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Stanze vaticane: analisi e descrizione, Dispense di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Produzione descrizione ed analisi sulle stanze vaticane

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 22/02/2022

giulia-dorata
giulia-dorata 🇮🇹

4.7

(3)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Stanze vaticane: analisi e descrizione e più Dispense in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! 15-DORATA GIULIA “ LE STANZE VATICANE” Si chiede un discorso generale delle stanze con i nomi dei più importanti affreschi I musei vaticani si trovano nella Città del Vaticano, a Roma. Furono fondati da papa Giulio II nel XVI secolo. Grazie al susseguirsi di papi che hanno accumulato numerose opere d’arte tra cui la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello, tutt’oggi sono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo. Verso la fine del 1508 papa Giulio II chiamò a Roma i migliori artisti di quegli anni tra cui Raffaello, che gli era stato menzionato da Bramante, Michelangelo e Donato Bramante. Il papa affidò a Raffaello la decorazione di un nuovo appartamento poiché aveva il desiderio di abitare altri ambienti dei palazzi vaticani; impiegò dal 1508 fino alla sua morte nel 1520, abbracciando quindi la fine del pontificato di Giulio II e quello del suo successore Leone X, non concluse però il lavoro, infatti l’ultima stanza, detta di Costantino, fu decorata dopo la sua morte. Contemporaneamente a Michelangelo fu affidata la cappella Sistina che terminò nell’arco di quattro anni. Raffaello si occupò di quattro stanze: la Stanza della Segnatùra (1508-1510) – così chiamata perché in essa aveva sede la biblioteca privata del papa che lì firmava i documenti (dal latino signàre) –, quella detta di Eliodòro (1511-1514) e le stanze dell’Incendio di Borgo (1514-1517) e di Costantino, di cui progettò solo le storie nel 1517 e la loro realizzazione si verificò solo negli anni successivi alla sua morte. Aumentando la mole di lavoro Raffaello nella realizzazione delle ultime due stanze si fece aiutare dai suoi allievi. ➔ LA STANZA DELLA SEGNATURA (Disputa del SS. Sacramento, la Scuola di Atene, Parnaso, Virtù e legge) Il Papa Giulio II adibì questa stanza come biblioteca e suo studio privato, da ciò deriva il programma iconografico degli affreschi, che rappresentano le tre massime categorie dello spirito umano: il Vero, il Bene e il Bello. ➔ Disputa del SS. Sacramento Il dipinto è dedicato quindi alla teologia, disciplina attraverso la quale l'anima può arrivare alla verità nel campo della fede. Raffaello attraverso l’organizzazione geometrica dell’affresco è riuscito a rappresentare che la vita della chiesa e quindi fedele ruota intorno al fulcro della nostra fede, che a Gesù sacramento. L’opera è evidentemente divisa in due parti, una inferiore che rappresenta la chiesa militante e una superiore che rappresenta invece la chiesa trionfante L’opera evidentemente notata in due parti, una inferiore che rappresenta la chiesa militante è una superiore che rappresenta invece la chiesa trionfante. Nella parte inferiore sembra che la chiesa militante stia discutendo sulla natura, sul perché e sulla profondità di questo mistero eucaristico che viene collocato al centro dell’opera poiché motivo fondante della chiesa. Questa Immagine indurrebbe a pensare che la chiesa ha per secoli approfondito il dono incommensurabile dell’eucaristia dinanzi al quale ogni ragionamento umano viene meno poiché la santa comunione contiene lo stesso Dio. Passando la parte superiore spicca la Santissima Trinità, la vergine Maria, Giovanni battista, una schiera di angeli, di santi e dei profeti; risulta chiara la linea verticale che unisce il padre, il figlio e lo spirito Santo. Inoltre guardando l’opera nel suo insieme si può notare la grande croce costituita dalla linea orizzontale dei santi, profeti e patriarchi sulle nubi e da quella verticale della Santissima trinità. ➔ la Scuola di Atene La scuola di Atene esalta la ricerca razionale, l’affresco rappresenta i più celebri filosofi e matematici dell’antichità intenti nel dialogare tra loro, il tema generale che leggibile solo in relazione agli altri dipinti della stanza è la facoltà dell’animo di conoscere il vero, attraverso la scienza e la filosofia.i due principali filosofi dell’antichità sono Platone e Aristotele Che si trovano al centro della composizione, vicino al punto di fuga. Platone con la destra indica il ce le porta nella mano sinistra il timer e Aristotele fa un gesto verso terra e porta la etica Nicomachea. L’imponente architettura prospettica di questo affresco genera nello spettatore l’impressione che l’assemblea avanzi verso di lui, il che conciliato con il fatto che sia dal lato opposto della disputa, che al contrario crea un effetto di allontanamento dallo spettatore comporta l’impressione di essere partecipi di un movimento collettivo che inizia nella scuola di Atene e termina nell’altare della disputa. Comporta l’impressione di essere partecipi di un movimento collettivo che inizia nella scuola di Atene e termina nell’altare della disputa. ➔ Volta Raffaello affresca la volta con motivi che completano e chiariscono il tema delle pareti: rappresentano la teologia, la giustizia, la filosofia, e la poesia. ➔ LA STANZA DI ELIODORO (Cacciata di Elordio dal tempio, Messa di Bolsena, Liberazione di san Pietro, Incontro di Leone Magno con Attila) La stanza di Eliodoro era destinata alle udienze private del pontefice. Gli affreschi eseguiti rappresentano la protezione di Dio verso la Chiesa minacciata in diversi casi: con la Cacciata di Eliodoro dal Tempio nel suo patrimonio, con la Messa di Bolsena nella sua fede, con la Liberazione di San Pietro nella persona del pontefice e con l’Incontro di Leone Magno con Attila nella sua sede. ➔ Cacciata di Elordio dal tempio La cacciata di Eliodoro. Dal tempio mostra un miracolo che salva la chiesa da un nemico interno. L’affresco mostra l’episodio in cui Eliodoro di Antiochia fu incaricato di profanare il tesoro racchiuso nel tempio di Gerusalemme. Grazie alla preghiera del sacerdote ANIA, che chiede un aiuto divino, evoca un cavaliere a cavallo e due fanti, Eliodoro viene attaccato e cacciato dal tempio con i suoi seguaci. Raffigurando soggetti sacri legati ai miracoli Raffaello ha lo scopo di valorizzare e rafforzare la chiesa che sta attraversando un momento difficile a causa del conflitto con i cardinali filofrancesi. La scena è rappresentata in un maestoso edificio classico con lo scorcio in prospettiva di una navata con il soffitto dorato che ricorda la scuola di Atene. La scena al centro risulta immobile e vuota, dominata da ombre scure profonde e bagliori, mentre ai due lati le figure si muovono e si
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