con nessun posto. Non sarà in grado nemmeno di appartenere alla domesticità del nord e ad una specie di personaggi ai margini del tempo del romanzo. - Edith = non entra in sintonia con la propria vita e con il proprio tempo. - la WC = è una classe che, in quanto classe, sembra statica. 2. characters who navigate through multiple temporalities: active agents of time, ad esempio: Margaret - Mr Thornton = è in grado di cambiare, nonostante le difficoltà - Nicholas Higgins - Mr Hale • Margaret Hale, protagonist. Elementi che la caratterizzano: - walk, travel, displacement - words – description, integration with words - action, mobility, restlessness transcend the dichotomy, i.e. between North and South, with constant movement a migrant between two cultures - sorta di mediatore sociale grazie alla sua classe di nascita unita alla natural sympathy a mediatory force: embodies cultural mediation ♦ “The explicit “use” of the heroine as textual transmitter -as a kind of interpreter among and between the many discourses of industrialization – suggests a self-consciousness about the text and authorship; in North and South, the heroine serves as a translator for the Babel that is industrialization, and her role as a mediatrix comes under scrutiny in ways that suggest a new complexity in Gaskell's own relationship to authorship and in the novel's status as interpretive device.” Hilary M. Schorr, Scherezade in the Marketplace. Elizabeth Gaskell and the Victorian Novel, 1992 - language: speaks like the other inhabitants mediatore + Mary era l'unica a non parlare dialetto. I critici videro questo come un fattore per attribuirle la volontà di protagonista centrale. Mary parla diversamente, si adatta anche agli ambienti, mentre Margaret, invece, è un mediatore e parla questa lingua. • Structure - 2 sezioni: POVERTY / RICHNESS Dickens himself on description and representation – dichiarazione di intenti: Viktor Shklovsky, “Theory of Prose”: “Structurally, Dickens’s novel moves simultaneously on several planes of action. The connections between the parallels is established either by involving the characters of one plot line in the actions of the other (…) by stationing them in the same place (…) we have before us a series of mysteries, not the least of which are the relationships among the protagonists, which are also presented as mysteries. These mysteries are then interwoven with each other.” romanzo di - CONTRASTI - DOPPI Tra luoghi, personaggi… Nel linguaggio, saturo di sinonimi e opposizioni • Isotopie: CONFINI: - luoghi reali isotopia del carcere ricorrente, in LD e in generale in Dickens – rafforza il messaggio e determina le connotazioni + luoghi/carceri (nave quarantrena, casa Mrs Clennam, Circumlocution Office...) - metafora di senso di soffocamento, di una condizione esistenziale di reclusione, stasi parallel imprisonments: - Mrs Clennam - Dorrit L'isotopia è secondo Greimas «un insieme di categorie semantiche ridondanti che rendono possibile la lettura uniforme di una storia» - livelli omogenei di significato determinati dal ricorrere nel testo di elementi appartenenti allo stesso campo semantico (immagini, parole, riferimenti) REMEMBRANCE: - orologio = DNF, reminder, donato da Mr Clennam ad Arthur, di un cospicuo lascito ereditario destinato dal ricco e pentito zio al musicista protettore della cantante rovinata = madre di Arthur MORTE, malattia, peste, spettri • Realism: realismo documentario di Gaskell vs. Realismo dickensiano - espressivo quasi espressionistico - fortemente simbolico - 1820 opening of the Marshalsea – 1824 Dorrit imprisoned – 1842 closing of the Marshalsea - Paesaggi, luoghi, mappa londinese fedele alla realtà - Dickens visita la Marshalsea- episodio biografico, padre rinchiuso - Anacronismi = Chiusura del sabato 1850-53 - Denunciati per debiti – Sponging House in attesa che qualcuno pagasse – se non riuscivano prigione – Prigioni londinesi = Marshalsea / The King’s Bench / The Fleet denuncia al disumano sistema finanziario inglese. • Characters – personaggi complessi le WC di Dickens = virtù di solidarietà, umiltà, self-denial per la famiglia... = in Gaskell • Arthur, segnato da: - incertezza - malinconia, nostalgia, passività – segnato dalla morte del padre – si riflette nell’environment • Amy ‘little Dorrit’, metaphore of the New Testament Dickens’s notes, “Set the darkness and vengeance against the New Testament” about the meeting of Mrs Clennam and Amy • Places – spesso speculari realtà esterna / interna ♦ J. Kestner “Spatiality of the Novel: grammar of locations throughout the novel” “The dialogue is not relevant by itself, but it is made so by the setting in which it occurs. The contrst between scene and place is very clear: the scene can be omitted, but place, never.” - Carceri = Prison in Marseilles + Marshalsea, realtà esterna capovolta - Nave quarantrena - Casa Mrs Clennam - Circumlocution Office - Bleeding Heart Yard Bleeding Heart Yard is a cobbled courtyard off Greville Street in the Farringdon area of the City of London. The courtyard is probably named after a 16th-century inn sign dating back to the Reformation that was displayed on a pub called the Bleeding Heart in nearby Charles Street. The sign showed the heart of the Virgin Mary pierced by five swords. Bleeding Heart Yard features in the Charles Dickens novel Little Dorrit as the home of the Plornish family. Dickens wrote of it: “[It was] a place much changed in feature and in fortune, yet with some relish of ancient greatness about it. Two or three mighty stacks of chimneys, and a few large dark rooms which had escaped being walled and subdivided out of the recognition of their old proportions, gave the Yard a character. It was inhabited by poor people, who set up their rest among its faded glories, as Arabs of the desert pitch their tents among the fallen stones of the Pyramids; but there was a family sentimental feeling prevalent in the Yard, that it had a character.” Before Dickens, the courtyard was best known for its appearance in R.H. Barham's The Ingoldsby Legends, a collection of poems and stories first published in Bentley's Miscellany beginning in 1837. In one of the stories, The House-Warming: A Legend Of Bleeding-Heart Yard, Lady Hatton, wife of Sir Christopher Hatton, makes a pact with the devil to secure wealth, position, and a mansion in Holborn. During the housewarming of the mansion, the devil dances with her, then tears out her heart, which is found, still beating, in the courtyard the next morning. - London ♦ Yuri Lotman “Universe of the Mind: A Semiotic Theory of Culture” – riflessione generale sulla città moderna, Dicknes molto modern nel rappresentarla: pieno, caotico, un dadalo di fili intrecciati ♦ Richard Lehan, “Urban Signs and Urban Literature: Literary Form and Historical Process”, segni della città diventano fluttuanti, si perde il senso di essi, misteriosi, senso di “diminished humanity”, isolamento umano e fragilità, non trova supporto esterno la mente sprofonda in sè critica feroce alla finanza ♦ S.Shwartzbach, “Dickens and the City”
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