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Spiegazione della Riforma Protestante, Appunti di Storia Moderna

Riforma protestante, Lutero e le rivolte, la rivolta dei contadini, la riforma a Zurigo e Ginevra, la riforma in Europa e Inghilterra, il Concilio di Trento

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 07/09/2023

ro.21
ro.21 🇮🇹

4.5

(39)

30 documenti

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Scarica Spiegazione della Riforma Protestante e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Riforma protestante La riforma protestante è un grande evento storico che contrassegnò il 500 europeo, iniziò con Martin Lutero, proseguendo con Calvino, Zwingli, ecc. fu un grande evento in quanto frantumò l’Occidente, in quanto divise l’Europa in 2 parti dal punto di vista religioso, inoltre generò guerre e conflitti di vario tipo. All’inizio del 500, l’Europa Occidentale è tutta cattolica, anche se comunque vi erano stati differenti tipi di problemi, come ad esempio le differenti eresie. Tali movimenti ereticali, quasi sempre, nascevano e si sviluppavano a causa di problemi della chiesa. Nascevano dal fatto che la chiesa cattolica aveva dei problemi evidentissimi, che i fedeli notavano, non erano tanto problemi di carattere teologico, ma più che altro erano problemi di carattere morale. Tali problematiche derivavano proprio dal comportamento degli uomini di chiesa, parroci, preti, vescovi, papi, in quanto questi ultimi molte volte entravano a far parte dei problemi politici. Tutto questo non faceva altro che minare la fiducia dei fedeli nei confronti della chiesa. Tali problemi erano: - Concubinato (nicolaismo): i sacerdoti di tutti i livelli non rispettavano l’obbligo di celibato, molte volte avevano figli e amanti; - Simonia: la vendita delle cariche religiose, si poteva comprare molte volte la carica di papa, corrompendo attraverso denaro; - Molte volte la maggior parte dei vescovi non risiedevano nella propria diocesi; - Cumulo di differenti benefici. In questo panorama difficoltoso, si inserisce il problema delle indulgenze. Le indulgenze, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma i problemi erano molti. Le indulgenze sono degli atti\documenti con cui la chiesa cattolica garantiva la remissione dalle pene canoniche. Le indulgenze erano un modo per evitare o accorciare le penitenze da compiere per il peccato commesso. L’indulgenza era come una sorta di perdono, che ci si poteva garantire facendo qualcosa di impegnativo. Esempio: un pellegrinaggio. La ricompensa per questa grande fatica erano l’assoluzione di questo peccato. Tuttavia, però, man mano che passa il tempo, la chiesa inizia a dispensare queste indulgenze non solo attraverso come moralmente accettabili, la chiesa inizia a vendere le indulgenze, quindi attraverso il pagamento di una somma di denaro, fare un’offerta cospicua alla chiesa. Il problema è che questi soldi non venivano utilizzati dalla chiesa per fare opere di bene, ma la chiesa iniziò a tenere per sé questi soldi. Nel momento in cui i fedeli iniziarono a rendersi conto di ciò, iniziano ad avere l’impressione di una chiesa che voglia arricchirsi. Inoltre, la chiesa inizia a fare una sorta di propaganda per la vendita delle indulgenze. La vendita delle indulgenze diventa una pratica diffusa ma anche molto criticata. Si sviluppa tra il 400\500 un movimento di umanisti cristiani in varie parti d’Europa. Tali umanisti-cristiani, sono uomini di chiesa, ma si rendono conto che questa chiesa ha bisogno di rinnovamenti, in quanto si è fatta prendere da questioni politiche. Tali riformatori vorrebbero che la chiesa si riformasse, non vogliono rompere i rapporti con la chiesa. Tali umanisti sono ad esempio Erasmo. Loro vogliono far ritornare la chiesa alla purezza che aveva all’origine. Nell’aria tedesca troviamo, invece, la personalità di Martin Lutero, che inizialmente la pensa come Erasmo, ma poi inizierà a prendere le distanze dal suo pensiero. Martin Lutero è un monaco tedesco agostiniano. Egli vive e insegna teologia biblica in un’università a Wittenberg. Egli inizia, attraverso i suoi studi, ad avere una sua idea di mondo e dell’uomo, e di quello che Dio ci chiede. Egli, quindi, inizia a sviluppare il proprio pensiero che, non solo vuole il rinnovamento morale e spirituale della chiesa, ma anche presenta idee nuove dal punto di vista teologico. La goccia che fece traboccare il vaso si ebbe nel 1517. Infatti, attorno al 1517, la chiesa sviluppò una grande campagna di vendita delle indulgenze, soprattutto nell’aria tedesca. La chiesa romana aveva assoluto bisogno di fondi in quanto a Roma si stava edificando la Basilica di San Pietro. Per ottenere questi soldi, inizia una grande campagna di vendita delle indulgenze, soprattutto nell’area tedesca. Questa grande campagna, iniziò a sviluppare il grande risentimento di chi, invece, pensava che queste indulgenze siano negative. Martin Lutero, rimane molto scosso da tale vendita delle indulgenze, dopo vario tempo e precisamente il 31 ottobre del 1517 scrive le “95 tesi”, cioè una serie di affermazioni contro la vendita delle indulgenze, e affigge questo documento dinanzi alla porta della chiesa del castello di Wittenberg. Lutero accusa la chiesa di fare qualcosa che dal punto di vista teologico non potrebbe fare. Lutero sostiene che la chiesa non può vendere il perdono e non può dispensare le colpe, perché tutto questo spetta solo a Dio, è solo Dio che può perdonare i peccati dei fedeli. La chiesa sta tentando di vincolare Dio. Questo è per Lutero è impensabile, in quanto è solo Dio che può decidere la remissione dei peccati. Lutero, quindi, accusa la chiesa teologicamente di non aver capito come funziona il perdono. Le Tesi di Lutero aprono ampi dibattiti, egli inoltre nelle settimane successive amplia il discorso in quanto non si accontenta solo delle indulgenze, ma inizia a sviluppare una serie di pensieri sull’uomo, su Dio, sulla chiesa, e, così, nei mesi successivi inizia a rispondere. Sono idee che vanno in collisione con le idee della chiesa. L’elemento più importante è la visione dell’uomo. Lutero ha una visione estremamente pessimista sull’uomo. Nella sua vita in convento, da uomo di chiesa, si è convinto che l’uomo non è in grado di fare del bene, l’uomo è condannato al male, è peccatore, e quindi per quanti sforzi faccia, l’uomo, non potrà mai fare davvero il bene. Secondo Lutero, l’uomo può provare a fare opere buone, ma queste opere buone sono irraggiungibili perché una certa dose di peccato c’è sempre in lui. Egli sostiene che la salvezza si ottiene solo per la grazia, le opere buone non contano nulla, arriva a dire che per l’uomo è impossibile fare il giusto\il bene, e l’uomo viene dunque giustificato da Dio, cioè l’uomo viene smacchiato dalla colpa solo da DIO, è DIO che decide attraverso la sua bontà di “smacchiarci” dai peccati\colpe. La giustificazione, però, è una giustificazione per fede. Cioè, se noi abbiamo fede in Dio, anche se siamo peccatori, Dio ci può donare la grazia. Quindi, noi non abbiamo nessun potere e non dipende da noi il destino della nostra anima. Le novità che Lutero tenta di introdurre: - intanto attacca la figura del Papa, sia per motivi di corruzione, ma anche perché, secondo lui, il Papa dal punto di vista teologale, non può essere superiore alle Sacre Scritture. Cioè, quella del Papa è una carica umana, mentre le Sacre Scritture provengono da Dio. Se il Papa vuole dire qualcosa, al massimo deve commentare le Sacre Scritture, ma non può ergersi al di sopra di queste, perché il messaggio di Dio è nella Bibbia. Quindi il Papa è inferiore alle Sacre Scritture; - critica anche alcuni riti del cattolicesimo, come i sacramenti. I sacramenti alcuni sono stati istituiti da Cristo e altri no. Alcuni sono citati nel Vangelo altri no. Gli unici sacramenti che Gesù istituisce all’interno del Vangelo sono 2: il battesimo e l’eucarestia. Per Lutero sono gli unici sacramenti che hanno senso e fondamento. Infatti, egli sostiene che molte volte i fedeli pensano che per salvarsi bisogna fare questi sacramenti. Sbagliato, perché a liberarci dai sbagli può essere solo Dio. Quindi, per Lutero i sacramenti devono essere aboliti tutti, tranne due: battesimo e eucarestia; - sull’eucarestia, Lutero ha delle dimostranze da fare. Egli sostiene che secondo la dottrina cattolica, quando il prete durante la messa fa la consacrazione, si compie una sorta di miracolo, infatti avviene quella che viene chiamata la TRANSUSTANZIAZIONE, cioè la sostanza cambia (il pane non è più pane, ma diventa corpo di Cristo). Lutero sosteneva qualcosa di diverso. Quando avviene la consacrazione, avviene un miracolo, ma non avviene la TRANSUSTANZIAZIONE, ma avviene la CONSUSTAZAZIONE. Cioè, secondo Lutero, il pane diventa corpo di Cristo, ma rimane contemporaneamente anche pane, ci sono le 2 sostanze insieme; - Libero esame delle scritture: la Bibbia è più importante del Papa. Quindi, secondo Lutero, il fedele non ha bisogno che sia la chiesa a dirgli cosa deve fare. Per capire cosa deve fare, come deve vivere, deve consultare direttamente il Vangelo, in quanto lì c’è già tutto. Quindi, il fedele può accostarsi al Vangelo da solo, non ha più bisogno di un intermediario; - Dato che non c’è più il Papa che sta al di sopra del Vangelo, dato che non c’è più l’interpretazione della Bibbia da parte dei sacerdoti, non c’è più la confessione in quanto il fedele si confessa da solo parlando con Dio, allora Lutero propone il SACERDOZIO UNIVERSALE. Cioè tutti i fedeli una volta che hanno ricevuto il battesimo diventano sacerdoti. Non c’è più una casta sacra di pochi che hanno diritto a interpretare la Bibbia, ad avere un rapporto privilegiato con Dio. NO. Tutti i fedeli possono stare in contatto con Dio. Di conseguenza, Lutero abolisce tutti gli ordini monastici. Lutero e le rivolte Queste idee nuove di Lutero trovarono ascolto all’interno della scena politica tedesca durante gli anni 20 del 500. Nel 1520 il Papa Leone X, che sta a ROMA, ma che comunque segue tutto ciò che sta succedendo, egli è piuttosto preoccupato dal diffondersi le dottrine di Lutero, le quali sono piuttosto eretiche, attaccano il Papa, la chiesa e propongono una serie di soluzioni differenti rispetto a quelle della chiesa cattolica. Nel 1520 il papa emana una BOLLA contro Lutero intitolata “ EXSURGE DOMINE”, una bolla in cui per la prima volta la Chiesa cattolica prende posizione contro gli insegnamenti di Lutero. Se Roma cerca di intervenire, la Germania non sta a guardare, perché subito dopo un principe tedesco Federico il Savio, decide di intervenire. I principi tedeschi, infatti, stavano prestando particolare attenzione a ciò che stava facendo Lutero. I principi non sono propensi a debellare la minaccia luterana, ad intervenire e arrestare Lutero e a ricondurlo all’ordine. I principi sono interessanti a far prendere sempre più forza al messaggio di Lutero. Lutero si rende conto di questo interesse nei suoi confronti e cerca di approfittarsene. Nel 1520, stesso anno in cui il papa emana la BOLLA, Lutero scrive un libello intitolato “Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca” in cui cerca di rivolgersi ai nobili e ai principi tedeschi e fa presente che tra le sue idee e proposte c’è anche quella di sciogliere tutti gli ordini monastici e di conseguenza di requisire tutte le ricchezze degli ordini monastici. Questa era una cosa che interessava molto ai principi e ai nobili, in quanto gli ordini monastici erano molto ricchi e potenti, e quindi l’idea che gli ordini venissero sciolti e le terre divenissero proprietà dei signori locali, interessava molto ai nobili. Inoltre, Lutero proponeva anche l’abolizione di tutti i divieti canonici che imponevano il pagamento di una tassa per ottenere una dispensa, cioè proponeva che la chiesa non riscuotesse più le tasse che riscuoteva fino a quel momento, le indulgenze e altre forme di richiesta di denaro, ciò voleva dire che se non bisognava più pagare la chiesa, i soldi potevano rimanere in Germania, così da non dover più dare i propri soldi agli uomini di chiesa i quali li utilizzavano per costruire grandi chiese. chiamerà Elisabetta e diventerà regina. Dopo qualche anno si stufa di Anna Bolena, la quale viene accusata di stregoneria e quindi viene mandata morte. Egli si risposa, finirà per avere 6 mogli, avrà un figlio maschio, Edoardo che però morirà. Per quanto riguarda la chiesa anglicana, il sovrano, dopo aver varato l’atto di supremazia, sviluppò una serie di riforme contro la chiesa romana, ad esempio vietò il pagamento delle decime. Molti accettarono la sua riforma proprio perché riuscì a sottrarre i territori alla chiesa che vennero distribuiti tra la popolazione, ed inoltre non vennero dati più i proprio soldi nelle mani della chiesa romana. Tuttavia, però, ci furono degli oppositori che decisero di rimanere fedeli al cattolicesimo, ma che subirono dure conseguenze. Fondamentalmente, però, la chiesa anglicana rispetto a quella cattolica cambiò soltanto in base a chi sostanzialmente all’interno della chiesa deteneva il potere, per il resto rimase tutto uguale. Rimase tutto uguale fino alla morte di Enrivco VIII, alla sua morte salì il figlio Edoardo, chiamato Edoardo VI. Egli si apri alla dottrina luterana, calvinista e zwingliana. Da quel momento in poi la chiesa anglicana iniziò a incorporare alcuni elementi delle varie riforme. Tuttavia anche Edoardo non fu molto fortunato, in quanto morì molto giovane e alla sua morte salì al potere la prima sorella, cioè Maria Tudor. Maria era stata educata al cattolicesimo ed inoltre era stata data in moglie al re di Spagna Filippo II (sovrano cattolicissimo). Maria, dunque, non voleva saperne della riforma anglicana, infatti, immediatamente rinstaurò il cattolicesimo in Inghilterra, mandando a morte centinaia di persona che si erano schierate con l’anglicanesimo (Maria la sanguinaria). Anche Maria, però, non governò a lungo in quanto morì molto giovane. Alla sua morte sale al potere Elisabetta I, che diventerà regina e regnerà a lungo. Elisabetta era riconosciuta dalla chiesa anglicana ma non da quella cattolica, in quanto figlia di secondo letto, dunque illegittima. Elisabetta nel 1559 riapprovò l’anglicanesimo. Nel 1562 vengono fissati i 39 articoli di fede della chiesa anglicana, i quali stabilivano in maniera chiara com’era organizzata la chiesa anglicana. Per quanto riguarda l’Italia rimasero per la maggior parte un forte sentimento cattolico. Il Concilio di Trento Si inizia a diffondere la riforma protestante. Lutero inizia a predicare nei primi anni del 500, la riforma si diffuse e la chiesa cattolica inizialmente non sapeva come reagire, si diede tempo, convinta che prima o poi la predicazione di Lutero fosse solo l’ennesima eresia che si diffondeva in Europa, ma non destinata ad avere fortuna. Quando poi decise di intervenire, lo fece con una certa lentezza, all’inizio sottovalutando il problema, ma poi in maniera più risoluta dal 1550, quando ormai erano passati più di 30 anni dalla predicazione di Lutero, ma da quel punto in poi impegnandosi molto per un cambiamento anche interiore, per un rinnovamento della chiesa cattolica. In genere gli storici parlano proprio di 1 secolo che va dalla metà del 500 alla metà del 600, in cui la chiesa romana si diede un volto nuovo e tentò di varare un’ampia riforma della propri struttura, della propria visione del mondo, per rispondere al meglio all’avanzata di queste riforme. Questo periodo di 1 secolo, di grandi riforme nella chiesa cattolica, viene chiamato da alcuni storici CONTRORIFORMA, da altri RIFORMA CATTOLICA. Controriforma è l’etichetta più comunemente usata, sottolinea un aspetto molto importante di questa riforma, in effetti la chiesa cattolica accelerò le sue riforme, si diede un volto nuovo per rispondere alla riforma luterana. Quindi, il nome controriforma vede in questi cambiamenti interni alla chiesa una risposta alle nuove tendenze che si stavano originando in Europa centrale e settentrionale. Invece, la proposta di chiamare questo periodo “riforma cattolica” viene principalmente da storici di matrice cattolica, i quali affermano che ci fu in qualche modo una risposta anche alla riforma luterana. Ma questi storici cattolici tendono a sottolineare che all’interno della chiesa cattolica ci fossero già da prima di Lutero, delle correnti che chiedevano un cambiamento e un rinnovamento. Quindi, loro sostengono che quella cattolica non fu una “controriforma”, cioè una risposta a Lutero, ma fu una risposta che la chiesa aveva già avviato per conto suo e che quindi esiste al di là di Lutero, Calvino ecc. La prima mossa da parte della chiesa arriva nel 1537, tale mossa è voluta dal Papa Paolo III, egli istituì una commissione che aveva il compito di analizzare i mali della chiesa. La commissione fu formata e analizzò i vari problemi producendo anche un documento che conteneva varie proposte di riforma, tutti i cambiamenti che questa commissione prevedeva riguardavano principalmente i comportamenti del clero, non questioni teologiche. Tuttavia, questa commissione fu solo un primo passo che però non bastò a risolvere la situazione. Vi era, infatti, una fazione della chiesa cattolica che richiedeva la messa in atto di un CONCILIO, un concilio ecumenico, aperto a tutti anche ai protestanti, dove si potesse discutere insieme delle riforme da portare all’interno della chiesa sia a livello comportamentale che teologico. I papi per molti anni tentennarono dinanzi alla proposta di convocare un concilio, lo rimandarono a lungo. Il concilio ecumenico spaventava perché avrebbe voluto dire invitare anche i protestanti, in quanto criticavano apertamente il Papa. Tuttavia, nonostante i papi inizialmente fecero di tutto per evitare di convocare tale concilio, ad un certo punto dovettero cedere in quanto la situazione stava diventando insostenibile. Il papa Paolo III, quindi, decise di avviare un concilio nel 1545 a TRENTO, e passò alla storia come il Concilio di Trento, durò fino al 1563, anche se con molte pause al suo interno e che fu chiuso da papa PIO IV. La sede fu scelta a Trento, in quanto Trento era una città molto significativa. Era una città italiana, quindi vicina alla chiesa cattolica, ma allo stesso tempo era un città che faceva parte dell’impero, vicina alla zona tedesca, quindi poteva sembrare un buon compromesso, visto che la chiesa cattolica voleva confrontarsi con i riformatori, Trento poteva essere il compromesso ideale. Tuttavia, Trento non fu la sede principale, in quanto poi fu spostata per qualche tempo anche a Bologna, per poi ritornare a Trento. Tuttavia, però, i protestanti decisero di non partecipare a tale concilio nonostante fosse stato indetto un concilio ecumenico, per due motivi principalmente: in primo luogo perché a guidare il concilio era il papa; accettare di partecipare a tale concilio finiva, secondo loro, per contraddire la dottrina del sacerdozio universale ( per i luterani ogni fedele è sacerdote, non c’è bisogno di un sacerdote per incontrare DIO, ogni fedele può accostarsi a Dio in modo autonomo, nessun teologo, quindi, sarebbe potuto andare a Trento a rappresentare i luterani, perché ogni luterano si rappresentava da sé, dunque o si accoglievano milioni di fedeli luterani o si lasciava perdere). Alla fine parteciparono solo pochi cardinali cattolici e quasi tutti italiani, segno di un totale fallimento di questa idea di formare un luogo di incontro tra cattolici e protestanti. Tuttavia, il concilio a qualcosa servì, innanzitutto si scontrarono sin da subito due tendenze diverse: da un lato vi erano coloro che volevano riformare la chiesa, ma volevano riformare soprattutto le questioni comportamentali e morali del clero, secondo tale corrente i luterani sarebbero rimasti alla fine del concilio fuori dalla chiesa; dall’altro lato vi erano altri uomini di chiesa appoggiati anche dall’imperatore Carlo V che voleva una risoluzione completa della chiesa, volevano anche che si intervenisse sui dogmi della fede, cercando una soluzione che accontentasse sia i cristiani che i protestanti. Carlo V, quindi, voleva assolutamente che protestanti e cattolici potessero riconciliarsi tra lor, in quanto i territori su cui lui governava erano composti da cattolici e protestanti, dunque ricercava la possibilità di una convivenza pacifica. Il concilio, però, alla fine di questi lunghi anni di discussione, si pone, dal punto di vista dottrinale, in completa antitesi con Lutero e con gli altri riformatori. Il concilio, infatti, ribadirà la validità dei 7 sacramenti (cosa che era stata attaccata da Lutero), ribadisce la transustanziazione, ribadisce la separazione tra clero e laici, ribadisce che la Bibbia può essere solo in latina e può essere interpretata solo dalla chiesa cattolica. Quindi ribadisce ogni punto cardine che era stato attaccato da Lutero. Quindi, chiusura totale da questo punto di vista. Aperture, invece, arrivano dal punto di vista disciplinare, il consiglio ribadisce l’obbligo di celibato del clero, istituisce l’obbligo di residenza dei preti e dei vescovi, che imponeva loro di risiedere nella diocesi e di presentarsi attraverso le visite pastorali, si istituisce una rete di seminari che devono formare i futuri sacerdoti, si istituisce il catechismo. L’idea di poter risolvere le controversie con Lutero e gli altri tramonta rapidamente, tuttavia la chiesa cattolica sviluppa dei cambiamenti con delle riforme al proprio interno.
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