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SPIEGAZIONE INNO DI MAMELI, Appunti di Diritto

Breve spiegazione inno di Mameli

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 14/04/2022

Emanuela.03
Emanuela.03 🇮🇹

4.2

(13)

44 documenti

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Scarica SPIEGAZIONE INNO DI MAMELI e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! Goffredo Mameli lo scrive mentre l’Italia è sotto il dominio austriaco, e diventa presto un canto di coraggio e di invito alla rivolta per la liberazione dell’Italia. Il suo debutto è avvenuto nel 1847 a Genova, durante la commemorazione della rivolta dei genovesi contro gli austriaci. Come si può chiaramente immaginare, l’Inno di Mameli ha visto la sua popolarità crescere durante il Risorgimento. Infatti, è stato cantato anche durante le Cinque Giornate di Milano, i cinque giorni di rivoluzione armata nel 1848, che hanno portato alla temporanea liberazione di Milano dal dominio austriaco. Ma dopo l’Unità d’Italia nel 1861, l’Italia diventa una monarchia sotto la famiglia Savoia, e l’inno italiano è la Marcia Reale dei Savoia. Eppure, il popolo sentiva l’Inno di Mameli molto più rappresentativo di sé e dei propri ideali, rispetto alla Marcia Reale. In ogni caso, è divenuto ufficialmente Inno d’Italia solo nel 1946, anno della proclamazione della Repubblica. GOFFREDO MAMELI Goffredo Mameli dei Mannelli nasce a Genova il 5 settembre Studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, aderisce al mazzinianesimo nel 1847, l'anno in cui partecipa attivamente alle grandi manifestazioni genovesi per le riforme e compone Il Canto degli Italiani. D'ora in poi, la vita del poeta-soldato sarà dedicata interamente alla causa italiana: nel marzo del 1848, a capo di 300 volontari, raggiunge Milano insorta, per poi combattere gli Austriaci sul Mincio col grado di capitano dei bersaglieri. Dopo l'armistizio Salasco, torna a Genova, collabora con Garibaldi e, in novembre, raggiunge Roma dove, il 9 febbraio 1849, viene proclamata la Repubblica. Nonostante la febbre, è sempre in prima linea nella difesa della città assediata dai Francesi: il 3 giugno è ferito alla gamba sinistra, che dovrà essere amputata per la sopraggiunta cancrena. Muore d'infezione il 6 luglio, alle sette e mezza del mattino, a soli ventidue anni. Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo. MICHELE NOVARO Michele Novaro nacque il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studiò composizione e canto. Nel 1847 è a Torino, con un contratto di secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano. Convinto liberale, offrì alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine. Di indole modesta, non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità. Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865 fondò una Scuola Corale Popolare, alla quale avrebbe dedicato tutto il suo impegno. Morì povero, il 21 ottobre 1885, e lo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli venne eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini. L’Inno di Mameli ripercorre alcuni degli episodi salienti della storia del nostro paese. Grande attenzione viene posta sul passato dell’Impero Romano, esempio di onore e grandezza. Tanti i richiami metaforici alle gesta eroiche e valorose degli antichi romani, e anche il linguaggio richiama alla guerra, all’esercito, alle unità di combattimento tipiche delle legioni romane. Il tema principale è il forte desiderio di ribellarsi all’oppressore straniero e raccogliersi sotto un’unica bandiera, creare uno stato unico: nel 1848 l’Italia era ancora divisa in sette Stati (Regno delle due Sicilie, Stato Pontificio, Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Regno Lombardo- Veneto, Ducato di Parma, Ducato di Modena). E ancora tanti i riferimenti alle lotte e le battaglie per la libertà: la battaglia di Legnano, del 1176, durante la quale la Lega Lombarda, al comando di Alberto da Giussano, sconfisse l’imperatore Federico I di Svevia, il Barbarossa; l’eroica difesa della Repubblica di Firenze che tra il 12 ottobre del 1529 e il 12
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